La catena del valore nell'economia digitalizzata - Novembre 2018 - ODCEC Roma
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La catena del valore nell’economia digitalizzata Novembre 2018 Strictly confidential and reserved document
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 2
Il mondo digitale nel 2018 Investimenti nel mercato digitale mondiale Overview del mercato mondiale Ø Il mondo digitale va molto oltre i meri investimenti tecnologici 1300 $’Mld investiti per la trasformazione digitale nel 2018 necessari a gestire i cicli di vita dell’hardware e del software. Esso rappresenta, infatti, l’intero macro universo che ruota intorno all’innovazione del business. Ø E’ stato stimato che la spesa tecnologica mondiale per la trasformazione digitale sfiora i 1.300 $’Mld nel 2018 (in crescita del 16,8% rispetto al 2017). Nel 2019 è prevista una spesa mondiale di circa 1.700 $’Mld (con una crescita del 42% rispetto 1700 $’Mld, previsione di spesa mondiale nel digitale nel 2019 al 2017). Ø Nei prossimi due anni saranno investiti 400 $’Mld nelle tecnologie mobile, cloud, big data, social media. Altri 1.300 $’Mld di investimenti saranno veicolati nei settori IoT, robotica, realtà aumentata e virtuale, blockchain. 400 $’Mld investimenti nei prossimi anni nelle tecnologie mobile, cloud, big data e social media Fonte: Rapporto IDC 2017 Strictly confidential and reserved document 3
Il mondo digitale nel 2018 Alcuni dati sulle aziende digitali italiane (1/2) Overview sulle imprese italiane Ø Alle fine di Settembre 2017 sono circa 122.000 le imprese dei n. 25.650 sono le società settori digitali registrate presso la Camera di Commercio. Tali digitali con sede in Lombardia imprese svolgono principalmente le seguenti attività: § Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet § Servizi di accesso ad Internet, Internet Point o altri servizi di trasmissione dati § Produzione di Software, consulenza informatica e attività connesse n. 13.469 sono le società digitali con sede nel Lazio § Elaborazione dei dati, Hosting , Portali Web e attività connesse n. 10.477 sono le società digitali con sede in Campania Fonte: Movimprese, Infocamere Strictly confidential and reserved document 4
Il mondo digitale nel 2018 Alcuni dati sulle aziende digitali italiane (2/2) Overview sulle imprese italiane Periodo di riferimento: gennaio-settembre 2017 Ø Il settore digitale pesa ancora troppo poco sul totale della base imprenditoriale italiana (solo circa il 2,3% al 30 settembre 2017). Tale settore ha però nei giovani una leva importante da sostenere per crescere. Ø Tra gennaio e settembre 2017 circa il 35% delle iscrizioni totali alla Camera di Commercio sono rappresentate da Imprese digitali di soggetti al di sotto dei 35 anni di età. Ø Il 12% è il peso che hanno le imprese «under 35» sul totale delle imprese digitali che risultano registrate alla Camera di Commercio al 30 settembre 2017 Ø Nello stesso periodo, sono state circa 6.330 le «New entry» di imprese digitali iscritte alla Camera di Commercio. Fonte: Movimprese, Infocamere Strictly confidential and reserved document 5
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 6
Le caratteristiche chiave di un’azienda digitale: come riconoscerla? Driver delle strategie digitali DATA-CENTRIC INNOVATION Le aziende digitali producono una mole di dati Le strategie digitali richiedono continua innovazione, flessibilità e enorme: bisogna saper utilizare tali dati per innovare velocità di esecuzione. Non basta più, quindi, crescere e migliorarsi il proprio modello di business. E’ il caso di Amazon attraverso dei centri R&D interni e qualche collaborazione che da retailer online è diventata una delle più grandi universitaria, bisogna essere sempre pronti a cogliere le occasioni realtà Big Data al mondo attraverso 4 step principali: di crescita esogena inglobando nuove start up digitali o asset intangibili che potrebbero rappresentare una leva strategica • Catalogo Online: 10 volte più grande e con prezzi distintiva. Questa è infatti la strategia applicata da colossi come più bassi del 10%; Amazon, Facebook, Google ed Apple, I quali a prescindere dalle • Community di blogger e acquirenti: I dati di proprie capacità di sviluppo interne, sono sempre pronti ad questo network insieme all’analisi dei acquisire innovazioni da fuori che siano tecnologie, brevetti o comportamenti utente permettono un elevato competenze. Questo è il classico modello “open innovation” ben grado di personalizzazione nel suggerire prodotti noto nella Silicon Valley. e bundle di offerta; • Utilizzo dati piattaforma: analizzare tali dati ha consentito di ottenere un’ottimo livello di customer care; • Offrire