IV CONVEGNO ITALIANO SUI CHIROTTERI - Padova, 17-19 ottobre 2019 - published by Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri Associazione Teriologica ...

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IV CONVEGNO ITALIANO
SUI CHIROTTERI
Padova, 17-19 ottobre 2019

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                             published by
                             Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri
                             Associazione Teriologica Italiana
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IV CONVEGNO ITALIANO SUI CHIROTTERI
                                                                                                             Padova, 17-19 ottobre 2019

                                              Edited and published by Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri – Associazione Teriologica Italiana

Comitato Organizzatore
Leonardo Ancillotto
Mauro Bon
Marco Ciolli
Nicola Eccel
Gabriele Filippin
Giuliana Mares
Maria Chiara Nastasi
Andrea Pereswiet-Soltan
Ermanno Pidinchedda
Damiano Preatoni
Pamela Priori
Alberto Riva
Sofia Rizzi
Federica Roscioni
Martina Spada
Giorgia Venturi
Lorenzo Zane

Comitato Scientifico
Leonardo Ancillotto
Marco Ciolli
Stefania Leopardi
Adriano Martinoli
Mauro Mucedda
Andrea Pereswiet-Soltan
Ermanno Pidinchedda
Pamela Priori
Federica Roscioni
Danilo Russo
Dino Scaravelli
Martina Spada
Lorenzo Zane

Citazione consigliata
Intero volume: Roscioni F., Pidinchedda E., Preatoni D.G. (Eds.) IV Convegno Italiano sui Chirotteri, Padova, 17–19 ottobre 2019. Gruppo
Italiano Ricerca Chirotteri – Associazione Teriologica Italiana.
Singolo abstract: Mucedda M., Fichera G., Pidinchedda E., 2015. Studio sui chirotteri troglofili della Grotta di Calafarina (Pachino, SR, Sicilia
sud-orientale). In: Roscioni F., Pidinchedda E., Preatoni D.G. (Eds.) IV Convegno Italiano sui Chirotteri, Padova, 17–19 ottobre 2019. Gruppo
Italiano Ricerca Chirotteri – Associazione Teriologica Italiana. pp. 14–19.

Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri
Leonardo Ancillotto Coordinatore, Martina Spada Vice-coordinatore, Pamela Priori, Federica Roscioni, Ermanno Pidinchedda.

Associazione Teriologica Italiana Board of Councillors: Giovanni Amori (CNR-ISE, Roma) Honorary President, Anna Loy (Università degli
Studi del Molise, Isernia) President, Sandro Bertolino (Università degli Studi di Torino) Vicepresident, Paola Bartolommei (Ethoikos),
Francesca Cagnacci (Fondazione Edmund Mach, S. Michele all’Adige), Emiliano Mori (Università degli Studi di Siena), Massimo Scandura
(Università degli Studi di Sassari), Laura Scillitani (Università degli Studi di Torino), Giuseppina De Castro Segretario/Tesoriere,
Lucas A. Wauters (Università degli Studi dell’Insubria, Varese) Direttore Responsabile delle Pubblicazioni, Damiano Preatoni (Università
degli Studi dell’Insubria, Varese) Responsabile del sito internet e delle pubblicazioni on line, Paola Fazzi Responsabile dell’Ufficio
Comunicazione e della Biblioteca.

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IV CONVEGNO ITALIANO
SUI CHIROTTERI
Padova, 17-19 ottobre 2019

                                      A cura di
            Federica Roscioni, Ermanno Pidinchedda, Damiano G. Preatoni

                                                                          published by
                                                   Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri
                                                    Associazione Teriologica Italiana
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Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri – Associazione Teriologica Italiana

                        Con il patrocinio di

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Riassunti: Comunicazioni e Poster

il Comitato Scientifico si è riservato il diritto di effettuare correzioni nei testi qui raccolti, al fine di ridurre
                                eventuali errori relativi a forma, stile e lingua.

                                                                                                                     1
DODOTRONIC
  Hi quality parabolic and ultrasonic analog and digital microphones

U LT R A M I C                       ULTRASONIC USB MICROPHONES
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    Ultramics are ultrasound microphones with an integrated                  Unattended low noise
                                 digital to analog converter.
                                                                             and low power
                                          You only need an Ultramic
                                                                             hydrophone recorder
                                          and a PC or a smartphone

HI–SOUND                         parabolic microphones

Strong handle and lightweight parabola
equipped with ultra low noise sensors.

