LA SEZIONE AUREA ANDREA TODISCO - CL. 3 SEZ. I - ESAME DI STATO - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A.S. 2019/20
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a.s. 19/20 LA SEZIONE AUREA ANDREA TODISCO – CL. 3^ SEZ. I ESAME DI STATO - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A.S. 2019/20
LA SEZIONE AUREA INTRODUZIONE Che cos’hanno in comune la disposizione dei petali di una rosa o dei semi del girasole, la “Gioconda” di Leonardo, la spirale di alcune conchiglie, i bracci della via Lattea, la tessera sanitaria? Queste realtà, apparentemente così lontane tra loro, condividono un numero o una proporzione geometrica: la sezione aurea. Il mio interesse per la sezione aurea è nato durante la partecipazione al concorso “Se fossi Leonardo” al quale ha aderito la mia classe. Il concorso aveva lo scopo di stimolare la creatività di noi ragazzi applicando i principi elementari dell’ingegneria meccanica. Durante la prima fase del concorso ci siamo cimentati con 15 domande a risposta multipla su argomenti relativi alle STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics – Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte, Matematica). C’è stata poi una “seconda fase” …ma di quella parlerò più avanti. Nell’approfondire gli argomenti che avrei trattato per partecipare al concorso, mi sono imbattuto nella “sezione aurea” e ne sono rimasto affascinato. È stato proprio scoprendo che Leonardo ha utilizzato il “rettangolo aureo” in opere come “L’Ultima cena” o la “Gioconda” che mi sono appassionato alla sezione aurea e ho cercato di capirne di più. Molti oggetti di vita quotidiana sono “rettangoli aurei”: carte di credito, documenti di identità, biglietti da visita, tessere sanitarie, patenti di guida, … C’è un modo molto semplice per riconoscere se un rettangolo è aureo, senza dover misurare i lati: prendiamo due rettangoli uguali e collochiamoli uno accanto all’altro, il primo in orizzontale e il secondo in verticale, come nella figura qui sotto:
B A Figura 1 – Le carte di credito sono rettangoli aurei Se, unendo i vertici A e B, la retta passa esattamente per il vertice opposto ad A, allora si tratta di rettangoli aurei. Questa proprietà è stata applicata anche nella produzione dei fogli che si usano oggi in uffici e scuole. I differenti formati partono da suddivisioni successive di un foglio, chiamato A0, corrispondente da una superfice di 1 mq. Ciascuna delle successive suddivisioni viene numerata in modo crescente (A1, A2, A3, A4….), sempre secondo il formato dei rettangoli aurei. Figura 2 – Formati di fogli e rettangoli aurei 3 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Per iniziare questo mio viaggio attraverso la “sezione aurea”, come ho detto prima, partirò proprio da Leonardo da Vinci, di cui l’anno scorso abbiamo celebrato i 500 anni dalla morte. Ma prima di parlare di Leonardo e di scoprire come la sezione aurea possa rappresentare il “fil rouge” che attraversa tutte le discipline scolastiche e gli argomenti trattati nel mio percorso di studio alla scuola media, è necessaria un po’ di...matematica (che è una delle mie materie preferite). MATEMATICA IL RETTANGOLO AUREO Un rettangolo è aureo quando la relazione fra i suoi lati è pari al numero aureo, ossia a 1,618…. Vediamo perché e cos’è il numero aureo. Nel rettangolo della figura seguente (3), ad esempio, Figura 3 – Rettangolo aureo 4 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
la proporzione tra la somma dei due lati (maggiore + minore) e il lato maggiore del rettangolo è uguale a 1, 618: ab + bc ab Graficamente, infatti, la proporzione aurea può essere rappresentata da un segmento diviso in due parti a e b, tali che il rapporto tra l’intero segmento a+b e la parte più lunga a sia uguale al rapporto tra la parte più lunga a e la parte più corta b. In altre parole, l’intera linea è 1,618034… volte più lunga del segmento più lungo, e il segmento più lungo è 1,618034… più lungo del segmento più corto. Figura 4 – La proporzione aurea Questo numero così speciale viene rappresentato con la lettera greca phi (Φ) e non è possibile scrivere il suo esatto valore, perché è un numero irrazionale, poco maggiore di 1, ma composto da un numero infinito di cifre Φ= 1,6180339887498… Il numero Φ e la sezione aurea si intrecciano con un altro concetto matematico: la serie di Fibonacci. LA SEQUENZA DI FIBONACCI Nel 1223, a Pisa, Fibonacci partecipò ad una gara fra matematici indetta dall’imperatore Federico II che propose un singolare quesito: 5 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Quante coppie di conigli si ottengono in un anno se cominciamo con una coppia che genera un’altra coppia ogni mese, sapendo che le coppie più giovani sono in grado di riprodursi dal secondo mese di vita? Per risolvere il quesito, Fibonacci realizzò una tavola in cui riportava l’aumento della famiglia di conigli e tracciava un monitoraggio del numero delle coppie che avrebbe avuto alla fine del mese. Figura 5 – I conigli di Fibonacci 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ 6^ Totale 1° 1 1 2° 1 1 3° 1 1 2 4° 1 2 3 5° 1 3 1 5 6° 1 4 3 8 7° 1 5 6 1 13 8° 1 6 10 4 21 9° 1 7 15 10 1 34 10° 1 8 21 20 5 55 11° 1 9 28 35 15 1 89 12° 1 10 36 56 35 6 144 La colonna finale mostra il numero totale dei conigli e si vede subito una curiosa ricorrenza: ogni numero è la somma dei due che precedono. E il quoziente tra ciascun termine della successione e il suo precedente si approssima a Φ sempre di più, a mano a mano che procediamo nella serie: 6 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
