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Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore Report Un contributo analitico al Convegno «Costruiamo il Futuro» Febbraio 2016
NOMISMA: CHI SIAMO Nomisma S.p.a. è una società di studi economici, fondata nel 1981, che realizza studi e consulenza a livello nazionale e internazionale. Nomisma presidia diversi ambiti dell’economia – immobiliare, agroalimentare, imprese e lavoro, economia dei territori – con servizi dedicati al settore pubblico, alle imprese private, ai gruppi bancari e alle associazioni di categoria. La forte esperienza nell’implementazione di Osservatori permanenti consente a Nomisma di rappresentare un punto di riferimento per la produzione di dati economici originali e per la lettura dei fenomeni economici in chiave congiunturale e prospettica. Tra gli osservatori permanenti, l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di NOMISMA PER IL SETTORE IMMOBILIARE: Nomisma è attivo da oltre 25 anni e rappresenta ad oggi una fonte accreditata per la comunità immobiliare. Analisi di mercato e advisory, valutazione di asset e strategie urbane Nomisma è fortemente accreditata presso la comunità immobiliare come fornitore di servizi a sostegno della pubblica amministrazione centrale e locale, di imprese private, banche e investitori in Italia e all’estero. Relatore Luca Dondi dall’Orologio (Consigliere Delegato Nomisma) Le attività di analisi economica e di advisory si fondano sull’ampia dotazione di basi dati interne e sulla solida esperienza dei suoi esperti. Gruppo di lavoro Le attività riguardano: Chiara Pelizzoni (Analista economico senior | Responsabile di progetto) • strategie aziendali e supporti informativi per la gestione e la Boris Popov (Analista economico) valorizzazione di patrimoni immobiliari; • analisi dei sistemi urbani e individuazione di strategie di marketing volte Nomisma – Società di Studi Economici S.p.A. ad attrarre investimenti produttivi; Strada Maggiore, 44 • realizzazione di studi di fattibilità per interventi complessi e assistenza 40125 Bologna tecnico-economica, rivolta a soggetti pubblici e privati, per la T +39 (051) 6483.345 promozione e attuazione di programmi integrati in ambito urbano; immobiliare@nomisma.it • attività di valutazione, monitoraggio e misurazione della rischiosità degli investimenti immobiliari per banche e investitori. www.nomisma.it In quest’ultimo ambito, Nomisma ha inoltre attivo un servizio di fornitura di www.nomisma.it/immobiliare valori immobiliari on demand per l’individuazione del valore di singoli cespiti o di interi portafogli. Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 2
Schema di lavoro 1. Contesto macroeconomico e del mercato immobiliare in sintesi > > 2. Analisi delle performance di un campione di cooperative 3. «COSTRUIAMO IL FUTURO»: possibili leve Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 3
> > 1. Contesto macroeconomico e del mercato immobiliare in sintesi Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 4
Lo scenario macroeconomico: previsioni Il 2015 si è chiuso con una crescita del PIL italiano all’incirca di La domanda interna sarà caratterizzata anche da una netta ripresa 0,8%, risultato riconducibile soprattutto ad un contesto degli investimenti, che tuttavia si dimostrerà più contenuta per le internazionale particolarmente favorevole, sebbene non vadano costruzioni, a testimonianza di un settore ancora fragile dopo la sottovalutati i segnali positivi che provengono dal fronte interno: gli pesante recessione e che fatica più di altri a rimettersi in moto. indicatori di fiducia di consumatori e imprese, che già da diversi mesi evidenziano progressi, si stanno lentamente traducendo in un Scenario macroeconomico: previsioni di consensus per il biennio 2016- effettivo miglioramento degli indicatori economici. 2017 ricavati dai principali istituti di ricerca economica italiani e internazionali In particolare, la domanda mostra cenni di risveglio, specie per quanto concerne la spesa per consumi, grazie al miglioramento 2014 2015 2016 2017 delle condizioni reddituali delle famiglie, a sua volta riconducibile Variazione % annua alla progressiva attenuazione delle criticità relative al mercato del PIL (*) -0,4 0,8 1,3 1,3 lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al di sotto Reddito disponibile delle famiglie -0,2 1,0 1,6 1,2 del 12% già nel 2016. Spesa per consumi delle famiglie 0,4 0,8 1,3 1,2 Spese per consumi e fiducia delle famiglie (2010=100) Investimenti fissi lordi -3,5 0,8 2,7 3,4 110 109,6 di cui: Costruzioni -4,8 -1,0 1,6 2,5 105 Indice dei prezzi al consumo 0,2 0,1 0,8 1,3 100 Occupazione totale (ULA) 0,2 0,7 0,8 0,8 98,9 Indicatore 95 93,9 Tasso Euribor a 3 mesi 0,2 0,0 0,0 0,1 90 Consumi Tasso di disoccupazione (%) 12,7 12,2 11,7 11,4 Fiducia 85 Tasso di occupazione Fonte: elaborazioni Nomisma su dati OCSE, FMI, Commissione Europea, Istat, Confindustria, Prometeia, REF. 80 T1-2007 T3-2007 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013 T1-2014 T3-2014 T1-2015 T3-2015 (*) Per confronto, le previsioni invernali della Commissione Europea di crescita annua del PIL di Germania e Francia (4 febbraio 2016) sono: Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat Germania +1,7 (2015); +1,8 (2016); +1,8 (2017); Francia: +1,1 (2015); +1,3 (2016); 1,7 (2017). Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 5
