L'origine del tatuaggio - Dall'inizio fino ai nostri giorni Passoni Richard V A tecnologie alimentari Anno scolastico 2013/2014

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L'origine del tatuaggio - Dall'inizio fino ai nostri giorni Passoni Richard V A tecnologie alimentari Anno scolastico 2013/2014
L'origine
del
tatuaggio
Dall'inizio fino ai nostri
giorni

Passoni Richard
V A tecnologie alimentari
Anno scolastico 2013/2014
L'origine del tatuaggio - Dall'inizio fino ai nostri giorni Passoni Richard V A tecnologie alimentari Anno scolastico 2013/2014
INTRODUZIONE
L'argomento trattato in queste pagine parla di come il tatuaggio, ormai insediato profondamente nella
nostra cultura, abbia avuto inizio e di come si sia evoluto.

I tatuaggi si sono evoluti in tutto il mondo e anche l'Italia è stata al centro di questa evoluzione dalla
preistoria fino ad oggi.

IL tatuaggio ha accompagnato grandi civiltà dallo splendore massimo della Roma antica fino a periodi
oscuri come il nazismo.

Le persone hanno pensieri differenti sull'argomento del tatuaggio, ma questo non ha arrestato il suo
sviluppo ed ora è stato possibile raggiungere metodi di esecuzione meno dolorosi e più veloci.

Oltre all'evoluzione dell'esecuzione si è riscontrato anche un evoluzione nel campo della rimozione con
nuovi trattamenti per l'eliminazione di un tatuaggio.

Il tatuaggio è qualcosa di indelebile e quindi i rischi che derivano da esso non sono ancora nulli, anche
se attualmente molto bassi.

Attualmente non si ha ancora una legge precisa che disciplina il tatuaggio, anche se è materia di
risoluzione del Comitato Europeo.

Ho scelto questo argomento perché sempre più persone hanno dei tatuaggi sulla loro pelle, ma pochi
conoscono la vera origine di essi. Io stesso ero molto sprovveduto e per colmare questa mia lacuna ho
deciso di fare questa presentazione sulla storia dei tatuaggi, di come siano parte integrante della
società e di come si siano evoluti con l'uomo.

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Sommario
ETIMOLOGIA E DEFINIZIONE ........................................................................................................................ 4
PROFILO GIURIDICO ..................................................................................................................................... 4
   Tatuaggio ai minori di 18 anni .................................................................................................................. 4
   Regolamenti riguardo l'attività di tatuatore ............................................................................................. 4
   Regolamentazione italiana ed europea riguardo al tatuaggio ................................................................... 5
ORIGINE DEL TATUAGGIO ............................................................................................................................ 5
   I primi tatuaggi......................................................................................................................................... 5
IL TATUAGGIO IN ITALIA............................................................................................................................... 6
   Preistoria ................................................................................................................................................. 6
   Antica Roma ............................................................................................................................................ 7
   Dopo la caduta dell´impero romano ......................................................................................................... 7
   La lunga Clandestinità .............................................................................................................................. 7
   Lombroso................................................................................................................................................. 8
   Nobiltà durante il XIX e XX secolo ............................................................................................................. 9
   Riscoperta degli anni 60 ........................................................................................................................... 9
   Boom!degli anni ´70 e ´80 ........................................................................................................................ 9
LA RELIGIONE E I TATUAGGI ......................................................................................................................... 9
LE SS E IL TATUAGGIO .................................................................................................................................10
AMBITO SOCIALE E ANTROPOLOGICO .........................................................................................................12
TIPOLOGIE DI TATUAGGIO ..........................................................................................................................14
TECNICHE DI TATUAGGIO AD AGO ..............................................................................................................14
EVOLUZIONE MACCHINETTE PER TATUAGGI ...............................................................................................15
RISCHI SANITARI .........................................................................................................................................17
   Reazioni allergiche ..................................................................................................................................17
TRATTAMENTO POST-TATUAGGIO ..............................................................................................................17
RIMOZIONE TATUAGGIO.............................................................................................................................18
PRINCIPALI STILI DI TATUAGGIO..................................................................................................................19
PERSONAGGI STORICI TATUATI ...................................................................................................................23

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ETIMOLOGIA E DEFINIZIONE
ll tatuaggio (derivato dal francese tatouage, a sua volta dal verbo tatouer, in italiano "tatuare", e
questo dal termine anglosassone         tattoo, adattamento      del    samoano tatau)      è     sia    una
tecnica di decorazione pittorica corporale dell' uomo, sia la decorazione prodotta con tale tecnica.

PROFILO GIURIDICO
Il tatuaggio è una modificazione permanente del corpo umano, e in quanto tale non è irrilevante per il
Diritto. In via generale rientra nella previsione dell'art. 5 Codice Civile. Tale Norma di portata generale,
risalente al 1943 e mai emendata, recita testualmente: "Gli atti di disposizione del proprio corpo sono
vietati quando cagionino una diminuzione permanente delle integrità fisica o quando siano altrimenti
contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume". Posto che il tatuaggio non ha come fine la
diminuzione permanente dell'integrità fisica ma piuttosto l'ornamento del corpo, non è vietato da
alcuna disposizione di Legge,ed è quindi da intendersi attività generalmente lecita. La Suprema Corte
di Cassazione ha nettamente escluso che l'esecuzione del tatuaggio sia attività sanitaria (Cassazione
Sezione VI Penale 25 gennaio 1996 e 29 maggio 1996). In relazione al quesito se l'esecuzione di un
tatuaggio possa integrare il reato di lesioni personali si osserva che ai sensi dell'art. 50 del Codice
Penale il consenso dell'avente diritto vale come scriminante, nessun problema quindi per il tatuatore
se il cliente può validamente decidere.

