LA MADONNA DEL SABATO SANTO - Lettera pastorale per l'anno 2000-2001
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! http://www.chiesadimilano.it LA MADONNA DEL SABATO SANTO Lettera pastorale per l’anno 2000-2001 Questa lettera pastorale viene pubblicata noi, in sosta silenziosa e contemplativa mentre ancora siamo nell’anno del nel cammino del tempo, nello sforzo di Grande Giubileo, che terminerà il 6 capire il senso di quanto abbiamo vissuto gennaio del 2001. Mi è stato quindi e sofferto, in ascolto di ciò che lo Spirito suggerito da più parti di non scrivere una ci vuole dire all’inizio del nuovo millennio. lettera programmatica. Non sarebbe bene, infatti, sovrapporre nuove iniziative Ho riflettuto così al senso che può avere a quelle già numerose previste dal questo “sabato del tempo” che è il calendario del Giubileo, in particolare il Grande Giubileo. Il Giubileo – secondo il pellegrinaggio diocesano a Roma del 4 testo fondatore di Levitico 25,8-17 – è novembre 2000. infatti il “sabato dei sabati”, il “sabbatico dei sabbatici”, l’anno che giunge dopo Si desidera piuttosto una lettera che sia sette settimane di anni e partecipa perciò come una sosta nel cammino: una pausa della sacralità del sabato, il giorno del che ci aiuti a situarci nel contesto riposo di Dio e delle sue creature. E’ presente, ci sostenga nel ritrovare visione l’anno della proclamazione dell’assoluto e respiro nel tempo che attraversiamo, un primato del Signore sulla vita e sulla po’ nello stile della Lettera di storia, della restaurazione dell’ordine di presentazione alla Diocesi del Sinodo giustizia e di pace fra gli uomini e nel XLVII (1995) e della Lettera Ripartiamo creato, secondo il disegno dell’Eterno. da Dio (1996). Esso chiede il riequilibrio di tutte le disarmonie accumulate nel tempo: chiede Che cosa può voler dire “fare una sosta”? il riposo dei campi, la restituzione dei beni Mi viene alla mente qualche momento ai loro primitivi proprietari, il condono dei significativo del recente viaggio a debiti, la liberazione degli schiavi. E’ una Gerusalemme di Giovanni Paolo II. sosta che esprime il senso religioso del Abbiamo visto un Papa, curvo sotto il tempo, una pausa che richiama il dominio peso degli anni e delle fatiche, sostare in di Dio sul cosmo e sulle vicende umane. silenzio presso il Muro del pianto, in atteggiamento di umiltà, con in mano il Nell’anno giubilare facciamo dunque foglietto contenente la domanda di memoria del dono prezioso del “sabato” perdono: lentamente ha introdotto il al popolo d’Israele, la cui fede è la santa foglietto tra le fessure del muro, ripetendo radice della Chiesa (Rom 11,16.18), e un gesto familiare a milioni di Ebrei, riscopriamo la santità del tempo, avvolto collegandosi idealmente alla tradizione di dalla benedizione di Dio. Questo ci fa preghiera e di sofferenza di un intero gettare uno sguardo fiducioso sulle popolo. Lo abbiamo rivisto, poco prima vicende della storia, perché ci ricorda che della sua partenza, silenzioso e in il Dio dell’alleanza è fedele e non si preghiera presso la roccia del Calvario: stanca di custodire il suo popolo in leggevamo in lui un atteggiamento di tutti cammino verso la patria promessa. ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 1 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it riconosceremo il disorientamento, le Per noi cristiani c’è però un altro “sabato” nostalgie, le paure che caratterizzano la che è al centro e al cuore della nostra nostra vita di credenti nello scenario della fede: è il Sabato santo, incastonato nel fine del secolo e dell’inizio del millennio; triduo pasquale della morte e nella Madonna del Sabato santo resurrezione di Gesù come un tempo leggeremo la nostra attesa, le nostre denso di sofferenza, di attesa e di speranze, la fede vissuta come continuo speranza. passaggio verso il Mistero. Maria, vergine fedele, ci farà riscoprire il primato E’ un sabato di grande silenzio, vissuto dell’iniziativa di Dio e dell’ascolto nel pianto dai primi discepoli che hanno credente della sua Parola; nella sposa ancora nel cuore le immagini dolorose delle nozze messianiche potremo della morte di Gesù, letta come la fine dei cogliere il valore della comunione che ci loro sogni messianici. E’ anche il Sabato unisce come Chiesa mediante il patto santo di Maria, vergine fedele, arca sancito dal sangue di Gesù e dell’alleanza, madre dell’amore. Ella vive approfondiremo la speranza del Regno il suo Sabato santo nelle lacrime ma che deve venire; Maria, madre del insieme nella forza della fede, Crocifisso, ci condurrà a ripensare la sostenendo la fragile speranza dei carità per la quale egli si è consegnato discepoli. Mi è sembrato che una alla morte per noi, la carità che è il riflessione sul “Sabato santo” così come è distintivo del discepolo e da cui nasce la stato vissuto dagli apostoli e soprattutto Chiesa dell’amore. da Maria, ci potesse aiutare a vivere l’ultimo scorcio di anno giubilare ridandoci I discepoli e Maria, nel loro Sabato santo, visione e respiro, permettendoci di ci aiuteranno a leggere il nostro riconoscerci pellegrini nel “sabato del passaggio di secolo e di millennio per tempo” verso la domenica senza rispondere con verità, speranza e amore tramonto. alla domanda che ci portiamo dentro: dove va il cristianesimo? Dove va la E’ in questo sabato – che sta tra il dolore Chiesa che amiamo? Vorrei comunicarvi della Croce e la gioia di Pasqua – che i la risposta presente nel mio cuore: siamo discepoli sperimentano il silenzio di Dio, nel “sabato del tempo”, nel tempo cioè la pesantezza della sua apparente santificato dall’azione di Dio, tempo santo sconfitta, la dispersione dovuta in cui si ricapitola il cammino compiuto e all’assenza del Maestro, apparso agli si apre il futuro della promessa, allorché uomini come il prigioniero della morte. E’ verrà per tutti l’ “ottavo giorno” del ritorno in questo Sabato santo che Maria veglia del Signore Gesù. E’ quanto siamo nell’attesa, custodendo la certezza nella chiamati a vivere particolarmente in promessa di Dio e la speranza nella questo anno di grazia del Giubileo, non potenza che risuscita i morti. fuori, ma dentro le contraddizioni della storia. Vorrei che entrassimo nella grazia del Giubileo passando attraverso la porta del Sul Sabato santo mediteremo partendo Sabato santo: nei discepoli anzitutto dalla prospettiva dei discepoli ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 2 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it smarriti (capitolo I), poi dalla prospettiva C’è