LA GRANDE ONDA Istituto comprensivo di Vinci Scuola dell'Infanzia "La barca a vela"
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CIDI 12° Seminario sul curricolo verticale Firenze, 7 maggio 2017 Istituto comprensivo di Vinci Scuola dell’Infanzia «La barca a vela» LA GRANDE ONDA Anno scolastico 2016/2017 Rosetta Gariboli
INTRODUZIONE Attraverso le attività descritte in questa presentazione e proposte a una sezione omogenea di 4 anni, abbiamo cercato di promuovere le abilità di comprensione del testo attraverso la lettura di un immagine. Il quadro, che con i bambini abbiamo preso in esame, è ‘‘La grande onda presso la costa di Kanagawa’’ dell’artista giapponese Hokusai e ben si inserisce all’interno del percorso di educazione linguistica ‘‘Bruitage: suoni e rumori del mare’’ (M. Piscitelli, 2005), costituendone una lettura di supporto utile ai fini della costruzione della storia. La lettura del quadro, svolta attraverso modalità diverse, ha costituito una sorta di palestra nella quale poter aumentare e attivare le conoscenze enciclopediche, realizzare inferenze e condurre controlli metacognitivi. I bambini hanno osservato il quadro, lo hanno esplorato, hanno attribuito significati ai segni iconici mettendoli in relazione con il co-testo e il contesto, lo hanno riprodotto graficamente e rappresentato, sperimentando un atteggiamento di ricerca e condivisione di significati. L’insegnante ha accompagnato il bambino in questa ricerca, orientandone il percorso e sollecitando il confronto nel gruppo. Ha favorito l’interazione con il testo/quadro invitando il bambino a ricercare indizi di conferma o modifica delle aspettative partendo dalle conoscenze enciclopediche e mettendo in atto un processo inferenziale che consentisse di fare ipotesi. Ha mediato la verifica delle ipotesi all’interno del gruppo, favorendo la capacità di monitorare la propria comprensione al fine di individuare intenzionalmente l’ipotesi più probabile.
Comprensione… Testo scritto e testo iconico • Quando parliamo di comprensione del testo, ci riferiamo per lo più a testi espressi in un linguaggio verbale (sia orale che scritto). Tuttavia, sono testi anche i quadri, le fotografie, gli annunci pubblicitari, i grafici, le tabelle, le mappe ecc., ovvero unità comunicative costituite almeno in parte da immagini, quindi in grado di generare effetti di senso basati su aspetti e funzioni del linguaggio visivo. (Cardarello, Contini, 2012 ) • …parole e immagini, anche quando veicolano gli stessi contenuti utilizzano linguaggi e codici specifici. Tuttavia , vi sono ricerche che, pur riconoscendo alcune diversità tra i processi di comprensione di parole e immagini, affermano che la loro elaborazione coinvolge anche alcune operazioni cognitive comuni. ( Bertolini, Senza parole,2012) • Più specificatamente, la capacità di comprendere l’immagine, statica o in movimento, pare predire l’abilità di comprensione del testo verbale (Bertolini 2012)
Cosa vuol dire comprendere un testo? Comprendere un testo significa trasformarlo in una rappresentazione mentale (Johnson Laird, 1983)che ne contiene le informazioni centrali organizzate secondo criteri sia temporali che causali. (De Beni, Cornoldi, Carretti, Meneghetti, Nuova guida alla comprensione del testo, 2003) Per costruirla, abbiamo bisogno di compiere varie operazioni cognitive, tra le quali le più importanti sono: • richiamare conoscenze enciclopediche, ossia recuperare dalla memoria alcune conoscenze che si possiedono sul mondo, pertinenti e utili all’attribuzione di significati al testo. • realizzare inferenze, cioè dedurre alcune informazioni che il testo non esplicita, ma che implica. • condurre controlli metacognitivi di riconoscimento di eventuali errori di comprensione e di attivazione di strategie per la loro revisione. (Chiara Bertolini, Senza parole, ed. Junior, 2012)
INFERENZE • Il processo inferenziale è un ragionamento che consente di andare oltre il contenuto del testo. • Avviene grazie alla memoria che recupera le conoscenze pregresse e le rielabora con gli elementi espliciti