Evoluzione del PIL e previsioni di crescita Nel primo trimestre 2009 il PIL ha registrato una caduta verticale (- Le previsioni indicano che il PIL recupererà i livelli del 2007 non 7,2% su base annua), che ha segnato il punto profondo della prima prima del 2022, sotto condizione di una crescita annua dell’1,5%, e recessione. Il picco minimo della seconda recessione si è registrato nel non prima del 2026, sotto condizione di una crescita del 2,2% che secondo trimestre 2012 (-3,2% annuo). ad oggi sembra lontana dall’avverarsi. Il quarto trimestre del 2015 ha registrato una variazione dell’1% sul Recente conferma in tal senso arriva dalle previsioni invernali della quarto trimestre 2014 e dello 0,1% sul terzo 2015. Ne discende che, a Commissione Europea sulla crescita dell’Italia in cui per il 2017 è consuntivo d’anno, l’incremento annuo del PIL 2015 è pari a +0,6%. prevista una crescita del 1,3%. PIL: cosa è successo dal 2000 al 2015? PIL pro-capite reale: quando verrà recuperato il livello pre-crisi? (variazione % tendenziale) (2007=1) 6,0 Pil pro-capite reale con una crescita dell'1,5% all'anno 4,0 2008-T1 1,05 con una crescita del 2,2% all'anno 2,0 1,0 -0,1 2022 2026 0,0 1 -2,0 0,95 -4,0 -3,2 -6,0 2012-T2 0,9 -8,0 -6,9 2009-T1 -10,0 0,85 2000-T2 2000-T4 2001-T2 2001-T4 2002-T2 2002-T4 2003-T2 2003-T4 2004-T2 2004-T4 2005-T2 2005-T4 2006-T2 2006-T4 2007-T2 2007-T4 2008-T2 2008-T4 2009-T2 2009-T4 2010-T2 2010-T4 2011-T2 2011-T4 2012-T2 2012-T4 2013-T2 2013-T4 2014-T2 2014-T4 2015-T2 2015-T4 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat e stime Nomisma Fonte: Istat, febbraio 2016 Nota: PIL espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 6
Confronto tra produzione industriale e delle costruzioni Il grafico a fianco mostra il confronto tra l’andamento della produzione Confronto INDUSTRIA e COSTRUZIONI (2000-2015) (base 2010=100) industriale e delle costruzioni, che dal 2000 al 2015 ha registrato andamenti differenti, diversamente correlati al ciclo economico. 140 Produzione Costruzioni Produzione Industriale La curva della produzione industriale è sostanzialmente sovrapponibile 130 a quella del PIL, con i due picchi negativi nel 2008-2009 e una seconda 120 fase discendente dal 2011 in poi. A consuntivo 2015 l’industria rimane 110 al di sotto del livello del 2010 di -7,8 punti percentuali. 100 La produzione nelle costruzioni nel 2015, invece, è pari a -32,3% il 90 livello del 2010, rispecchiando il ciclo immobiliare negativo. 80 70 Periodo: 2000-2015 Si segnala tuttavia che le costruzioni hanno registrato in novembre e 60 dicembre 2015 due variazioni tendenziali consecutive positive, per la 2000-12 2001-06 2001-12 2002-06 2002-12 2003-06 2003-12 2004-06 2004-12 2005-06 2005-12 2006-06 2006-12 2007-06 2007-12 2008-06 2008-12 2009-06 2009-12 2010-06 2010-12 2011-06 2011-12 2012-06 2012-12 2013-06 2013-12 2014-06 2014-12 2015-06 2015-12 prima volta dal 2008 (rispettivamente +4% e +0,6%). Indice della produzione INDUSTRIALE (2008-2015) (base 2010=100) Indice della produzione nelle COSTRUZIONI (2008-2015) (base 2010=100) 110 110 105 105 100 100 95 95 90 90 91,4 85 85 80 80 75 75 70 70 68,2 65 65 60 60 Fonte: elaborazioni su dati Istat, febbraio 2016 Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 7
Investimenti in costruzioni e clima di fiducia Gli investimenti fissi in costruzioni nel terzo trimestre 2015 Migliora, ma non raggiunge il territorio positivo, la percezione hanno raggiunto il picco minimo dall’inizio della crisi (picco max degli operatori delle costruzioni sul portafoglio ordini. Leggero 2007). Il segmento abitazioni mostra un decremento inferiore (- ottimismo rispetto al passato si riscontra in chiave prospettiva 30,8% dal picco massimo terzo trimestre). (ordini a tre mesi). Investimenti fissi in costruzioni (2005-2015 T3) Clima di fiducia costruzioni sugli ordini (valori concatenati 2010; mln euro) (indici destagionalizzati; saldo percentuale delle risposte) Da 2006 -T3 (picco max) a 2015-T3 (min): 10 28.000 abitazioni -30,8%; 25.464 0 non residenziale e opere -44,7% 26.000 -10 24.000 -20 var. % milioni di euro 22.000 22.619 -30 -40 20.000 -50 17.719 18.000 -60 Ott-2011 Ott-2012 Ott-2013 Ott-2014 Ott-2015 Gen-2011 Apr-2011 Gen-2012 Apr-2012 Gen-2013 Apr-2013 Gen-2014 Apr-2014 Gen-2015 Apr-2015 Gen-2016 Lug-2011 Lug-2012 Lug-2013 Lug-2014 Lug-2015 16.000 14.589 14.000 T1-2005 T3-2005 T1-2006 T3-2006 T1-2007 T3-2007 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013 T1-2014 T3-2014 T1-2015 T3-2015 tendenza degli ordini e/o piani dei costruzione dell'impresa nei prossimi tre mesi - saldo giudizi sull'attivita di costruzione dell'impresa negli ultimi 3 mesi - saldo fabbricati non residenziali e altre opere giudizi sul portafoglio ordini e/o piani di costruzione dell'impresa al abitazioni momento attuale - saldo Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat e stime Nomisma Fonte: Istat, Clima di fiducia costruzioni, Febbraio 2016 Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 8
