L'ABC PER GLI OPERATORI DI CASA ALBERGO - Lendinara - RO
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CASA ALBERGO PER ANZIANI sistema qualità certificato via del Santuario n.31 - 45026 Lendinara (RO) Tel.0425/641015 – 600370 -o- Fax.0425/604336 E-mail: info@casalendinara.com-info@casalendinara.it Cod.Fisc..91002520293 - P.IVA 01052690292 L’ABC PER GLI OPERATORI DI CASA ALBERGO Lendinara – RO
CASA ALBERGO PER ANZIANI sistema qualità certificato via del Santuario n.31 - 45026 Lendinara (RO) Tel.0425/641015 – 600370 -o- Fax.0425/604336 E-mail: info@casalendinara.com-info@casalendinara.it Cod.Fisc..91002520293 - P.IVA 01052690292 Nel ricordare come risulti fondamentale che tutto il personale che opera all’interno dell’organizzazione, sia consapevole del percorso intrapreso, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, la Casa Albergo propone uno strumento informativo-orientativo capace di agevolare l’iniziativa personale dell’operatore in cerca di risposte, attraverso alcune chiare, semplici ed immediate informazioni utili a chiunque presti la propria attività professionale nell’ambito della struttura. “L’ABC per gli operatori di Casa Albergo” pertanto vuol essere un’ulteriore opportunità offerta all’operatore,per poter meglio comprendere il significato dei servizi che la Casa eroga e di come ciascuno di noi può contribuire al miglioramento continuo dei medesimi. Settembre 2010 A cura del RISQ Rev.02 del 23/09/2010 2
HACCP E’ un sistema di autocontrollo alimentare che ogni operatore nel settore della produzione deve mettere in atto al fine di valutare e stimare pericoli e rischi e stabilire misure di controllo. Il sistema HACCP nasce dall’ esigenza di garantire la salubrità delle preparazioni alimentari per prevenire l’insorgere di problemi igienici e sanitari. Il sistema di autocontrollo mira a valutare in ogni fase della produzione i rischi che possono influenzare la sicurezza degli alimenti, attuando in questo modo misure preventive. D.Lgs.81/2008 e DPI (dispositivi di protezione individuale) La Casa ha ottemperato agli obblighi contenuti nel Decreto Legislativo riguardante la sicurezza dei lavoratori e dei residenti in struttura, provvedendo ad elaborare il documento di valutazione del rischio e di seguito predisponendo idoneo piano di emergenza, mantenuti periodicamente aggiornati. A tutti i dipendenti è stata data e viene data informazione generale sui rischi a cui sono sottoposti, sulle misure di prevenzione e protezione da adottare, sulle procedure da seguire in emergenza, sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Datore di Lavoro: Dr. Damiano Mantovani Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione: Geom. Federica Lezziero Rappresentante dei Lavoratori: Luisa Forin Medico competente: Dr. Flavio Toniato Rev.02 del 23/09/2010 3
PIANO DI EMERGENZA E PIANO DI EVACUAZIONE EMERGENZA: fatto, situazione, circostanza diversa da tutti gli avvenimenti che normalmente si presentano ad ogni lavoratore. Solo l ’esistenza di un piano d’azione programmato consente di agire con una serie di scelte che il soggetto consapevole dell’emergenza in atto potrà valutare rapidamente per promuovere contromisure adeguate alla risoluzione degli imprevisti con il minimo danno per sé e per gli altri. PIANO DI EMERGENZA: è un’ indicazione sui comportamenti che vanno assunti da ogni lavoratore o soggetto, presente nel luogo ove si verifica l’emergenza, nel mentre si va a verificare il fatto anomalo fuori dall’ordinario e le sue possibili conseguenze. Ogni piano ha delle schede illustrative su cui sono riportati i simboli corrispondenti alle attrezzature di difesa e di soccorso esistenti. I simboli impiegati servono anche ad indicare i percorsi da seguire in caso di necessità di uscita verso l’esterno o verso luoghi sicuri. Questi simboli vengono riportati sulle planimetrie che rappresentano il luogo di lavoro e rendono immediatamente comprensibile il loro posizionamento e le possibili vie d’uscita. Lo schema, esposto a tutti i frequentatori della zona interessata ripropone costantemente e con semplicità come e dove occorre indirizzarsi per raggiungere l’allarme, l’estintore, l’idrante ecc. nonché la direzione di uscita più affidabile per ogni punto. PIANO DI EVACUAZIONE: In tutte le stanze degli ospiti sono stati affissi dei piccoli piani di evacuazione, evidenzianti la planimetria di tutto il soggiorno, l’ubicazione della stanza, le indicazioni delle vie di esodo, e le avvertenze da seguire in caso di incendio per consentire di portare le persone in zone sicure. In esecuzione all’ordine di evacuazione tutto il personale, esclusi gli elementi attivi dell’emergenza i cui incarichi specifici sono descritti nel piano, deve dirigersi verso le uscite di sicurezza del settore occupato come indicato nelle planimetrie del piano. - Lasciare il proprio posto di lavoro con calma e senza oggetti voluminosi; - Non tornare indietro; - Coprirsi la bocca ed il naso con fazzoletti; - Proteggersi anche il capo con indumenti; Rev.02 del 23/09/2010 4