1/1 =1 2/1 =2 3/2 = 1,5 5/3 = 1,666 8/5 = 1,6 13/8 = 1,625 21/13 = 1,615348 34/21 = 1,61904 55/34 = 1,61764 89/55 = 1,61818 144/89 = 1,61798 233/144 = 1,6180555 377/233 = 1,6180257 …………………….. Φ = 1,6180339887498…… La sequenza dei numeri di Fibonacci gode anche di altre proprietà aritmetiche. Infatti, prendendo tre numeri consecutivi e moltiplicando il primo per il terzo e il secondo per se stesso, si ottengono sempre due numeri interi tra di loro consecutivi. Ad esempio prendiamo i numeri 5, 8 e 13. Se moltiplichiamo 5 x 13 otteniamo 65, mentre 8 x 8 fa 64, e ovviamente 65 e 64 sono numeri consecutivi. Un’altra bizzarra proprietà: se sommiamo tra loro 10 termini consecutivi della successione di Fibonacci, otteniamo sempre un multiplo di 11. E ancora: il rapporto di un numero per il secondo che lo precede è sempre pari (tendente a) 2,618, che è il quadrato di 1,618; il quadrato di qualsiasi numero della serie è uguale al numero che lo precede, per il numero che lo segue, più o meno 1. Il più o meno si alterna lungo la sequenza; se dividiamo qualsiasi numero per il secondo che lo precede nella sequenza, otterremo sempre due come risultato, e come resto il numero immediatamente precedente il divisore; per esempio: 8934=2 con il resto di 21; 7 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
il quadrato di un numero di Fibonacci meno il quadrato del secondo numero precedente è sempre un numero della successione; il massimo comun divisore di due numeri di Fibonacci è ancora un numero di Fibonacci; escludendo 1 e 2, ogni numero della serie, moltiplicato per 4, fornisce un risultato, che aggiunto ad un numero di una nuova serie, dà un'altra serie di Fibonacci (ad esempio: 3x4=12+1=13; 5x4=20+1=21; 8x4=32+2=34; 13x4=52+3=55; 21x4=84+5=89 ) Figura 6 – Fibonacci (1170-1250) LA SPIRALE AUREA Con un rettangolo aureo si può costruire una spirale disegnando un arco di circonferenza dentro ogni quadrato. La costruzione si effettua partendo dal rettangolo aureo e sottraendo da esso un quadrato con i lati di uguale misura al lato corto del rettangolo. Si ottiene così un nuovo rettangolo aureo, di dimensione ovviamente inferiore. Se si ripete il processo otteniamo la seguente figura: 8 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 7 – Costruzione di rettangoli aurei Tracciamo ora diversi archi di circonferenza con un raggio uguale al lato di ciascuno dei quadrati che abbiamo appena ottenuto e prendiamo come centro uno dei vertici di ciascuno di essi. Il procedimento si continuerà nel rettangolo più piccolo, in questo caso a destra, seguendo un senso orario. Dalla proprietà del rettangolo aureo di potersi "rigenerare" infinite volte, deriva la possibilità di creare al suo interno una successione infinita di quadrati e quindi una spirale. Più precisamente, essa viene costruita inscrivendo quarti di cerchi con raggi uguali ai lati stessi del quadrato. Figura 8 – Costruzione della spirale aurea Il disegno risultante ci apparirà come nella seguente figura. 9 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 9 - Rettangolo aureo - Spirale aurea – Sequenza di Fibonacci UN ALTRO NUMERO SPECIALE In matematica c’è un altro numero speciale oltre a Φ, forse ancora più famoso: Л (pi greco), ossia 3.14. Anche questo è un numero decimale illimitato ed è il rapporto costante tra la lunghezza di una circonferenza qualsiasi e la lunghezza del suo diametro. La lunghezza di una circonferenza, infatti, si ottiene moltiplicando il suo diametro per Л. Figura 10 - Pi greco e formule del cerchio e della circonferenza 10 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Adesso che ho parlato di rettangoli aurei, di Φ, della successione di Fibonacci e della spirale aurea, vediamo come Leonardo da Vinci si occupò della sezione aurea e come ritroviamo questi concetti matematici in molte sue opere. ARTE Il vero trionfo della sezione aurea nell’arte si ebbe proprio nel Rinascimento quando rappresentò, per tutti gli artisti di quel periodo, un canone di bellezza cui ispirarsi per ogni composizione artistica, dall’architettura alla scultura e alla pittura. La sezione aurea, riconosciuta come un rapporto esteticamente piacevole, è stata usata, così, come base per la composizione di quadri o di elementi architettonici. Gli artisti e i matematici del Rinascimento, tra cui Leonardo da Vinci, Piero della Francesca e Sandro Botticelli, rimasero molto affascinati dalla sezione aurea. Allora essa era conosciuta come “divina proportione” e veniva considerata quasi la chiave universale per penetrare i misteri della bellezza in natura, nelle arti e nelle scienze. “De divina proportione” è anche il titolo del trattato redatto dal matematico rinascimentale Luca Pacioli e illustrato da sessanta disegni di Leonardo da Vinci. Leonardo è uno dei più grandi esempi della storia, un vero genio. Egli eccelse in vari campi del sapere umano: dalla matematica alla fisica e alla chimica, dall’ingegneria alla tecnologia, alla pittura, all’architettura, … La sezione aurea, in quanto legge strutturale del corpo umano, ha conosciuto in Leonardo da Vinci un geniale assertore, infatti in moltissime sue opere si può ritrovare il rettangolo aureo. Utilizzando la sezione aurea nei suoi dipinti Leonardo, inoltre, scoprì che, guardando le opere, si poteva creare un sentimento di ordine. In particolare Leonardo incorporò il rapporto aureo in due dei suoi 11 capolavori: La Gioconda e L'Uomo Vitruviano. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
