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                                                                                   ANNO VII N.11 - SPECIALE FESTIVITÀ 2017 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI

                                                                    Italiana Informa

                                                                    LA MONTAGNA
                                                                    AL CENTRO DELL’AGENDA
                                                                    DI SVILUPPO
Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011

                                                                    EMERGENZE:
                                                                    LABORATORIO SIRIA
                                                                                                                                                                Crediti foto: Alessandro Speccher

                                                                    IN SALVO I MANOSCRITTI
                                                                    DI TIMBUCTÙ

                                                                    EMPOWERMENT
                                                                    FEMMINILE
                                                                    IN SENEGAL
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Registrazione al Tribunale di Roma         La riproduzione, totale o parziale,
n. 192/2011 del 17 giugno 2011.            del contenuto della pubblicazione
Direttore responsabile Ivana Tamai.        è permessa previa autorizzazione
Anno VII n. 11 – Speciale festività 2017   dell’editore e citandone la fonte.

Per commenti e suggerimenti scrivere a:    Le opinioni espresse nei documenti
cooperazione.informa@aics.gov.it           pubblicati non rispecchiano
                                           necessariamente il punto di vista
Questo periodico è realizzato a scopo      dell’Agenzia italiana per la cooperazione
divulgativo e ne è vietata la vendita.     allo sviluppo.
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EDITORIALE

                                             di Laura Frigenti
                     Direttore dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo

                    Sul finire del 2017 e in occasione delle       Europeo a Bruxelles, a Washington nel
                    imminenti festività, sento l’esigenza di       quadro delle riunioni annuali della Banca
                    condividere con voi un bilancio di questo      Mondiale, alle riunioni delle Nazioni
                    secondo anno dell’Agenzia.                     Unite. Un risultato importante, dove la
                    Siamo riusciti, con grande impegno di          nostra Agenzia è riuscita dal punto di
                    tutti, a completare la preparazione delle      vista tecnico a definire le metodologie
                    iniziative previste nella programmazione       d'intervento, assumendo a un ruolo guida
                    per il 2017. Voglio ricordare inoltre il       nei confronti di altri Paesi.
                    consolidamento interno dell'assetto            Ora ci prepariamo al 2018, che sarà
                    organizzativo e funzionale della nostra        ancora più impegnativo. Nel terzo anno
                    Agenzia con alcuni importanti traguardi        di vita dell'Agenzia spero che avremo
                    raggiunti come quello dell'immissione nei      a disposizione una quantità crescente
                    ruoli del personale: si è così valorizzato     di risorse, in linea con il trend positivo
                    pienamente l'apporto professionale delle       di questi tre anni nei quali abbiamo
                    varie componenti presenti nei                               perseguito un altro grande
                    nostri Uffici. Continueremo                                 obiettivo: il consolidamento e il
                    questo processo ultimando                                   rafforzamento dei partenariati
                    la fase di mobilità a cui                                   con i tanti attori della società
                    seguirà      finalmente,    con                             civile, del mondo privato e
                    l'inizio del nuovo anno, il                                 imprenditoriale, attivi nel
                    concorso pubblico che porterà                               mondo della cooperazione, nei
                    quelle energie esterne che                                  confronti dei quali sono sicura
                    completeranno il quadro delle                               che riusciremo ad offrire
                    figure professionali presenti nell' Agenzia.   prospettive di collaborazione e di lavoro
                    Ma non solo: siamo riusciti a rafforzare la    all'interno del sistema Italia. Per questo
                    posizione della Cooperazione italiana a        siamo impegnati ad aggiornare nuove
                    livello internazionale, con varie iniziative   procedure e proporre nuove occasioni di
                    tra le quali voglio ricordare il G7 delle      lavoro che applicheremo ai futuri bandi,
                    Agenzie a Firenze nel mese di novembre,        lanciati peraltro in forma pilota già nel
                    un evento senza precedenti nella storia        2017, e che saranno rafforzati e consolidati.
                    di questo summit che raduna i Paesi più        Un augurio sincero a tutti, a coloro
                    avanzati. La nostra giovane Agenzia è          che hanno lavorato nella sede centrale
                    riuscita a convocare intorno ad un tavolo      dell'Agenzia a Roma, nella sede di Firenze,
                    i leaders delle Agenzie di cooperazione        nelle nostre numerose sedi estere, ma
                    per lavorare insieme ad un'agenda di           anche e soprattutto ai nostri partner che
                    consolidamento operativo dei temi politici     permettono alle attività dell'Agenzia di
                    formulati dal G7 di Taormina.                  ottenere quei risultati e quell'impatto
                    Abbiamo anche presentato i nostri lavori       sui problemi che vogliamo affrontare e
                    sui temi più importanti e più urgenti, come    senza i quali non sarebbero stati possibili
                    quello delle migrazioni, evidenziando il       i successi ottenuti.
                    loro legame con le attività di sviluppo nei     Tanti auguri di Buon Natale e Buone Feste
                    vari contesti internazionali, al Parlamento    a tutti!

La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017                                                     3
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IN QUESTO NUMERO

3    EDITORIALE                                          DOSSIER
                                                    12   La montagna al centro dell’agenda di sviluppo
                                                         - di Emanuele Bompan
     EMERGENZE
6    Laboratorio Siria                              16   In salvo i manoscritti di Timbuctù, ma ora
     - di Umberto De Giovannangeli                       un accordo con Google può svelarne i misteri
                                                         - di Vincenzo Giardina
8    Emergenze nel mondo - di Sara Bonanni
                                                    20   Empowerment femminile in Senegal
                                                         tra le poesie di Senghor e l’impegno
     DAL MONDO ACCADEMICO                                nella quotidianità - di Gianfranco Belgrano
10   “Un nuovo ruolo per le Università”
     - di Luciano Gutierrez                         24   Intervista a Boutique de Droit: centri
                                                         di accoglienza e orientamento per ascoltare
                                                         e ridare speranze - di Giulia Palocci

4                                         La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017
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IN QUESTO NUMERO

     AICS NEL MONDO                                33   SENEGAL
     Auguri dalle Sedi estere
26   ALBANIA                                       34   SUDAN

27   GIORDANIA
                                                        ATTUALITÀ
28   LIBANO                                        35   "Lavorare nella cooperazione"
                                                        – di Dario Poddighe
29   MYANMAR

30   MOZAMBICO                                     37   ABSTRACTS

31   PALESTINA
                                                   39   LE SEDI ESTERE
32   SAN SALVADOR                                       DELLA COOPERAZIONE ITALIANA

La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017                              5
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EMERGENZE

                                       Laboratorio Siria
Da questo martoriato Paese un’occasione per realizzare un’idea di Cooperazione che
lasci traccia di sé e far sì che un intero popolo possa tornare a vivere e a decidere un
                                     futuro di speranza.

