LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni

Pagina creata da Cristian Albanese
 
CONTINUA A LEGGERE
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
LE CELLULE STAMINALI:
dalla ricerca di base alle applicazioni
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Perché ci troviamo oggi a parlare
     delle cellule staminali?
• Driesch (fine ‘800) dimostra la totipotenza
  dei blastomeri dell’embrione precoce di
  riccio di mare

                                  2 o 4 piccole larve

 Isolamento di blastomeri
 (stadio di 2 o 4 cellule)
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Caratteristiche generali
• Hanno
  Tutte queste
           grandecaratteristiche
                     potenziale proliferativo
                                      e la possibilità di
  manipolarle
• Sono  capaci fisicamente        e geneticamente rendono le
                  di autorinnovamento
  cellule staminali
• Possiedono     ampie oggetto    di estremo
                          potenzialità         interesse in
                                         differenziative:
  diversi campi di ricerca e di terapia clinica, grazie
   – Totipotenza
  alle attuali sofisticate tecnologie.
   – Pluripotenza
  Nel  contempo, la trasposizione delle ricerche dagli
   – Multipotenza
  “animali” all’uomo, introduce implicazioni etiche che
• Sono  presenti
  pongono           in tuttistessa
              la ricerca     gli stadi di sviluppo:
                                    al centro  dell’interesse di
   – Embrionale
  altre discipline(ESC)
                     (anche non scientifiche).
   – Fetale (FSC)
   – Adulto (ASC)
• Provvedono:
   – allo sviluppo embrionale e fetale
   – alla rigenerazione ed all’omeostasi di organi adulti
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Segmentazione nei mammiferi ed
      origine delle ESC
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Destino delle popolazioni cellulari
         della blastocisti
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Stadi di
     sviluppo e
     potenziale
   differenziativo
• L’uovo fecondato e gli stadi
  embrionali a 2 e 4 cellule sono
  totipotenti e possono dare
  origine ad ogni tipo di cellula.
• Le cellule della massa cellulare
  interna della blastocisti sono
  pluripotenti perché possono
  dare origine a tutti i tipi cellulari
  dell’embrione, ma non ai
  tessuti extraembrionali
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Cellule staminali
embrionali (ESC)
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Cellule staminali embrionali (ESC)
• Edwards (1967): da blastocisti di coniglio vengono
  ottenute cellule che, coltivate in vitro, formano aggregati
  (embryoid bodies) o monostrati che possono essere
  propagati per diverse generazioni e congelati.
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Evans e Kaufman (1981): coltivano blastocisti
    di topo, ottenendo ESC pluripotenti.

 • Una cellula è pluripotente se:
   – È capace di formare “embryoid bodies”
   – È capace di formare teratocarcinomi se
     iniettata in un organismo ospite
   – È capace di formare chimere se iniettata in
     una blastocisti ospite
LE CELLULE STAMINALI: dalla ricerca di base alle applicazioni
Science, Vol 282, Issue 5391, 1145-1147 , 6 November 1998
Embryonic Stem Cell Lines Derived from
Human Blastocysts
James A. Thomson, * Joseph Itskovitz-Eldor, Sander S. Shapiro, Michelle A.
Waknitz, Jennifer J. Swiergiel, Vivienne S. Marshall, Jeffrey M. Jones

  “…These cell lines should be useful in human developmental biology,
  drug discovery, and transplantation medicine.”
Cellule staminali pluripotenti umane
          (ESC, EGC,ECC)