LA GIOCONDA - Nota anche come Monna Lisa, la Gioconda è un dipinto a olio fatto tra il 1503 e il 1506. Si chiama così perché ritrae, secondo molti studiosi, Lisa Gherardini, moglie di un nobile mercante fiorentino: Francesco del Giocondo. È il dipinto più celebre della storia dell’arte mondiale e il più visitato, nella sua collocazione al Museo del Louvre di Parigi. Nella Gioconda il rapporto aureo è stato individuato nella disposizione dei lineamenti del viso, nell’area che va dal collo a sopra le mani e in quella che va dalla scollatura dell’abito fino a sotto le mani. Infatti i lineamenti del volto della Gioconda, così come il resto del corpo, sono disposti in modo da seguire l’andamento della spirale aurea, rendendo l’intera figura armoniosa e semplicemente perfetta. Figura 11 – La Gioconda Il dipinto ritrae a metà figura una giovane donna con lunghi capelli scuri. È inquadrata di tre quarti, il busto è rivolto alla sua destra, il volto verso l’osservatore. Le mani sono incrociate in primo piano e con le braccia si appoggia a quello che sembra il bracciolo di una sedia. Indossa un sottile abito scuro che si apre sul petto in un’ampia scollatura. Il capo è coperto da un velo trasparente e delicatissimo che ricade 12 sulle spalle in un drappeggio. I capelli sono sciolti e pettinati con una scriminatura centrale, i riccioli delicati ricadono sul collo e sulle spalle. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Gli occhi grandi e profondi ricambiano lo sguardo dello spettatore con una espressione dolce e serena. Le labbra accennano un sorriso. Non indossa alcun gioiello, sulle vesti non appare nessun ricamo prezioso. La semplicità con cui si presenta esalta la sua bellezza naturale. L’UOMO VITRUVIANO – L’Uomo Vitruviano è un disegno che rappresenta uno studio di proporzioni del corpo umano tramite la figura di un uomo inserito nel cerchio e nel quadrato. Linee geometriche in relazione tra loro secondo il modello della sezione aurea. L’opera prende il nome dalla traduzione in volgare del trattato latino “De Architettura” di Vitruvio Il corpo umano rappresenta l’elemento attorno al quale tutto deve essere dimensionato; il corpo è un vero e proprio “metro di misura”, in una sintesi di proporzione e armonia. Nel quadrato l’altezza dell’Uomo è pari alla distanza tra le estremità delle mani con le braccia distese. Il segmento passante per l’ombelico divide i lati esattamente in rapporto aureo tra loro. Figura 12 – L’Uomo vitruviano L’ARTE MODERNA E LA SEZIONE AUREA Anche alcuni artisti moderni utilizzano il rettangolo aureo nelle loro opere. In questo quadro e ben visibile l'impostazione artistica del pittore olandese Piet Mondrian 13 (1872-1944) che basa l'intero dipinto sull'accostamento di quadrati e rettangoli aurei. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 13 - Composizione con grigio ed ocra, 1918, olio su tela di Piet Mondrian L'architetto svizzero Le Corbusier ha, inoltre, sviluppato una scala di proporzioni che ha chiamato Le Modulor, basata sul corpo umano, la cui altezza è divisa in una sezione aurea che ha il suo punto centrale nell'ombelico. Il Modulor è uno strumento di misura nato, quindi, dalla statura umana e dalla matematica. Un uomo con il braccio alzato fornisce nei punti determinanti dell'occupazione dello spazio, il piede, la testa, l'estremità delle dita, tre intervalli che generano una serie di sezioni auree. Figura 14 - Le Modulor di Le Corbusier ( Charles Edouard Jenneret) 14 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
L’idea di Le Corbusier è che lo spazio e gli oggetti devono accordarsi armoniosamente alla figura umana. Il Modulor, infatti, implica anche un’architettura replicabile in serie, estremamente funzionale. Le abitazioni vengono costruite allo stesso modo di un oggetto riproducibile su scala industriale (macchine da abitare). Figura 15 - Unità di abitazione a Marsiglia (Le Corbusier) Da Leonardo a Le Corbusier, dunque è sempre stato chiaro che la perfetta armonia del corpo umano consente il suo corretto funzionamento. Un esempio ne è tutto ciò che interessa il movimento del corpo e, in particolare, il sistema muscolare. EDUCAZIONE FISICA Il corpo umano in posizione anatomica è diviso in tre linee immaginarie: linea longitudinale (o mediana) che va dal vertice del capo al piano di congiunzione dei talloni linea sagittale che attraversa il corpo dal petto al dorso linea trasversale che attraversa il corpo da una spalla all’altra. 15 Queste tre linee, essendo perpendicolari a due a due tra di loro, generano tre diversi piani su cui si sviluppano i movimenti: piano frontale, sagittale e trasverso. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Queste intersezioni, in un corpo con specifiche proporzioni, si basano tutte su rapporti aurei, come evidenziato nella seguente figura. Figura 16 – Rapporti aurei e corpo umano La perfezione del corpo umano la troviamo anche se calcoliamo la nostra altezza e la rapportiamo con la distanza dall'ombelico fino a terra. Altri rapporti aurei si ritrovano calcolando i rapporti fra - la lunghezza del braccio e la distanza dal gomito e la mano - la distanza anca-gamba e distanza anca-ginocchio - la distanza spalle-ombelico e distanza spalle–fronte Anche nelle mani possiamo individuare il rapporto aureo 1,618, esattamente nel rapporto delle falangi dell’anulare e del medio della mano. Nella figura seguente (n. 17) ritroviamo tutte queste proporzioni: 16 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 17 - Le proporzioni del corpo umano Chiaramente non restano esclusi dal gusto del bello la faccia, le orecchie, la fronte, gli occhi. Figura 18- Il rapporto aureo e il volto umano L’APPARATO LOCOMOTORE – I MUSCOLI Adeguate proporzioni consentono al corpo umano lo sviluppo di armonici movimenti. Il corpo umano, infatti è una macchina complessa dotata di numerose parti mobili ciascuna delle quali, opportunamente avvicinata, allontanata o bilanciata rende possibile: la locomozione la postura 17 la mimica facciale La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
