Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto
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Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Pubblicata su Vetpedia - L'Enciclopedia di Medicina Veterinaria (http://www.vetpedia.it /site) Home > Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto Last updated July 16, 2014 in Gatto [1] Malattie infettive [2] "Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto" Margie A Scherk, Richard B Ford, Rosalind M Gaskell, Katrin Hartmann, Kate F Hurley, Michael R Lappin, Julie K Levy, Susan E Little, Shila K Nordone, and Andrew H Sparkes. Journal of Feline Medicine and Surgery September 2013 15: 785-808 Adattamento e integrazione del testo originale [3] americano a cura di Stefano Bo, Med Vet, PhD, Torino. Questo documento è stato sviluppato dal Feline Vaccination Advisory Panel della American Association of Feline Practitioners (AAFP) per aiutare il clinico nella scelta del protocollo vaccinale appropriato per il paziente felino sulla base della valutazione dei rischi. Le raccomandazioni contenute si basano per quanto possibile su dati pubblicati così come sul consenso di un gruppo multidisciplinare di esperti di immunologia, malattie infettive, medicina interna e clinica pratica. INDICE Introduzione Principi della vaccinazione Informazioni generali sui vaccini per il gatto Valutazione del rischio/beneficio Raccomandazioni vaccinali per situazioni specifiche Gatti domestici Gatti dei rifugi Gatti dei programmi Trap–neuter–return (TNR) (cattura-sterilizza-libera) Gatti degli allevamenti da riproduzione Reazioni vaccinali avverse Esami pre-vacci Sede di somministrazione dei vaccini iniettabili Aspetti legali della vaccinazione Abbreviazioni utilizzate nel documento Appendice: Domande frequenti (FAQ) FAQ generali FAQ sui rifugi FAQ sui programmi TNR FAQ sulle reazioni avverse 1 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... INTRODUZIONE La AAFP ha prodotto le prime linee guida vaccinali promosse dall’associazione nel 1998, aggiornandole poi nel 2000 e nuovamente nel 2006.1 Ciascuna versione ha offerto una revisione esaustiva della letteratura e fornito raccomandazioni sui protocolli vaccinali sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili e di alcune estrapolazioni dagli studi e da altre specie, laddove non erano disponibili studi sul gatto. Il presente documento ha utilizzato gli stessi criteri. Il medico veterinario è il miglior giudice per decidere quando mettere in pratica le presenti Linee guida per i singoli pazieti. Ogni clinico deve compiere una valutazione clinica del rischio/beneficio per ciascun animale e discutere i protocolli vaccinali consigliati con il rispettivo proprietario, al fine di effettuare una scelta informata. La valutazione deve includere anche la discussione delle probabilità di esposizione, la salute e lo stile di vita dell’animale e i rischi correlati alla vaccinazione. Il Comitato consultivo riconosce l’esistenza di situazioni differenti e problemi e priorità diversi nei vari paesi; per questo motivo, le presenti Linee guida non sono necessariamente applicabili a ciascun paese e il medico veterinario deve interpretarle conformemente. I tre comitati internazionali che hanno prodotto Linee guida vaccinali per il gatto (AAFP, World Small Animal Veterinary Association e European Advisory Board on Cat Diseases) raccomandano che la valutazione annuale dello stato di salute dell’animale sia effettuata indipendentemente dalla somministrazione delle vaccinazioni. La frequenza ottimale per i controlli sanitari del gatto non è nota, tuttavia si ritiene generalmente che un gatto adulto sano debba essere visitato almeno una volta all’anno. Negli anni passati, la visita veterinaria annuale era strutturata, come interesse primario, attorno alla vaccinazione; ad oggi, date le accresciute conoscenze sulla durata dell’immunità (DOI) vaccinale e sui possibili effetti avversi delle vaccinazioni, e la maggiore consapevolezza dei proprietari su questi temi, appare chiaro che la vaccinazione non giustifica più la necessità di visite annuali. Il veterinario è incoraggiato tuttavia a far comprendere al proprietario il valore della cura regolare, proattiva anziché reattiva, della salute del proprio animale. Un approccio utile è rappresentato dalle cure sanitarie specifiche per le diverse fasi della vita del gatto, che permettono di migliorare il riconoscimento precoce dei possibili rischi sanitari e facilitarne il trattamento.2 Novità in questa edizione Raccomandazioni aggiornate sulla frequenza e gli intervalli delle vaccinazioni Raccomandazioni vaccinali per situazioni specifiche Domande frequenti (FAQ) Considerazioni e opzioni di trattamento per la riduzione del rischio di sarcoma felino associato alla sede di iniezione Informazioni presenti in dettaglio nel Feline Vaccine Advisory Panel Report 20061 che possono essere di interesse per il lettore includono: 2 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Autorizzazione dei vaccini Etichette dei vaccini Vaccinazione dei gattini nelle classi di socializzazione Appendice 1: certificato di esenzione dalla vaccinazione antirabbica Appendice 3: documentazione vaccinale Appendice 4: manipolazione e conservazione dei vaccini Appendice 5: preparazione dei vaccini Appendice 6: consigli per la somministrazione dei vaccini Questo materiale può essere consultato nelle Linee guida del 2006 [4]. PRINCIPI DELLA VACCINAZIONE Le vaccinazioni giocano un ruolo importante nel controllo delle malattie infettive, sia per l’individuo sia per le popolazioni feline (es., salute dell’allevamento). Alcuni antigeni vaccinali sono inoltre utilizzati per ridurre il rischio di diffusione zoonosica delle malattie (es., rabbia). I benefici della vaccinazione regolare e diffusa sono evidenti: l’incidenza di gravi malattie causate da organismi altamente patogeni, come il Parvovirus felino (panleucopenia), può essere ridotta nelle popolazioni in cui si vaccina diffusamente. Tuttavia, il grado di protezione conferito da un particolare vaccino a un singolo paziente è variabile. La qualità dell’immunizzazione vaccinale di ciascun paziente è influenzata da una complessa interazione tra fattori specifici dell’individuo e del suo ambiente e dalla natura del vaccino e del patogeno. L'esatta previsione dell’esito della vaccinazione o della successiva esposizione a un patogeno è difficile o impossibile e per questo, la vaccinazione non deve mai essere offerta come garanzia di protezione. Il rischio d'infezione e successivo sviluppo di malattia varia in base a numerosi fattori, tra i quali l’età e la salute del gatto, l’entità dell’esposizione all’agente infettivo, la patogenicità dei singoli agenti, la prevalenza geografica dell’infezione e l’anamnesi vaccinale dell’animale. Alcuni dei fattori che influenzano negativamente la capacità di un singolo animale di rispondere alla vaccinazione sono interferenza degli anticorpi di derivazione materna (MDA), immunodeficienza