LA TV DIGITALE TERRESTRE IN ITALIA: DALLE PAROLE AI FATTI - Oviedo, 6 novembre 2008
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
CRONOLOGIA DELLA TDT IN ITALIA PRINCIPALI EVENTI / 2001-2006 Dicembre 2005 Ufficializzato il posticipo dello Mar 2001 switch-off dal 2006 al 2008 Approvata la legge n.66/2001 che (Decreto 22/12/2005, n.273) determina la normativa di riferimento per la TDT e stabilisce la data di switch-off al 2006 (poi Dic 2003 modificata) Lancio ufficiale della piattaforma TDT. 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Gennaio 2005 Mediaset e Telecom Italia Media lanciano i rispettivi servizi Pay Ottobre 2006 Per View via TDT Il Governo approva una riforma in base alla quale i broadcaster con più di 3 canali su rete analogica terrestre debbano rendere un canale accessibile Fonte: e-Media Institute. esclusivamente via TDT.
CRONOLOGIA DELLA TDT IN ITALIA PRINCIPALI EVENTI / 2007-2008 Ottobre 2008 Completato lo switch-off del segnale analogico terrestre in Sardegna. Marzo 2007 Settembre 2008 Inizia lo switch-off sperimentale in Viene presentato il Sardegna e Valle D’Aosta con lo calendario nazionale di spegnimento del segnale analogico switch-off, che prevede il terrestre di Rai 2, Rete 4 e Qoob. passaggio progressivo alla TV digitale nelle 16 aree tecniche individuate entro il 2012. 2007 2008 Gennaio 2008 Ottobre 2007 il Decreto ministeriale del Agosto 2008 La Legge Finanziaria 2008 24 gennaio 2008 (in Agcom approva la posticipa lo switch-off al 2012 e applicazione della Legge graduatoria dei soggetti prevede il divieto progressivo di Finanziaria) stanzia 54,8 che possono accedere al vendita di televisori privi di milioni di Euro per 40% della capacità ricevitore digitale integrato. sostenere la transizione al trasmissiva dei multiplex digitale, di cui 35 milioni di rai, Mediaset e per l'adeguamento Telecom Italia Media, dell'impiantistica Rai. secondo quanto stabilito Fonte: e-Media Institute. dalla Legge n.66/2001.
La nascita L’introduzione della Televisione Digitale Terrestre (TDT) in Italia, come nel resto d’Europa, è fondamentalmente policy‐driven, con il sostegno anche di alcuni settori industriali (e.g. elettronica di consumo), motivata da: – uso più efficiente delle risorse radio dedicate al servizio TV analogico; – apertura del mercato TV a nuovi soggetti editoriali, con conseguente maggiore pluralismo; – riduzione del digital divide grazie al T‐government e ai servizi interattivi; È anche un’occasione per riorganizzare il sistema televisivo italiano: i canali che oggi vengono usati dagli operatori per la copertura analogica del territorio sono molti e ciascun operatore tende ad occupare tutti quelli disponibili nello spettro radio VHF/UHF. Il modello di business è “free‐to‐air” con offerte complementari di contenuti premium a pagamento (pay per view – PPV)
La migrazione al digitale terrestre 9 Rilevanza della televisione terrestre per il grande pubblico: 9 è presente nel 99% delle abitazioni 9 genera circa il 95% degli ascolti televisivi 9 è una piattaforma gratuita 9 è una piattaforma “aperta” per gli editori nazionali e locali 9 La TDT è indispensabile per la migrazione vs un futuro all digital della TV: 9 contribuisce alla penetrazione della TV digitale in una quota rilevante delle famiglie; 9 anche laddove vi sia una buona penetrazione delle piattaforme a pagamento (satellite, IPTV) contribuisce alla conversione al digitale del secondo e terzo televisore.
Switch off e dividendo digitale 9 Lo switch off consentirà di sfruttare a pieno il digital dividend derivante da un uso più efficiente delle frequenze terrestri: 9 Dividend televisivo: nuovi canali free e pay TV, HD e servizi TV in mobilità 9 Dividend non televisivo: mobile e fisso a larga banda. 9 Durante la fase di transizione la trasmissione analogica e quella digitale coesistono (simulcasting), limitando fortemente i benefici derivanti dal digitale terrestre. 9 Tutti i paesi europei hanno posto tra le loro priorità politiche lo spegnimento della televisione analogica.