servizi basati sui big data ad altre aziende: il più grande servizio di cloud computing e storage VELOCITÀ E FLESSIBILITÀ al mondo. Il mondo digitale richiede velocità, flessibilità e agilità a livelli superiori rispetto ai mercati tradizionali. Ciò deve tradursi in un modello operativo ed in un business model in grado di adattarsi al cambiamento nel più breve tempo possibile, CUSTOMER-CENTRIC consentendo di correggere le linee guida strategica anche in corso d’opera. Alcuni esempi di aziende che non sono state Nel mondo digitale il cliente è abituato ad un nuovo livello di in grado di adeguarsi in tempo al cambiamento del mercato servizio: “tutto, subito, al miglior prezzo, sempre e ovunque, sono Nokia e Kodak. disegnato su misura!”. La mera logica di prodotto e di prezzo non è più sufficiente, e, di conseguenza, la user experience diventa fondamentale. Fonte: Strategie di sviluppo, Il Sole 24 Ore Strictly confidential and reserved document 7
Le caratteristiche chiave di un’azienda digitale: la catena del valore Come crea valore una digital company • la raccolta delle informazioni è essenziale • l'elaborazione e l'organizzazione delle informazioni sono indispensabili per creare il presupposto di esistenza di un valore data collection Human innovation • le informazioni devono poter essere archiviate per ogni possibile successivo utilizzo • le informazioni devono essere disponibili anche per nuovi algoritmi che ne sfruttano le cloud storage e potenzialità data mining • le digital companies nascono per essere sistemi aperti che scambiano, non gratuitamente, le informazioni • la raccolta dati continua è un valore. le "cose" sono ormai interconnesse e producono interazione con continuamente informazioni nuove che servono ad alimentare i database che quindi il network - IoT inconsapevolmente si rinnovano attraverso la user experience Strictly confidential and reserved document 8
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 9
Il capitale umano nella catena del valore Capitale Umano: il collo di bottiglia Principali Considerazioni Ø Lo sviluppo delle imprese nell’era digitale non passa solo dagli investimenti: serviranno sempre le competenze e il know-how delle persone per governare il cambiamento e favorire la diffusione dei nuovi strumenti tecnologici. Ø C’è un ostacolo che rende tortuosa la strada verso la realizzazione di questo destino: la scarsità di tali competenze digitali. Lo sviluppo tecnologico corre più velocemente della capacità del sistema di produrre risorse umane capaci di implementarlo. Molte innovazioni rischiano di non avere uno sviluppo Ø Moltissime aziende per acquisire competenze si affidano alle università, sviluppando contest o progetti congiunti per pescare i migliori talenti dell’innovazione; alternativa valida risulta essere l’acquisizione di startup. Tale fenomeno definito open innovation sta prendendo piede anche in Italia. Ø Non ci sono dubbi sul fatto che il mondo del lavoro cambierà contestualmente alla crescente digitalizzazione e avrà di sicuro bisogno di nuove figure professionali e ruoli aziendali come quella del CIO (Chief Information Officer): le aziende non avranno più bisogno del mero responsabile IT ma una figura di raccordo tra il manager responsabile del settore finanziario e l’amministratore delegato. A lui non solo spetterà il compito di dirigere la rete informatica, ma dovrà gestire molte altre aree strategiche per l’impresa. Strictly confidential and reserved document 10
Il capitale umano nella catena del valore Capitale Umano e Open innovation Principali Considerazioni Ø L’Open Innovation è un modello per cui le aziende ricorrono a risorse umane e competenze provenienti dall’esterno: è un nuovo approccio strategico e culturale in base al quale le imprese si affidano a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti. Ø Tale fenomeno è la dimostrazione che l’innovazione soprattutto in campo digitale e lo sviluppo di asset che possano portare un alto valore aggiunto in azienda sono sempre legate alle competenze distintive e al know-how del capitale umano: è, infatti, dalle persone che nascono le idee innovative! Ø Le aziende tecnologiche, ad esempio, inglobano le start up poiché devono acquisire le competenze e le idee innovative che sono state frutti di «menti esterne». Le aziende che rilevano la maggioranza delle quote delle nuove imprese si assicurano in un colpo le tecnologie, ma anche le idee e le competenze di chi le ha inventate. Ø Ad oggi data la scarsità di competenze sul mercato, le aziende utilizzano gli strumenti più disparati per aggiudicarsi le poche competenze disponibili: un esempio possono essere gli hackathon, gare di programmazione durante le quali si chiede a developer di sviluppare soluzioni digitali innovative relative a un determinato settore in un arco di tempo circoscritto Strictly confidential and reserved document 11
