LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO

Pagina creata da Claudia Mauro
 
CONTINUA A LEGGERE
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
CLAUDIA GIRAUDO      LENE KILDE
SABRINA MILAZZO   VALERIA VACCARO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
CLAUDIA GIRAUDO | LENE KILDE

SABRINA MILAZZO | VALERIA VACCARO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
12 FEBBRAIO - 26 MARZO 2022 / FEBRUARY 12 - MARCH 26, 2022

CATALOGO A CURA DI / CATALOGUE CURATED BY: PUNTO SULL'ARTE
TESTO / TEXT: ALESSANDRA REDAELLI
PROGETTO GRAFICO / GRAPHIC PROJECT: CHIARA MOCCHETTI
TRADUZIONI / TRANSLATIONS: CLAIRE ANGEL BONNER
Copyright © PUNTO SULL’ARTE

                                                             FUN 4 KIDS
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
FUN 4 KIDS

    L’infanzia come luogo di contraddizioni e di emozioni, malinconica      nella direzione di un’immagine pulita e spogliata di connotazioni
    e sfrenata al tempo stesso, misteriosa, delicatissima,                  superflue: annulla le caratteristiche di genere. I suoi soggetti,
    evanescente. Così la raccontano in mostra quattro artiste               infatti, sono bambine, ma ciò è del tutto irrilevante perché la sua
    dell’ultima generazione, con uno sguardo di compunta                    convinzione è che a quell’età la differenza non esista: il coraggio
    ammirazione che spesso si ferma alle soglie dell’indecifrabile, e       o la timidezza, l’emotività o la spavalderia, la riflessione o il gioco
    lì decide di lasciare lo spettatore.                                    sfrenato appartengono a entrambi i sessi, e il suo lavoro, con
                                                                            quell’indefinitezza squisita, lo dimostra pienamente.
    L’indecifrabile, per LENE KILDE, trova il suo spazio nel
    volto. Norvegese, artista esordiente da PUNTO SULL’ARTE                 Così rarefatte, quasi diluite nello spazio, le sue opere non sono,
    e per la prima volta in Italia, Kilde delinea con una mano              come potrebbe sembrare, figlie di un alleggerimento della
    leggera sculture che appaiono come schizzi, abbozzi,                    materia scultorea, ma del cammino opposto: Lene Kilde infatti ha
    situazioni in bilico in cui i soggetti sono colti in un                 esordito qualche anno fa con una serie di installazioni – che ha
    momento di raccoglimento o di gioco. Ne vediamo                         significativamente chiamato Disegni nell’aria – sostanziate di un
    i piccoli piedi, le manine strette a pugno su un oggetto o su           filo che andava a costruire forme attraversabili. Poi l’esperienza
    un giocattolo, parte dei vestiti, ma poi l’immagine comincia a          di una scultura realizzata per il parco subacqueo di Grenada, nei
    sfaldarsi, la materia a rarefarsi, la struttura dell’abito a mostrare   Caraibi, le ha messo addosso la voglia di aggiungere materia e
    la sua trama e tutto il resto scompare. Scatta lì, l’incantesimo        spessore. Ed è così che sono nate le sue opere attuali, realizzate
    di Lene Kilde. Immediato e fulmineo. È sensazione che non fa            assemblando metallo, cemento, porcellana, legno, polimeri;
    nemmeno in tempo a diventare pensiero e a passare attraverso            partendo da calchi sui corpi di bambini, cercando di ottenere
    il cervello: semplicemente, il vuoto del volto è subito riempito        una posa, un’emozione, ma trovandosi anche qualche volta a
    cercando in sé. Il bambino che si era, l’immagine di un fratellino      seguire strade inaspettate, colte nella freschezza dell’istante. Per
    in un passato lontano, l’istantaneo ricordo di un momento con           CLAUDIA GIRAUDO, invece, l’indecifrabile è il dialogo
    un figlio. Perché Lene Kilde lo sa bene che un bambino, per             sommesso tra i suoi soggetti e l’animale che stringono
    esprimere un’emozione, non ha bisogno del volto. E di questa            tra le braccia o che siede meditabondo sulla loro testa.
    consapevolezza ha fatto virtuosismo: la malinconia di un braccio        Dipinti con una precisione capillare e con una maestria antica,
    abbandonato inerte lungo il fianco, la tensione espressa da due         i protagonisti di Claudia Giraudo sono un po’ più grandi dei
    piedini contratti e ripiegati uno sull’altro, la determinazione di un   bambini raccontati dalla collega norvegese, qualche anno in più
    passo lungo con il corpo tutto sbilanciato in avanti, la stizza di      che li ha portati dalla prima infanzia a una preadolescenza ancora
    un pugno serrato, l’affetto di due manine intrecciate raccontano        intatta. E proprio per questa loro posizione in bilico, anche qui il
    storie che tutti noi abbiamo visto e da cui abbiamo ancora voglia       genere risulta spesso ambiguo, confuso, tanto più conturbante
    di lasciarci trasportare.                                               perché colto nell’attimo immediatamente precedente all’età
                                                                            che dovrà sancirne la definizione. In questo caso, però, il viso
    L’artista lo dice chiaramente: “Penso che il linguaggio del             c’è: esiste uno sguardo – spesso puntato verso lo spettatore
    corpo dei bambini sia il più onesto”. E poi fa un altro passo           – un’espressione, il corrucciarsi di una bocca, la trasparenza

