La reggia di Versailles - Istituto Cellini Valenza
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CAMILLA COLOMBO La reggia di Versailles • La reggia di Versailles è un'antica e • Dal 1979 è diventata un bene protetto grandiosa residenza reale dei Borbone di dall’UNESCO Francia situata nella cittadina di Versailles, nel dipartimento delle Yvelines, posta a circa 20 chilometri a ovest di Parigi. • La reggia nacque per volere del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo. • Versailles rimase la sede del potere politico del regno di Francia dal 1682, quando il Re Sole vi trasferì la propria corte, sino a quando la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell'ottobre del 1788 agli albori della rivoluzione francese.
SAMUELE SPITALERI • La reggia di Versailles fu iniziata nel 1623 e terminata nel 1683. • La prima campagna di lavori si concentra essenzialmente sui giardini e la decorazione degli interni del castello. Milioni di metri cubi di terra sono stati strappati al suolo e poi spostati, i rilievi livellati, le cime delle collinette limate, i bacini colmati e gli incavi interrati. • A metà dell’anno 1660, Versailles appare come residenza di piaceri più che un sito reale, ma la bellezza dei giardini viene a compensare la modestia delle costruzioni. • Nel 1677, Luigi XIV annuncia ufficialmente la sua intenzione di fare di Versailles la Residenza della Corte. • Il castello è chiamato così ad accogliere l'insieme dei Cortigiani e dunque è necessario ingrandire, pianificare e trasformare. Numerose, ma discrete, innovazioni tecnologiche permettono questo avanzamento. Un esempio è lo sviluppo dell'ingegneria con l'impiego di carte e di piani più precisi grazie al perfezionamento degli strumenti di misura. • La durata dei lavori, la moltitudine dei cantieri, il numero di intervenienti e anche i fattori presenti nelle grandi costruzioni dei secoli pregressi hanno imposto una rigorosa organizzazione del lavoro. • La costruzione di Versailles si è estesa su 54 anni ed ha mobilitato 36.000 operai e 6.000 cavalli. • La residenza è chiusa da un muro lungo ben 40 km con all’interno 26 porte monumentali e due parchi, uno grande ed uno piccolo. • La reggia di Versailles comprende 364 stanze nelle ali sud e nord, al centro ci sono gli appartamenti reali, gli uffici e le sale da ballo.
CAROLA D’AMICO • La reggia e le sue dipendenze conservano opere di gran pregio, prevalentemente di artisti francesi, dal XV secolo al Novecento. • Charles Le Brun disegnò e coordinò, per conto del Re Sole, la decorazione artistica per gli interni del complesso, mentre Le Nôtre si occupò dei giardini. • I due collaborarono insieme per la realizzazione di numerose fontane e Le Brun supervisionò personalmente l'esecuzione e l'installazione di un numero impressionante di statue ancora oggi presenti. • Il palazzo è riccamente ornato e presenta lo stile barocco, composto da affreschi, sculture, cornici rivestite in foglia d’oro, centinaia di specchi monumentali, lampadari in cristallo, arazzi e lussuose tappezzerie, pannellature intarsiate in legno e pietre dure, rivestimenti in conchiglie esotiche e molto ancora. • Infinite sono le decorazioni, sia interne che esterne realizzate per la reggia, un esempio molto popolare in Francia sono le Boiseries; i primi esempi erano dei veri e propri intarsi, ma successivamente pannelli dipinti. Molto spesso dei dipinti venivano incastonati nella boiserie che faceva da cornice alla pittura o al bassorilievo. • Nella reggia di Versailles i pannelli erano spesso non solo a decorazione delle pareti, ma anche di porte, tramezzi e separé. • Pensata per dimostrare al mondo l’abilità degli artisti e artigiani francesi, questa decorazione tecnicamente magnifica, è talmente ricca e sovrabbondante da risultare quasi fastidiosa alla vista. Lo stesso Luigi XV considerava le sale di rappresentanza del palazzo eccessive e poco pratiche e non amava soggiornarvi a lungo.
