La scelta dei tessuti ecologici è importante per ridurre l'inquinamento provocato dall'industria della moda.
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La scelta dei tessuti ecologici è importante per ridurre l’inquinamento provocato dall'industria della moda.
Industria tessile in Italia: Industria tessile: 01/04/2019 Le fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 2
Il Tessile-Abbigliamento (TA) costituisce un settore di grande rilievo economico per l’Italia; si tratta infatti del terzo settore manifatturiero nazionale, che conta ad oggi quasi 450.000 addetti e più di 50.000 aziende attive sul territorio, rappresentando circa il 10% del Valore Aggiunto del Manifatturiero Italiano. Nonostante il suo ruolo prioritario a livello economico, o forse proprio per questo, il settore tessile è oggetto di forte attenzione riguardo la sostenibilità delle diverse fasi che costituiscono la sua filiera. Le produzioni tessili sono infatti spesso caratterizzate da processi notevolmente impattanti dal punto di vista ambientale, soprattutto in termini di consumo di risorse naturali (in primo luogo acqua), consumo di energia elettrica e utilizzo di prodotti chimici; in particolare ai processi ad umido, quali tintura, stampa e finissaggio, viene imputato il grande consumo di acqua e di sostanze chimiche.
Problemi ambientali: Emette 1,2 miliardi di tonnellate di Riversa 500 mila tonnellate di fibre emissioni di CO2 micro plastica negli oceani IL SETTORE TESSILE E I PROBLEMI AMBIENTALI 2017 Consuma enormi quantità di risorse 450 miliardi di euro ogni anno di abiti non rinnovabili e H2O (93 miliardi di non utilizzati metri cubi 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 4
Le fibre sostenibili: FIBRE SOSTENIBILI FIBRE SIMIL TIPI DI FIBRE PELLE DI ORIGINE TESSILI VEGETALE 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 5
Le fibre tessili sostenibili: GINESTRA WINE ORTICA LEATHER FIBRE TESSILI ORANGE BAMBU’ FIBER 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 6
Fibre tessili simil pelle: PINATEX FIBRE TESSILI SIMIL PELLE DI ORIGINE VEGETALE MUSKIN PELLEMELA 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 7
L’industria del tessile e dell’abbigliamento ha un ruolo cruciale a livello ambientale perché, oltre a essere uno dei principali consumatori di acqua a livello globale, incide per circa un decimo sul totale delle emissioni di gas serra presenti nell’atmosfera. Basti pensare che ogni anno vengono prodotti circa 80 miliardi di nuovi capi e che delle 5,8 milioni di tonnellate di rifiuti tessili scartate in Europa solo un quarto viene riciclato. Inoltre, secondo una ricerca condotta dalla Commissione europea, l’80 per cento dell’impatto ambientale di un prodotto è frutto della sua progettazione, in cui si stabiliscono gli elementi costitutivi che andranno a influenzare tutte le fasi successive. Per questo è diventato fondamentale sensibilizzare sull’importanza di scegliere fibre e tessuti ecologici in grado di ridurre l’impatto dell’intero ciclo produttivo di un capo d’abbigliamento.
Fibre tessili innovative Qui vengono racchiusi tutti i tessuti naturali innovativi che hanno già avuto particolare richiamo ottenendo anche premi prestigiosi come il Global change award della Fondazione H&M. Si tratta di progetti nati grazie alla creatività di giovani promotori della moda sostenibile che, con l’intento di ridurre i rifiuti industriali, hanno salvato gli scarti agroalimentari impiegandoli nella produzione di materiali a basso impatto ambientale. Dal filato Orange Fiber ottenuto dalle arance ai tessuti in similpelle vegetale Muskin, Piñatex, Wineleather e Pellemela ricavati rispettivamente dai funghi, dall’ananas, dalla vinaccia e dalla mela: queste sono alcune delle iniziative che si stanno facendo strada all’interno del mercato tessile andando ad ampliare sempre più il portfolio di soluzioni valide per il raggiungimento di un’economia circolare.
