CCV-MB - il "SISTEMA TLC" - CORSO DI FORMAZIONE 1 LIVELLO BASE - della protezione civile in Lombardia - Protezione civile Monza
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CORSO DI FORMAZIONE 1°LIVELLO BASE CCV-MB il “SISTEMA TLC” della protezione civile in Lombardia Page 1 1 Relatore: Giancarlo COSTA - Presidente CCV-MB
Presentazione del CCV-MB • Il Comitato di Coordinamento Volontari di Protezione Civile della Provincia di Monza e Brianza nasce nel 2010 dopo il distacco dalla Provincia di Milano, dopo un cammino parallelo dal 2007 al 2009. •Raggruppa la totalità delle OOV della Provincia con finalità di P.C. e conta 42 organizzazione con un totale di oltre 940 volontarie e volontari. •È composto dall’Assemblea delle Organizzazioni di Volontariato e dall’Esecutivo composto da 7 componenti provenienti dalle Organizzazioni, ed espressioni delle Associazioni e deidiGruppi Il sistema nervoso un efficace Comunali: Presidente, Vice Presidente, Segretario,soccorso e 4 consiglieri è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 2
Presentazione del CCV-MB Art. 1 - Istituzione del Comitato di Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Monza e Brianza •È istituito, quale organismo istituzionale, il Comitato di Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Monza e Brianza, di seguito indicato con la sigla CCV-MB, ai sensi dell’art. 1 punto 1 della Legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modifiche ed integrazioni, della Legge 11 agosto 1991,n. 266 e successive modifiche ed integrazioni, e Regolamento Regionale vigente. •Il Comitato di Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile Il sistema nervoso di un efficace della Provincia di Monza e della Brianza è composto dalle sole soccorso è basato sulla Organizzazioni (Gruppi Comunali, Intercomunali ed Associazioni) di comunicazione, e questa avviene Volontariato di Protezione Civile, operanti nel territorio della anche attraverso la RADIO Provincia di Monza e Brianza e iscritte alla sezione provinciale di Monza e Brianza dell’Albo Regionale del Volontariato di Protezione Page 3 Civile.
Presentazione del CCV-MB Art. 2 Funzioni del Comitato di Coordinamento •Il CCV-MB, nel rispetto della vigente normativa, rappresenta e gestisce gli interessi diffusi a tutela del Volontariato di Protezione Civile. •Valorizza e qualifica l’attività del Volontariato; •incrementa i rapporti di collaborazione fra le componenti del volontariato e fra queste e gli Enti territoriali; •promuove e sostiene la costituzione e lo sviluppo dell’associazionismo con finalità di Protezione Civile anche collaborando con realtà extraterritoriali ed extraregionali; •propone alla Provincia di Monza e Brianza o aglinervoso Il sistema enti competenti di un efficace corsi di formazione e di aggiornamento per il Volontariato; soccorso è basato sulla •acquisisce e valuta le indicazioni e comunicazione, le proposte, die particolare questa avviene rilevanza, formulate dalle Organizzazioni di Volontariato; anche attraverso la RADIO Page 4
Presentazione del CCV-MB Art. 2 Funzioni del Comitato di Coordinamento •rappresenta le esigenze delle Organizzazioni di Protezione Civile, presso le sedi competenti, in relazione alle finalità di Protezione Civile; •al fine della predisposizione dei piani di Protezione Civile, può concorrere ad evidenziare i principali rischi sul proprio territorio; •assicura la propria collaborazione alle iniziative ed alle attività disposte dall’Amministrazione Provinciale in materia di Protezione Civile coordinando le organizzazioni di volontariato; •Coordina su delega della Provincia di Monza e Brianza le organizzazioni di volontariato nelle operazioni di soccorso Il sistema nervoso e di un efficace superamento dell’emergenza; soccorso è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 5
Presentazione del CCV-MB Art. 2 Funzioni del Comitato di Coordinamento •Coordina su delega della Provincia di Monza e Brianza la Colonna Mobile Provinciale e le sue componenti volontaristiche. •promuove la costituzione di una rete di comunicazione tra le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile operanti sul territorio provinciale con le modalità indicate, per le proprie competenze. •partecipa - ove possibile - alle attività di previsione, prevenzione, soccorso ed al superamento dell’emergenza nel territorio provinciale ed extra provinciale; •fornisce assistenza alle Organizzazioni di volontariato Il sistema nella nervoso di un efficace gestione delle pratiche relative all’Albo. soccorso è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 6
Presentazione del CCV-MB Art. 3 Rapporti della Provincia di Monza e Brianza con il CCV- MB •Il CCV-MB in accordo con la Provincia, promuove procedure operative d’intervento e di attivazione, definisce metodologie di gestione e di coordinamento fra gli Enti, le Strutture operative, gli Organismi Istituzionali e le Organizzazioni stesse per sviluppare sinergie fra tutte le componenti del sistema di Protezione civile; •La Provincia di Monza e Brianza assegna al CCV-MB l’utilizzo di una sede, con appropriate dotazioni di ufficio, per l’espletamento delle attività di gestione del CCV-MB e ne assicuranervoso Il sistema la funzionalità e di un efficace l’operatività. soccorso è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 7
Presentazione del CCV-MB Art. 3 Rapporti della Provincia di Monza e Brianza con il CCV- MB •La Provincia di Monza e Brianza assicura, in accordo con il CCV- MB, la formazione di base e specialistica dei volontari iscritti alle Organizzazioni che compongono il CCV-MB e stabilisce le modalità e le verifiche per il mantenimento dello status di operatività delle Organizzazioni, fondamentale requisito per poter essere impegnate nelle attività previste dalla normativa vigente. •La Provincia di Monza e Brianza assicura ai componenti dell’Esecutivo del CCV-MB un’adeguata preparazione Il sistema nervoso ditecnico- un efficace professionale, facendosi promotore presso gli Enti competenti soccorso di sulla è basato corsi specifici per la formazione dei quadri del volontariato, comunicazione, e questa avviene finalizzati al conseguimento degli obiettivi di cui attraverso anche al precedente la RADIO articolo 2. Page 8