Tatuaggio ai minori di 18 anni
Differente è il caso in cui un minore non emancipato richieda di essere tatuato. Posto che si tratta di
persona che non può validamente disporre dei propri diritti (e, conseguentemente, prestare
validamente consenso ex art. 50 Codice Penale) è bene che il tatuatore non esegua il tatuaggio senza
una dichiarazione d'assenso di chi, genitori o tutore, esercita la potestà genitoriale sul minore. In tal
caso è meglio che il tatuatore richieda il consenso in forma scritta. Secondo Giurisprudenza della
Suprema Corte (Cassazione Sezione V Penale 17 novembre-14 dicembre 2005, n° 45345/2005) il
tatuatore che, senza il consenso di chi esercita la potestà genitoriale, esegua un tatuaggio su richiesta
di un minore, risponde del Reato di lesioni personali volontarie. Non si tratta di una pronuncia della
Cassazione a Sezioni Unite, peraltro è bene esigere sempre il consenso dei genitori.

Regolamenti riguardo l'attività di tatuatore
Sotto il profilo civilistico, vale a dire per premunirsi da eventuali azioni per responsabilità contrattuale
(ex art. 1218 Codice Civile) ovvero extracontrattuale (ex art. 2043 Codice Civile) il tatuatore dovrà
seguire tutte le norme di condotta d'igiene ed in punto informazione del cliente ben descritte nella
sezione dedicata all'etica del tatuatore. È da ritenere che l'attività del tatuatore, nella maggior parte dei
casi, abbia natura di lavoro autonomo ai sensi degli artt. 2222 e seguenti del Codice Civile. È buona
regola di prudenza assicurarsi sulla responsabilità civile conseguente alla propria attività di lavoratore
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autonomo, il tatuatore si accerti se le Compagnie Assicuratrici offrono contratti specifici per la propria
attività.

Regolamentazione italiana ed europea riguardo al tatuaggio
Attualmente nessuna Legge statale italiana disciplina il tatuaggio, sebbene la materia sia stata già
oggetto di una risoluzione del Consiglio d'Europa, cui dovrebbero uniformarsi le legislazioni dei singoli
Stati. La summenzionata risoluzione, a data 19 giugno 2003, raccomanda l'introduzione di una
legislazione specifica sui prodotti destinati al tatuaggio permanente nonché di una disciplina
amministrativa sulle Norme d'igiene da osservare. Attualmente, a livello di legislazione nazionale,
consta che solamente il Belgio, la Francia e la Svizzera abbiano già legiferato sull'esercizio della
professione di tatuatore. In relazione all'Italia non sussiste tuttora una Legge statale che disciplini la
materia. Alcune Regioni (Piemonte, Toscana) hanno peraltro disposto in materia nell'ambito della
potestà legislativa preveduta dall'art. 117 della Costituzione. Tali Leggi peraltro dispiegano vigore
solamente nell'ambito territoriale della Regione che ha legiferato. Infine è opportuno segnalare che i
bandi di concorsi pubblici relativi a taluni settori del pubblico impiego (per esempio nelle forze
dell'ordine) potrebbero indicare quale motivo d'inidoneità la presenza di tatuaggi non occultabili dalla
uniforme, deturpanti ovvero ritenuti dalla Commissione Medica incaricata di valutare l'idoneità dei
candidati indice di personalità abnorme.

ORIGINE DEL TATUAGGIO

Il tatuaggio è stato impiegato presso moltissime culture, sia
antiche che contemporanee, accompagnando l'uomo per gran
parte della sua esistenza.

I primi tatuaggi
Tra i vari ritrovamenti umani o mummie con tatuaggi, rilevanti
sono quello della Mummia del Similaun (ca. 3330 a.C)
(ritrovata nel 1991 sulle Alpi italiane). quello dell' "uomo di
Pazyryk" nell'Asia centrale con complicati tatuaggi
rappresentanti animali e quello della principessa di Ukok
(databile intorno al 500 a.C.) che rappresenta un animale
immaginario (cervo e grifone) di un alto livello artistico,
arrivato quasi intatto a noi grazie alla permanenza
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nel permafrost, che ne ha permesso un alto grado di conservazione.

Tra le civiltà antiche in cui si sviluppò il tatuaggio fu l'Egitto, infatti ancora oggi, tra i contadini egiziani
ed i nomadi musulmani (per lo più quelli sciiti) sia le donne che i bimbi particolarmente belli, vengono
tatuati in maniera permanente con piccoli cerchietti o sottili linee verticali, sia sul mento che tra le due
sopracciglia. È un'usanza di tipo scaramantica, infatti il colore con cui si tatuano è l'azzurro, il colore
scaramantico per eccellenza fin dal tempo dei faraoni.

Anche nell'antica Roma il tatuaggio era diffuso.,Venne in seguito vietato dall'imperatore Costantino, a
seguito della sua conversione al Cristianesimo ("Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi
farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore" Levitico 19.28'). È peraltro da rilevare che, prima che il
Cristianesimo divenisse religione lecita e, successivamente religione di Stato, molti cristiani si
tatuavano sulla pelle simboli religiosi per marcare la propria identità spirituale.

Nella zona europea il tatuaggio venne reintrodotto successivamente alle esplorazioni oceaniche del
XVIII secolo, che fecero conoscere gli usi degli abitanti dell'Oceania. Alla fine del XIX secolo l'uso di
tatuarsi si diffuse anche fra le classi aristocratiche europee, tatuati celebri furono, ad esempio, lo
Zar Nicola II e Sir Winston Churchill.

È da segnalare che il criminologo Cesare Lombroso ritenne, in un'epoca di positivismo, essere il
tatuaggio segno di personalità delinquente. La diffusione del tatuaggio in tutti gli strati sociali e fra le
persone più diverse negli ultimi trent'anni relega tali considerazioni criminologiche a mera curiosità
storica.

IL TATUAGGIO IN ITALIA

Preistoria
           La pratica del tatuaggio era diffusa già nell'Italia
           preistorica come testimonia la mummia di
           Oetzi, i cui resti sono stati rinvenuti nel
           ghiacciaio del Similaun, una montagna sulle Alpi
           Orientali a confine tra Italia e Austria, nel 1992.
           Ma le testimonianze sull'effettiva continuità della
           pratica del tatuaggio sono sporadiche. In genere
           le popolazioni preceltiche e liguri erano dedite a

           tali pratiche.

