L'ARTE MICENEA LICEO SCIENTIFICO - ANNO SCOLASTICO 2019-2020 - Materia: STORIA DELL'ARTE Docente: prof. Alessandro Tricoli - MCurie
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE MARIE CURIE – SAVIGNANO SUL RUBICONE LICEO SCIENTIFICO - ANNO SCOLASTICO 2019-2020 Materia: STORIA DELL’ARTE Docente: prof. Alessandro Tricoli L’ARTE MICENEA
LA CIVILTÀ MICENEA L’espressione civiltà micenea fu coniata dall’archeologo tedesco Heinrich Schliemann nel 1878. Se fino alla metà del 2° millennio a.C. i dominatori del Mediterraneo furono i Cretesi, a partire dal 1600 a.C. sono gli Achei a prendere il loro posto. Guerrieri e marinai, gli Achei danno vita a potenti città-‐stato. Delle loro imprese militari e dei loro viaggi nel Mediterraneo si conserverà traccia nella mitologia greca e nei poemi di Omero.
I MICENEI Chi sono i Micenei? Stirpe di origine indoeuropea, portano nel mondo greco alcune novità importanti: la lingua, innanzitutto, che è già greca, e il culto del dio del cielo. Sulle popolazioni micenee regna un sovrano (wanax), mentre a capo dell’esercito è il generale (lawaghetas). Ai margini della piramide sociale c’è il popolo (damos), soprattutto agricoltori e artigiani, e infine gli schiavi. Il palazzo, che era stato già il centro della vita politica e culturale minoica, si cinge di mura e diviene il centro del potere miceneo. Non si tratta di uno stato unitario, ma una serie di piccoli regni incentrati su potenti città: Micene, Ago, Tirino, Pilo. Sono città-‐fortezza difese da mura, molto diverse da quelle della civiltà minoica.
LA CIVILTÀ MICENEA: PERIODIZZAZIONE Gli Achei muovono dal Nord-‐Est del Peloponneso e conquistano Creta assorbendone la cultura. La storia artistica micenea (1600-‐1100 a.C.) si divide in: •Miceneo antico (1600-‐1500 a.C.) •Miceneo medio (1500-‐1400 a.C.) •Miceneo tardo (1400-‐1100 a.C.)
CARATTERI DISTINTIVI DELL’ARTE MICENEA L’arte micenea si distingue per: -‐ i corredi funerari (→ Miceneo antico); -‐ le architetture funerarie (→ Miceneo medio); -‐ le città -‐ fortezza (→ Miceneo tardo).
MICENEO ANTICO: LA TAZZA DI VAFIÒ Si tratta di una tazza del diametro di circa 10,5 cm, realizzata in oro lavorato a sbalzo (vedi immagine a fianco). Proviene da Vafiò in Laconia e raffigura la caccia a un toro che carica due cacciatori.
MICENEO ANTICO: LA MASCHERA DI AGAMENNONE La Maschera di Agamennone (a sinistra) è una maschera funebre in lamina d'oro rinvenuta nel 1876 a Micene dall'archeologo tedesco Schliemann. Fu scoperta, insieme ad altre quattro maschere (a destra), sul volto di un corpo trovato nelle tombe reali. È attualmente conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene.
MICENEO MEDIO: LE TOMBE A THÒLOS La thòlos è un ambiente circolare coperto da una pseudocupola ogivale formata da blocchi squadrati, disposti in anelli concentrici, che si restringono verso l’alto. Al contrario di una cupola, la thòlos si regge per gravità e non per reciproco contrasto dei conci.
MICENEO MEDIO: LE TOMBE A THÒLOS Schema del funzionamento statico Schema del funzionamento di una thòlos statico-‐ geometrico di una cupola
MICENEO MEDIO: LE TOMBE A THÒLOS
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO Si tratta di una camera semi-‐sotterranea a pianta circolare, alta tredici metri, mentre il diametro misura 14,50 metri: per trovare una costruzione in muratura con una copertura voltata altrettanto ampia si deve scorrere gli edifici conosciuti fino al Pantheon, costruito 1400 anni dopo. Grande attenzione fu posta nel posizionamento delle enormi pietre, sia per garantire la stabilità alla volta alle forze di compressione del peso, sia per ottenere una superficie interna perfettamente levigata, dove un tempo dovevano risaltare la decorazione in rosette di bronzo a imitazione di un cielo stellato. Si accede alla thòlos da un corridoio scoperto inclinato (dromos), lungo 36 m, con le pareti rivestite di pietre. La thòlos portava attraverso un breve passaggio alla camera funeraria vera e propria, di forma pressoché cubica, dove si trovava il corredo funerario, comprendente armi, carri e altri strumenti da guerra.
