L'Anbi annuncia Innohub: il sistema che permetterà la razionalizzazione dell'acqua a scopo irriguo
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L’Anbi annuncia Innohub: il sistema che permetterà la razionalizzazione dell’acqua a scopo irriguo Si chiama Innohub ed è la piattaforma tecnologica, con cui ANBI monitorerà la rete di oltre 200.000 chilometri di canali (pari a 5 volte la circonferenza della Terra), gestiti dai Consorzi di bonifica ed irrigazione: l’annuncio è di Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto alla presentazione “da remoto” di Earth Technology Expo in calendario a Firenze nel prossimo Ottobre.
La digitalizzazione del reticolo idraulico minore permetterà di razionalizzare l’uso dell’acqua a scopo irriguo, ma anche, attraverso una serie di “alert”, di tenere sotto controllo i flussi idrici fino ad individuare possibili criticità statiche e perfino eventuali prelievi abusivi d’acqua. “Questa iniziativa – aggiunge il DG di ANBI– è in linea con la nostra cultura del fare e per questo abbiamo presentato un progetto ricompreso nel Recovery Plan e capace di rispettare il cronoprogramma imposto dall’Unione Europea. Quella dell’innovazione è una sfida, che frequentiamo da tempo e che già ci permise, in occasione dell’Expo Milano, di presentare Irriframe, sistema irriguo “esperto”, la cui sperimentazione fece risparmiare 500 milioni di metri cubi d’ acqua irrigua in un anno. Allora come oggi, la nostra sfida digitale è per la competitività dei territori, la cui unicità e distintività è l’asset vincente del nuovo modello di sviluppo, cui puntiamo.” Milano, maltratta e minaccia per anni la convivente: 41enne arrestato dai Carabinieri
MILANO – I Carabinieri di Trezzano sul Naviglio hanno arrestato, in esecuzione dell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare della Custodia in Carcere, un italiano di 41 anni accusato di maltrattamento psicologico e fisico e di aver
procurato lesioni gravi alla compagna, un’italiana 38enne, con cui convive a Trezzano sul Naviglio dal 2017. Il provvedimento scaturisce da un’attività d’indagine condotta dai Carabinieri di Trezzano sul Naviglio che ha permesso di accertare e documentare i reiterati comportamenti vessatori posti in essere dall’uomo, per questioni economiche e per gelosia, che sono consistiti in aggressioni fisiche, con urla, schiaffi, pugni e spintoni, fino a quando, in un’occasione, ha impugnato un coltello da cucina ricattandola e minacciandola per impedirle di lasciarlo. Un altro aspetto di queste condotte sono state le ripetute pressioni psicologiche, poste in essere dopo aver ottenuto la sottomissione fisica, e sono consistite nell’annullamento della dignità e della stima personale della donna, che da circa un anno era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, come dormire sul divano per paura di venire uccisa nel sonno. In particolare l’uomo, fin dall’inizio della loro convivenza, la pedinava costantemente e la teneva sotto controllo, fino ad appostarsi di fronte ai luoghi dove la donna lavora, anche con la pretesa di ricevere da lei i soldi guadagnati. In più occasioni ha, inoltre, provocato lesioni personali alla convivente, la quale ha dovuto far ricorso a cure mediche, l’ultimo episodio è avvenuto il 21 Febbraio 2021 quando l’uomo è andato su tutte le furie poiché la madre e il fratello della donna si sono recati sotto l’abitazione dove i due convivono, lei è scesa in strada per salutarli e rassicurarli, ma una volta rientrata in casa, è stata insultata e spinta contro lo spigolo della parete urtando la fronte, dopodiché l’uomo le ha puntato un coltello alla gola asserendo che se fosse accaduto ancora che qualcuno l’avesse cercata a casa, lui l’avrebbe uccisa. In quella circostanza la vittima è riuscita ad uscire di casa ed a recarsi presso la Stazione Carabinieri, ove ha denunciato quanto accaduto, descrivendo i più gravi episodi di