stato, a partire dalla Cena pasquale, di Maria Madre di Gesù (capitolo II), per un succedersi vorticoso di fatti illuminare con la visuale e la forza imprevedibili che li ha sorpresi e resi muti. ispiratrice di Maria le domande dei Come i due discepoli che camminano discepoli e quelle della nostra poca fede verso Emmaus nel primo giorno della (capitolo III). settimana, hanno il cuore triste (Lc 24,17); le anticipazioni che avevano Per i credenti questo sguardo al Sabato avuto (le previsioni della Passione fatte santo vorrebbe aiutare a rispondere alla più volte da Gesù), i gesti rassicuranti che duplice domanda, presente in molti di noi li avevano sinora sostenuti (i miracoli del all’inizio di questo millennio: dove siamo? Maestro, il suo amore mostrato nell’ultima Dove andiamo? Cena) sono svaniti dalla memoria. Si ha l’impressione che Dio sia divenuto muto, Per i non credenti pensosi – accomunati che non parli, che non suggerisca più dalle stesse domande – potrebbe forse linee interpretative della storia. E’ la essere l’occasione per ascoltare le sconfitta dei poveri, la prova che la testimonianze della fede sul senso di giustizia non paga. questo tempo e sul senso della storia non come schema ideologico, ma come frutto A ciò si aggiunge la vergogna per essere di sofferta riflessione e quindi come soffio fuggiti e per aver rinnegato il Signore: si purificatore, impulso a ricercare, a sentono traditori, incapaci di far fronte al sperare, ad ascoltare la Voce che parla presente. Manca ogni prospettiva di nel silenzio a chi cerca con onestà. futuro, non si vede come uscire da una situazione di catastrofe e di crollo delle I illusioni, sono assenti persino quei segni Nel silenzio e nello smarrimento del che incominceranno a scuoterli a partire Sabato santo dal mattino della domenica (come le Ci rappresentiamo anzitutto donne al sepolcro vuoto, cf Lc 24,22-23). l’atteggiamento prevalente nei discepoli il giorno dopo la morte di Gesù, per poi B. Ma perché fermarsi al Sabato interpretare il nostro tempo alla luce di santo? questa loro esperienza. Ma qui si pone la domanda: perché fermarsi al Sabato santo? Non siamo A. Lo sconcerto dei discepoli forse già nel tempo del Risorto? Perché Mi sembra che il vissuto dei discepoli nel non lasciarci ispirare anzitutto dalla sabato dopo la crocifissione del Maestro Domenica di Pasqua? Perché riflettere sia quello di un grande smarrimento. sullo smarrimento dei discepoli dopo la Perché sono tanto smarriti? morte di Gesù e non invece sulla loro gioia quando lo incontrano vivente (cf Gv Perché il loro Signore e Maestro è stato 20,20: “E i discepoli gioirono al vedere il ucciso, il suo appello alla conversione Signore”)? non è stato ascoltato, le autorità lo hanno condannato e non si vede via di scampo E’ vero: siamo già nel tempo della o senso positivo da dare a tale evento. risurrezione, il corpo glorioso del Signore ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 3 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it riempie della sua forza l’universo e attrae trionfo permangono velati e vanno a sé ogni creatura umana per rivestirla contemplati con lo sguardo della fede, della sua incorruttibilità. Il nostro superando il trauma del Venerdì santo e atteggiamento fondamentale deve essere lo smarrimento del Sabato, per accogliere di letizia pasquale. il disegno misterioso della salvezza proprio a partire dalla croce (“Non E tuttavia la luce del Risorto, percepita bisognava che il Cristo sopportasse dagli occhi della fede, ancora si mescola queste sofferenze per entrare nella sua con le ombre della morte. Siamo già gloria?”, Lc 24,26). Siamo quindi nel salvati nella fede e nella speranza (Rom regime della fede e della speranza, in cui 8,24), già risorti con Gesù nel battesimo è necessaria l’apertura della mente per quanto all’uomo interiore, ma la nostra accogliere la “buona notizia” (“allora aprì condizione esteriore rimane legata alla loro la mente all’intelligenza delle sofferenza, alla malattia e al declino. Il Scritture”, Lc 24,43) e l’allargamento degli peccato è vinto nella sua forza orizzonti per sperare “contro ogni inesorabile di distruzione e però continua speranza” (Rom 4,18) di fronte alle a coinvolgere innumerevoli situazioni condizione di morte che regna umane e a riempire la storia di orrori. I nell’umanità. Infatti “l’ultimo nemico ad poveri sono oppressi, i prepotenti essere annientato sarà la morte” (1Cor trionfano, i miti sono disprezzati. 15,26). Siamo in una situazione simile a quella Siamo in un tempo che viene definito “del dei due discepoli di Emmaus nella già e del non ancora”: Gesù è già risorto mattina di Pasqua. Gesù è risorto, le e glorioso, la sua grazia incomincia a donne hanno trovato il sepolcro vuoto, gli trasformare i cuori e le culture, ma non si angeli hanno detto di non cercarlo tra i tratta ancora della vittoria finale e morti (Lc 24,2-6.22-23), ma il loro cuore è definitiva che si avrà solo col ritorno del ancora appesantito: sono “stolti e tardi di Signore alla fine dei tempi. Perciò i cuore nel credere alla parola dei sentimenti di smarrimento e di paura dei profeti” (Lc 24,25). Siamo simili agli primi discepoli nel Sabato santo vanno apostoli nel Cenacolo, che hanno già contrastati e vinti con la fede e la sentito parlare della risurrezione e tuttavia speranza di Maria. Cerchiamo allora di sono ancora chiusi in casa per la paura renderci conto di quanto nel nostro tempo (Gv 20,19). è segnato dalla diffidenza, per sottoporlo alla grazia della letizia pasquale. In altre parole, il tempo che viviamo è quello in cui la “buona notizia” del Signore C. Il nostro modo di vivere questo risorto è accolta da alcuni ed è respinta sabato della storia da altri, e deve farsi strada fra la Nell’inquietudine dei discepoli mi sembra diffidenza e il rifiuto. Gesù crocifisso è già di poter riconoscere le inquietudini di tanti nella gloria del Padre ed è Signore dei credenti oggi, soprattutto in Occidente, a tempi (“Mi è stato dato ogni potere in volte smarrirti di fronte ai cosiddetti segni cielo e in terra”, Mt 28,18), ma l’evidenza della “sconfitta di Dio”. In questo senso il della sua risurrezione e la gloria del suo nostro tempo potrebbe essere visto come ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 4 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it un “Sabato santo della storia”. Come lo viviamo? Che cosa ci rende un po’ 2. Se la memoria delle radici del smarriti nel contesto odierno della nostra passato si fa debole, l’esperienza del situazione? Una