FIBRE tessili e similpelle INNOVATIVE ECO- SOSTENIBILI • Fibra di Bambù • Fibra di Ginestra • Fibra di Ortica • Fibra dagli scarti degli Agrumi - Orange Fiber • Fibra dagli scarti del Vino - Wineleather • Fibra da Alga Marina • A.S.A.P Paper Cloth • Similpelle : Muskin, Piñatex, Wineleather e Pellemela
PROPRIETA’BAMBU’ PIANTA FIBRA (liberiana) • Riproduzione rigogliosa e spontanea • Naturalmente antimicrobica • No pesticidi o fertilizzanti • Biodegradabile al 100% • Ipoallergenica • Emissione di circa il 35% di • Termoregolatrice ossigeno in più rispetto a un bosco • Altamente traspirante • Protezione fino al 98% dei • Lucentezza raggi solari • Resistenza a uragani e • Impermeabilità ai raggi U.V smottamenti • Morbidezza •LEGGEREZZA •RESISTENZA •FLESSIBILITA’
36 miliardi di dollari Valore a livello mondiale dell’economia legata al bambù, in continua crescita. • In Cina incremento del 50% in 2 anni, da 13 miliardi a 21 miliardi di dollari • In India valore attuale: 4 miliardi di dollari • In Europa notevole incremento di importazione di bambù
• estremamente morbida, con una mano del tutto paragonabile a quella della seta. Poi è resistente: più della fibra di cotone. I tessuti di fibra di bambù sono inoltre naturalmente anti-microbici
•Abbigliamento USI DEL BAMBU’ intimo •Abbigliamento neonatale •Costumi da bagno •Accappatoi e asciugamani •Materiali sanitari •Arredamento d’interni
A.S.A.P Paper Cloth Un progetto ideato dalla stessa Kate in collaborazione con Kay Politowicz e lo scienziato Hjalmar Granberg per il programma svedese Mistra Future Fashion. Asap è una collezione realizzata con un materiale non tessuto a base di cellulosa, concepito fin dalla progettazione per essere recuperato attraverso il riciclo industriale. Le varie miscele di fibre di legno e fibre PLA (acido polilattico, un poliestere ricavato da amido di mais, radici di tapioca o zucchero di canna) di cui è composto, infatti, alla fine del loro ciclo possono essere agevolmente separate e riciclate.
Orange Fiber
Orange fiber è un materiale naturale e sostenibile ottenuto dal recupero delle oltre 1 milione di tonn di scarti prodotti ogni anno dall’industria della spremitura di arance. • Orange Fiber è l’unico brand a produrre il primo tessuto sostenibile da agrumi al mondo. Esclusivo, setoso e impalpabile, pensato per rispondere alle esigenze di innovazione e sostenibilità della moda interpretandone la creatività e lo spirito visionario.
• Secondo dati aggiornati, solo in Italia ogni anno si producono circa 1 milione di tonnellate di pastazzo, un sottoprodotto ingombrante, che finora ha rappresentato un grosso problema per l’intera filiera agrumicola a causa dei suoi elevati costi per le industrie di succhi e per l’ambiente. • Parallelamente, negli ultimi anni l’industria della moda ha vissuto profonde trasformazioni, sia per quanto riguarda i processi produttivi che per la scelta dei materiali, prendendo sempre di più consapevolezza del suo impatto e del bisogno di ripensare i modelli per accontentare i consumatori e il mercato, sempre più attenti alla qualità e alla tutela della salute e dell’ambiente. • Orange Fiber – in grado di ottenere una materia prima-seconda da un sottoprodotto industriale non rivale all’alimentazione, che non incide sulle risorse naturali ma al contrario ottimizza lo sfruttamento di una matrice che altrimenti andrebbe smaltita – nasce per rispondere alle nuove esigenze di innovazione e sostenibilità dell’industria della moda, offrendo un tessuto elegante e di qualità, capace di unire etica ed estetica e conservare intatte le risorse del pianeta per le generazioni future.
• La Orange Fiber s.r.l. è composta da 5 membri: Adriana Santanocito, CEO & socio fondatore, specializzata in fibre tessili innovative; Enrica Arena, CMO & socio fondatore, specializzata in marketing, comunicazione e raccolta fondi; Francesco Virlinzi e Antonio Perdichizzi imprenditori, Corrado Blandini, legale.
