L impatto del Covid-19 sul divario di genere in Italia - Daniela Del Boca
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FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE L‘Europa ha bisogno di democrazia sociale! Qual è l’Europa in cui vogliamo vivere? Come realizzare i nostri sogni per un’Europa di libertà, pace e democrazia nonostante le resistenze interne ed esterne? Come rafforzare la democrazia sociale in Europa? A questi temi si dedica la Fondazione Friedrich Ebert nella collana intitolata “Una politica per l’Europa”. Dimostriamo che L’integrazione europea può e deve essere democratica, socialmente equa in eco- nomia e affidabile in politica estera! – Gli ambiti tematici principali di cui la collana si occupa sono: – Europa democratica – Trasformazione socio-ecologica – Futuro del lavoro – Pace e sicurezza Tali temi sono argomento delle nostre pubblicazioni ed iniziative. Forniamo spunti e consulenze a coloro che hanno responsabilità nel mondo politico e sindacale. Stimoliamo il dibattito sul futuro dell’Europa e presentiamo proposte concrete su come strutturare ambiti politicamente centrali. Con la nostra collana “Una politica per l’Europa” vogliamo portare avanti il dibattito assieme a voi! Per ulteriori informazioni sull’argomento, cliccate qui: www.fes.de/de/politik-fuer-europa A proposito di questa pubblicazione In questo articolo analizziamo l'impatto della pandemia di Covid-19 sul divario di genere in Italia. L'Italia è stato il primo Paese europeo a segnalare casi di coronavirus. Il numero di casi è aumentato rapidamente e misure severe sono state attuate per contenere il virus. La severità delle misure ha avuto un impatto sul divario di genere toccando diverse dimensioni: accordi sul mercato del lavoro, chiusura delle scuole, divisione del lavoro all'interno della famiglia e violenza di genere. Abbiamo raccolto dati nel 2019 e nel 2020 per esplorare i legami tra gli accordi del mercato del lavoro e la divisione del lavoro all'interno della famiglia. I nostri dati suggeriscono che le donne dedicano molte più ore ai lavori domestici o alla cura dei figli rispetto ai loro partner. La divisione del lavoro all'interno della famiglia sembra essere fortemente influenzata dalle norme di genere, radicate nella cultura italiana. Questi risultati indicano che un congedo paterno obbligatorio più lungo potrebbe contribuire in modo significativo ad affrontare lo squilibrio di genere all'interno della famiglia. Sull’autore Daniela Del Boca e Professoressa di Economia all'Università di Torino e Fellow del Collegio Carlo Alberto. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università del Wisconsin-Madison. È inoltre Fellow del CEPR, del CESIFO e dell'IZA e membro dell'HCEO. Dal 2012 al 2020 è stata consigliere di amministrazione della Compagnia di San Paolo e membro del Consiglio scientifico di Confindustria. I suoi interessi principali sono l'economia del lavoro e l'economia della famiglia. È associate editor del Journal of Human Capital e della Review of Economics of the Household. Dal 2000 è direttrice di CHILD e dal 2020 direttrice scientifica dell'Unità di valutazione d'impatto del Collegio Carlo Alberto. Nel 2007 è stata insignita dell'Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica Italiana e nel 2021 ha vinto il Premio Tarantelli per il suo lavoro in economia del lavoro. Responsabile per questa pubblicazione Dr. Tobias Mörschel, Fondazione Ebert Italia
Daniela Del Boca L´impatto del Covid-19 sul divario di genere in Italia 1. INTRODUZIONE 2 2. IL COVID-19 E LA DISPARITÀ DI GENERE 4 3. IL COVID-19, LA CHIUSURA DELLE SCUOLE E I LAVORI DOMESTICI 4 4. IL COVID-19 E LA VIOLENZA DI GENERE 8 5. CONCLUSIONI E IMPLICAZIONI POLITICHE 9 Appendice 10 Bibliografia 10
FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE 2 1 INTRODUZIONE A inizio 2020, l'Italia è il primo Paese europeo a segnalare Il grafico n. 2 riporta il cosiddetto indice di stringenza per il casi di coronavirus, con tassi di infezione e mortalità tra i più medesimo periodo riportato nel grafico n. 1, evidenziando la alti. I primi contagi vengono rilevati a febbraio in Lombardia e severità delle misure adottate dal governo italiano durante la Veneto – i primi di marzo, il virus si è già diffuso in tutte le prima e la seconda ondata. L'indice di stringenza è una misu- regioni italiane. Il grafico n. 1 mostra il numero di nuovi casi regis- ra composita che tiene conto delle diverse politiche adottate trati quotidianamente dal 15 febbraio 2020 alla fine di marzo dai governi, tra cui il divieto di assembramento, la chiusura 2021; si osservano tre ondate di diversa entità e durata. dei luoghi di lavoro, la chiusura delle scuole e la sospensione dei viaggi. A inizio marzo 2020, il governo italiano impone drastiche mi- sure di contenimento del contagio, che comprendono limita- A fine dicembre 2020, i vaccini sono disponibili e vengono zioni alle attività e ai servizi pubblici e il divieto di circolazione somministrati prima al personale sanitario e poi, dopo pochi per le persone, salvo per comprovate esigenze di lavoro, mo- mesi, alla grande maggioranza della popolazione italiana. Nel tivi di salute o altre urgenti necessità. La propagazione del 2021, la disponibilità dei vaccini (Pfizer-BioNTech, Moderna e virus diminuisce notevolmente e nell'estate del 2020 le misu- AstraZeneca) riduce sensibilmente il tasso di mortalità per re vengono sospese. A ottobre dello stesso anno, tuttavia, il Covid. Lo stato di emergenza, che consente al governo di numero di casi ricomincia a crescere e il virus si diffonde an- adottare misure straordinarie per decreto legge, resta in vi- cor più che in primavera. A metà novembre 2020 i casi se- gore dall'inizio di febbraio 2020 fino al 31 marzo 2022. gnalati sono sei volte superiori a quelli della prima ondata. Per limitare l'impatto della nuova ondata pandemica si adottano Le misure adottate per ridurre la diffusione del virus (limita- nuove misure, anche se molto meno severe di quelle prese zione dei contatti personali, restrizioni di viaggio, chiusura di per arginare la prima ondata. scuole e aziende e ordine di restare a casa) hanno un impat- Grafico n. 1 Numero di nuovi casi di COVID-19 in Italia (nuovi casi, dati giornalieri) 50 k 40 k 30 k 20 k 10 k 0 Mar 21, 2021 Jan 20, 2021 Feb 09, 2021 Mar 01, 2021 Feb 15, 2020 Mar 06, 2020 Mar 26, 2020 Apr 15, 2020 Jun 04, 2020 May 05, 2020 May 25, 2020 Jul 04, 2020 Jul 24, 2020 Aug 13, 2020 Sep 02, 2020 Sep 22, 2020 Oct 12, 2020 Nov 01, 2020 Nov 21, 2020 Dec 11, 2020 Dec 31, 2020 Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/country/italy/
THE IMPACT OF COVID-19 ON ITALY'S GENDER GAP 3 to significativo sulla mobilità individuale, sulla partecipazione impatto sulla vita domestica e sulle responsabilità dei genito- al mondo del lavoro e sulla frequenza scolastica dei bambini. ri, nonché sul rendimento cognitivo e non cognitivo dei bam- Le ripercussioni sulla mobilità invalidano maggiormente le bini. Nel 2020, le scuole in Italia chiudono per 103 giorni, con- donne e gli anziani e questo perché sono soprattutto le don- tro una media di 50-55 giorni negli altri Paesi europei. ne a prendersi cura dei figli quando le scuole sono chiuse. I provvedimenti adottati per far restare la popolazione a casa hanno di fatto un maggiore impatto sulla mobilità delle don- ne, soprattutto di quelle in età compresa tra i 25 e i 44 anni, che più probabilmente si ritrovano con dei figli piccoli (Casel- li et al. 2021). Inoltre, l'attuazione dell'obbligo di distanzia- mento sociale riduce notevolmente la disponibilità di assi- stenza da parte dei nonni, aumentando