L'ITINERARIO DELL'ADDA - Comune di Crema
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MUSICA NEL VENTO L’itinerario dell’Adda SOMMARIO Musica nel Vento 6 Musica nel Vento in pratica 8 L’itinerario dell’Adda 9 Da Cassano d’Adda a Lodi 10 Da Lodi a Pizzighettone 30 Da Pizzighettone a Cremona 50 Le Sorelle Brambilla 11 La Geradadda 14 La gallinella d’acqua 20 I valori del parco Adda Sud 22 Terra costruita 23 Lodi in musica 26 La musica della natura 1 35 Una Strada Regina 36 I canti della Merla 37 Le armonie di un fiume 38-39 Le cascine e i poderi 42 La musica della natura 2 47 Francesco I 48 Tano Belloni 49 Cremona in musica 55 Mappa 1 - Da Cassano d’Adda a Rivolta d’Adda 13 Mappa 2 - Da Rivolta d’Adda a Spino d’Adda 19 Mappa 3 - Da Spino d’Adda a Lodi 21 Mappa 4 - Da Lodi a Credera-Rubbiano 30-31 Mappa 5 - Da Credera-Rubbiano a Gombito 33 Mappa 6 - Da Gombito a Pizzighettone 43 Mappa 7 - Da Pizzighettone a Crotta d’Adda 51 Mappa 8 - Da Crotta d’Adda a Cremona 52-53 2 3
MUSICA NEL VENTO - L’itinerario dell’Adda Testi, foto e acquerelli di Albano Marcarini. Questa guida, la seconda di una serie di tre, è stata redatta nell’ambito del progetto ‘Brezza 2’ di Fondazio- ne Cariplo mirante alla realizzazione di connessioni con la Ciclovia VenTo attraverso la pianura lombarda. Musica nel Vento è il primo itinerario ciclo-musicale d’Italia. A questa guida sono associate un’applica- zione con files audio, scaricabile dal web, e una carta a scala 1:50.000 reperibile presso gli uffici turistici del territorio. Prima edizione, 2020. Distribuzione gratuita. Vietata la vendita. È vietata la riproduzione, anche parziale, senza il consenso dell’autore. Hanno collaborato ai testi Cesare Della Pietà (La musica della natura), Gianluigi Piccinelli (Cremona in musica). Si ringrazia per la collaborazione il Comitato Tecnico di Musica nel Vento. Cartografia (1:50.000): Ingenia, Seriate. Il logo ‘Musica nel vento’ è di Marisa Carimati. Fonti iconografiche non dell’autore: pag. 11, Wikipedia, Peter Geymayer; pag. 15a, coll. privata; pag. 24, Wikipedia; pag. 26, Accademia Gerundia; pag. 26-27, Accademia di musica e danza Gaffurio; pag. 27c; pag. 29, Wikipedia; pag. 35 e 47, Cesare Della Pietà; pag. 48 e 49, Wikipedia; pag. 55, Wikipedia; pag. 56, Christian Chiodelli; pag. 57-58; Giovanni Tagini; pag. 59, Mino Boiocchi. L’itinerario dell’Adda si sviluppa su piste ciclabili e su strade a traffico promiscuo. Pur avendo posto la massima cura nella descrizione e raffigurazione del percorso, non si esclude che nel tempo esso possa subire modifiche o interruzioni. L’autore declina ogni responsabilità per danni e incidenti di qualsivoglia natura che potrebbero derivare, o in cui potrebbero incorrere, persone mezzi e cose durante l’utilizzo di questa guida. 4 5
La musica accompagna ogni giorno la nostra vita, consapevolmente o rio fra l’Adda e il Serio, fra la Bergamasca, il Cremasco e il Cremonese, meno. La si ascolta per evadere o isolarsi quando si affrontano i me- nel cuore della pianura lombarda. Si vuole che la mobilità quieta della nages quotidiani. La si subisce, a volte, nei ristoranti e nei bar come bicicletta aiuti a recuperare non solo il senso dei luoghi e del paesag- se fosse un optional compreso nel prezzo. La si scarica e la si compra gio, ma anche una dimensione culturale che la musica consente, con come un qualsiasi oggetto di consumo. Vi si partecipa ‘live’ nei grandi la sua immediata forma espressiva. Da una parte dunque la riscoperta eventi, in una sorta di ordalia collettiva. del patrimonio musicale che, a partire da Cremona e da Bergamo, si Nel nostro Paese la quasi totale mancanza di educazione musicale, a è diffuso e ha permeato di sé il territorio attraverso autori classici, partire dalle scuole dell’obbligo, ha condotto ad un uso/abuso distorto interpreti, strumentisti, artigiani liutai ecc. E dall’altra la natura stes- della musica e occorre un ripensamento per una maggiore consapevo- sa come interprete musicale, ovvero come fonte inesauribile di suoni lezza poiché la musica, in tutte le sue declinazioni, è arte, linguaggio, e richiami che, nel convulso ambiente cittadino, abbiamo da tempo cultura. La musica, chiariscono i vocabolari, è l’arte e la scienza dell’or- dimenticato. Per raggiungere questo obiettivo attraverseremo tutta la ganizzazione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e pianura lombarda, da nord a sud, seguendo il solco del fiume Serio, del nello spazio. Insomma qualcosa di più di un semplice passatempo. fiume Adda e dei navigli cremonesi, unendo così non solo idealmente Questa guida fa parte del progetto ‘Musica nel Vento’, un progetto che la Bergamo di Gaetano Donizetti con la Cremona di Antonio Stradi- eleva la musica a testo guida di un itinerario ciclo-turistico nel territo- vari. Seguiteci allora! 6 7
Musica nel Vento in pratica ritorno a casa. nei boschi non uscire dalle strade o dalle Si pedala in prevalenza su fondo naturale o piste battute. • Non disperdere rifiuti e non Musica nel Vento è un itinerario ciclo-mu- stabilizzato, quindi sono consigliabili biciclet- produrre rumori molesti. • Pedalare in tran- sicale che attraversa la pianura fra l’Adda e te robuste o mountain-bike. Le e-bike, visto quillità, senza spaventare o recare pericolo l’Oglio nelle province di Bergamo e di Cremo- l’andamento pianeggiante, possono essere agli animali. na. Anzi, due. No, addirittura tre: l’itinerario un lusso evitabile, almeno da chi si sente Se avete informazioni aggiornate, consigli o del Serio, di 57.9 km, da Seriate a Montodine, giovane. Non mancano alcuni tratti ‘critici’, critiche potete rivolgervi a info@pianurada- lungo il fiume Serio; l’itinerario dei canali e vale a dire sconnessi, fangosi o polverosi, ma scoprire.it o a info@guidedautore.it dei navigli, di 60 km, da Crema a Cremona; sono una piccola percentuale sulle distanze l’itinerario dell’Adda, di 105 km, da Cassa- complessive. Circa il 25% di Musica nel L’itinerario dell’Adda no d’Adda a Cremona seguendo la sponda Vento si copre su asfalto. sinistra dell’Adda. Sul tracciato, nei parchi si trovano aree di Lombardia, provincie di Bergamo, Lodi, Cre- In prevalenza si percorrono piste o percorsi sosta attrezzate con panchine, tavoli per pic- mona, Milano. ciclabili protetti poiché siamo quasi sempre nic. Ma non si deve trascurare la tentazione Itinerario ciclabile in parte su piste pro- all’interno di aree naturali protette: il Parco di un buon pranzo in trattoria. Siamo nel tette, in parte su strade secondarie a uso del Serio o il Parco Adda Sud. Le diramazioni cuore, o meglio, nello stomaco della buona e promiscuo. Percorre la valle di pianura del consigliate verso i centri d’interesse sono sostanziosa gastronomia lombarda fra tortelli fiume Adda, lungo la sua sponda idrografica talvolta su strade aperte al traffico, sebbene cremaschi, casoncelli, polente, carni e salumi sinistra. secondarie. Lungo il percorso, che sta per prelibati, tutto carburante per i muscoli. Nella Lunghezza: 105.3 km. essere segnalato da frecce di colore marrone, guida sono indicati gli indirizzi dove mangiare Punto di