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 12
Gli asset di un’azienda digitale Principali Considerazioni Considerazioni preliminari Ø Ignorare il valore reale delle risorse intangibili/digitali di un azienda in sede di valutazione del valore economico è un errore abbastanza comune. In realtà spesso potrebbe esserci molto più valore legato agli asset digitali rispetto a quello che risulterebbe in prima istanza. Ø Le risorse digitali, soprattutto quelle immateriali, rappresentano ad oggi gran parte del valore di un’impresa digitale. Il processo di valutazione di un asset digitale risulta essere uno dei processi più complicati Gli errori più comuni nella valorizzazione degli asset digitali in un’operazione di M&A. Ø Essere in grado di vedere correttamente il quadro di insieme di una società consente al valutatore di capire con esattezza quali sono gli asset che devono essere valorizzati e di evitare di fare errori nel processo di valutazione che porterebbero ad attribuire all’azienda un valore più basso di quello reale. Strictly confidential and reserved document 13
Gli asset di un’azienda digitale: big data–elemento autonomo di valore Cenni relativi ai Big Data (1/3) Principali Considerazioni Ø I database rilevano sempre di più come fonte informativa per la pianificazione economico-finanziaria (business planning) e in tale ambito i dati informativi assumono il rango di un asset vero e proprio (bene immateriale dotato di intrinseco valore), che può essere oggetto di compravendita, licenza o condivisione. Ø Il termine big data è usato per descrivere una raccolta di dati molto estesa; tale raccolta di informazioni risulta sempre più un fattore strategico nella competizione di mercato e nella crescita, anche considerando la continua evoluzione dei modelli di business e dei mercati nell’era moderna. Ø Diviene fondamentale, quindi, il processo di data mining, l’insieme di tecniche che hanno per oggetto l’estrazione di un sapere o di una conoscenza, a partire da grandi quantità di dati e l’utilizzo scientifico, industriale o operativo di questo sapere. Ø L’analisi dei big data è un rilevante driver dell’innovazione, poiché i dati sono sempre più al centro delle nuove strategie che determinano l’approccio ai modelli di business più evoluti, sempre più “datadriven”, guidati, cioè, dai dati di input che si raccolgono e che, se tempestivamente analizzati, possono dare informazioni necessarie per porre in essere proficue azioni strategiche, anche in un’ottica di marketing, e incrementare la produttività. Strictly confidential and reserved document 14
Gli asset di un’azienda digitale Cenni relativi ai Big Data (2/3) Principali Considerazioni Ø Le strategie di monetizzazione dei database possono essere declinate nelle seguenti fattispecie: 1. utilizzo dei dati per finalità interne, mantenendone la proprietà e l’impiego in esclusiva; 2. utilizzo per agevolare l’ingresso in nuovi business, anche attraverso differenziazioni di prodotto; 3. licenze in via esclusiva o condivisa a terzi, con abbonamenti o servizi di pay per use lungo archi temporali tipicamente pluriennali; 4. interscambio e condivisione di dati (anche con partners commerciali); 5. vendita di prodotti premium associati alla fruibilità esclusiva di dati (data vending; attraverso piattaforme digitali); 6. messa a disposizione gratuita dei dati (con proventi pubblicitari o di altra natura); 7. utilizzo selettivo dei dati per finalità di vertical advertising (pubblicità profilata). Strictly confidential and reserved document 15
Gli asset di un’azienda digitale Cenni relativi ai Big Data (3/3) Principali Considerazioni Ø Per la valutazione economica dei database possono innanzitutto essere utilizzati come base di partenza i più noti metodi di stima di valore degli intangibili («Cost Approach», «Income Approach» e «Market Approach»). Ø La dottrina tende, però, ad un utilizzare prevalentemente i seguenti metodi per la valutazione dei database: § in caso di utilizzo indiretto del bene da parte di terzi, il metodo del «relief from royalties»; § in caso di utilizzo diretto del bene, l’attualizzazione dei redditi o dei flussi di cassa derivanti dallo sfruttamento diretto di una risorsa, oppure l’attualizzazione dei redditi o dei flussi di cassa differenziali (incrementali). Ø L’attualizzazione dei redditi o dei flussi di cassa differenziali si basa sulla quantificazione e attualizzazione dei benefici e dei vantaggi specifici del bene immateriale. Il