L'IMPORTANZA DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: ESPERIENZA E OPINIONI DEI VOLONTARI DI ARCI SERVIZIO CIVILE DI CESENA - RICERCA REALIZZATA DA ARCI ...
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RICERCA REALIZZATA DA ARCI SERVIZIO CIVILE CESENA L'IMPORTANZA DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: ESPERIENZA E OPINIONI DEI VOLONTARI DI ARCI SERVIZIO CIVILE DI CESENA A CURA DI: Dott.ssa MARIA IANNONE COORDINAMENTO GENERALE DI: CRISTINA ZANOTTI
L'IMPORTANZA DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: ESPERIENZA E OPINIONI DEI VOLONTARI DI ARCI SERVIZIO CIVILE DI CESENA Ricerca condotta dai volontari: Cecchini Giulia, Collecorvino Alice, Di Cataldo Luana, Iannone Maria, Valbonetti Giulia, Trasforini Valeria, Jessica Andreucci, Serena Bartolini, Neri Luca. Elaborazione dati e relazione a cura di: Dott. ssa Maria Iannone Coordinamento generale: Cristina Zanotti La seguente ricerca nasce all'interno di uno dei gruppi di volontari nati per la promozione del servizio civile, nell'anno 2011, effettivamente svoltosi tra gli anni 2012/2013. Lo scopo del gruppo era quello di costruire un questionario che permettesse di raccogliere informazioni, presso gli ex volontari dei progetti Arci Servizio Civile Cesena, relative a: • attuale situazione lavorativa e formativa; • motivazione a intraprendere un percorso di SCN; • impatto formativo relativo alla propria esperienza di volontariato; • opinioni relative alla propria esperienza; • consigli sul miglioramento del SCN. Situazione lavorativa e formativa Hanno partecipato alla ricerca 306 ex-volontari (68% femmine, 32%maschi) del Servizio Civile Nazionale, inseriti in progetti di Arci Servizio Civile attuati a Cesena e nel suo territorio. L'età media del campione dei partecipanti è di 29 anni circa. Dei volontari intervistati 29 dichiarano di possedere, nel momento in cui iniziano il servizio civile, il titolo di licenza media inferiore, 186 il diploma di licenza media superiore, 33 la laurea triennale, 51 la laurea magistrale. Dati che cambiano nel momento in cui si chiede loro qual è l'attuale titolo di studio. Infatti al momento in cui rispondono al questionario i volontari dichiarano di possedere: • in 18 licenza media inferiore; • in 104 diploma di maturità; • in 74 laurea triennale;
• in 82 laurea magistrale; • in 10 master di primo livello; • in 8 master di secondo livello; • in 3 dottorato di ricerca. Titoli, questi, conseguiti durante o in seguito allo svolgimento del progetto di SCN. Inoltre, dei volontari intervistati, in 20 (6,5%) dichiarano che l'esperienza di SCN ha successivamente contribuito alla scelta di iscriversi a corsi universitari, mentre in 21 (6,9%) dichiarano che la stessa esperienza ha contributo alla scelta di intraprendere corsi di formazione professionale. In merito alla propria condizione professionale gli ex-volontari dichiarano: • in 149 di essere occupati; • in 55 di essere occupati, ma con lavori saltuari; • in 23 di essere studenti; • in 71 di essere disoccupati; • e solo uno chiara di non aver mai lavorato, • in 7 non hanno risposto In 138 ex-volontari dichiarano che il SCN abbia influenzato la scelta del loro futuro lavoro, in 113 ritengono che la loro esperienza di SCN non abbia influito sulla propria scelta lavorativa e in 39 sostengono che questa abbia influenzato né poco né molto in merito al loro futuro lavoro. I principali ambiti in cui si sono impegnati gli ex volontari di Arci Cesena concernono: • Minori, nel 73% dei casi; • Giovani, nel 76%; • Adulti, nel 83%; • Anziani, nel 84%; • Donne, nel 95%; • Disabilità mentale e/o fisica, nel 85%; • Immigrato e/o profughi, nel 92%; • Enti pubblici / associazioni (università, biblioteche, ecc), nel 71%. Anche in questo caso ai partecipanti era chiesto di poter scegliere anche due opzioni di risposta a seconda delle peculiarità dei differenti progetti in cui erano coinvolti. Motivazione e informazioni