partenza: stazione Fs di Cassano a seguire. si toccheranno luoghi (case natale, teatri, e dormire lungo o nei pressi dell’itinerario. d’Adda (Mi). Si raggiunge da Milano/Passan- Meccanici e assistenza: ben distribuiti negli chiese, musei ecc.) legati alla tradizione mu- Questa guida è fatta per essere letta in modo te con la linea suburbana per Treviglio. abitati in prossimità dell’itinerario, sono sicale del territorio. Questa guida identifica pratico. Sulle colonne, sul lato esterno delle Punto di arrivo: Cremona. Da cui si fa ritorno segnalati nelle pagine a seguire. e descrive i luoghi fornendo informazioni e pagine, troverete la descrizione del percorso in treno a Milano. Indirizzi utili. Per gli orari dei treni vedi http:// digressioni anche su altri aspetti interessanti: secondo le progressive chilometriche. Nelle Segnaletica: pannelli segnaletici ‘Musica nel www.trenord.it - FIAB. (Federazione Italiana dalla natura alle vicende storiche, dalle forme più larghe colonne, verso l’interno delle Vento’ e del Parco Adda Sud. Amici della Bicicletta) del Cremasco, www. del paesaggio ai monumenti. pagine, troverete gli approfondimenti sulle Sicurezza: itinerario in parte separato dalla fiabcremasco.it – Ciclodi FIAB, Via Lodi Vec- Musica nel Vento si collega al progetto attrattive di interesse. La numerazione di viabilità ordinaria; qualche tratto dissestato; chio 7, 331.4410127. www.fiablodi.it - FIAB VenTo del Politecnico di Milano, la ciclovia queste appare sulle colonne e sulle cartine attenzione agli incroci con le strade a traffico Biciclettando Cremona, Via Cesare Speciano che collega Venezia a Torino lungo l’asta del che accompagnano la guida, in modo da veicolare. 2, 0372.30066, fiabcremona.it fiume Po e ne diverrà col tempo una delle sue avere delle ricorrenze immediate. Pavimentazione: in gran parte su fondo ster- Uffici turistici: Ufficio Informazioni e assi- più significative diramazioni o vie d’accesso. Musica nel Vento possiede un sito web e rato o stabilizzato; su asfalto negli abitati. stenza turistica Lodi, p.za Broletto 1, Lodi, Il senso di marcia va da nord a sud e da ovest un’app dedicata dove è possibile seguire il Altimetria: pianeggiante. 0371.4041, www.turismolodi.it – Cremona verso est seguendo la corrente dell’Adda con percorso, sapere dei punti d’interesse, trovare Mezzo consigliato: bicicletta da turismo con Infopoint, Piazza del Comune, 5, Cremona, una quasi inavvertibile discesa. un ristorante o un alloggio, ascoltare brani battistrada rinforzato, mountain-bike, gravel. 0372.407081 – 0372.407493, www.turismo- L’itinerario dell’Adda si può coprire in due musicali secondo una compilation preparata Il momento migliore: sempre, salvo i giorni di cremona.it - Pianura da Scoprire, piazzale giorni, magari pernottando in un agriturismo apposta per questo itinerario. Infine, una gelo e in estate le ore calde della giornata. Mazzini 2 c/o Bicistazione (stazione Treviglio o in un B&B, oppure si può spezzare in tappe raccomandazione che potrebbe sembrare Noleggio bici: i servizi di noleggio bici sono Ovest), 0363.301452, www.pianuradasco- ancora più brevi da consumare in una gior- superflua ma che occorre sottolineare. Per quasi inesistenti e la linearità del percorso, prire.it nata seguendo le proposte di questa guida. quanto molto antropizzato, l’ambiente in cui che non prevede ritorno allo stesso punto di Internet: www.musicanelvento.com Ognuna di esse parte e arriva a una stazione ci troviamo è protetto e richiede al ciclista partenza, consiglia di utilizzare la propria bici. Traccia gps disponibile su richiesta a info@ ferroviaria di modo che anche dalle grandi di adottare un codice di comportamento nei Dove mangiare. Quasi ovunque, a poca pianuradascoprire.it oppure a info@guide- città (Milano, Bergamo, Brescia, Cremona) confronti degli animali e delle piante, fatto di distanza dall’itinerario, lungo le strade più dautore.it si possa, con qualche acrobazia, constatato poche, semplici regole. trafficate e nei paesi si trovano ristoranti e il basso livello del servizio Treno+Bici, fare • Non attraversare campi coltivati o prati, trattorie. Molte sono segnalate nelle pagine 8 9
Da Cassano d’Adda a Lodi. Da Cassano d’Adda a Lodi Le Sorelle Brambilla 44, Lodi, 335.1700577; B&B La Gallina, Via Lago d’Iseo 28, Distanza: 32 km. Lodi, 345.1167192; Dislivello (in discesa): 43 m. 1. Cassano d’Adda «Famiglia di cantanti; cinque sorelle di Cassano d’Adda: Assistenza bici: Cicli Maro, Punto di partenza: stazione FS Si trova ridossato al fiume, sopra una lieve soglia, inter- Marietta (n. 1807 - m. Milano 1875) e Giuseppina (n. Via A.Grandi 3c, Cassano di Cassano d’Adda (linea subur- pretando un’originaria difesa del ‘passo dell’Adda’ lungo 1819 - m. Milano 1903), contralti; Teresa (n. 1813 - m. d’Adda, 0363.220253; Gastone bana Milano-Treviglio). la strada diretta a Treviglio e nel Bresciano. Per questa Milano 1895), soprano, Annetta e Laura, di minor fama. Cicli, Via Acquedotto 3/5, lodi, Punto di arrivo: Lodi. ragione fu teatro di fatti d’arme: nel 1158 fra il Barbaros- Anche la loro nipote Teresina (Cassano d’Adda 1845 0371.67052; Dilie Biciclette, P.le Condizioni del percorso: percor- – Vercelli 1921) fu cantante, e sposò (1874) Amilcare Fiume 1, Lodi, 0371420619. so ciclabile su strade campestri, sa e i Milanesi; nel 1259 fra la Lega, capeggiata dai guelfi Ponchielli.» Così recita in estrema sintesi l’Enciclopedia forestali; tratti di pista ciclabile; milanesi, e Ezzelino III da Romano che vi restò mortal- Info: Ufficio Informazioni e Treccani, perché in quella famiglia cantavano proprio tut- brevi tratti su viabilità promi- mente ferito; nel 1705 fra i francesi del duca di Vendô- ti, forse anche i domestici, la cuoca e gli animali di casa. assistenza turistica Lodi, p.za scua. me, vincitori, e gli imperiali guidati da Eugenio di Savoia; Broletto 1, Lodi, 0371.4041, Marietta, la primogenita (nella foto sotto), fu un con- www.turismolodi.it - Parco nel 1799 infine, fra i Francesi e le truppe austro-russe tralto, conteso dai migliori compositori del primo ‘800. La buona tavola: Locanda I Adda Sud, Via Dalmazia 10, Satiri, Via Carducci 1, Cassano al comando di Suvarov, che vi riportò la vittoria. La vi- Donizetti e Rossini avevano di lei una stima immensa al Lodi, 0371.411129, www.parco- d’Adda, 0363.63688, ristoran- cenda con il Barbarossa ebbe un tragico epilogo per punto da confezionarle ruoli su misura o preferendola a addasud.it telocandaisatiri.com; Il Fagus, gli Imperiali: vedendosi aperta la via, dopo il ritiro dei colleghe già note al pubblico. Tenne sulle scene il ruolo Via Rivolta, Cassano d’Adda, Milanesi, essi si accalcarono sul ponte dell’Adda, fatto di Arsace, in Semiramide, per circa vent’anni. «Al duetto Km 0, alt. 134. Stazione FS di 0363.564812, ristoranteilfagus. di precarie assi di legno. A causa del peso la struttura con Semiramide – scrissero i giornali dell’epoca - l’entu- Cassano d’Adda. ‘Musica nel com; Trattoria dei Caccia- siasmo giunse a tanto che perfino le signore non sapendo Vento’ - Itinerario dell’Adda tori, Strada per Cassano 5, cedette