La normativa 9 Legge n. 66 del 20 marzo 2001 (comma 7. Art.2 bis, G.U. 20.3.2001) 9 Regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale (Delibera n. 435/01/CONS G.U. 6 dicembre 2001) 9 Legge 112/04 (legge Gasparri) integrata nel Testo Unico della Radio‐Televisione – Decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177
Legge 66/01 • Definisce le fasi del processo di transizione dalla TV analogica alla TV digitale: – fase di sperimentazione: rende possibile, per le emittenti, la sperimentazione (previa richiesta di abilitazione al Ministero) su frequenze proprie (dualcast). Impone ai titolari di più di una concessione televisiva la cessione di almeno il 40% della capacità trasmissiva per la sperimentazione da parte di altri soggetti – fase di regolamentazione e pianificazione delle frequenze: Piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali terrestri da approvare entro il 31 dicembre 2002 – fase di trasformazione delle trasmissioni da analogico a digitale: predisposizione delle reti di diffusione in tecnica digitale, sviluppo di nuovi programmi attrattivi per l’utenza; sviluppo dell’industria di consumo dei nuovi televisori e dei set‐ top‐box (2003‐2006) • Fissa i criteri direttivi del Regolamento AGCOM a venire, anticipando fra l’altro che ogni blocco di diffusione debba contenere, oltre ai servizi multimediali veicolati, almeno cinque programmi radiofonici DAB o almeno tre programmi televisivi DVB • Stabilisce una ripartizione di ruolo tra Fornitore di contenuti, Fornitore di servizi e Operatore di rete individuando la nuova catena del valore del DTT; • Fissa la data di switch off al 31.12.2006 (rinviata due volte prima al 31 dicembre 2008 con decreto 22 dicembre 2005, n.273, poi entro la fine del 2012 (Decreto Legge 1 ottobre 2007, n. 159)
Delibera 435/01/CONS In attuazione alla legge 66/01, la delibera 435/01/CONS: • regola il passaggio del sistema televisivo dal regime analogico al regime digitale; • definisce le condizioni relative al rilascio delle licenze e delle autorizzazioni per la diffusione di trasmissioni radiotelevisive su frequenze terrestri in tecnica digitale; • definisce i soggetti: – Fornitore di contenuti. soggetto che ha la responsabilità editoriale nella predisposizione dei programmi destinati alla radiodiffusione digitale televisiva e sonora – Fornitore di servizi, fornisce, attraverso l’Operatore di rete, servizi di accesso condizionato mediante, distribuzione di chiavi numeriche per abilitazione alla visione dei programmi e alla fatturazione dei servizi. – Operatore di rete, soggetto titolare del diritto di installazione, esercizio e fornitura di una rete di comunicazioni elettroniche e di impianti di messa in onda, multiplazione, distribuzione e diffusione e delle risorse frequenziali
La catena del valore del DTT OPERATORI DI RETE ))) FORNITORI DI )))) CONTENUTI Head End programmi Multiplazione Trasporto Diffusione Ricezione Emissione Decoder Centro Canale di ritorno Servizi Rapporto con utente FORNITORI DI SERVIZI L’interattività realizzata mediante canale di ritorno introduce un ulteriore soggetto, il fornitore di servizi come il soggetto che fornisce, attraverso l'operatore di rete, servizi al pubblico di accesso condizionato mediante distribuzione agli utenti di chiavi numeriche per l'abilitazione alla visione dei programmi, alla fatturazione dei servizi ed eventualmente alla fornitura di apparati, ovvero che fornisce servizi della società dell'informazione ai sensi dell'articolo 1, numero 2), della direttiva 98/34/CE, come modificata dalla direttiva 98/48/CE, ovvero fornisce una guida elettronica ai programmi
Gli Operatori di Rete I Multiplex TDT in Italia Copertura dei Multiplex Population Population Operator Operator N. N. Mux Mux coverage coverage 22 >70% >70% 2+1 2+1 DVBH DVBH 70 70 %- %- 80% 80% 22 70%-80% 70%-80% 11 80% 80% 11 >50% >50% LOCAL LOCAL TV TV >50 >50 N.A. N.A.