LAVORO PER PROGETTI FINALIZZATI Lavorare per progetti finalizzati è una modalità che vede tutta l’organizzazione impegnata nel lavoro per “obiettivi e risultati” e non più per prestazioni. Il primo momento consiste nella rilevazione dei bisogni degli anziani per accertare la loro situazione fisica, psicologica e relazionale. Dopo la fase valutativa effettuata all’interno dell’Unità Operativa Interna, si definisce un progetto operativo per raggiungere un preciso risultato al fine di prevenire, rallentare od impedire il decadimento funzionale. Si procede, infine, alla verifica dei risultati conseguiti grazie alla quale si ridefinisce un nuovo intervento. Tutte le figure professionali facenti parte dell’organizzazione lavorano in modo integrato e coordinato per avere un risultato di salute sugli ospiti, tramite un approccio funzionale e globale ove l’Ente si attiva come efficace strumento capace di intervenire su più livelli, da quello della malattia a quello del benessere fisico, psichico e sociale della persona. U.O.I. (UNITA’ OPERATIVA INTERNA) L’Unità Operativa Interna è un modello operativo che permette una lettura dei “bisogni” in termini di globalità nella “presa in carico” di un ospite che coinvolge più figure professionali e che ha come finalità la formulazione di un Piano Assistenziale Individualizzato(PAI). L’UOI è un’équipe di lavoro multiprofessionale composta da figure tecniche e gestionali.La compongono stabilmente: il Direttore o suo delegato, Medico di Medicina Generale, Medico Coordinatore dell’ULSS, Coordinatore Servizi Socio- Assistenziali, Responsabile di Soggiorno, Assistente Sociale, Infermiere Professionale, Operatore Addetto all’Assistenza; possono altresì farne parte il Fisioterapista, l’Educatore Animatore, la Logopedista e la Psicologa. All’UOI partecipano anche i familiari (2 al mese) al fine di condividere con il gruppo il PAI. Prima della UOI viene raccolto da parte della Psicologa, attraverso i familiari la biografia e il genogramma che riassume in un’immagine visiva i diversi piani generazionali e il loro rapporto. L’UOI, elemento essenziale dell’organizzazione, si riunisce settimanalmente (mercoledì o lunedì dalle ore 13.00 alle ore 15.00). Tutti i PAI formalizzati dalla UOI, sono periodicamente verificati secondo il calendario delle valutazioni stabilito dalla UOI al momento della definizione del progetto individuale. La verifica del PAI può derivare non solo dalla programmazione prevista, ma anche per l’evoluzione della condizione dell’ospite. Rev.02 del 23/09/2010 5
Al fine di ottenere una sempre maggior personalizzazione degli interventi, sono stati definiti quattro percorsi distinti, in base alle caratteristiche degli ospiti: - PERCORSO VERDE: per quegli ospiti che hanno ancora buone potenzialità di recupero o che necessitano di un mantenimento delle abilità residue. Per questi ospiti le verifiche saranno più frequenti, in modo da non perdere di vista importanti cambiamenti; - PERCORSO ARANCIONE: per quegli ospiti per i quali non è possibile nessun intervento di recupero ma che per le loro condizioni generali è possibile solamente un mantenimento delle attività di base (alimentazione, igiene, bagno, vestizione…); - PERCORSO BLU: mirato all’individuazione di strategie per la gestione di problemi comportamentali dovuti principalmente a demenza, limitando il più possibile la contenzione fisica e farmacologia; per gli ospiti del soggiorno dalia non verranno più fatte UOI a 6 mesi ma i vari casi verranno discussi in incontri mensili di èquipe con gli operatori. In questa sede, dove saranno coinvolti anche gli infermieri, verranno elaborate strategie di gestione dei problemi comportamentali e verranno sempre affrontati i problemi in soggiorno. Il percorso verrà validato da un’UOI annuale. Faranno fede i verbali che saranno redatti nei vari