LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
12 FEBBRAIO - 26 MARZO 2022 / FEBRUARY 12 - MARCH 26, 2022 CATALOGO A CURA DI / CATALOGUE CURATED BY: PUNTO SULL'ARTE TESTO / TEXT: ALESSANDRA REDAELLI PROGETTO GRAFICO / GRAPHIC PROJECT: CHIARA MOCCHETTI TRADUZIONI / TRANSLATIONS: CLAIRE ANGEL BONNER Copyright © PUNTO SULL’ARTE FUN 4 KIDS
FUN 4 KIDS L’infanzia come luogo di contraddizioni e di emozioni, malinconica nella direzione di un’immagine pulita e spogliata di connotazioni e sfrenata al tempo stesso, misteriosa, delicatissima, superflue: annulla le caratteristiche di genere. I suoi soggetti, evanescente. Così la raccontano in mostra quattro artiste infatti, sono bambine, ma ciò è del tutto irrilevante perché la sua dell’ultima generazione, con uno sguardo di compunta convinzione è che a quell’età la differenza non esista: il coraggio ammirazione che spesso si ferma alle soglie dell’indecifrabile, e o la timidezza, l’emotività o la spavalderia, la riflessione o il gioco lì decide di lasciare lo spettatore. sfrenato appartengono a entrambi i sessi, e il suo lavoro, con quell’indefinitezza squisita, lo dimostra pienamente. L’indecifrabile, per LENE KILDE, trova il suo spazio nel volto. Norvegese, artista esordiente da PUNTO SULL’ARTE Così rarefatte, quasi diluite nello spazio, le sue opere non sono, e per la prima volta in Italia, Kilde delinea con una mano come potrebbe sembrare, figlie di un alleggerimento della leggera sculture che appaiono come schizzi, abbozzi, materia scultorea, ma del cammino opposto: Lene Kilde infatti ha situazioni in bilico in cui i soggetti sono colti in un esordito qualche anno fa con una serie di installazioni – che ha momento di raccoglimento o di gioco. Ne vediamo significativamente chiamato Disegni nell’aria – sostanziate di un i piccoli piedi, le manine strette a pugno su un oggetto o su filo che andava a costruire forme attraversabili. Poi l’esperienza un giocattolo, parte dei vestiti, ma poi l’immagine comincia a di una scultura realizzata per il parco subacqueo di Grenada, nei sfaldarsi, la materia a rarefarsi, la struttura dell’abito a mostrare Caraibi, le ha messo addosso la voglia di aggiungere materia e la sua trama e tutto il resto scompare. Scatta lì, l’incantesimo spessore. Ed è così che sono nate le sue opere attuali, realizzate di Lene Kilde. Immediato e fulmineo. È sensazione che non fa assemblando metallo, cemento, porcellana, legno, polimeri; nemmeno in tempo a diventare pensiero e a passare attraverso partendo da calchi sui corpi di bambini, cercando di ottenere il cervello: semplicemente, il vuoto del volto è subito riempito una posa, un’emozione, ma trovandosi anche qualche volta a cercando in sé. Il bambino che si era, l’immagine di un fratellino seguire strade inaspettate, colte nella freschezza dell’istante. Per in un passato lontano, l’istantaneo ricordo di un momento con CLAUDIA GIRAUDO, invece, l’indecifrabile è il dialogo un figlio. Perché Lene Kilde lo sa bene che un bambino, per sommesso tra i suoi soggetti e l’animale che stringono esprimere un’emozione, non ha bisogno del volto. E di questa tra le braccia o che siede meditabondo sulla loro testa. consapevolezza ha fatto virtuosismo: la malinconia di un braccio Dipinti con una precisione capillare e con una maestria antica, abbandonato inerte lungo il fianco, la tensione espressa da due i protagonisti di Claudia Giraudo sono un po’ più grandi dei piedini contratti e ripiegati uno sull’altro, la determinazione di un bambini raccontati dalla collega norvegese, qualche anno in più passo lungo con il corpo tutto sbilanciato in avanti, la stizza di che li ha portati dalla prima infanzia a una preadolescenza ancora un pugno serrato, l’affetto di due manine intrecciate raccontano intatta. E proprio per questa loro posizione in bilico, anche qui il storie che tutti noi abbiamo visto e da cui abbiamo ancora voglia genere risulta spesso ambiguo, confuso, tanto più conturbante di lasciarci trasportare. perché colto nell’attimo immediatamente precedente all’età che dovrà sancirne la definizione. In questo caso, però, il viso L’artista lo dice chiaramente: “Penso che il linguaggio del c’è: esiste uno sguardo – spesso puntato verso lo spettatore corpo dei bambini sia il più onesto”. E poi fa un altro passo – un’espressione, il corrucciarsi di una bocca, la trasparenza 8
della pelle. È palpabile qui una sospensione data dal senso di dipinti in full HD con una pennellata la cui tridimensionalità sbalza attesa, come se proprio in questo momento davanti ai nostri i soggetti fuori dalla tela, i personaggi di SABRINA MILAZZO occhi dovesse avvenire la trasformazione definitiva, il passaggio ci trascinano in un universo pop che mette allegria. Sono gli da questa fragilissima età dell’innocenza a un inesorabile eroi della Disney, come il cane Pongo, Pippo e Topolino; sono i mondo adulto. Ed è l’animale, la chiave del mistero. Ammirati protagonisti di favole che hanno attraversato generazioni senza dalla precisione con cui l’artista ne definisce il mantello, la invecchiare mai, come Biancaneve e i sette nani o i tre porcellini. consistenza delle piume o del pelo, siamo consapevoli che la Eppure, anche qui come nei lavori di Lene Kilde e di Claudia sua non è una figura di contorno, ma il nodo intorno al quale Giraudo, una sospesa malinconia resta perennemente la trasformazione si realizzerà. Tutt’altro che semplici compagni in agguato sotto la superficie scintillante. E anche