8
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
della pelle. È palpabile qui una sospensione data dal senso di           dipinti in full HD con una pennellata la cui tridimensionalità sbalza
attesa, come se proprio in questo momento davanti ai nostri              i soggetti fuori dalla tela, i personaggi di SABRINA MILAZZO
occhi dovesse avvenire la trasformazione definitiva, il passaggio        ci trascinano in un universo pop che mette allegria. Sono gli
da questa fragilissima età dell’innocenza a un inesorabile               eroi della Disney, come il cane Pongo, Pippo e Topolino; sono i
mondo adulto. Ed è l’animale, la chiave del mistero. Ammirati            protagonisti di favole che hanno attraversato generazioni senza
dalla precisione con cui l’artista ne definisce il mantello, la          invecchiare mai, come Biancaneve e i sette nani o i tre porcellini.
consistenza delle piume o del pelo, siamo consapevoli che la             Eppure, anche qui come nei lavori di Lene Kilde e di Claudia
sua non è una figura di contorno, ma il nodo intorno al quale            Giraudo, una sospesa malinconia resta perennemente
la trasformazione si realizzerà. Tutt’altro che semplici compagni        in agguato sotto la superficie scintillante. E anche qui resta
di gioco, infatti, rane, conigli, camaleonti e galli multicolori         qualcosa di indecifrabile. L’immagine stessa, del resto, lo è. E
rappresentano qui l’animale guida, il daimon dell’antica filosofia       il fatto di essere indecifrabile dentro un linguaggio così nitido
greca, l’intermediario tra umano e spirituale posto prima della          e iperrealista è il doppio salto mortale di cui l’artista si dimostra
nascita a guardia del nostro destino e delle nostre aspirazioni. A       capace. Le figure, infatti, sembrano sciogliersi: una sorta di lenta
tratti pacato, a volte tirannico, è lui che instrada le nostre scelte,   liquefazione le sta trasformando. E se anche la sensazione
sussurrandoci all’orecchio le indicazioni da seguire. Ed è questo        dominante è quella di una glassa golosa, sottopelle si
sussurro misterioso e segreto, catturato dall’anima infantile e          avverte l’allarme di qualcosa che scompare, di una
subito dimenticato – ma mai rimosso – dall’adulto, che Claudia           goccia che si trasforma in lacrima. E quello che affiora è
Giraudo racconta e al tempo stesso cela, mostrandocelo e                 un senso di nostalgia. Sabrina Milazzo, infatti non sceglie a
rendendocelo, appunto, indecifrabile. Luminosi, abbacinanti,             caso le figure che rappresenta dell’immaginario infantile, ma le

                                                                                                                                                 9
LENE KILDE CLAUDIA GIRAUDO SABRINA MILAZZO
incorpora nei suoi quadri solo nella forma dei pupazzi realizzati      anche nello zoo degli animali a due facce. Come se questi
     dalla Ledra, un’azienda che a partire dagli anni Sessanta del          oggetti, reduci da un passato di gioco e spensieratezza, fossero
     secolo scorso ha fatto la gioia dei bambini, trasformando i            stati fortunosamente salvati dalla distruzione e addosso ne
     loro eroi in oggetti reali e morbidi con cui potevano giocare.         portassero ancora le tracce. La trasformazione alchemica, con
     È questo salto temporale che noi avvertiamo, ancora prima di           il fuoco che distrugge e ricrea, è però solo uno degli aspetti del
     prenderne coscienza, davanti ai dipinti. I tre porcellini Jimmy,       lavoro di Valeria Vaccaro sul tema degli oggetti della quotidianità,
     Timmy, Tommy, insieme a Lupetto (il figlio di Ezechiele lupo           del nostro modo di guardarli e di rapportarci a loro. Perché
     che piuttosto che mangiarseli preferisce giocarci insieme), così       quando finalmente troviamo il coraggio di avvicinarci al cavallo
     come Tom e Jerry, non solo si stanno trasformando davanti a noi        a dondolo per sfiorarne la superficie scabra – e inevitabilmente
     e forse a breve saranno poco più che un mucchietto di colore,          lo faremo proprio lì, vicino ai residui di quella bruciatura – e ci
     ma hanno fatto un viaggio nel tempo, vengono direttamente dal          accorgiamo che il vecchio legno morde ancora, che qualche
     passato. Dal nostro passato, per giunta. E dunque quella loro          scheggia si alza sulla superficie pronta a ferirci, improvvisamente
     trasformazione ai nostri occhi diventa altro, forse quella stessa      qualcosa ci blocca, e restiamo per un attimo immobilizzati,
     trasformazione che noi abbiamo subito da allora e che ci ha            con la mano appoggiata ai due pattini ricurvi, perché ci siamo
     portati in un altro mondo, in un altro luogo, lontanissimi da quei     appena resi conto che quelli sono gelidi. La consapevolezza
     pupazzi che forse, a cercare bene, potremmo ancora trovare in          che tutto quello che abbiamo davanti non sia legno, ma
     qualche scatola in cantina. Inesorabilmente mutati nel momento         marmo, è come una fiammata che passa dai polpastrelli
     stesso in cui, cacciati i giocattoli in un angolo, non siamo più       al cervello e che per un istante ci destabilizza. Perché il
     stati in grado di comprendere le parole del nostro daimon.             marmo non ha schegge. E certamente non brucia. Il trucco di
                                                                            Valeria Vaccaro, la seduzione del materiale che si traveste e ci
     E una trasformazione misteriosa, ingannevole e seducente è             inganna, è e non è, incrocia passato e presente, mima incendi
     quella che mettono in scena le sculture di VALERIA VACCARO.            mai avvenuti, scava nei nostri ricordi e mette a repentaglio le
     In questo caso l’indecifrabile ha il sapore dell’incantesimo,          nostre percezioni è un gioco raffinatissimo, da vera fuoriclasse,
     della magia esibita sotto il nostro sguardo stupefatto da              che ci fa l’occhiolino quando ci voltiamo verso Pinocchio e
     un prestigiatore. L’infanzia qui è raccontata da un cavallo a          scopriamo che il titolo del lavoro di cui è protagonista, Cerca
     dondolo, un cavallo di legno che forse abbiamo visto ma che            sempre la verità, sta dicendoci qualcosa che per noi, almeno al
     anche per noi, quando eravamo piccini, evocava già qualcosa            momento, è assolutamente impossibile.
     di antico. Dalle sagome stilizzate di animali in legno che danno
     vita a uno zoo silenzioso, dalle matite colorate con cui abbiamo
     disegnato e dalla testa del Pinocchio più famoso del mondo,                                                      ALESSANDRA REDAELLI
     quello magrolino e snodabile con cui ogni bambino, nella vita,
     almeno una volta si è trovato a giocare. Eppure c’è, anche qui,
     un non detto che ci incatena, che ci spinge a guardare meglio,
     a domandarci il perché, a ricercare l’origine di quella vampata
     scura che ombreggia la zampa del cavallo a dondolo e poi il
     punto esatto in cui il manubrio attraversa la testa, proprio sopra
     l’occhio; a scoprirvi il residuo di una bruciatura e a rintracciarlo

