La candelora - rituali spontanei - rituale
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la candelora a cura di Elena Miniera e Silvia Rio le spontanee di HUmUS foto di Letizia Capretti rituali spontanei
la purificazione Prima di tutto, purifica bene lo spazio della tua casa. Pulisci tende, tappeti e spargi incensi di qualità e resine per purificare il più possibile l'energia e accogliere la nuova luce in un ambiente adatto. Spazza inoltre la casa con una scopa fatta di materiali naturali se possibile (saggina sarebbe l'ideale) spargendo e raccogliendo poi in un angolo della casa del sale grosso e del rosmarino. Lascia questo mucchietto da una parte in casa per qualche giorno e poi buttalo nello scarico del wc. immagine tratta da:Erbario del Matthioli Noi spontanee di HUmUS amiamo mischiare cristalli e oli essenziali nei mix di elisir creati da noi che realizziamo appositamente per questi passaggi sacri dell'anno. Per Imbolc abbiamo scelto un Elisir (Elisir della Dea Bianca) a base di Cristallo di Rocca, Oli Essenziali di alta qualità miscelati da noi secondo le regole dell'aromaterapia e i nostri amati e sempre presenti Fiori di di Bach e lo Spirito della Betulla. a cura di Elena Miniera e Silvia Rio le spontanee di HUmUS la Candelora è anche la festa della rinascita e la trasformazione, il momento ideale per cominciare un nuovo ciclo di vita o del nostro cammino spirituale.
il rituale rituale spontaneo della Candelora Delle cere la giornata ti dimostra la vernata: se vedrai pioggia minuta, la vernata fia compiuta, ma se tu vedrai sol chiaro, marzo fia come gennaro (Abruzzo/Marche) Per la Santa Candelora, se nevica o se plora, dall'inverno siamo fora; ma se è sole.o solicello siamo in mezzo al vernicello. (Toscana/Emilia Romagna). "Il 31 Gennaio raccogli un mazzettino di erbe, se hai la possibilità fai una bella passeggiata e raccogli le piante che trovi e che in qualche modo ti ispirano, se non puoi andare in campagna a passeggiare utilizza delle belle erbe aromatiche che tieni in vaso. Noi possiamo consigliarti anche una semplice miscela di alloro, salvia, lavanda, melissa e rosmarino. Lavora le piante raccolte con il sale grosso, l'ideale è farlo in un mortaio, devi sminuzzarle e mescolarle abbastanza finemente. Raccogli le erbe e il sale in una garza o in un pezzo di cotone e chiudile con uno spago. Se hai la vasca immergi il sacchettino nell’acqua calda, se invece vuoi utilizzarlo in doccia bagnalo sotto il getto dell’acqua e passalo con delicatezza più volte sul corpo. Questa pratica di pulizia energetica e di purificazione ha radici antichissime ma ancora oggi possiamo trarre i suoi benefici permettendo alle nostre energie di rinnovarsi e circolare. Adesso, dopo il bagno purificante, il più vicino possibile alla Mezzanotte, puoi sederti serenamente e creare il tuo rituale per celebrare la rinascita della natura e a cura di Elena Miniera e Silvia Rio le spontanee di HUmUS l’uscita dall’oscurità dell’inverno. Prendi un vaso di terra, con della terra se possibile di bosco e da terreno non lavorato, accendi una candela bianca e posizionala al centro del vaso recitando a voce alta la frase: “Brigida, Regina Candelora”...chiedendo alla Dea di illuminare le parti più nascoste di te, quelle che hai messo da parte, quelle che stanno "dormendo" ma che vuoi risvegliare, le parti di te che vuoi abbracciare e amare. Puoi offrire dei piccoli doni alla Dea come fiori, cristalli, conchiglie, rami e piante che puoi disporre sulla terra intorno alla candela che lascerai accesa fino a quando non si sarà consumata completamente. Puoi conservare il vaso e ripetere il rito tutte le volte che vuoi, quando vuoi portare luce dove c’è oscurità, quando vuoi illuminare i tuoi pensieri, quando vuoi scaldare quella parte del cuore e dell’anima che senti più fredda e rigida."
la storia/la pianta simbolo I rituali pagani erano sempre scanditi dalla stagionalità della natura, il loro calendario era dettato dal mutare delle stagioni, le feste erano legate a importanti eventi dell’agricoltura e specifici avvenimenti astronomici collegati alle stelle. I festeggiamenti erano quindi un modo per celebrare i cicli naturali, l'laternarsi delle stagioni e onorare tutti gli aspetti di nascita e morte che la natura ci racconta e mostra. Questa festività, la prima del calendario Celtico, invita ancora oggi a celebrare questa rinascita, ad osservare quello che intorno a noi sta riemergendo dal letargo invernale, dove tutto sembra sospeso e addormentato. La festa della Candelora che è arrivata fino ai giorni nostri ha origini antichissime, molto prima del cristianesimo, nelle fredde foreste del Nord dove i popoli celti celebravano le stagioni e i suoi ritmi di nascita e morte con danze, riti propiziatori e grandi fuochi accesi. Originariamente il suo nome era Imbolc che significa “ventre della Madre”. Era la festa della rinascita della natura, veniva celebrata la potenza rinnovatrice della Dea Madre e cadeva esattamente la notte tra il 31 Gennaio e il 1 Febbraio segnando il passaggio tra l’Inverno e la Primavera. Veniva chiamata la “notte di luce”, i celti celebravano in questa occasione la dea Bride (chiamata anche Brigit, Brighe e successivamente Brigida nel Cristianesimo), era la Dea Bianca, celebrata come Madre, Sorella e Sposa di tutti gli uomini, patrona delle nascite, degli amanti, regina del canto, protettrice delle donne, dei guaritori e dei poeti. I popoli antichi, molto più a contatto con la natura di noi, cercavano nella natura stessa la guida per orientarsi nella vita, nelle stagioni, nello scandire del tempo guidato dagli elementi naturali che ciclicamente si ripetono. La Betulla era (ed è tutt'oggi) il primo albero che inizia a mettere le foglie dopo l'inverno. La sua apparente fragilità, il suo aspetto delicato, elegante e raffinato a cura di Elena Miniera e Silvia Rio le spontanee di HUmUS in realtà cela un carattere forte e determinato; immagine tratta da:Drori J., Il Giro del Mondo in 80 alberi ha una straordinaria capacità di riprodursi spontaneamente e per questo è sempre stata considerata simbolo di fertilità e protettrice delle nascite. In ogni parte del mondo e in ogni cultura popolare, la Betulla è venerata e vista come un'emanazione della Dea Bianca, la sua forza, giudicata una delle più potenti dell'universo, è guidata dalla forza dell’amore e dalla premura delle madri divine. Il suo tronco così bianco e argenteo richiama alla mente un’ idea di purezza e di candore ma anche di purificazione, le sue doti curative infatti la rendono un perfetto depurativo che contribuisce a mantenere in equilibrio i fluidi del corpo. Porta il suo messaggio di flessibilità e la sua dolcezza a coloro che tendono ad essere rigidi perché è un in grado di contrastare le negatività insite nell’animo umano aiutando a eliminare le emozioni non ancora elaborate che sono trattenute nell’organismo sotto forma di liquidi in eccesso.
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