qui resta di gioco, infatti, rane, conigli, camaleonti e galli multicolori qualcosa di indecifrabile. L’immagine stessa, del resto, lo è. E rappresentano qui l’animale guida, il daimon dell’antica filosofia il fatto di essere indecifrabile dentro un linguaggio così nitido greca, l’intermediario tra umano e spirituale posto prima della e iperrealista è il doppio salto mortale di cui l’artista si dimostra nascita a guardia del nostro destino e delle nostre aspirazioni. A capace. Le figure, infatti, sembrano sciogliersi: una sorta di lenta tratti pacato, a volte tirannico, è lui che instrada le nostre scelte, liquefazione le sta trasformando. E se anche la sensazione sussurrandoci all’orecchio le indicazioni da seguire. Ed è questo dominante è quella di una glassa golosa, sottopelle si sussurro misterioso e segreto, catturato dall’anima infantile e avverte l’allarme di qualcosa che scompare, di una subito dimenticato – ma mai rimosso – dall’adulto, che Claudia goccia che si trasforma in lacrima. E quello che affiora è Giraudo racconta e al tempo stesso cela, mostrandocelo e un senso di nostalgia. Sabrina Milazzo, infatti non sceglie a rendendocelo, appunto, indecifrabile. Luminosi, abbacinanti, caso le figure che rappresenta dell’immaginario infantile, ma le 9
incorpora nei suoi quadri solo nella forma dei pupazzi realizzati anche nello zoo degli animali a due facce. Come se questi dalla Ledra, un’azienda che a partire dagli anni Sessanta del oggetti, reduci da un passato di gioco e spensieratezza, fossero secolo scorso ha fatto la gioia dei bambini, trasformando i stati fortunosamente salvati dalla distruzione e addosso ne loro eroi in oggetti reali e morbidi con cui potevano giocare. portassero ancora le tracce. La trasformazione alchemica, con È questo salto temporale che noi avvertiamo, ancora prima di il fuoco che distrugge e ricrea, è però solo uno degli aspetti del prenderne coscienza, davanti ai dipinti. I tre porcellini Jimmy, lavoro di Valeria Vaccaro sul tema degli oggetti della quotidianità, Timmy, Tommy, insieme a Lupetto (il figlio di Ezechiele lupo del nostro modo di guardarli e di rapportarci a loro. Perché che piuttosto che mangiarseli preferisce giocarci insieme), così quando finalmente troviamo il coraggio di avvicinarci al cavallo come Tom e Jerry, non solo si stanno trasformando davanti a noi a dondolo per sfiorarne la superficie scabra – e inevitabilmente e forse a breve saranno poco più che un mucchietto di colore, lo faremo proprio lì, vicino ai residui di quella bruciatura – e ci ma hanno fatto un viaggio nel tempo, vengono direttamente dal accorgiamo che il vecchio legno morde ancora, che qualche passato. Dal nostro passato, per giunta. E dunque quella loro scheggia si alza sulla superficie pronta a ferirci, improvvisamente trasformazione ai nostri occhi diventa altro, forse quella stessa qualcosa ci blocca, e restiamo per un attimo immobilizzati, trasformazione che noi abbiamo subito da allora e che ci ha con la mano appoggiata ai due pattini ricurvi, perché ci siamo portati in un altro mondo, in un altro luogo, lontanissimi da quei appena resi conto che quelli sono gelidi. La consapevolezza pupazzi che forse, a cercare bene, potremmo ancora trovare in che tutto quello che abbiamo davanti non sia legno, ma qualche scatola in cantina. Inesorabilmente mutati nel momento marmo, è come una fiammata che passa dai polpastrelli stesso in cui, cacciati i giocattoli in un angolo, non siamo più al cervello e che per un istante ci destabilizza. Perché il stati in grado di comprendere le parole del nostro daimon. marmo non ha schegge. E certamente non brucia. Il trucco di Valeria Vaccaro, la seduzione del materiale che si traveste e ci E una trasformazione misteriosa, ingannevole e seducente è inganna, è e non è, incrocia passato e presente, mima incendi quella che mettono in scena le sculture di VALERIA VACCARO. mai avvenuti, scava nei nostri ricordi e mette a repentaglio le In questo caso l’indecifrabile ha il sapore dell’incantesimo, nostre percezioni è un gioco raffinatissimo, da vera fuoriclasse, della magia esibita sotto il nostro sguardo stupefatto da che ci fa l’occhiolino quando ci voltiamo verso Pinocchio e un prestigiatore. L’infanzia qui è raccontata da un cavallo a scopriamo che il titolo del lavoro di cui è protagonista, Cerca dondolo, un cavallo di legno che forse abbiamo visto ma che sempre la verità, sta dicendoci qualcosa che per noi, almeno al anche per noi, quando eravamo piccini, evocava già qualcosa momento, è assolutamente impossibile. di antico. Dalle sagome stilizzate di animali in legno che danno vita a uno zoo silenzioso, dalle matite colorate con cui abbiamo disegnato e dalla testa del Pinocchio più famoso del mondo, ALESSANDRA REDAELLI quello magrolino e snodabile con cui ogni bambino, nella vita, almeno una volta si è trovato a giocare. Eppure c’è, anche qui, un non detto che ci incatena, che ci spinge a guardare meglio, a domandarci il perché, a ricercare l’origine di quella vampata scura che ombreggia la zampa del cavallo a dondolo e poi il punto esatto in cui il manubrio attraversa la testa, proprio sopra l’occhio; a scoprirvi il residuo di una bruciatura e a rintracciarlo 10
11