Presentazione del CCV-MB Art. 3 Rapporti della Provincia di Monza e Brianza con il CCV- MB •La Provincia di Monza e Brianza, mette a disposizione dei componenti dell’Esecutivo del CCV-MB spazi, locali, automezzi ed attrezzature, previa autorizzazione del Direttore del settore della Provincia di Monza e Brianza, autorizzando i volontari alla guida degli automezzi, copertura assicurativa. •La Provincia di Monza e Brianza assicura la copertura finanziaria per esercitazioni e corsi di formazione programmati, organizzati e preventivamente concordati con il Direttore della Protezione Il sistema Civile. nervoso di un efficace Regolamentato da apposita procedura operativa soccorso è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 9
Le Radiocomunicazioni Il sistema nervoso di un efficace soccorso è basato sulla comunicazione, e questa avviene anche attraverso la RADIO Page 10
Obiettivo di questo incontro •SAPERE COSA E’ UNA RADIO E A COSA SONO LE RADIOCOMUNICAZIONI •CAPIRE COME AVVENGONO E CONOSCERE LE CRITICITA’ NELLE COMUNICAZIONI RADIO IN EMERGENZA E •SAPER GESTIRE LE COMUNICAZIONI NELLA CATENA DI COMANDO E CONTROLLO E CAPIRE A COSA SERVONO •AVERE CHIARO L’USO DELLO STRUMENTO NELL’INSIEME DEL SISTEMA ED IL PERCHE’ DEL SUO UTILIZZO •CONOSCERE GLI STRUMENTI E I MEZZI A DISPOSIZIONE Page 11 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Radiocomunicazioni •LA RADIO E’ INTESA COME UN DISPOSITIVO IN GRADO DI TRASMETTERE E DI RICEVERE SEGNALI AUDIO PER MEZZO DI ONDE ELETTROMAGNETICHE •LA RADIO SOPPERISCE AL COLLEGAMENTO FISICO TRA DUE O PIU’ PERSONE PER COMUNICAZIONI •OVVIA CONSEGUENZA IMMEDIATA AGLI EVENTI CALAMITOSI E’ IL REPENTINO COLLASSO DEI SISTEMI DI TLC CLASSICI – TELEFONO E GSM Page 12
Cosa Sono? •Le radiocomunicazioni, sono comunicazioni effettuate utilizzando “onde radio”, cioè onde elettromagnetiche di lunghezza d’onda superiore al millimetro, come mezzo di collegamento tra due o più stazioni. •Un sistema di radiocomunicazione, è composto da una o più stazioni trasmittenti, che provvedono a generare una corrente avente una determinata frequenza (onda o freq. Portante), a modularla (variando ampiezza, frequenza, fase), e ad inviarla nello spazio, per mezzo di un dispositivo chiamato antenna. •Una o più stazioni riceventi, provvedono a captare l’onda con un antenna, a selezionarla fra tutte le altre presenti contemporaneamente, ad amplificarla e a demodularla, cioè ad estrarre dall’onda modulata, l’informazione che essa trasportava per renderla utilizzabile. Page 13
Come Avvengono? •Esistono diversi modi di propagazione delle onde radio, attraverso la ionosfera per quanto riguarda le “ONDE CORTE” (H.F.) ovvero High Frequency, e in modo pressochè rettilinei detti a portata ottica per quanto riguarda le “ONDE CORTISSIME” (V.H.F. - U.H.F. - S.H.F.) •I segnali emessi dalle stazioni radio in V.H.F. su frequenze assegnate dal Ministero delle Comunicazioni, dietro concessione a pagamento, sono per la loro caratteristica di propagazione, limitate sia dagli ostacoli che dalla curvatura terrestre. • Infatti la portata massima teorica del collegamento fra due stazioni situate in terreno pianeggiante, dipende essenzialmente dalla quota delle rispettive antenne in portata ottica. Page 14
Come Avvengono? Il traffico radio può essere effettuato in diversi modi IN FONIA E IN TRASMISSIONE DATI: •fonia - ovvero parlando attraverso un microfono •rtty - ovvero inviando dati codificati attraverso un p.c. ed un modem •sstv - ovvero inviando e ricevendo immagini a scansione lenta •via cavo tramite rete internet •via satellite Page 15 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Come Avvengono? •La portata teorica approssimata ha, a causa dell’intervento di vari fenomeni, connessi con la propagazione delle onde (riflessioni, diffrazioni, rifrazioni), che permettono ai segnali di raggiungere a volte anche zone nascoste oltre l’orizzonte ottico. • La portata utile del collegamento radio diretto su terreno pianeggiante risulta in media di: •25 km per le stazioni fisse •15 km per le stazioni veicolari
Come Avvengono? •Nelle città, si possono avere forti variazioni di segnale anche fra punti situati a brevi distanze. Il fenomeno è dovuto alla presenza di costruzioni in cemento che riflettono in vario modo i segnali, i quali raggiungono l’antenna con fase diversa. •I collegamenti nelle zone urbane o industriali, possono risultare difficoltose per la presenza di disturbi radiolelettrici di natura impulsiva, generati dagli autoveicoli, macchine utensili, etc. che per la loro natura provocano un “mascheramento” dei segnali più deboli. SEGNALE 2 SEGNALE 1 RICEVITORE Page 17 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Come Avvengono? •LE STAZIONI RIPETITRICI: per incrementare il raggio d’azione delle stazioni radio, si impiegano le stazioni radio ripetitrici, che, se ubicate in posizione elevata, possono ricevere, amplificare e ritrasmettere i segnali provenienti anche da stazioni lontane, la copertura della stazione varia dalla quota dell’impianto, e dalla conformazione orografica, su terreno piano, la portata è circolare e si calcola in R=3.57 x H. Le stazioni ripetitrici, consentono di migliorare le comunicazioni tra i portatili, nelle valli oltre ad aumentare la distanza di collegamento 1000 m. c a 15 km b d 113 km 113 km Page 18 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Come Avvengono? Tutte le stazioni radio fisse, mobili e portatili che si trovano dentro l’area di copertura del ponte radio, possono comunicare tra loro e formano una maglia. Di regola, ad ogni maglia è assegnato un solo canale radio, che raddoppia quando funziona in ponte radio, essendo possibile utilizzare anche l’isofrequenza per comunicazioni a breve raggio Master semiregionale Provincia D Submaster provinciale Provincia D Submaster Satellite Provincia B Provincia B Provincia C Provincia A Provincia C Provincia A Page 19 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa SEMIREGIONE
Come Avvengono e Perchè 1. Informare sulla situazione. 2. Trasmettere la sintesi dei bisogni e dei mezzi disponibili o impiegati. 3. Ricevere le informazioni e le disposizioni dalle autorità superiori e da chi ci coordina. 4. Pianificare e gestire le operazioni Page 20 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
