L'incrocio tra Storia/Tecnologia/Scienze per la formazione di alunni competenti in storia - Ivo Mattozzi - Clio '92
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L’incrocio tra Storia/Tecnologia/Scienze per la formazione di alunni competenti in storia Ivo Mattozzi Clio ‘92
• Le relazioni che seguiranno alla mia vi presenteranno molti esempi di pratiche Una didattiche. introduzione • Cercherò di ragionare sulla convenienza di progettare percorsi didattici in cui si al tema e al intreccino le tre discipline corso Storia/Tecnologia/Scienze grazie alla disposizione a collaborare degli insegnanti di esse.
Storia in un mondo globalizzato • Come suscitare ancora interesse per la storia accusata di riportare tutto all’Europa e al suo passato? • Le narrazioni nazionali del passato non ci dicono molto in merito alle radici del nostro mondo globalizzato. Lo stesso vale per le produzioni dell'industria dell'intrattenimento: dai videogiochi a sfondo storico alle serie televisive in costume, il passato riciclato propone raramente chiavi interpretative per comprendere il presente . • La risposta dipende, in parte, da quale tipo di contenuti associamo all'etichetta «storia» e alla parola «passato». Gruzinski p. 6
Nel labirinto del passato • «Papà, a che serve la storia?»: questa era la domanda che quasi 80 anni fa Marc Bloch poneva all’apertura di Apologia della storia, un libro che ha segnato generazioni di lettori. Oggi, di fronte a un tempo radicalmente diverso dal passato, dove le categorie di continuità tra le generazioni appaiono saltate, la risposta più semplice sembra essere: «a nulla». • La storia sembra diventata nient’altro che un racconto suggestivo, da rendere il più possibile spettacolare, intrigante e misterioso. • Se poi ci si inventa qualcosa, pazienza, tanto è sempre più arduo distinguere tra fatto e racconto, tra avvenimento e propaganda, tra vita reale e virtual reality. Ma è proprio per questo che la storia serve, anzi è imprescindibile. Il suo metodo critico è fondamentale per riprendere a orientarci, distinguendola da tutto ciò che le somiglia. Un libro sorprendente che restituisce alla storia il ruolo che le compete nella società contemporanea. Tommaso di Carpegna Falconieri
Crisi della scienza? Dominio della tecnologia • L'Homo technologicus è un ibrido di uomo e macchina, figlio dell'attuale crisi della scienza e di un mondo trasformato dalla tecnica. • Nelle riflessioni di questo libro inusuale (nel quale a fianco dell'argomentazione saggistica emergono forme particolari di narrazione) vengono analizzati prodotti e caratteristiche dell'impresa tecnologica, con l'intento di inserire la tecnologia nella più ampia prospettiva della cultura umana e dell'epistemologia. L'autore prende in esame le figure di automi dall'antichità fino ai moderni robot che dovrebbero prendere il posto dell'uomo, le nuove forme di intelligenza artificiale e gli sviluppi recenti della tecnologia, con un capitolo finale dedicato a Internet.
Homo sapiens = Homo tecnologicus • L’Homo sapiens, con la sua razionalità, da sempre suo vanto, si è trasformato ben presto e, credo sia corretto dire, sin dalla sua comparsa sul pianeta Terra, in Homo technologicus, dato lo stretto rapporto, quasi simbiotico, che lo ha legato alle varie tecnologie, da lui scoperte e costruite, e con le quali si può dire si sia coevoluto. Longo (2001) parla specificamente, riferendosi ad una fase molto recente dell’evoluzione umana, caratterizzata da una tecnologia potentissima e dalla crisi della scienza, di passaggio dall’Homo sapiens, ‘a tecnologia limitata’, all’Homo technologicus, ‘a tecnologia intensa’, più adatto, in senso evolutivo, alla nostra civiltà ad alta tecnologia. Proprio perché effetto di coevoluzione e non di semplice somma dell’uomo e della macchina, l’Homo technologicus è • “un’unità evolutiva completamente nuova, è un’entità organica, mentale, corporea, psicologica, sociale e culturale senza precedenti, che se partecipa ancora dei miti, dei desideri e delle necessità dell’uomo ‘tradizionale’, crea anche miti, necessità e desideri suoi propri e inediti” (Longo 2001, 12)