FUN 4 KIDS Childhood as the setting for contradictions and emotions, melancholy and unbridled at the same time, mysterious, delicate, evanescent. This is how four artists of the most recent generation recount it in the exhibition, with a gaze of contrite admiration that often stops at the threshold of the indecipherable, and there decides to leave the viewer. The indecipherable, for LENE KILDE, finds its space in the face. Norwegian, debuting artist at PUNTO SULL’ARTE and for the first time in Italy, Kilde's light touch delineates sculptures that seem like sketches, drafts, poised scenes in which the subjects are caught in a moment of reflection or of play. We see the little feet, the little hands clenched into fists around an object or a toy, part of the clothes, but then the image starts to fall apart, the matter becomes rarefied, the structure of the garment shows its texture and the rest fades away. It bursts forth there, Lene Kilde's spell. Immediate and lightning-fast. It is a sensation that does not even have time to become thought and pass through the brain: quite simply, the emptiness of the face is immediately filled by seeking within oneself. The child that one was, the image of a little sibling in the distant past, the sudden memory of a moment with a child. Because Lene Kilde knows well that a child, to express an emotion, doesn't need the face. And through this knowledge she shows her virtuosity: the melancholy of an arm abandoned inert by the torso, significantly called Drawings in the air – made of a wire that that will sanction its definition. In this case, however, there the tension expressed by two little feet, contracted and constructed traversable forms. Then the experience of a is the face: there is a look – often directed at the viewer – folded across each other, the determination of a big step sculpture created for the underwater park in Grenada, in an expression, a pursed mouth, the transparency of the forward which throws the body off balance, the irritation in the Caribbean, gave her the desire to add substance and skin. There is a palpable suspension here which comes a clenched fist, the affection in two little intertwined hands depth. And so her current works came about, made by from the sense of waiting, as if the definitive transformation tell stories that we have all seen and by which we still want assembling metals, cement, porcelain, wood, polymers; should occur before our eyes precisely in this moment, to let ourselves be carried away. starting with casts of children's bodies, seeking to hold the passage from this most fragile age of innocence to a pose, an emotion, but sometimes also finding herself an inexorable adult world. And the key to the mystery is The artist says it clearly: “I think that the body language of following unexpected paths, caught in the freshness of the animal. Admiring of the precision with which the artist children is the most honest”. And then she takes another the moment. For CLAUDIA GIRAUDO, on the other defines the cloak, the consistency of the feather or the step towards an honest image without unnecessary hand, the indecipherable is the subdued dialogue fur, we are aware that this is not an extra figure, a minor connotations: she cancels gender characteristics. Her between her subjects and the animal that they actor, but the node around which the transformation will subjects are in fact girls, but that is altogether irrelevant hold in their arms or that sits meditatively on their come about. because her belief is that at that age there is no difference: head. Painted with a detailed precision and an ancient courage or shyness, sensitivity or self-assuredness, craftsmanship, Claudia Giraudo's protagonists are older Indeed, far from being mere playmates, here frogs, reflection or unbridled play belong to both sexes, and her than the children depicted by her Norwegian colleague, rabbits, chameleons and multicoloured roosters represent work, with that exquisite indefiniteness, fully demonstrates by a few more years which have taken them from early the animal guide, the daimon of ancient Greek philosophy, this. Rarefied, almost diluted in the space, her works do childhood to a still intact pre-adolescence. And precisely the intermediary between the human and the spiritual who not come from a reduction of the sculptural material, because of their poised bearing, even here gender is often is assigned to us before birth to guard our destiny and indeed the opposite is true. Some years ago Lene ambiguous, confused, all the more disturbing because it our aspirations. Sometimes calm, sometimes tyrannical, Kilde debuted with a series of installations – which she is caught in the moment immediately preceding the age it is he who directs our choices, whispering the directions 12
to follow in our ears. And it is this mysterious and secret And a mysterious, elusory and seductive transformation finally find the courage to go closer to the rocking horse to whisper, caught by the childhood soul and immediately is that which VALERIA VACCARO evokes with her touch its rough surface – which we will inevitably do right forgotten – but never repressed – in adulthood, that sculptures. In this case the indecipherable has the taste of there, close to the scorch mark – and we realise that the Claudia Giraudo narrates and at the same time disguises, enchantment, of magic performed before our bewildered old wood still bites, that there's a splinter that pokes up showing it to us and making it indecipherable. Luminous, gaze by a conjurer. Here childhood is told through a from the surface to injure us, suddenly something blocks dazzling, painted in full HD with brushstrokes whose three- rocking