sorta di vuoto della presente diviene frammentaria e prevale memoria, una frammentazione del il senso della solitudine. Ciascuno si presente e una carenza di immagine del sente un po’ più solo. futuro. Tale solitudine si riscontra anzitutto al 1. Anzitutto la memoria del passato si livello della famiglia: i rapporti all’interno è fatta debole. In realtà non mancano della coppia e i rapporti genitori-figli ricordi che ci potrebbero sostenere e dare entrano facilmente in crisi e ciascuno ha fiato: esiste nel nostro contesto europeo e l’impressione di doversi aggiustare un po’ nazionale la memoria di un grande da sé. cammino cristiano legato a prestigiosi simboli e a luoghi di grande suggestione Diminuisce la capacità di aggregazione – basta pensare alle grandi cattedrali, a delle grandi agenzie sociali e persino luoghi come Roma, Assisi ecc. – . Molte della parrocchia, in particolare per quanto sono le tracce che la tradizione ebraico- riguarda i giovani. Non pochi movimenti cristiana ha lasciato nel modo di sembrano dare segni di invecchiamento o concepire la vita, di onorare la dignità almeno di non sufficiente ricambio della persona, di promuovere l’autentica generazionale. libertà; la presenza del cristianesimo ha segnato la nostra storia con vestigia Si frammentano le aggregazioni politiche indelebili. e i vari tentativi di coalizione soffrono per il riproporsi di individualismi di gruppo. Ma tale memoria si è indebolita sul piano Anche là dove operano con successo e del vissuto quotidiano. Molti non riescono dedizione realtà molteplici di volontariato, più ad integrarla nella loro esperienza in si coglie una certa incapacità a lasciarsi modo da ricavarne comprensione sicura coordinare per un’azione più efficace, a del presente e fiducia per il futuro. Il entrare “in rete”. procedere lento e però progressivo del secolarismo (in forme differenti secondo i Ne consegue una autoreferenzialità che diversi ambiti di vita) suscita la domanda: chiude su di sé singoli e gruppi. In questo dove stiamo andando? Cresce la difficoltà contesto non stupisce il crescere di una di vivere il cristianesimo in un contesto generale indifferenza etica e di una cura sociale e culturale in cui l’identità cristiana spasmodica per i propri interessi e non è più protetta e garantita, bensì privilegi. sfidata: in non pochi ambiti pubblici della vita quotidiana è più facile dirsi non Siamo dentro a un grande movimento di credenti che credenti; si ha l’impressione globalizzazione, che sembrerebbe che il non credere vada da sé mentre il corrispondere alla tendenza verso la credere abbia bisogno di giustificazione, manifestazione della fraternità e unità del di una legittimazione sociale né ovvia né genere umano che nasce dalla scontata. rivelazione biblica. Eppure tale processo ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 5 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it di universalizzazione degli scambi di beni, Nel Venerdì santo, dopo la morte di di valori e di persone avviene nel quadro Gesù, il discepolo Giovanni “prese Maria di un neoliberismo e di un neocapitalismo con sé” (Gv 19,27), nel suo cuore e nella che punisce ed emargina i più deboli e sua casa. Non è facile immaginare ciò accresce il numero dei poveri e degli che questo vuol dire: si tratta di una casa affamati della terra. in Gerusalemme? O di un semplice luogo di appoggio per i pellegrini della Galilea a 3. La fatica di vivere e interpretare il Gerusalemme in occasione della presente si proietta sull’immagine di Pasqua? futuro di ciascuno, che risulta sbiadita e incerta. Del futuro si ha più paura che Cerco di introdurmi in questa casa dove desiderio. Ne è segno la drammatica la Madre di Gesù vive il suo “Sabato diminuzione della natalità, come pure il santo” e di iniziare, col permesso di calo delle vocazioni al sacerdozio e alla Giovanni, un dialogo con lei. Un dialogo vita consacrata. Una metafora di paura fatto anzitutto di contemplazione del suo del futuro si ha probabilmente modo di vivere questo momento nell’accresciuta inclinazione dei giovani a drammatico. vivere e a divertirsi nella notte. Ci si aggancia all’attimo fuggente Contemplo Maria: è rimasta in silenzio ai dimenticando le incertezze e gli piedi della croce nell’immenso dolore smarrimenti del giorno, evitando di della morte del Figlio e resta nel silenzio confrontarsi con un oggi e un domani dell’attesa senza perdere la fede nel Dio impegnativi (non ci sarà qui anche un della vita, mentre il corpo del Crocifisso richiamo a leggere, nella tradizione giace nel sepolcro. In questo tempo che cristiana della Veglia pasquale e delle sta tra l’oscurità più fitta – “si fece buio su altre grandi veglie e adorazioni notturne, tutta la terra” (Mc 15,33) – e l’aurora del una possibilità, finora poco esplorata, di giorno di Pasqua – “di buon mattino, il offrire risposte di significato primo giorno dopo il sabato… al levar del all’inquietudine che qui si esprime?). sole” (Mc 16,2) – Maria rivive le grandi coordinate della sua vita, coordinate che Anche quella grande visione di futuro che risplendono sin dalla scena è espressa nel fenomeno della dell’Annunciazione e caratterizzano il suo mondializzazione fa prevedere per il pellegrinaggio nella fede. Proprio così ella domani del mondo piuttosto una unità di parla al nostro cuore, a noi, pellegrini nel dominio dei più forti e dei più ricchi, una “Sabato santo” della storia. unità della torre di Babele (cf Gen 11,1-9), che non una unità di comunione di beni, 1. Tu nel sabato del silenzio di Dio sei una unità della Pentecoste e della e rimani la “Virgo fidelis” e ci ottieni la primitiva comunità di Gerusalemme (cf “consolazione della mente”. Atti 2-4). Che cosa ci dici, o Madre del Signore, II dall’abisso della tua sofferenza? Che Il Sabato santo di Maria cosa suggerisci ai discepoli smarriti? ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 6 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it Mi pare che tu ci sussurri una parola, con la luce della verità anche gli angoli simile a quella detta un giorno dal tuo più tenebrosi della storia. E’ la grazia di Figlio: “Se avrete fede pari a un granellino percepire la gloria di Dio che si manifesta di senapa…!” (Mt 17,20). nell’insieme dei gesti con cui il Padre si dona al mondo nella storia di salvezza e, Che cosa vuoi comunicarci? Tu vorresti in particolare, nella vita, morte e che noi, partecipi del tuo dolore, risurrezione di Gesù. E’ il dono di partecipassimo anche della tua presagire dietro e sotto gli eventi della consolazione. Tu sai, infatti, che Dio “ci fede le vestigia del mistero della Trinità. consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che Si ha la “consolazione della mente” (o si trovano in qualsiasi genere di afflizione “consolazione intellettuale”) quando i con la consolazione con cui siamo gesti e le parole riportate nelle Scritture si consolati noi stessi da Dio” (2 Cor 1,4). collegano con altri gesti e parole della rivelazione: chi riceve tale grazia sente E’ la consolazione che viene dalla fede. che ogni pietruzza del mosaico illumina Tu, o Maria, nel Sabato santo sei e rimani quelle vicine e si compone con le più la “Virgo fidelis”, la Vergine credente, tu lontane in un disegno convincente e porti a compimento la spiritualità di sfolgorante. Allora non si rimane più Israele, nutrita di ascolto e di fiducia. bloccati nella preghiera di fronte all’uno o all’altro dei momenti singoli della storia di Ma come opera la consolazione che salvezza, incapaci di vedere la relazione viene dalla fede? Essa assume forme e il concatenamento di un singolo fatto o diverse e una di queste – di cui c’è tanto parola con tutti gli altri; la mente avverte bisogno oggi – può essere chiamata la di essere inondata di luce, il cuore si “consolazione della mente”. Di che cosa dilata, la preghiera zampilla come da una si tratta? fresca sorgente. E’ un dono divino molto semplice, che E’ la grazia di visione sintetica e mistica permette di intuire come in un unico del piano di Dio che a te, o Maria, è stata sguardo la ricchezza, la coerenza, comunicata dalle parole dell’angelo l’armonia, la coesione, la bellezza dei Gabriele quando riassumeva in tua contenuti della fede. Un teologo presenza il destino del figlio di Davide contemporaneo, Hans Urs von Balthasar, (“Sarà grande e chiamato Figlio la chiamava “percezione della dell’Altissimo… il suo regno non avrà forma” (“Schau der Gesalt”), intuizione fine”, Lc 1,32-33). E’ la grazia di del legame che unisce tra loro tutte le contemplazione unitaria delle costanti verità di salvezza e ne svela la dell’agire divino che tu hai cantato nel proporzione e il fascino. Di fronte Magnificat (Lc 1,40-55). E’ l’esercizio del all’evidenza della sofferenza e della ricordo meditativo dei fatti salvifici che tu, morte, che tende a schiacciare il cuore, o Maria, hai praticato fin dall’inizio: tale intuizione si pone come una grazia “Maria, da parte sua, serbava tutte queste dello Spirito santo che fa risplendere cose meditandole nel suo cuore” (Lc talmente la “gloria di Dio” da illuminare ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 7 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it 2,19); “Sua madre serbava tutte queste sostenuta nel tuo Sabato santo. Siamo cose nel suo cuore” (Lc 2,51). certi però che Colui che ti ha gratificata di tali doni in momenti decisivi della tua Ciascuno di noi, quando riceve questa esistenza ti ha sostenuto anche in quel grazia, anche soltanto qualche accenno giorno, in continuità con tutte le grazie di essa, vive qualcosa di simile a ciò che precedenti. La forza dello Spirito, vissero i tre discepoli sul monte della presente in te fin dall’inizio, ti ha sorretto Trasfigurazione. Contemplando Gesù con nel momento del buio e dell’apparente Mosé ed Elia e sentendoli parlare dell’ sconfitta del tuo Gesù. Tu hai ricevuto il “esodo” di Gesù a Gerusalemme (cf Lc dono di poterti fidare fino in fondo del 9,21) essi intuiscono i profondi legami disegno di Dio e ne hai riconosciuto nel che intercorrono tra i mille episodi narrati tuo intimo la potenza e la gloria. Tu ci nelle Scritture e colgono la forza di unità insegni così a credere anche nelle notti che li mette insieme e li porta a della fede, a celebrare la gloria compimento nella Passione e dell’Altissimo nell’esperienza Risurrezione del Signore. E’ un’apertura dell’abbandono, a proclamare il primato di degli occhi e del cuore, che dà un senso Dio e ad amarlo nei suoi silenzi e nelle profondo di appagamento e di pace. apparenti sconfitte. Intercedi per noi, o Allora anche le ombre e le tragedie di madre, perché non ci manchi mai quella questo mondo si rivelano come consolazione della mente che sostiene la attraversate dalla luce di amore, di nostra fede e fa sì che da un granello di compassione e di perdono che viene dal senapa spunti un albero capace di offrire cuore del Padre. Si percepisce qualcosa rifugio agli uccelli del cielo (cf Mt della verità delle beatitudini, il cuore si 13,31-32). apre alla speranza di giustizia, alla visione della vittoria dei poveri e degli 2. Tu nel sabato della delusione sei la oppressi di questa terra. Madre della speranza e ci ottieni la “consolazione del cuore. Un santo che ha goduto di questa grazia in maniera straordinaria così la descrive: Che cosa ci dici ancora, o Maria, dal “Il rimanere con l’intelletto illuminato in tal silenzio che ti avvolge? Ti sento ripetere, modo fu così intenso che gli pareva di come un sospiro, la parola del tuo Figlio: essere un altro uomo, o che il suo “Con la vostra perseveranza salverete le intelletto fosse diverso da quello di prima. vostre anime” (Lc 21,19). Tanto che se fa conto di tutte le cose apprese e di tutte le grazie ricevute da La parola “perseveranza” può essere Dio, e le mette insieme, non gli sembra di tradotta anche con “pazienza”. La aver imparato tanto, lungo tutto il corso pazienza e la perseveranza sono le virtù della sua vita, fino a sessantadue anni di chi attende, di chi ancora non vede compiuti, come in quella volta sola” (S. eppure continua a sperare: le virtù che ci Ignazio di Loyola, Autobiografia, n. 30). sostengono di fronte agli “schernitori beffardi, i quali gridano: ‘Dov’è la Noi non sappiamo, o Maria, da quale tipo promessa della sua venuta? Dal giorno in di consolazione profonda sei stata cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 8 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it rimane come al principio della creazione’” sabato della storia, quando molti, anche (2Pt 3,3-4). cristiani, sono tentati di non sperare più nella vita eterna e neppure nel ritorno del Tu, o Maria, hai imparato ad attendere e Signore. L’impazienza e la fretta a sperare. Hai atteso con fiducia la caratteristiche della nostra cultura nascita del tuo Figlio proclamata tecnologica ci fanno sentire pesante ogni dall’angelo, hai perseverato nel credere ritardo nella manifestazione svelata del alla parola di Gabriele anche nei tempi disegno divino e della vittoria del Risorto. lunghi in cui non capitava niente, hai La nostra