L'APE - Proteggersi dall'orso bruno - apicoltura.ch
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Luglio - Agosto 2021 I Anno 104 l’ APE RIVISTA SVIZZERA DI APICOLTURA PAGINA 8 Proteggersi dall’orso bruno
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Luglio - Agosto 2021 I Anno 104 www.apicoltura.ch Editoriale 2 Organi della FTA Come gestire le tarme della cera 4 Rivista svizzera di apicoltura Organo ufficiale della Federazione Ticinese Apicoltori FTA Proteggersi dall’orso bruno 8 Ragione sociale Federazione Ticinese Apicoltori Il calabrone asiatico 14 Sede Centro professionale del verde Casa dell’ape Immunità di sciame 20 Via S. Gottardo 1, 6877 Coldrerio Presidente Flavescenza dorata 22 Davide Conconi Via al Pero 16d, 6852 Genestrerio Mobile +41 79 230 59 16 Comunicati 28 presidente@apicoltura.ch Segretario-Cassiere Michele Mozzetti Via S. Antonio 156, 6632 Vogorno Tel. +41 91 745 05 05 Mobile +41 79 686 49 33 segreteria@apicoltura.ch Nuovi abbonamenti, disdette e cambiamento d’indirizzo vanno comunicati per iscritto al segretario. Referente FTA e Svizzera italiana per apiservice Roberto Fischer Tel. +41 79 688 16 64 roberto.fischer@apiservice.ch Redattore Livio Cortesi Via Retica 6, 6532 Castione Tel: +41 79 621 58 88 redattore-ape@apicoltura.ch I testi da pubblicare, compresa la piccola pubblicità per l’angolo delle occasioni, devono essere inoltrati alla redazione entro il giorno 10 dei mesi dispari. Marchio miele apisuisse Adam Maretti Via Rascai 19, 6707 Iragna Mobile +41 79 839 48 29 marchio-miele@apicoltura.ch Marchio Ticino Unione Contadini Ticinesi Grafica Stampa Via Gorelle, 6592 S. Antonino Sara Albisetti Tipografia Torriani sa Tel. +41 91 851 90 90 6960 Odogno Via Pizzo di Claro 3 marchioticino@agriticino.ch 6500 Bellinzona Foto di copertina Tel. +41 91 825 89 19 Il colore della regina Nicola Schärer info@tipografia-torriani.ch per il 2021: bianco
Editoriale Davide Conconi, presidente FTA parallelamente mi permette di poter prender il polso della situazione in diversi ambiti apistici del nostro territorio. E una delle cose che salta immediatamente all’occhio è la carenza di nu- clei e di regine sul mercato ticinese. Ogni prima- vera, parte la litania delle richieste di riferimenti per comperare nuclei o regine. In una primavera come quella appena trascorsa, dove non sono mancate le morie importanti, appare evidente come il mercato ticinese sia completamente impreparato per rispondere alla domanda di giovani colonie. È chiaro che non possiamo di- Care apicoltrici, mensionare un’offerta sulla base delle richieste cari apicoltori, straordinarie di quest’anno. Vi sarà sempre, in questi casi, il ricorso al mercato estero (da farsi ci siamo lasciati dietro le spalle un inizio di sta- nella piena ottemperanza delle regole) per co- gione molto complicato. Il ritorno tardivo e per- prire i bisogni in momenti di “picco”. Tuttavia, sistente di freddo e precipitazioni hanno annul- un’apicoltura sana deve poter contare sulla di- lato il flusso nettarifero primaverile. Niente aca- sponibilità di regine e nuclei allevati nel proprio cia insomma, ma non solo! La situazione era territorio. Primariamente, ogni apicoltore do- talmente tesa che solo il ricorso al nutrimento vrebbe essere in grado di organizzare la rimon- di soccorso ha salvato molte colonie. Fortuna- ta nel proprio apiario. Lo sappiamo, da quando tamente la bella fioritura di castagno e tiglio ha la varroa ha fatto capolino e soprattutto negli parzialmente aggiustato le cose, abbiamo assi- ultimi vent’anni, quanto sia primordiale allevare stito a una bella importazione di nettare e polli- giovani famiglie (almeno il 30-50% del numero ne. Le famiglie si sono rinvigorite e grazie a que- di colonie in produzione) per quantomeno (!) bi- sto apporto è partito anche l’allevamento delle lanciare le perdite invernali. Ovviamente ci sono regine per la sostituzione e la rimonta delle co- anni dove va meglio e altri dove va peggio… lonie. Proprio sull’allevamento delle regine e sul- Secondariamente, è auspicabile che alcuni api- la formazione di nuovi nuclei vorrei soffermarmi coltori si specializzino nel “prodotto” regine e e attirare la vostra attenzione. Il mio numero di nuclei, abbandonando la logica della produzio- telefono è uno dei pochi pubblicati on-line per ne di miele a tutti i costi e in quantità massima quanto riguarda i contatti apistici della Sviz- possibile. Infatti, creare giovani colonie richiede zera italiana. Vi lascio immaginare, dunque, la conoscenze, formule di allevamento e logiche quantità di telefonate che ricevo regolarmente diverse. Coraggio, il mercato c’è e da oltre con- e il ventaglio di richieste che piovono sul mio fine sono pronti ad occuparlo (inequivocabile natel. Tutto ciò, a volte, risulta stressante, ma segno che ne vale la pena…). In questo ambito, 2
Trattamento TAMPONE personalmente, penso che il ruolo delle Sezioni Il trattamento da fare nel mese estivo è sia fondamentale per creare le vocazioni, per un trattamento TAMPONE che deve ser- fare formazione e per rafforzare una rete di con- vire a ridurre l’infestazione della varroa tatti che poi permetta lo smercio. Va detto che per poter arrivare all’invernamento della qualcosa in questi ultimi anni si è mosso ed è famiglia in buone condizione. stato fatto, ma a giudicare dalle telefonate che È importante saper valutare il grado ricevo, ancora troppo poco. di infestazione della varroa perché da Care apicoltrici, cari apicoltori, augurando- questo può dipendere il futuro delle fa- mi che il vostro raccolto su tiglio e castagno miglie. compensi, almeno in parte, le delusioni e le Varroa Destructor, l’acaro responsabile preoccupazioni di questo anno complicato, mi della maggior parte dei problemi sanita- preme ricordarvi di rimanere all’erta, nei pres- ri dei nostri alveari e delle notti insonni si dei vostri apiari, e di segnalare (inviando foto di molti apicoltori. e/o campioni) le vostre osservazioni di sospetti Uno strumento per combatterlo è sicu- calabroni asiatici (Vespa velutina) ai recapiti di ramente la sincronizzazione delle ope- apiservice. razioni sanitarie per aree geografiche. Ecco perché vi proponiamo un nostro Buona lettura. protocollo sul trattamento tampone estivo (luglio/agosto), elaborato se- guendo le linee guida https://www.apicoltura.ch/temi/ salute-dellape/ trattamento-della-varroa.html Redazione 3