10
11
FUN 4 KIDS

     Childhood as the setting for contradictions and emotions,
     melancholy and unbridled at the same time, mysterious,
     delicate, evanescent. This is how four artists of the most
     recent generation recount it in the exhibition, with a gaze
     of contrite admiration that often stops at the threshold of
     the indecipherable, and there decides to leave the viewer.
     The indecipherable, for LENE KILDE, finds its
     space in the face. Norwegian, debuting artist at PUNTO
     SULL’ARTE and for the first time in Italy, Kilde's light
     touch delineates sculptures that seem like sketches,
     drafts, poised scenes in which the subjects are
     caught in a moment of reflection or of play. We see
     the little feet, the little hands clenched into fists around an
     object or a toy, part of the clothes, but then the image starts
     to fall apart, the matter becomes rarefied, the structure of
     the garment shows its texture and the rest fades away.
     It bursts forth there, Lene Kilde's spell. Immediate and
     lightning-fast. It is a sensation that does not even have
     time to become thought and pass through the brain: quite
     simply, the emptiness of the face is immediately filled by
     seeking within oneself. The child that one was, the image
     of a little sibling in the distant past, the sudden memory of
     a moment with a child. Because Lene Kilde knows well
     that a child, to express an emotion, doesn't need the face.
     And through this knowledge she shows her virtuosity:
     the melancholy of an arm abandoned inert by the torso,            significantly called Drawings in the air – made of a wire that   that will sanction its definition. In this case, however, there
     the tension expressed by two little feet, contracted and          constructed traversable forms. Then the experience of a          is the face: there is a look – often directed at the viewer –
     folded across each other, the determination of a big step         sculpture created for the underwater park in Grenada, in         an expression, a pursed mouth, the transparency of the
     forward which throws the body off balance, the irritation in      the Caribbean, gave her the desire to add substance and          skin. There is a palpable suspension here which comes
     a clenched fist, the affection in two little intertwined hands    depth. And so her current works came about, made by              from the sense of waiting, as if the definitive transformation
     tell stories that we have all seen and by which we still want     assembling metals, cement, porcelain, wood, polymers;            should occur before our eyes precisely in this moment,
     to let ourselves be carried away.                                 starting with casts of children's bodies, seeking to hold        the passage from this most fragile age of innocence to
                                                                       a pose, an emotion, but sometimes also finding herself           an inexorable adult world. And the key to the mystery is
     The artist says it clearly: “I think that the body language of    following unexpected paths, caught in the freshness of           the animal. Admiring of the precision with which the artist
     children is the most honest”. And then she takes another          the moment. For CLAUDIA GIRAUDO, on the other                    defines the cloak, the consistency of the feather or the
     step towards an honest image without unnecessary                  hand, the indecipherable is the subdued dialogue                 fur, we are aware that this is not an extra figure, a minor
     connotations: she cancels gender characteristics. Her             between her subjects and the animal that they                    actor, but the node around which the transformation will
     subjects are in fact girls, but that is altogether irrelevant     hold in their arms or that sits meditatively on their            come about.
     because her belief is that at that age there is no difference:    head. Painted with a detailed precision and an ancient
     courage or shyness, sensitivity or self-assuredness,              craftsmanship, Claudia Giraudo's protagonists are older          Indeed, far from being mere playmates, here frogs,
     reflection or unbridled play belong to both sexes, and her        than the children depicted by her Norwegian colleague,           rabbits, chameleons and multicoloured roosters represent
     work, with that exquisite indefiniteness, fully demonstrates      by a few more years which have taken them from early             the animal guide, the daimon of ancient Greek philosophy,
     this. Rarefied, almost diluted in the space, her works do         childhood to a still intact pre-adolescence. And precisely       the intermediary between the human and the spiritual who
     not come from a reduction of the sculptural material,             because of their poised bearing, even here gender is often       is assigned to us before birth to guard our destiny and
     indeed the opposite is true. Some years ago Lene                  ambiguous, confused, all the more disturbing because it          our aspirations. Sometimes calm, sometimes tyrannical,
     Kilde debuted with a series of installations – which she          is caught in the moment immediately preceding the age            it is he who directs our choices, whispering the directions