poca fede nel leggere i segni sperato contro ogni speranza sotto alla della presenza di Dio nella storia si croce e fino al sepolcro, hai vissuto il traduce in impazienza e fuga, proprio Sabato santo infondendo speranza ai come accadde ai due di Emmaus che, discepoli smarriti e delusi. Tu ottieni per pur messi di fronte ad alcuni segnali del loro e per noi la consolazione della Risorto, non ebbero la forza di aspettare speranza, quella che si potrebbe lo sviluppo degli eventi e se ne andarono chiamare “consolazione del cuore”. da Gerusalemme (cf Lc 24,13ss.). Se la “consolazione della mente” Noi ti preghiamo, o madre della speranza comporta una illuminazione dell’intelletto e della pazienza: chiedi al tuo Figlio che e una “apertura degli occhi” (cf Lc 24,31), abbia misericordia di noi e ci venga a la “consolazione del cuore” (cf Lc 24,32) cercare sulla strada delle nostre fughe e – o “consolazione affettiva” – consiste in impazienze, come ha fatto con i discepoli una grazia che tocca la sensibilità e gli di Emmaus. Chiedi che ancora una volta affetti profondi inclinandoli ad aderire alla la sua parola riscaldi il nostro cuore (cf Lc promessa di Dio, vincendo l’impazienza e 24, 32). la delusione. Quando il Signore sembra in ritardo nell’adempimento delle sue Intercedi per noi affinché viviamo nel promesse, questa grazia ci permette di tempo con la speranza dell’eternità, con resistere nella speranza e di non venir la certezza che il disegno di Dio sul meno nell’attesa. E’ la “speranza viva” di mondo si compirà a suo tempo e noi cui parla Pietro (cf 1Pt 1,3), è la potremo contemplare con gioia la gloria “speranza contro ogni speranza” di cui del Risorto, gloria che già è presente, pur parla Paolo a proposito di Abramo (cf se in maniera velata, nel mistero della Rom 4,18), il quale “per la promessa di storia. Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, 3. Tu, nel sabato dell’assenza e della pienamente convinto che quanto egli solitudine, sei e rimani la madre aveva promesso era anche capace di dell’amore e ci ottieni la “consolazione portarlo a compimento” (Rom 4,20-21). della vita”. Tu, o Madre della speranza, hai A questo punto, o Maria, azzardo pazientato con pace nel Sabato santo e ci un’ultima domanda: ma che senso ha insegni a guardare con pazienza e tanto tuo soffrire? Come puoi rimanere perseveranza a ciò che viviamo in questo salda mentre gli amici del tuo Figlio ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 9 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it fuggono, si disperdono, si nascondono? eventi, ci accorgiamo che il Signore Come fai a dare significato alla tragedia aveva continuato a camminare con noi, che stai vivendo? Mi pare che tu risponda anzi a portarci sulle sue braccia. Ci di nuovo con le parole del tuo Figlio: “Se il succede un po’ come a Mosé sul monte chicco di grano caduto in terra non Oreb: egli riuscì a vedere qualcosa della muore, rimane solo; se invece muore, gloria di Dio, che desiderava tanto produce molto frutto” (Gv 12,24). contemplare (“Mostrami la tua gloria!”, Es 33,18) solo quando era già passata (cf Es Il senso del tuo soffrire, o Maria, è 33,19-22). dunque la generazione di un popolo di credenti. Tu nel Sabato santo ci stai Una tale consolazione opera in noi e ci davanti come madre amorosa che genera sostiene efficacemente, pur senza una i suoi figli a partire dalla croce, intuendo consapevole illuminazione della mente e che né il tuo sacrificio né quello del Figlio una percepita mozione degli affetti del sono vani. Se lui ci ha amato e ha dato sé cuore; essa opera dandoci la forza di stesso per noi (cf Gal 2,20), se il Padre resistere nella prova quando tutto intorno non lo ha risparmiato, ma lo ha è oscurità. La chiamo “consolazione consegnato per tutti noi (cf Rom 8,32), tu sostanziale” perché tocca il fondo e la hai unito il tuo cuore materno all’infinita sostanza dell’anima, ben al di sotto di tutti carità di Dio con la certezza della sua i moti superficiali e consci; oppure fecondità. Ne è nato un popolo, “una “consolazione della vita” perché i suoi moltitudine immensa… di ogni nazione, effetti si esprimono nella quotidianità razza, popolo e lingua” (Ap 7,9); il permettendoci di stare in piedi nei discepolo prediletto che ti è stato affidato momenti più duri (“resistere nel giorno ai piedi della croce (“Donna, ecco il tuo malvagio”, Ef 6,13), quando la mente figlio”, Gv 19,26) è il simbolo di questa sembra avvolta dalla nebbia e il cuore moltitudine. appare stanco. La consolazione con la quale Dio ti ha Tu conosci, o Maria, probabilmente per sostenuto nel Sabato santo, nell’assenza esperienza personale, come il buio del di Gesù e nella dispersione dei suoi Sabato santo possa talora penetrare fino discepoli, è una forza interiore di cui non in fondo all’anima pur nella completa è necessario essere coscienti, ma la cui dedizione della volontà al disegno di Dio. presenza ed efficacia si misura dai frutti, Tu ci ottieni sempre, o Maria, questa dalla fecondità spirituale. E noi, qui e ora, consolazione che sostiene lo spirito o Maria, siamo i figli della tua sofferenza. senza che ne abbiamo coscienza, e ci darai, a suo tempo, di vedere i frutti del La percezione di una forza che ci ha nostro “tener duro”, intercedendo per la accompagnato in momenti duri, anche nostra fecondità spirituale. Non ci si pente quando non la sentivamo e ci sembrava mai di aver continuato a voler bene! Ci di non possederla, è una esperienza accorgeremo allora di aver vissuto vissuta da tutti noi. Ci pare a volte di un’esperienza simile a quella di Paolo essere abbandonati da Dio e dagli che scriveva ai Corinti: “In noi opera la uomini, e però, rileggendo in seguito gli morte, ma in voi la vita” (2 Cor 4,12). ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 10 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it parte finale vorrei mettere insieme i due Tu, o Maria, sei madre del dolore, tu sei momenti precedenti per farli interagire e colei che non cessa di amare Dio cercare di comprendere come la luce nonostante la sua apparente assenza, e della testimonianza di Maria e le in Lui non si stanca di amare i suoi figli, consolazioni che ci ottiene dal suo Figlio custodendoli nel silenzio dell’attesa. Nel illuminino le nostre insicurezze e orientino tuo Sabato santo, o Maria, sei l’icona il nostro cammino. della Chiesa dell’amore, sostenuta dalla fede più forte della morte e viva nella Se l’incontro con i discepoli spaventati e carità che supera ogni abbandono. O tristi ci ha permesso di riconoscere la Maria, ottienici quella consolazione realtà delle nostre paure, delle resistenze profonda che ci permette di amare anche che avvertiamo in noi e attorno a noi e nella notte della fede e della speranza e delle nostre colpe, la fede, la speranza e quando ci sembra di non vedere neppure la carità di Maria possono aiutarci a più il volto del fratello! comprendere che il tempo – anche il nostro tempo – è come un unico, grande Tu, o Maria, ci insegni che l’apostolato, la “sabato”, in cui viviamo fra il “già” della proclamazione del Vangelo, il servizio prima venuta del Signore e il “non pastorale, l’impegno di educare alla fede, ancora” del suo ritorno, come pellegrini di generare un popolo di credenti, ha un verso l’ “ottavo giorno”, la domenica prezzo, si paga “a caro prezzo”: è così senza tramonto che lui stesso verrà a che Gesù ci ha acquistati: “Voi sapete dischiudere alla fine dei tempi. che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla 1. Lo sguardo di fede sul passato vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di I discepoli del Sabato santo portano in sé Cristo” (1 Pt 1,18-19). Donaci quell’intima la memoria di quanto hanno vissuto col consolazione della vita che accetta di Maestro. Ma si tratta di un ricordo carico pagare volentieri, in unione col cuore di di nostalgia e fonte di tristezza perché Cristo, questo prezzo della salvezza. Fa’ quanto era stato sperato e atteso con lui che il nostro piccolo seme accetti di e per lui appare irrimediabilmente morire per portare molto frutto! perduto. III Noi pure portiamo impresse le orme di un’insopprimibile memoria cristiana: Verso l’ottavo giorno, nel sabato del basta pensare alla nostra cultura segnata tempo dai grandi valori della tradizione biblica, a Nella prima parte della lettera vi ho cominciare dall’idea di “persona” e dal proposto di riconoscerci nel senso del “tempo”, inteso quale storia disorientamento vissuto dai discepoli il orientata verso un compimento promesso giorno seguente la morte di Gesù. Nella e atteso. I nostri spazi vitali sono pieni seconda ho voluto contemplare con voi la delle tracce di questa memoria: dalle fede, la speranza e la carità della opere d’arte, tanto spesso a soggetto Madonna del Sabato santo. In questa religioso, alle nostre chiese, al Duomo ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 11 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it che è simbolo non solo della Chiesa Penso al patrimonio di arte delle nostre locale, ma della stessa identità civile Chiese e mi interrogo su come potrebbe ambrosiana. divenire mezzo di annuncio in un mondo che tanto sente il bisogno della Bellezza Come per i discepoli in cammino verso che salva. Emmaus, ancora totalmente immersi nel loro Sabato santo, la memoria di tali Penso – per limitarmi a un altro radici potrebbe essere per noi semplice significativo esempio – alla ricchissima oggetto di nostalgia e forse di un po’ di tradizione degli Oratori, giusto vanto della tristezza: una memoria quindi inoperosa, nostra storia di fede, e mi domando in incapace di suscitare slanci e nuove che modo potrebbero sempre più imprese ricche di generosità e di corrispondere alle inquietudini e alle sfide passione. La Madonna del Sabato santo delle giovani generazioni, in cerca di vive invece la memoria quale luogo di alternative alla monotonia dei doveri del profezia: ricorda per sperare, rivisita il giorno in notti dilatate, riempite dai suoni passato per aprirsi al futuro, nella forti delle discoteche, con gesti e segni certezza che Dio è fedele alle sue illusori e indecifrabili sovente agli adulti. promesse e quanto ha operato in lei per la nascita del Figlio eterno nel tempo, lo E penso in maniera del tutto speciale a opererà analogamente per la rinascita di quel luogo privilegiato della memoria dei lui e dei suoi fratelli dalla morte alla vita mirabilia Dei, delle opere mirabili di Dio, senza tramonto. che è la Sacra Scrittura. La grazia di una “consolazione della mente”, che aiuti a Maria “serbava tutte queste cose leggere il senso globale degli eventi di meditandole nel suo cuore” (Lc 2,51). Ella questo mondo è in stretta relazione con la che ben merita la lode evangelica lettura orante della Bibbia, con la lectio “Donna, davvero grande è la sua divina. Chi è fedele alla lettura delle fede” (Mt 15,28), sa coniugare il passato Scritture in atteggiamento di fede riceve delle meraviglie del Signore col futuro che dallo Spirito santo il dono di passare con Lui solo sa suscitare. Il suo cantico di gioia e fiducia attraverso gli enigmi della lode, il Magnificat, esprime al passato storia, cogliendo in tutto il manifestarsi del (“ha spiegato la potenza del suo piano di Dio per la salvezza dell’uomo. braccio…”, Lc 1,51ss) le sue certezze per il futuro. La Madonna del Sabato santo ci 2. La speranza che apre al futuro insegna a recuperare la memoria non solo come elemento di tradizione, bensì Il Sabato santo è vissuto dai discepoli anche, e fortemente, come stimolo al nella paura e nel timore del peggio. progresso. Dovremmo chiederci alla Perché il futuro sembra riservare loro scuola della sua fede ricca di speranza: in sconfitte e umiliazioni crescenti. Maria che maniera valorizzare, aggiornandole al però vive un’attesa fiduciosa e paziente; presente, le grandi tradizioni del passato ella sa che le promesse di Dio si della Chiesa? avvereranno. ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 12 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it Anche nel sabato del tempo in cui ci Cristo. Sono tali scelt, sempre più troviamo è necessario riscoprire ampiamente condivise, che imprimono l’importanza dell’attesa; l’assenza di alla tendenza generale verso la speranza è forse la malattia mortale delle globalizzazione i correttivi necessari per coscienze nell’epoca segnata dalla fine fare di tali processi non una radice dei sogni ideologici e delle aspirazioni a mortifera di esclusione e di essi connesse. emarginazione dei sempre più poveri, ma una sorgente di inclusione progressiva di All’indifferenza e alla frustrazione, alla tutti nella partecipazione solidale allo concentrazione sul puro godimento scambio dei beni prodotti. Anche qui ci è dell’attimo presente, senza attese di modello e aiuto la “donna forte” (cf Prov futuro, può opporsi come antidoto 31,10) del Sabato santo, che ha soltanto la speranza. Non quella fondata dimostrato di sapere sperare contro ogni su calcoli, previsioni e statistiche, ma la speranza e di credere nell’impossibile speranza che ha il suo