COME AVVENGONO? RETE RADIO TLC RETE COMUNICAZIONI Attraverso una moltitudine di CENTRO OPERATIVO strumenti tecnologici che contribuiscono a rendere semplici le comunicazioni , anche con conoscenze minime Page 21 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Page 22 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni I mezzi utilizzati sono di tre tipi: · Mezzi umani: operatori specializzati che abbiano acquisito conoscenza dei mezzi tecnici e delle procedure, radioamatori per la parte di loro competenza. · Mezzi telefonici: centraline di campagna e collegamenti alla rete telefonica, telefoni veicolari, telex, fax interfono, cellulari gsm e satellitari. Mezzi radioelettrici: radio con frequenze che permettano un contatto tra il posto di comando avanzato operativo e la catena di comando: COC – COM – CCS - (frequenze VHF-UHF-HF satellite). Page 23 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni I vantaggi dei sistemi radio sono: • indipendenza da sistemi centrali che possono andare in avaria • i terminali radio facilmente sostituibili • modesti costi di realizzazione e di attivazione • linea sempre aperta con l’interlocutore • possibilità di comunicazione circolare a più utenti (broadcasting) • condivisione delle informazioni (tutti gli utenti di una rete radio hanno accesso alle medesime informazioni) Page 24 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni I mezzi di telecomunicazione, e in particolare i mezzi di trasmissione radioelettrica, costituiscono il sistema nervoso della catena dei soccorsi. Permettono all’informazione di circolare e sono indispensabili per trasmettere le disposizioni. La buona funzionalità dei sistemi di comunicazione, trasmissione ed informazione, costituisce la piattaforma organizzativa sulla quale costruire un efficace apparato di sicurezza locale. Con l’avvento della telefonia mobile, internet, la trasmissione dati in digitale, molti hanno ritenuto che la radio fosse uno strumento obsoleto. E si sbagliavano! Qualunque sia la distruzione provocata dall’evento eccezionale, bisognerà stabilire nel più breve tempo possibile i collegamenti tra il Posto di Comando Avanzato (UCL) e le retrovie (COM) e successivamente dal PCA verso la zona avanzata con le squadre impegnate. Per stabilire i collegamenti, il PCA dovrà essere impiantato in prossimità della zona di intervento, Page 25 con idonee attrezzature e posto Formazione AVPC Cesano in M. - sicurezza. G.Costa
Le Comunicazioni · Uno dei problemi principali nella comunicazione è l’errata trasmissione delle informazioni, cui si aggiunge, nella fase dell’emergenza, il rischio della “Babele delle informazioni”. Ci sono delle tecniche specifiche volte a contenere la probabilità del verificarsi di tali problemi “La comunicazione è il processo consistente nello scambio di messaggi, attraverso un canale e secondo un codice, tra individui e sistemi” . Comunicazione dal latino communicare, accomunare, rendere partecipe, è un processo di trasmissione delle informazioni e di costituzione della realtà intersoggettiva. (vale a dire…portare a conoscenza altri soggetti) Page 26 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Il risultato Page 27 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Il risultato NOTA LEGISLATIVA: Non tutti gli apparati radiotrasmittenti liberamente in vendita sono, all'atto pratico, di libero utilizzo, compreso quelli radioamatoriali. Esistono precise distinzioni che vanno fatte onde evitare che si acquisti, incautamente, un apparato il cui uso è riservato ad altri servizi. E' scontato che per utilizzare qualunque tipo di apparato radioelettrico è necessario avere una autorizzazione o una concessione (a seconda dei casi) rilasciata dei vari Ispettorati Territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico. Se si utilizzano questi apparati in maniera abusiva, si incorre nelle medesime sanzioni previste per l'uso degli apparati amatoriali: sequestro dell'apparato, sanzione amministrativa di diverse migliaia di euro, denuncia penale all'Autorità Giudiziaria. Page 28 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Tra gli operatori in situazioni di emergenza fondamentali sono le COMUNICAZIONI RADIO , suddivisibili in tre categorie: - terra terra : tra gli operatori che operano sul terreno; - terra aria : tra chi opera a terra ed i mezzi aerei (elicotteri, aerei antincendio); - aria aria : tra gli equipaggi dei mezzi aerei. Limitiamoci a quelle terra terra. Queste, da un punto di vista tecnico, si suddividono in : - isoonda, da apparecchio radio direttamente ad altro apparecchio radio, utilizzando un’unica frequenza (da qui il termine isoonda), possibile solo se gli apparecchi si trovano nei reciproci raggi di azione (distanza non eccessiva e assenza di ostacoli, quali colline , boschi fitti, costruzioni, ecc.); - tramite ponte radio (radio trasmittente, stazione ripetitrice posta in genere su una sommità del terreno, radio ricevente), dove la stazione ripetitrice usa due frequenze, una per la ricezione e l’altra per la trasmissione. Page 29 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Ogni apparecchio radio ha vari canali di trasmissione, ciascuno dei quali ha una propria frequenza. Prima di iniziare l’intervento i componenti della squadra sintonizzano le loro radio sullo stesso canale di trasmissione (isoonda) o su quello del ponte radio. Nelle comunicazioni isoonda tutti i componenti del gruppo possono parlare ed ascoltare contemporaneamente, la qual cosa è utile nell’ascolto, ma nel parlare va evitato il sovrapporsi delle voci. Page 30 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Il ponte radio invece permette solo una comunicazione per volta; può essere ascoltata da tutti ma per parlare bisogna aspettare il proprio turno. Le comunicazioni radio sono monodirezionali, cioè o si trasmette o si ascolta; nelle comunicazioni telefoniche, invece (così come nei dialoghi tra persone vicine) si può parlare ed ascoltare contemporaneamente. Per entrare nella trasmissione si preme, sull’apparecchio radio, il tasto PTT (push to talk o press to tansmitt); se si è in isoonda si può cominciare a parlare subito dopo il segnale di invito a trasmettere; bisogna invece aspettare 1 – 2 secondi se si passa tramite il ponte, perché ci si agganci a Page 31 quest’ultimo. Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Chi chiama, sempre tenendo premuto il tasto PTT, pronuncia il codice radio del soggetto con cui intende parlare (meglio ripeterlo due volte), Poi comunica il proprio codice. Il destinatario risponde “Avanti” ed il codice del trasmittente. Si attiva il dialogo. Al termine di esso entrambe gli interlocutori pronunciano la parola “Chiudo” o “Fine” e la trasmissione viene interrotta. Page 32 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Inoltre è opportuno che : -tono ed intensità delle voce siano costanti; - la distanza bocca microfono non cambi, per cui se è necessario girare la testa il microfono deve effettuare lo stesso movimento (meglio adottare cuffia di ascolto munita di prolungamento con microfono stabile vicino la bocca); - la velocità del parlare non superi le 100 parole al minuto ma, se il messaggio deve essere trascritto dal destinatario, non più di 40; - i numeri vengano trasmessi per cifra, separatamente (es. 315; tre, uno cinque) 6. Per cui codificazione, vocalizzazione, parafrasi, concetti generali della teoria della comunicazione sopra enunciati, li ritroviamo declinati ed adattati alle esigenze della comunicazione radio nell’emergenza. Page 33 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Ogni operatore termina il proprio messaggio con la parola cambio, con la quale invita il corrispondente a parlare a sua volta, l’ultima frase della comunicazione termina invece con la parola fine, è la dichiarazione che da quel momento la frequenza è lasciata libera alle altre comunicazioni. · Ogni interlocutore, deve attendere qualche istante prima di parlare in modo da lasciare uno spazio fra una frase e l’altra in caso di inoltro di chiamate urgenti secondo la procedura successivamente descritta. · È bene ricordare sempre che la cortesia e l’educazione sono le regole basilari delle comunicazioni, al di sopra di tutte le regole internazionali. · Quando invece ci si trova a operare in territorio di intervento di maxiemergenza per catastrofe, calamità o assistenza particolare a manifestazioni, tutte le periferiche devono essere coordinate da un’unica centrale operativa solitamente mobile e dislocata in prossimità del teatro d’azione. · Page 34 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Nel caso in cui la Centrale Operativa inoltri un messaggio a tutte le periferiche contemporaneamente per un avviso o un ordine di servizio, tutti gli operatori daranno conferma di ricezione, uno dopo l’altro in ordine crescente numerico o alfabetico, evidenziando eventuali difficoltà nella ricezione stessa, al termine delle conferme, la centrale interpella singolarmente gli operatori chiarendo i dubbi relativi. Queste regole sembrano severe e complesse, ma nell’emergenza, l’ordine non è mai sufficiente. Se non si segue un coordinamento preciso, a capo in poco tempo si crea la confusione totale, nella quale tutti parlano e nessuno riesce più a capire né il mittente, né il destinatario del messaggio, a scapito dell’intero intervento. Nel primo soccorso le comunicazioni hanno un significato molto più ampio della semplice trasmissione via radio. Page 35 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Nelle comunicazioni radio in emergenza si usano alcuni termini specifici: AVANTI - ho ricevuto la chiamata, parla; IN ASCOLTO – ti sto ascoltando; RICEVUTO – ho recepito il messaggio e ne ho compreso il contenuto, non va ripetuto; AFFERMATIVO – invece di “sì” (troppo breve, potrebbe non essere percepito); NEGATIVO – invece di “no”; INTERROGATIVO – ho fatto una domanda, aspetto una risposta; CHIUDO o FINE– non ho altro da dire, interrompo la comunicazione; SE NON C’E’ ALTRO – l’interlocutore che vuole chiudere il colloquio afferma Page 36 “chiudo” e aggiunge Formazione “se nonAVPCc’èCesano altro”, per sapere se l’altro non M. - G.Costa vuole continuare; questi, o prosegue a parlare o risponde “chiudo”.
Le Comunicazioni Le chiamate devono riguardare il servizio e devono essere effettuate rispettando il codice professionale e il linguaggio radio; quindi quando usate la radio: •Non cercate di trasmettere se altri soccorritori stanno utilizzando il canale o il centralinista vi sta parlando. •Parlate nel microfono con voce normale ad almeno dieci centimetri di distanza dallo stesso. •Mantenete un tono senza enfasi ed esprimetevi con calma. •Parlate chiaramente, sforzandovi di pronunciare ogni parola in modo distinto. Nel caso che una parola sia di difficile comprensione via radio scanditela (Spelling) lettera per lettera usando il codice fonetico internazionale: Page 37 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni •Evitare l'impiego di codici e abbreviazioni a meno che non facciano parte del sistema operativo e siano sicuramente compresi dalla persona che riceve il messaggio. •Attendere di aver ricevuto il messaggio completo dal trasmettitore, non cercate di intromettervi per poter parlare. •Non usate espressioni gergali o termini sconvenienti. •Evitate i nomi propri dei coinvolti e del personale quando possibile, ma fare riferimento al numero identificativo. •La gentilezza è data per scontata nella trasmissione via radio; non utilizzate termini come "per piacere", "grazie", "ciao" e così via. •Se non comprendete qualcosa chiedete alla persona di ripetere; non fate finta di aver capito ciò che vi è stato detto se in realtà il messaggio non è stato chiaro. Page 38 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Per ricordare meglio •Prima di premere il tasto per la trasmissione pensate a ciò che volete dire. •Attendere di aver ricevuto il messaggio completo dal trasmettitore, non cercate di intromettervi per poter parlare. •Formulate delle frasi complete. •Non usate un termine di cui non conoscete il significato. •Esprimete i fatti con calma, evitando di enfatizzare. Page 39
Le Comunicazioni Convenzioni internazionali, (NATO, ICAO, IARU) definiscono modalità comuni per le comunicazioni: • terminologia • alfabeto fonetico per la pronuncia delle singole lettere e numeri • modi e protocolli tecnici per la standardizzazione delle canalizzazioni degli apparati e la distribuzione di utilizzo delle frequenze nello spettro radio Page 40