Come gestire le tarme della cera zione delle antenne della farfalla sono altresì Le tarme della cera non sono certo ben- diverse. La colorazione moscata e le antenne venute in apicoltura. Le loro larve si nu- rivolte anteriormente lungo il corpo sono tipiche trono in prevalenza di polline e di residui della tarma grande della cera. Nonostante que- delle larve di api lasciati nei favi di covata sta specie si trovi più spesso nel luogo di stoc- (resti di escrementi o di bozzoli), distrug- caggio del materiale apistico e quella minore gendo così i telaini. Le misure preventive nell’arnia, sia l’una che l’altra possono installarsi consentono di controllare questo insetto, in entrambi i posti. anche senza biocidi. Descrizione del devastatore Emil Breitenmoser La tarma della cera, come tutti gli altri lepidot- consigliere regionale Svizzera orientale teri, attraversa diversi stadi di sviluppo: uovo, Servizio sanitario apistico (SSA) emil.breitenmoser@apiservice.ch larva, ninfa e farfalla. La rapidità di ogni tappa dipende dalla temperatura e dal nutrimento e può variare da sei settimane a sei mesi. Secondo l’inchiesta del Servizio sanitario api- Essenzialmente, le tarme della cera sono una stico, circa la metà delle apicoltrici e degli api- specie di farfallina notturna e possono trovarsi coltori ha trovato delle tarme della cera nel pro- ovunque vi sia accesso ai telaini. Può trattar- prio apiario l’anno scorso. Questo insetto è il si sia di favi completamente privi di protezione devastatore più comune dopo la varroa. Esisto- che di telaini accessibili soltanto tramite piccole no due specie di tarma della cera: una grande fessure. Se le farfalline non riescono a passare (Galleria mellonella) e una piccola (Achroia gri- attraverso le fessure, depongono le uova in loro sella). Si distinguono, come indica il nome, dalle prossimità. Una volta che le larve si schiudono, dimensioni. La colorazione delle ali e la posi- sono talmente minuscole che penetrano facil- © apiservice © apiservice Tarma grande della cera Wachsmotte. Tarma piccola della cera. 4
Servizio sanitario apistico - apiservice © apiservice Stadi di sviluppo della tarma della cera Farfalla • Attiva di notte. • Non ingerisce nutrimento. • Vive 1-3 settimane. • Depone fino a 1000 uova o più. Ninfa Uova • Non ingerisce nutrimento. • Deposizione di 50-200 uova. • La farfalla si schiude • Ddimensione: un po’ meno dopo 1-9 settimane. di mezzo millimetro. • Biancastre. Larva • Lunghezza da 1 a 30 mm. • Ninfa in base a temperatura e nutrimento dopo un periodo tra 28 giorni e 6 mesi. • 29-35ºC e umidità = ideale per lo sviluppo. mente negli stretti interstizi. Dato che le tarme della cera non hanno un apparato boccale, per- della cera non sopravvivono quasi mai ai lunghi tanto non causano danni alla cera. periodi di freddo, le si ritrova raramente, se non Le farfalline e le larve possono trasmettere mai, ad altitudini elevate. agenti patogeni. Nelle colonie infestate dalla I telaini sono distrutti solo dalle larve, che ne peste americana, ad esempio, gli escrementi mangiano il polline o i residui di covata che delle tarme della cera contengono grandi quan- trovano al loro interno. Le farfalline della tarma tità di spore infette. 5
Prevenzione © apiservice All’interno della colonia • Conservare nell’apiario solo le colonie forti. Le api hanno così la possibilità di controllare in gran parte da sole questo parassita nelle arnie. • Non lasciare nell’arnia dei telaini non occupa- ti. È quindi importante restringere la colonia anche in relazione alla tarma della cera. • Pulire ogni settimana i fondi dell’arnia e gli spazi vuoti sotto la griglia varroa. • Rinnovare i telaini almeno ogni tre anni. Nel magazzino o nell’armadio per i telaini • Verificare regolarmente la presenza di escre- menti di tarma della cera, soprattutto durante i mesi più caldi dell’anno. • Conservare separatamente i telaini da nutri- mento e i telaini da miele. • Non stoccare i telaini di covata e i telaini di polline ma fonderli. Pila di melari. • Stoccaggio dei telaini: in un luogo fresco (ide- almente al di sotto di +12°C), aerato, alla luce. Riconoscere l’infestazione • Fondere continuamente i vecchi favi. I fondi inseriti nell’armadio per lo stoccaggio dei telaini o nell’arnia magazzino consentono Un’areazione ottimale è altresì ottenibile con di rilevare con facilità un’infestazione di tarme una pila di melari. L’importante è che l’elemento della cera (escrementi neri). Si vedono in genere più basso non sia posto direttamente sul suolo, anche filamenti o persino dei bozzoli. Inoltre, la ma sia leggermente sollevato dal terreno, affin- presenza di diversi opercoli appiccicati, aperti ché l’aria possa circolare. L’alto e il basso della o sollevati (covata tubulare) rivela una galleria pila devono essere chiusi con una griglia per sottostante di tarma della cera. evitare che vi si installino dei devastatori, come Se la colonia contiene delle tarme della cera, in i topi. genere è possibile vederle svolazzare picchiet- Per assicurarmi che le uova della tarma della tando sul bordo dei telaini. cera non identificabili non entrino in alcun caso 6
