La certificazione Halal - Paolo Pietro Biancone www.halalto.org

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La certificazione Halal - Paolo Pietro Biancone www.halalto.org
La certificazione Halal

    Paolo Pietro Biancone
       www.halalto.org
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La certificazione Halal - Paolo Pietro Biancone www.halalto.org
Indice:
• Halal vs Haram                        •   Halal Food
• I settori dell’economia islamica e    •   Halal Pharmaceutical
  valore $                              •   Halal Travel
• I principi economico-religiosi        •   About me
• I settori dell’economia islamica

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Pilastri del modello finanziario islamico

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Halal vs Haram
• La Sharīa proibisce il consumo e l’investimento in attività economiche
  connesse alla produzione e distribuzione di alcol, armi, carne suina, gioco
  d’azzardo, pornografia e tabacco.
• Le proibizioni, soprattutto nel Food, vengono estese anche a tutti i derivati
  (vino, birra, strutto, gelatine, caglio…)
• Se da un lato l’islam riconosce libertà nell’attività imprenditoriale e negoziale
  dall’altro indica i paletti entro cui tale libertà può essere esercitata.

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I settori dell’economia islamica e valore $

Fonte: Thomson Reuters, «State of the Global Islamic Economy», Report 2019/2020.

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Halal Food: introduzione
• Il settore del cibo parte dal principio di Halal ovvero «lecito» e autorizzato
  dalla Shari’ah.
• Un prodotto deve rispettare due importanti condizioni:
1. Deve essere di origine lecita;
2. Deve essere buono, puro e sano.
Come indicato da Thomson Reuter nell’ultimo report aggiornato al 2019/2020
il settore vale 1,369 Bn$ con una previsione di crescita dei 1,972 Bn$.
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Come incidono i dettami islamici sugli alimenti?

• Assenza di sostanza Haram;
• La carne e i derivati animali devono essere ottenuti da capi macellati attraverso
  Zabiha (macellazione rituale) eseguita da un musulmano (o anche Ahl al-Kitab).
• Il caglio deve essere certificato esclusivamente se di origine animale, non se di
  origine vegetale o microbica.
• L’alcol (etilico+etanolo) è vietato anche in prodotti che non siano ingeriti (profumi,
  cosmetici…); eccezione in caso di presenza
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Quali conseguenze ?
• I cibi devono improntare la loro produzione in maniera separata rispetto agli
  altri alimenti.
• Le filiere di approvvigionamento devono essere controllate in modo che non
  sussistano elementi di contaminazione (ad esempio: è prevista la separazione
  o comunque l’adeguata sanificazione di utensili, macchinari e superfici).
• E’ necessaria un’etichetta chiara riportante la certificazione che includa il logo
  dell’ente certificatore.

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Quali conseguenze?
• La distribuzione non deve creare oneri aggiuntivi o disagi al cliente.
• I consumatori devono poter ricevere informazioni puntuali e dettagliate sul
  prodotto, così come sugli effetti del suo consumo sul benessere fisico e
  psicologico.
• E’ necessario legare il giusto prodotto alle più importanti festività rituali.

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Lo strumento per
approcciarsi al mercato halal?

      Le Certificazioni!
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Come avviene il processo di certificazione?
• E’ una certificazione volontaria emessa da un ente riconosciuto dai paesi
  importatori. In genere il processo può includere:
1. avvio della domanda (in genere online);
2. audit di valutazione presso i siti produttivi;

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Come avviene il processo di certificazione?
4. emissione del rapporto di valutazione;
5. formazione al personale sulla preparazione e il confezionamento dei
    prodotti;
6. gestione delle «Non conformità» da parte dell’azienda richiedente;
7. l’audit di certificazione;
8. rilascio della certificazione.

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E i possibili benefici?

               Aziende                             Consumatori

Internazionalizzazione (rispetto dei Garanzia di qualità verso i requisiti
requisiti doganali)                  Halal
Ampliamento del mercato nazionale Garanzia di una maggiore
                                  attenzione dell’impresa verso i
                                  propri prodotti
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Cosa indaga la certificazione?
• Presenza alcolica negli ingredienti di produzione (ad eccezione di additivi o
  aromi presenti come residuo di estrazione).
• Non contaminazione  separazione delle linee di produzione (se possibile
  creazione di nuove linee produttive, in caso contrario separazione di
  produzione temporale).