e centinaia di soldati con i loro cavalli furono prende il via dalla stazione FS in qual modo esprimerlo, facevano dalle logge sventolare Rivolta d’Adda, 0363.78258; travolti dalle acque. di Cassano d’Adda. posta a fazzoletti e sciarpe, e colla voce e colla mano applaudi- Trattoria del Vecchio Pon- L’etimologia di Cassano è stravagante: per alcuni signi- qualche centinaio di metri dal vano e dimostravano l’ammirazione all’esimia artista che centro storico. Volendo prima te, V.le Vecchio Ponte 23, ficherebbe ‘casa sana’; per altri ‘chazan’ (magazzino) Rivolta d’Adda, 0363.78244; le aveva cotanto commosse e trasportate». Seguirono le visitarlo occorre raggiungere perché qui, durante le guerre puniche, i Cartaginesi, fieri orme della sorella maggiore, Teresa, interprete di Gilda Il Carnivoro, Strada Provincia- il ponte stradale e utilizzare le le ex SS 415, 5, Ponte Adda, nemici dei Romani, avevano un deposito di vettovaglie; nel Rigoletto, Giuseppina e poi Annetta e Laura. Non fu piste ciclabili cittadine (Via Di Spino d’Adda, 0373.966516; per altri ancora vorrebbe dire ‘tre case’. Fra le tante spie- da meno il fratello Roberto. Il ‘contagio’ colpì infine la Vona) fino a incrociare l’asse di Agriturismo Cascina Fornace, gazioni quest’ultima ha avuto più fortuna e oggi tre pic- nipote Teresina, interprete di Gioconda e, soprattutto, Via Vittorio Veneto. Qui, vol- Spino d’Adda, 0373.965939; cole casette campeggiano sullo stemma cittadino. Altri diletta moglie del compositore cremonese Amilcare Pon- gendo a destra, si raggiungono i Antica Osteria La Matta, studiosi pensano che Cassano derivi dal nome gentilizio chielli. Della singolare vicenda di questa famiglia si può principali monumenti cittadini. Via Umberto I 28a, Boffalora leggere in A. Cernuschi, Marietta Brambilla. Una storia Se si vuole invece iniziare d’Adda, 0371.60378; L’Orteria l’itinerario senza transitare per sIl Castello di Cassano d’Adda affacciato al Canale della Muzza. cassanese, reperibile alla locale Proloco. Osteria Vegana, Via X maggio Cassano si utilizza, a fianco 1, Lodi, 370.3161099; Osteria dell’edificio della stazione, la del mercato, Via G. Strepponi 3, passerella metallica appoggiata Lodi, 0371.1905279; Ristorante alla ferrovia che consente a Isola Caprera, Via Isola Caprera pedoni e ciclisti di superare il 14, lodi, 0371.421316. Canale della Muzza e l’Adda, uscendo sulla strada provin- Il buon riposo: Agriturismo ciale (SP 45) che si impegna a Le Monache, C.ne Monache, destra, sottopassando ferrovie e Rivolta d’Adda, 0363.78708; autostrade (traffico veloce, pru- Adda Hotel, Strada Provinciale denza!). Seguendo le indicazio- ex SS 415, km 18, Ponte Adda, ni per Rivolta d’Adda si entra, Spino d’Adda, 0373.980401. dopo circa 500 m, in provincia addahotel.it; B&B Aria di di Cremona. Pochi metri dopo Campagna, Via Felice Cavallotti il cartello indicatore si prende a 10 11
romano di ‘Cassius’. Noi propendiamo per questa ver- destra uno stradello sterrato sione. annunciato da una sbarra metallica superabile. Piazza Garibaldi è lo spazio che separa il nucleo del ca- Attraversato un lembo di stello (a destra) dall’abitato. Al margine della piazza campagna, lungo un sentiero transita la ‘strada nazionale per Treviglio’ che, verso de- pedalabile, si giunge a ridosso stra, scende al ponte sul fiume, storico passaggio verso dell’Adda seguendo l’ampio la Bergamasca, a sinistra, conduce invece alla Parroc- arco che il fiume compie. Il se- gnavia ‘Lodi’ affisso su grossi chiale e alla villa Borromeo, già d’Adda, eretta nella pri- pietroni assicura la direzione ma metà del Settecento su disegni di Francesco Croce e esatta. Si mantiene la sponda riformata dopo il 1781 da Giuseppe Piermarini, nomi di del fiume, assecondando le sLa passerella di Cassano che permette di superare la tutto rispetto dell’architettura lombarda. anse. Verso campagna si Il caseggiato del castello fu in origine un ricetto, vale a aggira lo specchio d’acqua Muzza e l’Adda partendo dalla di una cava di sabbia. Qui il stazione FS. dire un rifugio murato, usato in caso di pericolo dalla tracciato si allarga, sempre su popolazione. Fu voluto nel 1278 da Ottone Visconti fondo in terra battuta. sQui sotto, una mappa di come appendice del castello vero e proprio. Quest’ulti- Cassano d’Adda nei rilievi mo si erge sul fondo di piazza Cavour, ed è un’opera stra- Km 6, alt. 106. Sottopasso austriaci del 1829 in cui si alla Strada Rivoltana. tificata nei secoli. Se ne ha notizia a partire dal Mille, ri- osservano l’ampio parco maneggiata e ampliata fra i sec. XIII e XV e specie dopo della villa Borromeo e il Km 6.2, alt. 103. Ponte Vec- ponte sull’Adda. In basso una il 1451 sotto la direzione di Bartolomeo Gadio, ingegnere chio di Rivolta. Dalla vicina guarnigione supera l’Adda a militare di Francesco Sforza. Si assegna a questa data la omonima trattoria (a sinistra) Cassano su una passerella; struttura muraria ridossata al fiume (da cui si gode la ci si può dirigere verso il cen- sullo sfondo il ponte distrutto. visuale migliore), mentre il cortile e il corpo occidenta- tro storico di Rivolta, deviazio- ne consigliata. In alternativa si Il ‘passo’ di Cassano è sempre le rimandano a un intervento visconteo contraddistinto continua lungo fiume. stato di grande importanza dalle arcate a sesto acuto. Il fortilizio difendeva il Mila- nelle strategie belliche di ogni nese di fronte al territorio veneto, e per questo era sog- tempo. getto a particolari attenzioni. 2. Cassano oltre l’Adda Tutta questa fascia fluviale, fino al XIX secolo, era fitta- mente boscata. Si ricordano il Bosco Fisarola e il Bosco Seriolo, rispettivamente a nord e a sud della Cascina Se- riole. Sono praticamente scomparsi, erosi dal fiume du- rante le alluvioni o tagliati per far posto alle campagne. Km 7.4, alt. 101. Rivolta Sopra la cascina sgorga un importante fontanile che d’Adda. Si esce da Rivolta se- fornisce acqua alla parallela Roggia Rivoltana, la quale guendo l’asse urbano rivolto a mezzogiorno (Via M. Ceresa) sottopassando la porta che cingeva, con le mura, il borgo antico. Poco oltre, ponendo a destra su Via Petrarca, si attraversa la periferia residen- ziale per avvicinarsi ai boschi 12 13
