L'assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 2016
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2016 CAPITOLO II L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia
Introduzione 6.474 mln € 12% Nel 2015 il Prodotto Interno Lordo (PIL) ai prezzi di mercato è stato pari a 1.635.514 milioni di 14.207 mln € 31.915 mln € euro correnti, facendo registrare una crescita 27% 61% dell’1,4% rispetto all’anno precedente (cfr. Tabella 2.1); crescono anche, seppure con tassi leggermente inferiori, la spesa delle famiglie (1,1%) e gli investi- menti (+1,2%). Pertanto i principali indicatori della Telecomunicazioni Media Servizi postali situazione economica del nostro paese, in contro- Figura 2.1 - Ricavi del settore tendenza rispetto al recente passato in cui si erano delle comunicazioni (2015) avvertiti in maniera decisa gli effetti della crisi, mo- strano finalmente delle dinamiche di crescita. spetto al 2014), mentre per il settore dei media, ma soprattutto per quello delle telecomunicazioni, la Tabella 2.1 - L’economia italiana flessione registrata nel corso del 2015 (rispettiva- (mln € - valori a prezzi correnti) mente –1,2% per il settore dei media e –1,5% per il Var. % Var. % 2014 2015 settore delle telecomunicazioni) può essere sicura- 2013/2014 2014/2015 mente considerata una nota positiva se comparata PIL 1.612.929 1.635.514 +0,5 +1,4 alle contrazioni degli anni precedenti (–3,2% per il Spesa delle famiglie 997.493 1.008.653 +0,5 +1,1 settore dei media e –7,7% per quello delle telecomu- Investimenti 119.884 121.321 –1,6 +1,2 nicazioni nel 2014). Fonte: Istat, Conti economici trimestrali, IV trimestre 2015. Tabella 2.2 - Composizione dei ricavi del settore In questo contesto macroeconomico, le risorse delle comunicazioni (mln €) economiche del settore delle comunicazioni – che Var. % 2014 2015 2014/2015 include le telecomunicazioni, i media e i servizi po- Telecomunicazioni 32.404 31.915 –1,5 stali – ammontano complessivamente a 52,6 mi- Rete fissa 16.561 16.154 –2,5 liardi di euro, in leggera flessione (–1%) rispetto al Rete mobile 15.843 15.761 –0,5 2014 (cfr. Tabella 2.2)16. Dalla Figura 2.1 emerge che Media 14.378 14.207 –1,2 il contributo più rilevante proviene dal comparto Televisione e Radio 8.434 8.501 0,8 delle telecomunicazioni, che rappresenta il 63% del- Tv in chiaro 4.468 4.530 1,4 l’intero settore delle comunicazioni (circa 31,9 mi- Tv a pagamento 3.375 3.324 –1,5 liardi di euro). Segue il settore dei media Radio 591 647 9,5 (televisione, radio, editoria e Internet), con un’inci- Editoria 4.320 3.998 –7,5 denza sul totale pari al 24% (corrispondente a 12,2 Quotidiani 2.111 2.011 –4,7 miliardi di euro), ed infine quello dei servizi postali Periodici 2.209 1.987 –10,0 con un incidenza del 13% (6,4 miliardi di euro). Internet 1.624 1.708 5,2 Il mutato contesto macroeconomico sta influen- Servizi postali 6.360 6.474 1,8 zando anche il settore delle comunicazioni in cui si Servizio universale 1.845 1.729 –6,3 ravvisa un rallentamento della dinamica di contra- Servizi in esclusiva 327 329 0,6 zione delle risorse che ha caratterizzato gli anni pre- Altri servizi postali 1.016 1.000 –1,6 cedenti (cfr. Tabella 2.2); anzi, per il settore dei Corriere espresso 3.172 3.416 7,7 servizi postali nel 2015 si è verificata un’inversione TOTALE 53.142 52.596 –1,0 di tendenza con una crescita dei ricavi, (+1,8% ri- ––––––––– 16 I valori riferiti all’anno 2015 sono basati su stime effettuate dall’Autorità. 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 55
Sempre dalla Tabella 2.2, inoltre, è possibile 2.1 Gli scenari nei mercati delle trarre alcune informazioni circa il contributo di cia- telecomunicazioni scun segmento di mercato ai ricavi del settore nel suo complesso; per le telecomunicazioni, infatti, la Principali trend del 2015 riduzione maggiore si è manifestata nei ricavi da La spesa di famiglie ed imprese in servizi di rete fissa (–2,5%), mentre la contrazione dei ricavi telecomunicazione nel 2015 mostra una ridu- da rete mobile si è quasi annullata (–0,5%). Per zione dell’1,4% che risulta notevolmente più quanto riguarda il settore dei media, la compo- contenuta rispetto a quella dell’anno prece- nente radiotelevisiva cresce dello 0,8%, grazie so- dente (–6,5%). prattutto alla crescita delle risorse provenienti dalla Continuano a contrarsi i tradizionali servizi Tv in chiaro e a quelle del segmento radio, mentre voce (–8,2%), ma crescono le risorse derivanti continua a perdere risorse il comparto dell’editoria dai servizi dati (+4,8%). (–7,5%), soprattutto a causa della flessione signifi- Gli investimenti in infrastrutture di telecomu- cativa dei periodici17 (–10%). Il segmento online, in- nicazioni crescono consistentemente (+24% vece, continua ad espandersi (+5,2%), ma ad un per la rete fissa, +15,5% per la rete mobile). passo più lento rispetto agli anni passati; a tal pro- La domanda inizia a seguire l’offerta; nel posito, basti pensare che la crescita nel 2014 è stata corso del 2015 sono raddoppiati gli accessi ul- esattamente doppia rispetto a quella del 2015. Le trabroadband. entrate riconducibili ai servizi postali, invece, mo- Aumenta la diffusione della larga banda mo- strano una forte riduzione nella componente rela- bile; il numero di SIM utilizzate anche per ser- tiva al servizio universale (–6,3% rispetto al 2014), vizi dati ha superato quello delle SIM bilanciata, però, dalla crescita delle attività di cor- utilizzate esclusivamente per traffico vocale. riere espresso (+7,7%). Il quadro concorrenziale del 2015, nella rete Per quanto riguarda l’incidenza del settore delle fissa, evolve secondo dinamiche simili a quelle comunicazioni, e dei singoli segmenti che lo com- sperimentate l’anno precedente: ad una pro- pongono, sul PIL, si rileva una sua sostanziale co- gressiva riduzione della quota di mercato di stanza nel tempo (cfr. Tabella 2.3); in particolare, il Telecom Italia si affianca una crescita dei prin- settore delle comunicazioni incide, nel suo insieme, cipali competitor ed in particolare degli opera- per circa il 3,2% sul PIL, con le telecomunicazioni tori di accesso Fixed Wireless (FWA) i quali, che pesano per il 2%, i media per lo 0,8% e i servizi tuttavia, sotto il profilo quantitativo rappre- postali per lo 0,4%. sentano un fenomeno ancora marginale. Il mercato sembra in attesa degli effetti, nella Tabella 2.3 - Incidenza del settore rete fissa, dell’entrata di Enel sul mercato delle comunicazioni sul PIL (%) della larga banda, e nelle telecomunicazioni 2014 2015 mobili degli effetti derivanti dall’eventuale Telecomunicazioni 2,0 2,0 fusione tra gli operatori Wind e H3G. Media 0,9 0,8 Il processo di convergenza tra telecomunica- Televisione e Radio 0,5 0,5 zioni di rete fissa e media inizia a registrare svi- Editoria 0,3 0,2 luppi quantitativi di un certo rilievo; nel 2015 il Internet 0,1 0,1 traffico dati, a fronte di una crescita delle linee Servizi postali 0,4 0,4 broadband complessivamente inferiore al 4%, TOTALE 3,3 3,2 evidenzia un aumento annuo di circa il 30%. Fonte: dati aziendali e Istat ––––––––– 17 Per quanto riguarda il comparto dei periodici, si precisa che lo stesso, a causa dell’ampia trattazione che l’argomento richiede- rebbe e per la minor valenza assunta nella prospettiva di tutela del pluralismo informativo rispetto agli altri mezzi, non sarà oggetto di trattazione specifica nel paragrafo 2.2. 56 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