I muscoli sono in grado di muovere sia le ossa unite dalle articolazioni sia la pelle sia gli organi interni. I movimenti di contrazione ed estensione dei muscoli coinvolgono quindi altre parti del corpo umano. I muscoli sono paragonabili a macchine capaci di trasformare la statica e inattiva energia chimica in attivo e dinamico lavoro meccanico. I muscoli, in base all’azione generale che svolgono, si distinguono in: tonici e fasici: muscoli che servono a mantenere il tono muscolare flessori, estensori, adduttori, abduttori e rotatori: i muscoli posti anteriormente all’articolazione permettono, con la loro contrazione, la flessione (muscoli flessori, ad esempio il bicipite) e perciò l’avvicinamento delle parti interessate, quelli situati posteriormente hanno il compito di consentire l’estensione (muscoli estensori, ad esempio il tricipite), quelli che rendono possibile l’avvicinamento delle parti distanti dall’asse mediana del corpo (muscoli adduttori) o l’allottamento (muscoli abduttori) e quelli che permettono la rotazione interna o esterna (muscoli rotatori) agonisti, antagonisti e sinergici: un muscolo che produce, con la sua contrazione, un movimento si dice agonista di quel movimento; il muscolo che attiva il movimento opposto si dice antagonista; sinergici sono i muscoli che concorrono insieme ad esprimere un dato movimento. I muscoli, inoltre, sono suddivisi in tre grandi categorie: muscoli striati o scheletrici –sono deputati al movimento volontario e governati dal sistema nervoso centrale muscoli lisci – sono a contrazione lenta e il loro funzionamento non è volontario (perciò sono anche detti “involontari”) e rivestono le pareti degli organi interni muscolo cardiaco – è presente solo nel cuore ed è in grado di contrarsi continuamente, senza manifestare affaticamento. LA CONTRAZIONE MUSCOLARE La contrazione muscolare è la proprietà del muscolo di accorciarsi e compiere le proprie funzioni; quello che si verifica è un accoppiamento elettromeccanico dove 18 l’impulso nervoso viene propagato alla cellula muscolare e convertito in movimento. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
L’esempio più immediato che ci può venire in mente è quello del muscolo scheletrico, la cui contrazione ci consente di sollevare un peso da terra ed è un tipo di contrazione volontaria che però può rispondere anche a stimoli di riflesso; non dimentichiamo che sicuramente il muscolo più importante è il cuore (le cui cellule si contraggono circa 86400 volte al giorno!) che pur essendo un muscolo striato è involontario. Il terzo tipo di contrazione muscolare è quella del muscolo liscio, così chiamato perché non presenta le striature del muscolo scheletrico. Figura 19 - Contrazione dei tre tipi di muscolo Quella di interesse maggiore per gli sportivi è la contrazione del muscolo striato o scheletrico. Il muscolo è costituito da tanti fasci di cellule: le fibre muscolari. La fibra muscolare è costituita da una membrana esterna (sarcolemma) che racchiude fibre più piccole dette miofibrille, immerse nel liquido citoplasmatico (sarcoplasma). Il sarcoplasma contiene i mitocondri, elementi necessari per il lavoro delle fibre muscolari e il reticolo sarcoplasmatico, molto importante per la trasmissione degli impulsi nervosi alle fibre. Le miofibrille sono formate da due tipi di filamenti proteici: filamenti più voluminosi costituiti dalla proteina miosina filamenti più sottili costituiti dalla proteina actina I filamenti della miosina hanno propaggini laterali che, al momento della contrazione, agganciano i filamenti di actina come denti di un ingranaggio (proprio come la ruota dentata di Leonardo), incastrandosi profondamente nel senso della lunghezza fra le fibre di miosina. L’unità contrattile delle miofibrille è detta sarcomero. 19 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 20 – La contrazione muscolare Il corpo umano, dunque, è una macchina complessa che consente il movimento. Esattamente come le famose “macchine” di Leonardo. TECNOLOGIA Lo scorso anno ho avuto modo di visitare il “Museo della Scienza e della Tecnologia” a Milano, la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo da Vinci, dove in circa 1.300 mq è possibile ammirare modelli storici, opere d’arte, volumi antichi e installazioni che fanno rivivere il genio di Leonardo in un'esperienza coinvolgente nella dimensione emotiva, intellettuale e fisica. L'aspetto più innovativo del contributo tecnologico di Leonardo è lo studio compiuto sugli organi delle macchine. Egli considera la macchina come il risultato dell'assemblaggio di una serie di dispositivi elementari. Leonardo scompone le macchine nei loro 'organi' fondamentali, studiandone le caratteristiche e il rendimento. Ecco alcuni esempi: 20 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
La vite e la ruota dentata. - Leonardo classifica accuratamente la vite, sforzandosi di misurarne la potenza e di precisarne le molteplici possibilità di impiego. Dedica, inoltre, particolare attenzione alla ruota dentata, fermando l'interesse sul profilo dei denti e classificando accuratamente i diversi tipi di movimento prodotti dalla variata combinazione di ruote dentate, ruote a pioli e rocchetti. La ruota dentata trasmette movimento a un’altra ruota o elemento dentato. Quando questo elemento è piccolo viene comunemente chiamato “pignone”, quando è grande viene chiamato “corona”. Gli ingranaggi sono disegnati per ridurre al minimo l’attrito e l’usura e possono essere di due tipi: ruote con denti o bastoncini tenuti assieme come una gabbia per uccelli. Figura 21 – Vite e ruota dentata La carrucola - La carrucola è una ruota con un solco dentro la quale scorre una fune che viene utilizzata per sollevare o muovere pesi. Quando la fune viene tirata, l'attrito mette in moto la carrucola, la quale, girando sul suo asse, permette di sollevare pesi difficilmente spostabili direttamente con la sola forza dell'uomo. 21 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 22 - Carrucola Il piano inclinato - È un metodo che sfrutta la forza di gravità: si tratta di una superficie inclinata che rende più facile tirare, spingere o far rotolare carichi pesanti. La pendenza dei piani inclinati può variare in base all'uso che se ne deve fare e alla forza d'attrito che il carico esercita sopra il piano stesso. Figura 23 - Piano inclinato La vite aerea - In questo studio di vite aerea (figura 24), Leonardo arriva a ipotizzare e formulare in anticipo di secoli l'efficacia dell'elica, concependo una struttura molto simile, ispirandosi alle forme della natura e dando corpo alle sue osservazioni sulle caratteristiche dell'aria. Nelle intenzioni dell'inventore, la leva avrebbe dovuto "avvitarsi" nell'aria sfruttandone la densità similmente a quanto fa una vite che penetra nel legno. La macchina, concepita come una “vite senza fine” era costituita da una 22 base circolare fissa inscritta in una corona mobile, a sua volta collegata a La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
