RIONE GIARDINO - PRO LOCO "Città di Frosinone" - Associazione Culturale - Comune di Frosinone
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PRO LOCO “Città di Frosinone” Largo S.Antonio – portico Calderari 03100 Frosinone Associazione Culturale RIONE GIARDINO Frosinone – Via Giardino 6 Cod. fis. 92032880608
Progetto Festa della Radeca 2020 SCHEDA PROGETTO • Relazione progettuale • LA RADECA E GL’ CIERV (L’UOMO CERVO) • Destinatari e potenzialita’ turistica dell’iniziativa • Attivita’ di promozione e divulgazione • Iniziative Comitato – Associazione Culturale Rione Giardino Pro Loco Città di Frosinone • Programma generale
RELAZIONE PROGETTUALE La Festa della Radeca è, tra le tradizioni del capoluogo ciociaro, quella che ancora oggi gode del successo e della risonanza maggiore rispetto a tutte le altre, la cui importanza e le cui pratiche erano andate progressivamente a ridursi con il passare del tempo. Non è possibile stabilire con certezza le origini della manifestazione che tanti studiosi fanno discendere addirittura dai riti dell’epoca romana, d’altra parte collocare la sua genesi nei Saturnali o nei Lupercali rischierebbe paradossalmente di condurre a una sua perdita di prestigio e ad un eccessivo ridimensionamento di quelle caratteristiche di originale peculiarità che la portano a differenziarsi dal resto delle altre feste del periodo di carnevale. Se consideriamo il simbolo per eccellenza della festa, la “radeca”, parola che nel dialetto cittadino indica la foglia di agave, brandita da tutti i partecipanti agli allegri cortei, c’è da evidenziare come questa pianta fosse sconosciuta in Europa fino alla scoperta delle Americhe (sec. XV) e quindi, per certo, era un elemento non presente nel carnevale di Frosinone almeno fino a quel periodo. Quello che invece è possibile affermare con certezza, è che anche nella nostra città erano rappresentati antichi riti di fecondità agreste, che si svolgevano in determinati giorni dell’anno ed erano legati all’alternarsi delle stagioni, testimonianza di ciò è presente in alcuni paragrafi dell’antico Statuto Comunale cittadino risalente al sec. XIV, e la cui versione conosciuta è una copia seicentesca curata dal frate Raffaele Pasini, che riporta le norme che regolavano lo svolgimento di simili festività (de feriis) in specifici periodi dell’anno solare. Un paragrafo degli Statuti riferisce in particolare che, nel giorno precedente le ceneri, quindi il martedì grasso, ultimo giorno di quel periodo che noi identifichiamo con quello carnevalesco, erano sospese, oltre a quelle lavorative, tutte le attività giudiziarie, proprio perché si trattava di un giorno festivo. Gli arcaici riti pagani dunque, si modificarono con il passare del tempo, fino a sfociare nelle feste carnevalesche medioevali ma certo è che, la Festa della Radeca, naturale prosecuzione della metamorfosi di queste, assunse la veste che oggi conosciamo negli anni a cavallo della fine del 1700 e l’inizio del 1800. Risale infatti a questo periodo l’introduzione del fantoccio che rappresenta il Generale francese, che viene portato in corteo per le strade cittadine e che viene bruciato a tarda sera tra il tripudio della folla. I fatti che sono rievocati nell’attuale svolgimento del carnevale frusinate, in effetti, sono proprio quelli che sconvolsero la nostra città e la Ciociaria tutta nel biennio 1798/1799 quando l’esercito francese, in nome della diffusione degli ideali rivoluzionari di cui si faceva portatore, occupò la nostra penisola e, forte del sostegno degli “illuminati” locali, istituì i primi esempi di governi Repubblicani.