Obiettivo dell’istruzione: non aumento di nozioni p. 18
Premessa Condividere il concetto fondante di storia L’uso che facciamo del termine “storia” annebbia la nostra mente e la nostra visione dei problemi didattici. Il termine “storia” è una scorciatoia ed un abuso poiché non ci fa pensare alla distinzione tra “fatti del passato”, “disciplina di ricerca”, “prodotto della ricerca”
Il concetto fondante di «storia» Nel presente generato Nel passato remoto, dalle storie effettive e recente, recentissimo in cui sono attivi gli storici Storia Storia Storia • “come universo di storie “come storiografia come • Come «Storia effettive, fattuali che si disciplina di ricerca con generale», uno dei sono svolte nel passato una propria prodotti della e che si stanno epistemologia e storiografia, trasposto svolgendo nel metodologia” per la formazione degli presente” studenti A scuola: Es. Pandemia Sistema di conoscenze delineato dai Afghanistan governi, ma trasposto dagli editori e dagli autori di manuali
Le storie effettive hanno riguardato tutti i campi della esistenza dell’umanità alimentazione tecnologia visioni del mondo economia politica Storie effettive Ecc. ecc. arte cultura musica scienze
La contusione concettuale Storia come conoscenza / Storia come conoscenza / Storie effettive / Storie effettive Storie effettive Storia conoscenza
Tecnica / Tecnologia 1959 1961 …
Sintesi e affresco d'insieme sullo sviluppo tecnologico dagli albori della civiltà all'inizio del XX secolo, questa Storia della Tecnica ripercorre le grandi invenzioni dell'uomo con scorrevolezza e dovizia di particolari, seguendo un percorso per epoche. Un racconto che si avvale di numerose citazioni tratte da testi d'epoca a firma dei maggiori tecnologi, naturalisti, poeti, economisti, ecclesiastici e uomini di stato, sempre correlate e analizzate dall'occhio acuto dell'autore. Documenti e testimonianze che rivelano come le circostanze storiche abbiano sempre alterato la direzione dello sviluppo tecnologico, avvalendosi di forze intellettuali che hanno dettato e promosso le più fondamentali conquiste dell’uomo, a loro volta condizionate dal costante progresso tecnico. Tematizzazioni Gli argomenti trattati includono i primi approcci tecnici dell'uomo preistorico alla realtà circostante, allora da domare; il fondamentale ruolo della tecnologia nell'antica Grecia; la propensione pratico-tecnica e le conquiste ingegneristiche dell'antica Roma; il rapporto fra tecnologia e primo Cristianesimo; la tecnologia islamica; gli artisti dell'ingegneria nel Rinascimento; le imprese tecnologiche nel Barocco; il predominio tecnologico dell'Inghilterra del Settecento; il sistema di produzione dell'età industriale; le prime grandi scoperte del XX secolo. Ogni sezione del libro è illustrata con un apparato di disegni e fotografie d'epoca.
Pietro Greco, La scienza e l’Europa, L’asino d’oro, 2014 - 2019
Pietro Greco: l’incontro degli europei con la scienza • Pochi lo ammettono. Ma l'Europa è l'ultimo dei continenti connessi a scoprire la scienza. Quando nell'anno 1202 scrive il Liber abaci, il pisano Leonardo Fibonacci non porta nel piccolo continente solo i numeri arabi e la numerazione posizionale indiana - vale a dire il moderno sistema di calcolo -, ma propone nuova conoscenza matematica. Prima di lui in Europa non lo aveva fatto nessuno. Eppure la scienza era nata da almeno millecinquecento anni, nel mondo ellenico. Si era diffusa in Cina e in India. Era stata ripresa e sviluppata dall'Islam. Ma fino a quando Fibonacci non scrive il suo Liber abaci nessuno nelle terre europee aveva mai prodotto nuovo sapere scientifico. Perché? L'incontro con la scienza, seppure giunta in ritardo nell'estremità più occidentale dell'Eurasia, ha effetti dirompenti: aiuta l'Europa a nascere e a consolidare progressivamente la sua identità. Cosa succede, però, durante la grande crisi del Trecento? Questo volume, primo di una trilogia, ripercorre la storia del continente europeo dalle origini al XIII secolo mostrando come la scienza abbia giocato il ruolo di collante culturale nell'Europa nascente.