                                        di Umberto De Giovannangeli

        È
                    la stampa, bellezza. Con i suoi veloci      Siria tenutasi a Londra nel febbraio 2016, orga-
                    innamoramenti e le sue ancor più ve-        nizzata da Nazioni Unite, Germania, Gran Bre-
                    loci dimenticanze, come se l’unico          tagna, Norvegia e Kuwait. Tali risorse sono ser-
                    interesse, ciò che tira davvero, è l’or-    vite e serviranno a realizzare iniziative in
         rore, i corpi di bimbi ritrovati sulle spiagge, o il   risposta alla drammatica crisi siriana, avvalen-
         volto segnato dalla sofferenza di una madre            dosi, per l’appunto, della collaborazione di Or-
         che fugge da Aleppo con in braccio i suoi figli.       ganizzazioni internazionali multilaterali, delle
         Ora poi che Mosca ha annunciato solenne-               Organizzazioni della società Civile (Osc) e del-
         mente che lo Stato islamico è stato “definitiva-       la Cooperazione decentrata, oltre al ricorso,
         mente annientato” in Siria, i riflettori possono       ove ne fosse rilevata la necessità, alla gestione
         essere spenti. Solo che... Solo che dopo quasi         diretta. Un impegno che ha riguardato centi-
         sette anni di guerra civile o per procura, la Siria    naia di migliaia di civili, senza alcuna distinzio-
         è un Paese dove 4,6 milioni vivono in zone che         ne etnica, religiosa, politica. Perché la Coope-
         restano irraggiungibili, un Paese con oltre            razione è questo: dalla parte degli esseri umani,
         400mila morti e oltre 6 milioni di profughi. In        dei civili, le prime vittime incolpevoli di una
         Siria la tragedia umanitaria continua anche se         guerra. Un impegno, quello della Cooperazio-
         non sembra far più notizia, soppiantata da Ge-         ne italiana in Siria, che dura da tanti anni, an-
         rusalemme o da altri drammatici teatri di com-         cor prima del marzo 2011, data d’inizio della
         battimento (lo Yemen). Ma non per tutti, e per         guerra civile. Un impegno bilaterale e multila-
         fortuna, è così. Non lo è per la Cooperazione          terale, con diversi progetti portati avanti assie-
         italiana, impegnata in progetti che hanno un           me ad agenzie delle Nazioni Unite, come l’Un-
         obiettivo specifico: migliorare il soddisfaci-         rwa, l’Unicef, il Pam, l’Oms, la Ocha…Entrare
         mento delle esigenze di base di popolazioni            dentro a quei progetti, significa rendersi conto
         sfollate nei Paesi limitrofi e residenti in Siria,     di un impegno a 360 gradi, immaginando che
         mediante interventi che mirano ad aumentare            dietro i numeri delle centinaia di migliaia di
         la sicurezza alimentare e le condizioni igieni-        persone assistite, vi sono volti, storie, dolore e
         co-sanitarie. Un intervento realizzato grazie          speranza. E un diritto superiore a qualunque
         alla preziosa collaborazione di diverse Ong, at-       altro da assicurare: il diritto alla vita. Il contri-
         tive non solo fra i rifiguati e comunità ospitanti     buto dell’AICS è stato decisivo. Lo dicono i ri-
         nei Paesi limitrofi ma anche dentro i confini          sultati ottenuti, i progetti realizzati, una pun-
         siriani, come AVSI, Armadilla, COOPI, UPP,             tuale documentazione di ogni euro speso.
         Aibi, TdH, OXFAM GB Emergenza significa an-            Senza quei contributi, è bene sottolinearlo, da
         che, ad esempio, attività di resilienza delle co-      sole molte Osc non avrebbero potuto realizzare
         munità nei sobborghi di Damasco, ovvero ini-           i loro interventi. In Siria, forse, qualcuno ha
         ziative d’emergenza a favore della popolazione         vinto la guerra. Ma la cosa più importante, è
         sotto assedio della Regione a maggioranza cur-         “vincere” la pace. Ricostruire ciò che è stato
         da della Siria… L’Italia ha annunciato lo stan-        raso al suolo. Perché, è bene ricordarlo a riflet-
         ziamento di 400milioni di dollari nel triennio         tori spenti, la Siria oggi è questo: secondo i dati
         2016-2018 alla conferenza dei donatori per la          delle Nazioni Unite, dei circa 22milioni di abi-

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EMERGENZE

          tanti che prima dell’inizio del conflitto risiede-      visto per interventi bilaterali: 6,5 milioni di
          vano in Siria, circa 13,5 milioni di persone si         euro) quel filo si sintetizza in una parola: resi-
          trovano ancor oggi in condizioni di estrema             lienza. Resilienza che passa anche attraverso la
          vulnerabilità e dipendono in grande misura              riabilitazione di una economia in ginocchio, di
          dall’assistenza umanitaria. Circa metà della            infrastrutture basilari (strade, impianti fognari,
          popolazione siriana ha dovuto lasciare le pro-          ospedali, scuole...) che vanno rimesse in piedi.
          prie case: circa 6,6 milioni risultano sfollati         Sempre secondo le Nazioni Unite, la situazione
          all’interno del Paese, e 4,6 milioni vivono in          di sviluppo della Siria è regredita di circa quat-
          zone non raggiungibili dagli aiuti umanitari: di        tro decenni e oggi quattro siriani su cinque vi-
          queste circa 500 mila persone vivono in aree            vono in condizioni di estrema povertà. Dall’ini-
          soggette ad assedio. Almeno 4,8 milioni hanno           zio della crisi nel 2011, l’aspettativa di vita tra i
          invece trovato rifugio nei Paesi limitrofi alla Si-     siriani è diminuita di più di 20 anni, mentre la
          ria, secondo le stime del programma di assi-            frequenza scolastica è scesa di oltre il 50% ,
          stenza di Unhcr. Quasi metà della popolazione           con più di 2 milioni di bambini a cui è preclu-
          sfollata, almeno 6 milioni, è composta da bam-          so l’accesso all’educazione. Tutti i 12 indicato-
          bini; circa 4,3 milioni di essi hanno estremo           ri degli obiettivi di sviluppo del millennio
          bisogno di cibo, riparo, medicine e supporto            hanno subito un’inversione di tendenza,
          psicologico. I bambini, non manca mai di ri-            mentre l’economia siriana ha subito una re-
          cordare l’Unicef, sono stati testimoni e stanno         cessione di circa il 40% in conseguenza di fat-
          avendo esperienze di estrema violenza: più di           tori quali la forte svalutazione della moneta
          10mila giovani vite sono state perse come di-           nazionale, le sanzioni economiche, l’impen-
          retto risultato del conflitto. Le donne diventate       nata dei prezzi alimentari e del carburante, il
          capofamiglia a causa dell’assenza dei mariti,           crollo della produzione interna e i danni alle
          perché vedove o perché quest’ultimi impe-               infrastrutture sociali. Ne consegue che le co-
          gnati al fronte, resi disabili, ecc., di solito af-     munità ancora in Siria hanno perso l’accesso a
          frontano una pressione maggiore rispetto agli           tutti i consueti mezzi di sostentamento. Que-
          uomini, data la sistematica, pervicace discri-          sto il quadro. Impressionante. Che dovrebbe
          minazione nel mercato del lavoro, nonché a              portare alla conclusione che l’impegno della
          causa delle tradizioni patriarcali diffuse e pro-       comunità internazionale per la protezione e
          fondamente radicate nelle comunità locali.              l’assistenza alla popolazione deve restare as-
          Tali fattori sono aggravati dal diffuso contesto        solutamente prioritario, e non dipendere dal-
          di insicurezza, che rende le donne più vulnera-         la complessità, e lentezza, dei negoziati e dalla
          bili agli abusi fisici e al rischio di sfruttamento     permanente volubilità della situazione sul
          sessuale. Non può, non deve esistere, una ge-           campo. È questione di volontà politica della
          rarchia delle sofferenze specie quando si è alle        comunità internazionale, certamente, ma an-
          prese con una tragedia umanitaria, quella si-           che dalla capacità di “far squadra” da parte
          riana, che non ha eguali dalla fine della Secon-        delle Agenzie Onu, delle Osc e degli attori lo-
          da guerra mondiale ai giorni nostri. Tuttavia, in       cali, il che significa, ad esempio, una attiva
          una guerra che ha determinato questa apoca-             partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nei
          lisse, vi sono i più indifesi tra gli indifesi, i più   diversi progetti ai previsti gruppi di lavoro, in
          vulnerabili tra i vulnerabili: le donne, i bambi-       modo da condividere strategie d’intervento,
          ni, le persone con disabilitàanzitutto. E a loro        modalità operative, buone pratiche e proble-
          che sono indirizzati molti dei progetti di assi-        matiche specifiche, legando in maniera sem-
          stenza sostenuti dall’Aics con una visione che          pre più stretta, indissolubile, i progetti di assi-
          parte dall’emergenza e cerca di andare oltre.           stenza a quelli per la ricostruzione. Per l’Italia,
          Ecco allora progetti per realizzare attività di         l’intervento in Siria è anche uno straordinario
          reddito per le donne, o la costruzione di un            laboratorio per realizzare una idea di Coope-
          percorso scolastico per i bambini. Per dare loro        razione che lasci traccia di sé, in strutture,
          un futuro, e non solo metterli in sicurezza             competenze formate, crescita sociale e forma-
          dall’inferno del presente. Se c’è un filo che uni-      tiva, anche il giorno, si spera non lontano, in
          sce i tanti progetti già realizzati o in program-       cui la martoriata Siria e il suo popolo torne-
          ma per il 2018 (finanziamento aggiuntivo pre-           ranno a vivere e a decidere il loro futuro.