Ma cosa successe esattamente a Frosinone durante l’invasione delle truppe transalpine? E di chi fu l’idea del fantoccio in uniforme da Generale francese e chi rappresenta veramente? Le risposte alle suddette domande rappresentano il profondo significato della Festa della Radeca che, nella sua essenza, viene trasmesso da anni da generazione in generazione e che rappresenta l’elemento di curiosità che dovrà trasformarsi nel principale attrattore turistico avente come fulcro il nostro capoluogo e l’intera terra di Ciociaria. Per avere queste risposte bisogna necessariamente tornare agli anni 1798/1799 e, in particolare, nel periodo di tempo che seguì l’estate del 1798, cioè quando erano appena avvenute le violente e sanguinose repressioni franco – polacche nei confronti della ribellione delle cittadine del Frusinate. Finita la buriana i francesi si preoccuparono di lasciare imponenti presidi militari nei punti più caldi della zona e lo stesso generale Antoine Girardon, capo del Dipartimento del Circeo, si adoperò nel difficile compito del mantenimento dell’ordine appena costituito, in un clima di tensione in cui le sue truppe non erano nella condizione di fidarsi di nessuno, in un contesto in cui la stessa popolazione, proteggeva e nascondeva i rivoltosi ancora operativi ed appoggiava continui attentati e attacchi alle guarnigioni francesi. Lo stesso Girardon nei suoi manoscritti ritrovati, si lamenta della situazione in cui si trova ad operare: non si fida di nessuno, trova sconcertante che capi ribelli riescano indisturbati a raggiungere le proprie case senza essere intercettati, firma di suo pugno condanne a morte nei confronti di coloro che vengono sorpresi in azioni di guerriglia contro le truppe o anche che vengono sospettati di far parte o di favoreggiare le schiere dei rivoltosi. La lettura delle sentenze ci fa vedere dei nuclei di “organizzazione locale”, delle “unità”, dei piccoli gruppi composti da persone che abitavano vicine e che erano legate da vincoli di parentela, che prendevano l’iniziativa organizzando per l’azione comune il proprio e i villaggi confinanti; ed in più esistono tanti altri modi per manifestare il dissenso contro l’esercito occupante, modalità anche non violente, con una “meccanica” di svolgimento nella scansione di “metodi, segni, suoni e linguaggi”. C’è una codificazione dei livelli, delle fasi della rivolta che hanno una scansione rituale: ci si affolla intorno all’albero emblema – presenza della repubblica, vero totem di un altro mondo, di un’altra cultura, di un potere estraneo e diverso. Si discute, si lotta per abbatterlo coi patrioti; gli si sostituisce spesso la croce e lo si brucia. In una società statica il rituale rivoluzionario non può prescindere nei suoi modi dai riti propiziatori e dalla scansione di gesti rituali riconducibili alla dimensione comunitaria della festa e del carnevale. La rivolta è un doppio segno: visivo e sonoro. Così bandiere, insegne, albero, trovano una corrispondenza nel suono cupo e ossessivo di tamburi e campane. Il vero segno della rivolta, delle tensioni che debbono esplodere, è il suono delle campane, il loro lungo rintocco, il suono ritmico e incalzante dei tamburi chiamano a raccolta la comunità, sono un messaggio inviato ai paesi vicini, il tentativo di uscire da una condizione di frustrazione, di tensione e paura. Il grido di “viva Maria, viva il Papa, viva il Re di Napoli”, diventano un rituale linguistico e ripetitivo, dichiarazione di fede e slogan, minaccia all’ordine costituito della Repubblica. E’ in questa seconda dimensione della rivolta, ovvero in quella del simbolo e del rito, che va inquadrata la nascita del moderno carnevale frusinate. Così per il carnevale del 1799, il notaio Sor Francesco Perrotti si fece promotore di un progetto che prevedeva un “Girardon qualunque che girasse per il paese tra i fischi, i torsi e i cavoli, a suon di nacchere e trombette, su di un carro trainato da due coppie di buoi”. Nel capitolo “il carnevale” dell’opera di Nicola Ricciotti, stampata nel 1936, si ritrova proprio questo: …..”in quell’epoca la magistratura civica aveva già ordinato un guardaroba
ove si conservavano i grossi stivaloni a gamba, la divisa da generale, le molteplici medaglie di latta, i guantoni, la maschera da beone e l’ampio cappello a schiaffo del mammocce che s’era assicurato nel bilancio civico una tabella, con un modesto fondo, per la sua festa. …precedeva il Gonfalone Municipale portato dai gonfalonieri in carica, seguiva a ridosso di un asino, la marcia dei pantanari, il primo notaio del paese in parrucca e rubone con in mano un grossissimo scartafaccio, dietro veniva una marea di popolo accodata ad un carretto di barili di vino, dispensato da due donzelli del Comune agli assetati vociatori mentre una ridda di coriandoli, di fiori, di cime di broccoli, di caprifichi, di arance, di patate turbinava lungo la via che percorreva il carro trionfante. Festa della Radeca negli anni ’20 del 1900 “Essegliè! Essegliè!” era il grido uscente dalla folla la quale, ad ogni sosta del carro si abbandonava alle ballatelle cantando in coro le strofette argute e d’ invettiva. In quella pubblica forsennata libertà la plebe come ad istinto di vendetta tempestava di radicate (foglie carnose di agave) i cappelli a tuba dei caporioni. Era proprio in quel momento che i cospiratori avevano il loro trionfo, il cuore del popolo dimostrava in quel giorno quale fosse il suo stato d’animo. E a sera si suonava l’ora dei zoccoletti chiudendo la schiamazza con un falò gigantesco che divorava il fantoccio del Generale gettato giù dal carro trionfante, mentre un officiante accanto alla pira salmodiava per gli ultimi istanti del dominatore. Non si poteva pensare a più raffinata vendetta, a più atroce sarcasmo, a più aperto senso di ostilità di questo carnevale dell’epoca pontificia, regnando Pio VII”.