Nel settore delle telecomunicazioni nel 2015 è misura sintetica dei prezzi dei servizi di telecomu- possibile ravvisare un freno alla flessione delle ri- nicazioni, mostra negli ultimi anni un andamento sorse complessive registrata negli anni precedenti, nettamente più contenuto rispetto all’indice gene- come misurato dal rapporto fra ricavi da servizi e rale dei prezzi18. Va evidenziato che nel corso del Prodotto Interno Lordo, dalla riduzione nella fles- 2015 si è registrato un leggero aumento dell’indice sione della spesa delle famiglie in servizi di TLC, dei prezzi delle telecomunicazioni (+1,37%) dovuto, mentre per gli investimenti in infrastrutture di rete in particolare, all’aumento dei prezzi dei terminali fissa e mobile si può osservare un incremento del mobili (+2,3%) il quale – è bene precisare – è stato loro peso su quelli complessivi di un punto percen- determinato dal miglioramento delle prestazioni e tuale (cfr. Tabella 2.1.1). della qualità media dei terminali. Le altre compo- nenti dell’indice dei prezzi delle telecomunicazioni sono rimaste pressoché stabili nel corso del 2015, Tabella 2.1.1 - Il settore delle telecomunicazioni con una leggera crescita dei prezzi dei servizi di rete nell’economia italiana (%) fissa, sia di fonia (+0,2%), sia di accesso broadband 2014 2015 (+0,4%), ed una leggera riduzione dei prezzi dei ser- Ricavi (Servizi complessivi TLC/ PIL) 2,0 2,0 vizi di rete mobile (–0,6%) per i quali, tuttavia, è ri- Famiglie (Spesa TLC/Spesa complessiva) 2,7 2,6 scontrabile una crescita nell’ultimo trimestre 201519. Investimenti (TLC/Investimenti) 5,1 6,1 La redditività del settore presenta due distinte dinamiche a seconda se la si osserva sotto la lente L’andamento generale dei ricavi nelle reti di te- dei margini lordi (come misurati dall’Ebitda) o lecomunicazioni fisse e mobili è fortemente influen- quella dei margini netti (come misurati dall’Ebit). I zato dall’andamento dei prezzi dei servizi il quale, primi, infatti, si sono attestati nel 2015 al 37,6% dei come si può osservare dall’indice riportato in Fi- ricavi, risultando in leggera flessione rispetto al- gura 2.1.1, specificamente costruito per ottenere una l’anno precedente. Sui secondi, che hanno rag- 110 107,3 106,5 107,2 107,2 104,1 105 100 97,8 97,0 95 90 87,8 87,1 86,6 85 dic 2011 dic 2012 dic 2013 dic 2014 dic 2015 Indice generale Telecomunicazioni Figura 2.1.1 - Andamento dei prezzi (2010 = 100) ––––––––– 18 Fonte: elaborazioni su dati Istat. L’indice dei prezzi delle telecomunicazioni è stato costruito ponderando gli indici di prezzo relativi alle seguenti categorie di beni e servizi: “082010 - apparecchi per la telefonia fissa e telefax”, “082020 - apparecchi per la telefonia mobile”, “083010 - servizi di telefonia fissa”, “083020 - servizi di telefonia mobile”, “0830830 - connessione internet e altri servizi”, per i corrispondenti pesi annui loro assegnati all’interno del paniere dei beni e servizi che compongono l’indice generale dei prezzi. 19 Per un maggiore dettaglio sull’andamento dei prezzi nel settore delle telecomunicazioni, e più in generale sui settori di competenza dell’Autorità, si veda l’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Autorità http://www.agcom.it/osservatorio-sulle-comunicazioni. 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 57
giunto il 15,1% dei ricavi e in crescita rispetto al- Le dinamiche del settore l’anno precedente, ha influito in maniera determi- Nel 2015, come già accennato in precedenza, le nante l’attività di svalutazione dell’avviamento risorse degli operatori di telecomunicazione hanno intrapresa da Telecom Italia tra il 2011 e il 2013; con- continuato a ridursi, anche se in misura notevol- siderando solo gli operatori concorrenti dell’incum- mente più contenuta rispetto agli anni passati (cfr. bent, infatti, il valore dell’Ebit risulta essere circa il Figura 2.1.2); la flessione, infatti, è risultata nel com- 6,6% dei ricavi, in diminuzione di 2 punti percen- plesso mediamente pari all’1,5%, e lievemente più tuali rispetto all’anno precedente20. ampia per i servizi di rete fissa (–2,5%) rispetto a Per quanto riguarda la forza lavoro, nel 2015 si quelli di rete mobile (–0,5%), ma minore rispetto alla è nella sostanza arrestata la flessione degli addetti flessione del 7,7%, registrata tra il 2013 e il 2014. in atto da tempo, a seguito, principalmente, dei pro- Se si osserva la spesa dell’utenza residenziale ed cessi di riorganizzazione messi in atto dalle imprese affari (cfr. Figura 2.1.3), dal punto di vista dei tassi negli anni precedenti per fare fronte al difficile qua- di variazione 2014-2015, si nota un andamento dro macroeconomico ed alla crescente competizione molto simile a quello dei ricavi complessivi; infatti, sui prezzi21. a fronte di una flessione media dell’1,4%, la spesa 45 Tassi di variazione 42,16 2014 - 2015 40 40,59 % 38,62 35 34,69 -1,5 32,40 31,92 30 25 21,93 21,03 20,04 20 17,40 16,56 20,23 -2,5 16,15 19,57 18,58 15 17,30 15,84 -0,5 15,76 10 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Rete fissa Rete mobile Totale Figura 2.1.2 - Telecomunicazioni fisse e mobili – Ricavi complessivi (miliardi di €)22 ––––––––– 20 Per un maggior dettaglio sul tema, si rimanda al Focus “Bilanci aziendali Esercizi 2010-2014 - Principali evidenze reddituali, patrimoniali e occupazionali nelle telecomunicazioni e nei servizi postali e di corriere espresso” realizzato dall’Autorità e di- sponibile alla pagina web http://www.agcom.it/Focus. 21 Ibidem. 22 I dati relativi alle telecomunicazioni su rete fissa e mobile comprendono informazioni e stime su un campione di imprese. Con riferimento all’anno 2015, sia per la tabella in oggetto che per quelle successive, si evidenzia come i dati possano non risultare completamente omogenei e, pertanto, non direttamente confrontabili con quanto indicato nella Relazione Annuale 2015. In al- cuni casi, infatti, le imprese hanno operato integrazioni e riclassificazioni dovute sia a variazioni nelle metodologie di calcolo (ad esempio driver per l’attribuzione dei ricavi o degli investimenti) sia a mutamenti dei perimetri di attività economica azien- dale. Ciò ha determinato aggiustamenti in termini di importi economici talvolta di entità anche non marginale. Inoltre, nelle tabelle che seguono, nel caso di dati espressi in valore, per mere ragioni di arrotondamento, la somma dei singoli addendi po- trebbe non essere uguale al valore totale, così come i valori relativi alle variazioni percentuali potrebbero non essere del tutto corrispondenti al calcolo effettuato sui dati indicati nelle tabelle. I ricavi lordi sono dati dalla somma della spesa finale della clientela residenziale e affari, nonché dai ricavi da servizi intermedi forniti ad altri operatori. Salvo diversa indicazione i dati di natura economica includono anche i dati relativi agli operatori mobili virtuali ed a quelli fornitori di servizi FWA. 58 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