La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017                                                                7
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EMERGENZE

LIBANO: intervento con il Programma Alimentare Mondiale (PAM)
                                                                                                  di Sara Bonanni

Il governo italiano ha predi-         si stima che circa metà della po-    Sulla base di tale analisi si
sposto, in concerto con la sede       polazione rifugiata in età scolare   propone il finanziamento del
AICS di Beirut, un interven-          sia di fatto ancora esclusa dai      “Programma di sostegno ali-
to multilaterale del valore di        percorsi educativi con il timore     mentare nelle scuole primarie
2.000.000 euro da realizzarsi in      che tali bambini e bambine pos-      pubbliche libanesi” – del valore
Libano in collaborazione con il       sano diventare una generazione       di 2.000.000 euro - da realizzarsi
Programma Alimentare Mon-             perduta (lost generation).           in collaborazione con il PAM
diale. L’iniziativa fa parte della    Di qui la necessità di offri-        con l’obiettivo di migliorare le
programmazione 2017 appro-            re un sostegno alle famiglie         opportunità di accesso all’istru-
vata dal Comitato Congiunto.          vulnerabili sia tra la popola-       zione per i minori in età scolare
L’intervento rientra nell’ambito      zione rifugiata che tra quella       sia tra la popolazione rifugiata
degli impegni assunti dall’Italia     libanese per sostenere i costi       che quella libanese attraverso la
in occasione della Conferenza         indiretti legati all’istruzione,     distribuzione diretta di meren-
dei donatori sulla Siria tenutasi     quali appunto i costi necessari      de scolastiche o la copertura
a Londra il 4 febbraio 2016, per      per il trasporto scolastico, per     dei costi che le famiglie devono
un totale di 45 Milioni di euro       l’acquisto dell’abbigliamento,       sostenere per l’alimentazione
(circa 50 milioni di dollari), di     del materiale scolastico, nonché     degli alunni durante le ore sco-
cui 25 Milioni di Euro destinati      delle merende per i bambini          lastiche. Grazie all’intervento in
a progetti umanitari e s’inseri-      e le bambine durante l’orario        oggetto, sarà possibile fornire
sce nell'ambito di un pacchetto       scolastico. Quest’ultimo aspetto     ai minori, che molto spesso
complessivo di aiuti pari a 400       appare particolarmente urgente       soffrono di carenze alimentari,
milioni di dollari per il triennio    tra la popolazione rifugiata con-    un supplemento nutritivo che
2016-2018.                            siderando che circa il 91% delle     garantisca loro l’energia neces-
Nonostante gli importanti pro-        famiglie siriane non riesce a far    saria per partecipare alle attività
gressi raggiunti in questi anni in    fronte in maniera adeguata al        scolastiche e contribuisca ad un
termini di iscrizioni scolastiche,    proprio fabbisogno alimentare.       regime alimentare equilibrato.

RAQQA, SIRIA: la Cooperazione italiana avvia il primo progetto di primissima
emergenza per soccorrere le popolazioni delle aree liberate dal DAESH
                                                                                                  di Sara Bonanni

Partiranno a breve le attività di     per la città e la sua provincia”.    servizio delle aree rurale intorno
primissima emergenza della            Il progetto prevede l’allestimento   a Raqqa e nella città stessa. Il
Cooperazione italiana per             di un centro sanitario di            programma si occuperà anche di
assistere le popolazioni che          emergenza a Raqqa Ovest              distribuire kit igienico sanitari in
vivono nella città di Raqqa e         che possa offrire sia servizi di     base agli standard Unfpa.
nelle aree rurali circostanti,        medicina di base sia trattare        La situazione umanitaria nella
recentemente liberate dal             le emergenze. La struttura           città di Raqqa dopo l'avvenuta
DAESH.                                sanitaria avrà a disposizione        liberazione dall'occupazione del
Con un progetto di 1,2 milioni        ambulanze per il referral e per il   DAESH è particolarmente grave.
di euro, sarà l’ONG italiana Un       trasporto dei pazienti. I servizi    I violenti combattimenti delle
ponte per…. (UPP) ha portare i        di salute riproduttiva, materno      ultime settimane hanno messo
primi soccorsi – con un progetto      infantili e pediatrici saranno       definitivamente in ginocchio
dal titolo “Darna – La nostra casa.   prioritari, assieme alla cura dei    i servizi pubblici essenziali:
Rientro in sicurezza a Raqqa          traumi di guerra.                    sanità, acqua, istruzione. Mentre
facilitando la riabilitazione di un   La clinica gestirà 1 unità mobile    si stanno completando le
sistema sanitario di emergenza        per la salute riproduttiva, al       operazioni di messa in sicurezza

8                                            La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017
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EMERGENZE