Compravendite e investimenti in abitazioni N. compravendite residenziali annuali e previsioni (2000-2018) In Italia, le compravendite hanno ripreso a crescere e i prezzi 869.308 torneranno ad aumentare dal 2017: se nel 2013 le compravendite 900.000 2000-2006 : +25,9% residenziali (indicatore convenzionale) hanno raggiunto il picco Numero di transazioni normalizzate (NTN) 2006-2013: -50,2 % 800.000 minimo, nel 2014 è iniziata una lenta ripresa con 417,5 mila compravendite. 700.000 690.478 La previsione Nomisma per il 2018, basata sugli attuali scenari 611.878 macroeconomici e di settore, è di circa 523 mila compravendite. 600.000 522.954 500.000 Investimenti in abitazioni dal 2000 al 2015 (base 2000=100) 417.524 400.000 442.546 403.124 47,9 mld € 300.000 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15*16*17*18* Fonte: Agenzia delle Entrate e previsioni Nomisma 66,6 mld € Dati Ance mostrano che dal 2009 è iniziata una inversione di tendenza tra gli investimenti in immobili nuovi (in caduta verticale dal 2006 al 2015) e investimenti per 2000-2015 manutenzione straordinaria, in stabile crescita. Al 2015 gli investimenti in manutenzione straordinaria 18,7 mld € (47,9 miliardi di euro) valgono circa due volte e mezzo gli investimenti in abitazioni nuove (18,7 miliardi). Fonte: ANCE Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 9
Il finanziamento all’acquisto di abitazioni Il capitale erogato alle famiglie per mutui nel primo semestre Al netto di tale componente, l’ammontare delle erogazioni a 2015 si è attestato a 17,3 miliardi di euro (+53% sul I sem 2014). famiglie per l’acquisto di abitazioni si riduce a 28,3 miliardi di Per il secondo semestre le stime indicano erogazioni pari a circa euro (+26,8% sul 2014). Si tratta di un incremento eclatante, 21 miliardi di euro (38,3 miliardi per l’intero anno 2015). seppure di gran lunga inferiore rispetto ai dati diffusi anche da I dati risentono della consistente componente di surroga e autorevoli istituzioni nel corso dell’anno. sostituzione, il cui peso dovrebbe raggiungere a consuntivo 2015 il 26%, a fronte del 7,5% registrato lo scorso anno. Prestiti per acquisto di abitazioni alle famiglie (condizioni di domanda e offerta (*); dati trimestrali; indici di diffusione) Importi erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni 0,8 Domanda (consuntivo e previsioni, miliardi di euro) 0,6 Offerta 0,56 70 0,4 62,9 62,8 56,3 57,0 0,2 60 55,6 51,0 49,1 49,5 50,9 0,0 50 44,6 -0,06 38,3 -0,2 40 -0,4 30 24,8 24,2 21,4 -0,6 2006 Q1 2006 Q3 2007 Q1 2007 Q3 2008 Q1 2008 Q3 2009 Q1 2009 Q3 2010 Q1 2010 Q3 2011 Q1 2011 Q3 2012 Q1 2012 Q3 2013 Q1 2013 Q3 2014 Q1 2014 Q3 2015 Q1 2015 Q3 20 10 0 (*)Valori maggiori di zero (minori) segnalano per l’indice di domanda 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 espansione (contrazione) e per l’indice di offerta restrizione (allentamento). Fonte: Banca d’Italia, Indagine trimestrale sul credito bancario nell’area Fonte: consuntivo Banca d’Italia; previsioni Nomisma Euro (Bank Lending Survey) e segnalazioni di vigilanza Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 10
Le prospettive del mercato immobiliare Dal 2000 al 2008 i prezzi delle abitazioni hanno registrato un Ad ostacolare il ritorno alla liquidità degli immobili e, più in generale incremento dell’83,5%, seguito da un decremento del 22,6% dal la ripresa del comparto immobiliare, ha contribuito la rigidità dei 2008 al 2015. valori immobiliari durante gli anni della crisi rispetto al Dopo anni di performance immobiliari contrassegnate da cambiamento delle condizioni di contesto. tendenze e grandezze negative si registrano i segnali di una L’ulteriore flessione dei valori immobiliari, contenuta e di intensità svolta, sebbene deboli e non sempre univoci, poi confermati nel progressivamente decrescente, registrata nei due semestri 2015 si corso del 2015. inserisce in un processo di graduale avvicinamento a posizioni di equilibrio, il cui raggiungimento parrebbe ormai prossimo. Se, come anticipato, le compravendite hanno ripreso a crescere, i Andamento dei prezzi delle abitazioni in periodo di boom e di crisi prezzi torneranno ad aumentare per tutti i comparti immobiliari non (variazione annuale e variazione cumulata 2000-2015) prima del 2017. 12,0 10,0 Previsioni dei prezzi medi degli immobili a valori correnti (variazioni % annuali; 13 grandi città) 8,0 6,0 Abitazioni Uffici Negozi +83,5% 4,0 2016 +0,1% -0,9% -0,4% % 2,0 0,0 2017 +1,6% +0,5% +0,8% -2,0 -22,6% 2018 +2,5% +1,5% +1,5% -4,0 Fonte: previsioni Nomisma -6,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 11