35 Tassi di variazione 32,56 2014 - 2015 31,67 30,94 % 30 28,35 -1,4 26,50 26,14 25 20 17,18 16,81 16,87 15,11 15 13,66 -0,6 13,58 15,38 14,86 14,08 13,25 12,85 -2,2 12,56 10 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Rete fissa Rete mobile Totale Figura 2.1.3 - Spesa finale degli utenti (miliardi di €) in servizi di rete fissa evidenzia una riduzione poco gendo, per ciascuna tipologia di servizio, valori superiore al 2%, mentre per i servizi di rete mobile prossimi ai 10,5 miliardi di euro. È quindi possibile la flessione risulta più contenuta e pari allo 0,6%. ipotizzare che a breve i ricavi da fornitura di servizi L’andamento dei ricavi delle due principali tipo- dati eccederanno quelli da servizi voce. logie di servizi offerti alla clientela, servizi voce e Per quanto riguarda la componente dei ricavi at- accesso a banda larga, testimonia la profonda evo- tribuibile ai servizi wholesale, continua nel com- luzione che ha caratterizzato il settore negli ultimi plesso la dinamica di riduzione (–2,1%), ma è da anni (cfr. Figura 2.1.4). Infatti, mentre nel 2010 gli evidenziare come tale flessione abbia interessato, introiti derivanti da servizi voce ammontavano a nel corso del 2015, i soli ricavi da servizi di rete fissa. quasi il doppio di quelli derivanti da servizi dati I ricavi da servizi di rete mobile, infatti, si sono at- (18,21 miliardi di euro rispetto ai 9,35 miliardi), nel testati sul medesimo livello, 2,18 miliardi, dell’anno 2015 i ricavi sono arrivati ad eguagliarsi raggiun- precedente (cfr. Figura 2.1.5). 20 Tassi di variazione 18,21 2014 - 2015 17,17 % 16 15,88 13,50 -8,2 12 11,46 10,52 10,46 8 9,55 9,86 9,89 9,98 +4,8 9,35 4 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Servizi voce Servizi dati Figura 2.1.4 - Telecomunicazioni fisse e mobili – Ricavi da servizi retail voce e dati (miliardi di €) 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 59
10 Tassi di variazione 9,60 2014 - 2015 8,92 % 8 7,67 6,34 -2,1 6 5,90 5,78 4,85 4,70 4,50 -3,3 4 4,75 4,05 4,22 3,71 3,59 3,17 2 2,29 2,18 0 2,18 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Rete fissa Rete mobile Totale Figura 2.1.5 - Telecomunicazioni fisse e mobili – Ricavi da servizi intermedi (miliardi di €) La dinamica esibita negli ultimi anni dai ricavi Tabella 2.1.2 - Spesa finale per categoria da servizi intermedi di rete fissa è legata sostanzial- di clientela (miliardi di €) mente alla stabilizzazione dei prezzi dei servizi who- Var. % 2014 2015 2014/2015 lesale derivante dal consolidamento del percorso Rete fissa 12,846 12,562 –2,2 regolamentare intrapreso dall’Autorità nel 2013 e - Residenziale 6,856 6,687 –2,5 conclusosi con la delibera di analisi dei mercati - Affari 5,990 5,875 –1,9 dell’accesso n. 623/15/CONS, nonché alla ridu- Rete mobile 13,659 13,576 –0,6 zione dei volumi dei servizi intermedi che fanno - Residenziale 11,130 11,086 –0,4 maggior uso di infrastrutture dell’operatore incum- - Affari 2,528 2,491 –1,5 bent (quali bitstream e WLR) ed i cui prezzi sono, di Totale 26,505 26,139 –1,4 conseguenza, più elevati. Alla dinamica dei ricavi - Residenziale 17,986 17,773 –1,2 da servizi all’ingrosso di rete fissa ha certamente - Affari 8,518 8,366 –1,8 contributo la riduzione dei prezzi dei servizi di in- terconnessione di rete fissa, che sono diminuiti di circa l’11%23, e la riduzione dei volumi (–0,7%) dei (–1,2%). Si tratta, comunque, di variazioni netta- servizi di accesso wholesale tradizionale (ULL, mente più contenute rispetto a quelle registrate VULL, shared access, WLR e bitstream). l’anno scorso, quando il segmento affari si era ri- Sulla dinamica dei ricavi da servizi di rete mo- dotto del 6% ed il segmento residenziale dell’8,2%. bile degli ultimi due anni ha certamente inciso il Gli investimenti complessivi in infrastrutture (cfr. path dei prezzi dei servizi di terminazione su rete Figura 2.1.6) mostrano una crescita superiore al 20%, mobile che prevede il consolidamento del loro arrivando a sfiorare, nel 2015, un ammontare di 7,4 prezzo a 0,98 €cent/min. in via simmetrica per tutti miliardi di euro. Nello specifico, le attività d’investi- gli operatori (delibera n. 497/15/CONS). mento nella rete fissa sono aumentate del 24%, prin- L’andamento dei ricavi retail per tipologia di cipalmente grazie agli investimenti di Telecom Italia clientela cfr. (Tabella 2.1.2) nel 2015 mostra una ri- e Vodafone, che sono cresciuti nel complesso di circa duzione, su base annua, più marcata per il seg- 700 milioni (+30%) rispetto allo scorso anno. Sono mento affari (–1,8%) rispetto a quello residenziale aumentati anche gli investimenti degli operatori ––––––––– 23 La variazione media dei prezzi 2014-2015 è stata ottenuta dalla variazione dei ricavi unitari ponderata sui volumi dei rispettivi servizi. 60 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
Tassi di variazione 2014 - 2015 % 7.375 7.000 6.316 +20,2 6.000 6.150 6.009 5.947 6.137 5.000 4.182 3.650 +24,0 4.000 3.515 3.372 3.066 3.096 3.000 3.250 +15,5 3.193 2.500 2.494 2.851 2.765 2.000 1.000 1.480 +16,0 1.670 1.392 1.316 1.440 1.167 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Rete fissa Rete fissa di cui OLO Rete mobile Totale Figura 2.1.6 - Investimenti in immobilizzazioni (milioni di €) FWA, che hanno raggiunto i 135 milioni con una cre- consistente (–50% circa) gli investimenti degli ope- scita del 70% rispetto al 2014. Anche gli investimenti ratori mobili virtuali, anche se in termini assoluti tale in infrastrutture nella rete mobile crescono in misura riduzione appare marginale. consistente rispetto all’anno precedente (+15,5%); Con riferimento alla distribuzione della spesa basti pensare che gli investimenti di Telecom Italia per servizi di rete fissa e mobile delle famiglie e e Vodafone, congiuntamente, hanno superato i 2,1 delle imprese tra i principali operatori (cfr. Figura miliardi di euro. Diminuiscono, invece, in misura 2.1.7), si osserva un relativa stabilità. Il peso dei Volume d'affari: 50 44,3 26.139 mln € 40 30 19,5 20 14,8 10 6,2 6,1 6,6 2,3 0 Telecom Fastweb Wind Vodafone BT Italia Tiscali Altri Italia 0,5 0,4 0,3 0,3 0,1 0,0 -0,1 -0,2 -0,5 -0,7 -1,0 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.7 - Reti fisse e mobili - Spesa finale complessiva degli utenti per operatore (2015, %) 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 61