horse, a wooden horse that seems familiar to us, us, and we are immobilised for a moment, with our hand dimensionality launches its subjects out of the canvas, but that also, when we were small, evoked something resting on the two curved rockers because we have just SABRINA MILAZZO's characters drag us into a joyful bygone. Through the stylised wooden animal silhouettes realised that they are icy cold. The awareness that world of pop. They are Disney heroes, like the dog Pongo, that give life to a silent zoo, the coloured pencils with which everything before us is not wood, but marble, is like Goofy and Mickey Mouse; they are the protagonists of fairy we drew, and the head of Pinocchio, so famous around a blaze that passes from our fingertips to our brain tales that have spanned generations without even getting the world, slender and articulated with which every child, and throws us off balance for a moment. Because old, like Snow White and the seven dwarves or the three at least once, has found themselves playing.And yet, marble doesn't have splinters. And it certainly doesn't little pigs. And yet here, as in the works of Lene Kilde and of even here, there is something unspoken that holds us, burn. Valeria Vaccaro's sleight of hand, the seduction of Claudia Giraudo, a suspended melancholy constantly that pushes us to look again, to ask ourselves why, to the material that disguises itself and deceives us, is and lurks beneath the glittering surface. And here also there is seek the origin of that dark blush that shades the rocking isn't, intersects past and present, mimics fires that never something indecipherable. The image itself is there in its horse's hoof and then the exact point where the handlebar happened, delves into our memories and jeopardises entirety. And the fact that it is indecipherable within such crosses the head, above the eye to be precise; to discover our perceptions is an extraordinarily refined game, from a a clear and hyperrealistic style is the double somersault the residue of a burn and to retrace it also in the zoo of true professional, that winks at us when we turn towards of which the artist shows herself to be capable. Indeed, two-sided animals. As if these objects, veterans of a past Pinocchio and discover that the title of which he is the figures seem to melt, transformed by a sort of slow of play and lightheartedness, had, by some fortune, been protagonist, Cerca sempre la verità (Always seek the truth) liquefaction. And even if the predominant sensation saved from destruction, the traces of which they still carry. is saying something that for us, at least at the moment, is is that of a delicious glaze, an undercurrent alerts The alchemical transformation, through fire that destroys absolutely impossible. us to the loss of something, a drop that turns into and recreates, is however only one of the aspects of Valeria a tear. And that which emerges is a sense of nostalgia. Vaccaro's work on the theme of everyday objects, on our SABRINA MILAZZO doesn't randomly choose the figures way of looking at and relating to them. Because when we ALESSANDRA REDAELLI that she represents from childhood's imagination, but incorporates only those toys created by Ledra into her paintings, a company which has brought joy to children from the 1960s, transforming their heroes into real, soft objects with which they could play. It is this temporal leap that we perceive, even before we are conscious of it, before the paintings. The three little pigs Jimmy, Timmy, Tommy, together with Li'l Wolf (the son of Zeke the Wolf who, rather than eat them, prefers to play with them), like Tom and Jerry, are not only transforming before our eyes and probably will soon be little more than a pile of colour, but they have made a journey through time, they come directly from the past. From our past, no less. And therefore their transformation becomes something else in our eyes, maybe that same transformation that we have been through since then and that has taken us to another world, another place, far far away from those toys which, if we looked carefully, we could even find in some box in the basement. Inexorably changed in the very moment in which, having thrown our toys in a corner, we could no longer understand the words of our daemon. 13
l a u d i a C a u d o Gir
SEME STELLARE #2 PIERROT 2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 60 x 40 cm 16
SEME STELLARE #3 ARLEQUIN 2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 60 x 60 cm 17
18
MERCURIO (TRITTICO) 2022 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 110 cm 19
SEME STELLARE #4 TITU 2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 70 x 50 cm 20
CUPIDO 2022 | Olio su tela / Oil on canvas | 70 x 50 cm 21
SEME STELLARE #1 2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 50 cm0 cm 22
PIPPI 2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 50 cm 23
GUERRIERO DELLA LUCE #0 2021| Matite colorate e acrilici su tela / Colored pencils and acrylics on canvas | 40 x 30 cm 24
25
BIMBA CON CAMALEONTE / SOUVENIR XVIII 2020 | Olio su tela / Oil on canvas | 20 x 20 cm 26
27