In sintesi Lo scenario macroeconomico e del settore immobiliare e prospettive a breve/medio termine Il mercato immobiliare dopo 7 anni è entrato in una fase di miglioramento ciclico ma resta fragile (inversione di ciclo per le compravendite nel 2014 e prossima inversione di ciclo per i prezzi che dovrebbe presentarsi stabile dal 2017). L’erogazione di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è di nuovo in crescita, ma i criteri delle banche sui finanziamenti restano restrittivi. Fragilità dei fondamentali economici e del contesto internazionale con rischio deflazione (BCE pensa di nuovo di intervenire in marzo con immissione di liquidità). Crescita del PIL per l’Italia rivista al ribasso nel Winter Forecast UE. Settore immobiliare ancora poco attrattivo per gli investitori esteri. La consistenza dei non performing loans (NPL) mina la ripresa del mercato. La crisi si è abbattuta più pesantemente sul settore delle costruzioni rispetto a quello manifatturiero. Le previsioni di ripresa per le costruzioni sono meno imminenti rispetto al resto dell’economia (fonte: Bankitalia, gen 2016). Tuttavia, per la prima volta dal 2008, la produzione nelle costruzioni ha registrato in novembre e dicembre 2015 due variazioni consecutive positive (sullo stesso periodo dell’anno precedente) rispettivamente pari a +4% e +0,6%. Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 12
> > 2. Analisi delle performance di un campione di cooperative Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 13
Il campione analizzato (valore produzione 30-250 mln euro) L’intervallo di analisi copre l’arco temporale 2005-2014 (ultimo anno per bilanci disponibili). Il campione analizzato comprende imprese cooperative di costruzioni che nel decennio hanno registrato in media un valore della produzione annuo compreso tra 30 e 250 milioni di euro. Nel 2014 il valore della produzione complessivo di tale campione è pari a circa 2,2 miliardi di euro. COOP del campione: quota di mercato 2014 Numero di COOP del campione: distribuzione geografica (sede legale) Val. Produzione (euro) % Valore Produzione % N. imprese 25 23 > 250 mln euro 60,0% 2,6% 20 30-250 mln euro 29,1% 32,0% 15 10-30 mln euro 11,0% 65,4% Totale sopra 10 mln euro 100% 100% 10 6 5 4 2 2 1 1 1 1 Anno 2014 – Valori medi Campione 0 Numero imprese (totale campione) 41 Valore della produzione (.000) 63.906 Valore aggiunto (.000) 9.022 Patrimonio netto (.000) 15.677 Numero di dipendenti 163 Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 14
Valore della produzione e Rimanenze Nel campione analizzato (30-250 mln euro), le Coop hanno una Seguono lo stesso andamento le rimanenze da lavori in corso dimensione economica media pari a 63,9 milioni di euro nel 2014 che mostrano un progressivo decremento (-46,1% tra il 2005 e il (valore della produzione). 2014). Dall’analisi dei bilanci societari, emerge come il valore della Al contrario la componente la componente prodotti finiti risulta produzione sia cresciuto a ritmi sostenuti fino allo scoppio della crisi in forte crescita (+132,8% ). economica (2008), per poi registrare un progressivo calo fino al 2014, con la sola eccezione del 2011, che potrebbe riflettere in parte il lieve miglioramento degli indicatori macroeconomici registrato nel 2010, prima della seconda fase recessiva iniziata a fine 2011. Valore della produzione medio del campione (2005-2014) Rimanenze medie da LAVORI IN CORSO e PRODOTTI FINITI (migliaia di euro) (numero indice base 2005=100; mln euro) 100.000 250 232,8 90.000 85.969 200 80.000 72.993 150 70.000 63.906 100 60.000 50.000 50 53,9 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Lavori in corso Prodotti finiti Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 15
Risultato della gestione caratteristica e Costo del personale Nel decennio considerato l’EBITDA o margine operativo lordo, Infatti, a fronte di un drastico calo nel valore della produzione totale espressione del risultato della gestione caratteristica, è e di una significativa compressione dei margini, le Coop hanno progressivamente diminuito fino a diventare negativo. saputo, per quanto possibile, privilegiare la propria base occupazionale in linea con la propria natura di impresa Pure in presenza di tale andamento, dalla comparazione tra valore mutualistica. della produzione e costo del personale emerge con chiarezza uno dei tratti distintivi del mondo cooperativo. EBITDA Costo del personale e valore della produzione (numero indice base 2005=100) (numero indice base 2005=100) 140 140 120 100 120 80 100,0 102,1 60 40 100 101,1 20 0 87,5 -2,5 -20 80 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Valore della produzione Costo del personale Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 16
Redditività delle vendite (ROS%) e Valore aggiunto Dall’analisi della redditività sulle vendite si delinea un quadro di Come emerso dall’analisi del valore della produzione, anche il settore che nell’arco temporale analizzato ha visto in media un Valore Aggiunto ha registrato un andamento decrescente fino ad forte decremento della redditività, per il segmento di cooperative arrivare nel 2014 a un risultato pari a -24,2% rispetto al 2005. con valore della produzione tra 30-250 milioni di euro. Valore aggiunto Redditività vendite: ROS (%) (numero indice base 2005=100) 5% 120 4% 110 113,3 3% 4,0% 100 2% 90 1% 80 0% -1% -0,7% 70 75,8 -2% 60 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 17