congenita o acquisita, malattie e infezioni concomitanti, nutrizione non adeguata, farmaci immunosoppressivi, stress cronico e invecchiamento del sistema immunitario. Inoltre, alcuni agenti vaccinali (es., FPV) inducono una risposta immunitaria protettiva molto più potente rispetto ad altri (es., Herpesvirus felino [FHV-1]). Poiché la protezione contro l’infezione e la malattia offerta dal vaccino è variabile e non assoluta, l’esposizione degli animali infetti agli agenti infettivi deve essere ridotta al minimo, anche dopo la vaccinazione. Variabili di rischio del paziente Età Salute Entità dell’esposizione all’agente infettivo Patogenicità dell’agente infettivo Prevalenza geografica Anamnesi Interferenza degli MDA 3 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Immunodeficienza congenita o acquisita Terapia immunosoppressiva Malattie concomitanti Stato nutrizionale Stress cronico Invecchiamento del sistema immunitario I gattini sono generalmente più suscettibili alle infezioni e sviluppano tipicamente forme patologiche più gravi. Per questo motivo costituiscono la popolazione target primaria della vaccinazione. In un programma di cura regolare della salute, le necessità vaccinali di tutti i gatti, inclusi gli adulti, dovrebbero essere valutate almeno una volta all’anno, insieme a un esame clinico completo, modificando le raccomandazioni vaccinali come indicato dalle variazioni del rapporto rischio/beneficio. Categorie vaccinali Vaccini di base (core) e facoltativi (non core) I VACCINI DI BASE sono quelli raccomandati per tutti i gatti. Il Comitato consultivo raccomanda che siano inclusi in questa categoria i vaccini per Panleucopenia felina (FPV), Herpesvirus-1 felino (FHV-1) e Calicivirus felino (FCV). Il Comitato consultivo ha rivisto la classificazione in vaccini di base (core)e facoltativi (non core), riconoscendo il fatto che antigeni diversi da quelli di Parvovirus, Herpesvirus-1 e Calicivirus felini possono non essere necessari o disponibili in tutte le situazioni o in tutti i paesi. Le specifiche circostanze in cui i vaccini facoltativi possono essere indicati variano notevolmente. I VACCINI FACOLTATIVI dovrebbero essere somministrati a soggetti di particolari categorie di rischio sulla base di una valutazione rischio/beneficio. Il Comitato ritiene che ricadono in questa categoria i vaccini per Rabbia, Virus della leucemia felina (FeLV), Virus dell’immunodeficienza felina (FIV), Chlamydophila felis, Bordetella bronchiseptica, Peritonite infettiva felina (FIP) e dermatofiti. La vaccinazione contro la rabbia è essenziale nelle regioni in cui è richiesta per statuto/legge o dove il virus è endemico. Il Comitato consiglia che tutti i gatti di età inferiore a un anno siano vaccinati contro FeLV e ricevano una vaccinazione di richiamo un anno più tardi. Dopo l’anno di età, la necessità di vaccinazioni successive è determinata dai fattori di rischio a cui è esposto l’individuo. Si rimanda il lettore alla sezione della valutazione del rischio/beneficio e alle schede informative sulle patologie per ulteriori informazioni su ciascun antigene vaccinale. La vaccinazione è una procedura medica e la decisione di vaccinare, anche con i vaccini di base (vedi riquadro precedente), dovrebbe basarsi su una valutazione rischio/beneficio per ciascun gatto e per ciascun antigene vaccinale. La vaccinazione comporta senza dubbio dei vantaggi ma non è innocua e i benefici della vaccinazione nel singolo soggetto (es., induzione di un’immunità clinicamente significativa) devono essere 4 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... controbilanciati con i rischi di reazioni avverse, la probabilità di esposizione e la gravità della malattia. Quando possibile, si dovrebbe accertare che l’animale sia sano prima della vaccinazione, anche se la presenza di malattie concomitanti non preclude necessariamente la vaccinazione. Gli obiettivi complessivi della vaccinazione sono illustrati nel riquadro sottostante. Obiettivi generali della vaccinazione Vaccinare ciascun gatto solo contro gli agenti infettivi verso i quali ha un reale rischio di esposizione Vaccinare contro agenti infettivi che causano malattia significativa Vaccinare solo quando i benefici potenziali superano i possibili rischi Vaccinare il gatto con frequenza non maggiore a quella necessaria Vaccinare il numero maggiore possibile di soggetti nelle popolazioni a rischio Vaccinare appropriatamente per proteggere la salute umana/pubblica INFORMAZIONI GENERALI SUI TIPI DI VACCINI PER IL GATTO I vaccini, inclusi prodotti diversi autorizzati per la protezione dallo stesso patogeno, non sono necessariamente simili. Le diverse tecnologie di produzione dei vaccini possono influenzare direttamente l’efficacia, la sicurezza, la DOI e la via di somministrazione dei singoli prodotti. È necessario conoscere le differenze fondamentali tra essi. Nelle presenti Linee guida si utilizza la seguente terminologia per descrivere i tipi di vaccini: inattivati (uccisi), vivi-modificati (attenuati) e ricombinanti. Le caratteristiche di ciascun tipo di vaccino sono riassunte nella Tabella 1. Tabella 1. Esempi di tipi di vaccini per il gatto e loro caratteristiche Inattivati (uccisi) Vivi-modificati Ricombinanti (attenuati) Esempi Panleucopenia, Panleucopenia, rRabbia, rFeLV Herpesvirus-1, Herpesvirus-1, Calicivirus, FeLV, Calicivirus, FIV, Chlamydophila, Chlamydophila, rabbia, dermatofitosi Bordetella bronchiseptica 5 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Replicazione dopo Non replica (non Può replicare Non replica (non somministrazione infettivo) localmente o in sedi infettivo) diverse dalla sede di inoculazione (infettivo) Vaccinazione iniziale, Sono necessarie 2 Sono necessarie 2 rRabbia: è in assenza di dosi iniziali a dosi iniziali a necessaria una anticorpi materni distanza di 3-4 distanza di 3-4 sola dose. settimane. settimane. L’immunità NB non è pratico L’immunità protettiva L’immunità protettiva protettiva è attesa determinare la è attesa entro 7-10 è attesa entro 7-10 entro 28 giorni. persistenza degli giorni dopo la giorni dopo la rFeLV: sono MDA nel singolo seconda dose. seconda dose necessarie 2 dosi gattino; è Il vaccino contro la iniziali a distanza di consigliabile rabbia e 3-4 settimane. vaccinare fino a• 16 un’eccezione perché L’immunità settimane d’età è necessaria solo la protettiva è attesa dose iniziale; entro 7-10 giorni l’immunità protettiva dopo la seconda è attesa entro 28 dose giorni Vie di Iniettabile: SC o IM* Iniettabile: SC o IM* Iniettabile: SC somministrazione Mucosale: indicate dal intranasale (IN)** produttore Adiuvanti Sì – nella maggior Non necessari Alcuni singoli parte prodotti contengono un adiuvante Indicazioni Dermatofitosi (in Nessuna Nessuna terapeutiche alcuni paesi europei) Reversione alla Non possibile Teoricamente Non possibile virulenza possibile ma altamente improbabile NB. La disponibilità dei diversi vaccini (tipo, antigene e via di somministrazione) varia tra i paesi.