incontri; - PERCORSO ROSSO (percorso di accompagnamento): Proprio per rispondere al cambiamento dell’utenza, che sempre più spesso ha un’aspettativa di vita breve, è stato individuato un percorso che prevede la presa in carico di familiari che si trovano ad accudire un ospite morente e che devono elaborare l’idea del distacco dal proprio caro. L’obiettivo è quello di preparare un “buon saluto”, sostenendo i familiari e fornendo loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Questo percorso inizia nella fase di ammissione, se assistente sociale e responsabile di soggiorno rilevano una condizione grave dell’ospite che sta per entrare, contattano la psicologa che nel giorno dell’ingresso prenderà i primi contati con i familiari e f isserà un primo appuntamento finalizzato a raccogliere alcune informazioni utili. Rev.02 del 23/09/2010 6
QUESTIONARIO DI INDAGINE SUL TRATTAMENTO DI FINE VITA Di fronte al sempre maggiore interesse verso le cure di fine vita, un gruppo ha elaborato un questionario, traendo spunto da quello studiato dal Professor Spinsanti per malati oncologici (questionario ELPI), con lo scopo di dar voce ai familiari e a ospiti lucidi con buona capacità decisionale, sul delicato tema delle cure di fine vita; Nel questionario,i familiari o gli ospiti stessi potranno esprimere la propria preferenza rispetto a particolari presidi (quali sondino naso-gastrico, PEG …), all’uso di farmaci oppioidi e all’informazione sul decorso della malattia, oltre che ad esprimere la loro volontà rispetto al sostegno nella fede e ai rituali religiosi. Il questionario sarà consegnato dall’assistente sociale in fase di inserimento e sarà restituito dal familiare alla psicologa in sede di colloquio, dove verranno discussi i dati in esso contenuti. Si fa presente che il questionario non ha valenza legale ma l’impegno della Casa Albergo è quello di poter rispettare il più possibile le indicazioni in esso contenute. UVMD / SCHEDA SVAMA PROFILO DI AUTONOMIA Il grado di autonomia di un ospite viene stabilito dalla UVMD (Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale) dell’Azienda ULSS 18 sulla base della compilazione della Scheda Regionale (SVAMA) che valuta le seguenti variabili: mobilità, situazione cognitiva, situazione funzionale (attività di base), necessità di assistenza sanitaria ed il supporto della rete sociale. Si tratta di una sorta di scala di misura che determina un profilo finale di autonomia. I profili sono 17(1 profilo di autonomia, dal 2 al 15 rispetto al carico socio-assistenziale e sanitario,16 17 problemi comportamentali rilevanti). In base alle indicazioni della UVMD l’ospite viene accolto in uno dei soggiorni funzionali ed omogenei di Casa Albergo. Rev.02 del 23/09/2010 7
SOGGIORNO DALIA Il progetto del “prendersi cura” delle persone con patologie della memoria e delle demenze si inserisce all’interno di un percorso, già iniziato nel 1997, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità delle cure e della vita delle persone e delle relazioni con le loro famiglie, puntando principalmente sul perfezionamento, potenziamento ed alla qualificazione delle “azioni” dei servizi offerti. Il soggiorno accoglie 24 persone affette da demenza che presentano disturbi del comportamento, deambulanti e non con problemi cognitivo-mentali. Obiettivi specifici sono: - accoglienza della persona e del nucleo familiare; - personalizzazione dell’ambiente e degli interventi; - riduzione delle contenzioni fisica e farmacologia; - favorire il wandering; - riduzione irritabilità; - migliorare la qualità di vita della persona. GIARDINO DELLE STAGIONI (GIARDINO SENSORIALE) Servizio destinato agli anziani della Casa, con particolare riferimento alle persone con problemi cognitivo mentali. Si tratta di un luogo studiato per stimolare l’attività motoria e sensoriale degli ospiti. Luogo dove i residenti possono svolgere passeggiate, tramite percorsi realizzati in modo circolare e privi di pendenze,al fine di non creare disorientamento e per non ostacolare gli spostamenti di chi riesce a muoversi solamente con l’ausilio della carrozzina. All’esterno, inoltre, sono stati predisposti spazi per l’ortoterapia. All’interno,nei locali adiacenti al giardino, è possibile trovare diversi setting di lavoro, come la cucina terapeutica, ed il soft corner con la parete multisensoriale, luogo dove promuovere la quiete ed il rilassamento, tramite l’ausilio di diverse tecniche, come la cromoterapia, l’aromoterapia e la musicoterapia. Rev.02 del 23/09/2010 8