Debiti e Indice di patrimonializzazione L’indebitamento totale – sia a breve che a lungo termine – è L’indice di patrimonializzazione (incidenza del patrimonio netto progressivamente aumentato fino al 2011, anno di innesco della sul passivo totale) contestualizza ulteriormente il rapporto tra seconda ondata recessiva. capitalizzazione e indebitamento. Dal 2011 si rileva un progressivo contenimento dell’ammontare del Dal 2005 le Coop hanno visto aumentare l’esposizione verso mezzi debito: tra le possibili motivazioni di tale andamento vi è la stretta finanziari provenienti dall’esterno, con l’indice di creditizia degli istituti bancari operata dal 2011, a seguito della patrimonializzazione passato dal 17,6% all’11,4%. quale si è resa evidente l’insostenibilità economica dell’eccessivo Sebbene le Coop abbiano registrato un contenimento indebitamento venutosi a creare nel tempo, in particolare in un dell’indebitamento totale (figura a sinistra), la capitalizzazione settore ad alta intensità di capitale come quello delle costruzioni, risulta fortemente contenuta. che ha inoltre dovuto affrontare una diminuzione drastica della domanda (crisi del mercato immobiliare). Debiti Totali Indice di patrimonializzazione (numero indice: base 2005=100) (%) 150 20% 140,2 17,7% 140 18,0% 130 15% 120 110 12,6% 104,1 10% 11,4% 100 90 80 5% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 18
Posizione finanziaria netta e durata media di Crediti e Debiti L’analisi della posizione finanziaria netta (calcolata come somma dei Nel decennio considerato la durata media dei crediti verso terzi è debiti a breve e a lungo a cui sono sottratte le disponibilità liquide) passata da una media di circa 155 giorni a una media di circa 250 mostra una progressiva esposizione delle imprese verso l’esterno (in giorni e quella dei debiti da 159 a 193. particolare banche e altri finanziatori) nel periodo considerato. Ad una minore tempestività di riscossione si collega una minore Di nuovo si noti come l’andamento risulti progressivamente più disponibilità di cassa ordinaria, che come mostrato dall’analisi della divergente dopo l’inizio della fase recessiva (2008). posizione finanziaria netta, ha contribuito nel tempo a rendere meno sostenibile l’esposizione verso i finanziatori esterni. Posizione finanziaria netta Durata media dei CREDITI e dei DEBITI (numero indice: base 2005=100) (in giorni; al lordo IVA) 300 280 282,7 260 250 249,9 240 200 220 198,7 (giorni) 200 193,1 150 180 155,8 188,8 160 100 100,0 140 156,2 50 120 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Crediti (durata media) Debiti (durata media) Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 19
Un confronto con le Coop oltre 250 mln euro: Costi del personale e EBITDA Di seguito si offre un confronto tra il campione fin qui analizzato e Dall’analisi emerge una politica più aggressiva operata dalle Coop le imprese cooperative di costruzione che presentano un valore molto grandi in termini di contenimento dei costi del personale, della produzione superiore a 250 milioni di euro (fascia più alta del rispetto alle Coop medie del campione. mercato) in relazione al rapporto esistente tra valore della produzione, costi del personale e EBITDA. Coop con Valore Produzione tra 30-250 MLN EURO Coop con Valore Produzione > 250 MLN EURO (*) (numero indice base 2005=100) (numero indice base 2005=100) 160 160 140 140 120 120 106,0 100 101,1 100 91,7 87,5 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 4,3 -2,5 -20 -20 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Valore della produzione Valore della produzione Costo del personale Costo del personale EBITDA EBITDA Fonte: Nomisma su dati di bilancio (*) Dall’analisi è esclusa CMC. Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 20
Un confronto con le Spa Di seguito si riporta un esercizio di confronto fra il campione di società cooperative fin qui analizzato e società di capitali del settore costruzioni. L’intervallo di analisi dei bilanci copre l’arco temporale 2005-2014 (ultimo anno di bilanci disponibili). Il campione riguarda le imprese di capitali che hanno registrato in media un valore della produzione compreso tra 30 e 250 milioni di euro nel periodo. Segmento 30-250 mln euro: caratteristiche dei due aggregati 2014 (valori medi) COOP - Distribuzione geografica (sede legale) 25 23 Imprese tra 30-250 mln euro Coop Spa 20 Numerosità panel analizzato 41 296 15 Valore della produzione (.000) 63.906 55.392 10 6 4 5 2 2 1 1 1 1 Valore aggiunto (.000) 9.022 12.658 0 Patrimonio netto (.000) 15.677 34.790 Dipendenti 163 169 100 81 Dati di dimensionamento: 80 SPA - Distribuzione geografica (sede legale) • Nel 2014 il valore della produzione complessivo è pari a circa 2,2 60 50 miliardi di euro per l’aggregato delle società cooperative e di 14,3 37 33 40 28 miliardi per le società di capitali. 16 20 8 8 7 7 6 • Rispetto al campione del 2005, nel 2014 le cooperative attive sono 3 3 3 2 2 1 1 0 il 63,4% e le SPA attive sono l’86,5%. Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 21
Coop vs Spa (1) – Valore della produzione e PFN Nel campione analizzato (30-250 mln euro), le Coop hanno una L’analisi della posizione finanziaria netta (calcolata come somma dimensione economica media maggiore rispetto alle Spa. dei debiti a breve e a lungo a cui sono sottratte le disponibilità liquide) mostra una progressiva esposizione sia delle Coop che Nei dieci anni in esame, per entrambi gli aggregati il valore della produzione è cresciuto a ritmi sostenuti fino allo scoppio della crisi delle Spa verso l’esterno (in particolare banche e altri finanziatori) economica (2008), per poi assumere andamenti divergenti. nel periodo considerato. Valore della produzione Posizione finanziaria netta (migliaia di euro) (numero indice: base 2005=100) 100.000 300 282,7 90.000 250 80.000 72.993 226,3 200 177,3 70.000 60.000 63.906 150 55.392 155,8 50.000 100 40.000 46.225 100,0 30.000 50 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Coop Spa Coop Spa Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 22