CLAUDIA GIRAUDO I dipinti di Claudia Giraudo sono lenti e pensati, figli di una pittura antica che lei, con un’abilità fatta di amore e dedizione, rielabora in una contemporaneità scintillante. Quello che lega tutta la sua produzione è la volontà di poetizzare la vita come forma di coincidenza tra l’immaginario e l’esistenziale, tra il desiderio e l’oggetto, seguendone ogni suo aspetto visionario. Coinvolgendo in parte il vissuto personale, ma caricandolo di un messaggio da decriptare, è come se l’artista parlasse una lingua sconosciuta che lo spettatore deve tradurre alla luce delle proprie personali esperienze e conoscenze. Claudia Giraudo nasce nel 1974 a Torino. Si laurea nel 2001 con il massimo dei voti presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, sotto la guida del Prof. Franco Fanelli. Intraprende The paintings by Claudia Giraudo are slow and thoughtful, originated from an ancient painting she re-elaborates into a shining contemporaneity. What characterizes il suo percorso di ricerca nell’ambito della pittura figurativa her whole production is the will of filling life with poetry, thus representing it like a formandosi attraverso lo studio delle opere dei Maestri coincidence between imaginary and existential, desire and objects, following all its Rinascimentali e Nordeuropei; questo background emerge sia visionary aspects. Partially involving her personal experiences, combined with a message to decipher, as though the artist communicates through an unknown tongue, nella tecnica che nella scelta dei soggetti, pur mantenendo la the viewer is required to translate through his or her own personal knowledge and sua personale cifra stilistica. Espone con frequenza in fiere experiences. d’arte, gallerie private e in luoghi istituzionali pubblici, tra cui si Claudia Giraudo was born in 1974 in Turin. She graduated with full marks in 2001 segnalano il Museo Nazionale Etrusco Villa Giulia e il Museo at the Accademia Albertina of Fine Arts in Turin, under the guidance of Prof. Franco Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese a Roma, il Polo del 900 Fanelli. She started her research in the context of visual painting, developing her skills through the study of Renaissance and Northern European Masters; this background a Torino, il Museo Ebraico a Bologna, The Artist House a Tel transpires from both her technique and her choice of the subjects, yet maintaining Aviv e il Museo Casa del Conte Verde a Rivoli. Le sue opere si her personal style. She frequently exhibits in art fairs, private galleries and institutional public places, among which the National Etruscan Museum Villa Giulia and Carlo Bilotti trovano anche in collezioni permanenti e acquisizioni museali Aranciera Museum in Villa Borghese (Rome), Polo del 900 in Turin, the Jewish Museum nazionali e internazionali, tra cui l’Harmony Art Foundation di in Bologna, The Artist House in Tel Aviv and Casa del Conte Verde Museum in Rivoli. Mumbai (India), il Museo MACIST di Biella, il Museo Eusebio di Her works belong to permanent collections and national and international museums, among which the Harmony Art Foundation in Mumbai (India), Museo MACIST in Biella, Alba (CN), la Sala del Consiglio di Bossolasco (CN) e il Museo Museo Eusebio in Alba (CN - Italy), Sala del Consiglio in Bossolasco (CN - Italy) and Civico di Bevagna (PG). Vive e lavora a Torino. Museo Civico in Bevagna (PG - Italy). She lives and works in Turin. 28
MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS Torino (IT) PaviArt, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Pavia (IT) 2020 A kind of Magic – C. Giraudo, S. Levenson, B.K. Stephens, a cura Arte Genova, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Genova (IT) di A. Redaelli, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) MAM Mostra a Milano, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Milano (IT) 2018 L’età dell’innocenza, a cura di A. Crespi, Galleria PUNTO SULL’ARTE, 2016 5 Anni | Classico Contemporaneo, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) Varese (IT) 2016 Daimon – C. Giraudo e M. Verginer, a cura di A. Redaelli, Galleria ART.FAIR Cologne, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Cologne (DE) PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)
UMBRELLA 2021 | 159 x 103 x 103 cm Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper 32
33
MICROPHONE 2021 | 105 x 27 x 42 cm Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper 34
35
OCTOPUS 2021 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 83 x 34 x 40 cm 36
37
FLOWERS 2021 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 88 x 41 x 57 cm 38
39
THE GAMBLER 2022 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 65,5 x 39 x 45 cm 40
41
HAND 2021 | 28 x 28,5 x 17 cm Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper 42
43
FEET I 2021 | 25 x 28 x 15 cm Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper 44
45
FEET II 2021 | 25,5 x 24 x 21 cm Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper 46
47