12
to follow in our ears. And it is this mysterious and secret       And a mysterious, elusory and seductive transformation            finally find the courage to go closer to the rocking horse to
whisper, caught by the childhood soul and immediately             is that which VALERIA VACCARO evokes with her                     touch its rough surface – which we will inevitably do right
forgotten – but never repressed – in adulthood, that              sculptures. In this case the indecipherable has the taste of      there, close to the scorch mark – and we realise that the
Claudia Giraudo narrates and at the same time disguises,          enchantment, of magic performed before our bewildered             old wood still bites, that there's a splinter that pokes up
showing it to us and making it indecipherable. Luminous,          gaze by a conjurer. Here childhood is told through a              from the surface to injure us, suddenly something blocks
dazzling, painted in full HD with brushstrokes whose three-       rocking horse, a wooden horse that seems familiar to us,          us, and we are immobilised for a moment, with our hand
dimensionality launches its subjects out of the canvas,           but that also, when we were small, evoked something               resting on the two curved rockers because we have just
SABRINA MILAZZO's characters drag us into a joyful                bygone. Through the stylised wooden animal silhouettes            realised that they are icy cold. The awareness that
world of pop. They are Disney heroes, like the dog Pongo,         that give life to a silent zoo, the coloured pencils with which   everything before us is not wood, but marble, is like
Goofy and Mickey Mouse; they are the protagonists of fairy        we drew, and the head of Pinocchio, so famous around              a blaze that passes from our fingertips to our brain
tales that have spanned generations without even getting          the world, slender and articulated with which every child,        and throws us off balance for a moment. Because
old, like Snow White and the seven dwarves or the three           at least once, has found themselves playing.And yet,              marble doesn't have splinters. And it certainly doesn't
little pigs. And yet here, as in the works of Lene Kilde and of   even here, there is something unspoken that holds us,             burn. Valeria Vaccaro's sleight of hand, the seduction of
Claudia Giraudo, a suspended melancholy constantly                that pushes us to look again, to ask ourselves why, to            the material that disguises itself and deceives us, is and
lurks beneath the glittering surface. And here also there is      seek the origin of that dark blush that shades the rocking        isn't, intersects past and present, mimics fires that never
something indecipherable. The image itself is there in its        horse's hoof and then the exact point where the handlebar         happened, delves into our memories and jeopardises
entirety. And the fact that it is indecipherable within such      crosses the head, above the eye to be precise; to discover        our perceptions is an extraordinarily refined game, from a
a clear and hyperrealistic style is the double somersault         the residue of a burn and to retrace it also in the zoo of        true professional, that winks at us when we turn towards
of which the artist shows herself to be capable. Indeed,          two-sided animals. As if these objects, veterans of a past        Pinocchio and discover that the title of which he is
the figures seem to melt, transformed by a sort of slow           of play and lightheartedness, had, by some fortune, been          protagonist, Cerca sempre la verità (Always seek the truth)
liquefaction. And even if the predominant sensation               saved from destruction, the traces of which they still carry.     is saying something that for us, at least at the moment, is
is that of a delicious glaze, an undercurrent alerts              The alchemical transformation, through fire that destroys         absolutely impossible.
us to the loss of something, a drop that turns into               and recreates, is however only one of the aspects of Valeria
a tear. And that which emerges is a sense of nostalgia.           Vaccaro's work on the theme of everyday objects, on our
SABRINA MILAZZO doesn't randomly choose the figures               way of looking at and relating to them. Because when we                                             ALESSANDRA REDAELLI
that she represents from childhood's imagination, but
incorporates only those toys created by Ledra into her
paintings, a company which has brought joy to children
from the 1960s, transforming their heroes into real, soft
objects with which they could play. It is this temporal leap
that we perceive, even before we are conscious of it,
before the paintings. The three little pigs Jimmy, Timmy,
Tommy, together with Li'l Wolf (the son of Zeke the Wolf
who, rather than eat them, prefers to play with them),
like Tom and Jerry, are not only transforming before our
eyes and probably will soon be little more than a pile of
colour, but they have made a journey through time, they
come directly from the past. From our past, no less. And
therefore their transformation becomes something else in
our eyes, maybe that same transformation that we have
been through since then and that has taken us to another
world, another place, far far away from those toys which,
if we looked carefully, we could even find in some box in
the basement. Inexorably changed in the very moment in
which, having thrown our toys in a corner, we could no
longer understand the words of our daemon.

                                                                                                                                                                                                    13
l a u d i a
C
              a u d o
     Gir
SEME STELLARE #2 PIERROT
     2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 60 x 40 cm

16
SEME STELLARE #3 ARLEQUIN
2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 60 x 60 cm

                                                   17
18
MERCURIO (TRITTICO)
2022 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 110 cm

                                                    19
SEME STELLARE #4 TITU
     2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 70 x 50 cm

20
CUPIDO
2022 | Olio su tela / Oil on canvas | 70 x 50 cm

                                                   21
SEME STELLARE #1
     2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 50 cm0 cm

22
PIPPI
2021 | Olio su tela / Oil on canvas | 40 x 50 cm

                                                   23
GUERRIERO DELLA LUCE #0
     2021| Matite colorate e acrilici su tela / Colored pencils and acrylics on canvas | 40 x 30 cm

24
25
BIMBA CON CAMALEONTE / SOUVENIR XVIII
     2020 | Olio su tela / Oil on canvas | 20 x 20 cm

26
27
CLAUDIA GIRAUDO

     I dipinti di Claudia Giraudo sono lenti e pensati, figli di una
     pittura antica che lei, con un’abilità fatta di amore e dedizione,
     rielabora in una contemporaneità scintillante. Quello che lega
     tutta la sua produzione è la volontà di poetizzare la vita come
     forma di coincidenza tra l’immaginario e l’esistenziale, tra il
     desiderio e l’oggetto, seguendone ogni suo aspetto visionario.
     Coinvolgendo in parte il vissuto personale, ma caricandolo di
     un messaggio da decriptare, è come se l’artista parlasse una
     lingua sconosciuta che lo spettatore deve tradurre alla luce
     delle proprie personali esperienze e conoscenze.