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO 1. Dromos 2. Tholos 3. Ingresso 4. Architrave 5. Triangolo di scarico 6. Piedritti 7. Camera sepolcrale
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO
MICENEO MEDIO: TESORO DI ATREO Il portale di ingresso del tumulo presentava una ricca decorazione: semicolonne in calcare verde con motivi a zig-‐zag sul fusto, un fregio con rosette sopra l'architrave della porta e decorazione a fasce con spirali per la lastra in marmo rosso che chiudeva l'apertura triangolare di alleggerimento (triangolo di scarico) sopra l’architrave.
MICENEO TARDO: LE CITTÀ-‐FORTEZZA (TIRINTO) Tirinto: risale al 1400-‐1100 a.C. (Miceneo Tardo) e si trova nella regione greca dell’Argolide. L’acropoli (derivato dal greco ἄκρος “akros”, alto, πòλις “polis”, città) è circondata da possenti mura, dette “ciclopiche” per le loro dimensioni colossali. Il centro del palazzo è il mégaron composto da: vestibolo, antisala; sala del trono. Nel mégaron si riuniscono il re (wanax) e la sua corte.
Pausania 9 Scrittore greco, originario della Lidia (Asia Minore), vissuto nella seconda metà del II secolo d.C. È au- tore di una descrizione di tutta la Grecia, regione 1 Le mura di Tirinto per regione, intitolata Periéghesis tes Ellàdos (Pe- riègesi della Grecia, da perì, intorno, ed eghèomai, guidare). Si tratta, quindi, di una guida svolta per Antologia delle fonti itinerari, in dieci libri, ciascuno dei quali prende il ti- Il carattere di ‘guida per viaggiatori’ dell’opera di Pausania è ben evidente da questo passo, tolo dal nome della regione a cui è dedicato (Attica, tratto dal libro secondo della Periegesi della Grecia dedicato all’Argolide, la regione del Pe- Acaia, Arcadia). L’opera di Pausania riveste partico- lare importanza per l’archeologia e la storia dell’arte loponneso dove un tempo avevano prosperato le città di Micene, Argo e Tirinto. Pausania si poiché è una fonte quasi illimitata di notizie e dati mette qui nell’ottica di un viandante, diretto da Argo verso Epidauro, che a un certo punto si storico-artistici, informazioni antiquarie, storiche e imbatte nelle colossali mura di Tirinto, da lui stesso definite “opera dei Ciclopi”. Questa creden- sui rituali religiosi. za compare nell’immaginario dei Greci a partire almeno dagli inizi del V secolo a.C., quando il poeta Bacchilide, in un suo carme (Epinicio 11), afferma che le mura di Argo furono «frutto Pausania, Periegesi della Grecia, II, XXV, 8. Tratto delle fatiche dei Ciclopi»; similmente il drammaturgo Euripide (seconda metà del V secolo a.C.) da: Pausania, Viaggio in Grecia, Guida antiquaria nell’Elettra definisce le mura di Micene «ciclopiche» (kyklòpeia) e «tali da arrivare fino al cielo» e artistica. Corinzia e Argolide, introduzione, (ourània). Tale definizione viene ripresa anche dal geografo Strabone (I sec. a.C.). traduzione e note di S. Rizzo, Rizzoli, Milano 1992. A 2 vanzando ancora da qui1 e piegando sulla destra troviamo le rovine di Ti- rinto, anch’essa resa desolata dagli Argivi desiderosi di aggiungere quella po- polazione al loro corpo civico accrescendo dei Ciclopi e sono costruite con pietre non lavorate. Ciascuna pietra ha una grandez- za tale che nemmeno una coppia