INFORMATIZZAZIONE CARTELLA MULTIDIMENSIONALE E’ stato necessario per la Casa Albergo, passare dallo strumento cartaceo ad uno strumento flessibile e dinamico ad uso di tutte le professionalità operanti nella struttura: la “cartella socio-sanitaria informatizzata”, in quanto l’informatizzazione delle informazioni permette la gestione degli aspetti sanitari ed assistenziali integrando i processi e le attività che vengono quotidianamente svolte. Le informazioni inserite nelle singole aree dalle diverse figure professionali, interagiscono fra di loro, così da essere a tutti gli effetti uno strumento multidimensionale. Data l’entità delle informazioni da trattare, si è scelto di suddividere l’applicativo in vari moduli. Nel 2009 è stato attivato il software, effettuata formazione di base al personale, adottata l’informatizzazione dell’area sanitaria, che governa tutti gli aspetti sanitari legati all’ospite, partendo dalla registrazione del suo ingresso in struttura, andando a ritroso nel tempo grazie ai dati di anamnesi e, sviluppandosi poi attraverso diari e consegne, ha la possibilità di generare automaticamente dei warming, quindi controllare, in tempo reale, la situazione dell’ospite. Nel 2010 il progetto ha previsto la traduzione informatizzata del PAI effettuando un’analisi dettagliata per aspetto sanitario, assistenziale, riabilitativo, animativo, psico-cognitivo, definendo le problematiche e sviluppandone gli obiettivi. Gli obiettivi in tal modo saranno misurabili,in quanto il programma permette di inserire dei valori di riferimento numerici, quali ed esempio i risultati dei test,oppure dei valori di efficacia che il personale potrà gestire autonomamente. Valutati i problemi e definiti gli obiettivi è possibile programmare delle strategie di azione studiandone le attività specifiche ad esso legate (area attività) per poi confrontare i risultati attesi con quelli ottenuti dai successivi test; in pratica il PAI diventa uno strumento quotidiano dei vari processi organizzativi della struttura. Rev.02 del 23/09/2010 9
PET-THERAPY La pet-therapy è una metodologia innovativa che utilizza i benefici naturalmente insiti nella relazione uomo-animale come ausili e rinforzo nell’applicazione delle terapie convenzionali, la presenza dell’animale facilita il raggiungimento degli obiettivi previsti, rende maggiormente gradevole per la persona l’adesione alla terapia e contribuisce a creare un clima familiare ed emotivamente stimolante; le attività e terapie con gli animali possono essere un ottimo ausilio per molteplici patologie. A tal fine la Casa essendo costantemente attenta a comprendere e a rispondere ai bisogni degli utenti, nel 2009 ha inteso avviare la pet- therapy residenziale. La dottoressa Daniela Miniggio, psicologa ed educatrice cinofila,si è occupata dell’inserimento, e dell’addestramento di Penny (cane Labrador), che ha dimostrato grande capacità interiore nel rapportarsi con le persone. Nel 2010 il progetto ha previsto l’inserimento di Penny in attività riabilitative e ricreative coinvolgendo gruppi di ospiti o realizzando l’intervento individualmente. Possono beneficiare della pet-therapy gli ospiti affetti da: alzheimer, afasia,apoplessia,depressione, epilessia, persone con disturbi psichici e motori, sclerosi multipla, ictus, morbo di parkinson, problemi legati alla sfera sensoriali per esempio udito alla vista , malati terminali, ecc.; BILANCIO SOCIALE Nasce come esigenza alla necessità di dare più compiuta leggibilità ai dati del conto consuntivo ma soprattutto all’azione complessiva dell’Ente in relazione ai suoi obiettivi, con particolare attenzione ai suoi interlocutori, siano essi istituzioni, associazioni, o privati cittadini, al fine di permettere agli stessi di esprimere un giudizio sull’andamento della gestione della Casa Albergo.La redazione del bilancio sociale è azione che contemporaneamente riguarda la trasparenza, la comunicazione, le relazioni interne ed esterne, la riflessione e la valutazione; divenendo pertanto sintesi di una pluralità di azioni, dati e riflessioni finalizzate a comunicare meglio l’organizzazione nella sua interezza e complessità. L’obiettivo è quello di offrire un documento che da un lato consenta anche ai “non addetti ai lavori” di capire in modo chiaro come sono stati spesi i soldi amministrati da Casa Albergo; dall’altro di aggiungere informazioni sulle attività, sui progetti intrapresi ed i risultati ottenuti. Rev.02 del 23/09/2010 10
