L'indagine. Toscana, è il terziario il motore dell'economia - Format Research

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L'indagine. Toscana, è il terziario il motore dell'economia - Format Research
L’indagine. Toscana, è il terziario il
        motore dell’economia

10/02/2020È dal terziario che proviene il 75% della ricchezza prodotta in
Toscana. È un settore composito, quello di commercio, turismo e servizi,
rappresentato oggi da 214mila aziende di media, piccola e piccolissima
dimensione che da sole sono il 58% del totale delle imprese esistenti nella
regione e garantiscono il 64% dell’occupazione. E che ora chiedono a gran
voce più attenzione e misure di sostegno per poter affrontare le tante sfide che
le aspettano. Una su tutte: quella dell’innovazione, per ritrovare il giusto
slancio competitivo anche nelle partite internazionali. Ma, soprattutto, per non
rischiare di finire al palo come sta accadendo al commercio più tradizionale,
condannato da ritardi, mancanza di fondi e di visioni a muoversi a piccoli passi
in un mondo che oggi va velocissimo.
L’evento È questo il quadro generale che emerge dall’indagine realizzata da
Format Research per la Confcommercio Toscana che sarà presentata nel
dettaglio martedì 11 febbraio al teatro Petrarca di Arezzo durante gli Stati
Generali del Commercio, alla presenza del presidente nazionale di
Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli. Sarà proprio lui ad aprire la
L'indagine. Toscana, è il terziario il motore dell'economia - Format Research
serata alle ore 21 con il suo intervento, per lasciare poi spazio al talk show
moderato dal direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e dalla
giornalista di Sky Tg 24 Monica Peruzzi. Con loro sul palco ad esaminare i dati
riferiti dal presidente di Format Research Pier Luigi Ascani ci saranno
l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, la presidente di
Confcommercio Toscana Anna Lapini, il sociologo Aldo Bonomi, il sindaco di
Arezzo Alessandro Ghinelli e l’imprenditore Giuseppe Angiolini, presidente
onorario della Camera dei Buyers della Moda.

Marinoni (Confcommercio Toscana): «Conciliare tutti gli opposti che il
mercato presenta» «La sfida per gli imprenditori è quella di conciliare tutti gli
opposti che il mercato presenta – sottolinea il direttore di Confcommercio
Toscana Marinoni – globale e locale, tradizione e innovazione, fascino del web e
cura del negozio fisico, rispetto delle regole e flessibilità, concorrenza leale e
deregulation, città vivibili e flussi turistici in aumento. E si potrebbe continuare.
Incastri difficili da trovare».

Lapini (Confcommercio Toscana): «Non crisi passeggera, ma
cambiamento strutturale ed epocale dei consumi» «Ormai è chiaro a tutti
che quella che stiamo vivendo non è una crisi passeggera, ma un cambiamento
strutturale ed epocale dei consumi. Non torneremo più ai livelli e ai modi di spesa
di 15 anni fa. È cambiata la mentalità – osserva la presidente della
Confcommercio Toscana Lapini, rieletta da meno di un mese alla guida
dell’associazione regionale per il secondo mandato -. Risparmio, riuso, riciclo
sono le nuove parole d’ordine delle famiglie toscane e non solo perché instabilità
politica, incertezza del futuro, precarietà del lavoro, aumento delle spese
obbligate e minore disponibilità economica le hanno costrette a rivedere
attentamente l’impiego del loro budget. È anche questione di nuove sensibilità,
per esempio dell’attenzione crescente ai temi ecologici» Il commercio deve saper
riconoscere questi nuovi orientamenti. «Non si può giocare tutto sulla leva del
prezzo, altrimenti le piccole imprese della rete distributiva tradizionale sarebbero
tagliate fuori dai giochi. Dobbiamo puntare alla qualità e al valore dei prodotti e
dei servizi che offriamo. Ma tutti devono essere consapevoli che senza negozi di
vicinato le nostre città muoiono lentamente: manca il presidio di sicurezza, la
luce che illumina la strada, il luogo dell’incontro e della socialità. Io dico sempre
che acquistare è un atto politico, che modella il futuro delle nostre comunità. Va
benissimo fare shopping solo dai colossi del web, ma poi non ci si lamenti se i
quartieri sono dormitori poco vivibili».

In 10 anni perso il 3% delle imprese L’allarme lanciato dalla presidente
regionale di Confcommercio è motivato: nell’arco di dieci anni, dal 2010 al 2019,
il commercio toscano ha perduto il 3% delle imprese. Nulla, però, a confronto di
quanto perduto dai comparti produttivi: -11% per l’industria, -8% per
l’agricoltura. Ad assorbire le perdite ci pensano turismo e servizi, cresciute
rispettivamente del +18% e +9% nello stesso arco di tempo. È la loro
performance positiva che, nonostante la battuta d’arresto del commercio,
risolleva quella complessiva del terziario e la porta ad un +4% in dieci anni. Ma
è sotto gli occhi di tutti: chiudono sempre più negozi, aprono sempre più bar e
ristoranti.