Il rinascimento scientifico in Europa • L'incontro tra la scienza e l'Europa avviene nel XII secolo. Il rapporto che si instaura è intenso e profondo, ma la "grande crisi del Trecento" ne interrompe presto lo sviluppo. È nel Quattrocento che l'Europa riscopre la scienza, in particolare a Firenze. Pionieri di questo nuovo inizio sono Brunelleschi, Donatello, Masaccio, artisti che studiano la matematica per meglio rappresentare la realtà fisica, e su tutti Leon Battista Alberti, teorico della prospettiva. Il connubio tra scienza e arte dà avvio al Rinascimento, un fenomeno culturale, ma anche e soprattutto scientifico, che ha uno stretto legame con l'origine e l'affermarsi di nuove manifatture e forme di produzione, e che è la (necessaria) premessa della "rivoluzione scientifica del Seicento", nonché della nascita della "scienza moderna" in Europa. Grazie anche al rapporto con la scienza, l'Europa cambia il proprio ruolo nel mondo, e da appendice marginale dell'Eurasia si impone come uno dei luoghi più ricchi economicamente e più vivaci culturalmente, assumendo quella leadership che durerà per quasi mezzo millennio e inizierà a vacillare solo nel XX secolo. In questo volume, il secondo di una serie, Pietro Greco ci trascina ancora una volta nei meandri della storia, e con il suo stile sempre accessibile e sempre coinvolgente ci guida alla scoperta dell'Europa rinascimentale.
Ascesa e caduta della ricerca scientifica europea • Prima l'ascesa, luminosa. Poi la rapidissima caduta, disastrosa. Tutto nei primi anni del Novecento. • Il lungo rapporto tra la scienza e l'Europa tocca il suo apice all'inizio del XX secolo, quando nel continente si verifica una seconda, grande rivoluzione scientifica che riguarda i fondamenti della matematica, lo sviluppo della fisica relativistica e quantistica, la sintesi neodarwiniana in biologia. La visione che l'uomo ha dell'universo che lo circonda viene modificata radicalmente, come mai forse era avvenuto in passato. • Eppure questa rivoluzione viene prodotta mentre l'Europa entra in crisi, dilaniata dalla lunga guerra civile che la sconvolge per trent'anni: dal 1914, anno di inizio della prima guerra mondiale, al maggio 1945, quando termina la seconda guerra mondiale. Alla fine di questa catastrofe l'Europa ha perduto la sua leadership militare, economica e culturale nel mondo. Anche l'asse scientifico del pianeta si è spostato altrove, dopo che per tre secoli e più il piccolo continente ha mantenuto il monopolio mondiale della ricerca. • Perché la crisi? In questo quarto volume della fortunata serie "La scienza e l'Europa", Pietro Greco ci fornisce in maniera chiara e quanto mai appassionante la risposta: l'Europa - e in particolare la Germania -non ha saputo governare la modernità, fondata sulla conoscenza scientifica, che essa stessa ha prodotto. Ha rotto il suo secolare rapporto privilegiato con la scienza
L’Europa e la produzione di conoscenza scientifica e tecnologica nel secondo dopoguerra • L'Europa emerge distrutta dalla seconda guerra mondiale. Il suo ruolo nel mondo ha subìto un drastico ridimensionamento, ha perso il monopolio pressoché assoluto che aveva detenuto per secoli nella produzione di nuova conoscenza scientifica e di innovazione tecnologica, perché non ha saputo gestire quella modernità che aveva contribuito a creare. Ma dopo il conflitto, malgrado la 'cortina di ferro' che la divide, l'Europa riparte con rinnovata vitalità, seguendo un percorso di unificazione di cui la scienza è, ancora una volta, il collante culturale. Non a caso la prima istituzione comune che gli europei creano è il Cern, il grande laboratorio di fisica delle particelle di Ginevra. Per tutto il secondo Novecento lo sviluppo economico nella parte occidentale del continente si accompagna a una notevole espansione dei diritti civili e a una rinnovata eccellenza scientifica. La nuova globalizzazione trova, tuttavia, impreparata l'Europa. L'Unione Europea, in particolare, non riesce a tenere il passo del Nord America e dell'Asia orientale nella ricerca e nell'innovazione. Il welfare, che aveva caratterizzato il periodo precedente, di conseguenza ristagna. L'Unione si sente una 'fortezza assediata' ed eleva barriere. Nascono nuovi movimenti nazionalistici che mettono in discussione i capisaldi della democrazia. Le analogie con la prima parte del XX secolo sono molte. Riuscirà l'Europa a evitare gli errori del passato? Prefazione di Giulio Giorello.