METACOGNIZIONE E COMPRENSIONE Metacognizione “Insieme delle CONOSCENZE che un soggetto possiede sulle proprie attività cognitive ed il CONTROLLO che è in grado di esercitare su di esse” (Cornoldi, 1999) Atteggiamento metacognitivo “riguarda la generale propensione a riflettere sulla natura della propria attività cognitiva e a riconoscere la possibilità di utilizzarla ed estenderla: essa può aiutare il bambino anche quando egli non possiede conoscenze specifiche utili per il compito proposto”. ( Cornoldi e Caponi, 1991). Affrontare la comprensione dal punto di vista metacognitivo significa considerare: • Le conoscenze che ha il bambino sullo scopo della lettura • Le strategie che il bambino adotta per comprendere • La capacità del bambino di monitorare la propria comprensione
Comprensione di un’immagine • Decodificare il linguaggio iconico • Esplorare l’immagine • Attribuire significati ai segni iconici • Integrare i significati dei segni iconici in una lettura complessiva e coerente Chiara Bertolini, Senza parole, ed. Junior, 2012
Guardiamo il quadro… • Proiezione del quadro alla parete • Immersione/esplorazione/osservazione dell’immagine (attività in piccolo gruppo) • Commenti dei bambini. Negoziazione e attribuzione di significati ai segni iconici. • Lettura individuale del quadro: l’insegnante raccoglie, ordina, restituisce le parole del bambino in un testo scritto che viene riletto e concordato • Condivisione e negoziazione degli interventi individuali nel gruppo/sezione • Prima messa in scena • Rappresentazione grafica del quadro (condivisione e negoziazione dei colori scelti e della tecnica) • Seconda messa in scena • Costruzione e riscrittura di un testo condiviso
- Proiezione del quadro alla parete - Immersione/esplorazione/osservazione dell’immagine La proiezione del quadro alla parete ha permesso ai bambini di riconoscere e denominare gli elementi presenti nel quadro. Allontanarsi e avvicinarsi dall’immagine indossando una maglietta bianca, li ha aiutati a esplorare il quadro, attribuire significati ai segni e iniziare a integrarli in una lettura complessiva.
Il co-testo Inizialmente, la maggioranza dei bambini si è limitata ad elencare gli elementi osservati, attribuendo loro un significato non coerente alla globalità dell’immagine. La discussione in piccolo gruppo, orientata dall’insegnante, ha facilitato il recupero delle conoscenze enciclopediche e il processo inferenziale che permette di verificare le ipotesi. Un esempio: - C’è la neve… - Scende e poi si appoggia sull’acqua - Io lo so che è la neve perché è fatta a palline - No, no forse è il sale che è nel mare - Però in cielo non c’è la neve - La neve scende giù, non si è mai vista la neve che va in su! - Poi sull’acqua si scioglie… - Allora è la schiuma con gli schizzi
Riconoscere un’azione Osservare un’immagine statica richiede al bambino di riconoscere un’azione attraverso l’analisi del cotesto e del contesto. - Il mare è mosso e ci sono tre barche - Ci sono le onde…una grande e le altre piccine - L’onda grande fa un tunnel - Sembra un mostro con la bocca aperta - …e con i denti affilati… - Si può dire anche canini aguzzi! - Il mostro sta per mangiare le barche - Le barche vanno da quella parte (da destra a sinistra) perché le persone stanno a sedere dietro e la punta della barca è davanti - Sono i pescatori che scappano - Per tornare a casa devono passare in mezzo alle onde - …allora cercano un passaggio
Riconoscere un’emozione Inferenze sugli stati interni La ricerca afferma che la lettura di storie attiva le conoscenze enciclopediche relative agli stati emotivi e questo consente di attribuire ai personaggi emozioni che il testo non esplicita. (Bartolini 2012) I bambini osservando il quadro notato il volto bianco dei pescatori, i colori del cielo e delle onde. Ciò li aiuta a percepire l’atmosfera di pericolo imminente che il quadro trasmette. - Sulle barche ci sono gli uomini cattivi - Sono cattivi perché hanno la faccia bianca - Ma forse non sono cattivi! Hanno paura e allora hanno la faccia bianca - Forse vomitano! - No. Remano forte forte e scappano! - A me l’onda fa un po’ paura…io non ci vorrei stare sotto…non si fa il bagno con il mare mosso. - E poi i colori (del quadro)sono tutti grigini
Lettura individuale del quadro • L’insegnante, in un contesto tranquillo e esterno alla sezione, ha invitato ogni bambino a ‘‘leggere’’il quadro. • Questo intervento individualizzato ha consentito di conoscere il bagaglio linguistico e culturale di ogni bambino e di valutare l’efficacia della iniziale lettura- negoziazione-condivisione dei significati, avvenuta nel corso della proiezione. • L’interazione tra bambino e insegnante consente un’ulteriore esplorazione dell’immagine sostenuta dalla tecnica del rispecchiamento verbale (Lumbelli).