L'IDEA Adriana immagina per la sua tesi un tessuto sostenibile dagli agrumi. Condivide l’idea con Enrica e con tanta creatività e voglia di osare danno vita ad Orange Fiber. IL BREVETTO Dallo studio di fattibilità condotto con il Politecnico di Milano si sviluppa il brevetto, che viene depositato in Italia ed esteso a PCT internazionale. L'AZIENDA A febbraio 2014 viene costituita Orange Fiber, con sede a Catania e in Trentino. Due Business Angel, un avvocato e Trentino Sviluppo finanziano il progetto. IL PROTOTIPO A settembre 2014 viene presentato in anteprima il primo tessuto da agrumi al mondo, composto da acetato da agrumi e seta in due varianti: raso tinta unita e pizzo. L'IMPIANTO A dicembre 2015, grazie anche al finanziamento Smart&Start di Invitalia, viene inaugurato il primo impianto pilota per l’estrazione della cellulosa da agrumi. LA PRODUZIONE Il progetto è in fase operativa. Il primo lotto di tessuto è già stato venduto e si lavora per le produzioni successive. LANCIO SUL MERCATO Viene presentata la prima collezione di capi prodotti con l’esclusivo tessuto da agrumi da un importante brand di moda.
Similpelle Tessuti in similpelle vegetale Muskin, Piñatex, Wineleather e Pellemela ricavati rispettivamente dai funghi, dall’ananas, dalla vinaccia e dalla mela: queste sono alcune delle iniziative che si stanno facendo strada all’interno del mercato tessile andando ad ampliare sempre più il portfolio di soluzioni valide per il raggiungimento di un’economia circolare.
Piñatex • è un tessuto innovativo, 100% naturale e biodegradabile realizzato con gli scarti della lavorazione industriale dell’ananas, che ogni anno produce globalmente circa 40.000 tonnellate di rifiuti. La produzione comincia nelle Filippine: qui i filamenti di fibra vengono estratti dalle foglie di ananas per mano delle comunità agricole locali, che ottengono in questo modo un flusso di entrate aggiuntivo. Queste fibre vengono poi sottoposte a un processo di lavorazione che da vita a un materiale simil-pelle molto versatile, adatto per il confezionamento di abiti, scarpe e accessori.
Pinatex
Muskin • l’azienda Zero Grado Espace di Montelupo Fiorentino, rappresenta una soluzione sia dal punto di vista etico che ambientale. Stiamo parlando di una pelle vegetale creata utilizzando una particolare specie di fungo trattato senza l’impiego di sostanze inquinanti. • Muskin, a differenza dei tessuti ottenuti dai funghi e poi uniti ad altre materie tessili, proviene interamente dal cappello del Phellinus ellipsoideus, una specie di fungo gigante non commestibile originario delle foreste subtropicali che trae nutrimento dal tronco degli alberi provocandogli una sorta di marciume bianco. • Una volta estratto il materiale viene sottoposto a trattamenti simili a quelli della concia ma totalmente naturali. Questi prevedono l’utilizzo di prodotti ecologici come eco-cere in grado di conferire alcune caratteristiche essenziali al pellame.
• Grazie alla sua composizione naturale Muskin è una risorsa ideale da impiegare nella produzione di scarpe, cappelli, borse, inserti nell’abbigliamento ma anche nei prodotti d’arredamento. Al tatto si presenta simile al camoscio con una consistenza che varia dal morbido al rigido tipico del sughero. • Questa pelle vegetale funge, inoltre, da isolante termico che assorbe l’umidità e la rilascia in tempi brevi, limitando il proliferare di batteri. È traspirante, idrorepellente e atossica. In sostanza, può essere tranquillamente applicata in tutti quei prodotti che vengono utilizzati a diretto contatto con l’epidermide perché non provoca alcun tipo di reazione allergica.
• Al momento la capacità produttiva del materiale è ancora ridotta (fino a circa 40-50 metri quadrati al mese), ideale per la realizzazione di collezioni a edizione limitata. Con Muskin si amplia ulteriormente la proposta di alternative ecologiche in grado di sostituire la pelle per proteggere animali, persone e ambiente.
Muskin • Eliminare il fungo dalle foreste significa anche contribuire al benessere degli alberi
Wineleather
Wineleather, il primo biomateriale fatto con gli scarti del vino che sostituirà la pelle • è un progetto che salva le vinacce provenienti dalla produzione del vino riutilizzandole per la creazione di una similpelle cento per cento naturale e cruelty-free. • Quanti rifiuti vengono recuperati con Wineleather • Su circa 26 miliardi di litri di vino prodotti in tutto il mondo ogni anno è possibile ricavare quasi 7 miliardi di chili di vinaccia da impiegare nella produzione di circa 3 miliardi di metri quadrati di Wineleather (equivalenti a 400 mila campi di calcio). • I dati sono molto promettenti in un Paese come il nostro dove il vino è uno dei prodotti più redditizi per l’economia nazionale, soprattutto in termini di export. “Ad oggi l’Italia è il più grande produttore di vino in quanto detiene circa il 18 per cento della produzione mondiale. Ciò, ovviamente, gioca un ruolo importantissimo nel rendere il nostro Paese il territorio ideale per la lavorazione di Wineleather”.