reddito incrementale è ottenuto per differenza tra i ricavi e costi relativi al bene immateriale, con attualizzazione dei flussi differenziali e con esclusione di componenti reddituali estranei o poco rilevanti. Ø Infine, l’approccio empirico, di mercato, può fornire utili indizi sul valore degli intangibili: in questo caso la stima del valore di mercato si basa sullo screening delle transazioni comparabili che riguardano risorse immateriali, a titolo di vendita o licenza, utilizzando i database internazionali oggi disponibili sul web. Ø L’analisi di comparabilità fra diversi database può inoltre fornire indicazioni in merito all’eventuale plusvalore derivante da originalità. Strictly confidential and reserved document 16
Gli asset di un’azienda digitale Cenni sulla valutazione di un website Principali Considerazioni Ø I siti web possono essere valutati (ovviamente con metodologie diverse) per diversi scopi: § Tematiche fiscali § Due diligence finanziarie e fiscali § Arbitraggi e gestione delle controversie § Meramente ai fini del business o di una operazione di M&A Ø Le diverse metodologie di valutazione vengono scelte di volta in volta sulla base delle circostanze che portano alla valutazione e alla tipologia di informazioni disponibili per l’analisi. Ø Prima di iniziare una valutazione di un asset digitale, bisogna innanzitutto avere molto chiaro quali siano i fattori che incidono sul valore del bene stand alone o dell’impresa in generale. A differenza di una tradizionale impresa industriale esistono molti altri driver da considerare oltre a quelli classici (ie. Current profitability, Current liabilities, Current assets, Revenues, EBITDA, ecc.). Ø Questi driver sono spesso dotati di autonomo valore che non emerge dalle informazioni contabili Strictly confidential and reserved document 17
Gli asset di un’azienda digitale Cenni sulla valutazione di un brand Principali Considerazioni Ø Allo scopo di valutare un brand, ad esempio di e-commerce, l’analisi deve essere orientata principalmente a: § La Qualità: i brand di alta qualità generano più profitti rispetto a quelli che non vengono percepiti con tale caratteristica; § Il Posizionamento: come il brand è posizionato sul mercato risulta quasi essere una conseguenza della qualità che il cliente percepisce; § La Comunicazione: come entrano in contatto il brand e il cliente durante il processo di handover; § La Long-term perspetive: quali sono i driver di crescita futuri del brand; § L’Internal Marketing: tutti quei servizi di customer care che migliorano la user experience; § La posizione di First-mover: se il brand gode o meno del vantaggio di essere il pioniere di quella nicchia di mercato. Ø Nella pratica non esiste un metodo di valutazione prescelto poiché: § La scelta può variare in base alla fase di vita dell’azienda; § Spesso non sono disponibili tutti gli elementi per effettuare la valutazione in maniera oggettiva; § Ci saranno sempre elementi soggettivi alla base di una valutazione. Ø Gli elementi valutativi di incertezza, però, sono decisamente inferiori nel mondo digital poiché esistono altri parametri come pagine visualizzate, n. di visite e click, leads ecc. che possono indirizzare correttamente il valutatore. Strictly confidential and reserved document 18
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 19
Valutazione delle High-tech company Step di valutazione (1/3) Principali Considerazioni Ø La valutazione fatta col DCF, sebbene possa sembrare vecchia scuola, funziona nel caso delle aziende digitali dove altri metodi falliscono. Nel caso di aziende digitali e delle start up è difficile riuscire a far partire l’analisi dalle performance storiche della società; piuttosto, risulta essere più corretto esaminare lo sviluppo di lungo termine del mercato in cui opera la società e poi andare a ritroso. In particolare, concentrarsi sulle dimensioni potenziali del mercato e sulla quota di mercato dell'azienda nonché sul livello di rendimento del capitale che l'azienda potrebbe essere in grado di ottenere. Ø L’utilizzo del DCF in questi casi può avere alcuni inconvenienti: poiché le proiezioni a lungo termine sono altamente incerte, è opportuno valutare l'azienda ponderando i flussi sulla base dei diversi scenari possibili e sulle probabilità del loro verificarsi. Tali ponderazioni possono aiutare a limitare e quantificare l'incertezza, ma non la faranno sparire del tutto. Fonte: «Valuing High-Tech companies», McKinsey Strictly confidential and reserved document 20