                   EGC     ECC
            ESC
Caratteristiche delle ESC
• Le caratteristiche principali
  delle cellule staminali
  embrionali sono dunque la
  pluripotenza e la capacità di
  auto rinnovarsi
• Tra i meccanismi molecolari
  dell’autorinnovamento e del
  mantenimento della
  pluripotenza sembrano
  svolgere un ruolo chiave le
  modificazioni alla struttura
  della cromatina.
Struttura della cromatina nelle ESC
 L’organizzazione strutturale della cromatina
 influisce sulla funzionalità del genoma modulando
 l’affinità dei regolatori trascrizionali con i loro
 bersagli.
• Nelle ESC la cromatina è
  prevalentemente
  decondensata
  (eucromatina) e ricca di
  modificazioni istoniche
  attive
• Con il differenziamento
  si accumulano regioni di
  eterocromatina,
  contenenti modificazioni
  istoniche repressive
Le proprietà delle cellule
    staminali di pluripotenza
           self-renewal
sono legate anche alla capacità
 di effettuare divisioni cellulari
  simmetriche e asimmetriche
Applicazioni
delle ESC alla
    ricerca
  biologica:
 studi in vivo
• Produzione
  di animali
  chimerici                    Iniezione di DNA in un
                                pronucleo femminile
• Produzione
  di animali  Studi in vivo che permettono di
  transgenici investigare:
                – La funzione di geni normali nello
                      sviluppo (ad es., sovraespressione
                      di geni)
                    – La funzione di geni alterati nella
                      patogenesi di malattie (ad es.,
                      espressione di geni umani mutati)
Applicazioni delle ESC alla ricerca
       biologica: studi in vitro
        Allestire linee di ESC, controllandone il differenziamento

• Studiare i meccanismi alla base delle proprietà di self-renewal e di
  pluripotenza:
    – Isolare le ESC e farle proliferare
    – Variare il mezzo di coltura, eliminando od aggiungendo fattori che si
      suppongono implicati nel differenziamento e studiandone l’effetto
    – Alterare geneticamente le cellule, studiandone l’effetto
• Studiare i meccanismi di malattie genetiche:
    – Isolare le ESC e farle proliferare
    – Transfettare le cellule staminali con un gene mutato
    – Studiare il comportamento delle cellule “dissezionando” i meccanismi
      patogenetici
    – Studiare la risposta a specifici trattamenti (farmaci, RNAi,etc.)
Applicazioni terapeutiche delle ESC
Applicazioni terapeutiche delle ESC
Applicazioni terapeutiche delle ESC
                  Trapianto cellulare

 L’approccio terapeutico con ESC è promettente per il
 trattamento di patologie caratterizzate da un’estesa
 morte cellulare, soprattutto a carico di tessuti “perenni”
 o resi incapaci di rigenerare:
    – Malattie neurodegenerative (AD, PD, HD etc.)
    – Distrofie muscolari
    – Malattie cardiache (infarto, ischemia, malattie coronariche
      croniche, etc.)
    – Leucemie
    – AIDS
    – Malattie genetiche

 Ma quale fonte utilizzare per produrre hESC?
Derivazione di linee di hESC
 POSSIBILI FONTI DI hESC               PROBLEMATICHE ETICHE E
• Utilizzo di embrioni                             SOCIALI
  “soprannumerari” derivanti   •   Consenso informato per chi dona gli
  da IVF                           oociti
• Produzione di embrioni       •   La blastocisti è già un essere umano
  tramite trasferimento            o solo un insieme di cellule?
  nucleare da cellule          •   La clonazione “terapeutica” è
  somatiche di paziente in         veramente diversa da quella
  oociti di donatrici              “riproduttiva”?
  (“clonazione terapeutica”)
                               •   Le cellule staminali “clonate” possono
                                   costituire una terapia realistica? Solo
                                   per pazienti ricchi?
                               •   Cellule staminali geneticamente
                                   modificate
                               •   L’utilizzo terapeutico può incidere sul
                                   giudizio etico? (ovvero: “Sopprimere
                                   una vita per salvarne un’altra?”)
Fonti “alternative” di staminali pluripotenti
Potenziali fonti di hESC
Biopsia di singoli blastomeri
Potenziali fonti di hESC
coltura di morule “morte”
Potenziali fonti di hESC
        Partenoti
La “riprogrammazione cellulare”
Se le cellule differenziate originano da cellule staminali, è
possibile ottenere cellule staminali da cellule differenziate?