La lettura individuale del quadro ha messo in evidenza che quasi la metà del gruppo-sezione, composto da 25 bambini, si limitava a elencare gli elementi presenti nel quadro, descrivendone le caratteristiche solo su invito dell’insegnante. In questi bambini la capacità inferenziale e il controllo metacognitivo si attivavano se stimolati e sostenuti dall’insegnante. I bambini che dimostravano una buona capacità di verbalizzazione, valutavano non necessaria la denominazione e descrizione degli elementi e dei colori, sentendo quasi l’urgenza di raccontare ‘‘cosa succede’’. Alcuni esempi di lettura spontanea: Lontano c’è una montagna. Il mare è mosso e le onde sono alte. Ci sono tre barche marroni. C’è un’onda grande sopra una barca. B.
Il mare è mosso. Ci sono tante onde. C’è un’onda grande che sta andando sopra le barche. Gli schizzi delle onde vanno in cielo. Il cielo è scuro e c’è una nuvola vicino all’onda e poi, nel mezzo, c’è un’altra nuvola a forma di stella. Dentro l’onda c’è una barca. Poi c’è una barca su un’altra onda e una barca “diritta”. Sopra le barche ci sono delle teste…sembrano pesci. Il mare è blu scuro e grigio. La schiuma è bianca. F.
Il mare è mosso e cade la neve. Sul mare ci sono tre barche di legno. Sulle barche ci sono dei signori. Sono dei pescatori che stanno distesi sulla barca con la testa fuori e con le braccia reggono la rete. Vogliono vedere se ci sono i pesci nel mare (Domenica, quando era buio, ho mangiato il pesce a casa mia…lo pescano i pescatori…). C’è un’onda grandissima che fa tanta schiuma e sta per andare giù. Se va sulle barche, le barche affondano. A.
Si vede il mare mosso e un’onda grandissima. Sopra l’onda c’è la neve, ma non è la neve, la neve sull’acqua si scioglie. È la schiuma che fanno le onde quando sono alte. Lontano c’è una montagna. Nel mare ci sono tre barche. Sulle barche ci sono le persone che fanno una giratina nel mare. Il mare è mosso e stanno per affogare, ma non affogano perché stanno attaccate alla barca. Il tempo è brutto e ci sono le nuvole grigie. S.
Ci sono tre barche sul mare. Arriva un’onda gigante e stanno per affondare. Sulle barche ci sono dei signori. Un’onda sta coprendo le persone su una barca. Un’altra onda sta coprendo un’altra barca. Un’altra barca sembra che scivola…ma è sopra un’onda che la porta sotto l’onda gigante. Poi le persone non vedono più niente e la barca affonda. …non sono marinai perché non c’è il timone… C’erano i remi, ma si sono spezzati per colpa dei fulmini del temporale e le persone hanno la faccia bianca perché hanno paura. (C’è tanto sale…se hanno un taglio sentono bruciare e se il taglio è grande possono anche morire. Possono morire anche se vanno sotto l’acqua perché non respirano e affogano. ) Queste persone non affogano perché stanno attaccate alla barca. CR.