LA RADECA E GL’ CIERV Capitolo a parte merita la rievocazione del rito dell’Uomo Cervo strettamente legato alla Radeca e che in questa edizione del Carnevale Frusinate il comitato ha pensato di invitare al fine di arricchire lo stesso con contenuti profondi legati alle tradizioni primordiali che legano appunto, le origini del nostro carnevale con quello di Castelnuovo al Volturno, paese del Molise ove si svolge il rito dell’Uomo Cervo denominato “Gl’ Cierv”. Ad est della Ciociaria si ergono la Mainarde che separano il Lazio dal Molise, due regioni non distanti né geograficamente né dal punto di vista culturale. Castelnuovo al Volturno è il piccolo borgo adagiato alle pendici del monte Marrone, che fu teatro di un’aspra e vittoriosa battaglia - nel 1944, durante la seconda guerra mondiale – che fu iniziata dal Corpo Italiano di Liberazione per espugnare ai tedeschi la vetta dalla quale essi tenevano la piana del cassinate. La conquista del monte Marrone permise agli italiani di avanzare lungo la direttrice di Monte Mare e raggiungere Picinisco il 28 Aprile 1944, aprendo così la strada alla liberazione della Val di Comino. Nella rappresentazione del Gl’ Cierv il ruolo principale è svolto dalla Grande Montagna incombente e sovrana. Di qui nei lunghi inverni, scendono freddo e tormenta, ma anche animali affamati e poco rassicuranti: lupi, orsi e cervi. E’ la stessa montagna dove si combatteva nel buio durante l’ultima guerra. I temi più arcaici dei nostri carnevali restano sempre quelli del ciclo delle stagioni, dei riti di fertilità della terra e di esorcizzazione delle paure ancestrali dell’uomo. Il rito dell’uomo cervo, o meglio de “Gl’ Cierv”, si rinnova tradizionalmente ogni anno, ove si ripete così il rito delle processioni dionisiache con l’uccisione del capro espiatorio (l’uomo cervo) la propiziazione della stagione, della riproduzione e dei buoni raccolti per la stagione ventura. Il rito de “Gl’ Cierv” ha sicuramente due significati reconditi: 1. Parafrasi del significato primordiale del carnevale, l’antichissimo mito dionisiaco, nel quale il passaggio delle stagioni viene simboleggiato in maniera cruenta dove, per la rinascita della natura, risulta indispensabile una morte sacrificale. 2. La figurazione di tutto quello che da sempre sconvolge l’animo umano: le radicate paure per l’irragionevole, l’incomprensibile, la violenza selvaggia della natura che sovrasta e, a volte, travolge. I protagonisti del rito sono il Cervo, il Martino e il Cacciatore che con la presenza della Cerva assimilabile al suo alter ego maschio e delle comparse, completano la schiera degli interpreti della pantomima.