nel magazzino dei telaini, congelo prima tutti i © apiservice telaini di nutrimento e di miele per 48 ore ad almeno -18°C. Dato che il mio congelatore è troppo piccolo per inserirvi una grande quan- tità di telaini, ho trovato una macelleria che mi lascia utilizzare la loro cella frigo durante il fine settimana. Lotta Non appena si scoprono le tarme della cera, bisogna intervenire sui telaini infestati nel se- guente modo: • congelare i telaini di nutrimento a -18°C per due giorni e poi riporli in contenitori a chiusu- Covata tubulare. ra ermetica; • fondere immediatamente o eliminare i telaini con gallerie setose. Dato che i residui o una modifica del gusto dei prodotti apistici non possono essere esclusi in Informazioni complementari caso di utilizzo di acido acetico, il SSA racco- • Prontuario del SSA 2.6. Tarma della cera manda di rinunciare a un trattamento con l’a- (all’indirizzo www.apicoltura.ch/prontuario) cido. • Comunicato n. 48 “Protezione dei favi contro Se non può essere evitato, i telaini devono es- la tarma della cera”, Centro di ricerca apistica sere trattati, in via eccezionale, subito dopo la • L’apiculture – une fascination, edizione 2014, raccolta estiva e al massimo entro l’inizio del Société Romande d’apiculture, volumi 1 e 2 mese di ottobre. Nel caso di un armadio di • Pubblicazione scientifica nell’insects: “The stoccaggio suddivisibile, il trattamento deve es- Biology and Control of the Greater Wax Moth, sere effettuato solo sulla parte colpita. Galleria mellonella” di Charles A. Kwadha, A parte l’acido acetico, in Svizzera non è attual- George O. Ong’amo, Paul N. Ndegwa, Sure- mente autorizzato alcun altro preparato per la sh K. Raina e Ayuka T. Fombong, 2017 lotta contro la tarma della cera. Anche l’utilizzo dell’acido formico a questo fine non è più auto- Evento online in diretta rizzato a partire da quest’anno e nessun pro- (www.apicoltura.ch/manifestazioni-ssa) duttore ha richiesto l’omologazione del Bacillus Tema «Gestire la tarma della cera» thuringiensis in Svizzera. Motivo per cui nean- Giovedì 23 settembre 2021, ore 19.00 che il suo utilizzo è autorizzato. 7
Proteggersi dall’orso bruno Misure di protezione comprovate Da qualche anno l’orso bruno è di nuovo Una recinzione elettrica operativa consente di sempre più presente in Svizzera e potreb- proteggere efficacemente le case-apiario, le be diventare autoctono. Lascia sempre stazioni di fecondazione e le arnie magazzino più tracce, in particolare nelle regioni di ubicate all’esterno. Quando i siti non sono pro- montagna. È pertanto importante proteg- tetti, sono in genere visitati ripetutamente. Nel gere gli apiari in cui l’orso potrebbe appa- cantone dei Grigioni, il servizio d’allerta via SMS rire installando una recinzione elettrica. avvisa gli apicoltori della presenza di orsi (trami- te le coordinate degli apiari registrati). È sempre Jürg Glanzmann meglio prevenire. Quando l’orso è presente, bi- apiservice/Servizio sanitario apistico (SSA) juerg.glanzmann@apiservice.ch sogna agire rapidamente. Principali dati della recinzione Più di cinquanta orsi bruni vivono in Trentino • Altezza: da 1,20 a 1,50 metri, in base al terre- (Italia). Negli ultimi anni è successo a più riprese no. che dei giovani orsi bruni si spingessero nelle • Pali per recinzione: almeno 1,60 metri di al- regioni dei Grigioni, del Ticino, della Svizzera tezza, 6-10 centimetri di diametro, a una di- centrale, del Vallese o delle Alpi bernesi. Questi stanza di 2-5 metri, a seconda del terreno e animali sono onnivori: la loro dieta comprende della topografia. frutta, parti di piante, animali selvatici e animali • Elettrificazione: fili/cavi o nastro elettrificato da reddito, come le colonie di api. L’orso bru- colorato. Distanza tra i fili massimo 20 cen- no adora indubbiamente il miele, ma brama le timetri, gli isolatori devono essere collocati colonie di api principalmente per via delle larve all’esterno della recinzione. Generatore di ricche di proteine! corrente con una tensione di uscita minima di 5000 volt. © apiservice • Suolo/messa a terra: posa di una pellicola per pacciamatura di 80-100 centimetri di lar- ghezza sotto la recinzione o tosatura regola- re. Buona messa a terra tramite una barra o un cavo idonei. Importante Solo una recinzione ben curata è efficace. Non appena l’erba o la neve entra in contatto con il filo elettrico, la recinzione diventa inefficace e gli orsi possono scavalcarla senza problemi. Ri- Orso bruno. spetto ai nastri elettrificati, i fili hanno il vantag- 8
Servizio sanitario apistico - apiservice © apiservice Recinzione di protezione attorno all’apiario di Erwin Küng, Bever. gio di non venire affossati dalla neve. Dato che e trasmetterlo ad Agridea. Negli ultimi sette anni gli orsi sono capaci di arrampicarsi, bisogna questi contributi hanno consentito di costruire potare o tagliare gli alberi nel circondario vicini 62 recinzioni contro gli orsi attorno agli apiari. alla recinzione. A seconda del terreno, il recinto deve essere rialzato. Indennizzo in caso di danni Se un apiario viene danneggiato da un orso no- Supporto nostante tutte le misure di precauzione, biso- La Confederazione sostiene la protezione delle gna informare il servizio cantonale competente api contro gli orsi versando un contributo uni- (www.protezionedellegreggi.ch/it/contatto/), co di 700 franchi per sito per la costruzione di prima di toccare qualsiasi cosa. Se l’attacco una recinzione. Per beneficiare del contributo, presunto è confermato, i danni saranno inden- bisogna compilare il formulario di richiesta di in- nizzati. Le arnie rischiano di essere attaccate in dennizzo per le misure di protezione delle arnie particolare in primavera. 9