L’alfabeto fonetico ICAO -NATO A Alfa J Juliet S Sierra B Bravo K Kilo T Tango C Charlie L Lima U Uniform D Delta M Mike V Victor E Eco N November W Whisky F Fox-trot O Oscar X X-ray G Golf P Papa Y Yankee H Hotel Q Quebec Z Zulu I India R Romeo Page 41 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
La trasmissione dei numeri • i numeri che esprimono centinaia o migliaia, vengono espressi in conformità dell’esempio seguente: 500=cinque cento 2300=due mila tre cento • un numero che non esprime centinaia o migliaia, viene trasmesso pronunciando una per una le cifre che lo compongono, esempi: 2385= due tre otto cinque 550= cinque cinque zero •Le ore vengono espresse con quattro cifre, ad esempio: Le nove e venti del mattino = 09:20 zero nove due zero Le nove e venti della sera = 21:20 due uno due zero In merito alla comprensibilità di ricezione è in uso una scala in quinti il cui minimo (1/5 = un quinto) indica estrema difficoltà di ricezione e comprensione, ed il massimo (5/5 = cinque quinti) corrisponde al “ricevuto Page 42 forte e chiaro” Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni REGOLE FONDAMENTALI Ricordati che chi riceve il tuo messaggio non è sul posto e non può vedere e percepire quello che tu dai per scontato Tu sei gli occhi, le orecchie ed il naso della sala operativa (es: fa freddo, piove, c’è odore di gas, serve luce, i soccorritori sono stanchi) Page 43 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni IL TRIAGE dell’INFORMAZIONE Una volta recati sul luogo dove è in atto l’emergenza per descrivere via radio alla sala operativa la reale situazione. La descrizione dell’evento è d'estrema importanza per chi dovrà gestire l’emergenza: più precise ed immediate saranno le informazioni, meglio il direttore dell’emergenza avrà chiaro il quadro della situazione e agirà di conseguenza. Può sembrare banale, ma gli strumenti primari per questa attività sono carta e penna: •Annotare la descrizione del luogo (frazione, km autostradale indirizzo) •Prestare attenzione anche ai particolari della zona e della sede stradale per segnalare i passaggi per i mezzi pesanti ecc. •Descrivere il tipo di evento: terremoto, scoppio, alluvione, crollo, incidente Page 44 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni IL TRIAGE dell’INFORMAZIONE • cercare di capire e conoscere il numero delle vittime coinvolte e la loro gravità • controllare se vi sono pericoli collaterali, per esempio liquidi tossici o nocivi, cavi elettrici sospesi o danneggiati, materiali con etichette o pannelli di pericolo • pianificare il percorso per gli eventuali mezzi di soccorso •Ricordarsi sempre “quando”, ovvero l’ora di quando è avvenuto l’evento Page 45 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni IL TRIAGE dell’INFORMAZIONE E’ importante ricordare di trasmettere il messaggio o l’eventuale richiesta di soccorso cercando di non tralasciare i dati fondamentali; un metodo efficace, come riferimento, è quello di ricordare le famose 5 W del giornalismo inglese. Who = Chi I dati trasmessi What = Che cosa dall’operatore dovranno, Why = Perché / Come rispondere a Where = Dove queste 5 basilari domande. When = Quando Page 46 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni QUANDO? / DOVE? / COSA? / CHI? / COME ? Non è necessario che siano esposte nell'ordine Il messaggio di richiesta soccorso non deve contenere suggerimenti di carattere operativo se non dettati da competenza specifica. Ricordarsi che le informazioni inutili occupano la frequenza e creano confusione in chi riceve il messaggio Discernere sempre le supposizioni dai fatti reali e comunicare SOLO I FATTI di cui si è a conoscenza Page 47
Le Comunicazioni IL TRIAGE dell’INFORMAZIONE • CHI •Due veicoli si sono tamponati con contusioni per i passeggeri, è presente in posto la Polizia Locale •COSA •Un autoarticolato ha perso il carico sulla sede stradale che risulta interrotta nei due sensi di marcia •DOVE •Bovisio Masciago, strada statale 35 Superstrada Mi-Meda tra le uscite 7 e 8 •QUANDO •Alle ore 15,00 odierne •PERCHE’ •Sulla sede stradale vi erano parti del carico dell’autoarticolato •COME •Si raggiunge dalla viabilità secondaria provenienza Bovisio ingresso 8 direzione Milano Page 48 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni – Raccomandazioni d’uso La prima raccomandazione è di non interloquire mai tra postazione e postazione, ma fare sempre riferimento alla sala operativa di coordinamento. Solo se la stazione capomaglia o la sala operativa lo autorizza, si possono intraprendere comunicazione cosiddette “punto” “punto” tra gli operatori Se si rimane costantemente in ascolto si ha la consapevolezza di quello che sta succedendo e quindi si può evitare di chiedere informazioni su argomenti che sono già noti in quanto portati a conoscenza tramite altri interventi paralleli. Page 49 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni – Raccomandazioni d’uso La seconda raccomandazione è ricordarsi sempre che la ricetrasmittente non è un telefonino cellulare che squilla quando qualcuno ci chiama. La radio non va abbandonata ma tenuta sempre a portata di mano in modo da ascoltare tutto quello che succede e quindi poter rispondere immediatamente ad una chiamata. I segnali radio vengono riflessi, attenuati e schermati dagli ostacoli fisici, costruzioni, muri o manufatti in metallo, quindi bisogna ricordarsi di usare le radio possibilmente in campo aperto e di non toccare con le mani l’antenna, tenendola verticale. Page 50 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni – Raccomandazioni d’uso La terza raccomandazione è quella non trasmettere utilizzando il microfono esterno e l’apparato agganciato alla cintura, il rendimento della radio può diminuire fino all’80%. Lo stesso vale anche quando ci si trova all’interno di un mezzo o di un edificio e si utilizza una ricetrasmittente portatile, il rendimento può dimezzarsi. Quindi per l’utilizzo in isoonda per comunicazioni tra i componenti della squadra o tra le squadre “in vista” tecnicamente possono essere effettuate con tale modalità, ma per il collegamento tra punti diversi o il collegamento via ripetitore, è conveniente portarsi in campo aperto. Ricordate che la posizione dell’antenna è importante, è più efficace una buona antenna ben posizionata che 100 watt di potenza. Page 51 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Le Comunicazioni Page 52 52