     Claudia Giraudo nasce nel 1974 a Torino. Si laurea nel 2001
     con il massimo dei voti presso l’Accademia Albertina di Belle
     Arti di Torino, sotto la guida del Prof. Franco Fanelli. Intraprende      The paintings by Claudia Giraudo are slow and thoughtful, originated from an ancient
                                                                               painting she re-elaborates into a shining contemporaneity. What characterizes
     il suo percorso di ricerca nell’ambito della pittura figurativa
                                                                               her whole production is the will of filling life with poetry, thus representing it like a
     formandosi attraverso lo studio delle opere dei Maestri                   coincidence between imaginary and existential, desire and objects, following all its
     Rinascimentali e Nordeuropei; questo background emerge sia                visionary aspects. Partially involving her personal experiences, combined with a
                                                                               message to decipher, as though the artist communicates through an unknown tongue,
     nella tecnica che nella scelta dei soggetti, pur mantenendo la            the viewer is required to translate through his or her own personal knowledge and
     sua personale cifra stilistica. Espone con frequenza in fiere             experiences.
     d’arte, gallerie private e in luoghi istituzionali pubblici, tra cui si
                                                                               Claudia Giraudo was born in 1974 in Turin. She graduated with full marks in 2001
     segnalano il Museo Nazionale Etrusco Villa Giulia e il Museo              at the Accademia Albertina of Fine Arts in Turin, under the guidance of Prof. Franco
     Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese a Roma, il Polo del 900         Fanelli. She started her research in the context of visual painting, developing her skills
                                                                               through the study of Renaissance and Northern European Masters; this background
     a Torino, il Museo Ebraico a Bologna, The Artist House a Tel              transpires from both her technique and her choice of the subjects, yet maintaining
     Aviv e il Museo Casa del Conte Verde a Rivoli. Le sue opere si            her personal style. She frequently exhibits in art fairs, private galleries and institutional
                                                                               public places, among which the National Etruscan Museum Villa Giulia and Carlo Bilotti
     trovano anche in collezioni permanenti e acquisizioni museali
                                                                               Aranciera Museum in Villa Borghese (Rome), Polo del 900 in Turin, the Jewish Museum
     nazionali e internazionali, tra cui l’Harmony Art Foundation di           in Bologna, The Artist House in Tel Aviv and Casa del Conte Verde Museum in Rivoli.
     Mumbai (India), il Museo MACIST di Biella, il Museo Eusebio di            Her works belong to permanent collections and national and international museums,
                                                                               among which the Harmony Art Foundation in Mumbai (India), Museo MACIST in Biella,
     Alba (CN), la Sala del Consiglio di Bossolasco (CN) e il Museo            Museo Eusebio in Alba (CN - Italy), Sala del Consiglio in Bossolasco (CN - Italy) and
     Civico di Bevagna (PG). Vive e lavora a Torino.                           Museo Civico in Bevagna (PG - Italy). She lives and works in Turin.

28
MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS                                               		     Torino (IT)
                                                                                  		     PaviArt, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Pavia (IT)
2020   A kind of Magic – C. Giraudo, S. Levenson, B.K. Stephens, a cura           		     Arte Genova, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Genova (IT)
		     di A. Redaelli, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)                      		     MAM Mostra a Milano, Galleria PUNTO SULL'ARTE, Milano (IT)
2018   L’età dell’innocenza, a cura di A. Crespi, Galleria PUNTO SULL’ARTE,       2016   5 Anni | Classico Contemporaneo, Galleria PUNTO SULL’ARTE,
		     Varese (IT)                                                                		     Varese (IT)
2016   Daimon – C. Giraudo e M. Verginer, a cura di A. Redaelli, Galleria         		     ART.FAIR Cologne, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Cologne (DE)
		     PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)
UMBRELLA
     2021 | 159 x 103 x 103 cm
     Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper

32
33
MICROPHONE
     2021 | 105 x 27 x 42 cm
     Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper

34
35
OCTOPUS
     2021 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 83 x 34 x 40 cm

36
37
FLOWERS
     2021 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 88 x 41 x 57 cm

38
39
THE GAMBLER
     2022 | Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper | 65,5 x 39 x 45 cm

40
41
HAND
     2021 | 28 x 28,5 x 17 cm
     Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper

42
43
FEET I
     2021 | 25 x 28 x 15 cm
     Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper

44
45
FEET II
     2021 | 25,5 x 24 x 21 cm
     Calcestruzzo, acciaio, rame / Concrete, steel, copper

46
47
LENE KILDE

     L’Artista norvegese Lene Kilde crea sculture figurative ispirate
     alle emozioni e alle personalità dei bambini. Ritiene che il loro
     linguaggio del corpo sia la forma più pura di comunicazione.
     Ferma ogni posa infantile scolpendo mani e piedi con
     il cemento e utilizzando la rete metallica per realizzare i
     frammenti di vestiti. I pezzi “incompleti” invitano lo spettatore a
     utilizzare la propria immaginazione per colmare le lacune visive
     e i contorni illusori e, spesso, per approfondire i propri ricordi
     di infanzia. Sebbene ogni scultura – realizzata in “cemento,
     maglia metallica e aria” – mostri solo alcune parti dei suoi
     soggetti, le mani e i piedi riescono a ritrarre un forte senso
     del carattere dei personaggi: i bambini curiosi sono raffigurati
     in punta di piedi, i giovani più timidi sono ritratti con i piedi
     posizionati in modo goffo e le dita raggomitolate, mentre quelli
                                                                           The Norwegian artist Lene Kilde creates figurative sculptures inspired by the emotions
     più coraggiosi e avventurosi sono mostrati in posizioni sicure,
                                                                           and personalities of children. She believes that their body language is the purest
     con i pugni serrati e spesso sono affiancati da oggetti di scena      form of communication. She stops each childlike pose with cement-sculpted hands
     di accompagnamento.                                                   and feet, and fragments of textured clothing made from colored, metal mesh. The
                                                                           “incomplete” pieces invite the viewer to use their imagination to fill in the visual gaps
                                                                           and illusory contours, and perhaps delve into their own childhood memories. Although
     Lene Kilde nasce nel 1981 a Rælingen, piccola cittadina nei           each sculpture – made from “concrete, metal mesh and air” – shows only parts of the
                                                                           artist’s subjects, their concrete hands and feet still portray a strong sense of character:
     pressi di Oslo, in Norvegia. Ha frequentato la Scuola d’Arte
                                                                           curious children are depicted standing on their tippy toes, timid and less confident
     ad Asker e ha studiato scultura alla Einar Granum School              kids are shown with awkwardly positioned feet and curled up toes, while more brave
     of Art a Oslo. Nel 2012 ha conseguito un Master in Design             and adventurous kids are shown with confident stances, tightly clenched fists, and are
                                                                           often placed with accompanying props.
     del prodotto all’Oslo and Akershus University College e
     successivamente è stata premiata con una borsa di studio di           Lene Kilde was born in 1981 in Rælingen, a small town near Oslo, Norway. She
                                                                           attended the Art School in Asker and studied sculpture at the Einar Granum School
     tre anni dal prestigioso Norwegian Arts Council. Ha esposto il
                                                                           of Art in Oslo. In 2012 she obtained a Master's degree in Product Design at Oslo and
     suo lavoro in mostre personali e collettive e Fiere di settore in     Akershus University College and was subsequently awarded a three-year scholarship
     Europa, Svizzera, Stati Uniti, Dubai, Libano e Taiwan. Le sue         by the prestigious Norwegian Arts Council. She has exhibited her works in solo and
                                                                           group exhibitions and art fairs in Europe, Switzerland, USA, Dubai, Lebanon and
     sculture fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. Vive    Taiwan. Her sculptures are part of important private collections all over the world. She
     e lavora in Norvegia.                                                 lives and works in Norway.