ulteriormente lo sforzo dei genitori già penalizzati dalla chiusura delle scuole e dei servizi per l'infanzia. In ambito lavorativo, le severe misure anti-Covid costringono tanto le donne quanto gli uomini ad adattarsi a nuove moda- lità di lavoro, come il lavoro da casa, il prolungamento dell'o- rario di lavoro o l'assenza totale dal lavoro. Per quanto riguar- da il sistema educativo, le misure di distanziamento sociale portano alla chiusura delle scuole per diversi mesi, con un Grafico n. 2 Indice di stringenza 100 80 60 40 Feb 2021 Feb 2020 Mar 2020 Apr 2020 Nov 2020 Fonte: https://ourworldindata.org/covid-stringency-index
FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE 4 2 IL COVID-19 E LA DISPARITÀ DI GENERE Le misure restrittive adottate dai governi per ridurre la diffu- sistema sanitario italiano e misure di protezione civile per pre- sione del virus hanno avuto un forte impatto sulla partecipa- servare i posti di lavoro e sostenere i redditi dei lavoratori li- zione di uomini e donne al mercato del lavoro. cenziati e autonomi. L'iniziativa prevede anche altre misure a sostegno delle imprese, tra cui il differimento delle imposte e Se in passato le crisi economiche si erano ripercosse mag- dei pagamenti delle bollette, nonché misure a sostegno della giormente sugli uomini (per lo più impiegati nel settore ma- concessione di credito. nifatturiero), il Covid-19 ha avuto un impatto negativo più forte sulle condizioni di lavoro delle donne che degli uomini. L'Italia è particolarmente interessante in questo contesto, in Tra i settori economici più colpiti dalle restrizioni alla mobilità quanto ha un mercato del lavoro fortemente eterogeneo, rientrano gli alberghi e i ristoranti, il commercio al dettaglio con ben note sostanziali e persistenti differenze regionali. (escluso il comparto alimentare e farmaceutico) e i servizi ar- L'attività industriale è concentrata al nord e al centro del Pae- tistici e ricreativi, settori caratterizzati da una forte presenza se, mentre l'industria alimentare e il turismo si concentrano femminile. Ecco perché tutti gli studi concordano sul fatto che soprattutto al sud. Già prima del 2020 l'Italia era tra i Paesi più la pandemia di Covid-19 possa essere considerata una deboli dell'OCSE per occupazione, disoccupazione e sottoc- "she-cession", una recessione al femminile, che ha colpito so- cupazione (OCSE 2020), a causa del permanere di un ampio prattutto le donne, attualmente più esposte al rischio di po- divario occupazionale tra i generi e di un tasso di partecipa- vertà (Alon et al. 2020; Barbieri et al. 2020; Bonaccini et al. zione femminile alla forza lavoro estremamente basso. Oltre 2021). alla sproporzionata perdita di lavoro a inizio pandemia, le donne hanno incontrato maggiori difficoltà a reinserirsi nel Le donne sono sovrarappresentate nei settori considerati es- mondo del lavoro nel periodo tra le prime due ondate di senziali e nelle professioni che non possono essere svolte da Covid-19, nell'estate del 2020 e per tutto il 2021. Le donne casa (OCSE 2021). Tendenzialmente, poi, sono più presenti sono state spesso licenziate anche per l'impossibilità di ade- nei servizi come il commercio al dettaglio, il turismo e la rice- guare i settori a prevalenza femminile al lavoro da remoto zione, rimasti chiusi o sottoposti a rigide restrizioni per un (Profeta, 2021). Secondo Fiaschi e Tealdi (2022), la pandemia determinato periodo. È inoltre più probabile che siano le don- di Covid-19 ha avuto effetti asimmetrici sulle diverse catego- ne a lavorare nel settore informale, percependo compensi in rie di persone, definite in base al genere, all'età e all'area ge- contanti impossibili da tracciare e senza poter beneficiare ografica. Ha colpito soprattutto le donne, in particolare quel- delle indennità, come ad esempio i regimi