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Antica Roma
     Plinio e Svetonio testimoniano che gli schiavi romani venivano marchiati con le iniziali del
     proprio padrone o, nel caso fossero stati sorpresi a rubare, erano marchiati a fuoco sulla fronte.
     Lo stesso supplizio venne inflitto ad alcuni martiri cristiani, come Teofane e Teodosio.

     Lo praticavano anche i soldati romani che furono influenzati dalle usanze dei Britanni, con i
     loro corpi dipinti, e dai Traci, feroci gladiatori spesso tatuati come testimonia Erodoto, al punto
     che i legionari iniziarono tatuarsi il nome dell'Imperatore, sebbene la pratica fosse malvista dalle
     autorità.

     Il fatto che Costantino nel 325 d.C. abbia proibito il tatuaggio sul viso ai cristiani di tutto l'Impero
     Romano perché ”deturpava ciò che era stato creato ad immagine di Dio” fa pensare che ci
     fosse l'abitudine da parte dei primi cristiani di marchiarsi per testimoniare la propria fede.

Dopo la caduta dell´impero romano
     Il tatuaggio venne di fatto definitivamente proibito da Papa Adriano I nel 787 durante il Concilio
     di Nicea e tale veto venne ribadito da successive bolle papali, tanto che questa pratica
     scompare in ogni cronaca del tempo.

La lunga Clandestinità
     Nonostante il divieto ufficiale, l'abitudine a segnare indelebilmente il corpo sopravvisse, spesso
     in clandestinità, soprattutto nelle classi meno abbienti, fra i soldati e in alcuni luoghi di culto
     cristiani come il Santuario di Loreto. Qui, fino alla metà degli anni Cinquanta, esistevano i frati
     marcatori, ovvero frati che incidevano piccoli segni devozionali fra i pellegrini.

     I segni tatuati nel Santuario di Loreto venivano effettuati sui polsi o sulle mani ed erano
     simboli cristiani o soggetti “amorosi”: i primi, inizialmente molto semplici come una croce o
     come la rappresentazione delle stigmate, si fecero via via sempre più complessi come la
     stilizzazione della stessa Madonna di Loreto, simboli del proprio ordine religioso, oppure segni
     marinareschi poiché i marinai erano i primi difensori della costa adriatica contro gli invasori
     turchi.

     Gli attacchi dei pirati inducevano anche gli abitanti della costa a tatuarsi segni cristiani poiché,
     in caso di morte violenta, sarebbero stati riconosciuti come fedeli e dunque sepolti in terra
     consacrata.

     I tatuaggi a carattere “amoroso” erano invece effettuati dalle spose come promessa a Dio e
     augurio e contemplavano soggetti come due cuori trafitti, frasi o il simbolo dello Spirito Santo.
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Anche le vedove si tatuavano, in ricordo del defunto, soggetti come il teschio con le tibie
    incrociate, il nome del morto o la frase “memento mori”.

    L'inizio della tradizione dei marcatori di Loreto non ha date precise ma si hanno testimonianze
    di questa pratica già alla fine del XVI secolo. Spesso anche i Crociati o i pellegrini in visita al
    Santo Sepolcro di Gerusalemme usavano tatuarsi simboli cristiani poiché, nel timore di essere
    assaliti e spogliati di ogni bene, anche oggetti sacri, potessero garantirsi una sepoltura in terra
    sacra.

Lombroso
    Il tatuaggio riemerge dall'ombra nella seconda metà del
    XIX secolo, con la pubblicazione, nel                     1876, del
    saggio L'uomo delinquente di Cesare Lombroso. Egli
    mette    in   stretta      correlazione   il   tatuaggio       e   la
    degenerazione morale innata del delinquente: il segno
    tatuato è fra quelle anomalie anatomiche in grado di far
    riconoscere    il   tipo     antropologico     del       delinquente.
    Il delinquente      nato mostra     specifiche       caratteristiche
    antropologiche che lo avvicinano agli animali e agli uomini
    primitivi e l'atto di tatuarsi di criminali recidivi è sintomo di
    una regressione allo stato primitivo e selvatico. L'uomo
    delinquente però è anche un catalogo approfondito di
    tutte le tipologie di tatuaggio che potevano essere reperite
    all'epoca: il saggio è ricco di descrizioni di tatuaggi e delle storie degli uomini che li portano,
    soldati ma soprattutto detenuti, criminali e disertori, fornendo così un ampio squarcio sulle
    usanze del tempo.

    Lombroso cataloga i tatuaggi in segno d'amore (iniziali, cuori, versi); simboli di guerra (date,
    armi, stemmi); segni legati al mestiere (strumenti di lavoro, strumenti musicali) animali (serpenti,
    cavalli, uccelli); tatuaggi di soggetto religioso (croci, Cristi, Madonne, Santi). In seguito alla
    diffusione delle teorie di Cesare Lombroso, il tatuaggio subisce un'ulteriore censura ed è per
    questo che, contrariamente ad altri paesi occidentali, non nascono studi e botteghe
    professionali fino alla fine degli anni '70.

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Nobiltà durante il XIX e XX secolo
        Malgrado la censura di Lombroso, il tatuaggio venne praticato sia in alcuni luoghi specifici come
        il Santuario di Loreto e sia presso le famiglie aristocratiche, tra cui spiccano i Savoia e i D'aosta.
        Fra questi Amedeo di Savoia-Aosta eroe di Amba Alagi, Aimone di Savoia re di Croazia e sua
        Moglie Irene di Grecia, Elena di Francia moglie di Emanuele di Savoia-Aosta, Vittorio
        Emanuele, Maria Beatrice e Maria Gabriella figli di Umberto II di Savoia.

Riscoperta degli anni 60
        Dalla fine degli anni '60 e inizio anni '70 in poi la cultura del tatuaggio ha conosciuto una
        progressiva diffusione, prima nelle sottoculture giovani hippy e fra i motociclisti e poi ha
        conquistato lentamente ogni strato sociale e ogni fascia d'età.