DESTINATARI E POTENZIALITA’ TURISTICA DELL’INIZIATIVA Con le celebrazioni della Festa della Radeca, il comitato composto dall’associazione “Rione Giardino” e dalla Pro Loco, vuole mantenere viva la tradizione del Carnevale Frusinate per trasmetterla alle generazioni future. E’ nelle intenzioni del comitato, quindi, nell’ultima settimana di carnevale, prima dell’avvento della Quaresima, celebrare un’intera settimana di festeggiamenti che accompagneranno i cittadini verso il culmine rappresentato dal corteo che ci riporta all’antica tradizione. Nel riscoprire oggi gli aspetti semantici del linguaggio dialettale, osservando le manifestazioni di piazza e la danza ciociara, ascoltando i proverbi, i canti e la musica, curiosamente ci si accorge con sorpresa, che si resta sbalorditi e affascinati davanti all'evento. Inevitabilmente, si resta stimolati e coinvolti e l’animo sembra esprimere un certo compiacimento nella riaffermazione degli eventi e delle tradizioni, come se essi stessi fossero già parte di noi stessi, come di cose già vissute che riemergono dal profondo dell'antico per rapirci nell'animo; che riemergono per non abbandonarci più. Le tradizioni restano vive se non si smette di esplorare tutte le componenti culturali che hanno fatto di un popolo qualche cosa di unico nel suo genere; qualche cosa di unico per il territorio della Ciociaria; che appartiene all'insieme del territorio italico. La Festa della Radeca ha sempre rappresentato uno dei più importanti attrattori turistici per la nostra città facendo convergere migliaia di persone anche dai comuni vicini. L’evento ha sempre avuto il fulcro nel centro storico di Frosinone. Il progetto del comitato prevede una settimana di festeggiamenti spalmati nell’intero territorio della città, con lo scopo di renderla più importante ed appetibile in modo di attrarre turisti anche da altre regioni.
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E DIVULGAZIONE Particolare cura sarà data dal Comitato al battage pubblicitario dell’evento e alla promozione di tutti i sostenitori, chiaramente in prima linea l’Amministrazione Comunale, con televisioni locali, regionali e nazionali coinvolte, con numerosi rappresentanti della carta stampata accreditati e con prodotti tipografici di assoluto richiamo, quali: • Manifesti formato 6 x 3 che verranno affissi nei punti strategici del territorio comunale e provinciale; • Locandine e manifesti formato 70 x 100 da affiggere nel comune capoluogo e in quelli limitrofi; • Dépliant illustrativi distribuiti da personale specializzato con servizio porta a porta e nei maggiori centri commerciali e ipermercati • Materiale pubblicitario che raggiungerà anche i nostri connazionali all’estero con conseguente impatto mediatico e che saranno pubblicati sui seguenti siti internet: www.comune.frosinone.it – www.ciociariadavivere.com – www.ciociariaturismo.it – PROLOCOFROSINONE PAGINA FACEBOOK e INSTAGRAM. INIZIATIVE DEL COMITATO CARRI ALLEGORICI La tradizione dei carri allegorici, nell’ambito del carnevale di Frosinone, godeva di un notevole successo già dai primi anni del novecento e affonda le sue radici addirittura nella seconda metà dell’ottocento. Già in quegli anni, infatti, venivano organizzati i “Corsi di Gala” con i premi alle migliori mascherate in gruppo o su carri allegorici addobbati. Spesso, oltre ai carri allestiti nel capoluogo, partecipavano anche quelli dei paesi limitrofi, attirati dai ricchi premi e dalla possibilità di sfilare davanti a un pubblico più numeroso ed entusiasta.
Anni ’20 del ‘900 Anni ’20 del ‘900 La tradizione è stata riportata alla luce dall’anno 2009, quando il Comitato organizzatore del carnevale ha integrato al Corteo Storico della Radeca, la sfilata dei carri allegorici, che come in passato, provengono dai paesi limitrofi e partecipano incentivati dai premi messi a disposizione.