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© Roland Ungricht, Plantahof Apiario mobile ad Alp Parpan. Esperienze tratte dalla pratica Erwin Küng, del villaggio engadinese di Bever, Link importanti ha ricevuto la visita di un orso nel 2012. L’orso ha distrutto un’arnia magazzino che conteneva Guida Agridea “Proteggere dei telaini di nutrimento, situata accanto a un gli apiari dall’orso bruno” apiario mobile, e ha mangiato i telaini di miele. Aiuto all’esecuzione concer- L’animale è poi stato disturbato da una persona nente la protezione del bestia- con dei cani e non è più riapparso. A questo me/Modulo sulla consulenza punto, l’apicoltore ha costruito una barriera an- in materia di protezione del bestiame (UFAM)/ ti-orso seguendo le raccomandazioni. L’investi- Modulo di richiesta di indennizzo per misure di mento per la costruzione è stato di circa CHF protezione delle api: 1'100. Erwin toglie la recinzione con i cavi verso www.protezionedellegreggi.ch/it/downloads/ metà novembre e la reinstalla in aprile. In linea di principio, l’orso non è attivo in inverno. Bever si Scheda del WWF trova a circa 1700 metri di altezza e la situazio- “L’orso e le api” ne è particolarmente delicata alla fine dell’au- Progetto Ursina del WWF: tunno e in primavera, periodi in cui i fili o i nastri www.ursina.org elettrificati sono già stati rimossi a causa della neve o non sono ancora stati installati. 11
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Il calabrone asiatico prosegue la sua progressione, la Svizzera non è risparmiata! due nidi. Un po’ dopo, nel cantone del Giura, un Nel corso del 2020 sono state registrate apicoltore ha segnalato la presenza di calabroni molteplici segnalazioni di calabroni asia- asiatici davanti alle sue arnie. L’utilizzo di radio- tici nei cantoni di Ginevra, del Giura e in trasmettitori ha di nuovo consentito di localizza- Ticino. Si è proceduto all’individuazione re e distruggere il nido. Due dei tre nidi scoperti dei nidi mediante tecniche di radioteleme- nel 2020 erano situati a un’altezza di oltre venti tria e alla loro distruzione (3 nidi). Sembra metri e hanno richiesto l’intervento di persona- chiaro che altre colonie si installeranno le specializzato. Nel 2021 è stato scoperto un nel nostro paese nel 2021 e che solo la primo nido primario in un’aia a Onex (cantone creazione di una rete di osservatori (guar- di Ginevra). Il ricorso ai radiotrasmettitori, che die forestali, agricoltori, disinfestatori, sono utilizzati di solito per monitorare i mammi- ecc.) e la vigilanza di tutti gli apicoltori nei feri, sembra essere il metodo più promettente, propri apiari consentiranno di assicurare malgrado il costo, per localizzare rapidamente la lotta contro questa specie invasiva. i nidi. Daniel Cherix Le zone a rischio Professore onorario dell’Università di Losanna, I dati della tabella 1 relativi alla situazione in daniel.cherix@unil.ch Svizzera sono utili per stabilire quali sono le Lukas Seehausen zone a rischio d’invasione da parte del cala- Entomologo del CABI (Centre for Agriculture and Bioscience International), l.seehausen@cabi.org brone asiatico e per pianificare efficacemente le misure da intraprendere. In tale contesto, la Anja Ebener mappa fornita da info fauna – CSCF, che mo- Direttrice apiservice / Servizio sanitario apistico (SSA), anja.ebener@apiservice.ch stra le località dove il calabrone asiatico è sta- to avvistato in Svizzera, è molto istruttiva per valutare la situazione attuale (cfr. la figura 1a; Situazione in Svizzera la mappa è disponibile al seguente indirizzo: (stato al giugno 2021) https://lepus.unine.ch/carto/58510). Tuttavia, i Il 2020 è stato un anno piuttosto intenso, con punti sulla mappa mostrano soltanto i posti in la comparsa del calabrone asiatico nei cantoni cui il calabrone asiatico è stato scoperto finora: di Ginevra, del Giura e del Ticino (cfr. la tabella sarebbe altresì utile sapere dove potrebbe po- 1). Il primo calabrone asiatico è stato cattura- tenzialmente installarsi e prosperare in Svizzera to a Ginevra nel mese di luglio da una persona negli anni a venire. Per tali previsioni, i modelli avveduta che l’ha portato al Servizio della fau- bioclimatici possono aiutare a definire le zone na. Successivamente sono stati individuati altri che rischiano di essere invase da una data spe- esemplari (Parc de la Grange e Chambésy in cie. Tali modelli combinano le informazioni note particolare). Grazie all’utilizzo di radiotrasmetti- sulla biologia della specie invasiva (in particola- tori, è stato possibile localizzare e distruggere re la sua ripartizione nella zona d’origine e la sua 14
Servizio sanitario apistico - apiservice sensibilità alla temperatura e all’umidità) e i dati rischia di essere invasa dal calabrone asiatico climatici. Modelli di questo tipo sono stati svi- nel corso dei prossimi anni. luppati anche per il calabrone asiatico. In par- ticolare, la situazione svizzera è stata studiata Raccomandazioni e scenari futuri dal CABI e dall’Istituto di ricerca dell’agricoltura L’esperienza acquisita dai nostri colleghi dei biologica FiBL. I risultati, che sono sintetizzati paesi confinanti mostra che diversi fattori sono nella figura 1b, mostrano che le regioni svizzere importanti nella lotta contro il calabrone asiatico favorevoli all’installazione del calabrone asiati- e nella limitazione della sua invasione in Svizze- co sono: l’Altopiano svizzero, le zone a bassa ra. Il primo fattore è rappresentato dalle osser- altitudine nel Giura, le valli alpine calde come la vazioni e segnalazioni. Queste consentiranno valle del Rodano e del Reno e il sud del Ticino. Il di attivare il rilevamento e la distruzione dei nidi freddo probabilmente limiterà la sopravvivenza prima del periodo di riproduzione del calabrone del calabrone nelle Alpi e nel Giura. asiatico. Questo monitoraggio è fondamentale Combinando le informazioni sulla ripartizione ed è sempre meglio segnalare un’altra specie attuale e sulle zone favorevoli a un’invasione che non si è riusciti a riconoscere con certez- in Svizzera, si possono definire le regioni più za piuttosto che rischiare di non individuare un esposte a un’eventuale invasione nel 2021. Ne calabrone asiatico. Ma è la tappa successiva, emerge che, da Ginevra a Rorschach, tutta la ossia l’individuazione e la distruzione del nido, a regione frontaliera del nord-ovest della Svizzera essere primordiale. La distruzione dovrebbe ve- Tabella 