primi tre operatori è in diminuzione, rispettiva- I mercati di rete fissa mente di 0,7 punti percentuali (Telecom Italia), di 0,2 punti percentuali (Fastweb) e di 0,1 punti per- Nel 2015 si osserva, anche se con intensità infe- centuali (Wind); crescono le quote di mercato degli riore allo scorso anno, una flessione negli introiti re- altri operatori, tra i quali Vodafone con +0,4 punti tail del 2,2%, attribuibile principalmente alla percentuali, BT Italia e la categoria “Altri” operatori riduzione dei ricavi da servizi di telefonia vocale (– con +0,3 punti percentuali e Tiscali +0,1 punti per- 8,0%), come indicato in Figura 2.1.8. Più nello spe- centuali. cifico, per i servizi di telefonia voce i volumi si sono In questo contesto, si evidenzia che l’Autorità ha ridotti del 10,3% attestandosi su 49,4 miliardi di mi- recentemente approvato il primo capitolo dell’inda- nuti; l’unica direttrice a crescere è quella relativa alle gine conoscitiva concernente lo sviluppo delle piat- chiamate verso la rete mobile (+9,4%). Come già se- taforme digitali e dei servizi di comunicazione gnalato nella scorsa Relazione annuale, tale feno- elettronica, avviata con delibera n. 357/15/CONS meno può in parte essere ricondotto alla dell’8 giugno 2015. Tale primo capitolo analizza le progressiva crescita delle offerte integrate di servizi caratteristiche e l’evoluzione del mercato dei cosid- fisso-mobile proposte dagli operatori presenti sia detti “consumer communication services” – applica- nel mercato della telefonia fissa, sia in quello della zioni principalmente usate da device mobile che telefonia mobile. consentono lo scambio di contenuti vocali, mes- I ricavi derivanti dai servizi dati, invece, eviden- saggi, foto e video fra due o più utenti – per poi esa- ziano una crescita del 3,6%, superiore a quella, del minare le problematiche di natura concorrenziale 2,4%, registrata l’anno scorso; ciò è riconducibile sia ad essi connesse al fine di formulare alcune ipotesi all’aumento degli abbonamenti broadband su rete di intervento regolamentare. fissa la cui consistenza media nel corso del 2015, 16 Tassi di variazione 15,38 2014 - 2015 14,86 14 14,08 % 13,25 12,85 12,56 12 -2,2 10 7,74 8 7,22 6,66 5,92 5,26 +3,6 5,37 6 4 4,91 4,94 5,04 5,18 -8,0 4,84 4,82 2 2,83 2,74 2,48 2,40 -2,0 2,35 2,28 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Voce Dati Altri ricavi Totale Figura 2.1.8 - Rete fissa - Spesa degli utenti per tipologia di servizi (miliardi di €)24 ––––––––– 24 Nota esplicativa alla figura: i) nei servizi “voce” sono inclusi introiti da servizi di accesso, da fonia (locale, nazionale, interna- zionale, fisso-mobile), Internet dial up, ricavi netti da servizi a numerazione non geografica e da telefonia pubblica; ii) nei servizi “dati” sono inclusi ricavi provenienti dalle reti a larga banda, inclusi canoni e servizi a consumo, da servizi commutati di tra- smissione dati e circuiti diretti affittati a clientela finale (esclusi OLO), ricavi da servizi m2m; iii) nella voce “Altri ricavi” sono inclusi i ricavi da vendita/noleggio di apparati, terminali e accessori e altre tipologie di ricavo non espressamente considerate in precedenza. 62 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
pari ad oltre 14,6 milioni, è aumentata del 3% ri- I fattori socio-culturali e demografici che carat- spetto al 2014, sia all’aumento della porzione di ab- terizzano la diffusione, in Italia, delle tecnologie bonamenti che prevede prestazioni di nuova dell’informazione, e di Internet in particolare, sem- generazione per i quali, solitamente, viene corrispo- brano non essere variati rispetto all’anno prece- sto un premium price. Al riguardo è interessante evi- dente: l’88% delle famiglie in cui vi è almeno un denziare come la consistenza media annua in minorenne dispone di connessione a banda larga termini percentuali dei collegamenti broadband con (fissa e mobile), ma solo il 18% delle famiglie dove velocità superiore a 10 Mbps sia passata dal 19,2% vi sono ultrasessantacinquenni dispone di una ac- al 24,9% delle linee totali e la consistenza media cesso broadband. Allo stesso tempo, l’89,4% delle fa- degli accessi broadband NGA si attesti su di un va- miglie con almeno un componente laureato ha una lore prossimo ad 1,1 milioni di unità, il che costitui- connessione a banda larga, valore che scende al sce un incremento quasi pari al 100% rispetto 51,7% delle famiglie in cui il titolo di studio più ele- all’anno precedente. L’aumento degli abbonati e vato è la licenza media26. della velocità media di connessione ha indotto una La diffusione dei servizi di accesso a banda larga crescita del traffico dati su rete fissa che è possibile si attesta, su base nazionale, su valori pari al 24,49% stimare per il 2015 in circa 8.500 Petabyte, un valore della popolazione e al 57,7% delle famiglie. Se si superiore del 28% rispetto al traffico del 2014. volge invece lo sguardo agli accessi ultrabroadband, Relativamente al quadro competitivo del mer- si rileva che la loro diffusione è pari al 2,4% della cato dei servizi broadband offerti a famiglie ed im- popolazione ed al 5,5% delle famiglie. Permangono, prese, la quota di mercato di Telecom Italia continua tuttavia, rilevanti differenze nella diffusione dei ser- a ridursi attestandosi, a fine 2015, su valori intorno vizi a livello geografico come è possibile evincere al 47% delle linee a banda larga; si tratta di una ri- dalla Figura 2.1.10 e dalla Figura 2.1.11 che ripor- duzione di 1,2 punti percentuali rispetto al 2014 (cfr. tano la diffusione nelle province dei servizi di ac- Figura 2.1.9)25. cesso a banda larga e a banda ultralarga. 55 54,9 53 52,9 51 51,1 49,4 49 48,1 47 47,0 45 dic-2010 dic-2011 dic-2012 dic-2013 dic-2014 dic-2015 Figura 2.1.9 - Quota di mercato di Telecom Italia nei servizi a larga banda retail (%) ––––––––– 25 I dati sono quelli richiesti nell’ambito dell’aggiornamento della reportistica europea sulla banda larga. 26 Istat, “Cittadini, imprese e ICT - Anno 2015” Ed. 21.12.2015. 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 63
oltre 30 % oltre 66 % 25 - 30 % 55 - 66 % 21 - 25 % 45 - 55 % 16 - 21 % 36 - 45 % fino a 16% fino a 36 % Popolazione Famiglie Figura 2.1.10 - Diffusione della larga banda nelle province italiane (dicembre 2015, %) oltre 5 % 3-5% oltre 10% 1,5 - 3 % 5 - 10 % 0,5 - 1,5 % 3-5% fino a 0,5 % 1,5 - 3 % fino a 1,5 % Popolazione Famiglie Figura 2.1.11 - Diffusione dell’ultrabroadband nelle province italiane (dicembre 2015, %) Nel complesso si conferma quanto già eviden- province con la minore diffusione della banda larga, ziato nella Relazione annuale dello scorso anno; che comunque conferma la polarizzazione fra pro- anche nel 2015, infatti, emerge il sostanziale divario vince del centro-nord e province del sud, è possibile tra le province del meridione e quelle del centro osservare la presenza di alcune province del sud e nord, anche se nel ranking delle 10 province con la delle isole (Brindisi e Messina) fra le province vir- maggiore diffusione della banda larga e delle 10 tuose (cfr. Figura 2.1.12). 64 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