La gerarchia delle storie generali imposta nel secolo XIX e tuttora imperante Storia politica, La storia per eccellenza istituzionale, fondamentale per tutte le altre storie bellica Storie considerate Storia della Storia della settoriali e secondarie Non è importante la tecnologia scienza loro ignoranza
Rivoluzionare la gerarchia delle conoscenze di storia generale
• Struttura eventografica: si preferisce il montaggio Mettere a cronologico degli eventi, uno separato dall’altro, piuttosto che soqquadro la la ricostruzione dei processi in cui gli eventi si dispongono struttura narrativa sequenzialmente. • Si sorvola sui contesti e sulle della storia durate, sulla continuità dei fenomeni. generale • Si dà importanza principalmente all’evento della invenzione di novità tecnologiche o scientifiche
La SEA: un cantiere della didattica
Un cantiere operoso e produttivo per rinnovare la storia generale scolastica
Un cantiere aperto da molti anni Oltre la solita storia. Nuovi orizzonti curricolari Corsi e atti della SEA Il Bollettino di Clio, n. 15 2021 •Quaderni di Clio ’92 XXVII SEA 2021 •I 14 numeri monografici de Il Bollettino di Clio n.s Sull’utilità e l’inutilità della storia Concerto per trio nella scuola-orchestra: Storia/Tecnologia/Scienza
Rivoluzionare la gerarchia delle conoscenze di storia generale
Tecnologia e scienza pervasive Tecnologia Tutte le Scienze attività umane
Storia/Tecnologia: un connubio felice per la formazione di cultura storica e cultura tecnologica • Rendere la Storia insegnata efficace strumento di formazione del pensiero storico-critico è un dovere professionale ineludibile. Dobbiamo chiederci come assolverlo, considerando che il disagio degli studenti • a proposito della Storia generale dipende da come la disciplina viene attualmente trasposta per il loro apprendimento. • Se il malessere deriva da questo, il primo rimedio è rinnovare la Storia da insegnare, mentre il secondo sta nell’insegnarla in modo da valorizzarne gli elementi utili a formare il pensiero storico-critico degli alunni. • Le conoscenze di processi di trasformazione tecnologica e scientifica possono essere un capitale di sapere risolutivo
Processi di trasformazioni tecnologiche come filo rosso della storia Età Antichità Medioevo moderna Mulini ad acqua Paleolitico Estrazione Stampa mineraria Neolitico Agricoltura Carta Armi da fuoco Ruota - carro Età dei metalli Polvere da sparo Bussola E il resto? Es. acquedotti e Staffa Caravella strade romane
Trasformazioni tecnologiche come filo rosso della storia Secolo Secolo Secolo XIX XX XXI Energia e Aerei Web Macchina a vapore Industrializzazione Cinema Cellulari Ferrovie Energia nucleare Telegrafo Morse Apparecchio Informatica fotografico Telefono Elettricità Automobile
Evoluzione della tecnologia mineraria • Durante il ‘400 i miglioramenti nelle tecniche di costruzione delle miniere e la scoperta di nuove tecnologie di estrazione, che velocizzavano il procedimento e riducevano il costo di produzione, avevano determinato un boom nell'estrazione dell'argento in Europa centrale, tale da quintuplicare la produzione di argento europea. Era solo l'inizio: a metà 500 nei possedimenti spagnoli in America furono scoperti enormi giacimenti argentiferi e in pochi anni la produzione americana sorpasso o quella europea essendo le miniere americane straordinariamente più ricche e avvantaggiate da costi operativi di gran lunga minori. Maria Fusaro, Reti commerciali e traffici globali in età moderna, Laterza 2019, pagina 114
Storia della scienza ben fatta Contesto: Città industriale Processi di trasformazione tecnologica Processi di trasformazione scientifica
Dalton e la teoria atomica
La scoperta della composizione dell’atmosfera
Scienza e industria / Industria e scienza
Scienza come attività professionalizzata
Industria / Tecnologia /Scienza
Trasformazioni tecnologiche associate e incisive su altri processi di trasformazione Mulini idraulici Domestic Pietra azione Periodo e a vento Polvere da sparo e scheggiata del paleolitico fuoco Tecnologia mineraria armi da fuoco Carta Agricoltura Periodo neolitico Pietra Strumenti levigata per Stato agricoltura moderno Scrittura Papiro Pergamena Trasformazioni Tecnologia permanenti e della Pietra generative Stampa Eserciti permanenti mente