Il mare è mosso. C’è un’onda grande che va sopra una barca. Poi ci sono altre due barche. Una barca è sotto la schiuma che sembra neve. L’altra barca è sopra l’onda che va in su e fa la schiuma. Sulle barche ci sono le persone sdraiate con la faccia bianca. Forse hanno la faccia bianca e sono sdraiate perché hanno paura dell’onda che gli sta venendo addosso. Ci sono tante palline bianche, ma non è la schiuma perché non esiste la schiuma che viene dal cielo e allora è la neve…però forse è la schiuma perché sopra l’onda non c’è la neve… In cielo c’è una nuvola con un pezzo che va in su, un pezzo che va a destra e un pezzo che va a sinistra. Lontano, lontano si vede una montagna con sopra la neve e sotto il mare. Tira vento e fa freddo perché le onde sono alte e c’è la neve sulla montagna. L’onda grande mi fa un po’ paura, ma il quadro mi piace lo stesso…mi piace la nuvola con le punte…sembra un elicottero. C.
Elaborare un’interpretazione comune Le letture individuali sono state trascritte e rilette a tutto il gruppo consentendo ai bambini di continuare la negoziazione dei significati attraverso una lettura condivisa iniziata con la proiezione del quadro e non ancora conclusa. Attraverso la discussione il bambino si trova quasi costretto a confrontare più ipotesi interpretative fino a individuare la più plausibile.
La messa in scena Mettere inscena il quadro consente ai bambini di viverlo, di valutare le relazioni spaziali tra i vari elementi, di ipotizzare un prima e un dopo, di dare centralità a un evento rappresentato dal quadro stesso.
La rappresentazione grafica: l’esplorazione continua La rappresentazione grafica ci consente di analizzare con maggior attenzione tutti i particolari. • I colori che verranno utilizzati sono individuati, scelti e condivisi da tutti i bambini. • Il numero dei pescatori sulle barche verrà verificato più volte. • L’onda, che assomiglia a un mostro con la bocca aperta, sarà ispezionata alla ricerca di ogni particolare. • ….
Ancora… ‘‘La messa in scena’’ Questa volta sono i bambini che ci chiedono di mettere in scena il quadro, ma con elementi più veri: - Facciamo una barca che ci possiamo salire? - Poi i remi! - …e la montagna con la neve! I bambini progettano gli elementi del quadro, decidono le forme e i materiali che utilizzeranno. - La barca ha la forma di una bocca che sorride. - La facciamo con le scatole… ma ci devono stare quattro bambini! - È marrone scurino…e poi ci vogliono i remi!
Tutti in scena!
Un quadro bello…o brutto? Tutte le attività descritte sono state accompagnate e sorrette dalla conversazione avvenuta in momenti formali e informali. Attraverso la conversazione e, quindi, nel confronto tra pari mediato e orientato dall’insegnante, i bambini hanno potuto riflettere sulle proprie conoscenze, strategie di apprendimento e soluzione dei problemi. Dall’analisi e descrizione delle forme, dei colori, delle relazioni spaziali tra gli elementi… sono passati gradualmente ad analizzare il valore estetico dell’opera: che cosa comunica il quadro e perviene attraverso i sensi, ciò che si prova osservandolo, sia in termini emotivi che razionali, sia col cuore che con la mente. L’interpretazione che ne danno non è più basata sulla proiezione emotiva (Anch’io vado a pescare - Quando ho visto il mare mosso avevo paura… -Domenica ho mangiato il pesce…), ma deriva da un processo di costruzione e integrazione delle conoscenze. Le componenti cognitive e le componenti emotivo-affetive sono due facce della stessa medaglia: …sono i processi costitutivi di ogni esperienza di fruizione, sono presenti entrambi e entrambi sono importanti. M. C. Levorato, 2000