1: Sintesi dei dati relativi al calabrone asiatico in Svizzera dalla prima cattura nel 2017 sino alla fine di giugno 2021 Data Cantone Località Tipo Individuazione nido Distruzione 24.04.2017 JU Fregiécourt 1 esemplare (giovane regina) - Sì 19.12.2019 VD Mont-sur-Rolle Piccolo nido primario (con 3 esemplari) 2m di altezza Sì 29.07.2020 GE Plainpalais 1 esemplare (maschio) - No 14.08.2020 GE Parc de la Grange 2 esemplari (operaie) - Sì 22.09.2020 GE Quartiere des Allières 1 nido (radiotrasmettitori) 23m di altezza Sì 30.09.2020 GE Pregny-Chambesy 1 nido (radiotrasmettitori) 10m di altezza Sì 08.10.2020 JU Noirmont 1 nido (radiotrasmettitori) 35m di altezza Sì 08.10.2020 TI Ludiano 1 esemplare (giovane regina?) - Sì 31.10.2020 JU Coeuve 1 esemplare (giovane regina?) - Sì 08.11.2020 JU Noirmont 1 esemplare - No 24.11.2020 JU Porrentruy 1 esemplare - No 28.04.2021 GE Bernex 1 esemplare (giovane regina) - No 28.06.2021 GE Onex 1 nido primario 1m di altezza Sì 15
rificarsi prima della fine del mese di settembre quest’anno. Il CABI, l’Università di Losanna e il per evitare che le nuove regine lascino il nido, si SSA desiderano creare un team comune d’in- accoppino e possano costruire nuovi nidi l’an- tervento e di formazione che, da un lato, aiuti a no successivo. Per il momento, riteniamo che il trovare e a distruggere i primi nidi nei cantoni e, metodo più efficace per il rilevamento dei nidi dall’altro lato, formi i responsabili cantonali per sia l’utilizzo di radiotrasmettitori fissati sul corpo questo compito. Per il momento, deve ancora del calabrone. Tuttavia, questo metodo richiede essere assicurato il finanziamento del progetto. un minimo di conoscenze e non è certo gra- tuito. Sarebbe bene organizzarlo in anticipo a livello dei cantoni che rischiano di essere invasi Raccomandazioni alle apicoltrici e agli apicoltori A 1) Se vedete un esemplare di calabrone asiatico, catturatelo e/o scattate una foto come prova e segnalatelo al Servizio sani- tario apistico (SSA, Berna) (info@apiservi- ce.ch o al numero 0800 274 274). Le nuove fondatrici diventano attive tra marzo e maggio e sono talvolta individuabili in natura alla ricerca di nutrimento o di un luogo di nidifi- cazione. È così, ad esempio, che è stato visto il primo calabrone asiatico in Svizzera, all’e- B poca dell’individuazione del primo esemplare nell’aprile del 2017 a Fregiécourt. Come prova, bisogna inviare una fotografia degli esemplari osservati al SSA. 2) Se trovate un nido primario, scattate una foto, se possibile con un esemplare. Se il ni- do viene rimosso, conservatelo come pro- va. Da marzo a luglio il calabrone asiatico costrui- Figura 1: Le mappe riportano: (a) la ripartizione attuale del calabrone asiatico Vespa velutina nigrithorax in Svizzera sul- sce i nidi primari, spesso in strutture artificiali. È la base delle osservazioni di esemplari e di nidi registrate difficile distinguere questi nidi da quelli di altre da info fauna CSCF; (b) i risultati di un modello bioclimatico (CLIMEX) che mostrano l’adattabilità elevata (rosso) e media specie, come il calabrone europeo o le vespe. (arancione) delle zone d’installazione del calabrone asiatico Pertanto, solo la presenza del calabrone stesso in diverse zone climatiche in Svizzera. Dati: info fauna/CCO- KOF; cartografia: Swisstopo. consente un’identificazione definitiva. In caso di 16
Calabrone asiatico con radiotrasmettitore. Il trasmettitore è attaccato al peduncolo con un piccolo filo. sospetto di nido primario di calabrone asiatico, 20 minuti. Se vedete dei calabroni a caccia è quindi preferibile scattare una foto di un cala- davanti agli apiari, fate una foto o eventual- brone che arriva al nido e inviare un esemplare mente un video. al SSA per l’identificazione. Per evitare che l’at- A partire dal mese di agosto è possibile osser- tività di osservazione sia dispersiva, solo il SSA vare i calabroni asiatici che attaccano le api centralizzerà le informazioni per tutta la Svizze- davanti agli apiari o altre specie di insetti sui ra e il Liechtenstein. Ciò consentirà una reazio- fiori. Il modo più semplice di fornire una prova ne rapida degli addetti preposti alla distruzione della presenza del calabrone asiatico è fare una dei nidi. foto o eventualmente un breve video di questi animali. La strategia di caccia del calabrone 3) A partire dal mese di agosto, osservate asiatico è diversa da quella del calabrone euro- regolarmente i vostri apiari nelle giornate peo: caccia spesso in volo stazionario davanti soleggiate verso mezzogiorno per almeno all’ingresso dell’arnia, aspettando che le opera- 17
ie escano. Il calabrone europeo ha invece uno arnie. Noi non raccomandiamo il sistema delle stile più erratico. Sebbene sia difficile scattare trappole per diversi motivi: a) i calabroni a cac- una foto nitida dei calabroni in volo staziona- cia sono alla ricerca di proteine per nutrire le rio, possono essere catturati con relativa facilità larve nei propri nidi e non sono quindi partico- con una retina per insetti o uccisi. Una volta cat- larmente attratti dai liquidi a base di zucchero; turati o uccisi, è molto più facile fare le foto ed b) per la maggior parte i vari tipi di trappole so- è possibile inviare un esemplare come prova. no di fatto molto inefficaci in generale per in- Un’altra soluzione consiste nello scattare delle trappolare il calabrone asiatico; c) le trappole, foto dei calabroni viventi quando si posano sul soprattutto quelle a bottiglia a base di liquido, predellino di volo. Una volta che si è catturato sono perlopiù poco specifiche e catturano mol- un esemplare o si è scattata una foto e che si te altre specie di insetti, facendo quindi più ma- è avvertito il SSA, consigliamo di non prendere le che bene; d) l’efficacia delle trappole attorno altre misure fino a nuovo ordine. alle arnie per ridurre la pressione sulle colonie resta ancora da studiare; e) in certi cantoni, le 4) Non