"La storia, le dinamiche e le forme dei rave party" - Visione del video: "Tekno- il respiro del mostro"

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"La storia, le dinamiche e le forme dei rave party" - Visione del video: "Tekno- il respiro del mostro"
“La storia, le
   dinamiche e le forme
      dei rave party”
        Visione del video:
   “Tekno- il respiro del mostro”
http://www.youtube.com/watch?v=cifnZjQ
      f7IU&feature=fvwrel (oo:22:00)
Il fenomeno Rave
Un po’ di storia…
   Il rave è un fenomeno che sorge negli anni ’80 in
    America, anche se ha iniziato a diffondersi in
    Inghilterra per poi espandersi in tutta Europa come
    pratica di organizzare party della durata di una
    notte o più giorni (in questo caso si parla di
    teknival).
   I primi rave trovano vita negli Stati Uniti,
    precisamente nella periferia di Detroit, qui si
    muovono i primi passi per la sperimentazione di
    nuovi tipi di musica.
   Questa musica (Tekno) segnerà l’associazione tra i
    ravers e il consumo di sostanze stupefacenti, in
    particolare dell’ecstasy, che proprio tramite il
    circuito dei rave, si diffonderà a macchia d’olio…
   Tutto parte nei club americani, ma l’esperienza
    londinese porterà presto ad uscire da questi, si è
    iniziata a sentire l’esigenza di spostarsi altrove, in
    luoghi più ampi in grado di riunire migliaia di
    giovani.
   È così che nasce la caratteristica più tipica del
    fenomeno rave: la T.A.Z.
   Il fenomeno rave non per caso si situa negli anni
    ’80, durante il quale in America e in tutta Europa
    si sviluppano controculture tese a denunciare un
    contesto sociale e politico soffocante e si può
    comprendere come: esperimento di creazione di
    spazi alternativi, dinamici e indipendenti, in
    chiara rottura con la cultura capitalista.
   Il rave nasce come protesta in un Inghilterra
    molto conservatrice, infatti il governo inglese è
    stato l’autore della più grande repressione
    internazionale mai esistita nei confronti dei rave.
   Come spesso accade per le politiche di repressione
    di questo stampo, i risultati furono di ordine
    inverso.
Distinzione tra i vari tipi di
                Rave
   Rave off: è l’espressione più tipica del fenomeno
    rave, si basa sul concetto di T.A.Z. e di festa come
    protesta attiva, espressione del sogno anarchico,
    ecc.
   Rave on: in questi casi le feste vengono
    organizzate in luoghi privati, cui si entra solo
    pagando. La musica è tekno ma ci si assoggetta,
    almeno in parte, alle regole sociali.
   Fenomeni ibridi: rave che hanno la caratteristiche
    proprie del circuito off, un esempio tipico sono le
    Street Rave Parade.
T. A. Z.
Zona Temporaneamente Autonoma
   Protesta alla società capitalista che riduce ogni
    cosa alla logica di mercato, tra cui anche il
    divertimento.
   Simboleggia quindi una ri-appropriazione delle
    libertà che nella società vengono vietate o
    commercializzate.
   Privatizzare uno spazio significa restringere il suo
    potenziale relazionale: si priva il luogo dalle
    possibili relazioni che si potrebbero instaurare
    senza il consenso dei proprietari. Occuparlo
    quindi, significa liberarlo dalle restrizioni
    relazionali socialmente e legalmente previste.
   I ravers dicono: no! Il suolo pubblico è di tutti e
    tutti hanno il diritto di goderne, gratuitamente.
La fEstA è LiBeRa e LiBeRa
   ReStA
   Se tUttI NoI uSeReMo La
   tEstA
   e RiCoRdAtI SeMpRe kE
   DiEtRo oGnI fEstA
   NoN C'è SoLo iL BaLLo Ma
   aNkE pRotEstA

  CoNtRo iL SiStEmA Ke tI
  vUoLe oBbLiGaRe
  a pAgArE SoLdI x p0tEr
  BaLLaRe
  e a qUeStE CoNdIzIoNi
  NoN sI pUò s0ttoStArE
  DaVaNtI a uN BeL SoUnD
  VoGLIaMo DaNzARe