Vegea: Vegea nasce nel 2014 a Milano, con l’intento di produrre biomateriali innovativi per i settori moda, design e automobili; L’azienda è composta da ingegneri chimici, designer, chimici industriali; L’obiettivo generale è quello di riutilizzare l’enorme stock di rifiuti prodotti dall’agroindustria e restituirgli una nuova vita.
Italia maggior produttore di vino: Fonte: Rapporto 2017 dell'OIV 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 37
Dalla materia prima al prodotto: potenzialità VINO VINACCIA WINE LEATHER 10 l 2,5 kg 1m 50 miliardi l 12,5 miliardi kg 5 miliardi m 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 38
Collezione di Tiziano Guardini: 01/04/2019 Fibre eco-sostenibili: analisi di un caso Pagina 39
La borsa in pelle ecologica si fa con gli scarti delle mele
Pellemela • un materiale in grado di sostituire perfettamente la pelle e il cuoio nella produzione di moda e oggetti d’arredo. Si tratta della “Pellemela” ottenuta da un 76 per cento di farina di mela ricavata con l’essiccazione di bucce e torsoli ridotti in polvere; miscelata con acqua e collante naturale; e, infine, compattata all’interno di una tipica macchina per tirare la pasta. • Partendo da questo materiale, con il contributo dell’artista Carlo Busetti che si è occupato dell’aspetto estetico e grafico, è nata la “Pellemela Shopper”, una borsa naturale, resistente e completamente biodegradabile. Il primo prototipo è stato presentato a Expo 2015 nello stand trentino di Dolomiti Fruits, un’azienda di succhi di frutta che ha abbracciato il progetto innovativo dicendosi disposta a fornire sin da subito gli avanzi di mele necessari alla produzione di ulteriori esemplari.
• Stella Mc Cartney
Titolo Presentazione: Rivoluzionario e sostenibile. Il lusso di 10/05/2019 Pagina 43 Stella McCartney
MATERIALI SINTETICI PRINCIPALI Titolo Presentazione: Rivoluzionario e sostenibile. Il lusso di 10/05/2019 Pagina 44 Stella McCartney
PARTNERSHIP CON ADIDAS Titolo Presentazione: Rivoluzionario e sostenibile. Il lusso di 10/05/2019 Pagina 45 Stella McCartney
ECONOMIA CIRCOLARE Titolo Presentazione: Rivoluzionario e sostenibile. Il lusso di 10/05/2019 Pagina 46 Stella McCartney
Titolo Presentazione: Rivoluzionario e sostenibile. Il lusso di 10/05/2019 Pagina 47 Stella McCartney
Certificazioni per la sostenibilità
Certificazione GOTS
• Leader mondiale nella definizione degli standard di lavorazione tessile di fibre organiche, inclusi criteri ambientali e sociali. I criteri ambientali comprendono, ad esempio, la valutazione di tutti gli input chimici (ad esempio tinture, ausiliari e prodotti chimici di processo) che devono soddisfare i requisiti di base sulla tossicità e biodegradabilità / eliminabilità. • Il certificato GOTS considera anche i criteri sociali: tutte le aziende di moda devono soddisfare criteri sociali minimi in base alle norme dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. • Global Organik Textile Standard • La certificazione GOTS viene applicata soprattutto a prodotti di abbigliamento e moda, ma anche in altri settori tessili: lenzuola, materassi, asciugamani, tovaglie.
GOTS per ambiente e sociale • le aziende di moda sostenibile devono rispettare criteri ambientali e sociali definiti dalla certificazione GOTS. • Tutte le attività ed i processi produttivi che possono avere ripercussioni sull'ambiente, oltre a dover rispettare le regole ambientali nazionali e locali, devono essere monitorate adottando delle specifiche procedure di gestione ambientale dettate dalla certificazione GOTS. • Anche le sostanze chimiche utilizzate durante le varie fasi di lavorazione del prodotto sono sotto controllo: GOTS fornisce alle aziende tessili una lista di sostanze chimiche meno dannose per l'ambiente utilizzabili durante la lavorazione dei prodotti. Queste sostanze chimiche a basso impatto ambientale sostituiscono quelle più dannose di uso comune nel settore della moda.