*Il Comitato consultivo raccomanda 6 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... che, quando un vaccino è autorizzato per uso sottocutaneo (SC) e intramuscolare (IM), si utilizzi la via SC, sia per il minor disagio per il paziente sia per una più precoce identificazione dei sarcomi associati alla sede di iniezione. **Per numerosi prodotti (due FHV-1, FCV; un FPV, FHV-1, FCV; Bordetella; FIP) è autorizzata la somministrazione intranasale, anche se la disponibilità varia tra i paesi. MDA = anticorpi di derivazione materna, r = ricombinante Le caratteristiche dei diversi tipi di vaccini sono state riviste nel 2011.3 Tutti i vaccini veterinari, prima di essere autorizzati, sono sottoposti a test di efficacia, sicurezza, potenza e purezza. I metodi di valutazione possono variare tra i diversi produttori e le autorità per l’autorizzazione. Mentre tutti i vaccini autorizzati devono soddisfare degli standard di efficacia minimi, il grado di protezione indotto può variare in base a molti fattori, incluso il metodo utilizzato per produrre il farmaco. Per ulteriori informazioni sull’autorizzazione, si rimanda il lettore alle Linee guida 2006 e alle singole autorità per l’autorizzazione (in Europa: European Medicines Agency [EMA]). Le principali differenze tra vaccini inattivati, vivi-modificati e ricombinanti sono discusse di seguito. Vaccini inattivati. I patogeni vaccinali possono essere completamente inattivati (uccisi) con vari metodi, eliminando il rischio di replicazione post-inoculazione o di “reversione alla virulenza”. Per queste ragioni, i vaccini inattivati sono stati storicamente considerati i più sicuri. Tuttavia, l’inclusione di una varietà di sostanze chimiche estranee (stabilizzanti, conservanti), antibiotici, adiuvanti e proteine eccipienti, è stata associata a reazioni avverse sia acute sia ritardate nel gatto.4 Vaccini vivi-modificati. Per alcuni agenti, è possibile modificare il patogeno intatto affinché mantenga la capacità di replicarsi nell’ospite e provocare una risposta immunitaria ma senza causare la malattia clinica. L’alterata patogenicità induce efficacemente un’infezione subclinica e può determinare una più rapida insorgenza dell’immunità per alcuni antigeni vaccinali, rispetto agli analoghi vaccini inattivati.5,6 Tutti i vaccini batterici e virali autorizzati per la somministrazione mucosale (intranasale) sono vivi-modificati, così come numerosi vaccini iniettabili. Vaccini ricombinanti. E’ possibile isolare, da un virus o un batterio patogeno, sequenze genetiche separate che codificano per le proteine immunogene. Queste sequenze possono poi essere ricombinate con il DNA di un virus vivo non patogeno ed essere somministrate come vaccino (vaccino a vettore), oppure possono essere inserite in plasmidi batterici per consentire la produzione in vitro di antigeni che possono essere prelevati e purificati per l’incorporazione in un vaccino (vaccino a subunità). Esistono esempi di entrambi i tipi di vaccini autorizzati per l’utilizzo in medicina veterinaria. VALUTAZIONE RISCHIO/BENEFICIO Quando si valuta il rischio di un singolo individuo, si devono considerare le informazioni sull’animale, sull’ambiente e sugli agenti infettivi a cui l’animale è realisticamente esposto. Si devono specificamente determinare lo stile di vita del gatto così come quello di ogni altro gatto presente nello stesso ambiente domestico. Si devono inoltre indagare le possibili fonti di esposizione, quali escursioni all’esterno della casa, soggiorni in pensione o in estate in luoghi con accesso all’esterno e viaggi. Paziente L’età è un elemento importante nella valutazione del profilo di rischio di un individuo. La 7 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... maggior parte delle malattie infettive sono più prevalenti nei gattini e i soggetti di età inferiore a 6 mesi sono in genere più suscettibili alle infezioni e alle malattie rispetto ai gatti adulti. I gattini rappresentano quindi una popolazione target principale per la vaccinazione. Gli MDA forniscono una protezione importante al gattino ma possono anche interferire con i vaccini o neutralizzarli. Poiché il livello di MDA varia tra gli individui, varia anche l’età a cui un gattino può essere in grado di rispondere alla vaccinazione e in alcuni casi ciò può accadere a 16 settimane o più tardi. Esistono informazioni sulla variabilità degli MDA relative a FHV-1, FCV e FPV, mentre sono limitati i dati a disposizione per altri antigeni; il ruolo di questi anticorpi nell’interferenza con le vaccinazioni contro rabbia, FeLV o altri patogeni è quindi sconosciuto. La singola causa più frequente di insuccesso vaccinale nel gattino si ritiene sia la sospensione troppo precoce del ciclo vaccinale (quando non è ancora terminata l’interferenza degli MDA). Ambiente del paziente La densità della popolazione e la possibilità di esposizione ad altri gatti (ad esempio, se il gatto è libero di vagabondare o ha accesso all’esterno (anche se solo per periodi ristretti nell’anno) sono tra gli aspetti più importanti per determinare il rischio di esposizione a un agente infettivo. I soggetti che vivono in case e ambienti con più gatti (es., pensioni, allevamenti, rifugi ecc.) hanno probabilmente un rischio di infezione sostanzialmente maggiore rispetto i gatti che vivono all’interno di case con uno o due gatti. Inoltre, l’introduzione di un nuovo gatto in un ambiente domestico costituisce un potenziale rischio, non solo per il gatto che entra nella casa ma anche per l’intero gruppo, data la possibilità di esposizione a nuovi agenti infettivi. Anche l’effetto immunosoppressivo dello stress dovuto al cambiamento sociale può risultare in una recrudescenza e una maggiore suscettibilità all’infezione e alla malattia. Per contro, i gatti naturalmente esposti agli agenti infettivi dopo la vaccinazione possono avere un’opportunità di un “richiamo naturale dell’immunità” che non è possibile per i gatti che vivono da soli. I gatti che vivono al chiuso hanno generalmente un rischio inferiore di esposizione agli agenti infettivi, soprattutto quando l’agente in questione si trasmette solo per contatto diretto tra gatti. Possono tuttavia essere esposti alle infezioni attraverso altri gatti nell’ambiente domestico (gatti con infezione subclinica o portatori) oppure per trasmissione indiretta del patogeno introdotto nell’ambiente dall’esterno con vestiti, scarpe o altro dal proprietario. Teoricamente, i gatti che vivono strettamente al chiuso possono essere più suscettibili allo sviluppo di panleucopenia perché non ricevono un richiamo immunitario dovuto alla possibilità di esposizione naturale. È importante chiedere al proprietario se questi soggetti possono avere avuto altre possibili occasioni di esposizione, quali uscite controllate (ad esempio, con guinzaglio, in giardino, ecc.), visite ad altri gatti in un appartamento dell’edificio, in un balcone o sui tetti, visite a gatti appartenenti ad altri membri della famiglia e