In house Acoustic Testing Facilities with                              www.dodotronic.com
Brüel & Kjær microphone reference system
                                                                       info@dodotronic.com
Indice

1   Giovedì 17 ottobre 2019                                                                                                                          5
    Aspetti Sanitari                                                                   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .       6
        Opening Lecture: Stefania Leopardi
                Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
               Ecologia dei patogeni virali nei Chirotteri: un ruolo antico per rischi emergenti . . . . . . . . . . . . . .                         6
        NASTASI M.C., PERESWIET-SOLTAN A. – The influence of ectoparasites on Miniopterus schreibersii found in
               colonies in north-east of Italy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                 7
        SCARAVELLI D., PRIORI P. – Invasione di Cimex pipistrelli e impatto sulla popolazione ectoparassitica in nursery
               di Myotis myotis e M.blythii altotesine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                8
        VON DEGERFELD M.M., CHIAPPINO L., QUARANTA G., CAPUCCHIO M.T. – Necropsy as first diagnostic tool in bat
               pathology . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .               9
        TROGU T., FACCIN F., CANZIANI S., SOZZI E., MORENO A., LAVAZZA A., LELLI D. – Classical virological methods are
               still useful to detect novel viruses in bats in association with modern molecular methods . . . . . . . .                            10
        Closing Lecture: Dino Scaravelli
                Università degli Studi di Bologna
                Le prospettive innovative nella tassonomia e filogenetica delle specie italiane di Chirotteri . . . . . . .                          11

2 Venerdì 18 ottobre 2019                                                                                                                           13
    Monitoraggio ambientale e gestione del territorio                                                            . . . . . . . . . . . . . . . .    14
        Opening Lecture: Leonardo Ancillotto
                Università degli Studi di Napoli Federico II
               I conteggi che contano: opportunità e sfide del monitoraggio Chirotteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                         14
        SCARAVELLI D., PRIORI P., BALDONI C., CARPENTARI S., TORBOLI C., FRANZOI A., PEDRINI P. – Diversità e consisten-
               za del passaggio notturno dei Chirotteri nella stazione di inanellamento di Bocca del Caset (Trentino
               occidentale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             15
        PATRIARCA E., DEBERNARDI P., GRAZIOLI F., GARZOLI L., MAGAGNOLI S., RICCUCCI M., BOGGERO A. – La Grotta di
               Rio Martino: importanza per i Chirotteri, fruizione antropica e gestione . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                       16
        COGONI R., MATTANA M. – Chirotteri troglofili nella ZPS Monte dei Sette Fratelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                       16
        MUCEDDA M., PIDINCHEDDA E., MONTANARO L., SECCI D. – Note preliminari sulla chirotterofauna del Parco
               Naturale Regionale di Porto Conte (Alghero, Sardegna nord-occidentale) . . . . . . . . . . . . . . . . . .                           17
        PAGLIARANI M., PRIORI P., MARCHIANO V., SCARAVELLI D. – I Chirotteri del versante calabro del Parco Nazionale
               del Pollino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            18
        FERRI V., SOCCINI C. – I Chirotteri del Torrente Garza: dalle sorgenti di Lumezzane allo spaglio di Calvisano
               (Lombardia, Brescia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .               18
        LADURNER E., DRESCHER C. – The Lesser Horseshoe Bat Rhinolophus hipposideros in South Tyrol — a little story
               of success . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             19
        REICHEGGER F., LADURNER E., PANICCIA C., HILPOLD A., TAPPEINER U. – Biodiversity Monitoring South Tyrol . . .                               19
        ROSCIONI F., LOY A., CARRANZA M.L., STANISCI A. – Bats in coastal habitats: insights from Maestrale LIFE Project                            20
        GIBELLINI A. M., AGAPITO A., LUONI F. – Lo Sportello pipistrelli: in rete con cittadini ed istituzioni per la tutela
               dei Chirotteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .             21
        SPADA M., MAZZARACCA S., ONETO F., TORRETTA M., MOLINARI A., BOLOGNA S., COMINI B., ROSSI E., PREATONI
               D.G., MARTINOLI A. – Action Plan for the conservation of bats in Lombardy . . . . . . . . . . . . . . . . .                          22