Valutazione delle High-tech company Step di valutazione (2/3) Operating margin & Start from the future Size the market capital intensity ü Non potendo utilizzare i dati storici ü Il passo successivo consiste nel ü Ultimato il forecast dei ricavi, si devono della società a causa dell’alta volatilità calcolare i ricavi potenziali. In primis, è stimare opportunamente i margini del settore digitale, è fondamentale opportuno stimare l’ampiezza del operativi futuri e il fabbisogno prevedere l’evoluzione del mercato in mercato e il range dei potenziali clienti finanziario per gli investimenti. cui si muove l’azienda dato che raggiungibili dalla società. l'azienda si evolve contestualmente al ü I margini operativi attuali di società mercato stesso. ü Successivamente, tale stima deve digitali e start up sono poco indicativi dei tradursi in un tasso di penetrazione del risultati di lungo periodo. ü Tale previsione dovrebbe, poi, basarsi mercato (clienti potenzialmente su driver di rendimento operativo interessati all’offerta). ü E’ fondamentale avere una visione come i tassi di penetrazione del chiara del business model al fine di poter mercato, il ricavo medio per cliente, i ü Infine, il processo di forecasting si individuare realisticamente potenziali margini sostenibili e il rendimento del concluderà con una stima complessiva comparabili sul mercato ed utilizzare le dei ricavi ottenuta attraverso loro marginalità per il piano. capitale investito. Una volta ottenuta l’applicazione di un conversion rate ai tale previsione, bisogna rapportare tali ü Al fine di ottenere il valore dei flussi di clienti potenzialmente interessati e il risultati al tempo presente. cassa futuri, è necessario anche stimare calcolo dell’ammontare di ricavi per ü Quindi, è necessario determinare il cliente. il fabbisogno di capitale. A differenza tempo necessario ad ottenere un delle società tradizionali, le digital andamento normalizzato, che company non necessitano di grandi tendenzialmente per aziende digitali e capitali per crescere. La tendenza è start up si attesta intorno ai 10-15 quella di stimare una percentuale fissa anni. di capitale investito sui ricavi. 1 2 3 Fonte: «Valuing High-Tech companies», McKinsey Strictly confidential and reserved document 21
Valutazione delle High-tech company Step di valutazione (3/3) Return on invested Work back to current Develop weighted capital (ROIC) performance scenarios ü Nel mondo delle Hi-tech company ü Dopo aver completato il forecast, è ü Un modo semplice e diretto per gestire caratterizzato da margini operativi alti giunto il momento di ricollegare le l'incertezza associata alle società ad alta e piccoli investimenti di capitale, il previsioni a lungo termine alla crescita consiste nel fare la valutazione ROIC risulta tendenzialmente talmente performance corrente della società. ponderando il risultato sulla base di elevato che non può essere ritenuto un diversi scenari probabili. Anche lo ü Per fare ciò, è necessario valutare la indicatore significativo. sviluppo di pochi scenari rende le velocità di transizione dalle prestazioni assumption più trasparenti. ü Nei casi in cui il ROIC è talmente attuali alle prestazioni future a lungo elevato c’è il rischio che i competitors termine. Le stime devono essere ü Per sviluppare uno scenario finale entrino sul mercato forzando i prezzi coerenti possibile con le caratteristiche corretto, bisogna fare una stima verso il basso. del settore. complessiva comprensiva di dati finanziari sia legati a previsioni ü Una Hi-tech company riesce a difendersi e a mantenere la propria ottimistiche che a previsioni posizione di mercato solo se il valore pessimistiche ponderando i risultati sulla percepito da quest’ultimo fosse base delle probabilità che tali scenari si relativo ai beni intangibili posseduti, verifichino effettivamente. con particolare riferimento al brand, difficilmente replicabili. 4 5 6 Fonte: «Valuing High-Tech companies», McKinsey Strictly confidential and reserved document 22
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 23
Focus sulle Software house Aspetti contabili e fiscali Principali Considerazioni Ø Gli aspetti contabili connessi all’iscrizione in bilancio del software assumono un ruolo rilevante per la valutazione economica. Il loro impatto rileva: § sui ricavi, costi e margini economici differenziali; § sugli accantonamenti patrimoniali (di riserve di utile, in seguito alla destinazione a riserva del risultato d’esercizio); § sui flussi finanziari in entrata, in uscita e netti. Ø La disciplina contabile prevede l’allineamento dei valori contabili iscritti a bilancio e basati sul costo al fair value. A prescindere da quale sia criterio di iscrizione nell'attivo scelto, data la rapidità del suo processo di obsolescenza tecnologica, è necessario effettuare alla fine di ciascun esercizio un'analisi