Coop vs Spa (2) – Costi del personale Dall’analisi dell’andamento dei costi del personale emerge con Nelle Spa, invece, l’andamento dei costi appare maggiormente chiarezza uno dei tratti distintivi del mondo cooperativo. collegato alla performance aziendale, e pertanto più strettamente dipendente dal ciclo economico che l’impresa attraversa. Infatti, a fronte di un drastico calo nel valore della produzione totale e una significativa compressione dei margini, le Coop hanno saputo, per quanto possibile, privilegiare la propria base occupazionale in linea con la propria natura di impresa mutualistica. Coop Spa (numero indice base 2005=100) (numero indice base 2005=100) 130 130 125,8 120 120 119,8 110 110 101,1 100 100 90 90 87,5 80 80 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Valore della produzione Valore della produzione Costo del personale Costo del personale Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 23
Coop vs Spa (3) – Durata media di crediti e debiti Dall’inizio della crisi (2008) la durata media dei crediti verso terzi è Una minore tempestività di riscossione ha ripercussioni sulla aumentata per le Coop di circa 3 mesi e per le Spa di circa 1 mese. capacità della società di ripagare i fornitori. La durata media dei debiti dal 2008 è aumentata di 37 giorni per le Coop e di 24 giorni Il dato può essere letto come una maggiore disponibilità delle Coop a sopportare meccanismi di differimento creditizio nei confronti della per le Spa. Pubblica Amministrazione, dei clienti o di altre imprese private/ cooperative. Durata media dei CREDITI Durata media dei DEBITI (in giorni; al lordo IVA) (in giorni; al lordo IVA) 280 280 249,9 240 240 200 181,0 200 189,8 193,1 161,6 181,4 158,9 155,9 160 160 154,5 156,2 156,7 148,2 120 120 80 80 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Coop Spa Coop Spa Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 24
Un confronto con le Srl Si riporta di seguito, a titolo di esercizio, un confronto tra il campione Le Srl hanno registrato per entrambe le grandezze una erosione di imprese cooperative analizzato e un campione comparabile di maggiore delle Coop, con una perdita pari a circa -45% nel 2014 società a responsabilità limitata (con valore della produzione tra 30- rispetto al 2005. 250 mln euro) con riferimento a valore della produzione e valore Le Coop mostrano nel tempo una progressiva diminuzione del aggiunto. I dati per le Srl si fermano al bilancio 2013. valore aggiunto più che proporzionale rispetto al valore della Rispetto al 2005, nelle Coop entrambe le grandezze hanno registrato produzione, riconducibile ad un decremento meno che un incremento fino al 2008 per poi decrescere progressivamente fino proporzionale dei costi di produzione (esclusi costi del personale). al 2014. Valore della produzione Valore aggiunto (numero indice: base 2005=100) (numero indice: base 2005=100) 130 130 120 120 110 110 100 100 90 100 90 100 89,7 87,5 80 80 85,0 70 70 75,8 60 60 50 55,7 55,2 50 40 40 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Coop Srl Coop Srl Fonte: Nomisma su dati di bilancio Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 25
Valore della produzione e VA a confronto nelle 3 tipologie di impresa Di seguito il confronto tra il campione di imprese cooperative Dal 2010 a fronte del peggioramento generale del quadro di analizzato e i due campioni comparabili di società per azioni e società a settore, le Srl hanno segnato le performance peggiori, responsabilità limitata, come più sopra definiti. Le due grandezze a presumibilmente anche a seguito della stretta creditizia che ha confronto sono valore della produzione e valore aggiunto. L’ultimo interessato soprattutto le imprese di minore dimensione. anno disponibile comune a tutte e tre le tipologie di impresa è il 2013. La performance delle Coop ha seguito più delle altre imprese Dal confronto tra gli andamenti emerge che nel periodo pre-crisi le l’andamento negativo del ciclo immobiliare; tra i vari altri fattori, a Coop sono riuscite a conseguire performance in linea a quelle delle Spa tale risultato può avere inoltre contribuito il maggiore impatto sui per valore della produzione e addirittura superiori per valore aggiunto. bilanci delle rimanenze in pancia alle imprese. Valore della produzione Valore aggiunto (migliaia di euro) (numero indice: base 2005=100) 130 130 120 120 110 112,2 111,7 110 100 100 90 100 89,7 100 90 85,0 80 80 70 70 60 60 55,7 55,2 50 50 40 40 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Coop Spa Srl Coop Spa Srl Fonte: Nomisma su dati di bilancio 2005-2013 Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 26