Boom!degli anni ´70 e ´80
        Fra gli anni '70 e '80 si affacciano sulla scena italiana i primi tatuatori professionisti, artisti
        pionieri della tattoo art in questo paese.

LA RELIGIONE E I TATUAGGI
Fra i cristiani la pratica del tatuaggio è diffusa fra i copti monofisiti, ossia un gruppo di cristiani egiziani
nativi, per lo più aderenti alla chiesa ortodossa copta. Col tatuaggio i copti rimarcano la propria identità
cristiana, i soggetti sono solitamente la croce copta, la natività ed il Santo Mar Corios, martirizzato
sotto Diocleziano e rappresentato in sella ad un cavallo con un bambino.

Mentre per i cristiani cattolici il tatuaggio inizialmente era molto diffuso con rappresentazioni di croci e
altri simboli cristiani ma venne successivamente vietato era un dopo la caduta dell'Impero Romano
d'Occidente.

La religione ebraica vieta tutti i tatuaggi permanenti, in particolare, l'Ebraismo vieta ogni incisione
accompagnata da una marca indelebile di inchiostro o di altro materiale che lasci una traccia
permanente.

Anche la religione mussulmana vieta tutti i tatuaggi permanenti, come spiegato da diversi ahadith del
profeta Maometto, sono consentiti solo i tatuaggi temporanei fatti per mezzo dell'henna, pigmento
organico di color rosso-amaranto, ricavato dalla pianta della "Lawsoniainermis", "Henna" in arabo. Nella
tradizione araba e anche in quella indiana sono le donne a tatuarsi con l'henna, sia le mani che i piedi;
molte spose vengono completamente tatuate per la loro prima notte di nozze, infatti la sera prima delle
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nozze viene chiamata "Lelet al Henna" (la notte dell'henna). I tatuaggi d'henna sono estremamente
decorativi, quasi sempre con motivi floreali stilizzati; quelli molto elaborati finiscono per sembrare delle
opere d'arte che hanno la durata media di qualche settimana di vita. Gli uomini musulmani,
specialmente i fervidi praticanti sunniti, usano l'henna per tingersi i capelli, la barba, il palmo delle mani
e dei piedi; agli uomini non è consentito fare tatuaggi decorativi neanche con l'henna.

LE SS E IL TATUAGGIO
Le SS erano un'unità paramilitare d'élite del Partito Nazista tedesco.

Le SS vennero formate nel 1925, reclutando
appartenenti     delle SA,     di    cui    fino
al 1926 fecero parte, per essere la guardia
personale di Adolf Hitler e per sorvegliare i
raduni del partito. Il 6 gennaio 1929 Hitler
nominò Heinrich Himmler capo delle SS.

Una caratteristica fondamentale delle SS era il tatuaggio (obbligatorio) nella parte interna del braccio
sinistro che riportava il gruppo sanguigno e il numero di matricola della SS. Il tatuaggio aveva scopi
essenzialmente pratici: permetteva di agevolare e rendere più rapido il compito dei medici quando era
necessario soccorrere una SS e al tempo stesso era utile per il riconoscimento dei cadaveri. È proprio
sulla base del tatuaggio che gli Alleati selezionarono, una volta caduto il Terzo Reich, chi continuare a
tener prigioniero e chi rilasciare. Un caso esemplare in tal senso fu quello diJosef Mengele, medico
delle SS, che stranamente privo di tatuaggio non fu arrestato ma rilasciato.

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Josef     Mengele (Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7
febbraio 1979) è stato un medico militare e criminale di
guerra tedesco. Laureato in antropologia all'Università            di
Ludwing Maximilian di Monaco di Baviera e in medicina
all'università Francoforte, è noto per i crudeli esperimenti
medici     e   di eugenetica che       svolse      nel campo       di
concentramento di Auschwitz, usando i deportati, compresi
i bambini, come cavie umane. Per la sua attività svolta
nel campo          di           concentramento era             stato
soprannominato Angelo della morte: il nome ha una duplice
connotazione; infatti era sia negativo per la mancanza di
pietà umana e ogni sorta di rimorso, sia positivo, perché
alcuni prigionieri, presi sotto l'ala di Mengele, di fatto
scamparono a morte certa. La sua figura assunse triste
notorietà, soprattutto nel dopoguerra, come esempio di negazione dei principi stessi della medicina.

Nel 1940, si arruolò come volontario nel servizio militare. Nel 1942 fu ferito sul fronte russo e giudicato
sanitariamente inadatto al combattimento; venne promosso al rango di capitano delle SS per il
salvataggio di due soldati tedeschi. Per questo ricevette anche delle croci di ferro. Il 30 maggio
del 1943, all'età di 32 anni, cominciò a prestare servizio ad Auschwitz.

Sopravvisse alla caduta del regime nazista e, sfuggito al processo di Norimberga, dopo un periodo di
vita in incognito in Germania, si rifugiò in Sud America, spostandosi successivamente in diversi paesi
tra cui Paraguay e Brasile. Il falso documento di identità che gli permise di emigrare gli fu rilasciato
da Termeno comune noto per avere rilasciato diversi falsi documenti di identità a vari criminali nazisti.
Nonostante fosse ricercato come criminale di guerra nazista, sfuggì alla cattura per il resto della sua
vita. Riguardo alla sua morte, molte persone nel corso degli anni hanno dichiarato di averlo ucciso, ma
in realtà è deceduto per cause naturali.

Le   SS    utilizzarono   il   tatuaggio   anche    nei    campi    di
concentramento dove vennero deportati gli ebrei durante la
seconda guerra mondiale. Qui i tedeschi utilizzano dei numeri
per identificare gli ebrei, o meglio per riuscire a contare il
numero di vittime della loro ideologia antisemita.

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AMBITO SOCIALE E ANTROPOLOGICO
Il tatuaggio evoca sicuramente un‟ampia gamma di reazioni.

Nessuno di noi può infatti evitare lo sguardo e i pensieri di tutte le persone con le quali quotidianamente
convive.