Trasformazioni scientifiche come filo rosso della storia Secolo Antichità Medioevo Età moderna XIX Astronomia Anatomia GEOLOGIA SCIENZIATO Copernico PROFESSIONISTA Rivoluzione TEORIA ATOMICA DI scientifica DALTON SCOPERTA EVOLUZIONE DELLA TERRA
Studi scientifici e studi umanistici integrati
Mach, scienziato e didatta e storico della scienza
Brodo primordiale e origine della vita
Storia della scienza • La storia della scienza riguarda le vicende, i personaggi e le scoperte che hanno contribuito al progresso scientifico. • Essa ha prodotto quella che oggi è considerata la scienza moderna, ossia un corpo di conoscenze empiricamente controllabile, una comunità di studiosi e una serie di tecniche per investigare l'universo note come metodo scientifico, che si è evoluto a partire dai loro precursori, risalendo fino alla preistoria. • La rivoluzione scientifica vide l'introduzione del moderno metodo scientifico a guidare il processo di valutazione della conoscenza. Questo cambiamento è considerato così fondamentale che le indagini ad esso precedenti sono per lo più considerate prescientifiche. • Molti, tuttavia, ritengono che la filosofia naturale antica possa rientrare all'interno del campo di competenza della storia della scienza. Wikipedia, Storia della scienza
Un incrocio di formidabile efficacia formativa per ciascuna disciplina Storia generale Tecnologia Scienze
Le tecnologie e le scienze implicate Alimentazione Ferro Energia Trasporti sostenibile Chimica e Zolfo e miniere di Tecnologia dei tecnologia Primi passi nella zolfo giocattoli secondo Primo prima scuola Levi L’evoluzione della Il fuoco Primi passi Ceramica Acquedotti Terra
Trasmigrazione di concetti fondanti e valutazione condivisa
Un grande grazie per la vostra adesione e il vostro impegno
Londra, 13 maggio 2019. (Richard Baker, In Pictures/Getty Images) CITTÀ Attento a dove metti i piedi Anthony King, New Scientist, Regno Unito 12 agosto 2021
QUESTIONE DELLA TECNOLOGIA NEL MARCIAPIEDE • Il pavimentum è rimasta il culmine della tecnologia stradale fino al diciottesimo secolo, quando sono state costruite le prime strade moderne • I romani erano ingegneri meticolosi, famosi per il loro modo di costruire le strade. • Dopo aver scavato per quasi un metro, collocavano delle pietre piatte in fondo, poi frammenti di pietre più piccole nella malta. • Poi c’era uno strato compatto di cocci di terracotta e mattoni, frammenti di pietra e ghiaia, impastati con calce viva. In cima posizionavano pietre irregolari spesse circa 15 centimetri, il pavimentum. • Questa è rimasta il culmine della tecnologia stradale fino al diciottesimo secolo, quando sono state costruite le prime strade moderne. • Solo nel diciannovesimo secolo però gli ingegneri hanno iniziato a introdurre delle vere innovazioni.
Tecnologie del futuro per i marciapiedi? • Anche se le strade urbane moderne hanno solitamente i marciapiedi, secondo Tyler questi ultimi sono realizzati in materiali inappropriati. Ce l’ha in particolare con l’utilizzo comune del calcestruzzo, un composto super duro di cemento, acqua e sabbia, ghiaia o pietra. • “La specie umana non si è evoluta per camminare sul calcestruzzo”, afferma. “Ci siamo evoluti per camminare nella savana”. Per questo motivo, spiega, gli spietati marciapiedi sono responsabili dell’aumento di protesi delle ginocchia o dell’anca, oltre che di danni cumulativi a cartilagini, tendini e ossa. Da un punto di vista intuitivo questo ha un suo senso, ma le prove sono poche. “È una cosa molto difficile da studiare”, afferma l’antropologo Daniel Lieberman dell’Università di Harvard. Tyler però ci sta provando.
Pensare la Tecnologia e i processi di trasformazione ad essa collegati Bisogno Gruppo primario o Immaginazione sociale Materia Energia Creatività Società Desiderio superfluo Produzione Uso Prodotto Pratiche Forma Funzione dell’artefatto Artefatto tecniche Vita sociale Nuova Miglioramento Diffusione Nuovi bisogni immaginazion del prodotto condizionata o nuovi e sociale dall’uso Nuovo desideri dell’artefatto creatività prodotto
Gli apporti delle conoscenze tecnologiche e scientifiche alle conoscenze storiche
Concetti fondanti
Questione della valutazione delle competenze
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