+68mila lavoratori nel terziario Dall’indagine di Confcommercio-Format
Research risulta che il terziario si dimostra settore trainante anche dal punto di
vista degli occupati: +68mila lavoratori negli ultimi dieci anni, contro il calo di
20mila unità nell’industria. Anche in questo caso, a crescere di più sono stati gli
occupati del turismo (+27%) e dei servizi (+17%), a fronte del -3% registrato
dagli addetti del commercio (in termini assoluti, settemila posti di lavoro in
meno). Nel complesso, se tutte le imprese toscane extraagricole danno lavoro
ad oltre 1,1 milione di persone, quelle del terziario ne impiegano 718mila (il
64%) e producono il 75% del valore aggiunto, pari a 77 miliardi di euro.

Consumi fermi La stasi dei consumi, tuttavia, non aiuta a guardare al futuro
con serenità: se infatti la fiducia delle imprese del terziario per l’andamento
dell’economia italiana era stabile nel secondo semestre 2019, la previsione per
il primo semestre 2020 si fa peggiore e si accompagna ai giudizi pessimistici
relativi al livello dei ricavi. “E senza fiducia del futuro, ovviamente, diminuiscono
o gli investimenti”, fa notare il direttore Marinoni, «è in calo la quota di imprese
che si recano in banca per chiedere credito (18%, contro il 19% del semestre
precedente) e calano anche le risposte positive (35%, in diminuzione del -1,5%).
La liquidità regge, ma se vogliamo spingere l’innovazione dobbiamo aprire linee
di sostegno adeguate al terziario. Per adesso i bandi regionali sono ancora troppo
calibrati sulle caratteristiche e le esigenze delle grandi imprese del comparto
produttivo. Ma se vogliamo mantenere vivo il contributo che il terziario dà
all’occupazione e alla ricchezza toscana dobbiamo aiutarlo a guardare al futuro».
Poi c’è il capitolo infrastrutture e urbanistica: «sono due strumenti essenziali per
disegnare il profilo delle nostre città e il futuro dell’economia. Mobilità
sostenibile, accessibilità, smart city sono le nuove frontiere sulle quali le
istituzioni devono lavorare anche in collaborazione con il sistema
imprenditoriale», precisa Marinoni. E la presidente Lapini aggiunge: «in Toscana
abbiamo una lunga tradizione di vivibilità che ci ha viziato, ma adesso le cose
sono cambiate e dobbiamo correre ai ripari: penso ai piccoli paesi di montagna
ormai disabitati, ai quartieri dormitorio nelle città più grandi, ad alcuni centri
storici presi d’assalto dal turismo e ad altri svuotati di residenti e attività. Una
città dove si vive bene è in equilibrio virtuoso fra tante esigenze ma è l’unico
modo per far fiorire l’economia».

https://www.agenziaimpress.it/in-evidenza/lindagine-toscana-terziario-motore-delleconomia/
Indagine Format Research-
 Confcommercio: il terziario
motore dell'economia aretina
LUNEDÌ, 10 FEBBRAIO 2020 18:08

Ecco i dati della ricerca che martedì 11 febbraio sarà illustrata durante gli Stati Generali del
Commercio, convocati da Confcommercio dalle ore 21 al Teatro Petrarca di Arezzo.

Le imprese di commercio, turismo e servizi rappresentano il 60% del sistema extra agricolo,
tengono viva l'occupazione (+5mila lavoratori negli ultimi dieci anni) e contribuiscono per
il 66% alla composizione del valore aggiunto. Negli ultimi dieci anni aumentano in modo
significativo i pubblici esercizi e le strutture ricettive, diminuiscono le imprese del
commercio al dettaglio. Fiducia delle imprese del terziario stabile nell'ultima parte del 2019,
ma l'outlook a sei mesi non è positivo. Ne parleranno nel corso della serata, moderata dal
direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e dalla giornalista di Sky Tg24 Monica
Peruzzi l'assessore alle attività produttive della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, la presidente
di Confcommercio Toscana Anna Lapini, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il presidente
onorario della Camera dei Buyer Moda Giuseppe Angiolini ed il sociologo Aldo Bonomi. In
apertura, l'intervento del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli.