Sicuramente possiamo essere disinteressati dell‟opinione altrui, ma non possiamo cancellare il fatto
che facciamo parte di un gruppo, piccolo o grande che sia, siamo comunque parte di una società.

Le motivazioni per cui oggi ci si tatua sono molto distanti da quelle che per mezzo del tatuaggio
contrassegnavano l‟individuo come membro o non membro di una determinata tribù.

Tali forme artistiche erano non solo espressioni per celebrare l‟io individuale o il proprio corpo ma
avevano legami più intimi relativi a convinzioni religiose, spirituali e magiche. In questi casi però
molto spesso l‟individuo non era libero né di decidere di essere “marchiato” o meno, né tantomeno di
scegliere i motivi decorativi.

Ad esempio alla tribù Dinka nel Sudan meridionale, in cui le giovani donne sono obbligate a sottoporsi
ad alcuni riti che marcano ogni tappa della loro vita,oppure nelle montagne della Birmania, le donne di
alcune tribù usano una tecnica per delineare la forma estetica usata per rispecchiare il proprio status.

Come per il tatuaggio anche per il piercing le varie tribù hanno in realtà dei motivi diversi che vanno
ben oltre il semplice desiderio di decorarsi. Per esempio il piercing nella medicina ayurvedica, così
anche come nell‟agopuntura, si segue per ogni foro la mappa di alcuni punti ben precisi, per cui ogni
perforazione è finalizzata espressamente a stimolare una determinata reazione.

I fori nelle narici delle donne dell‟India, seppur ancora è diffusa la convinzione che essa abbia solo
una funzione estetica, in realtà i sottili gioielli al naso sarebbero il simbolo di sottomissione. E se molte
donne indiane rifiutano oggi questa perforazione simbolica, molte adolescenti occidentali fanno una
scelta che forse non apprezzerebbero se conoscessero fino in fondo i veri significati.

Se il tatuaggio ad ago e il piercing rientrano nella categoria delle pratiche invasive, il body-
painting può essere collocato nella categoria delle decorazioni temporanee. Fra gli aborigeni
australiani il body-painting è utilizzato per assolvere ad una funzione rituale. È proprio la scelta
individuale che rende le pratiche tribali molto lontane dal mondo occidentale, la totale libertà di scelta
su quando, dove e come applicare il marchio scinde le due culture.

Ad esempio i tatuaggi sul viso e sul collo sono molto rari nel mondo urbanizzato, oltre ad essere zone
particolarmente dolorose, vi sono motivi sicuramente più forti, come i motivi psicologici e sociali che
spingono a lasciare pulite queste parti, in quanto sono continuamente esposti allo sguardo degli altri.
Nuovamente ci troviamo però a ricorrere ad un‟eccezione di tipo tribale.

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Infatti tra gli uomini Maori è molto diffuso il Moko. Esso è
un disegno personalizzato, creato individualmente e
pensato nei minimi dettagli per adattarsi sia alla

fisionomia, sia al carattere dell‟uomo Maori che lo
indosserà a vita.

Per quanto riguarda le donne invece, esse sul mento
portano un tatuaggio di tradizione familiare, è un po‟ come
aver scritto il proprio cognome, o aver il simbolo del
proprio stemma di famiglia. Tra queste popolazioni i
tatuaggi sul volto costituiscono un profondo linguaggio simbolico.

Stessa cosa la possiamo individuare nelle gang metropolitane, in cui i marchi di riconoscimento
rappresentano contemporaneamente sia un rito di iniziazione, sia un simbolo di chiara appartenenza.

In Anthropologie structurale Claude Levi Strauss descrive come l‟uomo fin dall‟antichità abbia sentito
l‟impulso di abbellire non solo gli oggetti intorno a sé, ma soprattutto il proprio corpo. A conferma di tale
tesi vi sarebbe il ritrovamento di alcuni utensili di epoca preistorica che si pensa fossero stati utilizzati
per praticare un tatuaggio. Il body-painting, la scarnificazione e il tatuaggio, sono da considerarsi arti
antichissime, nate allo scopo non solo di soddisfare un impulso individuale, bensì un impulso con
connotazioni e risvolti sociali, tanto da poter parlare di atto sociale primitivo.

Nel „900 però nelle società occidentali il tatuaggio non viene più considerato espressione di arte e di
libertà, ma viene associato ad un disordine morale. Il tatuaggio inizia a dilagare tra i ceti più bassi:
malavitosi, carcerati e marinai, tanto da diventare un vero e proprio simbolo di appartenenza
alla criminalità. È solo con gli anni ‟60-80 con il dilagare della controcultura che il tatuaggio affascina chi
sceglie di stupire e porsi in alternativa alla mentalità comune, ricordiamo i punk e i bikers per i quali era
espressione di ribellione e rabbia.

Tornando ai motivi per cui ci si tatua sembra ci sia un‟apertura verso un‟epoca più aperta ai
cambiamenti, un‟epoca molto più ricettiva. Oggi si sceglie come autentica celebrazione dei propri gusti
e del proprio modo di essere, oltre che manifesto dei propri personali eventi di vita. Il tatuaggio può
essere considerato come una cicatrice del proprio sentire. Oggi ci si tatua per tirare fuori quello che si
ha dentro trasformando il proprio corpo come strumento di comunicazione, vi è una sorta di
riappropriazione di esso. Il tatuaggio come è stato riportato sopra, è stato utilizzato con finalità
diversissime, e ancor più vari sembrano essere i motivi che hanno contribuito allo sviluppo di questa
antichissima pratica.

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TIPOLOGIE DI TATUAGGIO

   Tatuaggio all'henna

   è un tatuaggio non permanente, caratterizzato dall'applicazione di un impasto sulla pelle.

   Tatuaggio solare

   Caratterizzato dall'applicazione di una sostanza fotoimpermeabile, in modo che durante
   l'abbronzatura tale prodotto una volta rimosso lasci la pelle più chiara, formando un disegno
   chiaro.

   tatuaggio ad ago

   Questa è la forma più conosciuta, dove tramite un ago si introduce dell'inchiostro nella pelle,
   come risultato si ha un disegno che a seconda della miscela può essere permanente o
   temporaneo.