della città, incluse le attività         popolazione vulnerabile               sud sudanese nello Stato
di sminamento, si discute -              e favorire il processo                del White Nile, Sudan”, per
nell'ambito della coalizione anti-       di stabilizzazione del                un importo complessivo di
Daesh e con le Autorità interinali       Paese.“Stabilizzazione delle          1.400.000,00 quale contributo
siriane (Raqqa Civil Council)            comunità al alto rischio della        volontario all’UNHCR, per
- sulle attività di primissima           sub-prefettura di Ndele ed            favorire l’accesso ai servizi
emergenza umanitaria, nonché             aree limitrofe”, da realizzarsi       di salute, nutrition, wash e
di "early recovery" da avviare           mediante la concessione di            shelter alla popolazione ed
tempestivamente per favorire il          un contributo volontario a            alle fasce più vulnerabili della
rientro degli sfollati.                  favore dell Orgnizzazione             comunità ospitanti.
Funzionale a tale obiettivo è            Mondiale per le Migrazioni
evidentemente il rispristino             per un importo complessivo        -   Iniziativa di emergenza
di un livello minimo di                  di 1.000.000 euro.                    denomaniata ”Rafforzare
servizi essenziali, per i quali                                                la risposta umanitaria per
la Cooperazione italiana si è         Repubblica Democartica del               lo sminamento in Sudan”,
da subito riattivata lanciando           Congo:                                quale contributo volontario
un bando di primissima                - Iniziativa bilaterale di               di 300.000,00 euro a favore di
emergenza a valere su fondi già          emergenza denominata                  UNMAS nell’ottica di ridurre i
presenti presso AICS Beirut,             “Salute materno infantile,            rischi posti da mine nelle aree
grazie al quale è stato possibile        igiene e protezione delle             contaminate del Paese, con
selezionare il progetto di UPP, e        perosne più vulnerabili               particolare attenzione agli
procedendo al rafforzamento del          vittime della crisi in RDC”,          Stati di Kordofan Meridionale
programma lanciato per la Siria          per un importo complessivo            e Occidentale ed il Blue Nile.
nel 2017 – del valore totale di 4        di 1.000.000 euro, destinati a
milioni di euro – con ulteriori 2,5      migliorare la salute materno      Giordania:
milioni per attività da realizzarsi      infantile degli sfollati e        - “Iniziativa a sostegno
non solo a Raqqa ma in tutto il          delle comunità ospitanti,            del raggiungimento
Paese.                                   attraverso il rafforzamento          degli obiettivi minimi di
                                         dell’accesso all’acqua               protezione per le persone
ALTRE ATTIVITÀ                           potabile ed il potenziamento         particolarmente vulnerabili
RECENTEMENTE APPROVATE:                  dei serivizi offerti presso          fra i rifugiati e le comunità
                                         le strutture sanitarie locali        ospitanti in Giordania”, per
Repubblica Centroafricana:               e la presa in carico dei             un importo complessivo di
- “Contributo al Fondo                   gruppi vulnerabili per il loro       3.500,000 euro destinato a
   Fiduciario Bekou                      resinserimento sociale.              favorire l’inclusione delle
   dell’Unione Europea”, per                                                  persone con specifiche
   un importo complessivo             Sudan:                                  vulnerabilità nel quadro di un
   pari a 1.000.000,00 Euro, con      - Iniziativa denominata                 ampio e strutturato sistema
   l’obiettivo di sostenere la           “Supporto ai bisogni primari         di protezione e assistenza
   capacità di resilienza della          della popolazione rifugiata          sociale.

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DAL MONDO ACCADEMICO

             Un nuovo ruolo per le Università

L’esempio dell’ateneo sassarese sui temi delle ricerca legati alla Cooperazione allo
     Sviluppo indica una strategia scientifica per tutto il mondo accademico italiano.

                                         di Luciano Gutierrez*

        N
                     on c’è dubbio che un più alto       - educazione, ricerca e terza missione
                     livello di istruzione si rifletta   - rivestono un ruolo unico sui temi
                     sul progresso degli obiettivi di    della cooperazione internazionale allo
                     Sviluppo Sostenibile (SDGs)         sviluppo. Ruolo che l’Università di Sassari
         proposti dalle Nazioni Unite dando loro         interpreta creando occasioni di connubio
         impulso in una molteplicità di forme.           tra ricerca e cooperazione allo sviluppo a
         L'educazione non è solo un diritto umano        partire dal proprio vissuto e da quello del
         fondamentale riconosciuto della nostra          territorio in cui opera. In particolare, è
         Costituzione, ma è vitale per la ricerca        nella ricerca archeologica, nei progetti di
         scientifica, motore indispensabile per          sostenibilità ambientale e nelle ricerche
         lo sviluppo sociale ed economico delle          in ambito di scienze biomediche che tale
         nazioni.                                        connubio ha ottenuto risultati di rilievo.
         Le università, nell’ambito delle tre            Sui temi della ricerca archeologica,
         missioni che caratterizzano la loro attività    sono soprattutto le riflessioni sulle

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DAL MONDO ACCADEMICO

          relazioni storiche tra Nord Africa ed          nella regione di Amazonas, nel nord
          Europa in età antica che negli ultimi          del Perù andino, dove frequenti frane,
          trent'anni hanno caratterizzato l’attività     smottamenti e inondazioni condizionano
          dell’Ateneo. Una ricerca quanto mai            la vita di intere popolazioni. Le cause del
          estesa e ricca di risultati, testimoniata      dissesto sono diverse: la deforestazione,
          dalle venti edizioni dei convegni de           l’espansione incontrollata delle aree
          "L’Africa Romana", avviati nel 1983, con il    coltivate e, soprattutto, i cambiamenti
          prossimo appuntamento in programma             climatici. La ricerca ha come obiettivo
          ad Algeri nel dicembre 2018. È grazie a        quello di studiare come gli agricoltori
          tale attività che il Dipartimento di Storia,   e le istituzioni che operano in questi
          Scienze dell’Uomo e della Formazione           contesti percepiscano il cambiamento
          fondò nel 1986 la “Scuola Archeologica         climatico e i suoi impatti, e in che modo
          Italiana di Cartagine. Documentazione,         essi rispondono a tali cambiamenti,
          Formazione e Ricerca” (SAIC), con              evidenziando i processi di adattamento e
          sede operativa a Tunisi, presso l’Istituto     i fattori principali che li influenzano.
          Italiano di Cultura. La SAIC oggi conta        È invece all'interno del Dipartimento di
          154 associati e si propone di favorire         Scienze Biomediche dell’Università di
          forme di coordinamento tra iniziative che      Sassari che nasce nel 2007 una nuova
          caratterizzano la cooperazione italiana        rivista online, The Journal of Infection
          in Tunisia e nei Paesi del Maghreb.            in Developing Countries. La rivista ha
          L’attività mira a promuovere opportunità       come obiettivo quello di promuovere e
          di ricerca, formazione e diffusione delle      pubblicare ricerche originali che coprono
          conoscenze sul Patrimonio relativo             diversi aspetti della microbiologia umana,
          alle civiltà preistoriche, preclassiche,       animale e ambientale, immunologia,
          classiche, tardo-antiche, islamiche,           virologia e infezioni nei Paesi in via di
          moderne; valorizzare gli apporti di ogni       sviluppo con particolare attenzione
          singola iniziativa con un coordinamento        agli agenti eziologici emergenti e
          funzionale; contribuire attivamente al         riemergenti, diagnosi, epidemiologia e
          dialogo interculturale e alle politiche di     salute pubblica.
          sviluppo della Tunisia.                        Di rilevanza sono gli studi sul virus Ebola
          Passando ai progetti di sostenibilità          e, in particolare, sul funzionamento,
          ambientale, attore primario è il Centro        la logistica e le difficoltà da affrontare
          di ricerca interdipartimentale Nucleo di       e le discrepanze che sorgono quando
          Ricerca sulla Desertificazione (NRD).          i protocolli di assistenza dei malati si
          Attivo dall’anno 1994, in coincidenza          scontrano con le diverse realtà dei fatti. •
          con la creazione della Convenzione
          della Nazione Unite per la lotta alla          *Professore associato presso il diparti-
          Desertificazione (UNCCD), intende              mento di agraria dell’Università degli
          generare nuovi spazi di apprendimento          studi di Sassari”
          per la ricerca interdisciplinare e la
          cooperazione allo sviluppo legati ai
          temi della gestione sostenibile delle
          risorse idriche e del territorio. Numerose
          ricerche caratterizzano l’attività del
          centro, come gli studi attualmente in
          corso sulla coltivazione del bambù, quale
          strumento per il recupero dei terreni
          dall’erosione e nuove opportunità di
          reddito. Da tre anni l’NRD, grazie ad
          un progetto finanziato dal Fondo Italo-
          Peruano, studia la varietà di bambù
          sudamericano Guadua angustifolia

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DOSSIER

     La montagna al centro dell’agenda di sviluppo

                                                                                           Crediti foto: Alessandro Speccher

L’obiettivo della Mountain Partnership è portare le aree montuose dentro i negoziati del
clima e i piani di sviluppo dei governi, oltre che nei progetti della cooperazione. In prima
fila l’Italia. Attenzione su prodotti DOP, turismo sostenibile, e conservazione dei saperi
                                         tradizionali.