violenza subiti nel corso degli anni e fino a quel momento mai denunciati per timore di ritorsioni ancora più violente. La donna si è poi recata presso l’Ospedale San Carlo Borromeo per le lesioni ricevute al volto e dimessa con 21 giorni di prognosi. Il comportamento tenuto dall’uomo nel corso degli anni ha portato la donna ad isolarsi, dai propri amici ed anche dalla propria famiglia d’origine, ed il figlio 17enne di lei a trasferirsi a casa della nonna materna. L’uomo è stato condotto presso il carcere di San Vittore a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Palermo, arrestato 51enne latitante condannato a 10 anni di prigione per violenza sessuale su una bimba di 8 anni
L’uomo si era reso irreperibile dallo scorso mese di novembre PALERMO – Arrestato dai Carabinieri della Compagnia San Lorenzo il latitante 51enne V.S. che ora dovrà scontare 10 anni di carcere per aver abusato sessualmente di una bambina di soli 8 anni nel 2009 quando conviveva a Palermo con la madre della piccola. Il 51enne si era reso irreperibile dallo scorso mese di novembre, quando, all’emissione del provvedimento dell’autorità giudiziaria, la Squadra Mobile della Questura di Palermo aveva iniziato le sue ricerche. Sebbene ci fossero indizi di una presunta fuga all’estero, l’attività info- investigativa svolta dalla Compagnia San Lorenzo ha portato alla cattura di V.S. e all’esecuzione dell’ordine di carcerazione con immediato accompagnamento alla casa circondariale “Pagliarelli-Lorusso” di Palermo. L’uomo era stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione nel 2017 dal Tribunale di Palermo, perché giudicato colpevole dei reati di violenza sessuale su minore e atti sessuali con minorenne, in particolare la figlia della
convivente. La sentenza è stata poi confermata dalla Corte d’Appello nel 2019, con successivo giudizio d’inammissibilità della Corte di Cassazione sul ricorso presentato. La vittima, oggi 21enne, aveva soltanto otto anni all’epoca dei fatti: dopo essere stata affidata a una comunità alloggio per minori, nonostante la tenera età era riuscita a raccontare agli operatori le violenze subite, confermate dal fratellino, allora dodicenne. Le indagini svolte hanno portato alla condanna del compagno della madre, con cui i bambini convivevano. Rieti, ruba le carte di credito di un pensionato e preleva 13mila euro: 27enne denunciato dalla Polizia Postale
RIETI – La Polizia Postale della sezione di Rieti ha denunciato un 27enne – M.F. – già noto alle Forze dell’Ordine per furto aggravato e indebito uso di carte di credito. M.F. si è appropriato delle carte di credito appartenenti alla moglie defunta di un pensionato, dove il compagno di M.F. svolgeva manzioni di badante, con le quali ha prelevato oltre 13.000 euro di risparmi. Gli Agenti della Polizia di Stato, hanno immediatamente attivato una serie di approfondite indagini che hanno consentito di individuare ed identificare M.F., anche grazie all’esame delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nei pressi dell’abitazione della vittima, nonché dall’analisi degli ultimi prelievi di contante effettuati sul conto corrente. L’uomo, già gravato di denunce per aver commesso reati contro il patrimonio, è stato individuato mentre, dopo aver prelevato
due carte di credito dalla camera da letto della vittima, le aveva utilizzate per compiere numerose operazioni di prelievo e di pagamento, “saccheggiando” i risparmi di una vita dell’anziana coppia. M.F. è stato quindi denunciato in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di furto aggravato e di indebito uso di carte di credito. Italia da Oscar con Pausini e Pinocchio Due nomination agli Oscar per Pinocchio di Matteo Garrone: e’ candidato per i costumi di Massimo Cantini Parrini e per il