di muli ri- uscirebbe a smuovere minimamente la più piccola di esse dal loro complesso; e vi sono così la città di Argo. L’eroe Tirinte, dal qua- inserite, fin dall’antichità, delle piccole pie- le venne il nome alla città, si dice fosse figlio tre in modo che ciascuna di esse faccia per 1. da qui: immediatamente prima Pausania aveva de- scritto un monumento di forma piramidale che si tro- di Argo figlio di Zeus. Le mura, l’unica par- quanto possibile da commessura tra quelle vava sulla strada che da Argo conduceva a Epidauro. te delle rovine ancora in piedi, sono opera più grandi. 2. Argivi: abitanti della città di Argo. [25. 8] Προϊοῦσι δὲ ἐντεῦθεν καὶ ἐκτρα- Ἄργου τοῦ Διὸς εἶναι λέγουσι. Τὸ δὲ τεῖ- F. Spiro, Pausaniae Graeciae descriptio, II, 25. 8, Lepizig, 1903 πεῖσιν ἐς δεξιὰν Τίρυνθός ἐστιν ἐρείπια. χος, ὃ δὴ μόνον τῶν ἐρειπίων λείπεται, Ἀνέστησαν δὲ καὶ Τιρυνθίους Ἀργεῖοι, Κυκλώπων μέν ἐστιν ἔργον, πεποίηται δὲ συνοίκους προσλαβεῖν καὶ τὸ Ἄργος ἀργῶν λίθων, μέγεθος ἔχων ἕκαστος λίθος δὲ ἐνήρμοσται πάλαι, ὡς μάλιστα αὐτῶν ἐπαυξῆσαι θελήσαντες. Τίρυνθα δὲ ἥρωα, ὡς ἀπ’ αὐτῶν μηδ’ ἂν ἀρχὴν κινηθῆναι τὸν ἕκαστον ἁρμονίαν τοῖς μεγάλοις λίθοις εἶ- ἀφ’ οὗ τῇ πόλει τὸ ὄνομα ἐγένετο, παῖδα μικρότατον ὑπὸ ζεύγους ἡμιόνων· λιθία ναι.
MICENEO TARDO: LE CITTÀ-‐FORTEZZA (TIRINTO)
MICENEO MICENEO TARDO: TARDO: DI TIRINTO L’ACROPOLI LE CITTÀ-‐FORTEZZA (TIRINTO) IL MÉGARON 1. Vestibolo; 2. antisala (prodòmos); 3. sala del trono. 1. Porta laterale; 2. Cunicolo; 3. Casematte; 4. Ingresso monumentale (grande propylon); 5. Cortile esterno; 6. Piccolo propylon; 7. Cortile porticato (aulè); 8. Mégaron
MICENEO MEDIO: LE CITTÀ-‐FORTEZZA (PILO)
IL MEGARON
IL MEGARON Il mégaron (da Μέγαρον, dal greco Μέγας, “grande”) designa l'unità architettonica che funge da fulcro della realtà palaziale micenea. Il mégaron era costituito da un vestibolo sul cui fronte si trovano due colonne lignee, da un’antisala cui si accede per tre porte e dalla grande sala (il vero e proprio megaron) nel cui centro si trovava il focolare attorniato da quattro grandi colonne. Qui si svolgevano le udienze reali, si banchettava, si ricevevano gli ospiti. I poemi omerici offrono una vasta gamma di testimonianze al riguardo. Gli scavi vanno sempre più mettendo in evidenza la derivazione del mégaron da un tipo di abitazione importato in varie parti della Grecia preistorica dal nord, abitazione adatta a climi freddi e del tutto contrapposta alla casa cretese, di tipo mediterraneo. Va sottolineato come sia ormai generalmente accettato che dal mégaron miceneo derivi la forma planimetrica del tempio ellenico.
MICENEO TARDO: LA PORTA DEI LEONI A MICENE
MICENEO TARDO: LA PORTA DEI LEONI A MICENE La Porta dei Leoni risale al XV sec. a.C. (Miceneo tardo). Immette nell’acropoli di Micene ed è composta da: • una soglia, • due stipiti, • un architrave sovrastato da due leonesse rampanti ai lati di una colonna minoica.
MICENEO TARDO: LA PORTA DEI LEONI A MICENE
LA PORTA DEI LEONI DI HATTUSA
MICENEO TARDO: LE CITTÀ-‐FORTEZZA (MICENE) 1. Recinto delle tombe reali A 2. Porta dei Leoni 3. Porta settentrionale 4. Cisterna interrata 5. Mégaron
MICENEO TARDO: LE CITTÀ-‐FORTEZZA (MICENE)
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