Il differenziamento è una “trasformazione reversibile”?
La “riprogrammazione cellulare”

                      L’idea è:
                      Prendere una
                      cellula matura da
                      un organo
                      qualsiasi per
                      trasformarla in
                      cellula
                      pluripotente
Riprogrammazione cellulare mediante
       trasferimento nucleare

“…Mi sembrava chiaro che l'esperimento più
 importante, trapiantare nuclei da cellule
differenziate, dovesse ancora essere fatto”
               (Gurdon, 1962)
La clonazione dei
mammiferi: Dolly

      Wilmut et al, 1997
Geni della pluripotenza
• Perché le cellule
  differenziate perdono la
  pluripotenza?
• Pur contenendo lo stesso
  genoma delle cellule
  capostipiti, non lo
  “esprimono” nella stessa
  maniera
   – Un gene si “esprime”
     producendo mRNA e
     proteina
• Nelle cellule differenziate
  alcuni geni sono
  “silenziati” o “spenti”
Riprogrammazione cellulare
               mediante trasferimento di geni

                                                   Cellule
                                                   staminali
                                                   embrionali

                           Yamanaka e Blau, 2010   Cellule
• 4 geni importanti per la pluripotenza:           staminali
  Oct4, Sox2, Nanog, Istone B4.                    pluripotenti
• Trasferimento dei geni mediante virus            indotte (iPS)
  in cellule differenziate
• Ottenimento di cellule staminali
  pluripotenti indotte (cellule iPS)               Fibroblasti

                                                           Yamanaka, 2006
Le cellule ottenute da Yamanaka erano
         davvero pluripotenti?

                                          Neuroni
Cellule del fegato

                     Cellule muscolari   Takahashi et al, 2007
Possibili applicazioni delle cellule iPS

               L’approccio terapeutico con ESC è promettente
               per il trattamento di patologie caratterizzate da
               un’estesa morte cellulare, soprattutto a carico
               di tessuti con scarsa capacità di rigenerazione:
                    – Malattie neurodegenerative
                    – Distrofie muscolari
                    – Malattie cardiache
                    – Leucemie
                    – AIDS
                    – Malattie genetiche
Cellule staminali
mesenchimali per la cura
       della SLA
Ma allora Vannoni
                                                     aveva ragione???
• Nel brevetto di Vannoni si parla di cellule mesenchimali che si trasformano in neuroni funzionanti in sole
  due ore, un tempo di differenziamento cellulare impossibile dal punto di vista biologico e mai
  documentato in letteratura. La stessa ricerca del gruppo della Schegelskaya, che aveva ispirato Vannoni nel
  2007, parla di un differenziamento ottenuto incubando le cellule di partenza per diversi giorni e con una
  concentrazione di acido retinoico pari a un decimo di quella indicata nel brevetto. La conclusione
  dell’ufficio brevetti è che, nelle condizioni sperimentali descritte, la comparsa di cellule simil-nervose
  sarebbe probabilmente l’effetto di cambiamenti citotossici all’interno della coltura.
• Nel 2013 la rivista Nature scopre che la richiesta di brevetto di Vannoni non contiene solo errori e
  omissioni. Una fotografia chiave, che dovrebbe documentare la presenza in coltura delle cellule nervose in
  seguito al differenziamento, non è originale. È la stessa pubblicata in una ricerca del 2003, proprio la
  ricerca del gruppo della Schegelskaya. Ecco le parole della ricercatrice russa: “Nel suo brevetto sono state
  utilizzate due figure pubblicate nei miei articoli (anni 2003-2006) con altri coautori prima di aver
  conosciuto Vannoni. Queste figure non possono essere usate in nessun brevetto senza il permesso mio e
  dei coautori.” Quell’immagine, dunque, non solo non può testimoniare l’efficacia del protocollo presentato
  da Vannoni e dalla sua biologa, poiché raffigura qualcosa che è avvenuto in condizioni sperimentali
  completamente diverse, ma costituisce anche una frode scientifica.
• Il risalto è tale che lo studioso e medico giapponese Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina nel
  2012 e presidente della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali, pubblica un
  comunicato in cui esprime preoccupazione per l'autorizzazione da parte delle autorità italiane di un
  metodo del quale non si conosce la sicurezza e privo di qualunque evidenza di efficacia.
…e se si utilizzassero cellule staminali
   “adulte” per la riprogrammazione?
 Alcune cellule staminali dei
      tessuti adulti sono
particolarmente “plastiche” o
          “versatili”
Puoi anche leggere