LENE KILDE L’Artista norvegese Lene Kilde crea sculture figurative ispirate alle emozioni e alle personalità dei bambini. Ritiene che il loro linguaggio del corpo sia la forma più pura di comunicazione. Ferma ogni posa infantile scolpendo mani e piedi con il cemento e utilizzando la rete metallica per realizzare i frammenti di vestiti. I pezzi “incompleti” invitano lo spettatore a utilizzare la propria immaginazione per colmare le lacune visive e i contorni illusori e, spesso, per approfondire i propri ricordi di infanzia. Sebbene ogni scultura – realizzata in “cemento, maglia metallica e aria” – mostri solo alcune parti dei suoi soggetti, le mani e i piedi riescono a ritrarre un forte senso del carattere dei personaggi: i bambini curiosi sono raffigurati in punta di piedi, i giovani più timidi sono ritratti con i piedi posizionati in modo goffo e le dita raggomitolate, mentre quelli The Norwegian artist Lene Kilde creates figurative sculptures inspired by the emotions più coraggiosi e avventurosi sono mostrati in posizioni sicure, and personalities of children. She believes that their body language is the purest con i pugni serrati e spesso sono affiancati da oggetti di scena form of communication. She stops each childlike pose with cement-sculpted hands di accompagnamento. and feet, and fragments of textured clothing made from colored, metal mesh. The “incomplete” pieces invite the viewer to use their imagination to fill in the visual gaps and illusory contours, and perhaps delve into their own childhood memories. Although Lene Kilde nasce nel 1981 a Rælingen, piccola cittadina nei each sculpture – made from “concrete, metal mesh and air” – shows only parts of the artist’s subjects, their concrete hands and feet still portray a strong sense of character: pressi di Oslo, in Norvegia. Ha frequentato la Scuola d’Arte curious children are depicted standing on their tippy toes, timid and less confident ad Asker e ha studiato scultura alla Einar Granum School kids are shown with awkwardly positioned feet and curled up toes, while more brave of Art a Oslo. Nel 2012 ha conseguito un Master in Design and adventurous kids are shown with confident stances, tightly clenched fists, and are often placed with accompanying props. del prodotto all’Oslo and Akershus University College e successivamente è stata premiata con una borsa di studio di Lene Kilde was born in 1981 in Rælingen, a small town near Oslo, Norway. She attended the Art School in Asker and studied sculpture at the Einar Granum School tre anni dal prestigioso Norwegian Arts Council. Ha esposto il of Art in Oslo. In 2012 she obtained a Master's degree in Product Design at Oslo and suo lavoro in mostre personali e collettive e Fiere di settore in Akershus University College and was subsequently awarded a three-year scholarship Europa, Svizzera, Stati Uniti, Dubai, Libano e Taiwan. Le sue by the prestigious Norwegian Arts Council. She has exhibited her works in solo and group exhibitions and art fairs in Europe, Switzerland, USA, Dubai, Lebanon and sculture fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. Vive Taiwan. Her sculptures are part of important private collections all over the world. She e lavora in Norvegia. lives and works in Norway. 48
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS 2015 The Norwegian Arts Council, scholarship for exhibiting in "Kunstbanken", Hamar Kunstsenter, Norway (NO) 2014 Blaker scholarship, for designing and building the “The nutmeg Princess sculpture in Grenada underwater sculpture park” 2013 The Norwegian Arts Council three -year work scholarship for young artists Winner of the scholarship exhibition, Gallery Ramfjord (US) Blaker scholarship, for follow-up project “stoves for cooking in developing countries” 2009 Winner of “Innovation Camp”, Norwegian championship in entrepreneurship, hosted by NHO. MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS 2022 Hiro Hiro Artspace, Taipei, Taiwan (TW) 2021 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) 2020 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) Hiro Hiro Artspace, Taiwan (TW) KHÅK Ålesund Kunsthall, Ålesund, Norvegia (NO) 2019 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) 2018 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) Galleri Oxholm, Copenaghen, Danimarca (DK) 2017 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) Gallery Hjorth, Danimarca (DK) Larvik art Center, Norvegia (NO) 2016 Hedmark Kunstsenter, Kunstbanken, Hamar, Norvegia (NO) 2014 Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO) MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS 2022 Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) 2021 Norsk Trikotasjemuseum, Bergen, Norvegia (NO) Belvedere Art Space, Dubai (AE) 2020 Arts Range, Honfleur, Francia (FR) Minima Gallery, Mykonos, Grecia (GR) Art Herning, Gallery Bruno Dahl, Ebeltoft, Danimarca (DK) 2019 Höganäs Museum, Höganäs, Svezia (SE) Red Bull, Hangar 7, Galleri Ramfjord, Salzburg, Austria (AT) Belvedere Art Space, Beirut, Libano (LB) Minima Gallery, Mykonos, Grecia (GR) 2018 Scope Miami, Galleri Ramfjord (US) North Kunstmesse, Aalborg, Danimarca (DK) Galleri Zink, Lillehammer, Norvegia (NO) Scope Basel, Galleri Ramfjord, Svizzera (CH) Post-femenism, Gallery Størpunkt, Munich, Germania (DE) Galerie Ton, Paesi Bassi (NL) Galerie Artmundi, Paris, Francia (FR) 2017 Scope Basel, Svizzera (CH) 2016 Scope Miami, med Galleri Ramfjord, Florida (US) 2015 Summer Exhibition, Gallery Ramfjord Oslo, Norvegia (NO) Exhibition in Gallery Oxholm Copenhagen, Danimarca (DK) 2014 Art Copenhagen, Danimarca (DK) 49
50
a b r in a S i l a z z o M
JERRY 2022 | Olio su lino / Oil on linen | 100 x 100 cm 52
53
TOM 2021 | Olio su lino / Oil on linen | 140 x 100 cm 54
55
JERRY 2021 | Olio su lino / Oil on linen | 50 x 50 cm 56
1 DI 101 2022 | Olio su lino / Oil on linen | 50 x 50 cm 57
TOM 2021 | Olio su lino / Oil on linen | 30 x 40 cm 58
59
60
I TRE PORCELLINI E LUPETTO 2021 | Olio su lino / Oil on linen | 60 x 60 cm cad. 61