  x NoN SuBiRe NeSsUn
  SuPpLIzIo
  Ke La RaVe.oLuZIoNe
  aBbIa sUbIto InIzIo![1]
  [1] http://shockraver.free.fr/activism.htm
   Uno «spazio affrancato dalle regole del sistema
    post-fordista», in cui tutti i partecipanti sono allo
    stesso livello, senza voler uniformare l’aspetto, gli
    atteggiamenti, i pensieri.
   «Si tratta di un luogo liberato, dove la verticalità
    del potere è sostituita spontaneamente con reti
    orizzontali di rapporti.[…] luogo del caos e
    quindi […] momento in cui tutto deve essere
    lecito, come sovrabbondanza, come ebbrezza,
    come superamento di stati di coscienza
    normalmente consentiti, per trasformare il corpo
    da luogo di mortificazione a carne viva» [Bey,
    1993, 1].
   È qui che si rende concreto il «sogno anarchico di
    una cultura libera» [Ibidem, 16]
   Nell’occupazione si realizza la dinamica fondamentale
    della festa: l’apertura indiscriminata dello spazio
    (non ci sono biglietti da pagare o meccanismi di
    selezione) e la libertà di gestione dello spazio (non ci
    sono cliché comportamentali specifici: si può ballare,
    giocare, fare i giocolieri, scattare foto, ecc; la presenza
    di molti cani, non ci sono luoghi in cui non si può
    andare, non ci sono palchi, ecc).
   Capannoni abbandonati, ex fabbriche o ex luoghi di
    lavoro industriale: vengono trasformati in vere e
    propri luoghi di libera festa, vengono rianimati dalle
    tribe che li occupano, liberati dall’alone di fatica
    disumana che li ha caratterizzati mentre erano attivi e
    trasformati in luoghi in cui si celebra la vita.
   Elemento centrale del Rave Off è la Tekno:
-   Segna il rifiuto dei club e delle discoteche;
-   Ci sono molte varianti della Tekno (goa, hardcore);
-   Il luogo dove si balla, lo spazio intorno al sound in
    cui tutti si muovono unanimi, fondendosi come
    collettività che assume gli stessi movimenti scanditi
    dal ritmo techno, è il luogo in cui le distinzioni tra
    le diverse individualità presenti nel rave si
    annullano, anche grazie alle sostanze empatogene;
-   De-individualizzazione, una sparizione delle
    identità individuali… lì spariscono le forme di
    mediazione sociale tradizionali, che scandiscono lo
    svolgimento della vita ordinaria nella società;
   Più ci si allontana dal sound e dal luogo di ballo,
    più queste forme tendono a riemergere, anche se
    calmierate da quell’energia “deindividualizzante”
    o “degerarchizzante” che si irradia dalle casse;
   Il ballo techno è la forma più ritualmente specifica
    di tutta l’esperienza rave, che trasforma questa
    esperienza in fortemente estatica rispetto alla vita
    quotidiana…
   Caduta delle gerarchie: visione orizzontale, non
    c’è il dj come star della serata = tutti sullo stesso
    livello (veramente?);
   Le Tribe o Crew: l’organizzazione della festa;
Possibili interpretazioni
   Non possiamo entrare nel vissuto di ogni singolo ravers,
    che ha la sua storia, le sue dinamiche…
   Ma come fenomeno sociale:
-   Evidente bisogno di ritualità: celebrare liberamente la
    vita;
-   Sogno anarchico: libertà dell’uomo come assenza di
    regole, di norme e di gerarchie;
-   Voglia di comunità: nelle nostre società segnate dalla
    logica dell’“utilitarismo individualistico” e del mercato,
    in cui l’altro è visto come mezzo per raggiungere i propri
    obiettivi, emerge la voglia di riunirsi in piccole società in
    cui venire finalmente osservato come fine;
   Rave: diventa il luogo in cui contano le relazioni
    amicali, faccia a faccia, centrate sulla condivisione
    dei gusti, degli stili di vita, ecc.
   Ne risulta però solo l’illusione del potere di
    deformare le convenzioni sociali entro cui si è
    “costretti” nella quotidianità senza però farlo
    operare una trasformazione reale degli assetti.
   In questo senso il rave è anche un’evasione, dalla
    propria vita, con tutte le sue complicazioni e dalla
    società individualista e utilitarista.
   Droga: contribuisce all’evasione, al rifugio
    (esplicitamente cercato e proclamato) in un mondo
    migliore, senza i problemi della vita e della
    società.
Le “dinamiche comuni”
1) il recupero delle informazioni sull’evento e sul luogo in
    cui si svolgerà, con il passaparola tra i potenziali
    partecipanti;
2) l’organizzazione del viaggio: mezzi, modi, ecc;
3) il ritrovo prima della partenza;
4)il viaggio in macchina;
5) l’arrivo e l’entrata al rave (o al luogo in cui si svolgerà
    per gli organizzatori);
6) la perlustrazione dello spazio in vista dell’individuazione
    del sound preferito;
7) la ricerca delle sostanze;
Le “dinamiche comuni”
8) l’assunzione delle sostanze;
9) il ballo con la salita degli “effetti” e tutta la
   consistente parte di comunicazione non verbale;
10) l’arrivo della mattina, delle luci del giorno;
11) il ritorno nel proprio ambiente di vita;
12) i commenti collettivi riguardanti il rave una volta
   tornati nel proprio ambiente di vita.
Tutti questi passaggi mettono ancora una volta in
   luce la natura rituale del rave.
I Rave e la droga
   Il fenomeno rave è da sempre legato al consumo
    di sostanze:

-   Fungono da amplificatori della de-
    individualizzaione e de-gerachizzazione;
-   Permettono l’evasione dagli stati ordinari della
    coscienza;
-   Permettono l’evasione dal funzionamento normale
    (e reale) della società;
-   Sono legate al tipo di musica tekno che viene
    suonata: amplificano il potere della musica:
-   Se ne trovano di ogni tipo e delle migliori
    qualità…
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