• La certificazione GOTS non si limita ad attestare un tessuto di origine biologica, bensì valuta ogni singolo aspetto della produzione, dalla coltivazione della materia prima alla commercializzazione del prodotto finito, dettando regole in ogni singolo step produttivo. • I criteri sociali sono alla base della certificazione GOTS, che garantisce il buono stato delle condizioni lavorative dei dipendenti, i quali devono godere di tutti i diritti imposti da leggi internazionali a la tutela sociale: retribuzioni, orari lavorativi, assunzioni, lavoro minorile.
ICEA Istituto Certificazione Etica e Ambientale i controlli vengono effettuati dall'ente Italiano ICEA. Un Istituto di Certificazione indipendente e qualificato, un consorzio senza fini di lucro fatto da esperti in controlli e certificazioni orientati a criteri etici e di sostenibilità ambientale.
Tessuti di origine biologica certificata GOTS Un tessuto ecologico, che vuole ottenere la certificazione GOTS deve contenere il 95% di fibre organiche di origine biologica. Il restante 5% può essere ottenuto utilizzando fibre artificiali di origine naturale come ad esempio la viscosa, ma anche fibre ottenute tramite il riciclo di materiali di consumo. Le fibre sintetiche non sono ammesse.
Certificazione Oeko-Tex
OEKO-TEX® Standard 100 si concentra specificamente sulla sicurezza dei consumatori e sul contenuto delle sostanze chimiche. • Sistema di controllo e certificazione indipendente rivolto alla produzione tessile nella sua totalità, dalle materie prime, alle fasi di produzione, ai semilavorati fino ai prodotti finiti. • I requisiti che questa certificazione richiede spesso vanno oltre gli standard di sicurezza stabiliti dalle leggi nazionali. I test sulle sostanze nocive richiesti includono sia sostanze vietate per legge che sostanze ammesse, che sostanze nocive non ancora regolamentate. • Questa certificazione stabilisce anche parametri specifici per la salvaguardia della salute.
• OEKO-TEX® è stato originariamente sviluppato come un'etichetta che fornisce garanzie su vari aspetti dell'ecologia tessile, con il primo modulo incentrato sulla salute dei consumatori ed in particolare per prevenire reazioni avverse indotte da tessuti sempre più inquinati. • Da questa prospettiva nasce OEKO-TEX® Standard 100 si è concentrato sui requisiti di sostanze pericolose per l'uomo e l'ambiente, come metalli pesanti, coloranti tossici, sostanze per la protezione delle colture e sostanze cancerogene come la formaldeide (utilizzata nei tessili come sostanza antirughe). • Ogni etichetta OEKO-TEX® Standard 100 applicata ad un capo di abbigliamento ha un numero di serie e porta il nome dell'istituto che ha effettuato i test di laboratorio per la qualificazione dello standard.
OEKO-TEX® ha sviluppato 7 certificazioni per il settore tessile • 1 OEKO-TEX® Standard 100 • 2 MySTeP by OEKO-TEX® • 3 OEKO-TEX® Standard 100plus • 4 MADE IN GREEN by OEKO-TEX® • 5 ECO PASSPORT by OEKO-TEX® • 6 DETOX TO ZERO • 7 LEATHER STANDARD by OEKO-TEX®
• OEKO-TEX® Standard 100 mira a garantire che i prodotti siano privi di sostanze nocive e quindi siano sicuri per la salute umana e per l'ambiente
Quali prodotti possono essere certificati OEKO TEX Standard 100? Classe I / tessuti e giocattoli tessili per bambini fino all'età di tre anni, ad esempio biancheria intima, biancheria da letto, peluche ecc. Classe II / Tessuti aventi una grande parte della loro superficie in contatto diretto con la pelle, ad esempio biancheria intima, biancheria da letto, camicie, ecc. Classe III / Tessili che non entrano in contatto con la pelle o hanno solo una piccola parte della loro superficie a contatto con la pelle, ad esempio giacche, cappotti Classe IV / Materiali di arredamento per decorazioni come la biancheria da tavola
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