È il terziario la componente più forte dell'economia aretina, sia per numero di imprese
(circa 17mila, in pratica il 60% del sistema imprenditoriale extra agricolo), sia per numero di
occupati (+5mila negli ultimi dieci anni contro il calo di 2mila unità nell'industria), sia per
ricchezza prodotta (il 66% del valore aggiunto della provincia di Arezzo, quasi 6 miliardi di
euro). Lo confermano i primi dati dell'indagine condotta da Format Research per
Confcommercio. Una ricerca che domani sarà resa pubblica durante gli Stati Generali del
Commercio, convocati dall'associazione di categoria per le ore 21 al Teatro Petrarca. Una
serata-evento, moderata dal direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e dalla
giornalista di Sky Tg24 Monica Peruzzi, alla quale parteciperanno anche il presidente nazionale
di Confcommercio Carlo Sangalli, l'assessore alle attività produttive della Regione Toscana
Stefano Ciuoffo e la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini. Sul palco insieme a loro
il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il presidente onorario della Camera dei Buyer Moda
Giuseppe Angiolini ed il sociologo Aldo Bonomi.

L'iniziativa è aperta a tutti: imprenditori, autorità, rappresentanti del mondo politico e sociale,
privati cittadini. La volontà è quella di capire le strategie per sostenere la crescita del
terziario, garantendo benessere e occupazione al territorio. Ma, soprattutto, traghettando verso
il futuro quell'insieme multiforme e variegato di imprese del commercio, turismo e servizi che
compone il terziario. "Un sistema spesso frammentato, che nella dimensione piccola e
piccolissima ha la sua cifra, 'croce e delizia' di fronte alla richiesta pressante di innovazione che i
rapidi cambiamenti del mercato richiedono. E che non si può affrontare senza conoscenze e
strumenti - anche finanziari - adeguati", sottolinea il direttore di Confcommercio
Toscana Franco Marinoni.

Tra gli elementi salienti della ricerca che sarà illustrata martedì salta agli occhi che quella di
Arezzo è in Toscana la provincia più colpita dal fenomeno di deterioramento delle
imprese nel 2019, facendo registrare un tasso di crescita negativo (-0,48%) dovuto a tutti i
settori. Negativa - ma in misura minore - anche la crescita di Siena, Massa Carrara, Pisa e Pistoia.
A crescere - ma in modo molto contenuto - sono state le province di Prato (+0,85%), Grosseto,
Lucca, Firenze e Livorno.

Nonostante sia la componente più vivace dell'economia locale, anche il terziario aretino ha
chiuso il 2019 con un saldo negativo tra imprese nuove nate e cessate (-430 unità). Un dato che
è dovuto specialmente al contributo negativo del commercio al dettaglio, che nell'ultimo
decennio ha visto andare in fumo circa 400 imprese (-8%), allargando la forbice con quelle
del turismo, che si configura invece come una vera e propria eccellenza del territorio di
Arezzo: +18% le imprese negli ultimi dieci anni (quasi 400 unità in più rispetto al 2010). Ma
è ormai cosa sotto gli occhi di tutti: chiudono sempre più negozi, aprono sempre più bar e
ristoranti. Ottima anche la performance dei servizi (+14% dal 2010 al 2019).

"La crisi dei consumi iniziata qualche anno fa non accenna a diminuire, anzi ormai è chiaro a tutti
come sia diventata strutturale", commenta la presidente di Confcommercio Toscana Anna
Lapini, "non torneremo più indietro al tempo dei consumi di massa, anche perché nel frattempo
è nata una nuova coscienza ecologica e sociale che lotta contro gli sprechi, il consumismo, lo
sfruttamento. Pensare che c'è ancora una parte di mondo dove lo sfruttamento è ancora la parola
d'ordine, a partire da quello delle persone. Logico che la rete distributiva ne abbia risentito,
soprattutto quella meno strutturata, che ora si trova di fronte a diversi cambiamenti obbligati da
affrontare. Quello legato al mondo del web, per esempio".

Sul versante dell'occupazione, il tessuto imprenditoriale della Toscana assicura un posto di
lavoro ad oltre 1,1 milioni di occupati, dei quali il 9% attivo in provincia di Arezzo, dove il
terziario si conferma trainante: +5mila i lavoratori negli ultimi 10 anni. Resta
tuttavia critica la situazione del commercio(-1.700 i posti di lavoro dal 2010 ad oggi).
L'incidenza del terziario è evidente anche dal punto di vista del contributo economico: è il 66%
del valore aggiunto della provincia di Arezzo (quasi 6 miliardi di euro).