La Rete Radio TLC della Provincia 3 RIPETITORI DIGITALI = 6 FREQUENZE UTILI = COM 1 DIR 1 12 DIRETTE RIP 2 DIR 12 CMP DIR 11 COM 2 RIP 12 DIR 3 DIR 17 RIP 4 DIR 13 S.O.P. UNIFICATA COM 5 DIR 9 COM 3 RIP10 DIR 5 DIR 16 RIP 6 DIR 14 COM 4 DIR 7 RIP 8 DIR 15 Page 53
La Rete Radio TLC della Provincia COM 1 COLONNA MOBILE COM 2 SALA OPERATIVA UNIFICATA COM 5 COM 3 COM 4 Page 54
La Rete Radio TLC della Provincia COM 1 COLONNA MOBILE SALA OPERATIVA UNIFICATA COM5 COM 3 COM 4 Page 55
LE RETI RADIO Esigenza e infrastruttura L'organizzazione del servizio di comunicazioni in fonia di Protezione Civile prevede la suddivisione del territorio nazionale in 21 Centri Regionali (CR), a 18 dei quali è dato il controllo di due semiregioni convenzionalmente denominate A e B. Per ogni semiregione devono essere disponibili due distinti vettori di comunicazione, il canale istituzionale (IST) ed il canale dedicato al volontariato (VOL). Per la Regione autonoma della Valle d’Aosta e per le Province autonome di Bolzano e Trento il controllo è solo per un canale istituzionale e un canale dedicato al volontariato. Page 56 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
LE RETI RADIO Esigenza e infrastruttura Complessivamente sul territorio esisteranno quindi 78 vettori radio, le cui frequenze sono allocate secondo un piano nazionale che utilizza solo 16 canali (limitando quindi la quantità di frequenze riservate) opportunamente distribuiti sul territorio (per evitare interferenze tra zone adiacenti). Pertanto è necessario predisporre un sistema di trasporto per la connessione del DPC con i singoli CR. Ciascuna connessione CR/DPC dovrà trasportare trasmissione, ricezione e criteri (PTT e Squelch) dei quattro canali regionali. Per esigenze di comunicazione dati (tipicamente traffico radio, localizzazione, etc.) dovrà essere inoltre assicurata la connessione LAN/WAN tra i sistemi di interconnessione del DPC e i sistemi presenti nel CR, compatibilmente con le politiche di sicurezza di ciascuna Regione o Provincia autonoma e del Dipartimento di Protezione Civile. Page 57 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
LE RETI RADIO Esigenza e infrastruttura La Centrale Operativa del CR (C.O./CR) dovrà pertanto essere realizzata tenendo conto del requisito prioritario di consentire la gestione centralizzata dei vettori radio da parte degli operatori locali e all'occorrenza (tipicamente per eventi di tipo “C”), da parte degli operatori della Centrale Operativa del DPC (C.O./DPC) tramite idoneo sistema di interconnessione ed integrazione. È di fondamentale importanza che il sistema di interconnessione sia omogeneo tra le regioni/province autonome per normalizzare l'impiego degli apparati su scala nazionale, minimizzare gli impatti logistici e manutentivi, e soprattutto ridurre i tempi di intervento da parte della C.O./DPC in caso di emergenza. Page 58 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
La Rete Radio TLC della Provincia DMR NXDN NXDN Features Icom Kenwood Channel Capacity 2channel with 1 repeater 1 channel 6.25Khz 1 channel 6.25Khz $ Infrastructure cost Low Mid High Multisite Yes - IP-Site Connect No Yes –trunk mode only Audio Vocoder AMBE+2™ AMBE+2™ AMBE+2™ Accessories Impres audio and energy No Impress No Impres Battery life +40% extra No Improvements No Improvements GPS Integrated in Radio Need RSM Need RSM Applications 20 available (more than 120 No Zetron console availability licensed partners) Conventional/Trunk Conventional / Conventional/ Both Page 59 Capacity plus (Mid 09) Single site trunk
Il Sistema DMR come standard comune Page 60
Il Sistema DMR come standard comune MOTOTRBO è un sistema Radio Professionale Digitale a due vie in una piattaforma che combina il meglio delle radiocomunicazioni con la tecnologia digitale Page 61
Il Sistema DMR come standard comune Messaggi di Testo Radiolocalizzazione Dispatch System ALARM Emergenza Telemetria / Dati Segnalazione Campo Page 62
Il Sistema DMR come standard comune Chiarezza nella comunicazione anche a grande distanza in assenza di fruscio e disturbi Digital Analog Excellent Audio quality Coverage Minimal Acceptable Audio Quality Poor Strong Signal Strength Weak Comparazione tra i sistemi analogico e digitale Page 63 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
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Lo standard adottato Page 65 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Lo standard adottato Page 66 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Lo standard adottato Page 67 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Il Sistema DMR come standard comune Roip, benefici e vantaggi Radio over IP (Radio tramite protocollo Internet), acronimo RoIP, è la specializzazione del VoIP verso le comunicazioni radio bidirezionali. La tecnologia RoIP permette di instaurare, su una rete che utilizza il protocollo IP, una comunicazione tra un terminale radio e altri nodi, che possono essere: radio, apparati telefonici tradizionali, telefoni VoIP, applicazioni su computer (tra cui i cosiddetti telefoni software), altri apparati di comunicazione accessibili mediante rete IP. Page 68
Il Sistema DMR come standard comune Roip, benefici e vantaggi Esistono ulteriori aspetti, di particolare rilievo nei contesti in cui la tecnologia Radio Over IP è applicabile, che risentono in modo straordinariamente positivo del suo impiego: Convergenza IP per le reti radio. I vari Enti che operano per mezzo di reti radio adottano standard di comunicazione ed apparati differenti, spesso non compatibili nonché con una copertura territoriale limitata. Grazie al ROIP, le comunicazioni radio possono essere distribuite sulla rete IP indipendentemente dagli standard radio adottati e ciò consente la comunicazione all’interno del proprio ente o tra enti diversi, anche tra località geografiche molto distanti tra loro. L’integrazione con il VOIP consente di far convergere sulla medesima infrastruttura anche la gestione delle comunicazioni cellulari, telefoniche e satellitari permettendo di estendere anche su tali reti le comunicazioni radio. Page 69 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Il Sistema DMR come standard comune Affidabilità. La rete IP instrada il traffico su percorsi alternativi in modo naturale ed automatico e ciò