                                            di Emanuele Bompan

         L
                  e montagne sono scomparse. Spa-            Per l’occasione la FAO ha ospitato l’evento
                  rite dall’agenda politica internazio-      dal titolo “Le montagne sotto pressione”,
                  nale. Se gli stati insulari sono sotto i   dove circa 60 paesi e oltre 200 organizza-
                  riflettori mediatici, con il livello del   zioni della società civile si sono impegnati
         mare che continua a crescere, così come le          oggi attraverso la Mountain Partnership, un
         foreste sono al centro di una battaglia glo-        partenariato nato nel 2002, con lo scopo di
         bale per fermare la deforestazione, poco si         chiedere ai governi di rafforzare la capacità
         parla delle pressioni che le aree montane           di adattamento delle popolazioni montane
         del mondo stanno subendo.                           e dei loro ambienti all'impatto del crescen-
         «Le montagne sono al centro della battaglia         te cambiamento climatico, fermare la fame
         del clima». A lanciare l’allarme è la FAO, du-      e le migrazioni e assicurare uno sviluppo
         rante la Giornata internazionale della mon-         montano che sia integrato nell'Agenda 2030
         tagna, che ogni anno si tiene l’11 Dicembre.        per lo sviluppo sostenibile.

12                                               La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017
DOSSIER

          «Le montagne sono il principale ecosi-            re mediche o scolastiche. «In queste zone,
          stema esposto al cambiamento climatico.           una persona su tre è vulnerabile all'insicu-
          Stiamo perdendo i ghiacciai, le valli sono        rezza alimentare», ha affermato Maria He-
          sempre più erose, la biodiversità sta spa-        lena Semedo, Vice Direttrice Generale della
          rendo» ha spiegato Petteri Taalas, segreta-       FAO. In poco più di dieci anni il numero
          rio Generale dell’Organizzazione Mondiale         di “abitanti della montagna” vulnerabili ai
          della Meteorologia, intervenuto al summit.        cambiamenti climatici e all’insicurezza ali-
          Con conseguenze che arrivano lontano,             mentare è aumentato del 25% in Asia e del
          coinvolgendo aree di pianura a causa del-         46% in Africa, rivela una ricerca FAO.
          le potenziali crisi idriche e alimentari, le-     E quando si fa fatica a sopravvivere non re-
          gate alla mutazione del ciclo dell’acqua.         sta che partire. « Potenzialmente oltre 600
          «Nei paesi andini i ghiacciai hanno perso         milioni di persone potrebbero essere co-
          tra il 30 e il 50% del volume», spiega Isauro     strette a migrare, se non si inizia ad agire»,
          Torres, delegato del ministero degli affari       spiega Grammenos Mastrojeni, coordina-
          esteri cileno. «Quelli localizzati sotto i cin-   tore ambiente per l’AICS. «Dobbiamo crea-
          quemila metri di altitudine sono destinati        re le condizioni di sviluppo anche di fronte
          inevitabilmente a scomparire». E addio            alla nuova realtà climatica. Nei millenni si è
          acqua. Una situazione che interessa tante         sviluppato un rapporto virtuoso tra uomo e
          catene montuose, dalle Alpi alle Montagne         montagna. Dire che le montagne ricostru-
          Rocciose, dall’’Argentina alla Cina. La sola      iranno una natura incontaminata senza
          catena dell0Himalaya-Hindu Kush procura           l’uomo, significa ignorare l’apporto degli
          acqua a gran parte dell’Asia continentale.        esseri umani ai monti, dalla pulizia dei bo-
          Lo scioglimento dei ghiacciai renderebbe          schi alla fertilità portata grazie agli alleva-
          l’approvvigionamento idrico discontinuo,          menti alpini».
          non potendo contare più sul lento rilascio        Un’iniziativa, quella della Mountain Part-
          estivo dai ghiacciai. Dal gigante asiatico di-    nership, che nasce per volontà dell’Italia,
          pendono fiumi come il Gange, il Brahma-           tra i fondatori, insieme a Svizzera, FAO e
          putra, il Mekong, lo Yangtse, che danno so-       UNEP. «Non c’è una ragione politica die-
          stentamento a oltre un miliardo di persone        tro questa decisione, ma l’urgenza di agire
          direttamente. Il Brahmaputra, se diminuis-        per tutelare uno degli ecosistemi più fragili,
          se la sua portata in maniera rilevante, po-       che a effetto domino potrebbe coinvolgere
          trebbe esacerbare le frizioni tra Cina, india     altre regioni», spiega Mastrojeni all’autore.
          e Bangladesh, in una regione, l’Himachal          «Noi dobbiamo vedere gli ecosistemi fragi-
          Pradesh, dove già sono in corso contenzio-        li, montagna, terre aride e isole, come una
          si geopolitici. Oltre agli impatti alimentari,    priorità nei processi di adattamento al cam-
          dovuti alla minor disponibilità d’acqua, ci       biamento climatico e in queste aree si de-
          sarebbero anche impatti sul settore ener-         vono concentrare gli sforzi sul tema clima».
          getico, specie in Bhutan e Nepal, due paesi       Per cercare di ripotare le montagne al cen-
          che ricavano la quasi totalità della propria      tro dell’agenda climatica UNFCCC e della
          energia dall’idroelettrico.                       sicurezza alimentare, la Mountain Part-
          Il nuovo clima sta inoltre accentuando l’in-      nership, per il 15° anniversario del Parte-
          sicurezza alimentare e le migrazioni dalle        nariato ha lanciato un’agenda concreta
          valli più remote. La delegazione nepalese         da implementare entro il 2030. «Bisogna
          ha ribadito l’urgenza a intervenire per fer-      promuovere buone pratiche di resilienza,
          mare l’emorragia di persone che stanno ab-        agricoltura sostenibile, scambio di cono-
          bandonando tante valli del nord e dell’est        scenza, progetti di cooperazione congiunti
          del paese, anche a causa degli effetti del        e cercare supporto politico ed economico
          terremoto del 2015, dirigendosi verso la ca-      per la Mountain Partnership», ha dichia-
          pitale Katmandu.                                  rato Andrew Taber, responsabile della Ste-
          La povertà è un tratto comune. Il 91% degli       ering Commitee del. «Gli obiettivi per il
          abitanti delle aree montane viene da zone         2030 sono di far adottare da tutti i governi
          sottosviluppate, prive spesso d’infrastruttu-     e le organizzazioni internazionali “strategie

La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017                                                    13
DOSSIER