Per quanto concerne le ragioni che hanno spinto i ragazzi ad intraprendere un percorso di SCN vediamo che dichiarano di essersi coinvolti in questa iniziativa per: • Approfondire la propria formazione, nel 78% delle risposte; • Fare un percorso di crescita personale, nel 55%; • Fare una nuova esperienza, nel 73% delle risposte; • Precedenti esperienze di amici, nel 96% delle risposte; • Guadagnare qualcosa, nel 65% delle risposte; • La possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro; nel 53 % delle risposte. Ricordiamo che ogni partecipante aveva la possibilità di scegliere due opzioni di risposta alla precedente domanda. Come possiamo vedere la principale ragione che ha motivato gli ex-volontari di Arci Servizio Civile Cesena concerne esperienze di conoscenti e amici che avevano esperito il SCN; seguono come principali fattori motivanti la possibilità di approfondire la propria formazione e di fare una nuova esperienza. Possiamo qui ipotizzare che questi giovani abbiano visto nel SCN l'occasione di approfondire conoscenze e competenze personali, nonché arricchire il proprio bagaglio esperienziale umano. In merito ai valori che possono aver motivato l'iniziare questa attività i ragazzi affermano di essersi sentiti motivati prima di intraprendere il percorso: • nel 58% dei casi, alla difesa non violenta e non armata della patria; • nel 83%, a collaborare e lavorare in gruppo; • nel 72%, a impegnarsi in azioni di servizio civile; • nel 57%, ad impegnarsi nell’associazionismo; • nel 87%, ad essere solidale. Sembra, quindi, essere stata la solidarietà il principale motore motivazionale che sprigiona il desiderio di intraprendere un percorso di SCN tra gli ex volontari di Arci Servizio Civile Cesena. Come sappiamo differenti sono i canali attraverso i quali raccogliere informazioni relativi al SCN; i ragazzi che hanno partecipato alla ricerca dichiarano di aver raccolto notizie sulle modalità di partecipazione attraverso: • Internet, nel 70% risposte; • Comune, nel 93%; • Banchetti-sportelli informativi, 92%; • Università, 93%; • Volantini informativi spediti a casa, 75%,
• Amici, 67%; • Pubblicità, 91%; • Media 96%. Anche in questo caso i partecipanti potevano scegliere tra più opzioni di risposta. Se gli amici rimangono il principale punto di riferimento nella scelta di intraprendere una nuova sfida come il SCN, vengono sicuramente preceduti da luoghi pubblici come Università e sportelli informativi per reperire informazioni utili. Percorso di crescita personale Ai partecipanti si chiedeva di rispondere ad una serie di domande che avevano l'obiettivo di sondare la loro crescita personale in termini di esperienze fatte in ambiti sociali e di volontariato, in termini di accresciuta consapevolezza nei confronti di tematiche sociali. Agli ex volontari è stato chiesto se prima del SCN avessero effettuato incarichi retribuiti nel sociale; l'80% dei partecipanti non aveva mai svolto incarichi retribuiti prima del SCN, il 7% nel volontariato, l'1% nella promozione sociale, l'1% nella cooperazione sociale e/o internazionale, il 7% in un altro campo. Per quanto riguarda esperienze non remunerate, tra i partecipanti il 41% di loro aveva effettuato esperienze di volontariato, mentre il 55% non aveva mai esperito attività di volontariato. Durante l’anno di servizio civile, sono incluse ore di formazione generale; agli ex volontari è stato chiesto quanto sia aumentata la loro consapevolezza riguardo i temi affrontati durante questa attività. Rispetto ai temi trattati nei momenti formativi i partecipanti dichiarano di aver aumentato la loro consapevolezza in: • servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato, nel 68% dei casi; • solidarietà e forme di cittadinanza attiva, nel 67%; • dovere di difesa della patria, nel 50%; • difesa civile non armata e non violenta, nel 59%; • protezione civile, nel 55%. Agli ex volontari ASC Cesena veniva inoltre chiesto quanto ritenessero che il SCN avesse contribuito nel migliorare una serie di personali attitudini; dichiarano che l'esperienza abbia coadiuvato: • a migliorare le proprie capacità relazionali, nel 71% dei partecipanti; • a diventare più maturo e responsabile, nel 72%;