TECNICHE DI TATUAGGIO AD AGO

   Inuit

   Gli Inuit usano degli aghi d'osso per far passare attraverso la
   pelle un filo coperto di fuliggine (la china, che artigianalmente e
   impropriamente si adopera per lo scopo è in fin dei conti una
   sospensione acquosa di fuliggine).

   Nuova Zelanda

   Nelle zone oceaniche il tatuaggio viene eseguito tramite i denti
   di un pettine di osso che, fermato all'estremità di una bacchetta
   (formando così uno strumento di forma simile a un rastrello), e
   battuto tramite un'altra bacchetta, forano la pelle introducendo il
   colore, ottenuto quest'ultimo dalla lavorazione della noce di cocco.

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Tebori

       Usato in Giappone è svolta tramite sottili aghi metallici
       e pigmenti di molti colori, che vengono introdotti nella pelle
       sostanze di natura chimica diversa e di colore diverso. La
       tecnica   giapponese     prevede     che   gli    aghi,   fissati
       all'estremità di una bacchetta che viene fatta scorrere
       avanti e indietro (di forma simile a un sottile pennello),
       siano fatti entrare nella pelle obliquamente, con minor
       violenza rispetto alla tecnica polinesiana, ma comunque in
       modo abbastanza doloroso.

       Thailandia e Cambogia

       è in uso una tecnica, simile a quella giapponese, nella quale vengono utilizzate una diversa
       posizione delle mani del tatuatore e una bacchetta di lunghezza maggiore. L'angolo di
       introduzione degli aghi nella pelle è meno obliquo rispetto alla tecnica giapponese, ma il
       movimento della bacchetta è meno vigoroso.

       Occidente

       Il tatuaggio occidentale viene invece eseguito tramite una machinetta
       elettrica, cui sono fissati degli aghi in numero vario a seconda
       dell'effetto desiderato; il movimento della macchinetta permette
       l'entrata degli aghi nella pelle, i quali depositano il pigmento nel derma.

EVOLUZIONE MACCHINETTE PER TATUAGGI

Per i tatuatori contemporanei una delle date più importanti è sicuramente l'anno 1891, fu proprio in
questo periodo che il newyorkese Samuel O'Reilly inventò e brevettò la prima macchinetta elettrica per
tatuare, rendendo così obsolete e sorpassate le tecniche utilizzate fino a quel momento, molto più lente
ma soprattutto dolorose rispetto a questa innovazione.

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Un'ulteriore modifica venne attuata da Alfred Charles South che
aggiunse una seconda bobina al meccanismo. Lo strumento così
ottenuto era estremamente pesante e per renderlo più maneggevole
veniva spesso applicata una molla che lo collegava al soffitto,
scaricandovi parte del peso. Le macchine per tatuaggi più moderne
rendono possibile controllare la profondità della penetrazione dell'ago, la
velocità e la forza di applicazione permettendo grande precisione.

Una macchinetta per tatuaggi moderna è fatta di acciaio con un piccolo motore collegato ad una
pedana attraverso un filo. Schiacciando il pedale si attiva una specie di pistone che fa muovere su e giù
gli aghi che sono racchiusi nell'impugnatura a forma di penna attaccata alla macchina. Gli aghi non
sono forati: non è come un ago da siringa, ma bensì come un ago per cucire.. L'inchiostro non sta
dentro l'ago ma è l´ago stesso che viene intinto nell'inchiostro. Questa operazione viene ripetuta molte
volte perché l'inchiostro che si riesce a prendere è poco e viene subito depositato sotto pelle. L'ago
entra all'incirca di 0.5 mm sottocute

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RISCHI SANITARI

A prescindere dalla dimensione i tatuaggi durano per sempre, ma con il passare degli anni si
schiariscono e si alterano seguendo a seconda dell'esecuzione del tatuaggio ma dipende anche dallo
stile di vita del tatuato (aumento di peso, alimentazione, problemi medici, etc.).

Dunque I tatuaggi possono provocare effetti collaterali lievi o più gravi ecco alcuni esempi:

   allergie alle sostanze coloranti usate.
   infezioni batteriche e/o virali quali:

l'epatite B e C, il tetano, l'AIDS, e le infezioni cutanee da stafilococco. Essendo infatti il tatuaggio
sostanzialmente una ferita da abrasione, esiste un concreto rischio di infezione durante la fase di
guarigione, se non si presta la dovuta attenzione alla cura ed igiene della zona tatuata. Gli studi di
tatuaggio vengono altresì controllati regolarmente anche per evitare l'utilizzo di inchiostri non
autorizzati. Nel 2009 infatti ci fu un allarme negli USA per il possibile impiego di inchiostri contenenti
composti appartenenti alle ammine aromatiche, sostanze aventi proprietà cancerogene.

Reazioni allergiche
Le reazioni allergiche ai pigmenti contenuti nei colori sono rare, eccetto per alcuni tipi di rossi (cinabro,
composto del mercurio) e verdi. La pelle di persone allergiche ad alcuni metalli può reagire ai pigmenti
gonfiandosi, con prurito e con la fuoriuscita di pus. Tali reazioni appaiono di rado, tuttavia è
consigliabile eseguire un test apposito prima di sottoporsi al tatuaggio.

Ci sono anche minimi rischi di shock anafilattico nei soggetti ipersensibili.

Vi sono anche rari casi di rigetto dell'inchiostro, con conseguente danneggiamento estetico
permanente della zona interessata. Sarebbe quindi buona norma sottoporsi a test specifici prima di
tatuarsi, almeno per la prima volta.

TRATTAMENTO POST-TATUAGGIO
Il trattamento qui indicato è relativo ad un tatuaggio eseguito con materiale sterile e macchinette per
tatuaggi.