                                                                         Crediti foto: Alessandro Speccher

     di sviluppo montano sostenibile”, fare una        vanno per vari mesi a lavorare in città o in
     revisione delle politiche di indirizzo della      pianura. «Preservare i prodotti della mon-
     cooperazione e sviluppo al fine di includere      tagna diventa un modo per creare reddito,
     le montagne come parte integrale e infine         rafforzare il ruolo delle donne e fermare le
     includere il tema nelle principali conferen-      migrazioni, ha aggiunto Grussu. Prodotti
     ze internazionali, su tutte la COP, la confe-     non solo alimentari: anche cosmetici, di
     renza sul clima».                                 artigianato e servizi, soprattutto il turismo.
     Tra i vari progetti d’implementazione pre-        Sostenibile, naturalmente. Un’area che in-
     sentati, uno dei più interessanti è il Moun-      teressa sempre di più alla cooperazione,
     tain Partnership Product Label. Lo scopo?         che ha individuato in questi meccanismi
     Promuovere i prodotti montani attraverso          una importante diversificazione dei redditi
     un’etichetta dedicata, che aiuta i consuma-       e di crescita professionale delle popolazioni
     tori a individuare i veri DOP d’alta quota. «Il   rurali, anche nelle zone di cosiddetta “bas-
     progetto ha lo scopo di creare una narrativa      sa montagna”, ovvero catene montuose di
     identitaria di questi prodotti tipici, come       altezza ridotta (sotto i duemila metri).
     il miele, grani pregiati, come il riso rosa e
     altri prodotti con una forte identità, soste-     Nota dolente, come sempre accade, i finan-
     nendo gli agricoltori e allevatori montani»,      ziamenti. Al momento solo Svizzera e Italia
     spiega Giorgio Grussu, coordinatore pro-          sostengono economicamente l’iniziativa in
     getto FAO. Un’iniziativa che ha molteplici        maniera proattiva, con oltre un milione di
     scopi: da un lato la tutela della biodiversità    euro solo dall’Italia negli ultimi due anni.
     –esempio la delegazione butanese ha sotto-        «Dobbiamo rafforzare il coinvolgimento
     lineato come ci siano decine di tipologie di      di tanti altri paesi», ha dichiarato Thomas
     tuberi da tutelare nel loro paese – dall’altro    Hofer, Coordinatore del partenariato. Per
     la conservazione di un tessuto socio-eco-         poter sostenere la Mountain Partnership e
     nomico, in particolare femminile, dato che        raggiungere gli obiettivi preposti, un ultimo
     nelle aree montane molto spesso gli uomini        baluardo per proteggere le montagne.        •

14                                         La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017
DOSSIER

 Mapping the vulnerability of
 mountain peoples to food insecurity
    A geographic and demographic picture of the world’s mountain areas assessing the vulnerability
                   to food insecurity of mountain dwellers in developing countries.
                                                                                        600000

                                  Since 2000                            +30%            500000

                                   the number of
1in 3
                                                                                        400000

                                    people vulnerable                                   300000

mountain people in                   to food insecurity
                                      in the mountains
                                                                                        200000
developing countries
is facing hunger                        has increased.                                  100000
and malnutrition.
                                                                                        0
                                                                      2000 2012

Total mountain population
in developing countries                                   Total mountain population                        The number of people
                                                                                       (%)                    vulnerable to food
                          +16%                                                                                   insecurity in the
       1000000                                                                                              mountains has risen
                                                                       61                                         at a higher rate
        800000
                                                                                                         than population growth
        600000
                                       Non vulnerable                                                       in the same regions.
                                           Vulnerable
        400000

        200000
                                                                                  39
             0                                                        2012
                 2000      2012

                                                                                                 +26%
Rural (%)                                    Regional distribution
mountain population                           of vulnerable mountain people                                                         200000

      55
                                                            +46%
                                                                                                                                    150000

                                                                            +22%                                                    100000
                      Almost half of the
                      people who live                                                                           +10%                50000
                       in rural mountain
                        areas are vulnerable
            45           to hunger.                       2000 2012     2000 2012            2000 2012       2000 2012
                                                                                                                                    0
     2012
                                                            Africa     Latin America             Asia          Oceania
                                                                      & the Caribbean

                                                          These results are a clear call to action for policy makers
                                                         and resource partners. Mountain peoples can no longer
                                                         be neglected. Investments, specific policies,
                                                        capacity-building programmes and more research are
                                                        needed to lift mountain peoples out of hunger and poverty.

                                   fao.org/forestry/watershedmanagementandmountains
                                                                                                                          ©FAO, 2015

                                                                                                                         BC284e/1/12.15

La Cooperazione Italiana Informa - Speciale festività 2017                                                                                15
DOSSIER

             In salvo i manoscritti di Timbuctù
              ma ora un accordo con Google
                    può svelarne i misteri

Al via la pubblicazione online di pagine di trattati, disegni e annotazioni di
filosofia, teologia, matematica, giurisprudenza, magia. La diffusione è prevista da
un accordo tra la multinazionale californiana e Savama, l’ong fondata da Abdel
Kader Haidara, il bibliotecario che ha salvato gli antichi documenti dai roghi di Al
                          Qaeda. Lo abbiamo intervistato.

                                         di Vincenzo Giardina

       “N
                          on preoccupatevi, i segreti   dei manoscritti per la difesa della cultura
                          resteranno a Timbuctù”        islamica”, sa già dove andrà a parare un
                          sorride Abdel Kader           giornalista. Perché da una parte c’è Google,
                          Haidara, il bibliotecario     il colosso globale del web, e da un’altra
        che ha salvato dai roghi di Al Qaeda i          un pugno di arabisti nati e cresciuti in
        libri dell’antica capitale dell’Impero del      uno dei Paesi più poveri del pianeta. E
        Mali. Seduto alla scrivania, nella sede         che si incontrino due mondi lo si capisce
        della sua ong Savama, un acronimo che           in una stanzetta al secondo piano della
        sta per “salvaguardia e valorizzazione          sede di Savama, affacciata su una strada