Rimini 45,3 Rimini 105,3 Milano 35,4 Brindisi 80,9 Terni 34,2 Terni 75,8 Trieste 32,1 Milano 74,6 Brindisi 31,7 Ascoli Piceno 70,0 Bologna 30,1 Napoli 69,1 Roma 29,7 Varese 67,7 Genova 29,1 Lecco 67,5 Varese 28,9 Messina 67,1 Messina 28,9 Como 66,6 Lecce 16,8 Lecce 41,8 Oristano 16,8 Cagliari 41,0 Agrigento 16,8 Potenza 40,9 Potenza 16,8 Cosenza 40,5 Nuoro 16,6 Oristano 40,3 Vibo Valentia 16,2 Crotone 40,3 Crotone 15,7 Nuoro 38,9 Isernia 14,7 Barletta-Andria-Trani 38,2 Barletta-Andria-Trani 13,9 Isernia 35,0 Carbonia-Iglesias 12,3 Carbonia-Iglesias 29,0 Rank - popolazione Rank - famiglie Figura 2.1.12 - Ranking provinciale degli accessi broadband (dicembre 2015, %)27 Per quanto riguarda la diffusione nelle province di banda larga ed ultralarga; tali piani hanno con- italiane di collegamenti potenzialmente a banda ul- sentito agli aggiudicatari delle gare tramite le quali tralarga, cioè delle linee di accesso in grado di ga- vengono assegnati i contributi pubblici, di aumen- rantire velocità superiori ai 30 Mbps, emerge un tare la copertura dei servizi di nuova generazione quadro ancora piuttosto disomogeneo, come si in molte province del Mezzogiorno, soprattutto in evince dalla Figura 2.1.13; va comunque sottoli- Calabria ove, a livello provinciale, la copertura ri- neato come le unità immobiliari “passate” in rete sulta superiore al 70% delle unità abitative, con un primaria28 nel 2015 abbiano raggiunto il 33% (10,8 incremento rispetto all’anno precedente superiore milioni di unità passate a fronte di 32,7 milioni di al 100%. Si rammenta che il ricorso alla finanza pub- edifici), un valore in notevole crescita rispetto al blica per gli investimenti infrastrutturali è giustifi- 20% stimato nel 201429. cato dalla bassa redditività degli investimenti nelle Sulla dinamica della copertura del territorio aree cosiddette a “fallimento di mercato” (tipica- hanno influito, in maniera sostanziale, i piani di so- mente zone montuose, a bassa densità abitativa), ed stegno pubblico agli investimenti in infrastrutture è esplicitamente previsto dalla “Strategia Italiana ––––––––– 27 Il valore relativo alla provincia di Rimini è determinato dall’elevato numero di strutture turistico-alberghiero in rapporto al numero di famiglie residenti. 28 Numero di unità immobiliari che sono connesse ad un armadio di strada raggiunto dalla fibra ottica. 29 Il numero delle abitazioni è ricavato dai dati raccolti dall’Istat nell’ambito del censimento del 2011 e comprendono le abitazioni occupate, da persone residenti e non residenti, e quelle non occupate per un totale di 31,2 milioni di abitazioni. A queste sono stati sommati gli edifici non residenziali, pari a circa 1,5 milioni di unità. 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 65
per la banda ultralarga” approvata dal Governo ita- liano in data 3 marzo 201530. Questo spiega perché gli operatori preferiscono rivolgere i propri investi- menti verso le aree metropolitane e le province più densamente abitate31; nel 2015, nelle 23 province in cui le unità abitative “passate” superavano le 100.000 unità si concentravano il 68% degli edifici “passati” ed il 48% della popolazione italiana. Considerando la spesa complessiva di famiglie ed imprese in servizi da rete fissa (cfr. Figura 2.1.14), nel 2015 la quota di mercato di Telecom Italia si è attestata al 57,4%, con una riduzione di 1,1 punti percentuali rispetto al 2014. Se ne avvantaggiano in oltre 50 % 40 - 50 % particolare Fastweb (+0,6 punti percentuali) e gli 30 - 40 % 15 - 30 % operatori minori (categoria “Altri” +0,5 punti per- fino al 15 % centuali), con la conseguente riduzione del livello Figura 2.1.13 - Unità immobiliari “passate” di concentrazione nel mercato. Da evidenziare che da servizi NGA (2015, %) i ricavi ottenuti dagli operatori di accesso fixed wi- Volume d'affari: 60 57,4 12.561 mln € 50 40 30 20 12,8 8,5 7,2 8,2 10 4,5 1,5 0 Telecom Fastweb Wind Vodafone BT Italia Tiscali Altri Italia 1,0 0,6 0,5 0,5 0,3 0,2 0,0 0,0 -0,5 -0,4 -1,0 -1,1 -1,5 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.14 - Spesa finale degli utenti per operatore (2015, %)32 ––––––––– 30 Per un ulteriore approfondimento si veda la Strategia Italiana per la banda ultralarga, pubblicata sul sito istituzionale del Mi- nistero dello Sviluppo Economico http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/comunicazioni/banda ultralarga/pro- getto-strategico-banda ultralarga. 31 Per un approfondimento sugli investimenti degli operatori privati si veda il Report AGCOM “Le determinanti degli investimenti privati in infrastrutture di telecomunicazione”. 32 Si ricorda che le quote di mercato relative al 2014 (così come per i valori indicati nelle successive tabelle), a causa di alcune va- riazioni nelle metodologie di calcolo operate dalle imprese, anche a seguito della mutata struttura delle informazioni richieste dall’Autorità, di riclassificazioni e in altri casi per mutati perimetri di attività, non sono direttamente confrontabili con i corri- spondenti valori presentati nella scorsa Relazione annuale. 66 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
reless sono cresciuti del 23% durante il 2015 arri- l’utenza affari, che nel complesso detengono il vando a superare i 150 milioni di euro. 13,4% del segmento (categoria “Altri). Riflessioni analoghe possono essere effettuate ri- I profondi mutamenti tecnologici che hanno ca- guardo alla tipologia di utenza (cfr. Figura 2.1.15); ratterizzato le telecomunicazioni su rete fissa negli il segmento residenziale risulta maggiormente con- ultimi anni hanno portato nel 2015 i ricavi dai ser- centrato rispetto a quello affari, con un peso di Te- vizi a larga banda a superare quelli derivanti dalla lecom Italia superiore al 62%, anche se in calo, fornitura dei tradizionali servizi voce. I primi, in- rispetto al 2014, di 0,4 punti percentuali. Più lontani, fatti, con una crescita del 4,2% hanno superato i 4,9 in termini di quota di mercato, si collocano gli ope- miliardi di euro, un valore che risulta, seppur di ratori Wind e Vodafone, entrambi con una quota poco, superiore a quello del giro d’affari dei se- dell’11,9%, ma con il primo che perde 0,4 punti per- condi33. Di conseguenza, come si evince dalla Figura centuali ed il secondo che invece la incrementa del 2.1.16, la pressione competitiva nella fornitura dei medesimo ammontare. Per quanto riguarda il seg- servizi dati è maggiore rispetto al segmento dei ser- mento affari, nonostante