make up di Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti. L’annuncio oggi. La cerimonia delle statuette sarà il 25 aprile. Laura Pausini e’ stata candidata agli Oscar per “Io Si” nella categoria della miglior canzone originale per il film La vita davanti a sè di Edoardo Ponti. “Notturno” di Gianfranco Rosi e’ rimasto fuori dalle nomination agli Oscar. Il film di Rosi era entrato nella shortlist dei quindici migliori documentari ma e’ stato escluso dalla cinquina. Due donne registe hanno ottenuto la nomination agli Oscar, ed è la prima volta nella storia quasi centenaria degli Academy Awards: sono Chloe Zhao e Emerald Fennell, rispettivamente per “Nomadland’ e “Promising Young Woman’. Chadwick Boseman, l’attore afro-americano prematuramente morto di cancro, ha ottenuto una candidatura postuma agli Oscar per la sua ultima interpretazione. Boseman e’ entrato nella cinquina dei migliori attori per “Ma Rainey’s Black Bottom” e se la dovra’ vedere con Riz Ahmed (“Sound of Metal”, il primo musulmano in corsa per gli Academy Awards), Anthony Hopkins (“The Father”), Gary Oldman (“Mank”) e Steven Yeun (“Minari”). Hollywood premia Hollywood: “Mank” ha fatto man bassa di nomination – dieci in tutto – in vista degli Oscar 2021. Il film di David Fincher sulla realizzazione di “Quarto Potere” con Gary Oldman e Amanda Seyfried (candidati come miglior attore e migliore attrice non protagonista) se la dovra’ vedere con altri sette titoli per la categoria piu’ prestigiosa, il miglior film, tra cui il chiaro front-runner “Nomadland” di Chloe Zhao. Un altro film di una donna, “Promising Young Woman” di Emerald Fennell e’ in corsa per “best picture”. La Zhao e la Fennell sono candidate tra i cinque migliori regista: e’ la prima volta nella storia degli Oscar che due donne entrano nella cinquina. Una nomination
agli Oscar e’ andata a Chadwick Boseman per la sua ultima interpretazione in “Ma Rainey’s Black Bottom”. Ancora una volta Netflix ha fatto man bassa di nomination: un totale di 35 contro le 24 dell’anno scorso (e solo due vittorie). Quest’anno la piattaforma in streaming ha tre film candidati a “best picture”: “Mank”, “Ma Rainey’s Black Bottom” e “The Trial of the Chicago 7”. Lotta alla pandemia. La parola d’ordine è una sola: vaccini a tutti Più vaccini, più personale, più centri. La campagna per l’immunizzazione contro il Covid-19 passa per questi tre
obiettivi con un crescendo di dosi disponibili. “A fine mese arriveremo a 15 milioni, nel prossimo trimestre ne avremo 52 milioni, nel terzo 84 milioni di dosi”. Ha detto il commissario all’emergenza covid Francesco Figliuolo a “Che tempo che fa” su Rai3. Poi un invito ad usare il buonsenso: “Voglio approfondire la questione delle dosi buttate. Se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato; questo bisogna fare”. “C’è stata una forte azione del presidente Draghi – ha spiegato Figliuolo – sui vertici delle case farmaceutiche. Al mio livello ho sentito quasi tutti gli amministratori delegati. Ad aprile inizierà ad arrivare Johnson e Johnson, un vaccino monodose, con circa 25 milioni di dosi nel secondo trimestre, che è come averne 50 milioni”. Questa è una fase delicata e importante ha detto il Commissario “o svoltiamo o perdiamo tutto. A marzo faremo riscaldamento poi dalla seconda decade di aprile ci saranno gradualmente 500 mila vaccinazioni. Alcune regioni ora arrivano a 100 150 mila, altre no: il mio compito sarà quello di portare bilanciamento anche su altre regioni e andrò di persona a vedere”. Ma a determinare la vittoria sul Covid sarà il ruolo dei cittadini. “Faremo tutto quello che dobbiamo fare, se ci sono sbavature miglioreremo, sono sicuro che il nostro straordinario popolo farà la sua parte perché nei momenti più difficili lo ha sempre fatto”. Prioritario sarà vaccinare i genitori e i badanti, delle persone più fragili. “Stiamo allineando i sistemi informativi, grazie a un grande sforzo di Poste italiane che ha messo a disposizione un sistema e lo stiamo integrando con tessera sanitaria in modo che le informazioni girino e arrivino a tutti. Metteremo in campo la Protezione civile e dove ci sono problemi a livello regionale, farò gruppi mirati”. Le vaccinazioni si faranno ovunque “dalle farmacie ai
palazzetti dello sport”. Ci sarà un momento in cui, quando i vaccini arriveranno di massa, si potrà fare ‘fuoco con tutte le polveri’. Noi satureremo tutti i centri, tutti i punti: ci si presenterà, ci si vaccina e si chiuderà la partita”. Roma, ignoti danno fuoco al portone dell’ISS: Brusaferro raccomanda massima allerta ROMA – Incendiato il portone d’ingresso dell’Istituto superiore di Sanità a Roma. In serata è stato cosparso di liquido infiammabile e incendiato.