aumenta sensibilmente l’affidabilità del servizio. L’elevato grado di scalabilità consente di allestire con rapidità ed economia singoli punti di accesso per aumentare la capacità di servizio e distribuirla in punti non serviti. Delocalizzazione. La possibilità di distribuire la comunicazione radio praticamente in ogni punto dove esiste un telefono o un PC collegato alla rete, consente di realizzare sale radio delocalizzate ed interconnesse, in grado di dirigere le comunicazioni verso presidi distribuiti sul territorio. Page 70 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Il Sistema DMR come standard comune Efficienza. La convergenza IP delle comunicazioni radio consente di utilizzare, a costi ridotti, servizi ed applicazioni che agevolano e migliorano il lavoro degli operatori. Grazie al ROIP, gli operatori sulla rete IP comunicano contemporaneamente con più reti radio e realizzano all’occorrenza network interoperabili locali o distribuiti. La rete ROIP mette in contatto, in modo del tutto trasparente, gli utenti in campo con altri utenti, siano essi attestati su reti radio diverse o dislocati in punti raggiungibili grazie alla connettività IP. Le dotazioni di apparati radio esistenti possono essere utilizzate senza modifiche.I sistemi possono comunicare automaticamente agli operatori la presenza di un collega ed il canale di comunicazione al momento utilizzabile per raggiungerlo; attivare la comunicazione con un semplice click di un mouse e trasferirla su una rete radio collegata.Comunicare con semplicità, economia, in qualsiasi contesto ed indipendentemente dagli strumenti e tecnologie in uso migliora le capacità di cooperazione e la sicurezza degli operatori. Page 71 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
Il Sistema DMR come standard comune Freq 2 Analog Channel Freq 2 MOTOTRBO Radio Legacy Analog Radio Analog & Digital mode (or MOTOTRBO Radio Analog mode) MOTOTRBO Repeater 2-slot operation Legacy Analog Repeater (or MOTOTRBO Repeater Analog mode) User selects between Digital Repeater mode or Analog Direct / Analog Repeater mode MOTOTRBO Radio Analog & Digital mode Page 72 Architettura del Sistema Modo Ripetitore – Interoperabilità Analogico - Digitale
Il Sistema DMR come standard comune Page 73
Il Sistema DMR come standard comune Channel = Frequency 1 Time slot = 1 Note: “Private Call” is also known as “Individual Call”. • È possibile effettuare chiamate private da esclusivamente tra le due radio che sono in comunicazione senza che nessun altro in ascolto le possa decodificare e quindi ricevere Target Radio Radio ID = 001 Radio Alias = Tim • Le chiamate private non hanno un codice di criptazione ma uno standard peculiare che non può essere intercettato se non viene registrata la radio nel gruppo o nella rete e quindi aumentano la privacy delle comunicazioni. Transmitting Radio Radio ID = 002 Radio Alias = Bill Page 74
Il Sistema DMR come standard comune Channel = Frequency 1 Time slot = 1 Group List: TG_1 Rx Group List contains = TG_1 Gruppo Digital Call è un modo per consentire ai gruppi di condividere un canale senza distrarre e disturbare altri utenti radio. Sia la trasmissione e la radio ricevente deve essere sullo stesso canale logico (frequenza e fascia oraria). Tra due utenti radio non è possibile l’ascolto se sono sullo stesso canale logico (frequenza e fascia oraria), ma su diversi gruppi. Transmitting Radio Radio ID = 002 Radio Alias = Bill Page 75
Il Sistema DMR come standard comune GRUPPO 1 Attraverso il sistema capacity plus, si mettono in GRUPPO 2 rete tutti i ripetitori assegnandoli al gruppo indipendentemente dalla frequenza di sintonia, ed ogni operatore senza GRUPPO 3 cambiare il canale può far chiamata al gruppo indipendentemente dalla frequenza in cui sta GRUPPO 4 operando Rest Channel Page 76 GRUPPO 5
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LE RETI RADIO ch 05 - ch06 ch07 - ch08 ch09 - ch10 ch11 - ch12 ch13 - ch14 ch15 - ch16 ch17 - ch18 ch19 - ch20 Protocollo d’intesa per la concessione di frequenze radio tra il Ministero delle comunicazioni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile. (G.U. del 26 ottobre 2002, n. 252) Page 78
LE RETI RADIO ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE CONNESSIONI B V T V T L A /IS B/ /IS O A L / O CR … CR CR ... 2 A/IST CR CR A/VOL DPC DPC B/IST ... 1 B/VOL CR CR 3 … CR ... B/ B/ O T /V IS V IST L A A/ L O Page 79 Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
SKIPLEXNET LE RETI RADIO CH SEMI REGIONE 1 CH SEMI REGIONE 2 CH IST PROVINCIA “A” CH IST PROVINCIA “N” CH VOL PROVINCIA “A” CH VOL PROVINCIA “N” SAT SAT SAT RADIO RADIO RADIO PABX PABX PABX S.O. S.O. PROVINCIA “A” S.O. PROVINCIA “N” REGIONALE Page 80 PSTN Formazione AVPC Cesano M. - G.Costa
il sistema nazionale e regionale delle TLC Nel mondo Il Garec ha definito un piano di frequenze da utilizzare durante le comunicazioni in emergenza nelle 3 Regioni IARU. Il piano aggiornato secondo le modifiche apportate nel convegno mondiali di Tokyo 2009 prevede: In Italia Rete d’emergenza in fonia tra Sala operativa del Dipartimento e Di.Co.Mac. •7.045/6990 •3.643.5 Rete delle Prefetture •Fonia 7.045-3.643 •PSK31 6.990-3.580 REGIONE1 REGIONE 2 REGIONE 3 3.760 3.750/3.985 3.760 7.060/7.110 7.060/7.240/7.290 7.060 14.300 14.300 14.300 18.160 18.160 18.160 21.360 21.360 21.360 Page 81 81
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Page 83 Architettura preliminare del sistema EmerSAT
Utilizzo integrato delle Reti Emergenziali Satellitari e Terrestri Page 84
il sistema nazionale e regionale delle TLC Dorsale nazionale satellitare attuale Page 85
il sistema nazionale e regionale delle TLC Telefonia IP Accesso ad Internet e servizi p.a. Applicazioni di E-Learning PABX LAN Telefonia tradizionale INTERNET Video-conferenza LAN Intranet Page 86 Architettura di Accesso Satellitare HB6
HB6 Centro Operativo Mobile Regione Lombardia Sale Operative C.C.S. C.O.M. Sale Operative PROVINCIALI PREFETTURE Sala Operativa C.N.VV.F. Sala Operativa D.P.C. Regione Lombardia Page 87
il sistema nazionale e regionale delle TLC SKIPLEXNET CH SEMI REGIONE 1 CH SEMI REGIONE 2 CH IST PROVINCIA “A” CH IST PROVINCIA “N” CH VOL PROVINCIA “A” CH VOL PROVINCIA “N” SAT SAT SAT RADIO RADIO RADIO PABX PABX PABX S.O. S.O. PROVINCIA “A” S.O. PROVINCIA “N” REGIONALE Page 88 PSTN