La Geradadda a sua volta origina dall’Adda presso l’osteria Cantarana, dirimpetto al castello di Cassano. La sua esistenza risale La cosiddetta regione delle ‘gere’ è di storico campagna padana, dove prevalgono i prati a al XVI sec. o anche prima. Questi campi fanno da confi- assetto poiché vi si leggono i primitivi cor- dispetto dell’onnipresente coltura del mais; ne fra il Milanese (comune di Cassano d’Adda), che cu- si fluviali dell’Adda – i ‘paleoalvei’ - e i loro dove i corsi d’acqua seguono deflussi antichi riosamente qui, ed è l’unico caso, si spinge oltre Adda, e depositi di sedimenti fini e sabbiosi. Ci sono e dove altri canali e rivi, scavati dall’uomo, ta- la provincia di Cremona. In termini naturalistici è anche aspetti di paesaggio diversi sulla sponda che gliano in linee rette il territorio confondendosi il limite fra il Parco Adda nord e il parco Adda sud. seguiremo da Cassano a Lodi all’interno del con le strade, specie con le più antiche che ri- Parco Adda Sud. «Forme di cupole e campani- spettano gli orientamenti da villaggio a villag- 3. Il ponte di Rivolta d’Adda li di chiese stagliansi sull’orizzonte - scrisse un gio, da cascina a cascina. È anche un territorio Il ponte è scomparso, ma se ne riconoscono le pile e la osservatore d’inizio Novecento - e ci dicono di guerre e guerrieri, di casate nobili sorte dal traccia, dove l’Adda forma un salto d’acqua. Fu realizza- che all’ombra di essi si adagian villaggi. E sono nulla o quasi, elette a governare feudi, come to con 16 archi in cemento nel 1867 su una lunghezza di molti; e taluni cintati da mura, quasi fossero i ‘capitani’ d’Arzago. La Geradadda, dicono 163 metri. Dopo pochi anni diede segni di cedimento, fu piccole fortezze. Abitano in essi i discenden- le cronache, fu il campo d’esercizio di tutti i ti di quegli operosissimi coloni che utilizzan- capitani di ventura e condottieri dal principio abbattuto e sostituito da una passerella metallica. Fino do sapientemente le risorse del sito, quali le del XV fino al XVIII secolo, sugli incerti confini alla prima metà del XIX sec. esisteva un traghetto poco scaturigini di copiosissime acque ed i declivi fra Milano e la Repubblica di S.Marco, sotto le più a monte. del terreno, scavandovi canali irrigui, adat- mire di Francia, Spagna, Austria. Tutto il terri- La Rivoltana era un’importante via di comunicazione tandone i corsi, infrenando quelli dei deflus- torio attraversato dall’itinerario fu teatro, nel da Milano verso la Geradadda. L’attraversamento non si naturali a carattere torrentizio, con opera 1509, del conflitto fra Francesi e Repubblica di era facile poiché bisogna considerare che, in passato, la intelligente ed assidua, fecero di una plaga Venezia, quest’ultima ambiziosa di invadere il portata del fiume era maggiore. Si ha notizia di ponti fin sIn alto, il vecchio ponte di Ri- nella quale la sterilità d’appezzamenti aridi e Milanese al di là dell’Adda, conflitto che si ri- dall’inizio del XIII sec. ma fatti in legno e regolarmente volta d’Adda in una cartolina sassosi alternavasi coll’acquitrino triste ed in- solse con la sconfitta veneziana nella battaglia distrutti dopo ogni piena. Dal 1440, da quando la Gera- d’epoca. Qui sopra, i ruderi sidioso, un vastissimo podere». In effetti è una di Agnadello che sancì la fine dell’espansione dadda divenne terra veneziana, il fiume fu anche confi- oggi. Qui sotto una barca di bella esplorazione della parte autentica della della Repubblica in terraferma. pescatori sul fiume. ne con lo Stato di Milano e il ponte di Rivolta fu obiet- tivo strategico, distrutto e ricostruito. D’altra parte era il mezzo mediante il quale sciamavano rovinosamente gli eserciti nemici: nel 1509 al preludio della battaglia di Agnadello; nel 1521 con le soldataglie del generale Lau- trec; nel 1527 con i tremendi Lanzichenecchi; nel 1705 con Eugenio di Savoia e con il duca di Vendôme. Tutte milizie che avevano come obiettivo primario la razzìa di Rivolta d’Adda e delle sue fertili campagne. 4. Rivolta d’Adda Rilevante località, di ben disegnato impianto urbanistico (possedeva mura e fossato in forma anulare), compo- sto attorno al nucleo della basilica romanica di S. Maria e S. Sigismondo con la bella piazza Vittorio Emanuele II. La rilevanza dipese dal già citato frequentato ‘passo’ sull’Adda, comunicante con Milano. L’influenza del ca- poluogo lombardo ebbe origine già nel 1030. La chie- 14 15
sa fu iniziata in quel periodo e completata nel XII sec. sNella pagina accanto, la Nei modi essa si avvicina alla basilica di S.Ambrogio a parte absidale e il campanile Milano, nonostante i rifacimenti, piuttosto arbitrari, ef- della basilica di S.Maria e S. fettuati durante i restauri del 1906 (ne offre esempio il Sigismondo, a Rivolta d’Adda. Qui sotto, uno scorcio di falso nartece in facciata). La somiglianza deriva anche Rivolta d’Adda; e, il Bosco del dal fatto che il nipote del vescovo ambrosiano Ariberto Diavolo. Alcuni boschi hanno d’Intimiano, rifondatore della basilica milanese, era allo- denominazioni inquietanti che ra feudatario di Rivolta. le specie infestanti rendono Imponente e di bella evidenza la torre campanaria, così ancor più vere. sotto, il bacino come le tre absidi con il loro originario paramento a spi- di carico della presa in Adda. na di pesce. Da ammirare, all’interno, i capitelli figurati dei pilastri reggenti la navata e nel coro, un vero bestia- rio medievale : larve animali, sirene a due code serpenti allattanti seni femminili, simboli pagani e orientaleg- gianti. L’affresco con l’Ultima Cena, della fine del XIII secolo, nella zona del coro riporta a più miti e accomo- danti soggetti. Da non trascurare, nella fronteggiante chiesetta gotica quattrocentesca di S. Maria Immacolata, gli affreschi attribuiti variamente a Bernardino Zenale o Martino Piazza. Li accomuna l’essere stati entrambi allievi di Le- onardo. I milanesi conti Celesia possedevano a Rivolta terre e case trascorrendo nel XVI secolo l’intera buona stagione. La dimora principale resta oggi il palazzo con il loro nome, recentemente e debitamente restaurato dopo un lungo abbandono. 5. Il Bosco del Diavolo e il Bosco dell’Ospedale Qui l’Adda, ormai emerso dalla sua valle mediana, di- vaga sul suo letto di ghiaie e inizia a formare lunghi isolotti. La sponda è arricchita da frange boscose che fanno da tramite fra l’alveo e la circostante campagna. Si procede a lungo in questo ambiente. Anche qui erano presenti fino a 150 anni fa boschi molto fitti ed estesi. Si ricordano nelle mappe il famigerato Bosco del Dia- volo e il più rassicurante Bosco dell’Ospedale. Le stesse cascine che si notano dal percorso, come le due Nice- do – superiore e inferiore - sono di epoca più recente rispetto a quelle più lontane dall’alveo dell’Adda. Boschi, incolti e acquitrini sono stati ricondotti a bonifica agri- cola solo in un periodo relativamente recente. 16 17
certa distanza dal fiume. A un tratto ci si insinua in una lingua di terra rialzata che divide il letto del fiume da uno specchio d’acqua, residuo di un ramo abbandonato. Km 18.6, alt. 88. Sottopasso alla ex-SS 415 ‘Paullese’ al ponte di Bisnate. In passato qui vi era un ‘passo’, ovvero un traghetto, essendo questa la principale strada fra Milano e Cremona. Si notano anche i resti del ponte del 1896, poi sostituito da quello del 1983. Si procede lungo lo stradello in sponda sinistra Adda. Nelle vicinanze della Ca’ Nuova, un cascinale a sinistra dell’itinerario, si intercetta l’antica direttrice trasversale della Strada Pandina, compiuta da Bernabò Visconti fra il 1350 sL’opera di presa del Canale e il 1370, al fine di collegare i Marzano/Vacchelli. 