critica del suo utilizzo all'interno dell'azienda e, se da essa risulta che il software non viene più utilizzato o il suo utilizzo non è economico, procedere ad una svalutazione straordinaria del suo valore netto contabile. Ø Per quanto concerne gli aspetti fiscali, rileva la distinzione fra software iscritti nella voce B.I.3. (opere dell’ingegno) o B.I.4. (licenze) dell’attivo patrimoniale (ex art. 2424 c.c.): l’art. 103 del T.U.I.R. (Testo Unico delle Imposte sui Redditi - D.P.R. 917/1986) per i primi dispone un ammortamento fiscale in soli due esercizi mentre per i secondi prevede invece che l’ammortamento fiscale segua la durata del contratto di licenza. Fonte: La valutazione economica del software, Il diritto industriale Strictly confidential and reserved document 24
Focus sulle Software house Principali metodi di valutazione per beni intangibili (1/2) Principali Considerazioni Ø I principali metodi – utilizzati singolarmente o in via complementare – dalla prassi professionale per la stima del valore delle risorse immateriali sono: 1. (determinazione dei) costi sostenuti per la realizzazione della 1 (DETERMINAZIONE DEI) COSTI SOSTENUTI PER LA risorsa immateriale o da sostenere per la sua riproduzione: secondo REALIZZAZIONE O DA SOSTENERE PER LA tale metodo, il valore è determinato dalla sommatoria dei costi RIPRODUZIONE capitalizzati, sostenuti per la sua realizzazione o da sostenere per riprodurla; ATTUALIZZAZIONE DEI FLUSSI 2. attualizzazione dei redditi o dei flussi di cassa derivanti dallo DERIVANTI DALLA DELLA RISORSA IMMATERIALE 2 sfruttamento della risorsa immateriale: secondo tale metodo, il valore è dato dalla sommatoria dei redditi attualizzati derivanti dallo sfruttamento stesso della risorsa (in termini di royalties, fatturato atteso, ecc.); ATTUALIZZAZIONE DELLE ROYALTIES PRESUNTE 3 3. attualizzazione delle royalties presunte (o di altri ricavi), che l’impresa pagherebbe come licenziataria o utilizzatrice se la risorsa immateriale non fosse di proprietà; 4. attualizzazione dei redditi o dei flussi di cassa differenziali 4 ATTUALIZZAZIONE (incrementali): Il reddito incrementale è ottenuto per differenza tra i DEI FLUSSI ricavi e costi relativi al bene immateriale, con attualizzazione dei INCREMENTALI flussi differenziali e con esclusione di componenti reddituali estranei o poco rilevanti; 5. attualizzazione delle perdite derivanti dalla cessione della risorsa 5 ATTUALIZZAZIONE immateriale: si basa sul presupposto che il venir meno della PERDITE DA CESSIONE disponibilità della risorsa immateriale è suscettibile di determinare DEL BENE una riduzione del fatturato (giuridicamente assimilabile al "lucro cessante"). Fonte: La valutazione economica del software, Il diritto industriale Strictly confidential and reserved document 25
Focus sulle Software house Principali metodi di valutazione per beni intangibili (2/2) Principali Considerazioni Software House Ø Dei diversi metodi va colta la complementarità nell’individuare – da diverse angolature – i poliedrici aspetti dell’intangible oggetto di valutazione, atti a consentire una valutazione integrata. Ad esempio: § le royalties presunte sono anche in funzione dei redditi o flussi di cassa incrementali che derivano dallo sfruttamento della risorsa immateriale e che interagiscono anche con il plusvalore di mercato o i moltiplicatori di società comparabili; § il patrimonio incrementale deriva da un accumulo negli anni di reddito differenziale; § i costi di riproduzione stimano i benefici futuri e la stima autonoma dell’avviamento differenziale media tra metodi patrimoniali e reddituali. Ø I diversi metodi dovrebbero in teoria portare a risultati simili, anche se il metodo delle royalties presunte e del costo di riproduzione tendono talora a fornire valutazioni più basse rispetto al metodo dei redditi differenziali o alle comparazioni di mercato. Licensee Licensee Licensee Fonte: La valutazione economica del software, Il diritto industriale Strictly confidential and reserved document 26