il sistema nazionale e regionale delle TLC Centro Operativo REGIONE LOMBARDIA Centro di Controllo TELESPAZIO - Lario Back-up Sistema Carrellato delle Reti REGIONE LOMBARDIA Terrestri CCS Prefetture e SO Province Celle TETRA Temporanee Page 89
il sistema nazionale e regionale delle TLC • Sistema di di centralizzazione COMCenter completo di postazioni multifunzionali radio-telefoniche integrate che consentiranno le connessioni con le strutture di comunicazione • Piattaforma informatica EMMA (oggi in uso presso le CO 118 lombarde) renderà disponibili le funzionalità e le procedure operative per la gestione dei Contact Center dell’Emergenza e delle problematiche di Pronto Intervento • Componente rete TETRA della Sicurezza • Apparati di Supervisione Reti Simulcast e Reti Reti Simulcast Reti Simulcast altre CO PC e CO Reti Raccordo Radio Forze di Polizia Simulcast Amministrazioni Simulcast e Telematico PL (VVF, CFS, PS, Pol. Altre Reti Tetra prov.li e CO 118 Pen.) e AIPO Comune, ATM CO AIB SCN Nuova Rete TETRA Sicurezza SCN LAN WAN IP AVL XCO-2020 PABX Sistema Informativo Componente ComCenter VoIP Postazione PSTN Gestionale Supervisione multifunzionale Page 90 90 Composizione della nuova CO regionale Interforze
il sistema nazionale e regionale delle TLC SISTEMA FASE 1 SITO DI DORSAL E TRATTA IN PONT E RADIO PL URICANAL E ANELLO NORD TRATTA IN PONT E RADIO PL URICANAL E ANELLO SUD CENT RALE OPERATIVA REGIONAL E: PL e PC RIPETITORE SAT ELLITE DELLA PROT EZIONE CIVILE STAZZONA POIRA SONDRIO EDOLO RIPETITORE MASTER DELLA PROTEZIONE CIVILE TAMBIONE GIUMELLO APRIC A CH 9 CH 13 PASPARDO BISBINO GREMALTO CORNIZZOLO SITI RETE SITI RETE CAMPO DEI FIORI LO MBARDIA LO MBARDIA BARRO OVEST EST BALDO CURNO CORNIZZOLO GREMALTO CAMPO dei FIORI BALDO POIRA PIRELLI VIGNATE MILANO VIA T AR AMELLI LODI PAVIA PORTO MANTOVANO S.COLOMBANO CREMONA Page 91 91
il sistema nazionale e regionale delle TLC Aggiornamento Sostituzione di tratte tratte PR (24) monocanale con PR (29) Anello Nord: capacità 64MBps Anello Sud: capacità 16MBps Nuove tratte (19) CO regionale Interforze sull’anello e collegamento in dorsale delle CO regionali Page 92 92 La nuova Dorsale regionale
il sistema nazionale e regionale delle TLC STAZIONI SRB RIPETITRICI CH ISTITUZIONI SIMULCAST E VOLONTARI ISTITUZIONI E VOLONTARI Rete Uso tratte monocanale solo RETE RETE SEMIREGIONALEOVEST SEMIREGIONALE OVEST provinciale per la Provincia di Sondrio SRB CH ISTITUZIONI STAZIONI E VOLONTARI RIPETITRICI SIMULCAST ISTITUZIONI E VOLONTARI ESTRETE Sondrio M. DELLA NEVE RETE SEMIREGIONALE SEMIREGIONALE EST Nessun ricorso PREMADIO SRB CH ISTITUZIONI E VOLONTARI S. CATERINA STAZIONI RIPETITRICI SIMULCAST a tratte MOTTA RETE SONDRIO ISTITUZIONI E VOLONTARI BORMIO 3000 monocanale SRB ESISTENTI AMMODERNAMENTO DA CIGOLINO SASSO PRAVADINA PRIMOLO ALTO MONOCANALE A PLURICANALE TIRANO NOVATE VAL MASINO TRASFORMAZIONE DA SATELLITE A MEZZOLA MASTER TRIVIGNO C.O. 118 CARNALE STAZZONA PIANTEDO SONDRIO RETE SONDRIO MONOCANALE CONNESSIONI VAL CAVARGNA EDOLO UHF 450MHz PELLIO APRICA UHF 450MHz ININPONTE MONOCANALE CONNESSIONI CONNESSIONI PONTERADIO RADIO (LOC MOLZANO) GRANDOLA MOIA PIANCAVALLO POIRA SACCO MALGA DORSALEREGIONALE DORSALE ALTA FREQUENZA SOMMAFIUME TAMBIONE M. MARZIO LAGO NERO Completamento reti CAPANNA BRUNO GIUMELLO TORCOLA PASPARDO semiregionali EST e PIGRA BOBBIO M. ORSA M. PORA OVEST (CH VOL e IST) M. MOTTARONE C.O. 118 LECCO CESPEDOSIO CAMPO M. BISBINO M. CORNIZZOLO RONCOLA M. CAVALLO Riutilizzo DEI FIORI C.O. 118 COMO M. GOI M. BARRO M. RENA completo dei siti C.O. 118 MANIVA VARESE CARATE M. CANTO MERATE MARESANA M. GREMALTO (LOC DOSSO DEI GALLI) già in uso alla M. BALDO LONATE BRIANZA DESIO CASATENOVO C.O. CFS CURNO COLMETTA Regione (20) SEMINARIO SELVA POZZOLO PIANA C.O. 118 MONZA C.O. 118 BERGAMO S. GERARDO M. MADDALENA S. ZENO NMS da CO PERO C.O. 118 MILANO NIGUARDA (LOC BALDO PRADA) AREU NIGUARDA PIZZAMIGLIO C.O. 118 BRESCIA Riutilizzo dei siti Interforze VEDETTA C.O. Interforze MI (ROSELLINI) PIRELLI VIGNATE già in uso alla MAGENTA C.O. Polizia Municipale S. BABILA CASSINA CREMA Regione (70) DE PECCHI ROZZANO CAMPAGNOLO MELEGNANO SORESINA VIGEVANO PORTO C.O. 118 MANTOVANO S. ANGELO LODI CODOGNO LODIGIANO C.O. 118 MANTOVA C.O. 118 PIADENA Ampliamento entro PAVIA POLICLINICO S. COLOMBANO C.O. 118 CREMONA primavera 2012 AL LAMBRO CASALPUSTERLENGO MONTALTO PIEVE DI CORIANO SUZZARA CASALMAGGIORE Possibilità Realizzazione 11 CO Fornitura 167 riconfigurazione in 93 Amministrazioni nuove stazioni Pagereti provinciali 93 SERRA DEL MONTE M. CALENZONE provinciali
il sistema nazionale e regionale delle TLC Fornitura 17 PAVIA SONDRIO EST nuove stazioni M. DELLA NEVE PREMADIO LECCO SONDRIO OVEST COMO BERGAMO S. CATERINA VARESE BRESCIA NORD MOTTA BORMIO 3000 BRESCIA SUD Trasformazione di 18 stazioni da monocanale CIGOLINO PRAVADINA MASTER STAZIONE DI GIUNZIONE a pluricanale VAL MASINO PRIMOLO TIRANO CANE’ MASTER SECONDARIO STAZIONE NODALE NOVATE TRIVIGNO MEZZOLA SATELLITE DI GIUNZIONE STAZZONA CARNALE CONNESSIONI STAZIONE EDOLO MONOCANALE INTERNODALE DI VAL CAVARGNA CONTROLLO DSP UHF 450MHz DEI FLUSSI POIRA APRICA PELLIO (LOC MOLZANO) GRANDOLA PIANTEDO MALGA MOIA PIANCAVALLO SACCO TAMBIONE STAZIONE ESISTENTE M. MARZIO SOMMAFIUME LAGO NERO CAPANNA GIUMELLO PASPARDO AMMODERNAMENTO STAZIONE PIGRA BRUNO TORCOLA CONNESSIONI IN P.R. CAMPO BOBBIO DORSALE REGIONALE DEI FIORI CESPEDOSIO M. PORA M. ORSA NUOVA CONNESSIONE CAMAROZZI M. BISBINO M. CORNIZZOLO RONCOLA MONOCANALE M. CAVALLO UHF 450MHz M. RENA M. MOTTARONE M. BARRO MANIVA M. GOI MONTEVECCHIA MARESANA M. BALDO COLMO M. CROCE M. GREMALTO C.O. CFS CURNO LONATE POZZOLO COLMETTA SELVA M. MADDALENA PIANA Riutilizzo NMS da CO completo dei siti Interforze, CO C.O. Interforze MI PIRELLI già in uso alla VIGNATE CFS Curno (ROSELLINI) Regione ROZZANO VIGEVANO PORTO MANTOVANO C.O. 118 PIADENA PAVIA POLICLINICO S. COLOMBANO AL LAMBRO C.O. 118 CREMONA MONTALTO CASALMAGGIORE SERRA DEL MONTE M. CALENZONE Page 94 94
il sistema nazionale e regionale delle TLC Page 95 95 Lo scenario
il sistema nazionale e regionale delle TLC Page 96 96 Predisposizione all’interoperabilità assicurata dalla CO Interforze
Grazie per l’attenzione …domande? Page 97
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