6 lezioni da imparare - Lo European Emissions Trading

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       Lo European Emissions Trading
                  Scheme:
           6 lezioni da imparare

                           Di Jutta Kill, FERN
                      Traduzione di Vito De Lucia, CICEDU

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  Lo European Emissions Trading Scheme (ETS1): 6 lezioni
                      da imparare
                          Di Jutta Kill, FERN ­ Traduzione di Vito De Lucia, CICEDU

Prima lezione
Allocazioni in eccesso di permessi in conseguenza di intense pressioni della lobby dell'industria durante
il processo di determinazione delle allocazioni ha portato ad un collasso del prezzo dei premessi
nell'Aprile 2006, e ad un volume di scambio dei permessi minimo per essere in conformità2. Un simile
collasso dei prezzi dei permessi di emissione, sempre dovuto ad eccesso di allocazioni, si è registrato
nello schema operante nel New South Wales, Australia.

► L'ETS è stato minato dalla mancanza di un tetto sufficientemente basso di emissioni. L'abbassamento
minimo del tetto per la seconda fase dell'ETS per il periodo 2008­2012, stimolato dal fallimento dello
schema nella sua prima fase, è stato reso inutile dall'allargamento di “vie di fuga”: società regolamentata
dallo schema possono utilizzare crediti da progetto ottenuti attraverso Clean Development Mechanism
(CDM) e Joint Implementation3 (JI) in misura decisamente maggiore che non nella prima fase. Molti
rapporti mostrano come la ridotta disponibilità di permessi di emissione determinata dall'abbassamento
del tetto verrà “coperta” in misura oscillante tra l'88% e il 100% da crediti da progetto.
“Sostituire carbone con gas in estate sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle
emissioni stabiliti dall'ETS. Questo più l'acquisto di CERs4 saraà sufficiente, cosicché non vi sarà bisogno
di ulteriori abbattimenti interni”. Questo il commento di Kris Voorspools, analista della Fortis Bank, in
Point Carbon 07.08.2007.

Seconda Lezione
La distribuzione gratuita dei permessi di emissione ha determinato profitti record per società
dell'elettricità e per alcuni dei settori industriali più inquinanti dell'Unione Europea.

1 Schema Europeo per il commercio delle emissioni. Si usa la forma inglese dato che è comunemente usata in molte
  lingue.
2 La maggior parte degli scambi nell'ambito dello schema ETS avvengono per trading secondario, ovverosia non
  finalizzati alla conformità
3 Sono due strumenti di flessibilità introdotti dal Protocollo di Kyoto.
4 CERs sono Certified Emissions Reductions, ossia crediti certificati di avvenute riduzione delle emissioni attraverso
  progetti del tipo CDM o JI.

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► La vendita all'asta del 100% dei permessi nella terza fase5 dell'ETS è considerata come l'unica maniera
per salvare l'ETS6. Limitare le emissioni senza la vendita all'asta dei permessi genera incentivi contrari ad
investimenti in cambiamenti strutturali di lungo periodo. Segnali incerti sui prezzi scoraggia cambiamenti
strutturali, mentre la distribuzione dei costi scoraggia l'innovazione.
“La società tedesca E.ON – il più grande generatore del mondo – dopo una battaglia in consiglio
d'amministrazione ha raggiunto l'accordo a favore della vendita all'asta del 100% dei permessi dopo il
2012” Jeremy Lovell, in Climate fight brings mega profits to EU power firms. August 2007

Terza Lezione
L'utilizzo di crediti da progetto nell'ETS mina l'efficacia di quest'ultimo, dato che esiste il rischio
concreto della non verificabilità delle riduzione di emissioni “certificate” attraverso i progetti che
generano crediti.

► Questo è particolarmente significativo date le crescenti prove che fino ad un terzo dei progetti di tipo
CDM (registrati o in via di registrazione) sono considerati “non addizionali” da esperti di CDM7.

Quarta Lezione
Viene riconosciuto in maniera crescente – anche dal settore privato ­ che il commercio delle emissioni
non darà incentivi e segnali di prezzi adeguati a stimolare investimenti significativi in ricerca e sviluppo
per tecnologie a zero emissioni di carbonio (o con bassi livelli di emissioni). Eppure tali tecnologie sono
necessarie per ridurre le emissioni in maniera sufficiente per evitare disastri climatici.

► Vedi citazioni più avanti

Quinta Lezione
Vi sono crescenti segnali che alternative più efficaci per transitare verso società a carbonio zero sono
penalizzate per paura di “rovinare” il programma ETS, politicamente preferito. Un documento interno del
governo britannico ottenuto dalla stampa rivela profonda preoccupazione che il raggiungimento
dell'obiettivo del 20% di energie da fonti rinnovabili ponga un serio rischio per l'ETS, per cui la City di
London è diventato un enorme centro di scambio. Gli obiettivi per le rinnovabili combinati con gli
obiettivi di efficienza energetica potrebbero determinare un collasso dei prezzi dei permessi e quindi

5 Che verrà a cominciare nel 2013.
6 Vedi un recente rapporto dell'Oko­Institute intitolato Auctioning in the EU­ETS e commissionato dal WWF tedesco.
  Vedi anche un nuovo rapporto del think­tank britannico Open Europe sul fallimento presente e futuro dell'ETS,
  disponibile a http://www.openeurope.org.uk/research/etsp2.pdf ­ Agosto2007
7 Vedi ad esempio vari articoli e l'audizione presso il Parlamento Tedesco di Alex Michaelowa, Perspectives GmbH,
  Switzerland, il 4 Agosto 2007

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rendere l'ETS superfluo8.