di disoccupazione le che vivono in famiglie numerose e al Sud Italia.. Tali (Parlamento europeo 2021).1 risultati sono riconducibili sia alla presenza di bambini piccoli, che vincolano fortemente la partecipazione delle donne al Per mitigare gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro, mondo del lavoro, che alle minori opportunità di lavoro nel il governo italiano mette proattivamente in campo due im- Sud Italia, con una conseguente forte auto-selezione di don- portanti misure: il blocco dei licenziamenti e l'estensione di ne sul mercato del lavoro. un precedente programma di cassa integrazione (Barbieri et al. 2020). Inoltre, introduce il provvedimento noto come "Cu- Negli anni precedenti la pandemia, il tasso di occupazione ra Italia" - un pacchetto di misure emergenziali come prima femminile italiano era già tra i più bassi in Europa. Dall'inizio risposta finanziaria all'epidemia di Covid-19, mirate a sostene- della pandemia, il tasso è sceso dal 50,1% di dicembre 2019 re il sistema sanitario italiano, oltre che i singoli cittadini e le al 47,9% di dicembre 2020, mentre il tasso di occupazione imprese. Il provvedimento comprende fondi per rafforzare il maschile è passato dal 67,9% del 2019 al 66,4% del 2020, sebbene le donne abbiano un livello di istruzione superiore a quello degli uomini (il 64,5% delle donne italiane possiede 1 Il 49,5% dei ristoranti in Italia è intestato a e gestito da donne, così un titolo di studio di scuola secondaria contro il 59,8% degli come il 48,9% dei bar e lo 0,9% delle mense e delle attività di catering. Circa il 52% di tutti i lavoratori impiegati nel settore della ristorazione uomini, mentre il 22,4% delle donne ha un titolo di studio sono donne. Sia in Italia che nel mondo, oltre il 64% dei lavoratori del superiore contro il 16,8% degli uomini). Alla fine del 2021, il settore del commercio al dettaglio è costituito da donne. Inoltre, oltre tasso di occupazione maschile era nettamente superiore a il 30% delle donne lavora a tempo parziale ed è impiegato principal- mente nel settore dell'economia informale, dove i diritti dei lavoratori quello femminile (il 67,5 per cento rispetto al 50,5 per cento) e le garanzie sanitarie sono minori (Eurostat 2021). (ISTAT 2021). Il tasso di inattività maschile è passato dal 25,3
THE IMPACT OF COVID-19 ON ITALY'S GENDER GAP 5 per cento al 27,0 per cento fino al 26,0 per cento mentre quello femminile dal 43,7 per cento al 46,0 per cento fino al 44,1 per cento, a dimostrazione delle difficoltà che le donne incontrano nel conciliare l'attività lavorativa con quella ex- tra-lavorativa quando la frequenza scolastica dei figli non è costante. Per di più, le donne tendevano già a lavorare maggiormente a tempo parziale e a interrompere l'attività lavorativa dopo aver avuto un figlio. Rispetto agli uomini, infatti, tendono ad avere un minore attaccamento al lavoro, con carriere interrot- te in seguito alla nascita dei figli e guadagni in proporzione più bassi nell'arco della loro vita. È probabile che queste inter- ruzioni contribuiscano al divario di pensione tra i generi. Di fatto, mentre il 24,4% delle donne italiane appartiene al quin- tile più basso della distribuzione del reddito pensionistico, solo il 15,2% degli uomini rientra nello stesso quintile (ISTAT 2021). Le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini, quindi devono risparmiare di più, e probabilmente trascorre- ranno buona parte della pensione in vedovanza. Con meno risorse disponibili e una maggiore aspettativa di vita, la sicu- rezza finanziaria delle donne dopo il pensionamento è po- tenzialmente più a rischio di quella degli uomini. Le pensioni delle donne sono notevolmente inferiori a quelle degli uomi- ni, in media del 27% nell'UE, ma di oltre il 40% in alcuni Pae- si europei (Angelici et al. 2020).
FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE 6 3 IL COVID-19, LA CHIUSURA DELLE SCUOLE E I LAVORI DOMESTICI La chiusura delle scuole e delle strutture per l'infanzia ha co- La società italiana si distingue per un forte squilibrio nella ri- stretto i genitori a conciliare le attività lavorative per aumen- partizione degli impegni familiari tra donne e uomini; per tare il tempo da dedicare alla cura e all’aiuto dei figli con questo motivo, l'onere aggiuntivo è ricaduto in modo spro- l'apprendimento a distanza e i compiti. Le nuove esigenze di porzionato sulle donne. Infatti, sono state più le lavoratrici assistenza all'infanzia ricoprono un ruolo importante quando che i lavoratori ad aumentare il tempo dedicato ai lavori do- si vuole capire perché dall'inizio della pandemia ci sia stato mestici e alle responsabilità di cura dei figli in Italia durante la un aumento del divario occupazionale tra i sessi, a riconferma pandemia. di quanto già ipotizzato in merito all'impatto della crisi sulla disuguaglianza di genere. Per analizzare la correlazione tra le modalità di lavoro e la suddivisione del lavoro all'interno della famiglia, sono stati Sul fronte dell'offerta, le donne con figli hanno potuto contri- raccolti i dati emersi da un'indagine condotta in tre periodi buire meno al mercato del lavoro per l'impossibilità di usufru- diversi: ad aprile 2019, ad aprile 2020 e a novembre 2020 su ire di servizi di assistenza all'infanzia formali (scuole e asili ni- un campione rappresentativo di 1.249 donne lavoratrici italia- do) e informali (nonni e babysitter). Se il 57% dei posti di ne. Sono stati quindi analizzati gli effetti della prima e della lavoro persi dagli uomini da gennaio 2020 è stato nuova- seconda ondata di Covid-19 sulle modalità di lavoro, sul lavo- mente occupato entro la seconda metà dello stesso anno, ro domestico e sulla cura dei figli (Del Boca et al. 2020; Del questa stessa percentuale è solo del 36% per i posti di lavoro Boca et al. 2021). persi dalle donne (ISTAT 2021). Il grafico n. 3 mostra le modalità di lavoro delle donne e dei rispettivi partner nei tre periodi analizzati. A fronte delle mi- sure più blande adottate nella seconda ondata, un maggior numero di persone è rimasto al proprio abituale luogo di la- voro e un minor numero di persone ha lavorato da casa o ha smesso di lavorare. Grafico n. 3 Modalità di lavoro durante la prima e la seconda ondata di Covid-19 Prima ondata di COVID-19 Seconda ondata di Covid-19 70 % 65 % 58 % 60 % 50 % 44 % 40 % 37 % 33 % 33 % 30 % 30 % 24 % 23 % 18 % 16 % 20 % 15 % 10 % 0% Lavorando sul solito Lavorando da casa Non lavorando Lavorando sul solito Lavorando da casa Non lavorando posto di lavoro posto di lavoro donne partner Fonte: Del Boca et al. 2022.
THE IMPACT OF COVID-19 ON ITALY'S GENDER GAP 7 Il grafico n. 4 mostra il numero di ore che donne e uomini Volendo analizzare come vari il tempo dedicato dalle donne prima e dopo l'inizio della pandemia e nelle due ondate han- e dagli uomini ai lavori domestici e alla cura dei figli in base no rispettivamente hanno dedicato ai lavori domestici, alla alle diverse modalità di lavoro dei due partner, per quasi tutte cura dei figli e all'aiuto di questi ultimi nell'apprendimento a le possibili combinazioni di modalità di lavoro, le donne tra- distanza. scorrono molte più ore dei loro partner lavorando a casa. An- che in situazioni simmetriche, ovvero quando entrambi i par- La distribuzione delle ore dedicate quotidianamente ai lavori tner lavorano sul proprio abituale luogo di lavoro o da casa, le domestici durante le due ondate di Covid-19 evidenzia come, donne dedicano più tempo degli uomini agli impegni familia- a seguito delle misure meno restrittive adottate durante la ri (Del Boca et al. 2022). Questo dato evidenzia quanto radi- seconda ondata, tanto le donne quanto i loro partner abbia- cate e persistenti siano le norme di genere all'interno della no dedicato meno tempo ai lavori domestici durante la se- famiglia italiana. conda ondata rispetto alla prima, sebbene le donne abbiano sempre dedicato più tempo degli uomini ai lavori domestici. Donne e uomini hanno dedicato meno tempo alla cura dei figli durante la prima ondata rispetto alla seconda, ma le don- ne hanno comunque dedicato più ore al giorno alla cura dei figli e all'aiuto con l'apprendimento a distanza. Grafico n. 4 Ore dedicate ai lavori domestici, alla cura dei figli e all’aiuto dei figli nell’apprendimento a distanza prima dell’emergenza e durante le prime due ondate di Covid-19 lavoro domestico cura dei bambini 7,0 6,0 6,0 4,9 5,0 4,2 3,9 4,0 3,0 2,9 3,0 2,3 2,4 2,6 2,0 1,5 1,1 1,2 1,0 0,0 Pre-COVID Ondata 1 Ondata 2 Pre-COVID Ondata 1 Ondata 2 didattica a distanza 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 2,0 1,4 1,5 0,8 1,0 0,9 1,0 0,0 Donne con partner partner Pre-COVID Ondata 1 Ondata 2 Fonte: Del Boca et al. 2022.
FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE 8 4 IL COVID-19 E LA VIOLENZA DI GENERE Le misure adottate per diminuire il tasso di contagio, come il La chiusura delle scuole ha modificato le dinamiche familiari lockdown e il distanziamento sociale, hanno avuto un impat- e portato i genitori ad assumersi ulteriori responsabilità sco- to indiretto sulla violenza contro le donne. Gli esperti e i poli- lastiche e didattiche nei confronti dei figli, aumentando i livel- tici parlano di "pandemia ombra", in quanto la violenza si è li di stress in casa. In effetti, l'aumento percentuale degli epi- intensificata durante la crisi epidemiologica. sodi di violenza domestica è stato maggiore per le coppie con figli. Tuttavia, l'aumento dello stress in famiglia può an- Stando ai media e alle statistiche italiane, le donne hanno che derivare dalle preoccupazioni per il maggiore isolamento maggiori probabilità di essere uccise dal proprio partner, ex sociale derivante dai lockdown. In Italia, come in altri Stati partner o membro della famiglia di sesso maschile. La pande- membri dell'UE, la pandemia ha evidenziato problemi strut- mia ha determinato un aumento dei casi di violenza contro le turali nella violenza contro le donne e nella protezione delle donne, anche per via di una maggiore disoccupazione e pre- vittime. carietà. Di conseguenza, le donne, meno indipendenti e au- tonome, con minori interazioni sociali, sono state esposte a maggiori tensioni dovute alla convivenza forzata e alla chiu- sura delle scuole. La violenza di genere, spesso perpetrata dagli uomini, è for- temente legata alla presenza di stereotipi di genere profon- damente radicati nella cultura italiana. Con l'aumento della crisi e dell'incertezza a livello individuale e familiare durante i lockdown, sono aumentati gli episodi di violenza in ambito familiare (Angelucci e Heath 2020). Le donne erano spesso costrette a restare in casa, cosa che ha limitato la loro capa- cità di cercare aiuto. La somma di questi fattori psicologici, sociali, economici e individuali ha determinato una sostanzia- le diminuzione della libertà e dell'autonomia delle donne, cui segue, da un punto di vista economico, un aumento del loro livello di povertà. Durante il primo lockdown, a marzo e aprile 2020, le telefo- nate che segnalavano episodi di violenza al numero verde 1522 sono aumentate del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questa tendenza si è protratta fino a raggiungere un picco a giugno 2020, con un aumento percentuale delle chiamate al numero verde pari al 120% rispetto allo stesso periodo del 2019 (Lundin et al. 2021; Bellizzi et al. 2020). A peggiorare è stata anche la condizione delle donne che già vivevano in famiglie violente, come riferiscono studi recenti. Più di due terzi delle chiamate effettuate ai centri antiviolenza nel 2020 sono state fatte da donne che avevano già chiama- to in passato (Di Cristofaro e Rossillo 2021).
