Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte
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l metallo è un materiale che ¡ riflette la luce (lucentezza metallica), ¡ è ottimo conduttore di calore e di elettricità, ¡ può essere attaccato dagli acidi (con sviluppo di idrogeno) e dalle basi, ¡ in genere ha buone caratteristiche di resistenza meccanica.
¢ La lega è il risultato della diluizione di almeno un metallo in un’altro metallo. Se le sostanze sono due la lega è binaria se sono tre è ternaria etc. Il metallo che predomina da il nome alla lega. ¢ I metalli puri non sono sufficientemente duri per poter essere lavorati, per cui vengono messi in lega con altri metalli che ne aumentano la durezza (per es.: l’aggiunta del Cu all’Au o all’Ag). come sappiamo le monete, specie quelle d'oro, in passato venivano saggiate mettendole tra i denti tentando di piegarle con le dita per capire se erano di buon metallo oppure suberate, dorate/argentate ecc. (fonte: "Numismatica e tecnologia" di Finetti)
Diagramma di fase ternario: rappresentativo delle colorazioni assunte dalle leghe Ag-Au-Cu. Le scale numeriche scritte ai lati del triangolo si riferiscono alle percentuali in peso di oro, argento e rame.
TITOLO E MISURA Il titolo dei metalli nobili usato dagli orefici è espresso in millesimi: Pt 990 ‰ Ag 925 ‰ Au 750 ‰ poiché a titolo più basso diventano fragili ‰
TITOLO E MISURA Altra unità di misura usata per metalli preziosi è il carato (Kt), che identifica le parti di metallo nobile in una lega espressa in ventiquattresimi (origini arabe). ¢ L’oro puro viene quindi indicato come “oro 24 carati”, ovvero ventiquattro ventiquattresimi (24/24) ¢ Nelle leghe d'oro un carato equivale dunque ad una di parte d'oro sul totale delle 24 parti che costituiscono la lega. ¢ La definizione “oro a 18 carati” indica che la lega è costituita da 18 parti d'oro puro e 6 parti di altri metalli.
TITOLO E MISURA L’argento in gioielleria è una lega d’argento 925 ‰. La lega d’argento a 900 ‰ è detta comunemente argento per conio e viene usata per le monete (lega da conio).
L’oreficeria è l’arte della lavorazione dell’oro e di altri metalli preziosi, per ottenere oggetti artistici. L’arte orafa è strettamente correlata con la gioielleria.
Il culto antico per i morti ci ha permesso di rinvenire molti gioielli nelle sepolture. Gran parte dei gioielli è andata perduta perché, nei periodi di difficoltà finanziarie, l’aristocrazia, li faceva fondere per ottenerne metalli da vendere. Gli oggetti religiosi custoditi dalla casta sacerdotale si sono salvati più facilmente . Corredo funebre della tomba 43 della necropoli di Varna
Il Cu viene aggiunto alle leghe preziose per la sua resistenza all’usura.
RAME Il Cu per azione dell’ossigeno dell’aria si ossida ad ossido rosso o nero. L’annerimento è tanto maggiore quanto maggiore è il suo contenuto. Per evitare queste modificazioni di colore, nella produzione di gioielli, si aggiunge borace, acido borico o tripoli, oppure si esegue il riscaldamento in atmosfera inerte. Nonostante queste precauzioni non sempre si riesce a prevenire l’ossidazione, in tal caso, per allontanare il colore superficiale si procede all’imbianchimento mediante immersione in acido solforico diluito a caldo o in soluzione di allume ferrico. L’acido scioglie gli ossidi di Zn, Cd, Ni allo stato di solfati solubili.
ARGENTO ¢ In acqua pura l’argento (Ag) è inalterabile a freddo e a caldo. ¢ Resiste molto bene alla soda caustica ¢ A freddo viene ossidato dall’O2 con formazione di ossido di Ag nero, molto resistente. ¢ L’acido che scioglie più facilmente l’Ag è l’acido nitrico ¢ L’HNO3, acido nitrico, non scioglie l’oro (viene sciolto solo dall’acqua regia), per cui viene usato per separare i due metalli
¢ Per ripristinare il colore proprio della lega, occorre asportare lo strato a composizione modificata mediante finitura meccanica o lucidatura galvanica. ¢ Quando è necessario ripulire alcuni metalli, prima di un’eventuale lucidatura, vanno eliminate le impurezze e i grassi derivanti dallo sporco.
La sgrassatura viene fatta mediante: ¢ Spazzolatura con soluzioni acquose calde (calce spenta, sapone o carbonato di sodio in polvere, prodotti a base di alcooli solfonati e sali di calcio e magnesio) ¢ Con solventi (alcool, acqua ragia, etere, tricloro etilene), con o senza ultrasuoni. ¢ Per via galvanica.
ARGENTO ¢ I cianuri di Na e K sciolgono rapidamente l’Ag in presenza di aria o H2O2 (acqua ossigenata). ¢ L’Ag viene facilmente intaccato da prodotti contenenti zolfo con formazione di solfuro nero (un esempio possono essere le monete riportate in figura); questa patina non è dannosa, ma non ha la proprietà di proteggere il metallo sottostante da ulteriore alterazione. ¢ Quest’alterazione costituisce un grave inconveniente, perciò molti studi sono stati condotti per trovare rimedio. Purtroppo per raggiungere una resistenza completa occorre l’aggiunta all’Ag di una % rilevante di Au, economicamente non vantaggiosa. ¢ Con l’avvento dell’epoca industriale si hanno nell’atmosfera notevoli quantità di prodotti solfurei. Secondo le statistiche ogni giorno di argento si alterano per la presenza di solfuri.