soggiorno in pensione. L’adozione di gatti dei rifugi altera il rischio dei gatti residenti, sia per la possibile esposizione diretta agli agenti infettivi sia per l’immunosoppressione indotta dallo stress. I soggetti dei programmi Trap–neuter–return (TNR) e di altre situazioni particolari sono discussi più avanti. La distribuzione geografica degli agenti infettivi può determinare rischi di esposizione sostanzialmente differenti per i gatti di aree diverse (es., rabbia). Nel determinare il rischio di esposizione ad agenti infettivi specifici si deve indagare la possibilità di viaggi futuri. Anche il soggiorno periodico in pensioni, rifugi o allevamenti oppure in altre situazioni domestiche con più gatti pongono l’animale a un rischio aumentato di esposizione a diversi agenti infettivi, benché il rischio possa variare sostanzialmente tra le diverse situazioni. Agente infettivo Le variabili indipendenti associate all’agente infettivo, quali la virulenza, la variazione e le mutazioni di ceppo, la dose challenge e la stabilità nell’ambiente influenzano l’evoluzione 8 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... dell’infezione. Si tratta di aspetti difficili da valutare oggettivamente. RACCOMANDAZIONI PER LA VACCINAZIONE DEI GATTI DOMESTICI Lo sviluppo di linee guida universali per la vaccinazione del gatto domestico è complicata dalla mancanza di una chiara definizione di ciò che è e ciò che non è un “gatto domestico”. Quelle che seguono sono raccomandazioni ragionevoli basate su evidenze scientifiche e consigli di esperti, applicabili alla maggior parte dei gatti osservati dai veterinari pratici. Le differenze di densità della popolazione felina, l’introduzione di nuovi gatti e il rischio di esposizione sono variabili dinamiche che il veterinario deve tenere in considerazione nel raccomandare un vaccino a un gatto. È consigliabile rivalutare i fattori di rischio di esposizione alle malattie infettive ad ogni visita (almeno una volta all'anno), poiché i cambiamenti di fattori quali la salute dell’animale o il suo stile di vita possono richiedere modificazioni delle esigenze vaccinali. La Tabella 2 riassume le raccomandazioni vaccinali per i gatti domestici. Tabella 2. Raccomandazioni vaccinali per i gatti domestici Vaccinazione iniziale Vaccino Gattino (
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... giorni prima, soprattutto se il gatto non è stato vaccinato l’anno precedente Leucemia felina Somministrare Somministrare Somministrare Effettuare prima il (FeLV) 2 dosi, a 3-4 2 dosi a 3-4 una singola dose test per verificare Inattivato e settimane di settimane di un anno dopo la la negatività ricombinante distanza, distanza somministrazione all’antigene FeLV. iniziando da 8 delle 2 dosi Poiché i gattini settimane iniziali. sono più d’età i risultati di suscettibili numerosi studi all’infezione FeLV indicano che progressiva17 e l’immunità indotta poiché i possibili dal vaccino FeLV ambienti che il persiste per gattino almeno 12 mesi frequenterà sono dopo la raramente vaccinazione12-14 prevedibili con Quindi, il certezza, il Comitato Comitato raccomanda la raccomanda la rivaccinazione vaccinazione ogni 2 anni per i FeLV abituale in gatti a basso tutti i gattini • 1 rischio di anno d’età.18 infezione e I gatti adulti a annuale per i rischio devono gatti ad alto essere rischio. costantemente Uno studio diJirjis vaccinati contro et al suggerisce FeLV. che la DOI indotta da alcuni vaccini FeLV possa essere di almeno 2 anni.15 Secondo le linee guida di un altro gruppo (European Advisory Board on Cat Diseases), per i gatti di età superiore a 3-4 anni è sufficiente una vaccinazione di richiamo ogni 2-3 anni.16 (Vedi 10 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Scheda informativa sulla patologia) Rabbia Somministrare Somministrare Somministrare Laddove è Inattivato e una singola una singola una singola dose richiesta la ricombinante dose a non dose un anno dopo la vaccinazione Necessario per meno di 12 dose iniziale, poi antirabbica, la tutti i gatti dove settimane/3 ripetere frequenza di legalmente mesi di età annualmente (o vaccinazione può obbligatorio o ogni 3 anni se si differire dalle nelle regioni utilizza un presenti endemiche vaccino raccomandazioni autorizzato per sulla base di questo intervallo) statuti o requisiti locali. I veterinari dovrebbero conoscere i regolamenti locali e aderirvi NB. Eccetto quando altrimenti stabilito, tutti i vaccini parenterali dovrebbero essere somministrati per via sottocutanea Ulteriori considerazioni per la vaccinazione dei gatti domestici Poiché le esigenze vaccinali e i rischi di esposizione agli agenti infettivi variano tra i gatti domestici, anche i protocolli vaccinali individuali possono variare. Le raccomandazioni che seguono individuano alcune situazioni alternative ed offrono spunti di approfondimento circa la vaccinazione dei gatti domestici con i vaccini facoltativi. Vaccinazione dei gatti domestici di ambienti indoor/outdoor. I gatti che vivono esclusivamente all’interno in genere non richiedono altre vaccinazioni oltre quelle sopra citate (FPV, FHV-1, FCV ± FeLV, rabbia). Tuttavia, in abitazioni con più gatti in cui alcuni soggetti vivono esclusivamente all’interno ma altri possono uscire non sorvegliati, l’intero ambiente domestico può essere a rischio di esposizione ad altri agenti infettivi. Il veterinario può quindi considerare di consigliare la vaccinazione di tutti i soggetti dell’ambiente per alcuni agenti infettivi selezionati (es., FeLV ± rabbia), se giudica significativo il rischio di esposizione. I gatti domestici che passano la maggior parte (o tutta) la loro vita all’esterno hanno un rischio di esposizione più elevato alla maggior parte degli agenti infettivi, rispetto ai gatti d’affezione che vivono principalmente all’interno. Ciò è compensato dal richiamo immunitario naturale che possono ricevere quando esposti agli agenti infettivi. Tra i gatti adulti che vivono all’esterno, il rischio di esposizione a rabbia, FeLV e FIV è generalmente maggiore rispetto a quello dei gatti che vivono all’interno. In aggiunta ai vaccini convenzionali consigliati nella Tabella 2, per i gatti che vivono all’esterno si può considerare la vaccinazione FIV(non Italia, per ora). Vaccinazione dei gatti domestici condotti in pensione. Benché, generalmente, i gatti adulti sani necessitino di richiami vaccinali per FPV, FHV-1, FCV ogni 3 anni, può essere consigliabile un ulteriore richiamo 7-10 giorni prima dell’ingresso in pensione (e in alcune strutture può essere richiesto), soprattutto se il gatto non è stato vaccinato l’anno precedente. Il soggiorno in pensione può essere stressante per il gatto e può comportare l’esposizione ad agenti infettivi, a seconda della 11 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... struttura e della situazione presente. Le misure di controllo delle malattie variano tra le diverse strutture, così molte sono provviste di alloggi individuali, barriere contro gli