un albero di trasmissione verticale. Sull'albero è montata una struttura elicoidale rastremata verso l'alto, collegata tramite tiranti alla corona rotante della base. Comunemente riconosciuto come l’antenato dell'elicottero moderno, questo progetto è interessante non tanto per le soluzioni meccaniche, quanto per il fatto che Leonardo individuò nell'aria, come nell'acqua, un fluido dinamico meno denso, attraverso il quale poter avvitare una macchina così progettata: ecco perché è più corretta la denominazione di “vite aerea” piuttosto che quella di “elicottero”. Figura 24 - La vite aerea (disegno foglio 83v Manoscritto B) Doveva essere azionata dalla forza muscolare di quattro persone che avrebbero impugnato le quattro aste del timone di manovra, rimanendo ferme e spingendo con i piedi una struttura collegata saldamente all’elica. In questo modo l’elica avrebbe preso a girare e, raggiunta un’ipotetica “presa” sull’aria, sarebbe volata via, lasciando a terra le persone e il pilone centrale. 23 Figura 25 - Funzionamento della vite aerea La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Ed è proprio prendendo spunto dalla vite aerea che, nel partecipare al concorso “Io sono Leonardo”, insieme ai miei compagni mi sono cimentato nella costruzione di una macchina leonardesca un po’ futuristica. Infatti, dopo aver partecipato alla prima fase del concorso, la mia classe si è classificata tra le prime 100 scuole e così abbiamo ricevuto in premio una scatola del Meccano, che ci sarebbe servita per creare una “macchina del futuro”. Utilizzando il set del meccano e vari materiali di riciclo (ad esempio, coperchi di piccoli vasetti per conserve e martellatine), in classe abbiamo costruito una macchina con in coda una spirale che, ricordando proprio la vite aerea, avrebbe dovuto “avvitarsi” nell’aria e spingere in avanti la macchina. Ho anche provato a costruire la struttura elicoidale secondo il modello della spirale aurea, utilizzando dei bastoncini di legno simili agli stecchi del gelato. Ma le proporzioni dell’elica così costruita non ne consentivano il montaggio in verticale e così ho dovuto rinunciare. Figura 26 - La nostra macchina leonardesca futuristica Leonardo negli ultimi anni della sua vita si trasferì in Francia, dove passò il periodo più sereno della sua esistenza e dove si spense a 67 anni presso il maniero di Clos -Lucé ad Amboise. Ed è proprio in Francia che è possibile ammirare uno dei più famosi esempi di sezione aurea applicata alla architettura: Notre Dame de Paris. 24 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
FRANCESE La Cathédrale de Notre-Dame (XIIe - XIIIe siècle) est située dans la partie orientale de l’Île de la Cité, qui se trouve sur la Seine, au centre de Paris. Cœur du culte catholique de la Capitale, la Cathédrale représente un chef d’œuvre d’architecture gothique ; célèbre en France comme dans le monde entier, théâtre des événements les plus importants de l’histoire de France, la Cathédrale représente l’un des monuments les plus visités de Paris. Le soir du 15 avril 2019 un violent incendie l’a ravagée. Figura 27 – Incendie du 15 avril 2019 Partout dans le monde les cathédrales gothiques basent leur structure sur les formes bien définies du carré, du cercle et du pentagone, dont les dimensions combinées correspondent approximativement au rapport 1 : 1,61. Notre-Dame de Paris est un édifice d’importance majeure par rapport aux figures géométriques dérivées du rectangle d’or ; sa spécificité consiste dans le fait que chaque élément de la façade (le premier ordre, le deuxième ordre, les deux tours) dérive 25 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
du nombre d’or (aussi appelé La divine Proportion, la section dorée ou la proportion dorée). La façade de Notre-Dame s’inscrit entièrement dans un rectangle d’or et un autre rectangle d’or contient la partie médiane avec ses deux grandes fenêtres géminées et sa rosace, surmontées par un galerie d’étroits arcs croisés. La façade principale est entièrement réalisée selon la proportion dorée, donc: la hauteur de la Cathédrale divisée par sa largeur équivaut à 1,61 la hauteur totale est d’environ 1,61 fois la hauteur des deux premiers niveaux la largeur totale est d’environ 1,61 la largeur d’une tour plus la partie centrale. L’image met en évidence les tronçons établis sur la façade selon la section dorée. Figura 28 - Cathédrale de Notre Dame de Paris La largeur de la façade principale est de 42 mètres. En considérant cette largeur comme le côté d’un carré et en la reconduisant sur la longueur du plan, on obtient encor trois carrés, c’est-à-dire 126 mètres. Une analyse de la section transversale révèle qu’elle aussi s’inscrit dans un carré et que les divisions principales sont déterminées par le 63° et 26’, selon le célèbre triangle dont la mesure de la base est exactement la 26 même que celle de la hauteur, qu’on retrouve partout dans cet édifice. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Si on coupe ensuite un carré à partir d’un rectangle d’or de la façade, on obtient toujours encore un rectangle d’or. Ces rectangles d’or ont été utilisés pour concevoir d’une manière harmonieuse la façade et ils se répètent ensuite dans le plan. Les dimensions du plan intérieur de la Cathédrale sont : largeur 36 mètres, longueur 108 mètres, c’est-à-dire trois carrés de côté 36 mètres. Au-dessus des portails de la façade occidentale de Notre-Dame, une bande horizontale présente la Galerie des Rois, une galerie de vingt-huit arcs reposants sur une série de petites colonnes; chaque arc abrite une statue de 3,5 mètres de hauteur représentant l’un des rois de Judée. Le quatorzième roi à partir de gauche, David, est le seul roi qu’on peut identifier. Figura 29 - Roi David – Galerie des Rois - Notre Dame David, le deuxième roi d’Israël, utilisait comme signature une étoile à six branches, un ‘hexagramme’ né à partir de l’union de deux triangles équilatéraux croisés et renversés. 27 Figura 30 - La stella di David La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