Telecom Italia mantenga vizi voce, per cui il peso di Telecom Italia si ferma la posizione di market leader con una quota del 52%, nel 2015 a poco meno del 40%, senza apprezzabili in calo di 2 punti percentuali rispetto al 2014, la variazioni rispetto all’anno precedente. Fastweb raf- pressione competitiva esercitata dagli operatori forza la seconda posizione sfiorando il 27% (+0,6 sembra essere più intensa, con Fastweb che rafforza punti percentuali), mentre si riduce il peso di Wind, la propria posizione guadagnando 1,3 punti percen- Tiscali e BT Italia; la quota di Vodafone rimane in- tuali rispetto al 2014, arrivando a detenere quasi il variata all’8,5%, mentre cresce la quota degli opera- 18% del segmento, con BT Italia che si attesta vicino tori di piccola e media dimensione che confluiscono al 10% (+0,4 punti percentuali sul 2014), in crescita nella categoria “Altri”. Da notare che le prime 4 im- (+0.7 punti percentuali) anche molti operatori di prese (Telecom Italia, Fastweb, Wind e Vodafone) piccola e media dimensione, i quali rivolgono la congiuntamente rappresentano poco meno propria offerta commerciale principalmente al- dell’88% del mercato. 70 62,1 60 52,0 60 Volume d'affari: Volume d'affari: 6.687 mln € 50 5.875 mln € 50 40 40 30 30 17,8 20 20 13,4 11,9 11,9 9,7 8,3 10 3,6 10 4,7 2,2 0,0 1,8 0,6 0 0 Telecom Wind Vodafone Fastweb Tiscali BT Italia Altri Telecom Fastweb BT Italia Wind Vodafone Tiscali Altri Italia Italia 1,0 1,3 0,4 1,0 0,7 0,5 0,3 0,4 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,5 -0,4 -0,4 -1,0 -0,5 -1,0 -2,0 -2,0 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Utenti residenziali Utenza affari Figura 2.1.15 - Spesa finale degli utenti per operatore e per tipologia di utente (2015, %) ––––––––– 33 I ricavi da servizi dati arrivano a sfiorare i 5,4 miliardi qualora si considerino anche i servizi dati tradizionali (servizi commutati di trasmissione dati, circuiti affittati). 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 67
39,6 40 Volume d'affari: 4.902 mln € 30 26,9 20 12,8 10 8,5 8,0 3,3 0,8 0 Telecom Fastweb Wind Vodafone Tiscali BT Italia Altri Italia 1,0 0,6 0,4 0,5 0,0 0,0 0,0 -0,5 -0,3 -0,2 -0,5 -1,0 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.16 - Spesa per servizi finali su rete a larga banda (2015, %) I mercati di rete mobile sono ridotti del 43%, mentre i ricavi provenienti da servizi dati sono cresciuti del 13%. Appare oppor- I mercati dei servizi di comunicazione su rete tuno segnalare come il crescente utilizzo in mobilità mobile negli ultimi anni sono stati caratterizzati da di social network e di servizi web abbia indotto l’uti- profondi mutamenti dovuti alla concomitante lizzo di device sempre più evoluti e, conseguente- azione di più fattori tra i quali: l’azione regolatoria mente, una considerevole crescita dei ricavi da dell’Autorità, che si è articolata lungo le dimensioni commercializzazione di terminali: si stima che a fine dell’adeguamento dei prezzi wholesale al quadro 2015 questa voce di ricavo si sia attestata intorno ad normativo comunitario e della tutela dei consuma- 1,6 miliardi di euro, con una crescita, rispetto al tori; l’intensificazione della competizione tra gli 2010, superiore al 60%. operatori sui prezzi a livello retail; l’adeguamento Rispetto a quanto rilevato lo scorso anno, la ri- tecnologico delle infrastrutture, tipico dei settori ad duzione dei ricavi complessivi sembra quasi essersi alta tecnologia, che si è manifestato attraverso l’espansione della copertura e la diffusione delle arrestata dal momento che questi registrano una tecnologie LTE; il mutamento nello stile di consumo flessione di soli 0,6 punti percentuali rispetto al va- degli utenti, specie nell’uso di applicazioni “social”; lore del 2014. La dinamica dei ricavi risulta ancora la riduzione della spesa media in servizi mobili fortemente condizionata dalla sensibile riduzione delle famiglie, che non hanno ancora messo alle dei ricavi da servizi voce (–8%), la quale è però bi- spalle la crisi che ha caratterizzato gli anni passati. lanciata dalla crescita dei ricavi da fornitura di ser- Tra il 2010 ed il 2015 i ricavi da servizi retail (cfr. vizi dati (+6,2%) e da altri servizi (+5,5%) fra i quali, Figura 2.1.17) hanno registrato nel complesso una come si diceva, prevalentemente la vendita di ter- riduzione superiore al 20%, che però si è articolata minali e smartphone. in maniera decisamente diseguale fra le varie tipo- In termini di volumi, i servizi voce (cfr. Figura logie di servizi: i ricavi da servizi voce, infatti, si 2.1.18) nel 2015 hanno registrato una crescita del 68 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
Tassi di variazione 17,18 16,81 16,87 2014 - 2015 16 15,11 % 13,66 13,58 12 -0,6 10,47 9,95 9,22 7,59 8 6,41 -8,0 5,90 4,65 4,92 4,85 4,81 5,11 4 4,53 +6,2 2,18 2,21 2,73 2,67 2,44 2,57 +5,5 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Voce Dati Altri ricavi Totale Figura 2.1.17 - Spesa degli utenti per tipologia di servizi (miliardi di €) 2,5%, comunque in riduzione rispetto all’incre- dovuta principalmente alla crescente diffusione dei mento del 6% registrato nel corso del 2014. Analiz- servizi di comunicazione mobile di tipo “social” – la zando con maggior dettaglio questi valori, si evince direttrice “on net” si riduce di circa il 40%, quella “off che a crescere sono le sole chiamate “off net” net” mostra una riduzione di poco inferiore al 9%. (+15,9%); come già segnalato nella scorsa Relazione Relativamente ai ricavi da servizi voce (cfr. Fi- annuale, si tratta di un fenomeno legato alla ridu- gura 2.1.19), perdura il trend di flessione per tutte le zione dei prezzi di terminazione imposta dall’Au- direttrici considerate; la riduzione più ampia si è torità che ha reso inefficaci le strategie di avuta per i servizi offerti su rete internazionale, fidelizzazione della clientela tipicamente praticate mentre gli introiti da chiamate verso reti mobili na- dagli operatori negli anni passati. zionali, che rappresentano oltre il 70% dei ricavi del L’invio di SMS ha seguito dinamiche analoghe; a segmento in esame (direttrici on net e off net), si ri- fronte di una flessione media dei volumi del 28,5% – ducono del 7,9%. 166,7 170,9 +2,5 160 140 60,1 69,6 120 +15,9 100 80 78,5 -5,7 60 74,0 40 20 10,8 9,1 -15,1 17,4 18,1 +4,5 0 2014 2015 Var. % 2014 - 2015 Rete fissa Altre destinazioni Mobile on net Mobile off net Totale Figura 2.1.18 - Traffico voce nella telefonia mobile (miliardi di minuti) 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 69