starnuti e buone norme igieniche, mentre altre permettono la commistione tra gatti che chiaramente facilita la trasmissione delle malattie. Se un gattino deve essere portato in pensione, è consigliabile che abbia già ricevuto almeno 2 dosi di vaccino FPV, FHV-1, FCV, con l’ultima dose 7-10 giorni prima dell’ingresso. Inoltre, è fortemente consigliabile che i gattini siano isolati dalla popolazione generale dei gatti adulti durante tutto il soggiorno in pensione. Vaccinazione in gravidanza e allattamento. La vaccinazione della gatta in gravidanza e allattamento è generalmente sconsigliata. Quando possibile, la gatta dovrebbe essere vaccinata prima della riproduzione. I vaccini non sono stati valutati per l’utilizzo nella gatta gravida, a meno che non specificamente indicato nel foglietto illustrativo. Tuttavia, i benefici della vaccinazione possono superare i rischi, nelle situazioni di patologia endemica. I vaccini FPV vivi-modificati non dovrebbero essere somministrati alla gatta gravida perché sono stati associati a ipoplasia cerebellare del gattino.19 (Per una discussione più esaustiva, vedi “Raccomandazioni per la vaccinazione dei gatti degli allevamenti da riproduzione). Vaccinazione scaduta. Se il gatto è stato vaccinato in precedenza ma è in ritardo per il richiamo (indipendentemente dall’intervallo), in genere una singola vaccinazione è tutto ciò che è necessario. Se lo stato vaccinale precedente è sconosciuto, l’animale dovrebbe essere trattato come non vaccinato. Vaccinazione per Bordetella bronchiseptica, Chlamydophila felis, FIP e FIV. Per informazioni sulla somministrazione di questi vaccini, vedere le Schede informative sulle patologie Vaccinazione per i dermatofiti. Al momento della redazione di questo documento, sono approvati per la prevenzione e il trattamento delle dermatofitosi nel gatto in alcuni paesi europei un prodotto inattivato monovalente (Microsporum canis) e uno multivalente (Microsporum e Trichophyton spp). Nessun prodotto è attualmente disponibile in USA o Canada. Le evidenze a supporto di un utilizzo sicuro di questi prodotti come parte di un protocollo di trattamento completo dei gatti con infezione provata sono limitate, e sono scarse le evidenze a supporto del loro utilizzo per la prevenzione dell’infezione.20,21 RACCOMANDAZIONI PER LA VACCINAZIONE DEI GATTI DEI RIFUGI I gatti dei rifugi sono generalmente considerati a rischio particolarmente elevato di esposizione alle malattie infettive. I fattori che contribuiscono maggiormente sono le malattie endemiche, l’elevato tasso di turnover, lo stress e l’esposizione sostenuta. Le vaccinazioni dovrebbero essere limitate a quelle contro le malattie con probabilità di trasmissione all’interno del rifugio stesso. Per le malattie a rischio nei rifugi (in particolare, FPV e infezioni delle vie respiratorie superiori), la vaccinazione può essere indicata a un’età più precoce e può essere somministrata a intervalli di tempo più brevi rispetto ai protocolli dei gatti domestici. È di importanza critica la rapida insorgenza della protezione;, per questo motivo la somministrazione dei vaccini FPV, FHV-1, FCV dovrebbe essere considerata per tutti i soggetti al momento dell’ingresso nel rifugio (o, idealmente, prima). La tabella 3 riassume le raccomandazioni per la vaccinazione dei gatti dei rifugi. Tabella 3. Raccomandazioni per la vaccinazione dei gatti dei rifugi 12 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... NB Eccetto dove diversamente indicato, tutti i vaccini parenterali dovrebbero essere somministrati per via sottocutanea (SC) *La vaccinazione IN può fornire una protezione contro l’Herpesvirus entro 4-6 giorni, con ipotetici benefici per i rifugi.6,28 Tuttavia, i risultati della vaccinazione IN in aggiunta alla vaccinazione parenterale contro i virus respiratori nei rifugi erano variabili negli studi e mostravano una modesta riduzione delle malattie respiratorie in un rifugio29 e nessuna differenza in un altro.30 Benché la somministrazione simultanea di vaccini IN e parenterali non sia generalmente valutata dai produttori e autorizzata per tale uso, gli studi non hanno evidenziato una riduzione dell’efficacia del vaccino parenterale dovuta alla concomitante somministrazione del vaccino IN.29,30 Questi studi non riportano informazioni sulla sicurezza, tuttavia non si osservava un aumento significativo dei segni respiratori entro i primi 7 giorni dalla somministrazione nei gatti che ricevevano il vaccino IN insieme a quello parenterale, rispetto a quelli che ricevevano il solo vaccino parenterale, suggerendo che i segni respiratori indotti dal vaccino non costituiscono un problema significativo. ML = vivo-modificato, IN = intranasale, MDA = anticorpi di derivazione materna. Considerazioni aggiuntive per la vaccinazione dei gatti nei rifugi Vaccinazione per Bordetella bronchiseptica e Chlamydophila felis. I benefici della vaccinazione routinaria dei gatti dei rifugi contro queste malattie sono limitati. In queste strutture, l'associazione tra isolamento diB. bronchisepticae malattia è inconsistente31-34 e C. felisnon è comunemente isolata nei gatti dei rifugi con infezioni delle vie aeree superiori.31 Questi vaccini dovrebbero essere presi in considerazione solo se è stato dimostrato, mediante diagnosi di laboratorio, che tali patogeni costituiscono un problema reale. La vaccinazione contro B. bronchiseptica dovrebbe inoltre essere effettuata quando c’è la possibilità di contatto diretto o indiretto tra gatti e cani nella stessa sede e i cani hanno un’anamnesi recente o attuale di malattia respiratoria. Vaccinazione per FIV e FIP. La vaccinazione dei gatti dei rifugi contro questi agenti non è generalmente raccomandata. Vaccinazioni per i dermatofiti. Vedere i commenti della sezione dedicata ai gatti domestici. RACCOMANDAZIONI PER LA VACCINAZIONE DEI GATTI DEI PROGRAMMI CATTURA-STERILIZZA-LIBERA (TNR) La maggior parte dei gatti delle comunità (gatti selvatici e randagi liberi non di proprietà; non possiede titoli anticorpali protettivi contro FPV, FHV-1 e rabbia.9,35 In uno studio, la maggioranza dei gatti selvatici vaccinati una sola volta in corrispondenza dell’intervento di sterilizzazione del programma TNR aveva sviluppato titoli anticorpali protettivi verso FPV e FCV riscontrabili alla successiva cattura per effettuare i test a distanza di 2-3 mesi, indipendentemente dal fatto che fossero stati utilizzati vaccini inattivati o vivi-modificati.35 In contrasto, soltanto i vaccini inattivati determinavano un’elevata proporzione di anticorpi protettivi contro FHV-1.35 Nello stesso studio, quasi tutti gatti sviluppavano titoli anticorpali elevati contro la rabbia dopo una singola dose di vaccino antirabbico inattivato.35 Gli studi di autorizzazione dei vaccini hanno dimostrato una DOI di 3-4 anni dopo somministrazione di un singolo vaccino nei gattini di laboratorio. Ciò suggerisce che, se le agenzie regolative possono riconoscere come valido solo per un solo anno il primo vaccino