RELIGIONE La stella di David rappresenta la civiltà e la religione ebraica. La stella a sei punte è un chiaro esempio di sezione aurea. Nelle figure seguenti si vede chiaramente l’esagramma formato dai due triangoli equilateri, secondo il rapporto aureo e la costruzione delle spirali auree. Figura 31 – Esagramma - rapporto aureo – spirale aurea Il nome Davide in ebraico antico (al tempo di Re Davide) è formato da tre lettere, "Dalet", "Vav" e "Dalet". La lettera Dalet in antico ebraico è un triangolo. La lettera di mezzo, "Vav", significa sei – ed ecco perché la stella ha sei punte. Re Davide ha usato questo simbolo sul campo di battaglia sul suo scudo. In conseguenza dell'emancipazione giudea dopo la Rivoluzione francese, le comunità ebraiche scelsero la Stella di David per rappresentarsi, un po' come la croce usata dalla maggioranza dei cristiani. ORIGINI DELL’EBRAISMO La storia dell’ebraismo inizia circa quattro millenni orsono allorché, secondo la Bibbia, Dio strinse un’alleanza con Abramo, uno dei tre fondatori della religione ebraica; gli altri sono Isacco, figlio di Abramo, e l’altro è Giacobbe, figlio di Isacco. 28 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
L'Ebraismo è religione monoteistica basata sugli scritti della Torah. Dall'Ebraismo si fanno derivare numerose altre religioni, tra cui le due principali sono il Cristianesimo e l'Islam. Il popolo ebraico si considera il popolo eletto, vale a dire il prescelto da Dio. La volontà di Jahwèh è espressa nei dieci comandamenti dati a Mosè sul monte Sinai e nella Bibbia. All’origine della storia del popolo d’Israele c’è un comando divino rivolto ad Abramo: “Lascia il tuo paese, esci dalla tua terra, io ti darò una nuova terra e la tua discendenza diventerà un popolo, il popolo della mia alleanza, e in te saranno benedette tutte le nazioni della terra”. Ad Isacco, figlio della promessa e a Giacobbe Dio rinnovò l’alleanza e tutte le promesse che essa conteneva. Intorno al 1700 a.C. i figli di Giacobbe migrarono in Egitto, si moltiplicarono, divennero un vero popolo, fecero fortuna e uno di loro, Giuseppe, divenne persino viceré. Ma, in seguito ad un rivolgimento politico, gli Ebrei vennero sottomessi come schiavi dai faraoni e finirono sfruttati. Verso il 1250 a.C. apparve sulla scena Mosè: nel deserto di Madian, Dio lo incaricò di liberare il popolo d’Israele: Mosè guidò così la fuga dall’ Egitto attraverso il Mar Rosso. Accadde poi l’evento decisivo per Israele: ai piedi del monte Sinai ci fu la rivelazione di Dio e la promulgazione della Torah, con cui Dio rinnovava a tutto il popolo eletto, il patto di alleanza già stretto con Abramo. Ancora quarant’anni di peregrinazioni nel deserto e finalmente Israele, morto Mosè, sotto la guida di Giosuè conquistò Canaan, la terra promessa ai padri e riuscì finalmente a stabilirvisi. Stabilitisi nella terra di Canaan, gli israeliti sono governati dapprima da uomini di forte personalità, cosiddetti giudici, poi da veri e propri re come Davide, sotto la cui guida il regno d’Israele assume Gerusalemme come capitale. PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’EBRAISMO E DIFFERENZE CON IL CRISTIANESIMO Un principio di fondamentale importanza dell’ebraismo è l’alleanza fra Dio e il 29 popolo ebraico. Tramite l’accettazione del patto stipulato in origine con Abramo, il La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
popolo ebraico si è impegnato a riconoscere Dio e a rispettare la sua Legge; il popolo ebraico si riconosce come il popolo eletto, quello destinato a testimoniare agli altri popoli, con l’esempio delle loro azioni, l’esistenza di Dio. Tra le feste religiose, la principale è quella settimanale del sabato, che ricorda il riposo di Dio. Vediamo adesso quali sono le principali differenze tra Ebrei e Cristiani Centrale per comprendere la differenza tra Ebrei e Cristiani è la considerazione della figura di Cristo. I Cristiani riconoscono in Gesù il Messia venuto tra gli uomini per annunciare il Regno dei Cieli e morto in croce per salvare l’umanità intera dai propri peccati. Per gli Ebrei invece Gesù fu un semplice profeta, e attendono ancora l’arrivo del vero Messia, che verrà sulla Terra per salvare il popolo Ebraico e inaugurare una nuova era di pace, armonia e felicità, dove gli uomini giusti potranno prosperare per l’eternità. Dal momento che non riconoscono l’importanza della passione della morte di Gesù, per gli Ebrei il simbolo della croce non ha un particolare valore religioso. Anche i luoghi destinati alla preghiera e alla celebrazione delle cerimonie religiose distinguono Ebrei e Cristiani. I Cristiani praticano il loro culto nella Chiesa, che è sì un luogo fisico, ma è soprattutto una comunità di persone riunite nella fede in Cristo. Gli Ebrei invece si riuniscono nella Sinagoga, parola il cui significato è “casa di riunione”. Ebrei e Cristiani si differenziano anche per il rapporto con le Sacre Scritture. Gli Ebrei fanno infatti riferimento soprattutto al Vecchio Testamento, e in particolare alla Torah, i 5 libri che costituiscono la prima parte della Bibbia, ovvero Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, e che raccontano la fondazione del popolo ebraico e la storia dell’Alleanza con Dio. Non riconoscono il Nuovo Testamento, in quanto incentrato su Gesù, che loro non accettano come Messia. Il testo sacro per i Cristiani invece è la Bibbia, composta da Antico Testamento e soprattutto Nuovo Testamento. La dimensione della fede cristiana è più individuale rispetto a quella ebraica, in quanto i Cristiani professano la redenzione personale attraverso Gesù Cristo, che salva dal peccato ed eleva l’uomo al di sopra della sua natura fallace, nel nome di una Nuova Alleanza con Dio, mentre gli Ebrei vedono la salvezza nel perpetrarsi della tradizione, del dialogo tra Dio e il Popolo Eletto, dell’antica alleanza tra Dio e Abramo, e poi Dio 30 e Mosè. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Ancora, i Cristiani adorano Dio come Uno e Trino; gli Ebrei rivendicano l’unità e unicità di Dio. Anche i Sacramenti sono diversi tra le due professioni di fede. I Cristiani cattolici celebrano l’Eucarestia e predicano l’importanza della Confessione, che mancano completamente nella religione ebraica, mentre condividono con essa il Sacramento del Battesimo. Ci sono ulteriori differenze anche in cosa credono gli Ebrei rispetto ai Cristiani. Questi ultimi venerano i santi e la Vergine Maria, tanto da dedicare loro santuari e celebrazioni, mentre gli Ebrei venerano solo Dio, Yahvé, il cui nome non può essere pronunciato. I SIMBOLI DELL’EBRAISMO La Menorah E’ una parola che deriva dalla stessa radice di or, cioè luce, e indica il candeliere a sette braccia, altro simbolo dell’ebraismo. Esso si trovava nel santuario “nomade” costruito da Mosè per l’Arca del Patto; era alimentato da olio d’oliva. Fece poi parte degli arredi sacri del Tempio di Gerusalemme, tanto è vero che la prima raffigurazione della Menorah compare sull’arco di Tito, a Roma, che celebra appunto la distruzione e il saccheggio del Santuario ebraico. Figura 32 -La Menorh Il Tallet L'ordine di indossare delle frange agli angoli dei vestiti si trova scritto nella Torah. Il suo scopo è quello di essere facilmente riconoscibili. Vi sono due tipi di 31 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Tallet: l'uno è più piccolo, "Tallet Katan", e va indossato tutto il giorno sotto i vestiti; l'altro più grande e si indossa soltanto durante le Tefillot della mattina. Figura 33 - Il Tallet La Kippah La kippah è il copricapo usato dagli uomini per ogni benedizione o cerimonia religiosa, alla sinagoga, al cimitero, in luoghi pubblici o anche in privato (durante i pasti, ad esempio). Non c’è nessun comandamento legato a questo obbligo, è una tradizione che ha preso forza di legge. Coprirsi la testa è un richiamo all’autorità divina. La kippah è un segno di umiltà e di riconoscenza della presenza divina nella vita quotidiana. Figura 34 - La Kippah PERSECUZIONI DEGLI EBREI Nel XX sec. nella Germania nazista iniziò l’Olocausto (dal greco, “rogo 32 completo”) di tutte le etnie o gruppi di persone considerati indesiderabili (omosessuali, Ebrei, zingari ecc.). L’Olocausto causò la morte di sei milioni di Ebrei. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Fu una vera e propria “spirale d’odio” …. Una spirale che di “aureo”, però, non aveva proprio nulla. STORIA A partire dalla fine del XIX secolo presero piede in Europa le teorie razziali. L’umanità intera venne divisa in razze diverse tra loro sia per caratteristiche fisiche che morali. Secondo alcuni pseudoscienziati, i tratti fisici di una persona erano lo specchio del suo carattere quindi, studiando la fisionomia, era possibile capire se una persona aveva tendenze criminali, era poco o molto intelligente, era onesta o no ecc. Poiché i tratti fisici erano strettamente legati alle caratteristiche morali, come conseguenza vi erano razze fisicamente e moralmente superiori ed altre inferiori. Gli Ebrei vennero considerati una razza inferiore e tutte le caratteristiche negative con cui erano stati sempre rappresentati, l’avidità, l’avarizia, il materialismo, la malevolenza, divennero un tratto immutabile della presunta “razza ebraica”. Il programma politico nazista, incentrato sull’odio verso gli Ebrei, fece proprie queste idee. La persecuzione degli Ebrei può essere suddivisa in 4 fasi. PERSECUZIONI DEGLI EBREI NELLA GERMANIA NAZISTA I fase 1933–1938: l’esclusione Nel 1933 in Germania andò al potere il partito Nazista guidato da Adolf Hitler. Appena giunto al potere Hitler eliminò l’opposizione. Neppure un mese dopo il suo insediamento aveva creato una polizia speciale, la Hilfpolizei che cominciò ad operare immediatamente, arrestando 12.000 persone. Il Führer promulgò il Decreto per la Difesa del Popolo e dello Stato. Questo decreto permetteva restrizioni alle libertà individuali, all’espressione, al diritto di associazione e di riunione ecc. e permetteva la carcerazione preventiva degli individui 33 ritenuti pericolosi per il regime. Migliaia di persone finirono nei primi campi di concentramento. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Progressivamente con i vari provvedimenti che si sono poi succeduti: 1. I giudici ebrei furono sospesi dall’incarico 2. Si esclusero tutti gli ebrei dal pubblico impiego, dallo sport e dai club sportivi 3.Gli ebrei furono banditi dai giornali tedeschi, espulsi dall’esercito e dichiarati inadatti al sevizio militare 4. Venne negato l’esercizio della professione ai musicisti ebrei 5. Gli ebrei furono privati della cittadinanza tedesca e si proibirono i matrimoni tra ebrei e non ebrei 6. Gli ebrei furono obbligati a consegnare apparecchiature elettriche ed ottiche, biciclette e macchine per scrivere e dischi 7. Furono confiscati i loro beni e venne loro proibito di possedere fattorie e lavorare nel settore agricolo 8. Gli avvocati ebrei furono banditi dai tribunali 9. I medici ebrei non poterono più curare i tedeschi ariani e tutti gli ebrei fu negata l’assistenza medica statale 10. Si vietò agli ebrei di accedere alle scuole pubbliche, di andare a teatro o al cinema, di risiedere in alcune parti della città. 11. A tutti gli ebrei venne tolta la cittadinanza. Nei libri per l’infanzia delle scuole della Germania nazista, si insegnava ai bambini tedeschi a disprezzare e allontanare gli Ebrei. Figura 35 - Il cartello dice "Qui gli ebrei sono indesiderati" La stampa nazista cominciò a raffigurare l’ebreo come un topo o uno scarafaggio, per denigrarlo. 