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DOSSIER

          di terra rossa, buche e pozzanghere alla         trasferire subito i manoscritti. Centinaia di
          periferia di Bamako. Una giovane con il          migliaia di documenti, 377.481 secondo il
          capo avvolto nel niqab punta l’obiettivo         bibliotecario, sono trasportati con corrieri
          su un piano nero in fibra di carbonio. Al        improvvisati a bordo di pinacce lungo il
          centro c’è un’antica pergamena, caratteri        Niger o nascosti su pick-up sotto casse di
          arabi ma parole africane, nella lingua           frutta e verdura per oltrepassare i posti
          dei pastori di etnia peul. La fotografia,        di blocco. Sono settimane ad alto rischio
          in alta risoluzione, milioni di pixel,           fino all’ultimo giorno dell’occupazione:
          serve alla trasposizione digitale di una         poco prima dell’ingresso a Timbuctù delle
          nota conservata per secoli a Timbuctù.           unità dell’esercito del Mali, preparato dai
          L’accordo con Google, firmato pochi mesi         raid dell’aviazione francese, nella sede
          fa, comincia da qui. Il macchinario è stato      dell’istituto statale Ahmed Baba sono dati
          fornito dalla multinazionale americana in        alle fiamme centinaia di documenti. Che
          cambio del via libera alla pubblicazione         sia finita bene, però, lo si capisce guardando
          online dei manoscritti dell’antica città         dentro i bauli colmi di incartamenti nella
          carovaniera, dal XIII al XV secolo faro della    sede di Savama. “Il nostro obiettivo è
          cultura islamica, filosofica e scientifica con   terminare l’inventario entro la fine del
          la sua università e le sue scuole coraniche.     2018” spiega Coulibaly Konaté, portavoce
          “Google ci ha contattati la prima volta          dell’ong: “Restano da ordinare, ripristinare
          cinque anni fa ma la svolta è stato un           e riporre nelle scatole protettive 150mila
          incontro in Qatar nel 2014, quando l’idea        documenti”. Al lavoro ci sono oltre
          della pubblicazione è stata accettata anche      80 esperti, per lo più arabisti laureati
          dal presidente del Mali Ibrahim Boubacar         all’Università di Bamako. Hanno seguito
          Keita” spiega Haidara. Che a quell’incontro      corsi di formazione finanziati dal centro
          c’era perché è lui il coordinatore della         Juma Al-Majid di Dubai, dalla fondazione
          missione segreta per i manoscritti di            Ford o dall’Unesco, il Fondo dell’Onu per
          Timbuctù. Per capire bisogna fare un passo       la cultura, l’educazione e la cultura. Prima
          indietro. È il 2012 quando l’ex capitale         di catalogare fotografano, traducono e
          dell’Impero è occupata dai combattenti di        interpretano note, saggi e trattati. Ma ora
          Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). In         c’è Google. “Tutti pensano che ci siano
          poche settimane il dialogo con gli abitanti      dietro milioni ma tenendo fuori dal conto
          si rivela difficile, poi impossibile. Da una     il macchinario l’intesa vale appena 15mila
          parte, il jihad nella versione salafita; da      dollari” calcola il presidente di Savama.
          un’altra, le tradizioni della ‘Città dei 333     La somma serve appena a coprire il costo
          santi’, l’altro nome di Timbuctù, luogo di       di tre esperti e due tecnici incaricati della
          incontro e sintesi tra l’islam e le culture      digitalizzazione e della selezione. “Sì”,
          africane all’insegna sempre dell’apertura        riprende Haidara, “perché saremo noi
          e della conoscenza. Il conflitto scoppia         a scegliere quali manoscritti potranno
          una mattina di fine giugno, quando un            essere riprodotti e anche in quali parti”.
          centinaio di miliziani armati di pale,           Sarebbe questa la chiave per proteggere i
          picconi e martelli circonda il mausoleo          segreti di Timbuctù, da replicare nel corso
          del pensatore islamico Sidi Mahmoud.             di tutte e 35 le vetrine online previste
          La tomba va in frantumi insieme con              dall’intesa con Google. “Ci saranno alcuni
          i sepolcri di 167 discepoli. “Esiste una         esemplari, con note esplicative ed elementi
          legge coranica”, avrebbero sostenuto i           di storia di Timbuctù” spiega Haidara.
          qaedisti, “che dice che una tomba non            “Soprattutto potremo liberare il mondo
          deve superare i cinque centimetri di             da un equivoco: nelle antiche biblioteche
          altezza dal terreno e che nessuno deve           non erano custoditi solo testi di religione
          essere oggetto di venerazione a parte            e teologia ma conoscenze negli ambiti
          Dio”. È dopo questo episodio che Haidara,        più vari, dall’astronomia all’astrologia,
          insieme con alcuni altri bibliotecari di         dalla matematica alla filosofia”. Via allora
          Timbuctù, si convince della necessità di         alla pubblicazione online, sperando

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     che almeno alcuni degli antichi misteri         potranno tornare a Timbuctù una volta
     possano restare tali e conservare intatto       completato l’inventario, sperando che
     il loro fascino. Poi c’è l’altra scommessa,     gli accordi di pace firmati nel 2015 con i
     forse ancora più importante. “Sogno di          separatisti tuareg bastino a tener lontana
     riportare i manoscritti nelle biblioteche       Al Qaeda. “Ad accoglierli saranno 45 nuove
     di Timbuctù con la pace” sospira Haidara.       biblioteche, che dovrebbero essere pronte
     Nel 2012 aveva lasciato la sua città            per la fine del 2018” dice Haidara. Convinto
     precipitandosi a Bamako, perché non             che il conflitto, a dispetto dei proclami di
     c’era un minuto da perdere. Ora spiega          Aqmi, con la religione abbia poco a che
     che “la prima emergenza è superata e ci         fare: “Il Corano è uno solo, non ce ne sono
     sono i finanziamenti degli Stati Uniti, della   due; quello che è accaduto nel nord del
     Germania, della Turchia e di Dubai” ma          Mali o anche in Iraq, Yemen o Somalia, non
     che “bisogna fare ancora molto e serve          c’entra con l’islam, che è una religione di
     anche l’aiuto dell’Italia”. I documenti         pace”.                                     •

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Diarra, direttore di OBES: costruiamo pace                              10mila. L'obiettivo sarebbe
con gli ex ragazzi soldato                                              ricollocarli nell'arco di tre o
                                                                        quattro anni, nell'esercito,
Ripartire dai giovani e dalle        della Missione delle Nazioni       nell'amministrazione o nella
regioni sahariane del nord,          Unite per la stabilizzazione       "vita civile". I progetti di Obes
quelle più colpite dal conflitto     del Mali (Minusma) hanno           dovrebbero focalizzarsi su Gao,
civile divampato nel 2012:           preso in custodia nove ragazzi     Timbuctù e Kidal, le regioni
è la proposta di una ong del         di età compresa tra i 15 e i 17    epicentro della ribellione,
Mali, Organisation pour le           anni arruolati dai ribelli nella   occupate da Al Qaida nel
Bien Etre Solidaire (Obes),          regione di Gao. A riconoscere      Maghreb islamico (Aqmi)
che punta sul reinserimento          la sfida rappresentata dagli       prima dell'intervento francese
degli ex combattenti. Secondo        ex combattenti, maggiorenni        del 2013. “Punteremo sulla
il direttore, Abdoulaye Diarra,      o minorenni, è stata anche la      formazione professionale,
"dopo l’accordo di pace              Banca mondiale. Il direttore       in ambiti differenti,
sottoscritto nel 2015 ad Algeri      della sede di Bamako               dall'agricoltura alle piccole
dal governo con i tuareg del         dell'istituto, Soukeyna Kane,      realtà produttive” annuncia
Coordinamento dei movimenti          ha annunciato a dicembre lo        Diarra. “Il via è previsto il
dell'Azawad tanti ragazzi hanno      stanziamento di 15 milioni         prossimo anno, in centri
deposto le armi ma si sono           di dollari a beneficio del         minori come Sevaré o Menaka;
ritrovati disorientati e rischiano   programma nazionale di             dedicheremo un'attenzione
ora di essere strumentalizzati       smobilitazione, disarmo e          particolare agli orfani di
di nuovo". A confermarlo, di         reinserimento. Nel 2015 il         guerra, seguendoli nella scuola
recente, episodi di cronaca.         numero dei combattenti ribelli     e aiutandoli a costruirsi un
Come quando i peacekeeper            era stato calcolato in circa       futuro”.

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  Empowerment femminile in Senegal tra le
poesie di Senghor e l’impegno nella quotidianità

Uno dei punti di forza dell’azione di Aics in Senegal riguarda la promozione della donna,
dell’uguaglianza di genere, di un’affermazione della donna e delle categorie più vulnerabili
         nel lavoro e nella società. Partendo anche dalla lavorazione del miglio.