Nonostante          questi      successi,         gli imprenditori        aretini        non sono
troppofiduciosi sull'andamento dell'economia nei prossimi sei mesi. Anzi, dimostrano un
sentiment inferiore alla media regionale ma, a differenza di questa, di sostanziale stabilità (i
ricavi ad Arezzo "tengono" più che in altre province della regione). "L'instabilità politica ed
economica che si respira a livello internazionale incide profondamente sul fattore fiducia",
spiega Marinoni, "negli ultimi giorni, poi, si sono aggiunte le preoccupazioni legate alla ricaduta
negativa del coronavirus su turismo e produzione di casa nostra. Ancora una volta scopriamo
come la globalizzazione ci abbia offerto tantissime opportunità ma ci abbia anche resi fragili di
fronti ad eventi che non possiamo controllare".
Altro dato che emerge dalla ricerca, l'irrigidimento del rapporto con le banche: è infatti in
calo la quota di imprese aretine del terziario che si recano in banca per chiedere credito, così
come calano anche le risposte positive. "Invece è proprio di investimenti che avremmo bisogno
per crescere e consolidare le nostre imprese, anche per aiutarle a strutturarsi meglio", dice
il direttore di Confcommercio Toscana, "questo chiediamo anche alla Regione Toscana, che
nella serata sarà rappresentata dall'assessore Stefano Ciuoffo: creare bandi di sostegno adeguati
alle imprese del terziario. Finora la maggior parte dei bandi è strutturata secondo le esigenze e le
caratteristiche delle grandi imprese della produzione. Se non si sostengono si rischia di perdere
quello che ora è il vero motore della nostra economia".
https://www.arezzo24.net/economia/13367-indagine-format-research-confcommercio-il-terziario-motore-dell-economia-aretina.html
Il presidente nazionale di Confcommercio
Sangalli ad Arezzo per gli Stati generali del
Commercio
7 Febbraio 2020

La serata, moderata dal direttore della Confcommercio Toscana Franco
Marinoni e dalla giornalista di Sky TG24 Monica Peruzzi, vedrà sul
palco anche l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana
Stefano Ciuoffo, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, la presidente di
Confcommercio Toscana Anna Lapini, il presidente onorario della Camera
dei Buyer Moda Giuseppe Angiolini ed il sociologo Aldo Bonomi. La
partecipazione è libera e gratuita. Obiettivo dell’iniziativa: fare il punto
della situazione economia aretina, quella del terziario in particolare,
anche alla luce della ricerca condotta da Format Research per conto della
Confcommercio, i cui risultati saranno presentati a cura del presidente
dell’istituto Pier Luigi Ascani.
Verrà ad Arezzo anche il presidente nazionale di Confcommercio-Imprese per
l’Italia Carlo Sangalli per partecipare agli Stati Generali del Commercio,
convocati dall’associazione di categoria per martedì 11 febbraio 2020 al Teatro
Petrarca.

La serata, aperta a tutti e moderata dal direttore della Confcommercio
Toscana Franco Marinoni e dalla giornalista di Sky TG24 Monica Peruzzi, vedrà
sul palco anche l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Stefano
Ciuoffo, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, la presidente di
Confcommercio Toscana Anna Lapini, il presidente onorario della Camera dei
Buyer Moda Giuseppe Angiolini ed il sociologo Aldo Bonomi.

Obiettivo dell’iniziativa è fare il punto della situazione economia aretina, e del
terziario in particolare, provando a delineare gli scenari futuri che si aprono per le
imprese. Il punto di partenza delle riflessioni saranno i dati della ricerca condotta
da Format Research per la Confcommercio, che saranno presentati a cura del
presidente dell’istituto Pier Luigi Ascani.

“Il terziario in provincia di Arezzo conta su 17mila imprese e rappresenta il 60%
del sistema imprenditoriale extragricolo. Da solo sviluppa il 66% del valore
aggiunto (quasi sei miliardi di euro), e numeri importanti nell’occupazione, che
vedremo in dettaglio martedì 11 febbraio”, anticipa il direttore di Confcommercio
Toscana Franco Marinoni, “in particolare, turismo e servizi sono gli unici settori
in crescita della nostra economia, a fronte della crisi che ancora attanaglia la
produzione. Il commercio vive, invece, un momento difficile. Cercheremo quindi di
capire, con l’aiuto di esperti e di alcune case histories aziendali, cosa possiamo
fare per rafforzare la crescita del terziario e continuare così ad offrire al territorio
una fonte di ricchezza, ai nostri giovani la speranza di trovare una collocazione”.

“Il commercio, ma in generale l’economia aretina, si trova ad un punto di svolta
cruciale. Ci sono da conciliare tanti aspetti fra loro discordanti e non è facile per un
imprenditore come sta cambiando il mercato e cosa fare”, commenta la presidente
di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “gli incastri da tenere presenti sono molti,
spesso opposti l’uno all’altro. Uno per tutti: quello fra innovazione e tradizione.
Ecco perché abbiamo scelto il cubo di Rubik come simbolo del nostro evento: la
sfida è ricomporre questo delicato gioco di incastri”.

https://www.arezzoweb.it/2020/il-presidente-nazionale-di-confcommercio-sangalli-ad-arezzo-per-gli-stati-generali-del-commercio-487975.html
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