Se l’Ag è ricoperto da uno strato di ossidazione superficiale, non ha conseguenze importanti, basta un leggero decapaggio (pulitura di superfici metalliche mediante breve immersione in soluzioni acide o basiche diluite per eliminare incrostazioni e ossidazioni) o per pulitura (con spazzola e sapone in acqua calda).
Conservazione e pulizia degli argenti Ridurre il contatto con l’atmosfera (aria/ossigeno/gas). Ø Protezione degli oggetti in vetrine Ø Protezioni delle superficie con Ø pellicole trasparenti Ø cere Ø vernici Ø …..
• Un rimedio semplice e veloce per far splendere l’argenteria è quello di lasciare gli oggetti d’argento a bagno per tre ore in una soluzione composta da ½ tazza d’aceto bianco e due cucchiai di bicarbonato di sodio. Trascorso il tempo indicato, si lava sotto acqua fredda e si asciuga, con cura, con un panno morbido. • Per vivacizzare l’argento opaco, si procede utilizzando un foglio di alluminio. • Si fodera una teglia con un foglio di alluminio e si riempie con acqua fredda. Si aggiungono due cucchiaini di sale. • Infine si mette l’argenteria nella teglia con la soluzione. Viene lasciata agire per qualche minuto, si risciacqua e asciuga. Il foglio d’alluminio costituisce l’anodo sacrificale
Spesso per la pulitura e lucidatura vengono usate sottili polveri abrasive:
TECNICHE ORAFE L’ Incisione è una tecnica artistica, può essere in cavo o in rilievo. Il disegno viene reso indelebile per asporto di metallo. Incisione chimica lastra Cu incrudita + cera à con punta metallica si disegna asportando la cera HNO3 diluito per incidere il metallo asportazione cera à lastra pronta Cera solida: 300g cera vergine + 200g bitume giudaico + 200g mastice in lacrime+ 100g colofonia. Incisione a bulino o con scalpelli.
Sbalzo e cesello: l’incisione asporta il metallo, il cesello sposta metallo (utensile non tagliente per creare un disegno sotto i colpi di un martello)
¡ Si sbalza con grossi spostamenti di metallo, sul rovescio (faccia posteriore, in negativo). ¡ Si cesella (finitura, ritocco con piccolo spostamento di materiale) sul diritto (parte anteriore, in positivo) preferibile con Cu.
Uno fra i più celebri creatori di soggetti preziosi a sbalzo fu Benvenuto Cellini, che nel 1500 lavorò per la Signoria dei Medici a Firenze e per il Re di Francia.
La Saliera di Francesco I è un'opera scultorea in ebano, oro e smalto, realizzata da Benvenuto Cellini al tempo del suo soggiorno in Francia (1540 – 1543). Di piccolo formato (alta 26 cm), è considerato universalmente il capolavoro d'oreficeria dell'artista e uno degli oggetti più significativi del Manierismo europeo. È custodita all'interno del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Rubata nel 2003, Nettuno, il re del mare, è rimasto mesi senza il suo tridente. I ladri glielo avevano strappato di mano senza troppi riguardi per mandarlo come prova ai poliziotti. Volevano convincere lo Stato austriaco a cedere alle loro richieste: chiedevano 10 milioni di euro per rendere la preziosa saliera d' oro. Nel 2006 è stata recuperata in un casa alla porte di Vienna.
Smaltatura Operazione per coprire di smalto una superficie di metallo. Lo smalto viene ottenuto fondendo insieme: NaOH + silice + borace + ossido di Pb → miscela incolore Questa operazione si può fare su: Fe, ghisa, Cu, ottone, similoro, alpacca, Ag, Au. Gli smalti colorati si ottengono per aggiunta di ossidi metallici colorati. Sono smaltabili tutti i metalli con p.f > del p.f degli smalti. L’Au si smalta tanto meglio quanto < è il contenuto di Cu. L’Ag si smalta meglio se contiene Pt.
Tecniche diagnostiche distruttive o Metallografia o si occupa dello studio della microstruttura dei metalli e delle leghe. Si asportano patine o prodotti di corrosioni. Da tale analisi si capisce se un metallo deriva direttamente dalla fusione, o se è stato sottoposto a ricottura, tempera, laminatura etc. o Analisi termica o studia i materiali in funzione della temperatura, registrando i cambiamenti di stato o di struttura che sono caatteristici di ogni materiale. o Analisi termogravimetrica o studia il comportamento del materiale durante il riscaldamento, seguendo in continuo eventuali variazioni di peso.
Giovedì 10 dicembre 2020 8.30 - 10.00 Seminario "Metodologie analitiche applicate ai beni culturali: due casi di studio in ambito numismatico e librario-archivistico” ¡ Gianpiero Adami (Ordinario di Chimica Analitica - Università degli Studi di Trieste) ¡ Giovanna Marussi (Dottoranda in Chimica - Dottorato di Ricerca Interateneo Trieste-Venezia Ca' Foscari) ¡ Paola Santin (Restauratrice e Collaboratrice di Ricerca - Università degli Studi di Trieste) https://teams.microsoft.com/l/team/19%3afa222461bbb44a2ea4f0613eb287f760%40thr ead.tacv2/conversations?groupId=9175a5b9-881f-4841-9836- 35e422396908&tenantId=6bfa74cc-fe34-4d57-97d3-97fd6e0edee1
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