Il Testo Unico della Radiotelevisione e L.112/04 9 Decreto legislativo recante il testo unico delle disposizioni legislative in materia di radiotelevisione, in cui vengono coordinate le norma vigenti con le necessarie integrazioni, modifiche e abrogazioni necessarie al relativo coordinamento. 9 Come il Codice delle Comunicazioni Elettroniche (decreto legislativo 259/03) il TURTV rappresenta un unicum normativo improntato al diritto della convergenza – uniforme e comune regolazione delle reti e servizi di comunicazione elettronica con alcune differenze tra la disciplina generale e quella speciale delle reti radiotelevisive (principio di specialità).
Il Testo Unico della Radiotelevisione e L.112/04 9 Tutela del pluralismo informativo 9 Aumenta il numero di canali di proprietà di un unico soggetto: dal 20% delle concessioni nazionali (i.e. 2) al 20% del numero complessivo di canali trasmessi anche in digitale 9 Aumenta la raccolta di ricavi da parte di un singolo soggetto: non più il 30% del mercato pubblicitario (stimato in circa 5 mld di euro) ma il 20% del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) stimato dall’AGCOM in 22 mld di euro (Delibera 341/06/CONS) 9 Limite del 10% alla raccolta di ricavi del SIC per le imprese di telecomunicazioni i cui ricavi nel settore TLC siano superiori al 40% (di fatto limite ad hoc per Telecom Italia). 9 Vincolo temporale (31 dicembre 2010) all’acquisizione da parte delle imprese televisive nazionali di partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani.
Il Testo Unico della Radiotelevisione e L.112/04 9 Disciplina per l’avvio e la conversione alla trasmissione in tecnica digitale 9 La licenza di operatore di rete viene rilasciata ai soggetti nazionali o locali già concessionari, o che hanno ottenuto l’autorizzazione alla sperimentazione qualora dimostrino di aver raggiunto una copertura non inferiore al 50% della popolazione 9 Obbligo in capo alla RAI di realizzare 2 MUX e almeno 3 canali digitali in chiaro. 9 Conferma della data prevista per lo switch off al 31.12.2006 (poi rinviata 2 volte e oggi fissata entro la fine del 2012). 9 Permette trading delle frequenze purché finalizzato al digitale 9 Simulcast delle trasmissioni analogiche possibile fino alla data di switch off con proroga concessioni/autorizzazioni analogiche
L’ Associazione DGTVi Istituzioni Istituzioni “Comitato “Comitato Nazionale Nazionale Italia Digitale” Italia Digitale” Industria Industria Specifiche Specifiche Tecniche Tecniche Altre Altre Piattaforme Piattaforme Distributori Distributori & & Rivenditori Rivenditori Info Info Web Web Consumatori Consumatori Info Info Web Web
Finalità di DGTVi 9 Promuovere le iniziative volte all'interoperabilità delle reti e dei servizi interattivi 9 Cooperare, in costante consultazione con il Ministero delle Comunicazioni, l'Autorità Garante delle Comunicazioni ed ogni altra autorità competente alla transizione dal sistema analogico a quello digitale nei tempi previsti dalle leggi vigenti. 9 E’ un organismo aperto nei confronti dei terzi ed opera in modo non discriminatorio nei confronti di tutti gli operatori del settore e degli utenti finali DGTVi website: www.dgtvi.it
Normativa su IDTV 9 Il Decreto legge collegato alla Finanziaria 2008 stabilisce un termine ultimo per la commercializzazione di apparecchi tv analogici (aprile 2009). 9 Il Decreto fissa tre scadenze chiave. • Da febbraio 2008 i televisori analogici dovranno essere muniti di un’etichetta che precisi la non abilitazione alla ricezione di trasmissioni digitali • Da ottobre 2008 i produttori dovranno rifornire i distributori solo di apparecchi TV con sintonizzatore digitale • Da aprile 2009 non si possono più vendere televisori solo analogici
Valore aggiunto della TDT: Servizi interattivi • Le applicazioni MHP consentono l’interattività in locale, i.e. la possibilità di fruire di servizi dati in broadcast, con grafica unificata. • I servizi più usati sono i giochi play‐along, i giochi per bambini (Boing) l’interattività collegata alle partite di calcio, l’audio in originale di film e serie Tv. • Ad oggi, l’esito delle rilevazioni sull’utilizzo di tali servizi indicano il 50% dei soggetti utilizza ogni settimana servizi interattivi. • In Sardegna, il Consorzio Sardegna Digitale ha avviato servizi di pubblica utilità sulla TDT ed ha avviato il canale Sardegna Digitale (con copertura del 70% della popolazione). Il 10% dei cittadini sardi usa questi servizi. • Interattività da remoto ad oggi circa l’8% dei telespettatori con decoder TDT si collegano almeno occasionalmente da remoto per fruire della piena interattività.