Focus sulle Software house Il Revenue model delle Software house Principali Considerazioni Ø Le Software house sono aziende specializzate principalmente nella produzione di software e applicazioni. I ricavi di una software house si riferiscono principalmente alla vendita dei software ovvero alla loro concessione di licenza (tendenzialmente aleatori), nonché a quelli (anche futuri) correlati con i contratti di manutenzione e assistenza periodica alla clientela (teoricamente costanti e meno volatili). Ø Una tendenza di recente seguita da alcune grandi società (come, ad esempio, Adobe Systems) consiste nell’indirizzare il proprio revenue model più verso la concessione in licenza temporanea (rinnovabile) di pacchetti di programmi piuttosto che la vendita di singoli software con uso perpetuo. Ø Sempre più spesso il software è liberamente fruibile e viene distribuito gratuitamente come nel caso delle mobile app. La ratio economica sta nel fatto che consentono di incanalare in modo rapido e intuitivo l’utente verso la fruizione di servizi anche a pagamento di e-commerce (App stores) o legati a banner pubblicitari o ad altri revenue model. Ø La valutazione di un singolo software (stand alone), in genere da perseguire mediante i metodi di valutazione delle risorse immateriali, tendenzialmente si distingue dalla valutazione delle software house, per le quali è possibile applicare i canonici metodi di valutazione delle aziende, tenuto conto delle specificità del loro . Ø La scalabilità fa sì che la software house che vende software proprietario, una volta raggiunto un punto di pareggio economico in cui i ricavi eguagliano i costi fissi sostenuti, possa a quel punto avere ricavi ulteriori e incrementali, di fatto svincolati da costi che sono già stati sostenuti, consentendo in tal modo di conseguire profili di marginalità economica anche assai rilevanti. Fonte: La valutazione economica del software, Il diritto industriale Strictly confidential and reserved document 27
Focus sulle Software house Metodi di valutazione del Software (stand alone) Un metodo empirico che si basa sulla La presenza di contratti di licenza è apprezzata dagli determinazione delle «royalties presunte» che investitori perché rappresentano ricavi tipicamente un IP owner richiederebbe a soggetti terzi per non occasionali. lo sfruttamento dello stesso. Lo sfruttamento del software è alternativamente Il relief-from-royalties method è legato al pagamento di: royalties periodiche, importo particolarmente indicato laddove si voglia Il metodo delle una tantum, utilizzo a consumo (pay per use), arrivare alla determinazione di un valore di scambio della risorsa immateriale. royalties presunte manutenzioni periodiche, aggiornamenti, etc. supporto tecnico, Il contributo di un bene immateriale in termini La stratificazione di redditi differenziali genera un di margine economico alla redditività d’impresa patrimonio incrementale, che esprime il differenziale può essere misurato attraverso il metodo dei (positivo) tra valore di mercato e valore contabile redditi differenziali, che determina il valore dell’azienda; trattasi di un elemento idoneo a della risorsa immateriale come sommatoria dei esprimere il plusvalore (a titolo di avviamento non redditi differenziali che presumibilmente essa Il metodo del contabilizzato) di assets intangibili che di rado produrrà in futuro. reddito trovano "conferma" nel loro valore contabile. Il software è quindi valutabile se ed in quanto incrementale E’ riconducibile, in senso lato, ai metodi reddituali, all’origine di tangibili benefici economici basati su una proiezione di redditi futuri normalizzati, differenziali e future utilità potenziali, che si da scontare in un orizzonte temporale predefinito (o estrinsecano in un premium price. illimitato), coerente con la vita utile attesa del software. In assenza di dati disponibili sulla capacità di L’identificazione di un costo storico di produzione, è reddito, un’alternativa possibile è quella del propedeutica alla stima di un costo attuale di costo sostenuto per creare la risorsa e per riproduzione, avente natura di investimento e quindi occupare nel mercato le posizioni raggiunte orientato ai benefici futuri attesi e alle potenzialità di dallo stesso alla data di valutazione. Si tratta ritorno economico. pertanto di individuare i costi più significativi : - costi di ricerca e sviluppo; Nel procedimento permane comunque il limite di non - costi per materia prima; - ore lavorate; La stima del costo considerare la redditività dell’investimento e anche il costo opportunità derivante dal mancato immediato - altri oneri accessori. sostenuto utilizzo della risorsa immateriale. Fonte: La valutazione economica del software, Il diritto industriale Strictly confidential and reserved document 28
Agenda I Il mondo digitale nel 2018 II Le caratteristiche chiave di un’azienda III Il capitale umano nella catena del valore IV Gli asset di un’azienda digitale V Valutazione delle High-tech company VI Focus sulle Software house VII Considerazioni conclusive Strictly confidential and reserved document 29