6. L’opera di derivazione del Canale Marzano castelli di Pandino e Melegnano. Si tratta di un importante elemento della rete irrigua La strada, perfettamente retti- dell’Adda. Si rientra nel Parco linea per 18 km, assecondava il naturale Adda Sud, seguendo, cremonese, attivato nel lontano 1892 in un periodo in desiderio del Signore di Milano dopo aver superato l’accesso cui la ‘rivoluzione agraria’ con l’introduzione di nuove di raggiungere rapidamente le all’azienda agricola Cascina tecniche di coltivazione necessitava di un consistente tenute di caccia oltre Adda. Non Zita, lo stradello ciclabile in aumento della pratica irrigua. Le antiche rogge, scavate si conosce in che modo superas- sponda sinistra del fiume. Ora, se l’Adda: se con un ponte, un per lungo tratto, si rispettano nei secoli precedenti, non erano più sufficienti a garanti- guado o un traghetto. le indicazioni per ‘Lodi’ anche re un costante afflusso d’acqua e fu necessario pensare Ai boschi si alternano distese di quando il percorso si allontana a grandi canali, derivati dai fiumi, che per decine di chi- prati cespugliati lasciati al mar- dal fiume per un lungo rettifilo. lometri potessero garantire cospicui apporti. gine del greto del fiume. Al km Non è raro intravedere alcuni La principale derivazione dall’Adda fu individuata pres- 22.6 si entra nella Provincia di cerbiatti reintrodotti nel Parco. Lodi. Si procede per alcuni chilo- so Marzano secondo un disegno di massima funziona- metri sulla sponda del fiume per Km 15.7, alt. 87. Bocche del lità considerato il territorio cremonese e la maglia dei poi deviare nella campagna e Canale Marzano. Si utilizza il canali e delle rogge già esistenti. Nonostante la rapidità raggiungere Boffalora d’Adda. ponte in fregio all’opera di presa nei lavori – il relativo Consorzio fu istituito nel 1883, i e si supera il canale. Verso lavori iniziati nel 1887 e consegnati cinque anni dopo Km 27, alt. 77. Boffalora sinistra si diparte l’itinerario d’Adda. Si esce dall’abitato (Via ciclabile ‘Vacchelli’, diretto a – non pochi furono gli ostacoli soprattutto da parte di S.Martino) in direzione di Lodi Crema e Cremona. Il nostro proprietari fondiari, in aria di esproprio, che non volle- intercettando la pista ciclabile itinerario prosegue sempre lun- ro comprendere l’importanza complessiva dell’opera. Il che segue la SP 25 che senza go la sinistra dell’Adda, a una canale, alla fine, misurò 37 chilometri con una portata 18 19
La gallinella d’acqua interruzioni ci porterà al ponte sull’Adda, al cospetto del È timidissima. Basta nulla per farla nascon- gallinella d’acqua è la più ubiquitaria fra gli centro storico di Lodi. Il ponte dere nel suo nido fra le piante acquatiche uccelli palustri della Pianura Padana. La si è ricordato spesso nelle inci- lungo le rogge. Ma è facile distinguerla per trova dappertutto grazie alla sua facilità di sioni che celebrano le imprese via del piumaggio scuro e per il becco dai adattamento: bastano un po’ d’acqua e un di Napoleone per via dello vivaci colori giallo e rosso. Anzì proprio la canneto. Talvolta la si vede inquieta mentre scontro vittorioso contro gli placca frontale la distingue dalla cugina s’azzuffa con qualche compagna inseguen- Austriaci del 10 maggio 1796. folaga, che la possiede bianca. Quando si dosi sull’acqua e colpendosi con le zampe. Km 32, alt. 69. Lodi. sente sicura la gallinella mostra la sua ele- È una questione di dominio per la conquista ganza di nuotatrice. Si muove ondeggiando del nido al punto che spesso è facile trovare la testa in avanti per aiutare la spinta delle le uova di due femmine nello stesso nido. zampe non palmate. Le lun- ghe dita le permettono però di camminare sicura sulle erbe galleggianti sollevando la coda fino a mostrare una chiazza biancastra. Di not- te, rassicurata dall’oscurità, è in piena attività emetten- do un incredibile reperto- rio di canti e grida. Fra le sue altre qualità, quella di sommozzatrice è fra le più apprezzate: riesce a stare sott’acqua fino a un minuto, alla ricerca d’insetti, piccoli crostacei, molluschi ecc. La di 38.5 mc d’acqua al secondo potendo irrigare ben 80 mila ettari di territorio. Per l’impegno profuso nella fase realizzativa si decise di intitolare l’opera al senatore Pie- tro Vacchelli. L’edificio più importante, sotto il profilo architettonico, è costituito dalle chiuse di regolazione, accanto alle quali transita il nostro itinerario. Il corpo di fabbrica in lateri- zio si erge con sette diaframmi che ripartiscono le otto bocche dell’apparato di presa, mentre a valle i fornici, ad arco ribassato, dimezzano il loro numero. Ampi fi- nestroni decorano le facciate da una delle quali spicca il monumento a Pietro Vacchelli. Un lungo bacino di carico (266 metri) separa l’edificio dallo sbarramento 20 21
I valori del parco Adda Sud Terra costruita Dove l’alveo si allarga e si confonde con a varie specie di anatre). “Terra costruita” è un termine attribuito a la fascia di transizione fra gli strati permeabili la pianura il Parco Adda Sud acquista un Nelle campagne che lambiscono il fiume questa porzione di Pianura padana. Dalle bo- dell’alta pianura e quelli impermeabili della maggiore valore naturalistico, anche se in- si riconoscono invece volatili comuni delle scaglie e dalle paludi, l’uomo ha operato per bassa. Si compone della testa, dove a mezzo finitamente più modesto rispetto al passato zone umanizzate: cornaccina grigia, storno, prosciugare, dissodare, regolare i flussi idrici, di tini scorga l’acqua, e dell’asta, dove l’acqua quando, ancora nell’800, una foresta pres- allodola, cardellino. il fagiano è stato intro- fertilizzare. Iniziarono i monaci, proseguirono defluisce per l’irrigazione delle campagne. socché continua rivestiva le sue sponde. dotto a scopo venatorio. i braccianti delle cascine perfezionando le Oltre alle boscaglie residue (il 5,5% della Tipici abitatori delle cascine sono la rondi- coltivazioni, aumentando le rese, sviluppando Piantata lombarda. Introdotta nel XV sec., superficie protetta), costituite da querceto ne, il balestruccio e il barbagianni mentre gli l’allevamento. Alcuni elementi del paesaggio consiste nel disporre nei campi alberature misto con prevalenza di pioppo nero (oltre il alberi più annosi danno rifugio all’allocco. sono esclusivi della pianura. Ecco un glossa- ‘maritate’ a festoni di vite. Al seminativo si ag- 35% del popolamento complessivo), piop- Nel copioso elenco delle specie anfibie va rio dei termini più ricorrenti. giungeva così la produzione di frutta e legna. po bianco, farnia, frassino, salici e robinia, segnalata l’endemica rana di Lataste, anco- gli elementi di maggiore spicco sono le ‘lan- ra frequente nei boschi umidi. Marcita. Prato stabile a sommersione inver- Gera. Deriva da ghiaia ed è il termine con cui che’ ovvero i rami morti del fiume. I pesci sono favoriti dalla molteplicità degli nale con ristagno delle acque sull’ultimo ta- si indicano quelle limitate porzioni di pianu- Sono zone umide dove l’acqua impaludan- ambienti idrici ma al tempo stesso sono mi- glio e irrigazione normale estiva. Documenta- ra, tipiche della zona abduana, composte da dosi ha consentito il proliferare della vege- nacciati dall’inquinamento e dai predatori ta nel 1181, consente da 7 a 10 sfalci all’an-no. grossolani depositi di origine fluviale. tazione (canna palustre, carice, tifa) e la introdotti in modo irragionevole: dal leggen- In passato diffusa, è oggi quasi scomparsa frequentazione di uccelli acquatici (tuffetto, dario storione, oggi molto raro, alle specie per gli alti costi di mantenimento. Mortizza. Meandro fluviale inattivo, reciso in porciglione, svasso maggiore, tarabusino ol- più comuni come anguilla, luccio, cavedano, seguito a un’ondata di piena che ha modifica- tre alle comuni gallinella d’acqua e folaga, e alborella, carpa. Fontanile. Punto di emersione della falda nel- to il corso della corrente principale. 22 23