La prassi di guarigione per un tatuaggio consiste normalmente nell'applicazione di un bendaggio,
spesso direttamente nello studio del tatuatore, da rimuoversi dopo 1-3 ore per sciacquare,
possibilmente con sapone neutro, eliminando il colore in eccesso. Da quel momento si consiglia di far

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prendere aria al tatuaggio e di coprirlo più volte al giorno con un sottilissimo velo di pomata lenitiva e
protettiva. Anche la scelta del prodotto dipende dal consiglio del tatuatore ed è ancora largamente
diffuso l'uso della vaselina e di creme idratanti o simili. Il tatuaggio deve essere lavato quotidianamente
e guarisce completamente in 20-30 giorni.

Durante la prima settimana è raccomandata generalmente l'astensione dall'esposizione diretta ai raggi
solari, dal praticare bagni in piscine pubbliche o in mare e dal rimuovere eventuali "crosticine" che
possono venire a formarsi.

RIMOZIONE TATUAGGIO
Il pigmento semi-solido dei tatuaggi viene incorporato dalle cellule del derma della pelle, che lo
mantengono in modo permanente. Chi ci ripensa e vuole togliersi i tatuaggi deve affidarsi:

Dermoabrasione

un metodo molto aggressivo perché raschia via la pelle da 1 mm a 2 mm di spessore se il colore è
penetrato in profondità), rischiando cicatrici visibili;

Laser

Il laser vaporizza solo le cellule cutanee annerite, non facendo sanguinare e non provocando dolore
(con questo metodo non restano cicatrici, ma il nuovo strato di pelle potrebbe rimanere di colorazione
diversa);

alla crioterapia;

La crioterapia è un particolare tipo di terapia che fa uso del ghiaccio; il trasferimento tra il pigmento
dell'inchiostro e il corpo avviene per mezzo di un meccanismo di conduzione e porta a un
abbassamento generale della temperatura corporea.

al peeling chimico

Si utilizza acido tricloroacetico (TCA) a concentrazioni > 35%, a seconda della posizione e del tipo di
pelle;

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L' acido tricloroacetico è un acido carbossilico. A temperatura ambiente si presenta come un solido
incolore dall'odore pungente. È un composto corrosivo, irritante, nocivo per ingestione e per contatto
con la pelle. Provoca irritazione alla gola, tosse, difficoltà a respirare, mal di testa, nausea e vomito se
ne si inalano i fumi; irritazione allo stomaco e dolori addominali se viene ingerito, bruciore e gravi danni
se portato a contatto con gli occhi ed irrita la pelle, provocando arrossamenti o piaghe

PRINCIPALI STILI DI TATUAGGIO

Old School

        I tatuaggi "oldschool" sono caratterizzati dalle linee nette e squadrate,
        dall'uso massiccio del nero e dalla piatta piatta e senza sfumature.
        I soggetti dei tatuaggi "oldschool" sono quelli della tradizione europea e
        americana: rose, pugnali, cuori sacri, pin up e simbologie marittime
        come sirene, ancore e navi.

New School

        I tatuaggi "new school" si rifanno alla "vecchia
        scuola" ma esasperandone le caratteristiche,
        quindi linee ancora più grosse e colori super
        luminosi. Caso particolare sono le pantere nere.
        Per   anni     uno   dei   classici   della       tradizione
        americana, sono state per un periodo considerate
        simbolo      di maschilismo e macismo         e    pertanto
        boicottate da una parte del mondo del tatuaggio.
        Ultimamente in concomitanza della nascita del
        genere "new school" vi è stata una riabilitazione ed
        è facile vedere delle reinterpretazioni del genere.

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Tribale

      Tribale è il nome che viene dato a quella
      categoria di tatuaggi che si è affermata a
      partire dai primi anni novanta e che si basa
      sui tatuaggi tradizionali degli indigeni delle
      varie     isole     del      Pacifico        (Samoa, Isole
      Marchesi, Hawaii),               dei Dayak del Borneo,
      dei Maori della Nuova Zelanda e dai Nativi
      Americani.

      Lo      stile     tribale        è   caratterizzato      da
      disegni astratti,           formati     da    linee   dalla
      silhouette molto marcata, di solito riempiti totalmente di nero. Spesso i disegni vengono
      effettuati in maniera tale da enfatizzare le linee naturali del corpo e della muscolatura. È
      altrettanto diffusa l'utilizzo di linee molto intricate e con disegni geometrici ripetuti che
      rappresentano               la       reinterpretazione        di flora   e fauna   o     elementi    naturali,
      specialmente fuoco, aria e acqua.

Realistico

      I tatuaggi "realistici" sono copie della realtà; possono riprodurre ambienti,
      oggetti, animali e addirittura ritratti di persone e volti. Questo genere di
      tatuaggio è caratterizzato dall'assenza di linee di contorno e dalla
      lavorazione delle sfumature su più livelli di colore, questo per garantire
      all'immagine una verosimiltà.

Lettering

      Stile di tatuaggio in cui delle parole o frasi
      sostituiscono o integrano i disegni. Di solito
      vengono scritti il nome del proprio partner, dei
      genitori, frasi di canzoni messaggi politici o
      motti di varia natura.