SABRINA MILAZZO La pittura di Sabrina Milazzo prende spunto da un immaginario comune, scegliendo come protagonisti per le sue tele gli storici personaggi delle fiabe di Walt Disney. Facilmente riconoscibili grazie alle pennellate nitide e alle tonalità pastello, i pupazzi ci appaiono però non con il loro consueto aspetto, concluso e dettagliato, ma come se fossero nel mezzo di un processo di trasformazione e di scioglimento. Quello che Sabrina Milazzo ci trasmette attraverso la sua interpretazione dell’universo dei cartoni animati è la fine dell’incanto, delle illusioni che tutti noi da bambini ci eravamo creati guardando a questi personaggi e al loro lieto fine. La presa di coscienza, da adulti, che gran parte dei nostri sogni d’infanzia sarebbero rimasti tali, e che non si sarebbero mai realizzati. L’artista non si pone quindi come artefice di questa distruzione ma piuttosto come Sabrina Milazzo’s paintings are inspired by a common imagery, as she chooses Walt testimone di questo processo inevitabile. Disney’s characters as the protagonists of her canvases. Easily recognizable thanks to the sharp brushstrokes and pastel nuances, the puppets appear to us, however, Sabrina Milazzo nasce a Torino nel 1975. Diplomata in Pittura not with their usual appearance, concluded and detailed, but as if they were in the middle of a process of transformation and dissolution. What Sabrina Milazzo conveys all’Accademia di Belle Arti di Torino, dal 2003 inizia la sua to us through her interpretation of the Disney universe is the end of the enchantment, carriera espositiva esponendo il suo lavoro presso alcune the illusions that all of us as children had created by looking at these characters and their happy endings. The knowledge, as adults, that most of our childhood dreams importanti gallerie d’arte private e spazi pubblici in Italia e would remain such, and that they would never come true. The artist therefore does all’estero. Ha partecipato a fiere nazionali e internazionali tra not appear as the author of this destruction but rather as a witness to this inevitable cui MiArt, ArteFiera Bologna e Context ArtMiami. Nel 2011 process. ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia Sabrina Milazzo was born in 1975 in Turin. After graduating in painting from the a Torino e nel 2013 il suo lavoro è stato presentato ad Art Academy of Fine Arts in Turin, she began to exhibit her works in 2003 in important private art galleries and institutional public places in Italy and abroad. She has taken Stays, Festival Internazionale di Arte Contemporanea a Ptuj part in national and international art fairs such as MiArt, ArteFiera Bologna and Context in Slovenia. Hanno scritto della sua produzione artistica: ArtMiami. She took part in the 54thBiennale di Venezia, Italian Pavillon in Turin and in Luca Beatrice, Domenico Maria Papa, Alessandra Redaelli, 2013 her works were shown in Art Stay, International Festival of Contemporary Art in Ptuj, Slovenia. Important art critics have written about her work: Luca Beatrice, Francesco Cascino. Le sue opere fanno parte di collezioni Domenico Maria Papa, Alessandra Redaelli, Francesco Cascino. Her paintings are private in Italia e all’estero. Vive e lavora a Torino. part of important private collections all over the world. She lives and works in Turin. 62
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS 2015 Premio Pio Alferano 2015, a cura di S. Carta, C. Langone, V. Sgarbi, 2020 Melting POP, a cura di A. Redaelli, Galleria PUNTO SULL’ARTE, “Su tela e su tavola”, Belvedere San Costabile, Castellabate (IT) Varese (IT) (Catalogo) Premio Combat VI edizione, a cura di P. Batoni, Museo Civico 2012 Attese, a cura di A. Posca, Galleria Sangallo Art Station, Firenze (IT) “Giovanni Fattori”, Ex Granai di Villa Mimbelli, Livorno (IT) (Catalogo Trasferimenti, a cura di A. Posca, Galleria Allegretti Contemporanea, a cura di P. Batoni) Torino (IT) 2011 Vincitrice 1° Premio Giuria Popolare Ceres 4 ART, a cura di L. 2010 Stato interessante, a cura di D.M. Papa, Nuvole Arte Contemporanea, Beatrice e V. Pesati, Lanificio Factory Roma, Montesarchio, Benevento (IT) Villa Delle Rose, Bologna, Centro per l’arte Contemporanea Luigi Simbiosi presenti, a cura di F. Cascino, Fashion Cafè, Milano (IT) Pecci, Prato (IT) - (Catalogo) 2007 Passione e Capriccio, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni 2009 Finalista di Premio Celeste, Fabbrica Borroni, Bollate, Milano (IT) Valdarno, Arezzo (IT) - (Catalogo a cura di L. Beatrice) 2005 Finalista di Premio Celeste, San Gimignano, Siena (IT) 2006 Don’t worry baby, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni 58° Premio Michetti, Nuovi Realismi, a cura di M. Sciaccaluga, Valdarno, Arezzo (IT) Palazzo San Domenico, Francavilla al Mare, Chieti (IT) (Catalogo 2004 Hot, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni Valdarno, Arezzo Testi di V. Sgarbi, A. Brigante, L. Beatrice, M. Sciaccaluga. (IT) - (Catalogo a cura di L. Beatrice) 63
MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS Catanzaro (IT) Fisionomie e identità, a cura di D.M. Papa, Palazzo Arduino 2022 Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) Curognè, Torino (IT) - (Catalogo) 2021 Fragile Bellezza, a cura di Lia Lenti e Domenico Maria Papa, Palazzo Padiglione Piemonte alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Valentino, Valenza, (IT) Biennale di Venezia, a cura di V.Sgarbi, Context Art Miami, fiera d’arte contemporanea, Miami, (USA). Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino (IT) Che Typo, festival multidisciplinare di cultura contemporanea, a Il Mito del vero Situation, a cura di G.M. Prati e P. Lesino, Spazio cura di Francesca Londino, Corigliano-Rossano/Vibo Valentia Guicciardini, Milano (IT) (Catalogo) 2020 Art in the bin, a cura di Paola Ruffino, Galleria Palazzo Nicolacci, 2010 Aidoru, a cura di M. Sgroi, Galleria Allegretti Contemporanea, Torino (IT) Noto (SR). Urban Creatures, a cura di S. Ferrari e F. Londino, Spazioeventi Presenze Contemporanee – Restart Italy 2020, a cura di Paolo Mondadori, Venezia (IT) Feroce, Museo PAM, Città di Parete (Caserta). Save Ours Skiers (selvaggi), a cura di V. Siviero, De Faveri Arte Lab