cercate di catturare i calabroni con trappole per insetti non sono in genere autoriz- delle trappole, a meno che non sia per uno zate e richiedono un permesso speciale. studio specifico ufficiale. Ad alcuni potrebbe sembrar logico organizzare 5) Proteggete le vostre api con una griglia di una campagna di trappole di massa nel perio- protezione per calabroni. do in cui le fondatrici sono attive per ridurre il Raccomandiamo invece di installare delle gri- numero dei nuovi nidi (in primavera). Tuttavia, la glie di protezione a partire dal mese di agosto ricerca ha dimostrato che la mortalità naturale nelle regioni in cui il calabrone si è installato, più elevata delle fondatrici si registra in prima- per ridurre l’impatto di questo predatore sull’at- vera, in particolare a causa della concorrenza tività delle api mellifere. Troverete informazioni con la propria specie. Pertanto, le fondatrici uc- aggiornate sulla costruzione delle griglie nel cise dalle trappole ridurranno semplicemente la prontuario 2.7.1. del SSA (www.apicoltura.ch/ concorrenza e l’esemplare ucciso sarà sostitu- prontuario). ito da un altro. Anche i test con una fortissima densità di trappole non sono riusciti a mostrare 6) Se trovate un nido secondario, non tenta- una diminuzione dei nidi rispetto alle regioni te di distruggerlo da soli. Informate il SSA e senza trappole. lasciate la distruzione ai professionisti. Per ridurre la pressione sulle api esercitata dai La distruzione dei nidi di calabroni asiatici è un calabroni che danno loro la caccia davanti alle compito piuttosto difficile e talvolta pericoloso. arnie alla fine dell’estate o all’inizio dell’autun- Deve quindi essere effettuata soltanto da pro- no, molte persone pensano come prima cosa fessionisti qualificati. A seconda dei cantoni, a installare trappole e a uccidere i calabroni può essere compito di un’impresa di disinfesta- collocando delle trappole a bottiglia attorno alle zione contro i parassiti (ad esempio nel Giura) o 18
8) Le buone pratiche apistiche come meto- do di prevenzione. Assicuratevi di rispettare le buone pratiche api- stiche, come indicato nel Concetto aziendale del SSA (www.apicoltura.ch/concettoazienda- le). I punti seguenti sono particolarmente impor- tanti per quanto riguarda il calabrone asiatico: • valutare e selezionare le colonie (conservare nell’apiario solo le colonie forti e sane); • assicurare l’apporto di nutrimento (ogni colo- nia deve avere sufficiente nutrimento a dispo- sizione in ogni momento); • non lasciare in giro i telaini, conservarli fuori dalla portata delle api o fonderli immediata- mente. Conclusione Il 2020 è stato l’anno in cui è stato conferma- to l’arrivo del calabrone asiatico in Svizzera e Rimozione del nido di calabrone asiatico a Chambésy (GE). soprattutto la presenza di nidi, indicativa che le popolazioni hanno potuto svilupparsi. Nono- del servizio antincendio (ad esempio a Ginevra). stante i mezzi messi in campo per distruggere Ad ogni modo, la decisione sulla responsabilità i nidi, la scoperta di un nuovo nido primario nel per la distruzione dei nidi spetta al cantone. cantone di Ginevra alla fine di giugno del 2021 conferma la presenza di giovani regine feconde. 7) Fate conoscere il calabrone asiatico e Le eventuali altre regine sopravvissute all’inver- condividete le vostre conoscenze. no (in Svizzera o nella regione frontaliera) saran- L’informazione è la chiave di una lotta efficace no responsabili della costruzione di nuovi nidi contro il calabrone asiatico. Solo quando tutti nel corso dell’anno. Tenuto conto del fatto che sapranno dell’esistenza di questa specie inva- sono state evidenziate delle regioni sensibili, è siva e della minaccia che pone per le api, per importante che tutti partecipino allo sforzo di l’ambiente e per gli esseri umani, potremo in- osservazione per evitare una diffusione troppo dividuare efficacemente le nuove zone invase, rapida e gravi danni alle colonie di api mellifere. trovare e distruggere i nidi e limitare gli effetti Segnalare un calabrone asiatico significa con- avversi del calabrone asiatico. Per informazioni, tribuire a evitare una rapida diffusione di questa consultate il prontuario 2.7. del SSA (www.api- nuova specie esotica invasiva. coltura.ch/prontuario). 19
Le api ci insegnano l’immunità di sciame Recita un vecchio adagio che non ci sia nien- mente di pappa reale, una sostanza prodotta te di nuovo sotto il sole. Ma alcuni potrebbero dalle api operaie che si trovano in una fase della sorprendersi scoprendo che gli essere umani loro vita (precedente al periodo che trascorrono non sono le uniche creature ad aver inventato i volando in libertà per procurarsi nettare e polli- vaccini. Uno studio appena pubblicato sul Jour- ne) in cui nutrono le larve. Il dottor Harwood si è nal of Experimental Biology da Gyan Harwood quindi chiesto se queste api nutrici incorporino, dell’Università dell’Illinois, Urbana-Champaign, nella pappa reale che producono, frammenti conferma che le api da miele ci sono arrivate degli agenti patogeni contenuti nelle provviste prima di noi. Suggerisce inoltre che queste por- portate nell’alveare dalle api uscite a procurasi tino avanti operazioni analoghe ai programmi di il nutrimento. vaccinazione dell’infanzia di tipo prime-boost Per mettere alla prova la sua idea, si è associato (cioè “a doppia vaccinazione”, in cui la prima a un gruppo dell’università di Helsinki, in Fin- attiva la risposta immunitaria, la seconda la raf- landia, guidato da Heli Salmela. Insieme hanno forza). raccolto circa 150 api nutrici, dividendole in sei Essendo gregarie, le api da miele rischiano co- minialveari senza ape regina, in cui erano pre- stantemente che nei loro alveari si diffondano senti covate di larve da accudire. Invece che il delle malattie. La maggior parte degli animali nettare, hanno dato alle api nutrici acqua e zuc- che vivono in condizioni affollate possiede un chero, e