• a difendere le proprie opinioni, nel 51%; • ad essere più sicuro nel prendere le decisioni, nel 52%; • ad essere più sicuro in se stesso, nel 57%; • a saper prendere iniziative, nel 61%; • a motivare ad aiutare gli altri, 64%; • a fornire gli strumenti per essere un cittadino attivo, 56%. Percorso di crescita formativa e professionale Sono state rivolte ai partecipanti domande che indagassero l'impatto del SCN sulla crescita professionale dei volontari in termini di acquisizioni di conoscenze, competenze, esperienza sia attraverso l'esperienza diretta sul campo relativa al proprio particolare progetto, sia relativa alle ore di formazione specifica. La prima domanda riguardava le percezioni dei partecipanti, nello specifico quanto ritenessero che la formazione specifica trattata in SCN avesse contribuito nell'approfondire la propria formazione; nelle seguenti modalità gli ex volontari dichiarano di aver: • Acquisito competenze nuove, nel 65% dei partecipanti; • Migliorato competenze che già avevi, nel 57%; • Acquisito conoscenze nuove, nel 68%; • Approfondito conoscenze che già avevi, nel 59%; • Acquisito capacità relazionali, nel 66%. Nel 51% dei volontari queste competenze acquisite sembrerebbero essere tornate utili anche nelle esperienze professionali successive. Veniva infine chiesto quanto ritenessero che l'esperienza di SCN avesse contribuito a (in questo caso era possibile scegliere anche due opzioni di risposta): • arricchire il tuo percorso formativo, nel 56%; • svolgere attività lavorative, nel 40%; • seguire dei corsi universitari, nel 7% delle risposte; • seguire dei corsi di formazione professionale; nel 7%; • svolgere tirocini e/o altre attività, nel 9%; • non ha contribuito a cambiamenti, 21% dei volontari.
Spendibilità nel mondo del lavoro Si è inoltre indagato quanto l'esperienza di SCN e quanto ad esso legato, sia stato spendibile nella ricerca, nella creazione e nell'ottenimento di un lavoro. È stato chiesto quanto l'attestato di partecipazione, rilasciato a fine servizio, sia stato utile in fase di concorso e colloquio lavorativo. Il 46% dei partecipanti dichiara di non aver mai partecipato ad un concorso lavorativo, mentre solo per il 9% l'attestato si è rivelato essere utile in fase di concorso. Per quanto concerne un eventuale colloquio lavorativo solo il 9% dichiara di non averne mai fatto uno, mentre il 25% ritiene di aver speso positivamente il proprio attestato in tale occasione. Maggiormente positivi sono i dati relativi all'esperienza maturata durante l'anno di SCN, che sembra essere stata spesa in maniera positiva in colloqui di natura lavorativa dal 45% dei partecipanti, contro il 42% che dichiara di aver trovato l'esperienza non spendibile in quella circostanza. Inoltre il 30% dei partecipanti, dopo l’anno di servizio civile ha continuato ad avere un rapporto lavorativo con la struttura in cui ha svolto servizio, mentre il 38% ha continuato ad avere un rapporto lavorativo con una struttura o in un'area simile a quella in cui ha prestato servizio. Nota positiva è rappresentata dal 21% di partecipanti che ha dichiarato di aver dato vita ad una propria attività professionale, motivata propria dall'esperienza fatta di SCN. Infine, il servizio civile ha permesso di conoscere servizi o persone a cui i volontari hanno potuto rivolgersi nella ricerca di un lavoro nel 39% dei casi. Ulteriori riflessioni