I responsabili si sono dati alla fuga. Sul posto i carabinieri che indagano sull’accaduto. Il portone è stato danneggiato dalle fiamme e il fumo ha invaso l’atrio dell’istituto. I custodi sono intervenuti e hanno dato l’allarme. Alcuni dipendenti aveva da poco lasciato l’Istituto. Al vaglio dei carabinieri le immagini delle telecamere della strade attorno all’Istituto superiore di sanità che potrebbero avere ripreso chi ha dato fuoco al portone di ingresso. Al momento gli investigatori non escludono nessuna pista, dal gesto di un folle ad un atto dimostrativo. A spegnere le fiamme con un estintore in dotazione all’auto di servizio una pattuglia dei carabinieri. Ancora in corso i rilievi del Nucleo Investigativo che faranno un’informativa per la Procura. I danni non sarebbero ingenti. “Sono inaccettabili gli atti intimidatori contro l’Istituto Superiore di Sanità. A Silvio Brusaferro e a tutte le donne e gli uomini dell’ISS va il mio pieno sostegno e la gratitudine per il lavoro straordinario fatto ogni giorno al servizio del Paese. Il nemico è il virus. Non chi si impegna per combatterlo”. Lo scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post si Fb. “L’Istituto, fin dall’inizio della pandemia, lavora incessantemente per dare il massimo sostegno scientifico alla gestione dell’emergenza nell’unico interesse di tutelare la salute di tutti i cittadini e delle nostre comunità. Continueremo perciò a servire il nostro Paese per superare insieme questa pandemia”. E’ quanto il Presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro e il Direttore Generale Andrea Piccioli hanno dichiarato in merito a quello che il ministro ha definito “un attacco intimidatorio” compiuto questa sera contro la sede dell’Istituto Superiore di Sanità. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, assieme al direttore Andrea Piccioli, in una comunicazione interna ai dipendenti sull’incendio al portone
del palazzo di viale Regina Elena di questa sera, raccomanda di alzare il livello di attenzione. “Oltre ai sistemi di sorveglianza ed allerta già in essere – si legge nella comunicazione – raccomandiamo a tutti massima attenzione e vigilanza” . Nuovi ordini di arresto per “la banda dei supermercati”: 4 in carcere e 2 ai domiciliari Pomezia, Fiumicino e Roma le aree interessate dai furti ROMA – Sono sei gli arresti eseguiti questa mattina dai
Carabinieri del Gruppo di Frascati per associazione per delinquere, furto in danno di esercizi commerciali legati alla grande distribuzione ed estorsione.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno permesso di scoprire altri 6 furti attribuibili alla banda, per un bottino complessivo superiore ai 100.000 Euro che ha portato il G.I.P. del Tribunale di Velletri ad emettere una nuova ordinanza che dispone l’arresto. Gli autori dei furti, tutti di origine sinti, erano già stati arrestati dai Carabinieri nella primavera del 2020 per la stessa tipologia di reati. Il provvedimento cautelare, eseguito in data odierna, rappresenta il completamento dell’indagine cominciata l’anno scorso ed ha permesso di imputare alla banda ulteriori 6 furti, per un totale, sommandoli con la precedente attività, di 12 furti contestati, tra consumati e tentati. Il modus operandi della banda ricalca in pieno quanto precedentemente contestato, e che ha già portato i membri dell’associazione ad una condanna in primo grado: senza curarsi del “lockdown” imposto sull’intero territorio nazionale la banda si muoveva per l’intera provincia di Roma dove, una volta individuato l’obiettivo, scassinava le casseforti dei supermercati. Al termine dei furti la banda