Da quella data , i carri partecipanti vengono selezionati da una apposita commissione, in seno alla Pro Loco, già da qualche mese prima dell’evento, che ne valuta gli standard costruttivi riferiti sia alla sicurezza che al messaggio che trasmettono (satira politica, attualità, goliardia, ecc…). E’ intenzione del Comitato, nell’ambito della settimana di festeggiamenti, svolgere due sfilate dei carri allegorici, aggiungendo a quella tradizionale del pomeriggio del martedì grasso, una sfilata supplementare da svolgersi la mattinata dello stesso giorno, nella parte bassa della città, al fine di far godere la festa a tutta la cittadinanza. E’ altresì importante dare rilevanza interprovinciale alla sfilata dei carri allegorici, infatti dalla edizione 2017 il nostro carnevale ha visto la partecipazione di carri allegorici – di ottima qualità – provenienti da comuni della provincia di Latina. DOMENICA 16 FEBBRAIO CAMPANILE INAUGURAZIONE DEL CARNEVALE E’ tradizione consolidata ormai, la Cerimonia solenne di apertura che si svolge la domenica antecedente il giovedì grasso. Dall’edizione 2014 è stato questo l’evento che apre la settimana dei festeggiamenti del Carnevale Frusinate. La cerimonia prevede che il Sindaco, accompagnato da due trombettieri della Banda Romagnoli, salga sul campanile e decreti, brandendo la Radeca, l'inizio ufficiale dei festeggiamenti, ovviamente con le autorità presenti, la Banda Romagnoli e gli organi di stampa e audiovisivi che daranno la giusta enfasi all'avvenimento. E’ prevista l’esibizione di gruppi folkloristici e la distribuzione di dolci tipici carnevaleschi. Dopo la cerimonia i partecipanti potranno visitare il Campanile con la guida turistica della Pro Loco. Martedi’ 18 FEBBRAIO MERCOLEDI’ 19 FEBBRAIO MUSEO STORICO DEL CARNEVALE VISITE GUIDATE DELLE SCOLARESCHE CASA DELLA CULTURA RAPPRESENTAZIONI AUDIOVISIVE DELLA FESTA DELLA RADECA Lo scopo del comitato è quello di mantenere viva la tradizione del Carnevale Frusinate, quindi è stata pensata la visita guidata nella mattinata del giovedì grasso, per le scolaresche della città, durante la quale saranno oferti dolci tipici della tradizione carnascialesca frusinate, oltre la rappresentazione dei momenti storici della Festa della
Radeca, ben illustrata dall’ampia documentazione grafica e video presente nella rinnovata sede della Casa della Cultura. GIOVEDI’ GRASSO - 20 FEBBRAIO MUSEO STORICO DEL CARNEVALE Visite guidate delle scolaresche Casa della cultura Rappresentazioni audiovisive della Festa della Radeca Casa della cultura Tradizionale tombolata LETTURA E COMMENTI DEI GIORNALI SATIRICI di carnevale carnevale Dalla scorsa edizione è stato reinserito nel programma del Carnevale la tradizionale Tombolata, con tanti premi in palio – presso la Casa della Cultura. In questa edizione, il comitato intende arricchire la serata con la lettura dei giornali satirici di carnevale con illustri commentatori. Ingresso gratuito VENERDI’ GRASSO – 21 febbraio Museo storico del carnevale Visite guidate delle scolaresche Casa della cultura Rappresentazioni audiovisive della Festa della Radeca
RAPPRESENTAZIONE RAPPRESENTAZIONE TEATRALE di Carnevale (serale) Altro evento tradizionale, sarà rappresentato dallo spettacolo teatrale che si terrà presso la Casa della Cultura (ex Mattatoio Comunale) la sera del venerdì grasso. a tema dedicato. Saranno coinvolte varie compagnie teatrali del territorio, sempre nell’ambito della valorizzazione delle risorse culturali nostrane e sarà caratterizzato da vari momenti al fine di interessare la più ampia fascia di pubblico. Il programma prevederà la rappresentazione serale adatto al pubblico più variegato. Lo spettacolo sara’ preceduto da una rappresentazione teatrale a cura degli alunni della scuola media “Nicola Ricciotti”. Ingresso gratuito. SABATO GRASSO – 22 febbraio Museo Storico del carnevale Visite Guidate delle Scolaresche Casa Casa della Cultura Rappresentazioni Audiovisive della Festa della Radeca Villa Comunale VEGLIONISSIMO DI CARNEVALE “IL GRAN BALLO DEL GENERALE” GENERALE” Il momento clou sarà rappresentato dal Veglionissimo di Carnevale “IL GRAN BALLO DEL GENERALE” che si svolgerà nella serata del sabato grasso presso i saloni della Villa Comunale, rispolverando gli antichi fasti del carnevale degli anni ’50, quando la “Stampa Frusinate” organizzava il “Veglione di Carnevale”. All’epoca la festa si svolgeva presso il salone del palazzo della provincia, che riusciva a stento a contenere la marea di gente che partecipava e le orchestre si esibivano in lunghe e applauditissime serie di ritmi e canzoni, mentre un gran numero di belle e gentili dame facevano sfoggio dei lussuosi abiti. Durante le pause tra un ballo e l’altro, anche i locali adiacenti al salone, venivano invasi da una irrequieta gioventù mista ad una allegra schiera di persone mature che discutevano compiaciute sulla bella riuscita della festa.