È stato inoltre chiesto di valutare la propria esperienza di SCN in termini di caratteristiche estrinseche e materiali, di relazione tra enti, di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si chiedeva di valutare su una scala a 5 punti, di cui i primi tre esprimevano valori positivi (Ottimo, Buono, Discreto). I fattori misurati erano: • orario, valutato positivamente dal 89% dei partecipanti, sufficientemente dal 10%, insufficientemente dal 2%; • compenso, valutato positivamente dal 62% dei partecipanti, sufficientemente dal 24%, insufficientemente dal 14%; • diritti riconosciuti dal contratto (malattia, giorni di permesso, etc.), valutati positivamente dal 81% dei partecipanti, sufficientemente dal 14%, insufficientemente
dal 5%; • comunicazione tra l’ente promotore del servizio civile e la struttura dove l’hai svolto, valutata positivamente dal 74% dei partecipanti, sufficientemente dal 13%, insufficientemente dal 13%; • raggiungimento degli obiettivi presentati all’inizio del progetto, valutato positivamente dal 77% dei partecipanti, sufficientemente dal 16%, insufficientemente dal 7%; • raggiungimento degli obiettivi personali, valutato positivamente dal 78% dei partecipanti, sufficientemente dal 9%, insufficientemente dal 13%; • la possibilità di dare un contributo personale alle attività svolte, valutata positivamente dal 80% dei partecipanti, sufficientemente dal 10%, insufficientemente dal 10%. Altro elemento ritenuto fondamentale da indagare in questa ricerca è rappresentato dalla percezione che i volontari hanno avuto in servizio, relativa al come è stata vissuta la loro esperienza. Il 59% di loro infatti dichiara di averla sentita come un momento di vero e proprio volontariato, il 71% come di un momento di formazione e l'82% come lavoro. Diversamente dichiarano che il SCN dovrebbe essere vero e proprio volontariato nel 77% dei casi, un'occasione di formazione nel 93% e lavoro nel 75%. Altro importante elemento indagato riguarda il valore apportato dal contributo dei volontari in differenti frangenti legati all'ambiente in cui si svolgono i progetti di SCN. I partecipanti ritengono che il servizio civile contribuisca alla valorizzazione: • della collettività, nel 77% dei casi; • dei servizi alla persona, nell'81%; • del territorio, nel 76%; • dell’ente in cui hai svolto il servizio civile, nel 75%. Importante in questo caso sottolineare come il SCN venga percepito come utile in un'ottica sistemica, dove il contributo del volontario si ripercuote sul lungo termine in un più ampio raggio d'azione rispetto a quello del qui ed ora, rappresentato dalle strutture in cui si svolgono le attività dei differenti progetti. Si è chiesto inoltre ai partecipante se dopo la propria esperienza di servizio civile la consiglierebbero ad un amico: l'86% dei partecipanti risponde in maniera affermativa. Inoltre dopo la propria esperienza, il 70% degli ex volontari dichiara che alcuni dei propri amici si sono dimostrati interessati al SCN. Ricordiamo infatti che le precedenti esperienze di amici sono tra i principali fattori motivanti alla base di una scelta di questo tipo, nonché fonte informativa. Infine si è riflettuto su quella che era la proposta di trasformare il servizio civile da volontario a
obbligatorio. L' 85% dei partecipanti ritiene che sia importante che rimanga volontario come ora, contro il 15% che lo renderebbe obbligatorio. Suggerimenti per un continuo miglioramento Per concludere si è chiesto ai partecipanti di apportare, in maniera facoltativa, un proprio commento o suggerimento per migliorare in futuro le attività di SCN. Hanno risposto in 103 ex-volontari. Abbiamo tre principali tipologie di contributi: quelle che sottolineano la bellezza e l'importanza di questo percorso nella propria storia persona e professionale, quelle che suggeriscono veri e propri