CAROLA D’AMICO • La Reggia di Versailles si trova immerso nel suggestivo contesto dei giardini monumentali, tra i più belli e celebri al mondo. Un parco verde di circa 80 ettari, realizzato in “giardini alla francese” visibile già durante la visita della reggia, dalla finestra della Galleria degli specchi. • La profondità è stata studiata dall’architetto André Le Notre, incaricato nel 1661 dal re di Francia, esperto nella progettazione di giardini in questo stile, combinando gli ultimi ritrovati tecnologici di idraulica con le proprie “convinzioni” artistiche. Lavorò assieme a Jean Baptiste Colbert. • L’immenso spazio verde con in totale 200 mila alberi e più di 200 mila fiori di diversi colori piantati annualmente, è arredato con 50 fontane scolpite, boschetti, statue, aiuole disegnate, sontuosi giochi d’acqua, potature creative e lunghissimi canali; tutti disposti simmetricamente e geometricamente. • Ai giardini di Versailles si accede liberamente, ma il momento più propizio per visitarli è ovviamente la primavera, quando i fiori diventano un’esplosione di colori. • La perla dei giardini di Versailles è il Grand Canal, teatro di sontuosi festeggiamenti organizzati da re Luigi XIV che qui portò perfino alcune barche. Anche Venezia inviò a Parigi due gondole e quattro gondolieri che alloggiarono accanto al Canale che da allora prese il nome di Petite Venise. • Il punto centrale dei giardini di Versailles è senza dubbio la fontana di Apollo, simbolo della grandezza del Re Sole: dallo specchio d’acqua emerge la divinità che traina il suo carro verso l’Olimpo. • Le piante arrivarono ai tempi del re Sole da differenti angoli del mondo. • La costruzione durò 40 anni e migliaia furono le persone coinvolte in questo straordinario e difficoltoso progetto. I giardini però devono essere ripiantati con una certa frequenza; tra gli interventi più celebri, ci fu quello voluto da Napoleone III. Il giardino è stato addirittura completamente ripiantato dopo la grande tempesta alla fine degli anni Novanta del secolo scorso.
La Sala degli Specchi
DAPHNE ROSSI • La Sala degli Specchi è una grande galleria in stile barocco e una delle sale più emblematiche del palazzo reale di Versailles. • Il grandioso insieme della Sala e dei suoi saloni adiacenti doveva illustrare il potere del monarca assolutista Luigi XIV. Situato al piano terra del corpo centrale del palazzo, si affaccia a ovest verso i Giardini del Palazzo per una prospettiva completa. • La Sala degli Specchi è stata teatro di eventi di grande significato storico in diverse occasioni. • Nel 1623 il re Luigi XIII ordinò la costruzione di una modesta dimora di caccia a due piani a Versailles, che presto allargò in un castello dal 1631 al 1634. Suo figlio Luigi XIV dichiarò il sito la sua futura residenza permanente nel 1661 e ordinò la trasformazione in un’ampia residenza in più fasi e su scala grandiosa. La Sala degli Specchi fu costruita durante la terza fase di costruzione tra il 1678 e il 1684 e doveva sostituire la grande terrazza, che si apriva verso il giardino. • La Sala degli Specchi è affiancata alle estremità più lontane dal Salone delle Guerre a nord e dal Salone della Pace a sud. • La Mirror Gallery si collega ai due Saloni, che sono stati assegnati e incorporati negli appartamenti del re a nord e negli appartamenti della regina a sud. • La Sala degli Specchi è una delle sale più grandi del palazzo. • Le 17 finestre della Sala degli Specchi si aprono in direzione del parco. Sulla parete interna opposta della sala si trovano 17 specchi ugualmente grandi, composti da oltre 350 singole superfici speculari. Da un lato, gli specchi avevano una funzione estetica, poiché l'immagine speculare del giardino raffigurava l'esterno del castello all'interno dell'edificio e rifletteva la luce delle candele la sera. D'altra parte, gli specchi trasmettevano anche in modo sottile la ricchezza del re e l'efficienza dell'economia francese. Nove grandi e numerosi dipinti più piccoli sul soffitto sono dedicati all'adorazione del Re Sole e lodano i successi dei primi 20 anni del suo regno.
Lavoro di: Angelica Cazzola (PowerPoint) Camilla Colombo (La reggia di Versailles) Carola D’Amico (Le decorazioni e i giardini) Daphne Rossi (La Sala degli Specchi) Samuele Spitaleri (Edificazione e struttura)
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