antirabbico, è probabile che i gatti vaccinati siano protetti per periodi più lunghi. Il Comitato consultivo raccomanda di vaccinare per FPV, FHV-1, FCV e rabbia i gatti dei programmi TNR al momento della chirurgia. RACCOMANDAZIONI PER LA VACCINAZIONE DEI GATTI NEGLI ALLEVAMENTI DA 13 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... RIPRODUZIONE Gli allevamenti riproduttivi possono avere dimensioni, popolazione e natura variabili, in particolare in Italia. La popolazione felina può variare da pochi individui a più di 50. Tipicamente sono presenti gatti di età e stadi di vita differenti e molti allevamenti ospitano i soggetti da riproduzione a fine carriera che vengono sterilizzati. Alcuni ospitano anche animali d’affezione che possono o meno avere accesso all’esterno. Alcune strutture possono essere sufficientemente sofisticate da consentire la segregazione di sottopopolazioni, in altre tutti gli individui sono alloggiati insieme. Generalmente, l’anamnesi medica e vaccinale dei soggetti residenti è ben conosciuta ma alcune patologie, quali quelle delle vie respiratorie superiori, possono essere endemiche. I programmi vaccinali dovrebbero essere limitati alle patologie rilevanti per l’allevamento, che dovrebbero essere determinate mediante analisi dei fattori di rischio. Nel valutare il grado di rischio di un allevamento, i fattori da considerare includono: Tasso di turnover della popolazione. Dimensioni e densità della popolazione. Numero di cucciolate/anno. Presenza di malattie endemiche. La trasmissione delle malattie infettive è favorita dalla vita in gruppo, dalla commistione tra gattini giovani e gattini più grandi e adulti, dal contatto durante l’accoppiamento, dall’introduzione di nuovi gatti e dai movimenti dei gatti all’interno e all’esterno della struttura (ad es., gatte portate in altre strutture per l’accoppiamento, rientro di gatti precedentemente venduti, viaggi per mostre feline o altre esibizioni). Le strutture valutate a basso rischio dovrebbero essere considerate simili agli ambienti domestici (Tabella 2), mentre quelle valutate a rischio elevato dovrebbero essere considerate simili ai rifugi (Tabella 3), ai negozi di animali ecc. Negli ambienti a rischio elevato, le vaccinazioni dovrebbero essere effettuate a un'età inferiore rispetto ai gatti domestici, soprattutto per il controllo delle malattie delle vie respiratorie superiori endemiche. In generale, la vaccinazione può essere iniziata a un’età più precoce che nella popolazione dei gatti domestici e gli intervalli di richiamo possono essere più brevi. Gli allevatori dovrebbero essere incoraggiati a collaborare con il veterinario per sviluppare un programma sanitario completo che includa le vaccinazioni appropriate per la situazione specifica presente. L’allevamento dovrebbe tenere le cartelle cliniche vaccinali di ciascun individuo ospitato, contenenti tutte le informazioni rilevanti (es., antigene, marca, data, sede di vaccinazione, reazioni avverse ecc.). La gestione e i metodi di allevamento hanno un impatto importante sulla salute dei singoli gatti dell’allevamento. Si dovrebbero in proposito consultare fonti bibliografiche e risorse di rilievo.36,37 Tabella 4. Raccomandazioni per la vaccinazione dei gatti degli allevamenti da riproduzione Vaccino Adulti riproduttori Gattini Gatte gravide e in lattazione Panleucopenia+ Rischio basso Rischio basso Quando possibile, Herpesvirus-1+ Come per i gatti Come per i gatti le gatte dovrebbero 14 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Calicivirus(FPV, domestici (Tabella domestici (Tabella 2) essere vaccinate FHV-1, FCV) 2) prima della Rischio elevato riproduzione. Raccomandato per Rischio elevato Vaccini iniettabili ML Tuttavia, i benefici tutti i gatti Considerare la iniziando a 4-6 della vaccinazione vaccinazione per settimane, richiami possono superare i FHV-1 e FCV ogni ogni 2-3 settimane rischi, nelle 1-2 anni. fino a 16-20 situazioni di malattia settimane7-11 endemica. Benché Considerare i non generalmente vaccini ML per una Malattie delle vie autorizzati per tale rapida insorgenza respiratorie utilizzo, i vaccini della protezione. superiori somministrati a inizio endemiche gravidanza possono I vaccini FCV bi- o proteggere la gatta e Vaccinazione IN multivalenti possono fornire MDA (solo FHV-1, FCV) fornire una sufficienti per iniziando a 3–4 protezione crociata proteggere i gattini settimane per una più ampia rispetto ai durante le prime rapida insorgenza vaccini a ceppo 6, settimane di vita.38 In della protezione singolo.24,25 uno studio che seguita da FPV, FHV-1, FCV ML utilizzava un vaccino In caso di sviluppo inattivato non si di malattia da FCV iniettabile ogni 2–3 settimane fino a osservava un in gatti 16-20 settimane. aumento degli aborti completamente L'efficacia della o della vaccinati alloggiati somministrazione di natimortalità.39 I in gruppi, può una o due gocce di vaccini ML iniettabili essere utile vaccino IN per gattino o IN contenenti FPV somministrare invece che di una non dovrebbero prodotti con ceppi dose completa non è essere somministrati vaccinali diversi27 nota e non è a gattini di età consigliata. Evitare i inferiore a 4 vaccini ML IN o settimane a causa iniettabili contenenti del rischio di FPV nei gattini di età ipoplasia inferiore a 4 cerebellare19 o settimane a causa panleucopenia del rischio di clinica. Nella gatta ipoplasia gravida, occorre cerebellare19 o controbilanciare il panleucopenia rischio di clinica. I gattini esposizione con il possono essere rischio vaccinale. Le vaccinati in vicinanza gatte possono o al momento della essere vaccinate sterilizzazione senza durante compromettere la l'allattamento, se i risposta sierologica benefici superano i rischi 15 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... NB Eccetto qualora diversamente indicato, tutti i vaccini parenterali dovrebbero essere somministrati per via sottocutanea. ML = vivo modificato, IN = intranasale, MDA = anticorpi di derivazione materna Ulteriori considerazioni sulla vaccinazione dei gatti negli allevamenti da riproduzione Vaccinazione FeLV e FIV. La vaccinazione dei gatti degli allevamenti da riproduzione contro questi agenti non è generalmente raccomandata. Come per i gatti e i gattini di casa, vaccinare se necessario secondo l'analisi del rischio (Tabella 2). Lo stato retrovirale di tutti i gatti presenti dovrebbe essere noto: la vaccinazione non sostituisce i test diagnostici e l'isolamento. La vaccinazione può non essere necessaria se è in atto un buon programma diagnostico e nessun gatto ha accesso all'esterno.13 Se le gatte vengono abitualmente inviate ad altri allevamenti per la riproduzione, è bene prendere in considerazione lla vaccinazione di questi soggetti. Vaccinazione antirabbica. Negli USA, i gatti degli allevamenti da riproduzione devono essere vaccinati contro la rabbia in accordo ai regolamenti statali. Altrove, la vaccinazione antirabbica non è generalmente raccomandata. Come per i gatti e i