                                         di Gianfranco Belgrano

        “D
                            onna nuda, donna nera        tempo in Senegal è come spalancare una fi-
                            / Vestita del tuo colore     nestra sulla donna, sul suo ruolo all’interno
                            che è vita, della tua for-   del contesto locale ma più in generale del
                            ma che è bellezza / Sono     contesto africano.
         cresciuto alla tua ombra; la dolcezza delle     Percorrendo le strade polverose, attraver-
         tue mani mi bendava gli occhi…”. Leggere        sando i campi coltivati la prima immagine
         questi primi versi di Femme noir di Léop-       che si ha in Senegal e in molte altre zone
         old Sédar Senghor e trovarsi nello stesso       del continente è quella di una donna che

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          trasporta sulla testa i pesi più improbabili,    Infine, tra gli ultimi progetti ad essere stati
          che alza una zappa tenendo stretto l’ultimo      avviati (prendendo il testimone del Pides),
          figlio partorito, mantenendo in ciascuna di      c’è il Programma d’appoggio allo sviluppo
          queste azioni un’armonia che infonde cer-        sociale ed economico del Senegal (Padess),
          tezze.                                           con cui si intende rafforzare quelle politi-
          Così i versi di Senghor - poeta, precursore e    che nazionali di lotta contro la povertà che
          guida del pensiero contemporaneo africa-         mirano ancora una volta all’empowerment
          no, ma anche primo capo di Stato del Se-         socio-economico della donna ma anche dei
          negal indipendente - prendono ancora più         giovani e dei gruppi svantaggiati e a favorire
          forma. E non è un caso ritrovarli nell’incipit   uno sviluppo economico locale sostenibile
          di una delle brochure realizzate dall’ufficio    attraverso il sostegno alle piccole e medie
          senegalese dell’Agenzia Italiana per la Coo-     imprese. Con un occhio attento ad alcune
          perazione allo Sviluppo.                         regioni di tradizionale intervento dell’Aics:
          Uno dei punti di forza dell’azione condotta      Kaolack, Dakar, Thies, Sedhiou e Kolda.
          da Aics in Senegal riguarda proprio la pro-      Dietro ogni sigla, ci sono donne e giovani
          mozione del ruolo della donna, dell’ugua-        che hanno intrapreso un percorso di riscat-
          glianza di genere, di un’affermazione della      to e di crescita. E che in alcuni casi erano
          donna nel lavoro e nella società. L’Italia       già organizzati. “In effetti - racconta Kiné
          è anzi il primo donatore del Senegal sulle       Sow, consigliere comunale presso il distret-
          questioni di genere e sono diversi i progetti    to di Guinaw Rails Sud e presidente dell’as-
          condotti negli ultimi anni: il Progetto di so-   sociazione delle donne che si occupano
          stegno alla strategia nazionale per l’ugua-      della lavorazione dei cereali - quando il Pi-
          glianza di genere (Pasneeg), pensato come        des è arrivato, le donne facevano già parte
          strumento di lotta contro ogni forma di          di un’associazione che non aveva una sede
          violenza basata sul genere, promuovendo          propria ma che riusciva a prendere in affit-
          la protezione dei diritti delle donne; il Pro-   to di volta in volta un locale dove lavorare
          gramma integrato di sviluppo economico e         il miglio”. Il miglio, che è la base alimentare
          sociale (Pides), centrato sulla promozione       della popolazione senegalese, oggi è lavo-
          dell’empowerment delle donne e delle ra-         rato all’interno di una struttura attrezzata
          gazze sul piano socio-economico attraver-        acquistata grazie ai fondi messi a dispo-
          so il rafforzamento della loro leadership e      sizione dal Pides. “Vi lavorano - aggiunge
          delle loro capacità imprenditoriali; il Pro-     Sow - circa 1200 donne iscritte all’associa-
          getto a favore dell’istruzione femminile e       zione e divise in 61 gruppi. I loro prodotti
          dell’empowerment delle donne per uno             sono distribuiti in tutto il territorio nazio-
          sviluppo locale inclusivo (Paef Plus), che       nale, ma c’è l’ambizione di arrivare prima
          favorisce la scolarizzazione delle ragazze e     o poi anche a mercati esteri e, perché no,
          la loro partecipazione politica.                 all’Europa”.

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     Oggi l’associazione riesce a trasformare        lavoro risente del ciclo delle stagioni - pro-
     ogni giorno cento chili di miglio e cento       segue Sow - ed è anche legato a ricorrenze
     chili di mais. “Un traguardo importante -       religiose e comunitarie, casi in cui la richie-
     sottolinea la presidente - che apre la strada   sta del mercato è molto alta, con un ritorno
     a nuove opportunità, che lascia intravedere     economico altrettanto importante”.
     nuove frontiere. C’è l’intenzione di lavorare   Guardando queste mani laboriose, i sorrisi,
     insieme ad altre associazioni di donne che      si resta meravigliati dalla capacità e dalla
     operano nella regione di Kaolack così da        voglia di fare di queste giovani donne. Ma
     rendere più sostenibile la realizzazione di     anche dalla capacità gestionale che si è riu-
     un centro di stoccaggio che consentirebbe       sciti a imprimere al progetto: l’associazione
     di acquistare più grandi quantitativi di ce-    ha un conto corrente bancario in cui ogni
     reali da lavorare senza dover andare ogni       donna versa guadagni e quote; a chiusura
     giorno al mercato per rifornirsene”.            del bilancio annuale, l’amministrazione re-
     Questa voglia di fare si traduce poi in altre   distribuisce i proventi calcolando anche la
     piccole produzioni, perché la lavorazione       parte da reinvestire nell’attività. Grazie al
     dei cereali da sola può non bastare a produr-   Padess e ai nuovi fondi messi a disposizio-
     re un reddito sufficiente. Ecco perché molte    ne, si potranno finanziare i lavori di amplia-
     donne lavorano anche alla realizzazione di      mento dei locali e di conseguenza si potrà
     saponi e di succhi di frutta. “Gran parte del   aumentare la produzione.

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           Prima di andare via, la coordinatrice del       - dice Aissatou allargando le braccia - si tratta
           Programma Pides, Aissatou Ayo Ba Diop ci        di cinque giorni di studio e pratica sull’igiene
           accompagna all’unità di produzione, per ve-     e sulla trasformazione dei cereali a livello tec-
           dere da vicino il grande impegno di queste      nico. L’obiettivo è di rafforzare le nostre capa-
           donne. Un gruppo di loro è riunito al centro    cità, di ottimizzare i prodotti e di fare pratica:
           della sala: “Quello è un corso di formazione    perché qui non ci fermiamo mai!”.               •

Un Paese prioritario per la Cooperazione                                          “Scopo fondamentale del program-
                                                                                  ma, non è quello di bloccare l’e-
                                                                                  migrazione, ma di permettere alle
“Il Senegal è considerato uno dei      diventino attori significativi nei         persone di poter fare una scelta,
Paesi prioritari per la Coopera-       progetti di cooperazione”.                 quella di decidere autonomamente
zione italiana e bisogna analiz-       All’iniziativa di Dakar erano              se rimanere o meno, attraverso la
zare il fenomeno migratorio in         presenti più di una decina di              valorizzazione delle opportunità
ogni suo singolo aspetto, senza        ong, intervenute per raccontare            che il loro Paese offre e attraverso il
fare generalizzazioni” ha detto        le loro esperienze, dando voce ai          miglioramento dei servizi e del fun-
Alessandra Piermattei, direttore       beneficiari dei progetti.                  zionamento delle amministrazioni
di Aics a Dakar, in occasione di       I programmi di cooperazione                locali” ha affermato Papa Demba
una recente iniziativa che ha visto    al momento attivi in Senegal               Fall dell’Ifan/Ucad di Dakar.
riuniti in Senegal i rappresentanti    spaziano dall’agricoltura alla             Fine ultimo di questi progetti è “il
di diverse organizzazioni non          sicurezza alimentare, dalla                miglioramento delle condizioni
governative attive nella regione.      produzione di energia tramite              di vita degli abitanti delle zone
“La riforma della legge sulla          fonti rinnovabili alla formazione/         con alto potenziale migratorio”
cooperazione - ha quindi aggiun-       informazione, e sono rivolti ai            ha ripetuto Alessandra Testoni,
to - ha aperto alla possibilità che    gruppi più vulnerabili, in partico-        coordinatrice del programma di
le associazioni della diaspora         lare alle donne e ai giovani.              Aics a Dakar.

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