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Cosa indaga la certificazione?
• Materie prime che abbiano origine animale  la certificazione Halal ne
  sancisce la corretta macellazione e mira a formare le figure preposte ai rituali
  della tradizione.
• Prodotti di derivazione casearia  nel caso ad esempio di caglio di origine
  animale questo deve essere certificato Halal, non richiesto nel caso vegetale.

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Quali sono gli enti certificatori in Italia?
• Di seguito un elenco non esaustivo di enti certificatori:
                                          HALAL
                                          ITALIA

                             ARABIA                      HALAL
                            SAUDITA -
                            ACCREDIA                     ITALY

                                        Certificazioni
                                            Halal

                              WORLD
                                                         HALAL
                              HALAL
                                                         GLOBAL
                            AUTHORITY

                                           TUV                    16
                                          ITALIA
Un esempio: la birra analcolica
• Volumi di crescita in aumento in
  Arabia Saudita e Iran;
• Un semplice esempio per il nostro
  tessuto imprenditoriale.

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Esiste un mercato interno?
• 2,8 milioni di musulmani – 4,8 % della popolazione totale         (Fonte:
  Pew Research).

• Spesa nazionale per cibo e bevande Halal 5 miliardi $ nel 2015
  (Fonte: Thomson Reuters 2016/17).

• 170 tra mercati, ristoranti e punti vendita al dettaglio Halal.
• Oltre 270 aziende certificate (Fonte: Salaam Gateway).

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Focus

• Certificazione Halal come veicolo di consolidamento
 dell’export;
• Un esempio: 10 milioni di kg di mozzarella Halal
 prodotta in Italia destinata agli OIC.

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Halal Pharmaceutical and
       Cosmetical
      Valore totale: $92 Bn (2019)

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Il settore farmaceutico
• Anche per i farmaci è necessaria la totale assenza di prodotti di origine
  animale.
• Le esigenze di certificazione sono particolarmente alte da parte delle grandi
  case farmaceutiche internazionali che esportano prodotti nei paesi del Middle
  East.
• Oltre all’alcol che deve essere inferiore allo 0,05%, tutti i rivestimenti di
  capsule e pillole devono essere privi di componenti derivanti dal maiale.

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Dati e paesi di esportazione

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Fonte: Thomson Reuters, «State of the Global Islamic Economy», Report 2019/2020.
Il settore cosmetico
• Dopo il settore agroalimentare, il settore della cosmetica rappresenta la
  principale opportunità di esportazione.
• I prodotti cosmetici per essere leciti devono essere:
1. privi di qualsiasi prodotto derivato dal maiale;
2. privi di organismi OGM;
3. privi di etanolo.

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Il settore cosmetico
In più:
• non devono essere effettuati test sugli animali;
• tutte le materie prime e le merci halal devono essere separati nei processi
  produttivi per evitare possibili contaminazioni.

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Alcuni esempi:
•   Creme senza grassi animali;
•   Profumi non alcolici;
•   Rossetti privi di estratti animali;
•   Balsamo privi di estratti animali;
•   Shampoo per capelli;
•   Collutorio senza alcol.

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Qualche numero
• Secondo Thomson Reuters nel 2018 nei paesi musulmani le opportunità di crescita
  riguardano in primis, il settore dei vaccini e dell’omeopatia.

• Ciò denota un mercato ancora agli albori della propria evoluzione.                26
Halal Travel
Valore totale: $189 Bn (2019)

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Il trend di mercato: turisti in uscita e spesa

   Fonte: Crescent Rating, «Global Muslim Travel Index», 2018.   28
88
E l’Italia
• Compare al 6° posto tra le
 destinazioni in entrata dei turisti
 musulmani      nell’area   esterna
 dell’Organizzazione           della
 Cooperazione islamica.

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31

Fonte: Crescent Rating, «Global Muslim Travel Index», 2018.
About me
       Professore Ordinario di Finanza Islamica
Presidente e CEO di HalalTo Srl, spin off dell’Università
                       di Torino
             Dipartimento di Management
                  Università di Torino
 Corso Unione Sovietica 218 bis - 10134 Torino – Italia
             Mail: paolo.biancone@unito.it
                Tel. +39 335 5479944
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