in tre di questi alveari hanno “corretto” robusto sistema immunitario. Per questo gli en- questo sciroppo con Paenibacillus larvae, un tomologi si sono a lungo interrogati sul perché bacillo che causa una malattia mortale per gli lo stesso non accada alle api da miele, che ef- alveari, chiamata peste americana. fettivamente possiedono meno geni che modu- lano il sistema immunitario della maggior parte Probabile che le api nutrici delle api solitarie. trasmettano l’antigene all’ape regina attraverso la pappa reale L’antigene dell’ape regina In questo caso, per evitare un’infezione del ge- Parte della risposta, emersa nel 2015, è che le nere, il dottor Harwood e la dottoressa Salmela api regine vaccinano le loro uova trasferendo in hanno sottoposto preventivamente a calore, esse, prima che queste siano deposte, fram- uccidendoli, gli agenti patogeni. Hanno anche menti di proteine provenienti da agenti patogeni applicato sui batteri morti una tintura fluore- che causano malattie. scente, perché fosse più facile tracciare i loro Queste proteine agiscono come antigeni che successivi destini. E, naturalmente, i microsco- scatenano lo sviluppo di una risposta immuni- pi fluorescenti hanno confermato che frammen- taria protettiva negli esemplari in sviluppo. Ma ti di Paenibacillus larvae entravano nella pappa questa osservazione ha portato a chiedersi co- reale, prodotti da quelle api che erano state ali- me la regina riceva, tanto per cominciare, la sua mentate con acqua e zucchero “corretti”. Inol- fornitura di antigeni, poiché essa si ciba unica- tre, l’esame di questa pappa reale ha rivelato 20
livelli elevati – rispetto a quella proveniente da Ogni ape neonata risulta quindi vaccinata due api che non erano state nutrite con Paeniba- volte. Resta da capire se si tratti semplicemente cillus larvae – di un peptide antimicrobico noto di un approccio belt-and-braces (di una doppia come defensin-1. Si ritiene che questa sostanza precauzione), o sia in realtà l’equivalente della aiuti i sistemi immunitari a tenere a distanza le vaccinazione prime-boost per gli esseri uma- infezioni batteriche. ni, in cui la seconda vaccinazione moltiplica gli Complessivamente queste scoperte suggeri- effetti della prima. Ma qualunque sia la verità, scono che le api nutrici trasmettano effettiva- sembra offrire una protezione. Non tanto immu- mente, tramite la loro pappa reale, gli antigeni nità di gregge, quanto di sciame. all’ape regina che poi le inocula nelle sue uo- va. Questo significa inoltre – dal momento che Traduzione di Federico Ferrone anche le larve ricevono pappa reale nei primi Questo articolo è uscito sul settimanale giorni dopo essere uscite dalle uova – che le api britannico “The Economist”. nutrici inoculano anche le larve. Segnalato da Tino Previtali, che ringraziamo. 21
Flavescenza dorata consentito di definire i passi successivi secon- A seguito della reintroduzione dell’obbli- do criteri oggettivi. Solo per darvi un’idea del go di trattamento con insetticidi a base lavoro svolto, rendo di seguito espliciti alcuni di piretrine contro la cicalina vettrice del- numeri: la flavescenza dorata della vite, avevamo • 3’110 trappole adesive analizzate; protestato presso il Servizio fitosanitario • 11’510 insetti determinati; cantonale e sollecitato alcune risposte • 8’428 insetti scollati per analisi genetiche; che, nel frattempo, ci sono state recapita- • 2’511 piante sintomatiche rilevate; te e pubblichiamo volentieri. • 630 piante analizzate; • 4’300 litri di insetticidi non immessi nell’am- biente. “Per iniziare, occorre ricordare che la Sezione dell’agricoltura, dopo opportune valutazioni e A questi vanno aggiunte le attività del centro in accordo con i ricercatori di Agroscope Ca- di ricerca Agroscope Cadenazzo e dell’Istituto denazzo, Agroscope Changins, dell’Istituto fe- federale di ricerca WSL nell’ambito del proget- derale di ricerca per la foresta, la neve e il pa- to FLAVID. Le evidenze sperimentali raccolte esaggio WSL, i funzionari del Servizio fitosani- hanno portato a concludere che proseguendo tario federale e l’Ufficio federale dell’agricoltura la moratoria il rischio di diffusione della flave- ha deciso, ad inizio 2019, di intraprendere un scenza dorata sarebbe stato troppo elevato. percorso innovativo volto a individuare una stra- Inoltre, il mantenimento di basse popolazioni tegia di contenimento della flavescenza dorata di Scaphoideus titanus è un elemento impre- della vite che tenesse conto della necessità di scindibile per evitare che siano precluse ulteriori limitarne la diffusione da un lato e che permet- future moratorie. In virtù dell’articolo 16 dell’Or- tesse di ridurre l’impatto ambientale e i costi per dinanza sulla salute dei vegetali del 31 ottobre il settore viticolo dall’altro. Dopo quattordici anni 2018, l’Ufficio federale dell’agricoltura, e non di trattamenti, giustificati dalla necessità di ten- la Sezione dell’agricoltura, ha perciò emanato tare l’eradicazione della malattia, il Cantone ha il 17 febbraio 2021 la Decisione generale con- quindi messo in atto una moratoria per quel che cernente misure per contenere la diffusione del concerne i trattamenti contro l’insetto vettore Grapevine flavescence dorée phytoplasma nel della malattia, Scaphoideus titanus, per gli anni Canton Ticino e nel Canton Grigioni ordinan- 2019 e 2020. Parallelamente è stata implemen- do l’esecuzione di due trattamenti (non alme- tata una nuova e specifica attività straordinaria no due) a base di piretro nella zona infestata e di monitoraggio e di ricerca in collaborazione nella zona cuscinetto. Entrando nel merito della con gli istituti summenzionati. tipologia di prodotto scelto per l’esecuzione dei Questa attività, a fronte di un notevole sforzo trattamenti, è necessario specificare che il pi- collettivo, ha permesso di sostenere la morato- retro o piretrine naturali sono molecole estratte ria attraverso la raccolta di dati scientifici e ha da specie di piante del genere Chrysanthe- 22