Sesta Lezione
Alternative al commercio delle emissioni secondo l'approccio cap­and­trade9 efficaci ed
economicamente fattibili esistono ed includono: 1) un approccio cap­and­auction, ossia basato su un tetto
delle emissioni e la vendita all'asta dei permessi, in cui il tetto è ridotto annualmente e in cui scambi di
permessi non è consentito, in cui l'utilizzo di crediti da progetti di tipo CDM o JI non è consentito, e in
cui 2) tariffe feed­in assicurano prezzi minimi garantiti per energie rinnovabili, senza tetto massimo di
entrate nella griglia nazionale. Una siffatta legislazione ha determinato un significativo incremento del
volume di energie rinnovabili nella griglia nazionale tedesca, e allo stesso tempo un boom dell'industria
dell'energia rinnovabile, con conseguente creazione di posti di lavoro, specialmente nel settore
dell'energia eolica e del fotovoltaico; in cui 3) sussidi che promuovono l'uso di combustibili fossili siano
eliminati e ridiretti verso ricerca e sviluppo in tecnologia a carbonio zero , e in cui 4) il potenziale di
efficienza energetica, come ad esempio nel settore delle costruzioni e degli utensili casalinghi, sia
sfruttato pienamente. Strumenti di mercato per assicurare incentivi verso best­practices sono stai
proposti, tra gli altri, da Driesen.

Citazioni10
“Entro il 2015, il sistema elettrico Britannico si sarà sviluppato nel modo in cui si sarà sviluppato senza
considerare i risultati (positivi o negativi) dell'ETS” IPA consultants

“L'ETS non ha incoraggiato in maniera significativa investimenti in tecnologie di riduzione delle
emissioni di carbonio” Tony Ward, Ernst & Young

“Impianti al carbone ricevono più permessi di combustibili “più verdi”! Deutsche Bank Research, 6
March 2007

“L'ETS non ha fatto nulla per ridurre le emissioni.....è una tassa altamente regressiva che ricade
principalmente sulle fasce più povere....aumenta il potere sul mercato dei generatori. Se i risultati sono
stai raggiunti? I prezzi sono aumentati, le emissioni sono aumentate, i profitti sono aumentati. Prices up,
emissions up, profits up . . .quindi direi di no” Peter Atherton, Citigroup Global Markets, January 2007

“Tutti i generatori: vincitori. Generatori a carbone e nucleare: grandi vincitori. Hedge funds e broker di
energia: vincitori ancora più grandi. I perdenti? I consumatori! Peter Atherton, Citigroup Global Markets,
8 Leaked note reveals UK's renewables angst, ENDS Europe DAILY 2373, 15/08/07
9 “Limita e scambia”, che è l'approccio utilizzato dall'ETS
10 Citazioni tradotte in Italiano da Vito De Lucia, CICEDU

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January 2007

“Il commercio delle emissioni darebbe modo a grandi società di fare soldi, ma non credere per un minuto
che questo teatrino farebbe granché per ridurre il surriscaldamento globale.....rent­seeking vecchio
stile...facendo soldi “catturando” le regole del gioco” Wall Street Journal, 3 March 2007

“Il Commissario Europea per l'Energia pronuncia un verdetto pesante: “Un fallimento...”” TV Channel 4
Evening News, London, lead story, 7 March 2007

Profitti per società Europea che usano intensamente combustibili fossili.
BP, Esso, Shell..............................................US$ millions/year
RWE (Germania)..........................................US$1 billion/year
I 6 grandi Generatori (Regno Unito)............US$1.2 billion/year
CEZ (Repubblica Ceca.)...............................US$150 million/3 years

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Annesso: Tabella dati sui profitti (Regali) conseguenti allo schema Europeo di ETS disaggregati per
Nazione

Privatizzazione del     Regalo Emissioni      Regalo     Aumento/     Regalo      Valore      Valore
world carbon dump       in MT 2005            approvat   Decreme      come %      annuo del   annuo del
atmosferico operato     CO2                   o per la   nto    del   del world   regalo a    regalo a
dall'ETS                durante               fase 2     regalo       carbon      30$/ton*    0.15$/ton*
                        la fase 1                                     dump                    *
Repubblica Ceca         97.6     82.5         86.8       +5%          ~1­2%       €2.6        €13
Francia                 156.5    131.3        132.8      +1%          ~1­3%       €4.0        €20
Germania                499      474          453.1      ­4%          ~5­9%       €13.6       €70
Olanda                  95.3     80.4         85.8       +7%          ~1­2%       €2.6        €13
Polonia                 239.1    203.1        208.5      +3%          ~2­4%       €6.3        €31
Spagna                  174.4    182.9        152.3      ­17%         ~2­3%       €4.6        €23
Svezia                  22.9     19.3         22.8       +18%
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