CERTIFICAZIONE L’adozione di un sistema qualità porta ad avere un metodo uniforme ed efficace di comportamento anche in situazioni imprevedibili. Slogan della Certificazione: “scrivere quello che si deve fare, fare quello che si è scritto, controllare quello che si è fatto e registrarlo” in quanto il Sistema Qualità è un sistema documentale. La certificazione implica, soprattutto, che il sistema qualità sia mirato al miglioramento progressivo dei propri processi, al fine di risultare sempre in grado di cogliere gli eventuali mutamenti nelle aspettative degli utenti, non sempre esplicitamente richieste, ed a garantire l’adeguamento del servizio offerto. I documenti inseriti nel sistema della qualità sono riconoscibili nella loro stesura con la data e numero revisione. RISQ: Responsabile Interno Sistema Qualità Manuale della qualità Contiene e descrive il Sistema di gestione per la qualità dell‘organizzazione. Procedure (insieme di più attività inserite nel manuale della qualità) Forniscono una linea guida, descrivono in modo dettagliato gli atti da compiere per eseguire determinate operazioni e consentono di raggiungere un elevato grado di omogeneità nei componenti. Sono un punto di riferimento e di orientamento per tutto il personale poiché definiscono le attrezzature necessarie ed i vari passaggi da eseguire nelle fasi dell’espletamento. Istruzioni Operative Descrivono le modalità di esecuzione della singola attività. Esse sono state suddivise in amministrative, assistenziali, sociali, sanitarie ecc. La modulistica Si rende necessaria per la registrazione ed il controllo delle attività svolte. Rev.02 del 23/09/2010 11
AMMISSIONE L’ingresso dell’anziano in Casa Albergo viene preceduto dalla “fase di Ammissione (colloquio con familiare o care-giver)”. Scopo della valutazione di ammissione è quello di dare un primo Orientamento operativo rispetto al caso. In particolare il Gruppo per la valutazione di ammissione (Assistente Sociale, Responsabile di Soggiorno e Familiare): - effettua una prima valutazione delle condizioni dell’anziano e ne condivide gli esiti; - individua i principali rischi esistenti associati alla situazione; - definisce un primo orientamento operativo sul caso, che comprenda l’indicazione delle precauzioni e degli atteggiamenti da tenere, delle modalità operative di intervento, delle prime ipotesi di risultati attesi (PAI), utilizzando il report della valutazione di ammissione come strumento. Al termine del periodo di inserimento (20-60 giorni dall’ingresso) viene effettuata l’UOI di inserimento, durante la quale si valuta l’andamento del processo di inserimento, e si definisce o conferma il PAI per l’ospite. All’attenzione della UOI di inserimento sono portate eventuali osservazioni, approfondimenti e proposte effettuati dalle figure professionali, nonché eventuali programmi e interventi attivati nel periodo e inizialmente non previsti in sede di valutazione di ammissione. In particolare la UOI di inserimento, ha la responsabilità di: - effettuare la valutazione multidimensionale e multiprofessionale dell’anziano accolto,con il contributo di tutte le figure coinvolte, supportate dalla somministrazione degli strumenti di assessment; - redigere il PAI , verificando, integrando e sviluppando le linee e le ipotesi definite dal gruppo che ha effettuato la valutazione di ammissione; - definire la data in cui si effettuerà la verifica dei risultati raggiunti. Rev.02 del 23/09/2010 12
INSERIMENTO L’accoglienza dell’ospite e dei familiari è realizzata dall’Assistente Sociale e dal Responsabile di Soggiorno, che avranno il compito di accompagnare l’ospite e la famiglia al soggiorno individuato, presentando il personale e , per quanto possibile, gli altri anziani. L’ospite viene, poi, sottoposto a visita medica, in presenza dei familiari, per poter reperire dati anamnestici, allo scopo di acquisire informazioni per rendere l’inserimento dell’ospite il più agevole possibile, per raccogliere informazioni sullo stato cognitivo e comportamentale di particolare importanza nei casi di persone con demenza o disturbi comportamentali, nonchè per conoscere la famiglia stessa al fine di verificarne il grado di coinvolgimento nel progetto assistenziale e riabilitativo. In questa fase si pone particolare attenzione al supporto familiare. VERIFICHE