gattini di casa, vaccinare se ritenuto necessario in base all'analisi del rischio (Tabella 2). Vaccinazione per Bordetella bronchiseptica e Chlamydophila felis. L'utilità della vaccinazione abituale dei gatti degli allevamenti da riproduzione contro questi patogeni è limitata. Dovrebbe essere considerata solo se i patogeni si sono dimostrati un problema reale attraverso diagnosi di laboratorio. Se effettuata, le serie primarie dovrebbero essere somministrate in accordo alle istruzioni del produttore, con richiamo annuale se il problema rimane endemico. In alcuni paesi, i produttori affermano che il vaccino per Bordetella è sicuro nella gatta gravida, tuttavia, in altri paesi, i foglietti illustrativi sconsigliano di somministrare il vaccino alle gatte gravide o in lattazione o ai gattini di età inferiore a un mese. Vaccinazione per la FIP. La vaccinazione dei gatti degli allevamenti da riproduzione contro la FIP non è generalmente raccomandata poiché vi sono evidenze insufficienti del fatto che il vaccino induca una protezione clinica rilevante. Vaccinazione per le dermatofiosi. Vedi commenti precedenti nella sezione sui gatti domestici. REAZIONI VACCINALI AVVERSE Benché la somministrazione di prodotti biologici non possa mai essere considerata completamente priva di rischi, in generale i vaccini per il gatto attualmente disponibili hanno un eccellente profilo di sicurezza. È importante segnalare qualsiasi evento negativo noto o sospetto associato alla vaccinazione, ricordando che una relazione temporale tra un evento e la somministrazione del vaccino non implica necessariamente una causalità. Negli Stati Uniti, ai veterinari è richiesto di contattare il produttore (servizio tecnico veterinario) del vaccino considerato coinvolto; inoltre, i veterinari possono segnalare eventi avversi noti o sospetti direttamente al Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti. Le procedure possono variare in altri paesi ma, in generale, i veterinari dovrebbero contattare il produttore e notificare all'agenzia regolatoria appropriata l’evento vaccinale avverso (es., in Europa la European Medicines Agency [EU]. (Vedi Appendice 1 [FAQ sugli eventi avversi] le istruzioni specifiche per la segnalazione.) In Italia le reazioni vaccinali devono essere segnalate al servizio tecnico dell’azienda produttrice del vaccino che si ritiene associato alla reazione ed al ministero della Sanità (N.d.R) 16 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Le reazioni vaccinali più frequentemente segnalate sono letargia, anoressia e febbre per alcuni giorni dopo la vaccinazione oppure infiammazione locale della sede di iniezione.4,42,43 L'anafilassi si osserva raramente. Poiché i vaccini sono prodotti biologicamente attivi, occasionali reazioni avverse associate alla vaccinazione sono inevitabili. Si dovrebbe tuttavia ricordare che stabilire una causalità è spesso difficile, soprattutto se la reazione sospetta è ritardata (giorni o settimane).43 Test pre-vaccinali FeLV e FIV Lo stato retrovirale di tutti i gatti dovrebbe essere noto ed è importante soprattutto quando si considera la somministrazione dei vaccini FeLV o FIV.18 Non vi sono benefici clinici riconosciuti della somministrazione di un vaccino contro il retrovirus da cui il gatto è già infettato, così come non si conoscono effetti dannosi. Tuttavia, quando il reale stato retrovirale di un gatto vaccinato e infetto diviene noto, il fatto di non averlo conosciuto prima della vaccinazione può far sorgere questioni sulla mancata raccomandazione dei test prima della vaccinazione e sull'efficacia del vaccino. Sierologia L'utilizzo della sierologia (titoli anticorpali sierici) per valutare l'immunità protettiva è stato sottoposto a valutazione.1,40,41 E’ importante ricordare che esiste una varietà di metodi (immunofluorescenza, ELISA, neutralizzazione virale, inibizione dell'emoagglutinazione ecc.) per determinare i titoli anticorpali e che la metodologia utilizzata può non essere fornita insieme ai risultati. I titoli anticorpali di uno stesso soggetto determinati nello stesso momento possono quindi variare a seconda della metodologia utilizzata. Quando si decide di sottoporre un siero a valutazione dei titoli anticorpali, occorre ricordare che un titolo “positivo” ottenuto un determinato giorno non è necessariamente predittivo di un titolo "positivo" in qualsiasi momento nel futuro. In generale, i gatti con titolo anticorpale positivo per FPV sono immuni. Infatti, si ritiene che l'immunità protettiva che si sviluppa dopo la vaccinazione FPV sia mantenuta per alcuni anni. Per contrasto, i titoli anticorpali per FHV-1 e FCV possono non essere necessariamente ben correlati all’immunità protettiva e non dovrebbero essere utilizzati per prevedere la protezione futura. I titoli anticorpali per FeLV e FIV non sono correlati all'immunità e non dovrebbero essere utilizzati per determinare la necessità di vaccinazione. E' possibile determinare i titoli anticorpali per il virus della rabbia (in un laboratorio certificato), tuttavia il titolo è soltanto un indicatore di risposta sierologica alla vaccinazione. I titoli della rabbia non sono riconosciuti come indice di immunità. Inoltre, l'assenza di livelli anticorpali significativi (titolo anticorpale "negativo") non è necessariamente un'indicazione di suscettibilità. Per esempio, un gatto precedentemente vaccinato può, nel tempo, perdere gli anticorpi. La "memoria" immunologica può tuttavia prevalere. Nel caso che questo individuo sia esposto a un virus virulento, può insorgere una rapida risposta anamnestica protettiva. Per alcune malattie (es., FHV-1), l'immunità cellulo-mediata è importante e il soggetto può essere immune anche se non sono identificabili gli anticorpi. Poiché i titoli anticorpali possono non correlarsi affidabilmente o prevedere il grado di protezione e la sensibilità di un singolo soggetto, il Comitato consultivo raccomanda di utilizzare intervalli vaccinali definiti, piuttosto che misurare i titoli anticorpali per verificare la protezione. 