sul fiume Adda da cui viene deviata l’acqua. Torneremo a conoscere questo canale nell’itinerario di Musica nel Vento che ci guiderà da Crema a Cremona 7. Boffalora d’Adda Il primo abitato che si attraversa dopo parecchi chilo- metri di fascia fluviale è di modeste dimensioni, da cui Il draghetto del Gerundo traspare ancora una certa impronta rurale. Il termine – bofalòra in dialetto - ha una spiegazione abbastanza fa- Tarantasio è mondialmente cile: luogo dove spira il vento, ovvero dove ‘sbuffa l’ora’. noto perché l’Eni (Ente Na- Non possiede monumenti memorabili e possiamo ap- zionale Idrocarburi) ne ha profittarne per citare a questo punto la vicenda del lago preso spunto per disegnare Gerundo, di cui la primitiva Boffalora forse era un villag- il celebre cane a sei zampe, gio di capanne lungo la sua bordura sabbiosa, adattis- divenuto il logo aziendale. simo per un ‘resort’ di lusso. Nell’Alto Medioevo infatti, Il primo giacimento di me- forse fra il V e il XII secolo, gran parte del Cremasco tano fu scoperto nel 1944 occidentale era interessato da questo lago facendo a Caviaga nel Lodigiano. emergere solo alcuni ‘isolotti’ sui quali si formarono L’alito pestilenziale del dra- go dava all’operazione una i primi insediamenti. L’isola più grande fu forse la Ful- concreta assonanza con il cheria, sulla quale crebbe la Crema medievale. Di esso gas naturale emesso dal resta memoria soprattutto nelle fantasie popolari come collocato alla base della loggia comunale assieme a sIn alto, piazza della Vittoria sottosuolo. In precedenza in quella che evoca il drago Tarantasio, infestatore delle quello di Pompeo Strabone. Da fiera antagonista di Mi- a Lodi con il Duomo. Qui l’illustre naturalista rinasci- acque, poi divenuto marchio della maggiore industria lano, Lodi, dopo il 1311, diverrà umile vassalla e presidio sotto una mappa ottocentesca mentale Ulisse Aldrovandi petrolifera italiana. del Ducato visconteo, con un ampio giro di mura. Nel della città in cui si nota il suo affermò che Tarantasio altri rapporto con l’Adda. Benché contempo i progressi agricoli e l’estensione dei coltivi non era che una ‘viverna’, prossima al fiume, Lodi si 8. Lodi la porteranno a primeggiare come mercato e centro di ovvero una tipologia di dra- poneva su un lieve rialzo del L’antica Lodi, chiamata Laus Pompeia (in onore del con- trasformazione dei prodotti delle campagne. La città si terreno proteggendola dalle go a forma di serpente con sole Gneo Pompeo Strabone), fu distrutta due volte dai qualificherà anche come luogo di assistenza. Risale al piene. due zampe e due piccole ali Milanesi, nel 1111 e nel 1158. Barbarossa ne incoraggiò la 1459 la costruzione dell’ospedale di Santo Spirito, poi con una particolare predile- zione verso le prede umani ricostruzione con donazioni e privilegi. Laus Nova creb- Maggiore, mentre a quella data si contavano quindici più giovani, bambini in par- be in posizione defilata, sulla sponda destra dell’Adda, ospizi destinati ai poveri. Nel Medioevo il cuore di Lodi ticolare. lontana dalla strada per Piacenza che però in seguito, era avvinto fra il palazzo comunale, il Duomo, la cano- per la crescita d’im- nica e la via che conduceva al ‘porto’ sull’Adda. Tre por- portanza della nuova te si aprivano sulle vie di Milano, di Pavia e di Cremona. città vi fu deviata. La Una ‘città bassa’, prospiciente al fiume, era riservata riconoscenza dei Lodi- alle attività mercantili, mentre una ‘città alta’ (ma il di- giani verso l’Imperato- slivello è valutabile in un paio di metri) era sede della re tedesco non venne nobiltà e delle istituzioni civiche. Particolare impulso mai meno. A lui, caso alla vita della città e alla costruzione di illustri monu- unico in Italia, è tutto- menti (come l’Incoronata e il citato ospedale) si ebbe ra dedicato un busto, dopo la pace del 1454, firmata a Lodi, e per intervento 24 25
Lodi in musica Teatro alle Vigne Il principale teatro di Lodi fu, in origine, una chiesa appartenente dapprima all’ordine Museo dello strumento musicale e della Franchino Gaffurio (1451 - 1522) umiliato e quindi ai Barnabiti che l’amplia- musica di Lodi. Musicista lodigiano. Si dedicò alla trattazio- rono ristrutturandola. Consacrata nel 1627, Di ispirazione didattica e formativa questo ne teorica e dopo diverse peregrinazioni for- divenne col tempo una delle più sfarzose museo, allestito nel 2008 e gestito dall’Ac- chiese cittadine; tuttavia nel 1810, l’ordine cademia delle Arti Gerundia, illustra le diffe- barnabita fu sciolto e la chiesa, spogliata renze tra gli strumenti musicali e spiega con degli ornamenti, si ridusse a deposito di un notevole apporto di oggetti esposti l’evo- granaglie e palestra. Il recupero dell’edificio luzione del linguaggio musicale attraverso la negli anni ‘70 del secolo scorso condussero storia dei diversi strumenti, compresi quelli all’inizio dell’attività teatrale nel 1985. etnici e quelli tipici della tradizione popolare Contatti: Via Cavour 66, Lodi, 0371.409855 lombarda fino alla moderna strumentazione computerizzata. Giuseppina Strepponi (1815 - 1897) Nelle sale sono esposti strumenti a corda, ad Figlia di un compositore d’opera, entrò gio- arco e a fiato alcuni dei quali decisamente vanissima al Conservatorio di Milano e a insoliti e rari. Non manca un laboratorio di soli vent’anni, in qualità di soprano, debuttò in “Matilde di Sharban” di Rossini dando av- vio a una promettente carriera che la portò, sF. Gaffurio in cattedra mentre insegna. Il sIn alto, la prestigiosa sede dell’Accademia ormai celebre, a incontrare l’ancora poco cartiglio riporta un suo motto: «Harmonia est Franchino Gaffurio a Lodi e, qui sopra, una conosciuto maestro Giuseppe Verdi. Nel discordia concors». prova della scuola di danza. 