3 Sabato 19 ottobre 2019                                                                                                                            25
    Ecologia, Comportamento e Conservazione                                                               . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     26
        Opening Lecture: Danilo Russo
                Università degli Studi di Napoli Federico II
               Insectivorous bats as providers of ecosystem services in a changing world
               (I Chirotteri insettivori come fornitori di servizi ecosistemici in un mondo che cambia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   26
        RIZZI S., SCHABACKER T., HOFFMEISTER U., TEIGE T., VOIGT C.C., SNIJDERS L. – From exploration to migration:
               bringing movements at different scales together . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                       26
        PERESWIET-SOLTAN A., ECCEL N., FILIPPIN G. – Preliminary study on the activity of bat’s big colonies inside
               Veneto caves (North-East Italy) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                27
        SCARAVELLI D., PRIORI P., LEOPARDI S., DE BENEDICTIS P. – Tutte casa, chiesa e famiglia: fenologia e caratteri-
               stiche delle metacolonie miste di Myotis myotis e M. blythii in Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . .                       27
        SPADA M., MOLINARI A., BOLOGNA S., PANZERI M., BISI F., MAZZARACCA S., PREATONI D.G., MARTINOLI A. – All we
               need is a warm house? Analysis of factors affecting the reproductive dynamics of bat colonies in Stelvio
               National Park . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .              28
        ANCILLOTTO L., VENTURI G., RUSSO D. – Presence of humans and domestic cats affects bat behaviour in an
               urban nursery of greater horseshoe bats (Rhinolophus ferrumequinum) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                            28
                                                                                                                                                     3
RUSSO D., COSENTINO F., FESTA F., DE BENEDETTA F., PEJIC B., CERRETTI P., ANCILLOTTO L. – Artificial illumination
            near rivers may alter bat-insect trophic interactions . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            29
      TOFFOLI R., RUGHETTI M. – Bats in bat-friendly rice paddies . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .            30

4 Poster                                                                                                                                 33
                                                                   . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   34
      AGNELLI P., BOGA R., DONDINI G., LAPINI L., SIMONCINI I., VERGARI S. – Nuovi record di Nottola gigante in Italia                   34
      PAPPACODA M., COGONI R. – Aggiornamento sulla presenza di Myotis punicus in Sardegna . . . . . . . . . . . .                       34
      CAGNATA S., CAVALETTI E., CREMA M., FERANDO E., FRIGNANI M., MASSARI S., NOVELLI F., POLINARI P., ZANI D. –
             Chirotteri presenti nella città di Mantova. Studio preliminare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           35
      DE CARLI E., CALVI G., VITULANO S. – Catture di chirotteri presso una stazione di inanellamento del Progetto
             Alpi: le potenzialità della stazione di Passo Spino nella raccolta dati sulla Chirotterofauna . . . . . . . .               35
      FASSONE C., GILI F., BERTOLINO S. – Bat monitoring in intensively modified habitats: effects of industrial light
             pollution . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   36
      FERRI V., CALDONI R., CIAVARRO M., PINCI M.F., FURCHI R., CAMPONESCHI E., CRESTA S. – Chiroptera Project in
             the Regional Park of “Castelli Romani” (Rome province, Latium) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .                36
      ANCILLOTTO L., FESTA F., DE BENEDETTA F., COSENTINO F., PEJIC B., RUSSO D. – Effects of free-ranging cattle and
             landscape on bats in high mountain environment . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .              37
      LAGO A., TOFFOLI R., LOCATELLI A. – Estimation of demographic growth through mark-recapture data analysis
             on a Pipistrellus kuhlii population . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .       37
      MORI E., RUSSO D., MENCHETTI M., ANCILLOTTO L. – Impacts of introduced parakeets on native bats in Europe .                        38
      PEDONE M., DICOLADONATO G., GAUDIANO L., MASTROPASQUA F., TODISCO S. – I Chirotteri del Parco Nazionale
             del Gargano (Puglia): le colonie del rifugio Forestale Umbra, della Grava di Campolato e delle Cave di
             Santa Lucia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     39
      PAGLIARANI M., CASALI S., BUSIGNANI G., PRIORI P. SCARAVELLI D. – Dall’Atlante al nuovo piano d’azione per i
             Chirotteri della Repubblica di San Marino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .           39
      SCARAVELLI D., PRIORI P., GERVASIO G., CRISPINO F., ALOISE G., LUZZI G., BRANDMAYR P. – Foreste e chirotteri nel
             Parco Nazionale della Sila . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .      40
      ZACCARIA M., SCARAVELLI D. – Analisi della crescita in cuccioli di Pipistrellus kuhlii e Hypsugo savii in un centro
             di recupero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     40
      SCARAVELLI D., PRIORI P., GIGLIO G., GARZIANO G. – Ambienti carsici e chirotteri nei calcari dell’Alta Murgia . .                  41
      RUGHETTI M., TOFFOLI R. – Reliability of automated identification of bat echolocation calls . . . . . . . . . . .                   41
      TORBOLI C., CALDONAZZI M., MARSILLI A., PEDRINI P., ZANGHELLINI S. – La Lista Rossa dei Chirotteri della
             provincia di Trento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     42
      TORBOLI C., CALDONAZZI M., MARSILLI A., ZANGHELLINI S. – Azioni di conservazione dei Chirotteri in provincia
             di Trento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   42
      TORBOLI C., CALDONAZZI M., MARSILLI A., ZANGHELLINI S. – Consistenza e distribuzione dei Rhinolophidae in
             provincia di Trento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     43
      TORBOLI C., CALDONAZZI M., MARSILLI A., ZANGHELLINI S. – I Chirotteri in Provincia di Trento: comparazione tra
             i dati bibliografici e la situazione attuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .       43
      VERGARI S., DONDINI G. – Twenty-five years of bat research in the Biogenetic State Reserve of Pian degli Ontani
             (PT) and still new surprises . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .      44
      BIANCOLILLO I., TARASCO E., SCARAVELLI D. – Prime indagini sui Chirotteri nelle cavità del Parco delle Gravine
             di Taranto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    44