Considerazioni conclusive Il DCF rivisitato per le aziende digitali Conclusioni sul DCF Metodo DCF tradizionale Ø Come ripercorso nell’arco di questa presentazione, non esiste un metodo ideale di valutazione per le imprese digitali; la scelta va ponderata di volta in volta sulla base della tipologia dell’asset digitale oggetto d’analisi e del contesto di incertezza di riferimento. Ø In generale, però, la valutazione di un asset digitale potrebbe essere paragonata in termini di «oggetto» di valutazione ad un asset intangibile e per il contesto di incertezza ad una start up. Ø Nonostante la dottrina consideri il metodo del DCF come incapace di apprezzare correttamente il valore degli intangibles, la dottrina reputa tale metodo tendenzialmente il più adatto a valutare le digital company sulla base di opportuni accorgimenti: § Utilizzo delle stime prospettiche attualizzate dell’andamento di lungo periodo del mercato piuttosto che l’utilizzo delle performance storiche della società; § Data la volatilità del contesto digitale, stima dei flussi di cassa sulla base dei margini di aziende «mature» potenzialmente comparabili e di un capitale investito (in termini percentuali) con una incidenza costante sui ricavi; § Utilizzo di dati finanziari non legati ad un semplice piano industriale o di sviluppo, ma ad uno o più scenari ponderati sulla base sia di Metodo DCF rivisitato previsioni ottimistiche che pessimistiche scaturenti dalle variabili di per le Digital company rischio individuate. Fonte: «Valuing High-Tech companies», McKinsey Strictly confidential and reserved document 30
Considerazioni conclusive L’ipotesi delle Opzioni reali Conclusioni Ø I modelli tradizionalmente utilizzati per la valutazione si basano su un equivalente di certezza, e non considerano «l’aleatorietà del contesto in cui si opera» come variabile critica che incide sulla creazione del Value of valore. Un contributo del tutto innovativo alla risoluzione della questione è stato offerto dalla teoria delle opzioni reali. real options Ø La teoria delle opzioni reali fornisce la struttura teorica per immaginare le opportunità come una forma di ricchezza immateriale. Il valore di un opzione reale, che è tanto maggiore quanto maggiore Corporate Ø è l’incertezza che l’impresa si trova ad affrontare, accresce i flussi di Market cassa netti attesi di un intangibile in quanto considera le opportunità DCF Value future che quel consente di ottenere in contesti incerti come quello Analysis digitale. Ø La metodologia delle opzioni reali permette la redazione di un bilancio «esteso» che consideri attività e passività anche intangibili: il valore complessivo dell’impresa si determina, in tal modo, considerando anche diritti potenziali in mano all’impresa che, ad esempio, ne incrementano il totale attivo. Ø Un bilancio «esteso» siffatto può offrire una visione più suggestiva dell’impresa, che permette di evidenziare i punti di forza e di debolezza inespressi e non quantificabili dalla tradizionale pratica contabile, consentendo l’attribuzione di un valore al patrimonio netto (ricchezza netta) diverso da quello di funzionamento. Fonte: «Valutazione dell’impresa e opzioni reali: la visione estesa del bilancio» Strictly confidential and reserved document 31
Considerazioni conclusive Spunti di riflessione sui parametri di valutazione delle Digital Conclusioni company Ø Revenue model indefinito Ø Soprattutto nelle fasi inziali della vita di una DC il modello di revenues è incerto ed indefinito Value of Ø La stima dei ricavi e dei flussi di cassa è strettamente legata ad una real profonda analisi del business model, del mercato in termini di options domanda potenziale e degli investimenti necessari. Ø L’orizzonte temporale di analisi deve essere lungo. Ciò è reso tanto più difficile quanto più innovativo è il prodotto/servizio offerto. Corporate Market Ø G – tasso di crescita DCF Value Ø Stimarne uno solo è impossibile. Meglio un modello a più stadi. Analysis Ø Il valore spesso risiede quasi integralmente nel terminal value Ø WACC Ø Risk free rate. Considerando il business dovremmo utilizzare uno zero coupon bond. Quale titolo di stato? Esiste per la DC una sorta di territorialità a cui attribuire la mancanza di rischio? Ø Il beta. Può essere stimato il beta con il classico approccio top down? Meglio bottom up partendo dai fondamentali Ø Struttura finanziaria (pesi). Le digital companies si finanziano spesso con equity prevalente e questo si deve riflettere nel wacc Ø Premio per il rischio specifico. Ø Probabilità di scenario. Una digital company può essere vista come un portafoglio di opzioni reali che hanno diverse probabilità di accadimento Fonte: «Valutazione dell’impresa e opzioni reali: la visione estesa del bilancio» Ø open innovation. Un commento a parte Strictly confidential and reserved document 32
Conclusioni Grazie per l’attenzione Strictly confidential and reserved document 33
Puoi anche leggere