1842 vestì la parte di Abigaille nella messa in scena del “Nabucco”. Nel 1846 però una mative tra Mantova, Verona, Genova, ebbe scuola teneva vari corsi di strumenti, allestì fatale complicazione alle corde vocali pose grande fama a Napoli in stretto rapporto con un Teatro del Popolo con spettacoli aperti al pubblico. Nel 1926 la direzione fu assunta dal sGiuseppina Strepponi, seconda moglie di Giu- i maggiori teorici musicali italiani. Comune di Lodi. Negli anni Trenta, sfumato seppe Verdi, nata a Lodi ne 1815, in un ritratto Fu cantore a Bergamo e maestro di cappel- il desiderio di essere promossa a Conserva- di Karoly Gyurkovich. la nel Duomo di Milano a capo di un’illustre scuola¬ didattica. Accostò, nei suoi scritti, torio di Stato, l’istituzione perse di slancio la musica a una versa disciplina matemati- e resto a lungo nel dimenticatoio. Solo nel ca e speculativa che risponde a leggi affini 1961, grazie anche ai corsi di danza classica, sStrumenti etnici facenti parte della collezione a quelle dei moti dei corpi celesti. Leonardo l’insegnamento riprese vigore inquadrato dal del Museo dello strumento musicale a Lodi. lo ritrasse mentre erano insieme ospiti alla 1968 nell’Associazione Musicale Franchino liuteria. Durante la visita si può anche assi- corte di Ludovico il Moro. Gaffurio e dal 1995 in Accademia di Musica stere a una breve esecuzione strumentale. Il e Danza F. Gaffurio. museo comprende una collezione di migliaia Accademia di musica e danza Franchino Oggi è un’istituzione di riferimento per Lodi, di dischi in vinile, vecchie radio, grammofoni Gaffurio con oltre 500 iscritti, fra musica e danza, con e jukebox. Tra questi spicca un jukebox Re- Istituita a Lodi nel 1917 dietro la spinta del una fertile attività didattica e concertistica. cordorama del 1962, unico esemplare rima- musicista Giovanni Spezzaferri, lodigiano La sede dell’Accademia si trova nel palazzo sto in Italia. d’adozione, con lo scopo precipuo di avviare adiacente all’Incoronata, splendido esempio Contatti: Accademia Gerundia, Via Besana agli studi musicali anche i giovani meno ab- del Rinascimento lombardo, e ne circonda 8, Lodi, 0371.31840 – 329.7897890. bienti del ceto contadino. il chiostro colonnato. Contatti: Via Solferino Negli anni Venti, ospitata nel castello, la 20, Lodi, 0371.50381, www.gaffurio.it 26 27
fine alla sua carriera. Si trasferì a Parigi e si dell’illuminato vescovo Carlo Pallavicino. Una seconda Eggs & Milk mise a dare lezioni di canto, ma soprattutto felice stagione si ebbe nel Settecento, quando il tessuto iniziò la collaborazione con Verdi nella scrit- urbano si impreziosì di curate architetture sia nei pa- «A quel punto del mio tura e nella partitura delle opere più famo- lazzi patrizi sia negli edifici religiosi minori. cammino avevo voglia di se. La relazione, divenuta anche amorosa e qualcosa di dissetante. Il centro storico ha subìto poche trasformazioni (il suo non priva di maldicenze per il tormentato Era da Bergamo che non tessuto risale, nel complesso, ai secoli XVII-XIX) e, toccavo un boccale. E nes- passato della giovane, si concretizza quasi seppur privato dei bastioni perimetrali, risulta ben leg- suna delle bevande che mi clandestinamente nel matrimonio, avvenuto gibile nel suo disegno originario: la forma pentagonale venivano in mente sareb- il 29 agosto 1859 in una chiesuola dell’Alta Savoia. Il sodalizio fra i due sposi si prolungò richiama gli schemi delle cittadelle militari; gli isolati bero bastate a chetare la per quasi quarant’anni. Giuseppina fu prodi- sono ampi e fittamente lottizzati; le case più vetuste mia arsura. ga di consigli e certamente favorì l’ascesa di hanno altezza uniforme e si interpongono variamente L’unica bevanda che Lodi Giuseppe Verdi a maggiore fra i composito- fra i palazzi nobiliari e le chiese, come si nota nella cor- forniva era il latte, latte ri italiani del XIX secolo. Chiuse la sua vita nice porticata di piazza della Vittoria. Quest’ultima fa a quantità. Così mi sono terrena a Sant’Agata nel 1897, quattro anni da contraltare alla vicina piazza del Mercato, luogo dei rifugiato in una latteria, prima del maestro. A Lodi si può vedere la commerci e degli scambi. piena di gente che si tras- sUn ritratto di Maria Cosway eseguito dal tullava con grandi gelati. casa natale della soprano, in via Verdi 6 (già Il Duomo, iniziato nel 1160, solo due anni dopo la fon- marito Richard Cosway. Ho chiesto una scodella di Vicolo S. Vito). dazione della città, ma lungamente proseguito nel cor- latte: - Caldo o freddo? so dei secoli è certamente monumento di grande signi- Distrattamente risposi: - Cappella musicale della Cattedrale di Lodi musicista, cantante, compositrice ed edu- ficato ma, a mio avviso, l’architettura sacra di maggior Caldo! Se ne ha notizia dall’ultimo quarto del XV catrice. Nata a Firenze nel 1760 da genitori secolo. Nell’Archivio del Capitolo della Cat- inglesi, dimostrò subito il suo talento come suggestione a Lodi è il Tempio dell’Incoronata (1488- Mentre aspettavo su una tedrale si sono rinvenuti spartiti che per arpista e organista. Dopo il matrimonio 1493), ritenuto uno dei capolavori del Rinascimento sedia ho addocchiato in essere eseguiti richiedevano l’intervento di nel 1781, con il ritrattista inglese Richard lombardo. Si trova lungo Via Incoronata che si diparte un angolo una scatola di un coro. Oggi la cappella conta 80 cantori e Cosway, non le fu consentito di coltivare le dal vertice nord di piazza della Vittoria. Vi si esplicita uova, e mi è venuto un fonda il suo repertorio dal canto gregoriano sue doti ritenendole inadatte per una ‘lady’ l’idea di un edificio sacro a pianta centrale, elaborato lampo di genio. Ho preso alla musica contemporanea. di elevato ceto sociale. Alcune sue compo- entro precisi schemi di simmetria. L’interno colpisce tre uova e con una for- Contatti: Via Cavour 7, Lodi, 0371.564867, sizioni furono però diffuse sotto falso nome. l’osservatore (l’esterno dell’edificio rimane occluso chetta le ho sbattute den- coroduomolodi.org Una di queste, Songs and Duets, fu inviata e tro il latte caldo. Attribui- dal vicino caseggiato) per via della sfolgorante impre- apprezzata da Thomas Jefferson, Presidente sco la mia sopravvivenza sa pittorica della famiglia lodigiana dei Piazza. I suoi in quel giorno così torrido La Sala della Musica della Fondazione degli Stati Uniti, con il quale la Cosway in- membri furono i migliori interpreti dell’arte lombarda a questo eccellente e so- Cosway trattenne un lungo e amorevole carteggio. La d’inizio Cinquecento dedicandosi per ben tre genera- stanzioso nutrimento». All’interno del Collegio della Beata Vergine figura di questa vivace protagonista femmi- delle Grazie, fondato nel 1812 dalla benefat- nile ha sedotto diversi studiosi e condotto a zioni alla decorazione di questa chiesa. Alle loro opere trice Maria Hadfield Cosway, si trova una Lodi all’istituzione di una fondazione cultu- si aggiungono tre superbe tavole del Bergognone con le (Inglis sontuosa Sala della Musica, allestita introno rale a lei dedicata. Le sue spoglie riposano Storie di Maria. Sheldon al 1860, di recente restaurata. Presenta una dal 1838 nella chiesa di S.Maria delle Grazie Williams, volta a padiglione con medaglioni in stucco a Lodi. Da Lodi a Pizzighettone A Dawdle raffiguranti poeti ad opera di Pietro Ferrabini. Contatti: Fondazione Maria Cosway, Via in Lombar- Vi si tengono concerti e manifestazioni cul- Paolo Gorini 6, Lodi, www.fondazionemaria- 1. Corte Palasio dy and Ve- turali. cosway.it nice, Black, La piazzetta triangolare del borgo, delimitata dalla fre- Non va dimenticato che Maria Hadfield London sca roggia Palasio, accoglie un luogo di sosta attrezzato. 1928) Cosway fu donna di straordinarie qualità Occasione opportuna per dire due cose su questo abi- morali e intellettuali: pittrice, calcografa, tato il cui nome è legato a qualcosa di notevole, forse le 28 29