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Giapponese

     In giapponese i      tatuaggi     sono      chiamati irezumi (ireru inserire sumi inchiostro    nero)
     o horimono (horu inscrivere mono qualcosa); per precisare la tecnica tradizionale giapponese
     è detta "Tebori". L'irezumi in origine era praticato come mezzo punitivo (es. marchiatura per
     criminali, schiavi o prigionieri di guerra) ed era in contrapposizione con il tatuaggio a scopo
     decorativo chiamato gaman (che vuol dire pazienza). La nascita della cultura istruita e
     borghese, a partire dal XIX secolo, ha fatto evolvere il tatuaggio giapponese con disegni e stili
     unici che prendevano spesso spunto dalle decorazioni
     dei kimono, dagli abiti dei samurai o da abiti da cerimonia.
     L'irezumi ha la caratteristica di coprire spesso gran parte
     della superficie del corpo, anche se in genere sono escluse
     mani, piedi e testa. Il tatuaggio horimono nella sua forma
     attuale si è sviluppato a fine Ottocento, ed ha subito fasi
     alterne di popolarità, essendo stato proibito e riammesso
     nella legalità più volte. Era una decorazione tipica di quella
     fascia della società giapponese chiamata "mondo fluttuante",
     che comprendeva prostitute, giocatori d'azzardo, malviventi,
     piccoli commercianti, ma soprattutto era diffuso tra i
     pompieri, i mafiosi e i lavoratori di fatica; presso la classe
     "alta" ed i samurai era molto raro trovarne esempi. I più classici disegni del tatuaggio
     tradizionale giapponese sono:
            i dragoni
            i fiori di ciliegio, simbolo della trascendenza ed evanescenza della vita umana
            Fudomyo-O, versione giapponese della divinità buddista Acalanatha, versione furiosa
             del Buddha
            Shishi, raffigurazione stilizzata e mitologica del leone
            le carpe koi, simbolo di perseveranza e coraggio
            maschere hannya, ovvero maschere demoniche usate nel teatro nō giapponese, ritratte
             nei tatuaggi con valore apotropaico
            hebi, serpente simbolo di coraggio
            caratteri di scrittura bonji, che vengono utilizzati nel buddismo esoterico giapponese
            ideogrammi
            versetti, citazioni o intere parti di sutra buddisti
            uccello hou-ou, simile alla fenice occidentale

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   Kilin o kirin, animale mitico con valore di portafortuna
            kiku, fiori di crisantemo
            botan, fiori di peonia
            fiori di loto
            raffigurazioni    tratte    dalle     stampe
             ottocentesche ukiyo-e

             Questi temi vengono spesso abbinati
             secondo combinazioni classiche, ad
             esempio il dragone viene
             preferibilmente raffigurato insieme al
             crisantemo; il leone viene
             preferibilmente tatuato insieme alla
             peonia, creando così un abbinamento classico dal nome "kara-jishi"; le maschere
             hannya vengono preferibilmente abbinate ai serpenti ed a simboli buddisti, come il loto
             e il rotolo dei sutra, oppure a petali e fiori di ciliegio.

Biomeccanico

     Ispirato ai lavori di Hans RuediGiger questo tipo
     di tatuaggi ha avuto il suo momento di gloria
     negli anni ottanta e nei primi anni novanta.

     I tatuaggi biomeccanici di solito rappresentano
     creature composte da organi o membra umane
     fusi indissolubilmente con parti meccaniche.

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Hans     RuediGiger, nome          d'arte di Hans       Rudolf
     Giger (coira, 5 febbraio 1940 – Zurigo, 12
     maggio 2014), è stato un pittore, scultore, designer,
     d'ispirazione surrealistà e simbolica,     ed       artista   nel
     campo degli effetti speciali cinematografico, svizzero.
     Dopo molti anni di lavoro nel campo
     del design dell'illustrazione grafica, per l'originalità ed il
     forte impatto emotivo dei suoi lavori ha creato,in
     collaborazione con Carlo Rambaldi,
     la rappresentazione per il grande schermo della
     creatura protagonista di Alien, nell'omonimo film, che
     gli è successivamente valsa l'Oscar per i migliori effetti
     speciali nel 1980

PERSONAGGI STORICI TATUATI

    Winston Churchill (1874-1965)
     Il   tatuaggio di Winston Churchill             era semplice:
     un ancora sul suo avambraccio, forse realizzato
     durante i suoi anni passati in giro per il mondo come
     corrispondente       tra    Cuba,     India     e      Sudafrica.
     Sua madre, invece,         aveva    un serpente intorno             al
     polso, che copriva quando voleva con un braccialetto.

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   Theodore Roosevelt (1858-1919)
    Il 26esimo presidente USA, Teddy Roosevelt, aveva
    l‟emblema araldico della sua famiglia tatuato sul suo
    petto: immagine valorosa di un cacciatore e forte
    politico.

   Zar Nicola II (1894-1917)
    Risulta che la sconfitta russa nella guerra
    russo-giapponese    non     era   la   sola   cosa
    giapponese    che   ha    impressionato       lo zar
    Nicola II. Sembra che tornò da un viaggio
    diplomatico   in Giapponenel           1891     con
    un dragone sul suo braccio destro.

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   Andrew Jackson (1767-1845)
    Il settimo    Presidente degli         Stati    Uniti,     Andrew
    Jackson, aveva tatuato un tomahawk gigante sul suo
    interno-coscia      e      nessuno         sapeva    il    perché.
    Sicuramente la sua presidenza è stata segnata
    dall‟esproprio     delle   terre    dei Cherokee. Fu         lui   il
    Presidente che legittimò la deportazione degli indiani
    (il   cosiddetto    “Sentiero      delle    lacrime”)     firmando
    l‟IndianRemovalAct, definito dagli storici “uno dei
    peggiori crimini della storia degli Stati Uniti”.

   John Wilkes Booth (1838-1865)
    Si tratta del noto assassino di Abramo Lincoln.
    Attore affermato, quando morì, fu identificato in parte
    attraverso un tatuaggio sulla sua mano con le sue
    iniziali, stereotipo vecchio di anni per gli attori e del
    supremo orgoglio di sé.

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   Thomas Edison (1847-1931)
    L‟inventore Thomas Edison detiene il record del
    maggior   numero    di   brevetti.   Quando Samuel
    O’Reilly inventò la macchina per tatuaggi, ha usato
    la tecnologia sviluppata da Edison per unapenna
    elettronica. Forse era stato ispirato dai 5 punti
    criptici che Edison aveva sull‟avambraccio?

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Sitologia e Bibliografia
   Wikipedia, voce Tatuaggio
   Wikipedia, voce Mummia di Similaun
   Wikipedia, voce SS
   Wikipedia, voce Josef Mengele
   fiftyfour.it, articolo macchinette per tatuaggi
   belleartionline.blogspot.it, articolo evoluzione tatuaggio e macchinetta per tatuaggi
   smartweek.it, personaggi storici tatuati
   Studi per tatuaggi locale, fonti sul funzionamento delle macchinette da tatuaggi
   TATTOO ART Ispirazione Impatto e Tecniche di Tatuaggio, libro sui vari stili di tatuaggio

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