miglioramenti, quelle che si soffermano su ciò che non va, apportando critiche e suggerimenti di necessari cambiamenti. Per quanto concerne le prime, alcuni volontari ringraziano per l'opportunità avuta, non introducendo particolari suggerimenti, dal momento che il loro ricordo è particolarmente positivo, come nei seguenti casi: “Per la mia esperienza e per come l'ho vissuta dico solo che non deve migliorare in niente è perfetto così ed è uno dei miei più bei ricordi!!!!”, “Tenetelo in vita. È una risorsa”, “la mia esperienza è stata straordinaria e non cambierei niente”, “fate si che continui ad esistere, è utile per il territorio e cambia in positivo la vita di chi lo svolge”. Per quanto riguarda le proposte di miglioramento queste si concentrano in differenti direzioni, che vanno dall'aumento della retribuzione, alla riduzione del monte ore, al migliorare il monitoraggio di quanto avviene in struttura, potenziando i momenti di dialogo tra ente promotore, come in questo caso è ASC Cesena, e enti nei quali si svolgono i progetti, al creare un servizio che “accompagni” il volontario dalla fine del servizio alla ricerca di opportunità lavorative, magari alla luce dell'esperienza appena maturata. Alcuni suggerimenti in proposito infatti dicono: “la mia esperienza è stata davvero arricchente. l'unico punto che ancora oggi pare negativo con le persone con cui mi confronto è che vengono richieste tantissime ore di presenza a fronte di una retribuzione troppo bassa. nonostante sia un servizio di volontariato l'aspetto economico ha una forte valenza sulla motivazione e sulla partecipazione efficiente”, “FINANZIARLO!!! E ridurre le ore di servizio da 30 a 24 settimanali”, “andrebbe valorizzato di più e retribuito maggiormente”, “Pubblicizzare meno il servizio civile come "volontariato" perché attualmente di fatto è un vero e proprio lavoro, solo che non è pagato come tale. Allora o lo si stipendia come si deve, oppure lo si rende veramente una formazione volontaria (magari più breve che 12 mesi)”, “mantenere e migliorare i contatti tra ente promotore e strutture in cui si svolge il servizio civile”, “Creare un connubio tra inserimento lavorativo e scoperta delle capacità di ognuno nello spendersi in un progetto”. Molto spesso si percepisce incongruenza il concetto di volontariato con
cui si presenta il SCN e l'impegno effettivo che viene facilmente percepito come più assimilabile ad un impegno di natura lavorativa: pertanto viene manifestata la necessità di retribuirlo meglio o di modificarlo nella sua struttura temporale. Sarebbe utile verificare le motivazioni che spingono i ragazzi ad intraprendere questo percorso ed investire maggiormente in fase di formazione, in momenti di confronto, di riflessioni; interessante a riguardo il seguente parere: “Molti giovani purtroppo si "aggrappano" a questa cosa perché non si trova lavoro e si ha modo di iniziare e guadagnare. Personalmente anche io avevo iniziato con questa idea, ma quando sei lì e ti rendi utile per gli altri, lo stipendio passa in secondo piano”. Probabilmente sarebbe più saggio investire nel valore formativo ed orientativo del SCN, favorendo la crescita nelle sue differenti sfaccettature; alcuni volontari infatti sostengono la necessità di aumentare e migliorare l'aspetto della formazione: “secondo me ci dovrebbe essere più formazione prima dell'inizio del servizio civile”, “aumentare gli incontri formativi, per creare maggiormente un'idea di gruppo tra tutti i volontari”, “Serve più impegno e più formazione da parte della struttura (non insegnano, formano poco, ma sfruttano tanto)”. Altro tema importante riguarda il potenziamento del sistema informativo, necessitando ancora maggiore visibilità, soprattutto in ambienti in cui è possibile entrare direttamente in contatto con potenziali volontari; ad esempio: “Gli enti e le