mum, di origine naturale e autorizzate per l’uso insetti, in particolare di api mellifere, verificatesi in agricoltura biologica, e addirittura sarebbero in contesti agricoli svizzeri dove questi prodotti compatibili con l’iniziativa popolare “Per una sono impiegati da diverso tempo o in vigneti a Svizzera senza pesticidi sintetici”. Hanno inoltre conduzione biologica dove, già in anni passati, una buona efficacia sullo Scaphoideus titanus, rappresentavano l’unica alternativa al prodotto hanno una bassa tossicità su mammiferi e uc- Applaud. Vengo alle vostre specifiche doman- celli, sono molto poco persistenti nell’ambiente de: e sulla pianta, l’azione insetticida è in grande prevalenza circoscritta al momento dell’appli- 1. I prodotti previsti per il contenimento dell’in- cazione, se usate secondo le prescrizioni han- setto vettore sono omologati per tale scopo no un impatto accettabile sull’ambiente senza e, se impiegati secondo le prescrizioni d’uso, compromettere la biodiversità. A tal proposito, non mettono in serio pericolo le api. Come nella scheda informativa inviata ai viticoltori vie- Sezione dell’agricoltura, abbiamo ritenuto ne chiaramente indicata la necessità di trattare opportuno fornire il nostro parere all’Ufficio al di fuori dell’orario di volo delle api e di sfalcia- federale dell’agricoltura basandoci su con- re eventuali erbe in fiore prima del trattamen- siderazioni esclusivamente tecnico-scientifi- to. Indicazioni più dettagliate sono riportate che, senza condizionamenti esterni. inequivocabilmente sull’etichetta del prodotto 2. Già risposto nella parte introduttiva. e sulle schede tecniche a disposizione di ogni 3. La flavescenza dorata della vite è una ma- viticoltore. Con l’invio del bollettino fitosanita- lattia epidemica caratterizzata da una rapida rio è nostra intenzione ritornare sull’argomen- diffusione a causa della trasmissione diret- to per continuare la sempre attenta attività di ta da vite a vite ad opera dell’insetto vetto- sensibilizzazione nell’uso corretto dei prodotti re, Scaphoideus titanus. L’Organizzazione fitosanitari. Tengo a precisare che l’Ufficio fe- europea e mediterranea per la protezione derale dell’agricoltura, in fase di omologazio- delle piante (EPPO) ritiene che, qualora la ne, dispone limitazioni di sicurezza per limitare sua diffusione non venga adeguatamente i danni all’ambiente (frasi SPe) per evitare che contrastata, le conseguenze saranno cata- si manifesti il potenziale pericolo. Queste frasi strofiche. Per questo motivo è stata inserita sono adeguatamente riportate in etichetta e se dalla stessa Organizzazione nella lista A2 rispettate garantiscono che non ci siano effetti degli organismi di quarantena che necessi- inaccettabili derivanti dall’uso del prodotto fito- tano di regolamentazione. Dello stesso avvi- sanitario. Nello specifico, le misure sopra men- so è il Centro internazionale per l’agricoltura zionate sono ritenute sufficienti. A dimostrazio- e le bioscienze (CABI) secondo cui, senza il ne di ciò, da quando vengono registrati i casi di controllo dell’insetto vettore, il numero di viti intossicazione da prodotti fitosanitari delle api infette può crescere di dieci volte ogni anno presso il Centro svizzero di ricerca apistica di fino a raggiungere l’80 o il 100% di piante Liebefeld non sono mai state riportate stragi di in pochi anni. È chiaro quindi che la flave- 23
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scenza dorata della vite deve essere gestita verno italiano hanno risarcito i viticoltori con e i migliori risultati si ottengono combinando 32 milioni di euro per le perdite di raccolto e l’uso di insetticidi, l’estirpo di piante sinto- le nuove piantumazioni. Per il Cantone Ticino matiche e l’uso di materiale di propagazione è in atto uno studio nell’ambito di un progetto sano. La mancata applicazione di queste mi- di master in collaborazione con il Politecnico sure può causare ingenti perdite. Tra il 1949 federale di Zurigo. La stima si riferirà in ogni e il 1954, in Armagnac e Chalosse tutte le caso ad una realtà in cui sono sempre state viti di Baco 22A, varietà ibrida, sono state messe in atto misure di contenimento, senza colpite da flavescenza dorata. In Serbia nella le quali si sarebbero probabilmente verificate sola regione dell’Aleksandrovac, nel 2005, le anche in Ticino situazioni problematiche co- perdite economiche dovute alla distruzione me quelle elencate sopra. Per darle un’idea di vigneti ammontarono a 3.2 milioni di euro. dell’importanza della malattia e della preoc- Sempre nel 2005, l’Unione Europea e il Go- cupazione di molti Paesi europei, le riporto il recente caso della Germania dove, per una sola pianta sintomatica individuata, è stato estirpato un intero vigneto di 1 ha. I costi legati alle perdite di intere arnie di api non sono stati presi in considerazione poiché il Vuoi sapere processo di omologazione ci garantisce che a che varietà appartiene un uso corretto del prodotto esclude effetti il tuo miele? indesiderati inaccettabili. Inoltre, non sono mai state riportate perdite di intere colonie di ANALISI POLLINICA api a causa di applicazioni di piretrine natu- DEL MIELE rali. 4. Come già detto, impiegando il prodotto E DETERMINAZIONE secondo le indicazioni d’uso, si ritiene che DI MIELI MONOFLORALI non ci possano essere effetti indesiderati (tedesco e francese) inaccettabili. Del mancato rispetto delle pre- scrizioni d’uso risponderebbe direttamente l’utilizzatore”. Biologisches Institut für Pollenanalyse K. Bieri GmbH Il Servizio fitosanitario cantonale Talstrasse 23 3122 Kehrsatz Telefon 031 961 80 28 www.pollenanalyse.ch Nota: per facilitare la lettura abbiamo omesso i riferimenti bibliografici presenti, che mettiamo volentieri a disposizione degli interessati. 25
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