Valore aggiunto della TDT: Alta Definizione • L’Alta Definizione sulla piattaforma TDT è nei piani di tutti gli editori, anche se i tempi di applicazione, le scelte tecnologiche e i modelli di business non sono ancora delineati. – La Rai ha trasmesso in HD le Olimpiadi invernali di Torino ed i Campionati Europei. Il piano industriale della Rai, recentemente approvato, prevede un Multiplex HD dopo lo switch off e il lancio di un canale HD già nel 2009. – Mediaset è orientata a dedicare alla sperimentazione HD un multiplex via via che si procede con gli spegnimenti regionali. – TIMedia seguirà una strategia analoga, compatibilmente con la disponibilità di programmi e frequenze.
COMITATO NAZIONALE ITALIA DIGITALE Comitato Nazionale Italia Digitale (D.M. 4 agosto 2006 fondazione – D.M.2008 rinnovo ) Presiede: Ministro delle Comunicazioni Partecipano: DGTVi, AGCOM, Conferenza Unificata, emittenti private nazionali, associazioni delle emittenze locali più rappresentative, operatori via cavo e su piattaforma satellitare, editori nazionali che abbiano avviato trasmissioni digitali, consumatori, Regioni interessate alle sperimentazioni all digital. Report mensile Programma attività Gruppo Tecnico Co‐Presiedono: AGCOM e DGTVi Partecipano: Ministero delle Comunicazioni; AGCOM; operatori via cavo e su piattaforma satellitare; editori nazionali che abbiano avviato trasmissioni digitali, un’associazione di imprese non aderenti al digitale. Intervengono: Consumatori, Regioni all digital, Imprese (manifatturieri; distributori; installatori). 4 aree di intervento cd task force Dati & Assistenza Clienti Rapporti RAI – Ricerche e Comunicazione Reti Ministero
CALENDARIO NAZIONALE SWITCH OFF 2008 II sem Area 16 Sardegna Il decreto 10 settembre 2008 definisce un calendario per il passaggio definitivo I sem Area 2 Valle d’Aosta alla trasmissione televisiva digitale 2009 II sem Area 1 Piemonte occidentale terrestre, con l'indicazione delle aree Area 4 Trentino e Alto Adige (inclusa la provincia di Belluno) territoriali interessate e delle rispettive Area 12 Lazio Area 13 Campania scadenze (GU n. 238 del 10/10/2008) I sem Area 3 Piemonte Orientale e Lombardia ( inclusa la provincia di Piacenza) 2010 II sem Area 5 Emilia Romagna* Area 6 Veneto* ( incluse le province di Mantova e Pordenone) Area 7 Friuli Venezia Giulia Area 8 Liguria I sem Area 10 Marche* 2011 Area 11 Abruzzo e Molise* (inclusa la provincia di Foggia) Area 14 Basilicata, Puglia (incluse le province di Cosenza e Crotone) I sem Area 9 Toscana e Umbria (incluse le province di e Viterbo) * Gli switch off delle Aree 5 e 6 e quelle 10 e 2012 11 sono da considerarsi, rispettivamente, facenti parte di un processo congiunto II sem Area 15 Sicilia e Calabria
L’ATTUAZIONE DEL CALENDARIO Aree Switch over Raidue Famiglie interessate (in Aree Switch off Famiglie interessate (in IPOTESI DI CALENDARIO 2009 Retequattro migliaia) migliaia) MARZO Torino 1.000 APRILE Valle d'Aosta 50 MAGGIO Trento 100 Bolzano GIUGNO Roma 1.500 LUGLIO Piemonte 1.200 AGOSTO SETTEMBRE Napoli 1.000 OTTOBRE Trento 200 Bolzano NOVEMBRE Lazio 2.000 DICEMBRE Campania 2.000 TOTALI 3.600 5.500 Entro 10 mesi Retequattro sarà ricevibile solo in digitale da circa 4.000.000 di famiglie (inclusa Sardegna): circa il 20% dell'intera popolazione italiana Entro 14 mesi passeranno integralmente in digitale circa 6.000.000 di famiglie (inclusa Sardegna): circa il 25% dell'intera popolazione italiana