ISPETTIVE Le verifiche ispettive costituiscono uno strumento di importanza fondamentale da un lato, per la valutazione da parte della Direzione dello stato e dell’adeguatezza del proprio sistema qualità; dall’altro, per l’effettivo miglioramento del modo di lavorare della struttura e per tenere sotto controllo i processi aziendali.Lo scopo primario delle verifiche ispettive interne è quello di monitorare con una certa continuità le attività dell’organizzazione che maggiormente impattano sulla Qualità dei processi di erogazione dei servizi. L’attività di verifica serve quindi a controllare e prevenire, eventuali situazioni di non conformità.Secondo questa impostazione, si adottano azioni correttive ad ogni non conformità accertata e si prescrivono azioni preventive. CARTA DEI SERVIZI Descrive dettagliatamente i servizi offerti dall’Istituto e le modalità di erogazione, è intesa anche come formalizzazione del contratto tra utente e Casa Albergo.In essa sono indicate le modalità di accesso e tutte le notizie che possono interessare gli ospiti, i familiari e gli operatori. Rev.02 del 23/09/2010 13
CANALE 11 Il sistema Tv a circuito chiuso, collegato a tutte le tv di cui l’Ente dispone,ha contribuito ad una strategia di orientamento alla realtà, rendendo l’anziano consapevole del proprio presente, partecipe agli avvenimenti della vita comunitaria informato degli eventi sociali della Casa. Valorizzando in tal modo le risorse sensoriali come strumento di comprensione e conoscenza della realtà. Favorendo un’informazione semplice, immediata e soprattutto utile. Stimolando le capacità critiche e di mantenimento degli ospiti. INFORMARSI INSIEME Rivista di informazione curata dal servizio animazione con la collaborazione, oltre che degli ospiti, di tutti quelli che vivono o hanno a che fare con la struttura (dipendenti, volontari, familiari ecc.), fornendo loro un mezzo di espressione e di confronto con le diverse realtà della Casa. “RILEVAZIONE PROCESSI SSISTENZIALI E SANITARI/INFERMIERISTICI (controllo di gestione)” La misurazione dei carichi socio-assistenziali e sanitari attraverso i piani delle attività assistenziali e infermieristiche e loro elaborazione/costi per singolo ospite, consente ad una riprogettazione di interventi socio-assistenziali e sanitari; Rev.02 del 23/09/2010 14
“BUSTERSPID (attivazione del sistema)” Consente ad una precisa presa in carico delle terapie farmacologiche da parte del personale sanitario sia per la loro registrazione che per il loro approvvigionamento; HOSPICE Centro Residenziale di Cure Palliative, denominato “Casa del Vento Rosa”, destinato a persone affette da patologia neoplastica terminale in Convenzione con l’Azienda ULSS 18 di Rovigo. Si tratta di un progetto per l’assistenza e l’ accompagnamento al malato oncologico grave ed alla sua famiglia. L’ Hospice è in grado di accogliere fino a 8 persone. Inoltre, è prevista la possibilità di assistenza diretta da parte del familiare che può usufruire di tutti i confort presenti. Gli obiettivi del Centro Residenziale non pongono l’attenzione solo sui bisogni fisici della persona assistita ma anche su quelli emozionali, psicologici, sociali e spirituali. L’attività psicologica svolta presso il centro è stata improntata al miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari,finalizzata a sostenere,accompagnare, e favorire il recupero della dignità e dell’umanità alla persona morente. Obiettivo costantemente perseguito anche da tutti gli operatori dell’èquipe .L’èquipe che si riunisce settimanalmente lavora per il miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari. L’hospice è un servizio integrativo al domicilio, non alternativo all’abitazione o all’ospedale, ma ad essi complementare. Rev.02 del 23/09/2010 15
SOGGIORNO TEMPORANEO Il servizio è rivolto ad anziani non autonomi che si trovano, a causa di eventi straordinari, sprovvisti del supporto assistenziale necessario alla permanenza al domicilio. Ha pertanto la funzione di sopperire con tempestività a tale situazione di emergenza offrendo ospitalità, mantenimento o protezione. Ha inoltre lo scopo di consentire ai familiari delle persone non autonome di allentare momentaneamente lo stress derivato dal carico socio- assistenziale. Agli ospiti accolti temporaneamente vengono garantiti gli stessi servizi previsti per gli accoglimenti definitivi. Rev.02 del 23/09/2010 16
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