Da Lodi a Pizzighettone Distanza: 44 km. Dislivello (in discesa): 23 m. Punto di partenza: ponte sull’Adda a Lodi. Punto di arrivo: Pizzighettone. Collegata a Lodi e a Milano con la linea FS passante per Codogno. La cittadina è servita rovine di una costruzione antica… una corte con un pa- da Corte Palasio al Casellario, interessante per diversi Trattoria Postiglione, Via da due stazioni sulla medesima lazzo? I documenti parlano spesso di questo luogo, an- motivi. Il primo è per una bella e solitaria spiaggetta Boschiroli 17, Rubbiano, linea: Pizzighettone-Ponte d’Ad- cor più dei suoi continui e litigiosi passaggi di proprietà sull’Adda (non sono molti gli affacci liberi sul fiume). Il 0373.66114; Trattoria La da e Pizzighettone Gera. I treni Pergola, Via Piva 5, Rovereto, fra nobili, vescovi e monaci della vicina abbazia del Cer- secondo è lo spaccio agricolo di una cascina dove ac- 0373.61939; Hostaria S. Carlo, fermano con maggior frequenza reto, i più ostinati nella contesa e forse i più motivati nel quistare prodotti a km zero e il terzo, infine, riguarda lo a Pizzighettone-Ponte d’Adda. Strada delle Colombare, Co- Condizioni del percorso: percor- procedere alla bonifica di queste campagne. Passati i strano edificio intitolato a S. Cristanziano. Strano perché lombare, 0373.66190; Trattoria so ciclabile su strade campestri; monaci fu la riverita famiglia Trivulzio a ottenere questo non ha aspetto di chiesa, sebbene le finestre gotiche e La Torre, P.za XXV Aprile 6, tratti di pista ciclabile; alcuni feudo, a erigervi un palazzo e a migliorare le condizioni l’edicola sporgente in facciata lo facciano presumere Montodine, 392.5270609; tratti su viabilità promiscua. Trattoria del Guado, P.za dei fondi agricoli, talmente fertili che nel 1858 si pensò (ma c’è anche una pompa per l’acqua), e strano perché Mercato 1, Gera di Pizzighet- di istituire qui una Scuola di agricoltura ispirata agli ide- il santo titolare non è molto noto tanto che per vedere tone, 0372.1970100; Pizzeria La buona tavola: Pizzeria trattoria Da Lella, Via Roma ali di Carlo Cattaneo, progetto che però ebbe vita bre- una sua statua occorre andare ad Agnone, nel Sannio, Trattoria Il Giardino, Via 3, Corte Palasio, 0371.72329; ve. La strada provinciale 124 percorre il paese e ha una dov’è patrono. Si sa che fu martirizzato ad Ascoli Piceno Porta Soccorso 9, Pizzighettone, Antica Osteria Lungoladda, Fra- curva a gomito in corrispondenza della cascina Grande per non aver sacrificato agli dei pagani. Lo si invoca con- 0372.744525; La Contrada, Via zione Casellario, Corte Palasio, Sortita 9, Gera di Pizzighettone, e del palazzo Trivulzio. Questo è il centro di una vasta tro le tempeste, la grandine e l’influenza. Come e perché 0372.744013. 335.1259572; Antica Osteria del possessione agricola della quale si apprezzano le varie il suo culto sia giunto nel Lodigiano resta un mistero! Cerreto, Via dell’Abbazia, Abba- Le buone cose: Spaccio agricolo dia Cerreto, 0371.471009; parti, il decoro del giardino, dell’orto botanico, la grande Ancona, Via Casellario, Corte La Stanga, Via Dolfini 27, Casa- stalla-fienile con la ‘gelosia’ di mattoni, la torretta con 3. Abbadia Cerreto Palasio, 338.5479977; Latteria letto Ceredano, 0373.262309; l’orologio che scandiva le ore del lavoro contadino. La chiesa abbaziale, realizzata attorno al 1160-70, per Pizzighettonese, Via Monte Ristorante del Centro Ippico Grappa 87, Pizzighettone, altri nel 1084, e in seguito più volte ripresa (l’ultimo re- 0372.743013. Remolino, Via al Porto 19, Casa- 2. Il Casellario stauro, degli anni ‘40 del secolo scorso, l’ha liberata dal- letto Ceredano, 0373.262452; Il buon riposo: Ristorante e Una breve deviazione (1.2 km) dall’itinerario conduce le aggiunte settecentesche), ha una facciata a capanna B&B Il Persicone, Via Delmati 30 31
10, Cornaleto di Formigara, che il vivo colore del laterizio mette in evidenza su cui 0374.78356; Locanda B&B Il appoggia un portico con due serie di trifore. Due le tor- Torchio, Via Mazza 8, Pizzi- ri: una d’impianto rustico, l’altra più snella e svettante, ghettone, 0372.731525; Assistenza bici: Cicli Jolly Mo- a pianta ottagona, con tre piani di monofore e bifore. tor, Via Cremona 2, Pizzighet- L’’interno della chiesa propone un deciso contrasto cro- tone, 0372.743219. matico fra l’intonaco e i profili in laterizio degli archi e Info: Gruppo Volontari Mura delle volte. L’insieme tende ad armonizzare la tradizione (visite guidate alle fortificazioni romanica lombarda con le regole costruttive cistercen- di Pizzighettone), Piazza d’Armi si, ordine al quale il cenobio di Cerreto appartenne dopo 1, Pizzighettone, 0372.730333. il 1135. Da menzionare, in una cappella interna, una Ma- Km 0, alt. 66. Lodi. Dal ponte donna col Bambino di Callisto Piazza; nel presbiterio, sull’Adda si procede per la stra- stalli lignei di fine sec. XVIII; in sagrestia, Crocifisso in da (pista ciclabile) di Crema, bronzo del ‘600. attraverso il quartiere Revellino. Poco prima di una rotatoria 4. Le terre del Cerreto e il Fiume Tormo si incontra a destra Via del Contarico e la si segue. Superati Il toponimo Cerreto rimanda all’originario aspetto di uno stop e gli ultimi villini si queste terre, sparse di bassure paludose e di boscaglie imbocca un sentiero lungo la - la cosiddetta Insula Fulcheria - dove, appunto, il cerro roggia Squintana che avvicina era fra le specie arboree prevalenti. Ma anche Rovere- la torreggiante mole del mulino to, un piccolo nucleo toccato dall’itinerario, ricorda la Contarico con la sua ruota in ferro. Il sentiero si allarga e ac- presenza di alberi di rovere. E pure Rubbiano, dal latino costa il rilevato della tangenzia- ‘rubum’, roveto. Nell’XI secolo i nobili locali, secondo l’uso comune e al fine di redimere questi terreni im- sLa torre nolare dell’abbazia produttivi, vi chiamarono a risiedere piccole comunità del Cerreto. monastiche. Quella del Cerreto, appartenente ai Bene- dettini Neri cassinesi, si insediò il 6 dicembre 1084 su una pertinenza di 60 ‘iugeri’. Spettò a loro, e ancor più ai cistercensi che vi subentrarono in seguito, la bonifica e la messa a coltura di questi territori venendo poi spesso anche in contrasto con gli stessi nobili che li avevano voluti. Nel 1147 il vescovo Lanfranco conferisce ai mo- naci terreni, diritti di pesca e uso delle acque su un vasto territorio attorno all’abbazia. Molte delle cascine tuttora esistenti e gli stessi abitati di Rubbiano, Credera, Rove- reto furono fin quasi dall’origine dipendenze coloniche del monastero. Nel 1210 i monaci ottengono l’uso esclu- sivo delle acque del Tormo ai fini della bonifica. Questo 2004 l’alveo del Tormo, per la sua valenza ambientale ‘fiumicello’, che prende forma presso Agnadello dall’u- e la qualità delle acque che favorisce le specie ittiche, nione di alcuni fontanili, diventa così il colatore princi- è stato promosso a Parco interprovinciale. Nei 30 chi- pale della bonifica delle paludi, ovvero del leggendario lometri del suo percorso interessa infatti tre province: Lago Gerundo che si estendeva dal Serio all’Adda. Dal Bergamo, Lodi, Cremona. Se si procede un attimo sullo 32 33
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