unico fondamento possibilità di Dio al di là di ogni evidenza nella promessa di Dio. Di nuovo la della sua sconfitta. Madonna del Sabato santo getta luce sul compito che ci aspetta e che ci è reso 3. La carità che ricompatta il presente possibile dal dono dello Spirito del Risorto, il quale ci tocca interiormente con Il Sabato santo è per i discepoli la “consolazione del cuore”. Si tratta di l’esperienza di un presente gravido di irradiare attorno a noi, con gli atti semplici tensioni ed essi lo vivono avvertendo della vita quotidiana – senza forzature –, soprattutto la grande solitudine in cui li ha la gioia interiore e la pace, frutti della lasciati la morte di Gesù, di colui che era consolazione dello Spirito. la roccia della loro comunione. Credere in Cristo, morto e risorto per noi, Non è difficile riconoscere che tale significa essere testimoni di speranza con esperienza di solitudine serpeggia fra i la parola e con la vita. cristiani odierni. Può essere colta anzitutto a livello personale, là dove si Con la parola: non dobbiamo temere di sperimentano le lacerazioni del cuore di toccare i grandi temi oggetto della fronte all’assenza di futuro, alla speranza ultima, troppo spesso rimossi mancanza di senso, all’incapacità di dal nostro linguaggio: la vita eterna e dialogo. Penso poi ai processi di l’insieme dei novissimi che ad essa si frammentazione che attraversano tante connettono (morte, giudizio, inferno, volte la vita familiare, come pure alle purgatorio e paradiso: cfr. in proposito la difficoltà di aggregazione vissute nelle lettera pastorale “Sto alla porta”). comunità parrocchiali e negli stessi movimenti e associazioni, fino alla Con la vita: siamo chiamati a dare segni frantumazione della vita politica, segnata credibili e inequivocabili della luce che i dallo scollamento fra rappresentanza e valori ultimi gettano sui valori penultimi, rappresentatività (i rappresentanti eletti facendo scelte di vita sobrie, povere, dal popolo non ne rappresentano spesso caste, ispirate all’umiltà e alla pazienza di i reali bisogni e interessi) e – all’interno ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 13 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it del mondo cattolico – dalla diaspora essere fedele fino alla morte alla parola seguita alla fine dell’unità politica dei data nel consacrarsi a Dio. cattolici. Riguardo alla comunione familiare mi Maria riesce a custodire non solo la sembra che la luce della carità di Maria memoria della comunione, ma la carità richieda di ritrovare e sempre più per viverla nel presente. Sta con i evangelizzare – a tempo e fuori tempo – discepoli, li conforta, li rimette insieme, li la carità coniugale e in famiglia, quale incoraggia facendo loro gustare i frutti soffio ispiratore capace di motivare sia la della “consolazione della vita” che genera risposta alla vocazione matrimoniale sia comunione; nel tempo del silenzio di Dio la fedeltà, ogni giorno nuova, all’alleanza e dell’apparente sconfitta dell’Amore sancita nel sacramento nuziale. Senza un crocifisso è elemento di coesione, amore di gratuità, nutrito alle sorgenti testimone di compassionevole amore e di della grazia, è impossibile poter vivere in prossimità operosa; nel Cenacolo si continuità il dono reciproco che la vita di dispone, già piena di Spirito santo, a coppia esige e spendersi con sacrificio ricevere con i discepoli il dono del nuovo personale perché la vita della famiglia inizio reso possibile dalla risurrezione di venga vissuta come luogo di libertà, di Gesù. Alla scuola di Maria non possiamo crescita, di verità. La sfida della crisi dei non chiederci come vivere la nostra rapporti coniugali e parentali non può condizione presente nella luce che il essere affrontata e superata che Risorto getta sul sabato del tempo in cui mediante il ripetuto reciproco perdono e ci troviamo. Infatti nel “cammino- la sollecitudine della carità ispirata dal pellegrinaggio ecclesiale attraverso lo Vangelo. spazio e il tempo, e ancor più attraverso la storia delle anime, Maria è Analogamente, la comunione nella vita presente” (Giovanni Paolo II, ecclesiale – a tutti i livelli, dalla parrocchia Redemptoris Mater, n. 25). alla diocesi, dai movimenti alle associazioni – richiede il sussulto della A livello di esistenza personale la scuola carità della Madonna del Sabato santo: di Maria può aiutare a vincere la dobbiamo accoglierci e perdonarci tutti tentazione dell’angoscia per giocare la sull’esempio del Signore. Il Papa ce ne propria vita con slancio e fiducia davanti ha data una straordinaria testimonianza all’Eterno: si tratta di riscoprire la vita con le richieste di perdono a nome di tutta stessa come vocazione, cui la Chiesa e con il perdono offerto corrispondere nella fede in Dio e nella personalmente al suo attentatore. fedeltà che la Sua fedeltà rende possibile. E’ soltanto in questa prospettiva che il Occorre esercitare il dialogo fra noi e con discernimento vocazionale, così tutti. Penso al bisogno di incessante necessario ai singoli e alle urgenze della slancio propositivo e operativo nella vita comunità, trova il suo ambiente adeguato. degli organismi collegiali parrocchiali e E’ aprendosi nella preghiera, con la diocesani, dove la presenza di operatori Madonna, alla grazia della “consolazione pastorali laici sempre meglio animati, della vita” che è possibile perseverare ed sostenuti e formati sarà determinante. ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 14 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it Penso – nell’ottica della Chiesa qualche raggio della domenica di universale di cui non possiamo non resurrezione. Bisognerà educare tanto sentirci parte viva – all’urgenza di all’esercizio della carità politica, quanto al affrontare e risolvere insieme a livello dialogo fra le aggregazioni – che formano veramente cattolico le grandi sfide della il tessuto della società civile e sono vita di oggi, tanto a livello mondiale, spesso espressioni della comunità quanto più specificamente nella nostra ecclesiale – e coloro che si impegnano società europea (in tale senso si nella mediazione politica o vengono muoveva il terzo “sogno” di cui ho parlato chiamati al servizio del bene comune nel mio intervento al Sinodo europeo nelle istituzioni. dello scorso ottobre). Penso alla promozione del dialogo ecumenico – la Infine, nel rapporto fra l’uomo e il creato recente dichiarazione di Augsburg sulla occorre discernere e percorrere vie di giustificazione fra cattolici e luterani ne è riconciliazione: la lacerazione