17 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... Prevalenza e tipo di reazioni vaccinali avverse Le reazioni avverse post-vaccinali sono considerate rare nel gatto, tuttavia la loro reale prevalenza è probabilmente sottostimata a causa della scarsità di segnalazioni da parte sia dei veterinari sia dei proprietari.44 Nello studio più consistente disponibile oggi, sono state riportate le reazioni avverse osservate in tutti i gatti visitati presso i Banfield Pet Hospitals degli Stati Uniti tra il 2002 e il 2005.4 Durante questo periodo, si somministravano più di 1,25 milioni di dosi di vaccini diversi a circa 0,5 milioni di gatti. Le reazioni avverse osservate entro 30 giorni dalla vaccinazione risultavano pari ad un tasso di 51,6/10.000 gatti vaccinati (0,52%);, il 92% delle reazioni si manifestavano entro i primi tre giorni. I segni clinici descritti in 1699 gatti su 2560 con reazioni avverse associate alla vaccinazione erano letargia (± piressia) nel 54%, dolore o tumefazione locale nella sede di vaccinazione (25%), vomito (10%), edema facciale o periorbitale (6%) e prurito generalizzato (2%). Il decesso era segnato in 4 gatti, in almeno due dei quali attribuito all’anafilassi. Benché i vaccini utilizzati provenissero principalmente da un produttore, non si identificava un tipo di vaccino significativamente associato a reazioni locali. La somministrazione di vaccini multivalenti FPV, FHV-1, FCV e Chlamydophila aveva una probabilità significativamente maggiore di essere associata a letargia (± piressia) rispetto alla somministrazione di vaccini privi della componente Chlamydophila. Il rischio di reazioni avverse era maggiore nei gatti di età attorno all'anno e/o aumentava con l'aumento del numero di vaccini somministrati contemporaneamente.4 In un altro ampio studio che analizzava specificamente le reazioni post-vaccinali locali, si riportava una prevalenza dello 0,23%.45Ampi studi precedenti suggerivano un tasso di reazioni vaccinali avverse di circa l'1-3%46-48 ma alcune variazioni di prevalenza possono essere attese a causa dell’utilizzo di prodotti diversi, della somministrazione di vaccini multipli durante lo stesso appuntamento e dei metodi di sorveglianza. Approccio suggerito per il trattamento dell'anafilassi Applicare un catetere endovenoso Somministrare epinefrina (adrenalina): 0,1 ml di una diluizione 1:1000 EV Somministrare 20-30 ml/kg di una soluzione bilanciata di cristalloidi isotonici per infusione lenta in 10 minuti Fornire ossigeno Somministrare un H1-agonista: es., difenidramina, 2 mg/kg IM o EV Somministrare glucocorticoidi solubili: es., metilprednisolone sodio succinato, 30 mg/kg EV Reazioni di ipersensibilità Anafilassi e reazioni allergiche L'anafilassi è probabilmente la reazione vaccinale di ipersensibilità (tipo I) immunomediata meglio caratterizzata ma si verifica raramente (circa 1–5/10.000 vaccinazioni).4,46 Nel gatto può manifestarsi con vomito, diarrea, distress respiratorio, prurito facciale o generalizzato, tumefazione facciale e collasso.1,43,49 Per vaccinare nuovamente un gatto con anamnesi di anafilassi è necessaria una cauta valutazione del rischio. Nei gatti che hanno presentato una reazione allergica con anafilassi vera, la rivaccinazione dovrebbe essere generalmente evitata. Gli eccipienti vaccinali (ingredienti inattivi) sono ritenuti responsabili della maggior parte delle reazioni di ipersensibilità di tipo I.4 Se quindi si considera necessario rivaccinare, si raccomanda di 18 di 32 29-Jul-14 13:12
Linee guida AAFP 2013 per la vaccinazione del gatto http://www.vetpedia.it/site/print/content/linee-guida-aafp-2013-la-... utilizzare una formulazione vaccinale diversa e di premedicare l'animale con un antistaminico e glucocorticoidi 20-30 minuti prima della somministrazione del vaccino, e in seguito di tenere sotto stretta osservazione il paziente per alcune ore.1,4 A seconda dell'area geografica, la necessità di vaccinare un gatto per la rabbia può essere prioritaria rispetto alle considerazioni mediche. Il veterinario deve contattare le autorità appropriate per conoscere i regolamenti locali nei casi dubbi e per sapere se l'individuo può essere esentato dalla vaccinazione. (Vedi anche Linee guida del 2006, Appendice 1: Certificato di esenzione dalla vaccinazione antirabbica.) Altre reazioni Quasi certamente, dopo la vaccinazione si verificano altre forme di ipersensibilità (tipo II, III e IV) ma esse sono raramente documentate. Alcune forme di reazione locale riflettono verosimilmente reazioni di tipo IV. Occasionalmente dopo la vaccinazione FCV si osserva una poliartrite che in rari casi costituisce una forma di reazione di tipo III ma che principalmente è dovuta ad una co-infezione con virus di campo o con il virus vaccinale stesso.50,51 (Vedi Appendice 1 [FAQ generali] “Qual è la causa della zoppia che si osserva occasionalmente dopo la vaccinazione FCV?”) Aggiornamenti sul sarcoma felino associato alla sede di iniezione (FISS) I sarcomi associati alla vaccinazione sono stati inizialmente riconosciuti come un problema nel gatto all'inizio degli anni ‘90. Gli studi iniziali suggerivano un rischio di sviluppo di sarcoma di 2/10.000 dosi vaccinali somministrate,52 che cresceva a 13–36/10.000 dosi in altri studi,53-55; le stime attuali basate su studi epidemiologici più ampi (pubblicate tra il 2002 e il 20074,45,56) suggeriscono che il rischio di sviluppo di sarcoma in seguito a vaccinazione è in realtà molto basso (probabilmente ben inferiore a 1/10.000 dosi di vaccino).4,45 Benché gli studi iniziali correlassero lo sviluppo dei sarcomi nella sede di vaccinazione con l'utilizzo di vaccini antirabbici57o FeLV52 inattivati e adiuvanti a base di alluminio, studi più recenti non hanno riscontrato relazioni tra tipo di vaccino, marca o prodotti inattivati piuttosto che vivi-modificati e rischio di formazione di sarcoma.56,58,59 L'impatto dell'utilizzo del vaccino antirabbico a vettore canarypox è tuttora non chiaro. Uno studio retrospettivo su campioni istopatologici non ha mostrato una riduzione della prevalenza di FISS dopo l'introduzione di questo vaccino, tuttavia non riportava i tipi di vaccini utilizzati.58 Uno studio caso-controllo recentemente pubblicato suggerisce che possa esserci un rischio minore di induzione di sarcomi con questo vaccino rispetto ad altri vaccini antirabbici.59 Molti di questi studi hanno anche chiaramente mostrato che altre iniezioni, oltre ai vaccini, possono indurre la formazione di sarcomi. Non sono stati pubblicati studi che definiscano metodi oggettivi per ridurre il rischio di FISS nei singoli individui sottoposti a vaccinazione routinaria. Sulla base dell’attuale comprensione del problema, è probabile che i vaccini non siano implicati in maniera esclusiva nello sviluppo dei sarcomi associati alla sede di iniezione del gatto.56,60 Il rischio di FISS dopo la vaccinazione è verosimilmente il risultato di interazioni complesse tra fattori multipli estrinseci (es., frequenza e numero di vaccini somministrati nel tempo, composizione del prodotto iniettato, ecc.) ed intrinseci (es., predisposizione genetica, risposta dei tessuti all'iniezione, ecc.). La presunta relazione tra tipo di vaccino, infiammazione della sede di vaccinazione61 e successivo sviluppo di FISS appare nella migliore delle ipotesi complessa e, se coinvolta, costituisce probabilmente solo uno dei molti fattori che contribuiscono allo sviluppo di questo tipo di tumore. La Tabella 5 fornisce una breve revisione delle considerazioni e delle opzioni di trattamento per la riduzione del rischio di FISS ricavate dalle pubblicazioni attuali. Per nessuna di queste raccomandazioni è nota la prevenzione o la cura dei FISS. Nella scelta del tipo di vaccino, il Comitato consultivo raccomanda di prendere in considerazione i seguenti aspetti. Studi recenti hanno dimostrato che tutti i vaccini 19 di 32 29-Jul-14 13:12
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