In sintesi L’analisi delle performance di un campione di cooperative nel periodo della crisi Il lavoro di analisi ha riguardato le principali grandezze di bilancio di società cooperative di costruzione tra 30-250 mln di euro (poco meno di un terzo delle cooperative di costruzioni con un valore della produzione superiore a 10 milioni di euro) nel decennio 2005-2014, periodo che racchiude due fasi congiunturali opposte del mercato, dagli anni del boom immobiliare a tutta la durata della recessione economica, che sembra essersi esaurita nel 2015. L’analisi intendeva verificare la reazione delle imprese cooperative al crollo del domanda immobiliare e alla stretta creditizia, in un contesto recessivo che ha colpito molto più duramente il settore delle costruzioni rispetto al manifatturiero. In generale, le Coop di costruzioni hanno sofferto sia sotto il profilo reddituale (forte compressione dei margini operativi e della redditività caratteristica) sia sotto quello finanziario (elevata esposizione, contrazione dei flussi di cassa). I risultati vanno inquadrati nell’ambito della struttura delle società cooperative che, rispetto alle società di capitali (Spa o Srl), presenta caratteristiche peculiari: minore flessibilità operativa; maggiore attenzione alla base occupazionale; maggiore predisposizione a sopportare il differimento della riscossione del credito da parte di PA, clienti e partner. Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 27
> > 3. «COSTRUIAMO IL FUTURO»: possibili leve Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 28
Favorire l’uscita dalla crisi: quali leve? (molte di competenza pubblica…) Normativa e Innovazione di Mix di leve fiscalità prodotto/filiera Le costruzioni sono appese ai bonus fiscali: nel 2015 il 70% del mercato è legato a efficienza energetica Bonus fiscali e recupero gli interventi collegati alle detrazioni hanno un peso ormai irrinunciabile per il comparto Sgravio Irpef per chi acquista case nuove dal costruttore: la legge di Stabilità punta a rimettere in piedi un mercato in grande sofferenza, favorendo lo smaltimento del "magazzino" delle imprese di Novità Codice Appalti costruzioni. E’ imminente la pubblicazione del Nuovo Codice Appalti. Per le imprese di costruzione si aprono alcuni scenari che potranno essere colti; ma è fondamentale equipaggiarsi con tempestività per le nuove gare. Patrimonio pubblico (riqualificazione + sociale) Interventi di edilizia pubblica: da una indagine Nomisma/Federcasa emerge che nel 2014 1,7 milioni di nuclei famigliari in affitto è rimasto coinvolto in una condizione di disagio abitativo. L’edilizia pubblica si conferma infatti del tutto insufficiente consentendo di salvaguardare poco più di 700mila nuclei famigliari, vale a dire un terzo di quelli che versano in una situazione problematica. Patrimonio edilizio privato La Direttiva 2012/27/UE sull’efficientamento energetico apre un mercato laddove indica che «è necessario aumentare il tasso delle ristrutturazioni di immobili, in quanto il parco immobiliare esistente rappresenta il settore individuale con le maggiori potenzialità di risparmio energetico. Inoltre, gli edifici Europa 2020 sono fondamentali per conseguire l'obiettivo dell'Unione di ridurre dell'80-95 % le emissioni di gas serra entro il 2050 rispetto al 1990. Gli edifici di proprietà degli enti pubblici rappresentano una quota considerevole del parco immobiliare.» (segue) Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 29
Nuovo Codice Appalti: alcuni aspetti impattanti Obbligo di gare centralizzate (ovvero solo tramite uno dei 35 soggetti aggregatori formalizzati dall’Anac) per la manutenzione di immobili e facility management. La disposizione è già vigente (dal 10/2) per le amministrazioni statali e regionali e tra 6 mesi riguarderà anche i comuni. Gare centralizzate I poteri di indirizzo normativo e regolazione sono in capo all’Anac, che ha allo studio i seguenti punti: Addio al massimo Limitare la possibilità di adottare il criterio del massimo ribasso in gara solo per piccoli contratti di manutenzione; ribasso Prevedere «una soglia del sottosoglia Ue» (1 milione di euro per i lavori e 150 mila euro per forniture e servizi) sotto questa soglia sarà possibile affidare appalti mediante procedure negoziate «previa consultazione di dieci operatori economici, nel rispetto di un criterio di Procedure rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori negoziate sotto economici». In queste gare semplificate la stazione appaltante potrà inserire anche l’esclusione soglia automatica delle offerte anomale. Modificare i sistemi di qualificazione: Premialità nella introduzione di «idonee misure di primalità connesse ai criteri reputazionali» per le imprese appaltatrici di lavori qualificazione in base a criteri Potere sanzionatorio rafforzato dell’Anac verso le Soa (società organismo di attestazione) con reputazionali e sanzioni pecunarie e amministrative per colpirne le distorsioni rating impresa Istituzione di «un sistema reputazionale delle stazioni appaltanti teso a valutarne l’effettiva capacità tecnico-organizzativa sulla base di parametri oggettivi e criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione delle stesse». Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 30
