L'inaugurazione entro primavera 2020
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Ponte Morandi, l’inaugurazione prevista entro primavera 2020 Lo scorso 28 giugno, con oltre 680 chili di esplosivo, il moncone est del Ponte Morandi è stato abbattuto. Sono crollate le pile strallate 10 e 11 della porzione est, nonché la rampa di raccordo a cantilever verso Ventimiglia. Da allora, è partita la corsa alla ricostruzione di uno snodo viabilistico fondamentale per collegare Genova e la Liguria al resto d’Italia. Ripercorriamo le tappe principali della triste vicenda del Ponte Morandi, con un’attenzione particolare ai prossimi step per la rinascita della struttura. La De Micheli al Ponte Morandi Martedì 1 ottobre 2019 il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli partecipa a Genova all’avvio dei lavori del Viadotto Polcevera. Durante questa cerimonia, il ministro e le altre autorità premeranno il pulsante di avvio delle operazioni di sollevamento della prima parte di impalcato del nuovo viadotto Polcevera. Questa delicatissima attività inizia alle ore 9.45. Il varo della prima campata “La ricostruzione di Ponte Morandi procede rispettando i tempi che avevamo previsto, il prossimo primo ottobre la prima trave coprirà i primi due pilastri, si intuirà già il bellissimo ponte pensato da Renzo Piano. Il ponte sarà pronto in primavera”. A dichiararlo è Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Il varo della prima campata da 50 metri, riguardante le pile 5 e 6, nel cantiere lato ovest, cambierà ancora una volta lo skyline della Valpolcevera. Un annuncio,
quello del governatore Toti, che era stato anticipato ufficialmente dai dirigenti della joint venture, ‘Per Genova’, formata da Salini Impregilo, Fincantieri e Gruppo Italferr, cui sono stati affidati i lavori di ricostruzione sulla base del progetto dell’archistar Renzo Piano. Entro dicembre 2019 l’impalcato del nuovo ponte In generale, secondo quanto preventivato, i lavori di cantiere, iniziati già prima dell’implosione delle pile 10 e 11, dovranno essere ultimati entro il mese di ottobre dell’anno corrente. Un’altra importante tappa nel processo di ricostruzione del ponte è quella prevista per il mese di dicembre 2019. Il nuovo impalcato sarà una struttura in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1100 metri, costituita da 20 campate. I tecnici fanno sapere che “Il progetto prevede pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri”. L’inaugurazione del nuovo viadotto L’ultimo e definitivo step sarà l’inaugurazione. L’evento è previsto per la primavera del 2020. Non ci saranno i tiranti e la carreggiata sarà larga dai 24 ai 26 metri, mentre sono stati progettati 22 piloni che lo sorreggeranno. Il ponte sarà illuminato da 43 lampioni, uno per ciascuna vittima del disastro avvenuto nel 2018. Diciotto, invece, i pilastri che visti frontalmente ricorderanno la prua di una nave. Il costo dell’opera sarà intorno ai 230 milioni di euro.
Il progetto: le caratteristiche L’idea del progetto è stata subito chiara: “Un ponte semplice”, stando alle parole di Renzo Piano. Semplice ma non certo banale. Una struttura che dovrà anche fungere da modello per interventi di rinnovo e adeguamento delle infrastrutture italiane. Il nuovo collegamento non avrà più le caratteristiche e l’impatto del ponte autostradale: sarà un “ponte urbano”, che si inserisce nella valle per “dialogare con l’esistente e con il parco che nascerà ai suoi piedi”. Interventi antisismici post Ponte Morandi L’impalcato del ponte sarà innovativo anche per quanto concerne la prevenzione antisismica. La struttura, infatti, sarà isolata rispetto alle pile di sostegno grazie ad apparecchi di appoggio che permettono anche di ridurre le dimensioni delle opere da realizzare. Il viadotto ha una sezione curva con una struttura mista di acciaio e calcestruzzo. La parte in acciaio dell’impalcato è costituita da tre conci trasversali, realizzati con lamiere di differenti spessori, per una larghezza di 26 metri (con il camminamento si arriva ai 30 totali), in modo da rendere semplice e veloce la costruzione di più campate in sequenza. Gli elementi di appoggio sulle pile rappresentano il punto in cui confluiscono tutti gli sforzi della struttura, poi trasmessi alle fondazioni e al suolo. Un ponte intelligente La definizione è sempre di Renzo Piano: un sistema complesso di sensori fornirà dati in tempo reale sul comportamento di tutte le componenti del ponte. Ne deriverà una sorta di banca dati per monitorare lo “stato dell’arte” del ponte e poterne replicare gli aspetti più funzionali in altre opere similari.
Ma non solo: sui due lati della struttura sarà realizzato un camminamento tecnico pedonale, caratterizzato all’esterno da una serie di “costole” in acciaio con un passo costante da un metro e mezzo. Lungo i due lati, fino a due metri e mezzo d’altezza, sorgerà una barriera protettiva in vetro anticaduta e antivento, mentre sul bordo, da un capo all’altro del ponte, saranno collocati pannelli fotovoltaici che permetteranno di produrre energia per il funzionamento di giorno e di notte di tutti gli impianti. L’utilizzo dei robot nel post Ponte Morandi Ultima novità: la manutenzione e la pulizia della barriera in vetro e dell’impianto fotovoltaico sarà affidata a robot. Un’iniziativa che nasce grazie alla collaborazione con l’Istituto italiano di tecnologia. I robot saranno dotati di fotocamere e ulteriori sensori di misurazione delle superfici, degli spessori delle vernici e dello stato delle saldature. Un ulteriore elemento chiave del progetto è rappresentato dalle antenne tra le carreggiate, che riprendono il passo delle pile, su cui saranno installati i corpi illuminanti, a loro volta appositamente studiati. Il Parco del Ponte Morandi a Genova Insieme al ponte nasce il ‘Parco del Ponte’, un’area in prossimità del viadotto che sarà ‘rigenerata’ con una serie di aree produttive e spazi verdi, piazze, aree sportive, percorsi ciclabili e pedonali. Ebbene, proprio nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori della Giuria internazionale chiamata ad individuare il progetto migliore, in seguito al bando indetto dal Comune di Genova. Tra le 6 proposte che hanno partecipato alla fase finale, quella presentata da Stefano Boeri è – al momento – considerata la più attinente. Si tratta di un’aggiudicazione provvisoria: entro il 1° ottobre, infatti,
dopo la verifica di tutti i requisiti, seguirà l’aggiudicazione definitiva ed inizierà la progettazione preliminare, a cui seguirà la definitiva ed esecutiva. La consegna del progetto esecutivo è prevista per la fine di febbraio del prossimo anno.
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