48
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS

2015   The Norwegian Arts Council, scholarship for exhibiting in
		     "Kunstbanken", Hamar Kunstsenter, Norway (NO)
2014   Blaker scholarship, for designing and building the “The nutmeg
		     Princess sculpture in Grenada underwater sculpture park”
2013   The Norwegian Arts Council three -year work scholarship for young
		     artists
       Winner of the scholarship exhibition, Gallery Ramfjord (US)
 		    Blaker scholarship, for follow-up project “stoves for cooking in
		     developing countries”
2009   Winner of “Innovation Camp”, Norwegian championship in
		     entrepreneurship, hosted by NHO.

MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS

2022   Hiro Hiro Artspace, Taipei, Taiwan (TW)
2021   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)
2020   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)
		     Hiro Hiro Artspace, Taiwan (TW)
 		    KHÅK Ålesund Kunsthall, Ålesund, Norvegia (NO)
2019   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)
2018   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)
		     Galleri Oxholm, Copenaghen, Danimarca (DK)
2017   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)
		     Gallery Hjorth, Danimarca (DK)
 		    Larvik art Center, Norvegia (NO)
2016   Hedmark Kunstsenter, Kunstbanken, Hamar, Norvegia (NO)
2014   Galleri Ramfjord, Oslo, Norvegia (NO)

MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS

2022   Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)
2021   Norsk Trikotasjemuseum, Bergen, Norvegia (NO)
		     Belvedere Art Space, Dubai (AE)
2020   Arts Range, Honfleur, Francia (FR)
 		    Minima Gallery, Mykonos, Grecia (GR)
 		    Art Herning, Gallery Bruno Dahl, Ebeltoft, Danimarca (DK)
2019   Höganäs Museum, Höganäs, Svezia (SE)
 		    Red Bull, Hangar 7, Galleri Ramfjord, Salzburg, Austria (AT)
		     Belvedere Art Space, Beirut, Libano (LB)
		     Minima Gallery, Mykonos, Grecia (GR)
2018   Scope Miami, Galleri Ramfjord (US)
		     North Kunstmesse, Aalborg, Danimarca (DK)
		     Galleri Zink, Lillehammer, Norvegia (NO)
		     Scope Basel, Galleri Ramfjord, Svizzera (CH)
		     Post-femenism, Gallery Størpunkt, Munich, Germania (DE)
		     Galerie Ton, Paesi Bassi (NL)
		     Galerie Artmundi, Paris, Francia (FR)
2017   Scope Basel, Svizzera (CH)
2016   Scope Miami, med Galleri Ramfjord, Florida (US)
2015   Summer Exhibition, Gallery Ramfjord Oslo, Norvegia (NO)
		     Exhibition in Gallery Oxholm Copenhagen, Danimarca (DK)
2014   Art Copenhagen, Danimarca (DK)

                                                                             49
50
a b r in a
S
           i l a z z o
       M
JERRY
     2022 | Olio su lino / Oil on linen | 100 x 100 cm

52
53
TOM
     2021 | Olio su lino / Oil on linen | 140 x 100 cm

54
55
JERRY
     2021 | Olio su lino / Oil on linen | 50 x 50 cm

56
1 DI 101
2022 | Olio su lino / Oil on linen | 50 x 50 cm

                                                  57
TOM
     2021 | Olio su lino / Oil on linen | 30 x 40 cm

58
59
60
I TRE PORCELLINI E LUPETTO
2021 | Olio su lino / Oil on linen | 60 x 60 cm cad.

                                                       61
SABRINA MILAZZO

     La pittura di Sabrina Milazzo prende spunto da un immaginario
     comune, scegliendo come protagonisti per le sue tele gli storici
     personaggi delle fiabe di Walt Disney. Facilmente riconoscibili
     grazie alle pennellate nitide e alle tonalità pastello, i pupazzi ci
     appaiono però non con il loro consueto aspetto, concluso e
     dettagliato, ma come se fossero nel mezzo di un processo di
     trasformazione e di scioglimento. Quello che Sabrina Milazzo
     ci trasmette attraverso la sua interpretazione dell’universo dei
     cartoni animati è la fine dell’incanto, delle illusioni che tutti noi
     da bambini ci eravamo creati guardando a questi personaggi
     e al loro lieto fine. La presa di coscienza, da adulti, che gran
     parte dei nostri sogni d’infanzia sarebbero rimasti tali, e che
     non si sarebbero mai realizzati. L’artista non si pone quindi
     come artefice di questa distruzione ma piuttosto come
                                                                             Sabrina Milazzo’s paintings are inspired by a common imagery, as she chooses Walt
     testimone di questo processo inevitabile.
                                                                             Disney’s characters as the protagonists of her canvases. Easily recognizable thanks
                                                                             to the sharp brushstrokes and pastel nuances, the puppets appear to us, however,
     Sabrina Milazzo nasce a Torino nel 1975. Diplomata in Pittura           not with their usual appearance, concluded and detailed, but as if they were in the
                                                                             middle of a process of transformation and dissolution. What Sabrina Milazzo conveys
     all’Accademia di Belle Arti di Torino, dal 2003 inizia la sua           to us through her interpretation of the Disney universe is the end of the enchantment,
     carriera espositiva esponendo il suo lavoro presso alcune               the illusions that all of us as children had created by looking at these characters and
                                                                             their happy endings. The knowledge, as adults, that most of our childhood dreams
     importanti gallerie d’arte private e spazi pubblici in Italia e
                                                                             would remain such, and that they would never come true. The artist therefore does
     all’estero. Ha partecipato a fiere nazionali e internazionali tra       not appear as the author of this destruction but rather as a witness to this inevitable
     cui MiArt, ArteFiera Bologna e Context ArtMiami. Nel 2011               process.

     ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia          Sabrina Milazzo was born in 1975 in Turin. After graduating in painting from the
     a Torino e nel 2013 il suo lavoro è stato presentato ad Art             Academy of Fine Arts in Turin, she began to exhibit her works in 2003 in important
                                                                             private art galleries and institutional public places in Italy and abroad. She has taken
     Stays, Festival Internazionale di Arte Contemporanea a Ptuj
                                                                             part in national and international art fairs such as MiArt, ArteFiera Bologna and Context
     in Slovenia. Hanno scritto della sua produzione artistica:              ArtMiami. She took part in the 54thBiennale di Venezia, Italian Pavillon in Turin and in
     Luca Beatrice, Domenico Maria Papa, Alessandra Redaelli,                2013 her works were shown in Art Stay, International Festival of Contemporary Art
                                                                             in Ptuj, Slovenia. Important art critics have written about her work: Luca Beatrice,
     Francesco Cascino. Le sue opere fanno parte di collezioni               Domenico Maria Papa, Alessandra Redaelli, Francesco Cascino. Her paintings are
     private in Italia e all’estero. Vive e lavora a Torino.                 part of important private collections all over the world. She lives and works in Turin.

62
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS                                      MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS

2015   Premio Pio Alferano 2015, a cura di S. Carta, C. Langone, V. Sgarbi,      2020   Melting POP, a cura di A. Redaelli, Galleria PUNTO SULL’ARTE,
		     “Su tela e su tavola”, Belvedere San Costabile, Castellabate (IT)         		     Varese (IT) (Catalogo)
		     Premio Combat VI edizione, a cura di P. Batoni, Museo Civico              2012   Attese, a cura di A. Posca, Galleria Sangallo Art Station, Firenze (IT)
		     “Giovanni Fattori”, Ex Granai di Villa Mimbelli, Livorno (IT) (Catalogo   		     Trasferimenti, a cura di A. Posca, Galleria Allegretti Contemporanea,
		     a cura di P. Batoni)                                                      		     Torino (IT)
2011   Vincitrice 1° Premio Giuria Popolare Ceres 4 ART, a cura di L. 		         2010   Stato interessante, a cura di D.M. Papa, Nuvole Arte Contemporanea,
		     Beatrice e V. Pesati, Lanificio Factory Roma,                             		     Montesarchio, Benevento (IT)
		     Villa Delle Rose, Bologna, Centro per l’arte Contemporanea Luigi          		     Simbiosi presenti, a cura di F. Cascino, Fashion Cafè, Milano (IT)
		     Pecci, Prato (IT) - (Catalogo)                                            2007   Passione e Capriccio, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni
2009   Finalista di Premio Celeste, Fabbrica Borroni, Bollate, Milano (IT)       		     Valdarno, Arezzo (IT) - (Catalogo a cura di L. Beatrice)
2005   Finalista di Premio Celeste, San Gimignano, Siena (IT)                    2006   Don’t worry baby, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni
		     58° Premio Michetti, Nuovi Realismi, a cura di M. Sciaccaluga, 		         		     Valdarno, Arezzo (IT)
		     Palazzo San Domenico, Francavilla al Mare, Chieti (IT) (Catalogo          2004   Hot, Galleria Pier Giuseppe Carini, San Giovanni Valdarno, Arezzo
		     Testi di V. Sgarbi, A. Brigante, L. Beatrice, M. Sciaccaluga.             		     (IT) - (Catalogo a cura di L. Beatrice)

                                                                                                                                                                  63
MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS                                             		     Catanzaro (IT)
                                                                                       		     Fisionomie e identità, a cura di D.M. Papa, Palazzo Arduino
     2022   Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)                          		     Curognè, Torino (IT) - (Catalogo)
     2021   Fragile Bellezza, a cura di Lia Lenti e Domenico Maria Papa, Palazzo       		     Padiglione Piemonte alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della
     		     Valentino, Valenza, (IT)                                                   		     Biennale di Venezia, a cura di V.Sgarbi,
            Context Art Miami, fiera d’arte contemporanea, Miami, (USA).               		     Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino (IT)
     		     Che Typo, festival multidisciplinare di cultura contemporanea, a 		        		     Il Mito del vero Situation, a cura di G.M. Prati e P. Lesino, Spazio
     		     cura di Francesca Londino, Corigliano-Rossano/Vibo Valentia                		     Guicciardini, Milano (IT) (Catalogo)
     2020   Art in the bin, a cura di Paola Ruffino, Galleria Palazzo Nicolacci,       2010   Aidoru, a cura di M. Sgroi, Galleria Allegretti Contemporanea, Torino (IT)
     		     Noto (SR).                                                                 		     Urban Creatures, a cura di S. Ferrari e F. Londino, Spazioeventi
     		     Presenze Contemporanee – Restart Italy 2020, a cura di Paolo               		     Mondadori, Venezia (IT)
     		     Feroce, Museo PAM, Città di Parete (Caserta).                               		    Save Ours Skiers (selvaggi), a cura di V. Siviero, De Faveri Arte Lab
65
66
a c c a r o
     r i a V
Vale
68
ROCKING HORSE
2020 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | 56 x 77 x 36 cm

                                                                                                69
ANIMALS INSTALLATION
     2022 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | Varie dimensioni / Variables Dimensions

70
71
CERCA SEMPRE LA VERITÀ
     2022 | 60 x 22 x 40 cm | Marmo bianco di Carrara
     e inchiostri / White Carrara marble and inks

     CERCA SEMPRE LA VERITÀ
     2022 | 40 x 14,5 x 24 cm | Marmo bianco di Carrara
     e inchiostri / White Carrara marble and inks

72
73
SUPERMINA
     2022 | 7 x 7,5 x 85 cm cad. | Marmo bianco di
     Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks

74
75
AVER CUORE
     2021 | Marmo bianco di Carrara e inchiostri / White Carrara marble and inks | 10 x 10 x 8 cm cad.

