LA REALIZZAZIONE DI UN ERBARIO - Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
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Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Dipartimento di Biologia Ambientale Progetto Scienze Naturali e Ambientali LA REALIZZAZIONE Giovanna Abbate Mauro Iberite DI UN ERBARIO Agnese Tilia Attività laboratoriale e di Marta Latini Alternanza Scuola-Lavoro svolta nel Museo Erbario
La realizzazione di un erbario Il valore didattico di un erbario è notevole in quanto consente di avvicinarsi alla variabilità delle piante in un modo semplice e scientificamente valido. Un erbario, come tutti i musei naturalistici, ha inoltre una grande valenza in termini scientifici e storici. La metodologia da seguire per realizzare un erbario prevede diverse fasi: 1. Raccolta in campo dei campioni vegetali 2. Allestimento dei campioni 3. Essiccazione dei campioni 4. Montaggio, sistemazione e conservazione dei campioni 5. Identificazione dei campioni raccolti Esemplare della specie Seseli montanum L. conservato nel Museo Erbario della Sapienza Università di Roma (collezione «Erbario Anzalone»)
1. Raccolta in campo dei campioni vegetali Strumentazione necessaria: • paletta, cesoie, coltellino • quaderno per appunti, matita, etichette • sacchetti di plastica • carta topografica per posizionare il luogo di raccolta • bussola e altimetro, oppure GPS (disponibile su smartphone) Bussola Cesoie, paletta, Altimetro sacchetti di plastica Carta topografica
1. Raccolta in campo dei campioni vegetali: il decalogo del botanico 1. Evitare di raccogliere specie presenti con pochi individui, per evitare il rischio di estinzione della popolazione locale. 2. Non raccogliere piante rare, endemiche (ovvero con area di distribuzione ristretta) e/o protette da leggi regionali, nazionali o europee. In questi casi fare una fotografia, corredata da indicazioni sulla località, data e notizie varie (abbondanza, tipo di suolo, dati sul tipo di habitat). 3. Raccogliere piante intere nel caso di erbacee. Per l’identificazione è necessario disporre, oltre a fiori, frutti, fusti e foglie, anche di apparati radicali e fusti sotterranei. In genere fiori e frutti non si trovano contemporaneamente; bisognerà ripetere la raccolta in periodi successivi. Per alberi e arbusti è sufficiente qualche ramo con foglie, fiori e/o frutti. 4. Sistemare le piante raccolte in sacchetti di plastica, chiusi; ciò limita l’appassimento della pianta. Inserire nella busta un’etichetta identificativa del luogo di raccolta.
2. Allestimento dei campioni Strumentazione necessaria: • fogli di giornale (quotidiano) o carta assorbente, • pressa o pesi. Le piante dovrebbero essere essiccate subito dopo la raccolta; se non è possibile si possono conservare in frigorifero, chiuse in sacchetti di plastica, per non più di due giorni. Se alcune piante sono appassite, immergerle in un vaso con acqua per una notte per permettere ai tessuti di tornare ad essere turgidi e ai fiori di aprirsi. I campioni raccolti vanno distesi accuratamente su un foglio di carta sottile piegato a metà (chiamato camicia) e disposti tenendo conto della necessità di mantenere il portamento naturale. Gli esemplari grandi vanno ripiegati ad angolo acuto, oppure tagliati ed essiccati in più fogli. Le camicie vengono poi impilate intercalando cuscinetti di fogli di giornale con funzione assorbente (più fogli assorbono meglio). Le parti spesse (tuberi, bulbi, frutti carnosi) possono essere sezionate e poste a seccare con il campione. Le parti che si staccano vanno poste in bustine di carta da allegare al campione.