Dove rilanciare la domanda? Riqualificazione «in senso lato» Un grande mercato potenziale sulla riqualificazione deriva dal settore Negli anni della crisi, si è registrato un aumento esponenziale delle privato: il 56,7% degli immobili residenziali in Italia è costruito prima del richieste di detrazioni fiscali per il recupero edilizio e 1970. l’efficientamento energetico (+193%). Patrimonio immobiliare residenziale (anni di costruzione, % sul totale) Legge Bonus fiscali - Richieste di detrazioni fiscali per il recupero edilizio e 1971/1086 l’efficientamento energetico (n. richieste e milioni di euro) 27.577 1.800.000 55% (ora 65%) 1.600.000 36% (ora 50%) Numero di richieste 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 9.391 400.000 200.000 0 Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: stime Cresme Numero concessioni rilasciate per la costruzione di nuove abitazioni in fabbricati residenziali 300.000 278.602 I permessi per costruire dal picco massimo del 2005 al picco minimo 250.000 del 2014 sono diminuiti dell’83%. 200.000 184.424 150.000 100.000 Infatti la domanda di mercato è 47.130 cambiata 50.000 0 200 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 (a) Dati provvisori; Fonte: Istat (a) Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 31
Sfide (1) - Nuove esigenze abitative e prospettive settore La domanda di mercato risente di una ricomposizione: • Demografica Numerosità delle fasce di popolazione più anziane in aumento Mobilità lavorativa Assistenza anziani • Sociale Riduzione delle famiglie «tradizionali» Soluzione di «locazione» permanente attrattiva per nuclei familiari in passato interessati alla proprietà • Economica Compressione del reddito disponibile e dei consumi causato dal periodo di recessione Aumento delle insolvenze Prospettive economiche ancora fragili, seppure con segnali positivi Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 32
Sfide (2) - Nuovi prodotti «Nuovi» prodotti: • Messa in sicurezza degli edifici • Richiesta di manutenzioni ordinarie e straordinarie • Incentivi e contenimento spesa energetica • Adeguamento patrimoni con differente grado di anzianità • Ridefinizione di standard dimensionali e ambientali • Nuova domanda per locazione permanente • Sostitutivo della proprietà per fasce di reddito medio non in grado di acquisire proprietà • Preferenza per immobili di medie dimensioni • Maggiori requisiti ambientali • Standard qualitativi funzionali superiori • Trading-up verso segmenti interessati a prodotti con • Qualità superiore riconosciuta • Elevati standard di certificazione • Requisiti imposti da direttiva 27/2012 (energia zero o quasi zero) Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 33
Sfide (3) - Un approccio globale Negli anni più recenti è emersa una esigenza di riqualificazione che va oltre l’efficientamento energetico: oltre la globalità dell’edificio per una riconnessione con il contesto urbano con qualità garantita e monitorata «Contesto urbano» come luogo strategico di cambiamento e sviluppo EDIFICI: AREE: TERRITORIO: riqualificazione e vita rigenerazione e politiche assetto e ricucitura centro- economica industriali periferie Manutenzioni ordinarie e straordinarie Riqualificazione energetica del patrimonio esistente Partecipazione alla realizzazione di progetti – piani abitativi di maggiori dimensioni Riqualificazione di aree dismesse Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 34
In sintesi un «nuovo» funzionamento di mercato Il periodo della crisi economica lascia in eredità al settore immobiliare un nuovo funzionamento di mercato, i cui driver si possono così sintetizzare: • Criteri più stringenti per la concessione del credito da parte delle banche • Domanda con esigenze diverse rispetto al passato e più consapevole rispetto ai fabbisogni e agli investimenti (famiglie e imprese) • Attività del legislatore su riqualificazione, efficienza energetica, consumo di suolo Rispetto agli anni del boom immobiliare il funzionamento di mercato diviene quindi opposto: la domanda guiderà sempre più l’offerta. «IERI» «OGGI» L’offerta ha guidato la domanda La domanda guiderà l’offerta PRODUZIONE FABBISOGNI Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 35
La sfida per le cooperative di costruzioni: un nuovo paradigma? Alcuni principi fondanti Le sfide nel nuovo dell’impresa cooperativa funzionamento di mercato La natura mutualistica Sforzo di innovazione Una testa un voto Approccio manageriale La natura non speculativa Attenuazione del ruolo di ammortizzatore sociale La mutualità verso l’esterno Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 36
Report: Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore Redazione a cura di: Nomisma - Società di Studi Economici S.p.a. Strada Maggiore, 44 - 40125 Bologna T +39 (051) 6483-345 immobiliare@nomisma.it www.nomisma.it/immobiliare Relatore: Luca DONDI DALL’OROLOGIO | Consigliere Delegato Immobiliare e Territorio Responsabile di progetto: Chiara PELIZZONI | Analista economico senior chiara.pelizzoni@nomisma.it Gruppo di lavoro: Chiara PELIZZONI | Analista economico senior Boris POPOV | Analista economico Le imprese di costruzioni e la crisi: analisi di performance di un campione di cooperative nel contesto del quadro economico e di settore – Febbraio 2016 37
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