Questa atmosfera festosa si prolungava fin dopo la mezzanotte tra la soddisfazione degli organizzatori e dei presenti. E’ intenzione del Comitato organizzatore, realizzare l’evento sulla base di una rivisitazione generale in chiave attuale, pur nel rispetto della tradizione. La serata sarà caratterizzata dalla presenza dei partecipanti in abiti a tema - inerenti al periodo storico a cui il Carnevale frusinate si riferisce (invasione napoleonica) e tradizionali del nostro territorio (abiti ciociari e nobili “francesi e non” di fine settecento) – che mentre degusteranno la cena servita nei locali del piano superiore della villa, potranno ballare accompagnati da allegra musica dal vivo. E’ previsto uno spazio dedicato all’animazione e intrattenimento dei bambini con l’artista “Nonno Cipollone”. L’obiettivo del Comitato è quello di destinare una parte del ricavato della vendita degli inviti di ingresso alla beneficenza a favore di una importante associazione benefica del territorio. Per questa edizione il beneficiario sarà la “CASA dell’AMICIZIA” via Badia – Ceccano (FR) per i progetti a favore dei disabili. DOMENICA 23 febbraio CASA DELLA CULTURA SFILATA DELLE MASCHERINE MASCHERINE Non potrà mancare, nella giornata di Domenica, la tradizionale “Sfilata delle Mascherine”, che si svolgerà il pomeriggio – dalle ore 15,30 – presso la Casa della Cultura (ex mattatoio Comunale). La tradizione delle mascherine, attiva fin dalle prime storiche edizioni del Carnevale Frusinate, negli ultimi anni era stata messa da parte. Nell’ambito della edizione 2013 è stata ripristinata per volontà dell’attuale amministrazione con l’inserimento nel programma generale della festa. Con la sfilata delle mascherine si intende porre al centro della giornata i bambini, veri protagonisti, che saranno celebrati e premiati in base alla migliore maschera. Ci sarà inoltre la partecipazione di un Clown che, oltre ad esibirsi con i suoi tradizionali numeri, affiancherà la presentatrice nella conduzione della manifestazione. LUNEDI’ GRASSO – 24 febbraio Festa del “Carnevale “Carnevale in Famiglia” (Itinerante) Itinerante) Il Generale incontra incontra le Case Famiglia della Citta’
Dopo la Novità importante della scorsa edizione del carnevale si ripetela festa denominata del “Carnevale in Famiglia” dedicata alle persone più svantaggiate, che saranno visitate dalla delegazione uficiale del carnevale di Frosinone, composta dai figuranti in costume tradizionale, primo fra tutti il Generale “Championnet” che avranno il compito di portare allegria e serenità agli abitanti delle case famiglia della città, dalle ore 15,00 per tutto il pomeriggio. MARTEDI’ GRASSO – 25 febbraio FESTA DELLA RADECA Classica sfilata dei gruppi di cittadini in costume tradizionale ciociaro che, ballando ad oltranza la “danza della radeca” accompagnati dalle bande musicali, scorteranno il tradizionale carro del Generale Carnevale nel suo percorso nella parte alta della città. I gruppi di “radicari” sfileranno divisi per rioni/circoscrizioni di appartenenza, indossando il fazzoletto del colore della contrada, seguendo il relativo carro allegorico-tradizionale allestito per la distribuzione di vino e dolci carnascialeschi. All’interno del corteo carnascialesco, come di consueto, sarà altresì rappresentato il cosiddetto “corteo storico” ovvero un gruppo di figuranti (nobili e soldati francesi), la carrozza con il Generale Francese “Carnuàle” in carne ed ossa, il “Magistrato”, ed i“Musicanti” (5-6 elementi che accompagnino la danza dei nobili), che intende ricostruire in modo goliardico e irriverente il passaggio del Generale transalpino nella Frosinone di fine settecento. Orari e Percorso Il corteo precedentemente illustrato nelle sue principali componenti, si snoderà per le vie cittadine del centro storico secondo le seguenti modalità ed orari: Ore 10:00. Arrivo in città delle carrozze, dei carretti e degli animali necessari al traino (cavalli, asini, buoi) e sistemazione provvisoria lungo gli spazi di sosta nelle aree adiacenti all’ Ex Mattatoio Ore 12:00. Largo Turriziani – Festa mascherata in piazza dei ragazzi curata dalla Limited Edition. Ore 13:45. Allineamento di tutti i partecipanti al corteo, con le relative carrozze, attrezzature ed animali, lungo l’ultimo tratto di via Giordano Bruno. In contemporanea avranno inizio i festeggiamenti, mediante balli e canti, per le strade del rione Giardino. Ore 14:45. Partenza del corteo in direzione di via Giordano Bruno, salendo verso Porta Romana. Attraversamento della Porta Romana e prima sosta in Piazza Garibaldi.