faceva rientro alla base di Tor San Lorenzo dove sono stati trovati vari arnesi utilizzati per rubare all’interno degli esercizi commerciali. Pomezia, Fiumicino e Roma le aree interessate dai furti. La visione delle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali colpiti ha permesso agli inquirenti di comprendere che i furti erano commessi sempre dalla stessa mano e, dal confronto delle immagini, è stato possibile dare un nome ai vari componenti della banda. Le perquisizioni effettuate nel giugno 2020 presso le case degli indagati hanno permesso di arricchire ulteriormente il materiale probatorio attraverso il rinvenimento ed il sequestro di capi di abbigliamento identificativi, arnesi atti allo scasso e radioline utilizzate durante i colpi; il tutto ha permesso così di individuare con certezza i responsabili delle varie azioni criminose contestate e di rafforzare gli elementi a loro carico. Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge che: ”ricorre il concreto ed attuale pericolo che gli indagati, se liberi di circolare, commettano altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui qui si procede, pericolo desumibile principalmente dalle modalità dei fatti – per la loro reiterazione continuativa in un breve lasso di tempo nonostante le restrizioni agli spostamenti territoriali imposti dal governo per contrastare la pandemia e per gli strumenti messi a disposizione dagli associati per la commissione dei reati – oltre ad essere desumibile dai loro precedenti penali reiterati e specifici, emergenti dal relativo certificato del casellario. Al riguardo, le recenti ulteriori limitazioni imposte dal governo all’apertura dei pubblici esercizi ed alla libertà di circolazione delle persone dovuta all’emergenza sanitaria per il covid-19, non fa venir meno l’attualità e concretezza di dette esigenze, poiché resteranno comunque aperte, come è noto, le farmacie, i supermercati e tutti gli esercizi di vendita di generi di pubblica necessità, sicché gli indagati avrebbero comunque
svariate occasioni per proseguire la loro attività continuativa di ladri genericamente programmata all’atto di costituirsi in una associazione”. Oltre ai furti viene contestato dagli inquirenti un episodio estorsivo in danno di un membro della banda che, infatti, è stato successivamente espulso dall’associazione criminale per cattiva condotta. L’uomo è accusato dal capo della banda e della moglie, anche lei in arresto, di aver intrapreso una relazione clandestina con la nuora. Dopo aver scoperto la relazione sono cominciate gravi e reiterate minacce nei confronti del sodale infedele, riparate solo con il pagamento di una somma di denaro ed il conseguente allontanamento dall’associazione criminale. Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre altri due sono stati ristretti in regime di arresti domiciliari. Roma Fiumicino, gli volano i soldi dal finestrino dell’auto scende per raccoglierli e muore dopo essere stato investito: sciacalli in azione mentre
arrivano i soccorsi FIUMICINO (RM) – Un uomo di 65 anni, Marco Querini, ha perso la vita in un incidente stradale sulla Roma-Fiumicino. La vittima, che aveva accostato per raccogliere dei soldi volati via dal finestrino, è stata travolta e uccisa da un’utilitaria guidata da una donna di 84 anni che stava sopraggiungendo in quel momento. E mentre molti automobilisti si sono fermati per chiamare i soccorsi, alcune persone sono riuscite ad impossessarsi dei soldi persi dal 56enne approfittando della confusione. “Vi consegno questi 360 euro che ho raccolto sulla Roma-Fiumicino. Li aveva persi un uomo che per recuperarli