della un frutto prezioso; penso al dialogo persona in se stessa e nei suoi rapporti si interreligioso che sempre più appare riflette nello squilibrio con cui è spesso come una urgenza ineludibile, non vissuta la relazione fra storia e natura. La semplicemente a motivo della presenza crisi ecologica consiste esattamente nello crescente fra noi di immigrati squilibrio indotto fra i ritmi dei tempi appartenenti a mondi religiosi diversi dal biologici e i tempi imposti dall’uomo: nostro, ma anche per la responsabilità questi – con i mezzi tecnologici e che i credenti in Dio di tutte le fedi hanno scientifici di cui oggi dispone – può di rendere insieme testimonianza del Suo modificare, in maniera rapida e primato sulla vita e sulla storia, irreversibile, ciò che la natura ha prodotto contribuendo così a fondare un in millenni e spesso milioni di anni. Un comportamento condiviso, eticamente uso sobrio delle possibilità della tecnica si responsabile verso gli altri. rivela sempre più urgente e necessario per tutti nel crescente processo di Il dialogo e la carità che deve ispirarlo globalizzazione: anche qui la coscienza di sono un’urgenza pure nel rapporto fra essere nel sabato del tempo e non nel società civile e rappresentanti politici: ce giorno del compimento deve indurci a lo ha ricordato l’ultima Settimana Sociale scelte equilibrate, in cui il sapere e il dei Cattolici Italiani, celebrata a Napoli nel potere si rivelino capaci di novembre scorso, che ha focalizzato il automoderazione in vista della crescita rapporto necessario, nella dovuta della qualità della vita di tutti e per tutti. distinzione, fra mediazione politica, istituzioni e società civile nel paese. Se Confido, per questi cammini, nella nel passato ha prevalso una logica capacità propositiva ed esemplare dei passiva della delega, oggi assistiamo nostri giovani che sanno guardare spesso a un preoccupante scollamento all’esempio di Maria e che vorrei come fra politica e vita ecclesiale, fra etica e chiamare a raccolta perché si assumano servizio pubblico, fra interessi personali e in questo contesto le loro responsabilità interessi collettivi. Anche nel “sabato della per il futuro. politica” è necessario far risplendere ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 15 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it 4. Dove siamo? Dove andiamo? invito a celebrare il Triduo pasquale in questo clima spirituale, preparandolo Siamo dunque nel sabato del tempo, accuratamente, in continuità con i passi incamminati verso l’ottavo giorno: fra “già” con cui in questi anni lo stiamo e “non ancora” dobbiamo evitare di riqualificando, per riguadagnarlo alla assolutizzare l’oggi, con atteggiamenti di conoscenza delle nostre comunità. trionfalismo o, al contrario, di disfattismo. Non possiamo fermarci al buio del Il nostro celebrare, radicato dentro una Venerdì santo, in una sorta di tradizione liturgica ricca come è la nostra “cristianesimo senza redenzione”; non ambrosiana, diventa come un entrare nel possiamo neanche affrettare la piena “sabato del tempo” ricapitolato nella rivelazione della vittoria di Pasqua in noi, Pasqua di Gesù, per attingere alla sua che si compirà nel secondo avvento del ricchezza di senso, per vivere della grazia Figlio dell’uomo. che da esso si sprigiona. Incamminiamoci sempre più convintamene a celebrare e a Siamo invitati a vivere come pellegrini vivere con questa sensibilità tutti i tempi nella notte rischiarata dalla speranza liturgici, a partire da quello domenicale. Vi della fede e riscaldata dall’autenticità ritroveremo ogni volta un aiuto a superare dell’amore: l’anno giubilare è, in questo lo smarrimento che ci assale e a vivere senso, una nuova aurora che, fra la della grazia luminosa che ha rischiarato il rinnovata memoria delle meraviglie di Dio Sabato santo di Maria. e l’attesa del loro definitivo compimento, nutre l’impegno, rinnova lo slancio, ci fa 5. Per tentare un bilancio: un sentire custoditi nel seno del Padre, appuntamento, un invito insieme con Cristo (cf Col 3,3), con Maria, come Maria, nel Sabato santo Vorrei che, guardando indietro alle tre della sua fede ricca di carità. settimane di anni del mio servizio a Milano, emergesse in chiara luce ciò che Allora, il sabato del tempo apparirà ai di tutti i nostri dialoghi e in tutte le nostre nostri occhi come già segnato dai colori iniziative pastorali è stato veramente il dell’alba promessa, e la pallida luce dei centro e il cuore; vorrei che quanto lo giorni che passano si illuminerà dei primi Spirito ha detto alla nostra Chiesa raggi del giorno che non passa, l’ottavo e durante il mio servizio di vescovo l’ultimo, il primo della vita eterna di tutti i risultasse semplice e chiaro per tutti. risorti nel Risorto. A tale scopo ho bisogno dell’aiuto di tutti Ogni anno la celebrazione del Triduo voi e perciò chiudo la lettera – per tanti pasquale ci accompagna e ci illumina in aspetti “sabbatica” – rivolgendovi un questo percorso di memoria. Nella invito. Vi chiedo, cioè, di rispondere come ricchezza delle parole e dei gesti, esso singoli e come comunità alla domanda orienta ogni volta la Chiesa a leggere se seguente: che cosa soprattutto ci ha stessa nel quadro dell’intero piano di aiutato in questi anni a camminare e salvezza, a capire in quale direzione crescere nell’amore del Padre, nella orientarsi, quale futuro prefigurare. Vi grazia del Cristo e nella comunione dello ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 16 ! di 17 !
! http://www.chiesadimilano.it Spirito santo? Che cosa resta vivo e vivificante di questi due decenni di strada percorsa insieme? Che cosa lo Spirito ha detto alla nostra Chiesa milanese? Sarebbe bello che le risposte fossero frutto di preghiera: potreste poi comunicarmi per iscritto quanto il Signore vi ha suggerito. Grazie ai vostri contributi tenterò di fare un bilancio che vorrei esprimere in una sorta di “Confessio laudis, vitae et fidei”. Ci aiuti nella verifica la Madonna, la cui fede generosa vissuta nel Sabato santo è stata al centro di questa lettera, e la cui testimonianza e intercessione hanno accompagnato il mio servizio di pastore. A lei con voi nuovamente mi affido nell’anno giubilare dell’incarnazione del suo Figlio, il Salvatore nostro, il Redentore dell’uomo. Domenica 6 agosto 2000,festa della Trasfigurazione del Signore e ventiduesimo anniversario della morte di Papa Paolo VI ! Copyright © 2003 ITL spa - 20124 Milano – Via Antonio da Recanate, 1 Pagina 17 ! di 17 !
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