6,4 6 5,9 -8,0 2,5 2,3 -8,5 4 2,2 2,1 -7,1 2 0,8 0,7 -12,2 0,9 0,9 -5,2 0 2014 2015 Var. % 2014 - 2015 Rete fissa Reti internazionali Mobile on net Mobile off net Totale Figura 2.1.19 - Ricavi da servizi voce per direttrice di traffico (miliardi di €) Nel 2015, con riferimento ai servizi dati offerti delle SIM che sono state utilizzate esclusivamente dagli operatori mobili, i volumi di traffico sono stati per i servizi voce (cfr. Figura 2.1.21); in parte questa pari a circa 730 Petabyte (+45% rispetto al 2014). La dinamica è il risultato del processo di sostituzione diffusione dei social network e dei servizi disponibili fra servizi di messaggistica tradizionale e servizi di sul web determinano il trend di crescita del traffico- messaggistica online, indotto anche dalla capacità di dati; nel 2015 il consumo medio mensile è stato pari questi ultimi di arricchire la comunicazione tra gli a 1,3 Gigabyte, valore più che doppio rispetto ai li- utenti con la condivisione istantanea, oltre che del velli del 2010 (cfr. Figura 2.1.20), con una crescita su testo, anche di suoni e immagini. base annua non lontana dal 25% e per il periodo Per quanto riguarda i ricavi da servizi dati, que- 2010 – 2015 di quasi il 117%. sti mostrano una dinamica disomogenea tra i vari Il numero di SIM con le quali gli utenti hanno segmenti in conseguenza delle già citate “nuove” navigato in rete ha, lo scorso anno, superato quello attitudini degli utenti (cfr. Figura 2.1.22): da una 1,30 1,3 Variazione 2014 - 2015 1,2 +24,8% 1,1 Variazione 2010 - 2015 1,04 +116,6% 1,0 0,9 0,84 0,8 0,75 0,7 0,64 0,60 0,6 0,5 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Figura 2.1.20 - Traffico unitario delle SIM che effettuano traffico dati (Gigabyte/mese) 70 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
80 Tassi di variazione 2014 - 2015 70,8 69,1 % 66,8 60 60,0 +15,3 50,6 50,2 43,6 42,3 40 36,9 -16,4 30,4 27,0 22,9 20 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 SIM "solo voce" SIM "voce & Internet" Figura 2.1.21 - Andamento SIM “solo voce” e SIM “voce & Internet” (milioni) parte si registra una ulteriore e significativa fles- cresciuti quasi del doppio, arrivando a rappresen- sione degli introiti da SMS (–18,7%), che si riducono tare, nel 2015, più del quadruplo dei ricavi da ser- a meno di un miliardo di euro, dall’altra, i servizi vizi tradizionali. di accesso e navigazione in Internet continuano a In relazione alla redditività delle SIM, i ricavi crescere sensibilmente (+14,4%). unitari fanno registrare un leggero incremento (da La Figura 2.1.23 ricostruisce l’evoluzione dei 143 a 145 euro/anno) rispetto all’anno precedente; ricavi da servizi dati nel corso dell’ultimo decen- tuttavia, è opportuno osservare che tale risultato nio, suddivisi fra servizi tradizionali, principal- non è dovuto all’aumento complessivo dei ricavi, mente SMS, ed altri servizi dati, principalmente che invece, come mostrato in precedenza, si sono ri- servizi di accesso ad Internet. Mentre nel 2005 gli dotti dello 0,6%, ma dipende dalla riduzione del introiti da SMS erano circa il triplo di quelli da 2,3% della customer base, come misurata dal numero altri servizi dati, nel 2010 i ricavi delle due tipolo- di SIM che nel 2015 è passato da 95,5 a 93,3 milioni. gie di servizi si sono eguagliati (intorno ai 2,3 mi- Guardando alla composizione della spesa per liardi). Da allora i ricavi da altri servizi dati sono utente, che come si è detto si riduce marginalmente 5,1 4,8 +6,2 4 +14,4 3,39 3,88 2 1,17 0,95 -18,7 0,25 0,28 +11,1 0 2014 2015 Var. % 2014 - 2015 Altri servizi dati SMS Accesso e navigazione Internet Totale Figura 2.1.22 - Ricavi da servizi dati per tipologia (miliardi di €) 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 71
Tassi di variazione 2014 - 2015 % 4,2 4,0 3,6 +14,1 3,3 3,0 2,9 2,5 2,3 2,4 2,3 2,3 2,1 2,2 2,1 2,1 2,0 2,0 1,7 1,5 1,6 -18,7 1,2 1,2 1,0 0,9 0,7 0,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Ricavi da SMS Ricavi da altri servizi dati Figura 2.1.23 - Ricavi da SMS e da altri servizi dati (miliardi di €) attestandosi a 265 euro/anno nel 2015, si può osser- aumenta dell’ordine del 5-6% la spesa per servizi vare che la spesa per i servizi voce si riduce dati (che sfiorano i 100 euro/anno) e del 3,8% la dell’8,3% raggiungendo i 111 euro/anno, mentre spesa per terminali (cfr. Figura 2.1.24)34. 160 143 145 SIM 2014 2015 120 80 65 61 50 55 40 28 30 0 Spesa complessiva Servizi voce Servizi dati Terminali e servizi vari 300 267 265 2014 Utenti 2015 225 150 121 111 94 99 75 52 54 0 Spesa complessiva Servizi voce Servizi dati Terminali e servizi vari Figura 2.1.24 - Ricavi unitari per SIM e utente (euro/anno) ––––––––– 34 I valori della tabella in esame sono stati calcolati avendo a riferimento il dato, indicato dall’Istat, relativo alla popolazione resi- dente al 1° gennaio 2014 e 2015 (rispettivamente 60,78 e 60,79 milioni) (http://demo.istat.it/pop2015/index.html (estrazione del 28 aprile 2016). Gli user sono stimati nel 99% della popolazione con età compresa tra i 10 e gli 80 anni. Pertanto i valori stimati per il 2014 e 2015 sono risultati costanti intorno ai 51,24 milioni. 72 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
Tali considerazioni si riflettono nella composi- 2.1.26)35. In conseguenza di queste dinamiche, la con- zione dei ricavi per tipologia di servizi che, quindi, centrazione settoriale si riduce rispetto al 2014. si muove lungo linee analoghe (cfr. Figura 2.1.25). Se ci si sofferma sulla distribuzione delle quote In particolare, i ricavi unitari registrano una fles- di mercato per categorie di utenza (cfr. Figura sione sia per i servizi voce (–10,4%), sia per i servizi 2.1.27), si osservano livelli di concentrazione diffe- dati (–21,5%). Con riferimento agli introiti unitari renti. Nel segmento residenziale, pur restando mar- degli SMS si osserva invece una crescita non mar- ket leader, è solo l’operatore Vodafone a segnare una ginale (+13,2%). Tale risultato, in linea con quanto riduzione, pari a 1,1 punti percentuali, nella quota osservato l’anno precedente, sembra confermare di mercato. Nel segmento della clientela affari, sono una strategia delle imprese volta ad arginare la soprattutto Wind (+0,9 punti percentuali) e H3G strutturale compressione dei volumi afferenti ad un (+0,7 punti percentuali) a trarre vantaggio dall’ar- servizio “tradizionale” derivante dalla diffusione di retramento dei due principali operatori, in partico- servizi di messaggistica online e che viene utilizzato, lare di Telecom Italia (–1,5 punti percentuali) la cui prevalentemente, da una clientela caratterizzata da quota di mercato scende al di sotto del 50%. bassi volumi di consumo, poco incline all’adozione Con riferimento alla distribuzione delle quote di nuovi servizi e pertanto scarsamente sensibile di mercato tra gli operatori MNO e MVNO, nel alle variazioni di prezzo unitario, poco percepibili 2015, non si registrano dinamiche particolarmente in termini di costo complessivo del servizio. rilevanti rispetto alla cornice osservata lo scorso In relazione al livello di contendibilità dei mercati anno (cfr. Figura 2.1.28). Tra gli operatori infrastrut- di telecomunicazione mobile, il