Festa della Radeca (anno 2004) Partenza da piazza Garibaldi e prosecuzione attraverso via Marco Minghetti. Dopo la ripartenza si attraverserà il Corso della Repubblica fino a raggiungere Largo S.Antonio, ultima tappa del corteo, dalla quale lo stesso ripartirà alla volta di Largo Turriziani, dove verrà rappresentato il “processo al Generale” in cui, nella rinnovata farsa, il “Magistrato” sarà nuovamente impegnato ad accusare, al cospetto della popolazione frusinate, il Generale Carnevale: “l’invasore”. Al termine del processo il corteo, nuovamente unito, tornerà al rione Giardino rappresentando “la processione del Carnevale Morto”, altro momento topico della manifestazione, percorrendo questa volta Largo Turriziani, salita Via F.lli Bragaglia, Via Angeloni, Via Garibaldi ed infine Via Giordano Bruno.
In concomitanza con il passaggio del Carnevale per le strade del centro storico avranno luogo, in vari punti del percorso, le distribuzioni dei tipici “fini-fini” e dei dolci tradizionali (uno degli “stand” più riusciti e gettonati è quello allestito a cura dell’Associazione “Il Corso”, presso Largo Turriziani). Ore 18:30 - RIONE GIARDINO – PARTE CONCLUSIVA DELLA FESTA Si procederà, tra canti e balli popolari (che occuperanno l’intera discesa di Via Giordano Bruno), alla lettura del testamento di Carnevale da parte del Notaro, al rogo del fantoccio ed alla distribuzione di fettuccine, vino e dolci carnascialeschi.
PROGRAMMA GENERALE Domenica 16 febbraio – ore 11,30 – Piazza della Libertà /Piazza Cairoli - CAMPANILE Cerimonia Inaugurale alla presenza della Massima Autorità Istituzionale Il SINDACO di Frosinone e la Banda Concertistica “A. ROMAGNOLI” Esibizione del gruppo di danza della ballarella Martedì 18 – Mercoledì 19 e Giovedi’ 20 febbraio – ore 09,00 – MUSEO STORICO DEL CARNEVALE Visite guidate delle scolaresche Giovedì 20 febbraio - ore 21,00 – CASA DELLA CULTURA Lettura dei Giornali satirici del Carnevale Tradizionale Tombolata con ricchi premi Venerdi 21 febbraio – ore 09,00 – MUSEO STORICO DEL CARNEVALE Visite guidate delle scolaresche ore 20,00 - CASA DELLA CULTURA Rappresentazione Teatrale a cura della Scuola Media Nicola Ricciotti Ore 21,00 - Rappresentazione teatrale della Compagnia “Atto 1°” dal titolo: “Un Cabbarè di Atto 1°” Sabato 22 febbraio – ore 09,00 – MUSEO STORICO DEL CARNEVALE Visite guidate delle scolaresche ore 21,00 - VILLA COMUNALE Veglione Mascherato di beneficenza (pro Casa dell’Amicizia di Ceccano) “ Gran Ballo del Generale ” (Con spazio dedicato all’Animazione per i bambini) Domenica 23 febbraio – ore 15,30 – CASA DELLA CULTURA “Sfilata delle Mascherine” Esibizioni di clownerie e giocolerie Lunedi 24 febbraio - ore 15,00 – Festa del “Carnevale in Famiglia” (Itinerante) l Generale Championnet incontra le Case famiglia della Città Martedì 25 febbraio - ore 12,00 – Largo Turriziani “Il party Limited Edition” Festa in Piazza ore 11,30 – Sfilata dei carri allegorici nella parte bassa della Città ore 14,00 – Centro Storico Festa della Radeca Piazza Garibaldi - “La radecata delle Criature” Sfilata dei carri allegorici
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