34 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 36 - Ebrei come topi II fase marzo 1938– settembre 1939: l’emigrazione Con il marzo del 1938 la Germania iniziò la sua espansione territoriale: venne annessa l’Austria e l’anno successivo Hitler occupò la Cecoslovacchia, la Boemia e la Moravia. In poche settimane le disposizioni naziste antiebraiche vennero applicate nei territori annessi. Per favorire l’emigrazione, nell’agosto del 1938 fu istituito un Ufficio Centrale per l’Emigrazione Ebraica. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 la situazione degli ebrei precipitò drammaticamente. Il 6 novembre 1938, a Parigi, un giovane, figlio di Ebrei polacchi espulsi dalla Germania, attentò alla vita di un segretario dell’ambasciata tedesca, che morì due giorni dopo per le ferite riportate. Con il pretesto dell’attentato, le autorità naziste, che da tempo pensavano ad un’azione violenta contro gli Ebrei, scatenarono un’ondata di violenze antisemite nota come “la notte dei cristalli”. Vennero distrutte 195 sinagoghe e saccheggiati 7.500 negozi. Furono attaccate anche case private: vi furono furti e distruzione di mobili e suppellettili. Figura 37 - Vetrine infrante di negozi Ebrei durante la Notte dei Cristalli 35 Le vittime furono 91 e 26.000 Ebrei vennero deportati nei campi di concentramento. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Dopo la notte dei cristalli la situazione degli Ebrei in Germania e nelle zone occupate diventò ancora più difficile. III fase settembre 1939 – giugno 1941: l’espulsione e il raggruppamento Dopo l’occupazione della Polonia nel settembre 1939 (che diede avvio alla seconda guerra mondiale), venne intrapreso un piano di riassetto del Reich. Il piano prevedeva che le zone occidentali della Polonia, dovessero essere occupate da una popolazione tedesca pura. Per fare ciò dovevano essere espulsi i polacchi, gli ebrei e gli zingari e vi dovevano essere reinsediati i gruppi etnici tedeschi dell’Europa orientale. Il piano nazista prevedeva quindi tre fasce di popolazione, tedesca, polacca, ebrea, in progressione da occidente verso oriente. Gli Ebrei sarebbero stati deportati nelle aree più lontane dai territori tedeschi. IV fase 1941– 1945: lo sterminio Nel 1941 Hitler invase l’Unione Sovietica. Era evidente che non si potevano eliminare tutti gli Ebrei sovietici con la fucilazione. Inizialmente vennero sperimentati furgoni a gas con i quali furono comunque uccisi migliaia di ebrei. Poi si decise di passare ad impianti permanenti, sfruttando anche l’esperienza del personale dell’Operazione T4 che si era occupato dell’eliminazione dei malati di mente. Il primo esperimento avvenne il 3 settembre ad Auschiwitz: 850 persone, tra cui 600 prigionieri di guerra russi, vennero uccisi Ebbe così inizio la fase della soluzione finale. CAMPI DI STERMINIO E DI CONCENTRAMENTO I campi costruiti dai nazisti avevano caratteristiche diverse a seconda dello scopo 36 per cui erano stati costruiti. La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
Figura 38 - Mappa dei campi di concentramento e di sterminio I CAMPI DI STERMINIO erano destinati all’uccisione immediata degli ebrei. Erano dotati di camere a gas e forni crematori, ma non avevano strutture per ospitare i prigionieri nemmeno per un giorno, né per distribuzione di cibo. Gli ebrei che vi arrivavano, dopo essere stati spogliati di ogni avere e denudati, venivano immediatamente inviati nelle camere a gas. I campi di sterminio erano quattro: Bełzec, Chełmno, Sobibór, Treblinka e si trovano in Polonia. I CAMPI DI CONCENTRAMENTO ospitavano non solo ebrei, ma anche altre categorie come Testimoni di Geova, omosessuali, rom, detenuti comuni o politici ecc. Le condizioni di vita degli ebrei erano comunque le peggiori. Gli ebrei erano costretti a lavorare fino allo sfinimento, ricevevano cibo insufficiente poiché il fine ultimo era comunque la loro morte, ma se ne voleva sfruttare la forza lavoro. Gli internati morivano per la fatica, le dure condizioni di lavoro, l’alimentazione insufficiente, le malattie. I campi di concentramento erano strutturati in campi centrali e campi satellite costruiti in vicinanza di fabbriche, cave o miniere. Il campo di Auschwitz ad esempio 37 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
era collegato a 40 campi esterni, Buchenwald a più di 70. Questo portava a migliaia il numero dei campi. Era un campo di concentramento anche Dachau. I CAMPI MISTI erano campi di concentramento che funzionavano anche come campi di sterminio. Gli inabili al lavoro, i malati che non passavano la selezione, venivano infatti inviati alla selezione ed uccisi nello stesso campo. Il più grande dei campi misti fu senz’altro Auschwitz–Birkenau. Figura 39 - Il campo di Auschwitz-Birkenau in Polonia Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche che insieme agli alleati avevano combattuto Germania Nazista arrivarono nella città polacca di Oświecim – i tedeschi la chiamavano Auschwitz – e scoprirono uno dei più famosi campi di concentramento e sterminio. Per ricordare il genocidio nazista di sei milioni di individui, donne, uomini e bambini, colpevoli di essere Ebrei e le altre vittime del nazismo, la Repubblica italiana ha istituito il “Giorno della memoria” proprio in questo anniversario. PERSECUZIONI DEGLI EBREI IN ITALIA Le prime leggi razziali in Italia, e quindi l’inizio della persecuzione degli ebrei, risalgono al 1938. Nel settembre 1938, infatti, il Consiglio dei Ministri varò le prime norme antiebraiche, fra cui i provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista (Regio decreto–legge 5 settembre 1938, n. 1390) che vietava agli ebrei l’accesso alle scuole statali e la sospensione dal servizio di insegnanti, presidi e direttori scolastici di “razza ebraica”. Con il decreto legge del 17 novembre 1938-XVII, n.1728, gli ebrei in Italia non possono più: 38 La sezione aurea – Andrea Todisco classe 3^ sez. I – Scuola secondaria di primo grado “E. Medi”- IC Lombardo Radice Pappalardo- CASTELVETRANO (Tp) a.s. 2019/20
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