Aree All Digital 16 aprile 2005 La Prima Conferenza Nazionale sulla Televisione Digitale Terrestre, svoltasi a Santa Margherita di Pula (Cagliari) individua le prime “aree all digital“ italiane, Sardegna e Valle d’Aosta. La Regione autonoma Sardegna firma il Protocollo d’Intesa con il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, e DGTVi. 22 giugno 2006 Con il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, viene siglato un nuovo Protocollo che individua un diverso calendario di spegnimento. Alla fine del processo di spegnimento (2008) la Sardegna sarà il territorio “all digital” più esteso d’ Europa.
Calendario Switch‐off Sardegna S. S. O O di di Rai2 Rai2 ee Spegnimento Spegnimento di di Rete4 Switch Switch off: off: Rete4 in 173 in 173 22 canali canali comuni intero comuni (prov. (prov. intero analogici analogici (Rai2 (Rai2 di di Nuoro, Nuoro, territorio territorio ee Rete4) Rete4) nell’ nell’ Sassari Sassari ed ed Sardo Sardo area area didi Cagliari Cagliari Oristano) Oristano) (123 comuni) (123 comuni) 1° Marzo ‘07 15 Nov ‘07 31 ottobre ’08 646.000 Famiglie coinvolte La penetrazione della TV Digitale ha raggiunto l’ 89,1% delle famiglie in Sardegna ed il 92% nell’area di Cagliari. (dato Makno).
L’offerta TDT 29 canali nazionali + 2 servizi a pagamento + in Sardegna 16 emittenti locali
I Servizi interattivi: 6 Aree Tematiche • Cultura e tempo libero • Trasporti e turismo • Sanità • Lavoro • Sapere e formazione • Istituzioni
Nuovo Canale di pubblica utilità: “Sardegna Digitale” HOME PAGE: • Info: (tasto giallo) • News: (tasto verde) • Meteo: (tasto blu) • I Servizi per Te: (tasto rosso)
Pianificazione Reti TDT in Sardegna La Pianificazione delle Reti digitali in Sardegna è il risultato della collaborazione tra Ministero delle Comunicazioni, AGCOM ed Operatori di Rete sulla base di criteri dati dall’Autorità di settore (AGCOM) in linea con Ginevra 2006: salvaguardia per il servizio pubblico della copertura universale, salvaguardia degli investimenti effettuati dai broadcasters legittimamente operanti, salvaguardia delle tv locali, accesso per nuovi entranti, sviluppo di nuove tecnologie e della Mobile TV. 21 frequenze UHF (>80% territorio) • 14 per operatori nazionali • 7 per operatori locali 2 frequenze VHF (>80% territorio) per operatori nazionali 6 frequenze (50‐70% territorio) per operatori nazionali 10 frequenze (copertura sub‐regionale ) per operatori locali 2 frequenze sono riservate a Nuovi Entranti
L’integrazione: una scelta obbligata la completa conversione delle reti analogiche fatta in modalità SFN determina una assenza di copertura che oscilla tra il 5% del territorio per le frequenze migliori, fino ad un massimo del 15% per le frequenze residue e pertanto l’unica strada percorribile appare quella dell’utilizzo di altre piattaforme.