76
77
VALERIA VACCARO

     Tutta costruita sui contrasti tra pesante e leggero, eterno
     ed effimero, prezioso e ordinario, l’opera di Valeria Vaccaro
     ci mette di fronte all’incertezza del nostro tempo. Un lavoro
     elegante e dalla realizzazione impeccabile in cui il materiale
     della scultura per eccellenza diventa simbolo della società
     liquida che ci contraddistingue. Valeria Vaccaro è una giovane
     scultrice torinese affascinata dal fuoco e dal suo significato
     simbolico, alchemico e primordiale, dalla sua forza purificatrice.
     Il fuoco trasforma ogni cosa, perfino il marmo, materiale che
     l’artista ha scelto come arma espressiva, plasmandolo fino a
     farlo sembrare legno, bruciato e annerito dalle fiamme.

     Nasce a Torino nel 1988. Dopo aver frequentato il Liceo              Built on the contrasts between heavy and light, eternal and ephemeral, precious and
     Artistico, studia scultura presso l’Accademia Albertina di Belle     ordinary, Valeria Vaccaro’s work sets us before the uncertainty of our time. Elegant
                                                                          work and impeccable in its realisation in which the sculpture’s material par excellence
     Arti di Torino (Cattedra del Prof. Luciano Massari). Dal 2005        becomes symbolic of the fluid society that distinguishes us. Valeria Vaccaro is a young
     espone regolarmente in mostre personali e collettive in Italia,      Turinese sculptor fascinated by fire’s purifying force and its symbolic, alchemical and
                                                                          primordial meaning. Fire transforms everything, even marble, the material which the
     Francia, Germania, Inghilterra e Montenegro e partecipa a            artist has chosen as an expressive weapon, shaping it until it looks like wood, burnt
     fiere di settore. Tra il 2013 e il 2015 partecipa alla Biennale      and blackened by the flames.
     itinerante europea JCE Jeune Création Européenne. Nel 2015
     espone a Exhibit a Torino e al Museo d’Arte Contemporanea            She was born in 1988 in Turin. After attending the Artistic High School, she studied
                                                                          sculpture at the Albertina Academy of Fine Arts in Turin (under the guidance of Prof
     del Castello di Rivara. Nel 2017, in occasione dell’Art Prize        Luciano Massari). Since 2005 she has been exhibiting regularly in solo and group
     CBM, vince una menzione speciale dalla città di Torino. Nello        shows in Italy, France, Germany, United Kingdom and Montenegro and she has taken
                                                                          part in art fairs. Between 2013 and 2015 she participated in the Biennale Itinerante
     stesso anno è tra i vincitori dell’ArTeam Cup 2017. Nel 2021
                                                                          Europea JCE Jeune Création Européenne. In 2015 she exhibited at Exhibit in Turin
     viene selezionata per esporre alcune sue sculture nell’ambito        and at the Castle Museum of Contemporary Art in Rivara. In 2017, she won a special
     di BAG Bocconi Art Gallery a Milano. Nel 2022 è tra i dieci          mention from the city of Turin at the Art Prize CBM. In the same year, she was one of
                                                                          the winners of ArTeam Cup 2017. In 2021 she was selected for exhibiting some of her
     finalisti del Premio Artistico Collezione VAF. Vive e lavora a       sculptures at BAG Bocconi Art Gallery in Milan. In 2022 she is one of the ten finalists of
     Torino.                                                              VAF Collection Artistic Prize. She lives and works in Turin.

78
PREMI E RICONOSCIMENTI / AWARDS AND HONOURS                                       2013-15   Biennale Itinerante europea JCE, Jeune Crèation, Europèenne, a
                                                                                  		        cura di Andrea Ponsini. Mountrouge (FR), Maastricht (NL),
2022   Finalista del Premio Artistico Collezione VAF, Germania (DE)               		        Amburgo (DE), Klaipeda (LT), Bratislava (SK), Pècs (HU), Salisburgo
2017   Premio CBM, menzione speciale città di Torino, Torino (IT)                 		        (AT), Como (IT), Figueras (ES), Amarante (PT)
		     Vincitrice di "ArTeam Cup 2017", Canneto sull'Oglio, Mantova (IT)          2013      Botteghe d’artista, sette coppie di artisti, idee ed esperienze
                                                                                  		        creative in dialogo, progetto sezione speciale PIX, Studio dell’artista
                                                                                  		        Fabio Viale, Torino (IT)
MOSTRE PERSONALI / SOLO EXHIBITIONS

2019   Carta, Forbice, Sasso, a cura di Alessandra Redaelli, Galleria
		     PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)
2018   Ieri e oggi, un ricordo, a cura di Matteo Galbiati, Leo Galleries,
		     Monza (IT)
2015   Valeria Vaccaro, Galleria Davide Paludetto, Torino (IT)

MOSTRE COLLETTIVE / GROUP EXHIBITIONS

2022   Fun 4 Kids, Galleria PUNTO SULL’ARTE, Varese (IT)
2021   BAG | Bocconi Art Gallery 2021, Università Bocconi, Milano (IT)
Puoi anche leggere