quadro competitivo turati, i cosiddetti MNO, Telecom Italia si conferma nel 2015 mostra una leggera flessione di Telecom Ita- quale market leader con il 33,6%, mentre della leg- lia, che si conferma comunque quale market leader gera flessione di Vodafone (–0,8%) se ne avvantag- (32,2%), e di Vodafone (31%); risulta in aumento la gia in particolare H3G (+0,7%). Guardando agli quota di mercato di H3G (+0,6%) e, in misura mi- operatori mobili virtuali, i cosiddetti MVNO, si re- nore, quella di Wind e degli MVNO (cfr. Figura gistra nel complesso una crescita del fatturato del 8 7,45 2014 2015 5,85 6 3,85 4 3,45 2,83 2,50 2 0 Voce (cent€/minuto) SMS (cent€/messaggio) Traffico dati (€/GB) Figura 2.1.25 - Ricavi unitari per i servizi voce, SMS e dati (centesimi di €) ––––––––– 35 Le quote di mercato relative al 2014, a causa di alcune variazioni nelle metodologie di calcolo e di riclassificazioni operate dalle imprese (ad eccezione di H3G tutte presenti sia nella telefonia fissa che mobile) non sono confrontabili con i corrispondenti valori presentati nella scorsa Relazione annuale. 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 73
32,2 Volume d'affari: 31,0 13.576 mln € 30 20,7 20 12,0 10 4,1 0 Telecom Italia Vodafone Wind H3G MVNO 1,0 0,6 0,5 0,2 0,2 0,0 -0,5 -0,2 -1,0 -0,9 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.26 - Quote di mercato nella spesa finale (2015, %) 5,7% che si attesta su di un giro di affari pari 554 model basato sull’integrazione con l’offerta di ser- milioni di euro. Poste Mobile continua a rappresen- vizi di rete fissa, e Lycamobile (+1,2%) che adotta tare poco meno della metà del segmento in esame, un modello di business basato sui servizi offerti ai mentre crescono Fastweb (+1,1%), con un business residenti non italiani. 32,9 Utenti residenziali 50 47,7 Utenti affari 30 28,7 Volume d'affari: Volume d'affari: 11.086 mln € 40 2.491 mln € 22,5 30 20 22,6 11,8 20 13,0 12,4 10 10 4,0 4,3 0 0 Vodafone Telecom Italia Wind H3G MVNO Telecom Italia Vodafone H3G Wind MVNO 1,5 1,5 0,9 0,6 0,7 0,5 0,2 0,3 0,5 0,1 0,0 -0,5 -0,2 -0,5 -1,5 -1,5 -1,1 -1,5 -2,5 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.27 - Quote di mercato nella spesa finale per tipologia di clientela (2015, %) 74 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
MNO 50 47,9 MVNO 40 Volume d'affari: Volume d'affari: 33,6 13.022 mln € 554 mln € 32,3 40 30 21,6 30 20 20 12,5 14,1 12,6 10,7 10 8,3 6,4 10 0 0 Telecom Italia Vodafone Wind H3G Poste Fastweb Lycamobile BT Italia Coop Italia Altri Mobile MVNO 1,5 1,5 1,1 1,2 0,7 0,5 0,5 0,3 0,5 -0,5 -0,1 -0,5 -0,8 -1,5 -0,9 -0,9 -1,0 -1,5 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.28 - Distribuzione delle quote di mercato degli MNO e MVNO (2015, %) Con specifico riferimento alle quote di mercato H3G cresce in entrambi i comparti, mentre la nei servizi “core” della telefonia mobile, rappre- quota di Wind subisce una leggera erosione in en- sentati dai servizi voce e da quelli dati, il 2015 ha trambi i segmenti. registrato dinamiche competitive decisamente Accanto alla rappresentazione delle dinamiche meno accentuate rispetto a quanto osservato in di dettaglio, per le quali si rimanda all’Osservato- passato. Nel dettaglio (cfr. Figura 2.1.29), Voda- rio sulle Comunicazioni dell’Autorità, un indica- fone rafforza il proprio primato nel segmento dei tore utile per la valutazione delle dinamiche servizi voce, mentre Telecom Italia registra un competitive del mercato della telefonia mobile è analogo risultato nel segmento dati. La quota di rappresentato dall’andamento delle linee acquisite SERVIZI VOCE SERVIZI DATI 33,8 33,4 Volume d'affari: Volume d'affari: 30,5 5.895 mln € 29,9 5.112 mln € 30 30 22,5 19,6 20 20 15,2 10 7,3 10 5,8 1,9 0 0 Telecom Italia Vodafone Wind H3G MVNO Telecom Italia Vodafone Wind H3G MVNO 3,0 2,0 1,5 1,0 1,0 2,0 1,4 0,5 0,5 1,0 0,0 -0,5 -1,0 -0,4 -0,3 -0,6 -1,5 -2,0 -3,0 -2,7 -2,5 -1,9 Differenza vs. 2014 (punti percentuali) Figura 2.1.29 - Quote di mercato nei servizi voce e dati (2015, %) 2. L’assetto e le prospettive del settore delle comunicazioni in Italia 75
e dismesse e dall’utilizzo, da parte degli utenti, del fonia mobile che nel corso del 2015 ha mostrato servizio di mobile number portability. Con riferi- una riduzione più contenuta rispetto all’anno pre- mento al primo aspetto, nel 2015 il numero di linee cedente (0,6%)37. acquisite e dismesse dagli operatori mobili è stato Le operazioni complessive del servizio di mobile pari a 50,3 milioni, con una riduzione dell’8,2%, ri- number portability nel 2015 hanno sfiorato i 90 mi- spetto all’anno precedente. L’indice di movimen- lioni di unità (cfr. Figura 2.1.31), con una crescita di tazione dinamica (cfr. Figura 2.1.30) fornisce una +12,1 milioni rispetto al 2014, in linea con quanto sintesi rappresentativa dell’intensità della compe- rilevato per il periodo 2013-2014 (+11 milioni). I vo- tizione presente sul mercato36. In media, la movi- lumi osservati nel corso degli anni confermano l’ef- mentazione in entrata ed in uscita rispetto alla ficacia della delibera n. 147/11/CIR e della base clienti si è ridotta dal 57,4% del 2014 al 53,9% successiva delibera n. 651/13/CONS, che hanno del 2015, a conferma del raggiungimento di una previsto la riduzione dei tempi per l’attivazione del relativa omogeneità nella struttura dei servizi of- servizio di portabilità del numero e la sua gratuità ferti e, soprattutto, delle strategie di pricing – con per il cliente che lo richiede; ne consegue che l’in- valori unitari oramai difficilmente comprimibili dice di “mobilità” della mobile number portability, ulteriormente – adottate dalle imprese. Tale anda- che misura la propensione al passaggio ad un mento appare peraltro confermato dall’andamento nuovo operatore, segna un aumento di tre punti dell’indice dei prezzi dei servizi relativi alla tele- percentuali38. 81,1 80 65,2 60,9 59,6 58,2 57,4 60 57,5 56,2 54,5 53,9 47,3 47,3 46,2 46,2 40 20 0 Telecom Italia Vodafone Wind H3g Media MNO MVNO Media MNO/MVNO 2014 2015 Figura 2.1.30 - Indice di movimentazione dinamica (%) ––––––––– 36 L’indice è dato dal rapporto tra la somma algebrica delle linee acquisite e di quelle dismesse (al numeratore), e la base clienti media (al denominatore), moltiplicato per 100. 37 Fonte: Istat. Da dicembre 2014 a dicembre 2015 l’indice dei servizi di telefonia mobile è infatti passato da 82,2 a 81,7. 38 L’indice di mobilità è dato dal rapporto tra il totale delle linee donate/acquisite attraverso il ricorso al servizio di MNP nell’anno e la corrispondente customer base media complessiva (al netto delle m2m). È da notare come tale risultato sia dovuto anche alla riduzione del valore del denominatore dell’indice da 90,6 a 87,5 milioni. 76 AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI - Relazione Annuale 2016
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