LA TELEVISIONE DIGITALE Evoluzione Dtv in Italia 100% Universo: 24 mio famiglie Fonte: ITMedia Consulting 80% 60% 55,7% In Italia la penetrazione 42,4% 49,5% della televisione digitale 40% 36,2% combinata dall’effetto 23,7% SAT+TDT si avvicina al 60% 20% 16,4% 0% 2003 2004 2005 2006 2007 E2008 Cavo/Iptv Satellite Tdt Analogico terrestre
IL SORPASSO DELLA TDT 20 18 milioni di Universo: 24 mio famiglie famiglie 16 Fonte: ITMedia Consulting 14 Analogico terrestre 12 10 8 Tdt In Italia la piattaforma Satellite 6 satellitare cresce ma in misura contenuta, 4 mentre la TDT continuerà Cavo 2 digitale/ Iptv a crescere a tassi 0 sostenuti fino allo S/O. 2003 2004 2005 2006 2007 E2008
Vendite decoder ad agosto 2008 TOTALE : 9.601.630 (Feb04‐Ago08) 32,0% Decoder Digitali Terrestri integrati in altri apparecchi 68,0% (3.074.046) Decoder Digitali Terrestri (6.527.584) FONTE: STIMA su Panel GfK Marketing Services Italia. Rilevazione mensile su un campione di 1.687 punti di vendita rappresentativo di 7.795 negozi
IL MERCATO: DATI SULLE VENDITE Vendite mensili e cumulate di ricevitori TDT in Italia (in migliaia) ). Vendite mensili 9.601 Secondo le ultime rilevazioni di Gfk, 9.231 nel mese di agosto sono stati venduti 8.908 370 circa 370 mila ricevitori per la Televisione Digitale Terrestre. Di 323 questi, circa i due terzi (236 mila) sono 8.624 284 ricevitori integrati in altri apparecchi, mentre i rimanenti (circa 135 mila) sono ricevitori esterni. Ad agosto le vendite di STB sono cresciute del 70% rispetto a luglio. mag‐08 giu‐08 lug‐08 ago‐08 Fonte: Gfk
PIATTAFORMA DIGITALE TERRESTRE ITALIA Share % 6,0 6,0 5,0 4,3 4,0 2,7 3,0 2,0 1,0 0,0 settembre 2007 febbraio 2008 settembre 2008
PIATTAFORMA DIGITALE TERRESTRE– VAL D’AOSTA La Valle d'Aosta accelera la visione digitale terrestre 31,5 35,0 30,0 25,0 18,4 19,4 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 luglio agosto settembre share% 2008
PIATTAFORMA DIGITALE TERRESTRE IN SARDEGNA – Share % Sardegna, ascolti raddoppiati tra l'estate 2007 e l'estate 2008 50,0 44,0 42,5 41,1 40,0 Quote d'ascolto 30,0 20,0 22,0 20,0 17,8 10,0 0,0 giu-07 lug-07 ago-07 giu08 lug08 ago08
Lo share delle piattaforme in Valle d’Aosta aprile 2007 – ottobre 2008 VALLE D'AOSTA APRILE 2007 TDT 10,0 ANALOGICA SAT 36,4 53,5 VALLE D'AOSTA- NON OTTOBRE 2008 DEFINITA IPTV 0% 0,0 TDT ANALOGICA 25% 43% SAT 32%
Lo share delle piattaforme in Sardegna aprile 2007 – ottobre 2008 SARDEGNA APRILE 2007 TDT 21,9 SAT 14,6 ANALOGICA 63,5 SARDEGNA - OTTOBRE 2008 ANALOGICA 20% TDT 51% SAT 22%
Ma che cosa manca nella TDT in Italia?
Conclusioni • Manca una identità della piattaforma (ordinamento canali e guida elettronica)….però • Fino a ieri la spinta al digitale è stata sostanzialmente legislativa, oggi è il frutto dell’azione congiunta di tutti gli associati DGTVi • Le imprese private si sono mosse per garantire il mantenimento dei propri asset (reti/frequenze) e la propria posizione sul mercato • La Rai – a differenza di quanto è avvenuto in tutti i Paesi europei – ha iniziato a muoversi nello scenario digitale da qualche mese • Nuovi fornitori di contenuti si sono presentati sul mercato italiano per due motivi: – Il programma certo di digitalizzazione (calendario) – Le misure proconcorrenziali effettive (AGCOM 40%) • La piattaforma italiana è multi cas, multioperatore pay ed interattiva con MHP.
Puoi anche leggere