strutture che si occupano di far conoscere il servizio civile dovrebbero essere più presenti nelle scuole e dare modo ai genitori e ai figli di valutare questo percorso prima della maturità e magari ampliare anche i campi in cui si può svolgere. Lo Stato dovrebbe partecipare più attivamente al finanziamento e al mantenimento dei progetti di servizio civile”, “Maggiore informazione, soprattutto nelle scuole superiori. Maggiore sensibilizzazione. Attività pratiche che permettano di entrare in contatto con le attività che sarà possibile svolgere in servizio civile”. Per quanto concerne le note negative, le critiche e le richieste di radicali miglioramenti, vediamo che generalmente siamo di fronte ad aspettative deluse che spesso nascono probabilmente da attese meno realistiche o da problematiche di gestione dei rapporti all'interno delle strutture. Alcuni esempi: “Servono informazioni più dettagliate e più veritiere, cioè che il servizio civile non serve affatto a trovare lavoro, sarebbe più sincero da parte dello Stato e così molti ragazzi si risparmierebbero di perdere un anno e investirebbero il loro tempo capacità a qualcosa di più produttivo”, “E' troppo lavoro e poco formativo. Se si finisce per essere sfruttati, meglio toglierlo”, “Mi sarei aspettata una formazione ampia e utile anche al di fuori della struttura, invece vieni istruita soltanto il minimo per poterti far lavorare nella struttura, e poi uscita fuori non serve più”. Ancora una volta troviamo la necessità di vedere in quest'esperienza un momento di
investimento formativo che possa poi ripercuotersi sia nella ricerca del lavoro, sia nelle future esperienze, al fine di dare un senso di continuità e di reale valorizzazione al proprio impegno. In allegato sarà possibile trovare tutti i suggerimenti e le opinioni espressi dagli ex volontari. Conclusioni Quello che riteniamo fondamentale sottolineare, alla luce dei risultati di questa ricerca, è che il servizio civile rimane una grande esperienza di crescita, umana e formativa, che orienta i volontari in ambienti nuovi, nei quali possono desiderare avere un'opportunità di inserimento, ma che spesso conoscono poco, necessitando la guida e la tutela di figure che possano farsi carico del loro desiderio formativo e professionalizzante. Per molti quest'esperienza ha rappresentato e rappresenta una grande “prima” occasione, dalla quale si è preso tanto, crescendo, maturando, mettendosi alla prova. Per altri si è trattato di un'occasione dal grande potenziale, non o meno completamente espresso, che ha lasciato disattese grandi aspettative individuali, a causa di quelli che sono i limiti strutturali ancora presenti, ma per i quali è visibile un ampio margine di miglioramento. Da un lavoro di questo tipo si possono gettar le basi per importanti riflessioni volte al miglioramento di questa attività, che concede a numerosi giovani cittadini l'opportunità di sperimentare la solidarietà in un percorso di sviluppo civico, politico e umano. Sondare le aspettative dei volontari, conoscere meglio le strutture in cui si svolgono i progetti e i relativi bisogni, potenziare i contatti tra enti promotori, Dipartimento della Gioventù e per il Servizio Civile, strutture e servizi locali, potrebbero aiutare nel massimizzare l'utilizzo delle risorse al momento presenti, al fine di rendere le esperienze quanto più arricchenti e incisive possibile. Il Servizio Civile non è un'opportunità di sviluppo prettamente individuale, ma collettiva, volta a rinsaldare i legami di una società che giorno dopo giorno sente impellente il supporto dei propri membri, la “reticolarità” del contributo di ognuno, al fine di far fronte alle difficoltà che quotidianamente si fanno pressanti nella vita dei più. ARCI SERVIZIO CIVILE CESENA Dott.ssa MARIA IANNONE
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