2. Allestimento dei campioni Disposizione dei campioni su fogli ripiegati (camicie). A dx campione piegato ad angolo acuto camicie impilate intercalando cuscinetti di fogli di giornale
3. Essiccazione dei campioni I campioni così sistemati devono essere sottoposti a pressione per l’essicazione mediante l’uso di presse o pesi consistenti (dizionari, pile di libri, lastre di pietra). Per ottenere una pressione uniforme il pacco di campioni deve essere di uguale spessore in ogni parte. Per facilitare l’essiccamento è bene collocare i campioni preparati vicino ad una fonte di calore. Esempio di una pressa (Museo Erbario RO della Sapienza Università di Roma)
3. Essiccazione dei campioni I giornali vanno sostituiti quotidianamente (almeno per i primi 2 o 3 giorni) per evitare marciumi e formazione di muffe; le camicie entro cui sono collocati i campioni non dovranno mai essere cambiate e andrebbero aperte meno possibile per evitare il danneggiamento delle parti più delicate (ad es. i fiori). I giornali vanno cambiati fino a quando gli esemplari non saranno perfettamente asciutti e avranno assunto una consistenza cartacea. In genere dopo circa 7 giorni le piante sono secche; ciò dipende dal tipo di campione e da quanta acqua questo contiene. 1- camicia con il campione 2 e 4- giornale o carta assorbente 3- cartone ondulato (favorisce l’essiccazione) In basso a destra: una fonte di calore
4. Fase di montaggio, sistemazione e conservazione dei campioni Strumentazione necessaria: • fogli di cartoncino bianchi (30x40), • spilli, etichette, fascette di carta non adesive, • bustine di carta, • cartellino d’identificazione. Gli esemplari essiccati vanno disposti su cartoncini bianchi di 30x40 cm e fissati al foglio mediante striscioline di carte appuntate con spilli. E’ sconsigliato l’uso di nastro adesivo perché si altera rapidamente e perde coesione. I semi, frutti o altre parti della pianta vanno posti in bustine che vengono fissate con spilli sullo stesso foglio. I fogli d’erbario vanno etichettati con il cartellino d’identificazione. Il valore scientifico del campione sta proprio nelle informazioni contenute nel cartellino. I fogli d’erbario vanno ordinati in cartelline secondo un criterio che renda semplice il loro reperimento; infine vanno conservati tra due cartoncini pesanti, chiusi da una cinghia.
4. Fase di montaggio, sistemazione e conservazione Montaggio dei campioni Fogli d’erbario con cartellino di identificazione
4. Fase di montaggio, sistemazione e conservazione Cartellino d’identificazione da apporre sul foglio d’erbario • nome scientifico della specie o del taxon (es. genere) a cui è stato possibile arrivare • nome della famiglia • località di raccolta • data di raccolta • dati stazionali: quota, tipo di suolo o substrato (ad es. roccia calcarea, sabbia,) • descrizione dell’ambiente in cui si è raccolto il campione (ad es. bosco, prateria, gariga, dune, roccia, muri, margini stradali) • osservazioni sul campione (ad es. colori che nel campione essiccato possono alterarsi) • nome di chi ha raccolto il campione (Legit) • nome di chi ha identificato il campione (Determinavit) Museo Erbario RO della Sapienza Università di Roma - Un campione dell’Erbario Montelucci
4. Fase di montaggio, sistemazione e conservazione Per favorire la conservazione dei campioni essiccati è necessario un trattamento di congelamento per distruggere eventuali uova o larve di insetti (congelatore a - 40°C, ma può andar bene anche un apparecchio casalingo che raggiunge i -20°C). In alternativa si può chiudere l’erbario in un sacchetto di plastica contenente del tarmicida (canfora). Le collezioni dei musei naturalistici sono in genere conservate in ambienti climatizzati. Nell’Erbario della Sapienza le condizioni climatiche conservative sono mantenute con 16°C di temperatura e una umidità relativa del 35%. Una delle sale del Museo Erbario RO della Sapienza Università di Roma, con climatizzazione conservativa
5. Identificazione dei campioni raccolti L’identificazione consiste nel verificare se una pianta, raccolta in un luogo, appartenga a un noto e già denominato gruppo di piante; significa quindi attribuire un nome alla pianta. È indispensabile nella maggior parte dei settori applicativi della botanica. Si può procedere per confronto con iconografie e con materiale conservato negli Erbari, oppure utilizzando chiavi analitiche, chiavi ad accesso multiplo o, oggigiorno, chiavi computerizzate. Erbario RO Marchi P. et al., 2002-2006 Campioni essiccati e conservati in un Erbario utili per un confronto
CHIAVI ANALITICHE Processo semplificato che, attraverso un percorso guidato, permette di attribuire un organismo ad una categoria già definita. Si procede per livelli di approfondimento successivi, dal generale (classe, ordine ecc.) al particolare (specie, sottospecie). Ad ogni livello una dicotomia propone uno o più caratteri tassonomici in diversi stati fra i S. Pignatti, 1982 - Flora d’Italia. quali è necessario fare una scelta. Le scelte vanno fatte osservando le diverse parti della pianta. 14
Chiavi ad accesso multiplo e Chiavi computerizzate http://www.keytonature.eu/wiki/Italy http://dryades.units.it/Roma/ 15
http://dryades.units.it/Roma/
Portale della Flora d’Italia Scheda esemplificativa relativa a Heliotropium europaeum L. http://dryades.units.it/floritaly/index.php
Acta Plantarum : http://www.actaplantarum.org/
Scheda esemplificativa relativa a Heliotropium europaeum L. https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=3690
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