Opinioni a confronto Il punto di vista di un critico d’arte… Il punto di vista dei bambini… La tranquilla inquietudine della Grande Onda di Hokusai - L’onda sembra un mostro con la bocca aperta …questa immagine venne utilizzata dalla pubblicità (dai jeans Levi’s all’Arena) e da altri - Sembra che sta per mangiare le barche… artisti come simbolo di potenza, dell’uomo che - L’onda arriva in cielo e le barche sono piccole affronta la natura, della contrapposizione tra forze terrestri e spirituali. Come emblema di - I pescatori hanno paura! dinamismo. - Ma io non ho paura, non è un quadro che fa Ma in realtà il significato originario era l’opposto. Infatti, come ha notato più volte Gian Carlo paura. Calza, la stessa composizione dell’opera richiama a un’armonia tra gli elementi: l’onda è, sì, alta e - Io quando lo guardo non ho paura dell’onda imbizzarrita, ma guardate come forma un’architettura piena e completa insieme al - E’ grigina, ma anche blu e nera…è bella… monte Fuji sullo sfondo e addirittura insieme alle barche… - …e la montagna assomiglia all’onda E quei pescatori in balia del mare non si stanno - I pescatori stanno con la testa giù opponendo alla furia di questi artigli di spuma (che tanto piaceranno alla Pop Art) ma vi si - Poi vanno verso l’onda perché c’è un passaggio stanno adattando. Perché il cuore della cultura orientale non è imperniato sulla lotta tra uomo e che li riporta a casa natura, ma sul loro «matrimonio». Le persone assecondano lo spazio naturale, il paesaggio e le - …e l’onda li fa passare. sue trasformazioni. - È un’onda grande come il mare rscorranese@corriere.it 12 novembre 2016 http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/10/28/
Parlare del quadro ad altre persone… - Proviamo a parlare del quadro ai genitori, ai nonni...? L’insegnante propone ai bambini di scrivere un breve testo da allegare al quadro e i bambini accettano la proposta: - Così babbo lo legge e sa che dice il quadro! Riuniti in piccolo gruppo, i bambini dettano all’insegnante il testo. Questa operazione porta i bambini ad usare la scrittura per comunicare agli altri la propria esperienza, il proprio percorso di conoscenza: ti dico le cose che so. Il testo nasce dall’interazione e scambio verbale tra insegnante e bambini. È l’insegnante che scrive, rilegge, ordina e restituisce il breve testo, diventando il mediatore tra scrivente e destinatario (Pontecorvo, Discutendo si impara, 2004).
Il testo condiviso dai bambini Questo quadro è stato dipinto tanto tempo fa da un pittore che si chiama Hokusai. Nel quadro si vedono: il mare mosso, tre barche e una montagna. La montagna è nel mezzo, sembra un’onda tra le onde, e la neve sulla cima è bianca come la schiuma del mare. Un’onda è grandissima, forse tocca il cielo, e assomiglia alla bocca aperta di un mostro con i denti aguzzi e affilati. Ma non è un mostro vero, è il mare agitato perché sta per arrivare una tempesta. I pescatori sulle barche non possono pescare perché il mare è mosso. Stanno con la testa bassa per non essere colpiti dagli schizzi e forse hanno paura di affogare. Per tornare a casa devono andare verso la grande onda. L’onda li lascia passare e si salvano.
Bibliografia: M. Piscitelli, I. Casaglia, B. Piochi, Proposte per il curricolo verticale, Firenze, Tecnodid2007 M.Piscitelli - “ Come la penso”- Carocci Faber M. Piscitelli, Costruire storie attraverso i sensi, in Bambini 2005 pp.72/73 L. Lumbelli, La comprensione come problema. Il punto di vista cognitivo, Laterza, 2009 C. Bertolini, Senza parole, Junior, 2012 Meneghetti, De Beni, Cornoldi, Carretti, Nuova guida alla comprensione del testo - volume 1, EricKson, 2003 www.icvinci.gov.it (archivio didattico – scuola dell’infanzia) www.curricoloitalianovinci.wetpaint.com www.lafucinadelleidee.eu http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/10/28/
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