65
66
a c c a r o r i a V Vale
68
ROCKING HORSE 2020 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | 56 x 77 x 36 cm 69
ANIMALS INSTALLATION 2022 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | Varie dimensioni / Variables Dimensions 70
71
CERCA SEMPRE LA VERITÀ 2022 | 60 x 22 x 40 cm | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks CERCA SEMPRE LA VERITÀ 2022 | 40 x 14,5 x 24 cm | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks 72
73
SUPERMINA 2022 | 7 x 7,5 x 85 cm cad. | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks 74
75
AVER CUORE 2021 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | 10 x 10 x 8 cm cad. 76
77
VALERIA VACCARO Tutta costruita sui contrasti tra pesante e leggero, eterno ed effimero, prezioso e ordinario, l’opera di Valeria Vaccaro ci mette di fronte all’incertezza del nostro tempo. Un lavoro elegante e dalla realizzazione impeccabile in cui il materiale della scultura per eccellenza diventa simbolo della società liquida che ci contraddistingue. Valeria Vaccaro è una giovane scultrice torinese affascinata dal fuoco e dal suo significato simbolico, alchemico e primordiale, dalla sua forza purificatrice. Il fuoco trasforma ogni cosa, perfino il marmo, materiale che l’artista ha scelto come arma espressiva, plasmandolo fino a farlo sembrare legno, bruciato e annerito dalle fiamme. Nasce a Torino nel 1988. Dopo aver frequentato il Liceo Built on the contrasts between heavy and light, eternal and ephemeral, precious and Artistico, studia scultura presso l’Accademia Albertina di Belle ordinary, Valeria Vaccaro’s work sets us before the uncertainty of our time. Elegant work and impeccable in its realisation in which the sculpture’s material par excellence Arti di Torino (Cattedra del Prof. Luciano Massari). Dal 2005 becomes symbolic of the fluid society that distinguishes us. Valeria Vaccaro is a young espone regolarmente in mostre personali e collettive in Italia, Turinese sculptor fascinated by fire’s purifying force and its symbolic, alchemical and primordial meaning. Fire transforms everything, even marble, the material which the Francia, Germania, Inghilterra e Montenegro e partecipa a artist has chosen as an expressive weapon, shaping it until it looks like wood, burnt fiere di settore. Tra il 2013 e il 2015 partecipa alla Biennale and blackened by the flames. itinerante europea JCE Jeune Création Européenne. Nel 2015 espone a Exhibit a Torino e al Museo d’Arte Contemporanea She was born in 1988 in Turin. After attending the Artistic High School, she studied sculpture at the Albertina Academy of Fine Arts in Turin (under the guidance of Prof del Castello di Rivara. Nel 2017, in occasione dell’Art Prize Luciano Massari). Since 2005 she has been exhibiting regularly in solo and group CBM, vince una menzione speciale dalla città di Torino. Nello shows in Italy, France, Germany, United Kingdom and Montenegro and she has taken part in art fairs. Between 2013 and 2015 she participated in the Biennale Itinerante stesso anno è tra i vincitori dell’ArTeam Cup 2017. Nel 2021 Europea JCE Jeune Création Européenne. In 2015 she exhibited at Exhibit in Turin viene selezionata per esporre alcune sue sculture nell’ambito and at the Castle Museum of Contemporary Art in Rivara. In 2017, she won a special di BAG Bocconi Art Gallery a Milano. Nel 2022 è tra i dieci mention from the city of Turin at the Art Prize CBM. In the same year, she was one of the winners of ArTeam Cup 2017. In 2021 she was selected for exhibiting some of her finalisti del Premio Artistico Collezione VAF. Vive e lavora a sculptures at BAG Bocconi Art Gallery in Milan. In 2022 she is one of the ten finalists of Torino. VAF Collection Artistic Prize. She lives and works in Turin. 78
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS 2013-15 Biennale Itinerante europea JCE, Jeune Crèation, Europèenne, a cura di Andrea Ponsini. Mountrouge (FR), Maastricht (NL), 2022 Finalista del Premio Artistico Collezione VAF, Germania (DE) Amburgo (DE), Klaipeda (LT), Bratislava (SK), Pècs (HU), Salisburgo 2017 Premio CBM, menzione speciale città di Torino, Torino (IT) (AT), Como (IT), Figueras (ES), Amarante (PT) Vincitrice di "ArTeam Cup 2017", Canneto sull'Oglio, Mantova (IT) 2013 Botteghe d’artista, sette coppie di artisti, idee ed esperienze creative in dialogo, progetto sezione speciale PIX, Studio dell’artista Fabio Viale, Torino (IT) MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS 2019 Carta, Forbice, Sasso, a cura di Alessandra Redaelli, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) 2018 Ieri e oggi, un ricordo, a cura di Matteo Galbiati, Leo Galleries, Monza (IT) 2015 Valeria Vaccaro, Galleria Davide Paludetto, Torino (IT) MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS 2022 Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT) 2021 BAG | Bocconi Art Gallery 2021, Università Bocconi, Milano (IT)
Puoi anche leggere