THE IMPACT OF COVID-19 ON ITALY'S GENDER GAP 9 5 CONCLUSIONI E IMPLICAZIONI POLITICHE Una delle politiche più importanti affrontate nel dibattito pubblico per ridurre il divario di genere in Italia riguarda l'of- ferta di servizi di assistenza all'infanzia per i bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, notevolmente inferiore rispetto al resto d'Europa (25% in Italia, rispetto al 59% in Francia, 42% in Spagna e 35% in Germania). L'obiettivo principale è quello di aumentare l'offerta di servizi per la prima infanzia (età 0-3) e di aumentare le possibilità di assistenza a tempo pieno per i bambini (età 3-5) con una di- stribuzione più uniforme tra le regioni. Se i servizi per la prima infanzia fossero più diffusi e meglio distribuiti tra le regioni, sarebbe certamente importante facilitare la conciliazione tra lavoro e cura dei figli. Tuttavia, una maggiore offerta di servi- zi per l'infanzia non sembra essere sufficiente a risolvere quella disparità di genere all'interno della famiglia che emer- ge chiaramente dai dati e dai dibattiti politici. Secondo i nostri studi, infatti, sembra difficile cambiare la ri- partizione del lavoro all'interno del nucleo familiare, poiché le donne si dedicano maggiormente alla famiglia di quanto fac- ciano gli uomini, anche quando entrambi i sessi hanno le stesse modalità di lavoro (entrambi lavorano da casa o en- trambi lavorano sul posto di lavoro). Apparentemente, solo altre politiche che spingano per un cambiamento culturale rispetto ai ruoli dei genitori potrebbero invertire la situazione attuale. Le ricerche condotte in altri Paesi europei che hanno speri- mentato un congedo di paternità più lungo hanno dimostra- to come l'introduzione di tale misura determini un cambia- mento verso un modello di genere più egualitario (Farré et al. 2022; Eckber et al. 2013; Dunatchik e Özcan 2020). I nostri risultati per l'Italia indicano che un congedo di pater- nità più lungo sarebbe importante per coinvolgere gli uomini per periodi più lunghi e più direttamente nelle attività dome- stiche. L'attuazione di un congedo di paternità obbligatorio più lungo (attualmente fissato a 10 giorni in Italia) potrebbe potenzialmente aiutare a riequilibrare il carico di lavoro delle donne (tanto a casa quanto nel mondo del lavoro) e potreb- be far evolvere le norme di genere italiane dalla struttura fa- miliare tradizionale verso modelli di ruolo più egualitari.
FRIEDRICH-EBERT-STIFTUNG – POLITICS FOR EUROPE 10 Appendice Bibliografia 2 Grafico n. 1 Alon, T./M. Doepke/J. Olmstead-Rumsey/M. Tertilt (2020): This time Numero di nuovi casi di COVID-19 in Italia it’s different: The role of women’s employment in a pandemic recession. IZA discussion paper no. 13562. 3 Grafico n. 2 Indice di stringenza Angelici, M./D. Del Boca/N. Oggero/P. Profeta/M. C. Rossi/C. Villosio (2020): Pension information and women’s awareness, in: Cesifo 8563. 7 Grafico n. 3 Modalità di lavoro durante la prima e la seconda Angelucci, M./R. Heath (2020): Women empowerment programs and ondata di Covid-19 intimate partner violence, in: AEA Papers and Proceedings, 110: 610–614. 7 Grafico n. 4 Barbieri, T./G. Basso/S. Scicchitano (2020): Italian workers at risk during Ore dedicate ai lavori domestici, alla cura dei figli e the COVID-19 epidemic. INAPP working paper no. 46. all’aiuto dei figli nell’apprendimento a distanza prima dell’emergenza e durante le prime due ondate Bellizzi, S./A. Nivoli/L. Lorettu/G. Farina/M. Ramses/A. Ronzoni di Covid-19 (2020): Violence against women in Italy during the COVID-19 pandemic, in: International Journal of Gynecology and Obstetrics, 150(2): 259. Bonaccini, L./G. Gallo/S. Schicchitano (2021): Will it be a she-cession? GLO working paper 771. Caselli, F./F. Grigoli/D. Sandri/A. Spilimbergo (2021): Mobility under the COVID-19 pandemic: asymmetric effects across gender and age, in: IMF Economic Review, 1–34. Del Boca, D./N. Oggero/P. Profeta/M. Rossi (2020): Women’s and men’s work, housework and childcare, before and during COVID-19, in: Review of Economics of the Household, 18(4): 1001–1017. Del Boca, D./N. Oggero/P. Profeta/M. Rossi (2022) “Did COVID-19 affect the division of domestic activities within the household? “ IZA Journal of Labor Economics forthcoming Di Cristofaro, D.C./S. Rossillo (2021): Femminicidi