è stato investito e ucciso da un’auto: ma volevo dirvi anche che molti altri soldi sono stati presi da chi passava mentre c’erano i soccorsi in atto”. E’ la drammatica testimonianza di un automobilista, raccolta dai carabinieri della stazione Villa Bonelli che indagano, insieme alla polizia stradale, sulla morte del 65enne. Come riportato da Il Corriere della Sera, non è stata ancora ricostruita la provenienza di quel denaro, ma i soldi sono comunque volati via dal finestrino prima di finire sull’asfalto e sul ciglio della carreggiata. L’uomo
si è fermato subito ed è sceso dall’auto cercando di raccogliere le banconote. Ma il tentativo è durato solo qualche istante perché una vettura guidata da una 84enne lo ha colpito in pieno. L’impatto non ha lasciato scampo all’automobilista e, nonostante i primi soccorsi dell’anziana e l’intervento del 118 e della Stradale, non c’è stato nulla da fare. In quei momenti concitati, però, qualche passante si sarebbe impossessato dei soldi persi dall’uomo. A conferma di questo comportamento c’è appunto la testimonianza di uno dei soccorritori che, tornato a casa, si è recato dai carabinieri per consegnare quello che lui aveva potuto salvare dall’autostrada. Saranno ora i militari dell’Arma insieme con gli agenti della Polstrada a cercare di identificare chi ha preso i soldi della vittima senza preoccuparsi di consegnarli. Ventimiglia, deraglia un vagone cisterna: sfiorata la tragedia
Un vagone cisterna adibito al trasporto di ossido di etilene, che per fortuna era vuoto, è deragliato verso le 6.30 alla stazione di Ventimiglia. Non si registrano feriti. Si tratta dell’ultimo vagone di un treno merci diretto verso la Francia. Sul posto sono presenti i vigili del fuoco. La linea è rimasta bloccata perché è stata tolta l’alimentazione elettrica per consentire gli interventi nella zona dell’incidente. E’ stato istituito un servizio di bus navetta, da e per Mentone, per i treni diretti in Francia. La circolazione è ripresa alle 7,40. Potrebbe essere stato un errore umano, dovuto alla mancata rimozione di una staffa ferma carro, a provocare l’incidente. Lo si apprende da fonti qualificate. Nessun problema di linea o nel meccanismo dello ‘scambio’. Secondo la prima ricostruzione, è probabile che alla ripartenza del treno il vagone sia rimasto bloccato dalla staffa uscendo dai binari. Le staffe vengono messe sulle ruote delle carrozze quando il
treno è fermo per evitare spostamenti. Sul caso verrà aperta un’inchiesta della Procura. Covid, Cangemi (Lega): “Dati positivi ma Lazio in zona rossa. Rivedere immediatamente criteri” “Allora: indicatori come l’incidenza dei positivi sulla popolazione e i tassi di occupazione dei posti letto negli ospedali sono buoni, ma l’indice Rt – che a quanto apprendiamo dallo stesso assessore D’Amato si rifà a dati vecchi di due settimane – fa slittare il Lazio da zona gialla a rossa. I criteri dei cambi di colore dei territori vanno, a questo punto, essere immediatamente rivisti. La tutela della salute pubblica deve restare una priorità, ma non si possono decidere misure restrittive se non si guarda il
quadro complessivo, soprattutto in un momento in cui una chiusura può far la differenza per la sopravvivenza di un bar, un ristorante, un altro esercizio commerciale. Presenterò una interrogazione a riguardo: la Regione Lazio faccia chiarezza circa questi indicatori e si faccia promotrice presso ogni organismo competente affinché si rivedano i criteri per la definizione delle aree di rischio pandemico” Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi
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