e violenza aumentano, che cosa stiamo sbagliando? [Femicide and violence are on the rise, what are we doing wrong?], in: Il Sole 24ore, 25 November. Dunatchik, A. and B. Özcan (2020): Reducing mommy penalties with daddy quotas, in Journal of European Social Policy 31 (22): 175–191. Eurostat (2021): Retrieved from https://ec.europa.eu/eurostat/web/ main/home Eckberg, J./R. Eriksson/G. Friebel (2013): Parental leave: A policy eva- luation of the Swedish Daddy Months’ Reform, in: Journal of Public Econo- mics, 97(1): 131-143. European Parliament (2021): COVID-19 and its economic impact on women and women’s poverty. Technical report. Farré, L./C. Felfe/L. González/P. Schneider (2020) Changing gender norms across generations: evidence from a paternity leave reform. Available at econ-papers.upf.edu Fiaschi, D./C.Tealdi (2022): Scarring effects of the COVID-19 pandemic on the Italian labour market. IZA working paper. ISTAT (2021): Rapporto annuale 2020. La situazione del Paese. Rome: Istituto Nazionale di Statistica. Available at https://www.istat.it/storage/ rapporto-annuale/2020/Rapportoannuale2020.pdf. Lundin R./B. Armocida/P. Sdao/S. Pisanu/I. Mariani/A. Veltri/M. Lazzerini (2021): Gender-based violence during the COVID-19 pandemic response in Italy, in: Journal of Global Health, 10(2): 020359. OECD (2020): Pensions at a Glance. Paris: OECD Publishing. Available at https://www.oecd.org/publications/oecd-pensions-at-a-glance-19991363. htm OECD (2021): Women at the core of the fight against COVID-19 crisis. Technical report. Paris: OECD Publishing. Profeta, P. (2020): Gender and Public Policy. Cambridge: Cambridge University Press. Profeta, P. (2021): COVID-19 and its Impact on Women and Women’s Poverty. Brussels: European Parliament.
La Fondazione Friedrich-Ebert La Fondazione Friedrich-Ebert (FES), fondata nel 1925, è la più antica tra le fonda- zioni politiche tedesche. Ancora oggi legata all’eredità di colui da cui prende il no- me, si impegna per i valori fondamentali della democrazia sociale: libertà, giustizia, solidarietà. Sul piano ideale si ricollega alla socialdemocrazia e ai liberi sindacati. L’opera di promozione della democrazia sociale da parte della FES si articola soprattutto in: – formazione politica mirata al rafforzamento della società civile – consulenza politica – cooperazione internazionale (sedi estere in più di 100 Paesi) – promozione dei talenti con borse di studio – cura della memoria collettiva della democrazia sociale (per es. archivio e biblioteca). EDITORE © 2022 FES Italia Piazza Capranica, 95 00186 Roma https://italia.fes.de L’uso commerciale del materiale pubblicato dalla Fondazione Friedrich Ebert è concesso solo previa autorizzazione scritta da parte della Fondazione. Le posizioni espresse in questa pubblicazione non sono necessariamente condivise dalla Fondazione Friedrich Ebert. Le pubblicazioni della Fondazione Friedrich Ebert non possono essere utilizzate per scopi di campagna elettorale. Copertina: picture alliance/Westend61 Progetto grafico: www.bergsee-blau.de Realizzazione/Layout: www.stetzer.net
L'impatto del Covid-19 sul divario di genere in Italia In questo articolo analizziamo l'impatto della pandemia di Covid-19 sul divario di genere in Italia. L'Italia è stato il primo Paese europeo a segnalare casi di coronavirus. Il numero di casi è aumentato rapidamente e misure severe sono state attuate per contenere il virus. La severità delle misure ha avuto un impatto sul divario di genere toccando diverse dimensioni: accordi sul mercato del lavoro, chiusura delle scuole, divisione del lavoro all'interno della famiglia e violenza di genere. Abbiamo raccolto dati nel 2019 e nel 2020 per esplorare i legami tra gli accordi del mercato del lavoro e la divisione del lavoro all'interno della famiglia. I nostri dati suggeriscono che le donne dedicano molte più ore ai lavori domestici o alla cura dei figli rispetto ai loro partner. La divisione del lavoro all'interno della famiglia sembra essere fortemente influenzata dalle norme di genere, radicate nella cultura italiana. Questi risultati indicano che un congedo paterno obbligatorio più lungo potrebbe contribuire in modo significativo ad affrontare lo squilibrio di genere all'interno della famiglia.
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