4
Giovedì 17 ottobre 2019

                          5
Aspetti Sanitari
Moderatori
Dino Scaravelli, Stefania Leopardi

      IV Convegno Italiano sui Chirotteri

      Ecologia dei patogeni virali nei Chirotteri: un ruolo antico per rischi emergenti
      Stefania Leopardi
      Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

                      In tempi recenti, l’interesse per i chirotteri in termini di sanità    zootecnia. Sebbene maggiormente evidente nelle aree tropicali,
                      pubblica sta crescendo esponenzialmente, anche a seguito della         questo processo avviene anche in Europa, dove alcune specie
                      loro presunta implicazione nell’emergenza di malattie umane tra        hanno assunto abitudini sinantropiche, con colonie attive fre-
                      cui la Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS), la Middle             quentemente riportate nelle abitazioni, nelle aree pubbliche e in
                      East Respiratory Syndrome (MERS), l’Ebola, e le malattie di            ambienti rurali. Contestualmente, l’era moderna vede un pro-
                      Nipah ed Hendra. Inoltre, un numero crescente di altri virus, il       gressivo avvicinamento dell’uomo agli habitat naturali, anche
                      cui potenziale patogeno per l’uomo è tuttavia ancora indefinito,       per attività di tipo ricreativo, creando punti di incontro tra uomo
                      viene costantemente riportato nei pipistrelli a livello globale.       e pipistrello che prima non esistevano e che possono favorire
    Opening lecture

                      Sebbene i chirotteri vengano frequentemente identificati come          la trasmissione attraverso questa interfaccia di patogeni che esi-
                      “speciali” nel loro rapporto con i virus, troppo spesso gli in-        stono da sempre. Tuttavia, la trasmissione diretta pipistrello-
                      fettivologi tendono a sottovalutare la complessa biologia, eco-        uomo è limitata a pochissimi patogeni, tra cui sono da segnalare
                      logia e diversificazione di questo gruppo animale, al punto di         i virus appartenenti al genere lyssavirus (rabbia). La trasmissio-
                      identificare oltre 1300 specie raggruppate in 18 famiglie come         ne più frequente avviene invece alle specie domestiche e, solo
                      unica specie (il pipistrello). È invece probabile che la notevole      successivamente, da queste all’uomo.
                      complessità del loro viroma, ossia il pacchetto completo di virus      In questo contesto, in Italia si sta formando negli ultimi anni
                      segnalati, sia da associarsi proprio alle caratteristiche uniche di    una rete per la sorveglianza sanitaria in nei chirotteri, mirata al-
                      questo gruppo animale sviluppate in oltre 65 milioni di anni di        l’identificazione precoce di patogeni conosciuti (principalmente
                      evoluzione.                                                            lyssavirus, coronavirus e reovirus) ed emergenti, allo studio delle
                      Diversi autori ipotizzano infatti che l’emergenza di patologie dai     dinamiche di circolazione e di trasmissione virale all’interno
                      pipistrelli sia favorita in tempi recenti da un’alterazione profonda   delle popolazioni di chirotteri e all’individuazione dei fattori,
                      degli ecosistemi a livello globale, che ha sconvolto gli equilibri     per lo più antropogenici, che stanno portando ad un aumento
                      storici tra le specie, compresi quelli esistenti tra i patogeni e i    del rischio di trasmissione ad altre specie, inclusi gli animali
                      loro ospiti naturali. Sicuramente, l’era moderna vede infatti un       domestici e l’uomo. In particolare, il fine ultimo di queste
                      aumento significativo del contatto tra pipistrelli, uomo e animali     ricerche è quello di minimizzare i rischi per l’uomo passando
                      domestici, principalmente a seguito della progressiva restrizione      per la difesa di questi animali e dell’ambiente in cui vivono.
                      degli habitat naturali e dell’industrializzazione progressiva della

6
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

The influence of ectoparasites on Miniopterus schreibersii found in colonies in north-
east of Italy
M.C. Nastasi1 , A. Pereswiet-Soltan2,3,4
1
  CERC – Centro Educazione e Ricerca Chirotteri Veneto (pipistrelli.veneto@gmail.com) E-mail: mariachiaranastasi95@gmail.com
2
  Department of Paleozoology, Institute of Evolutionary Biology and Ecology, University of Wrocław, Poland. E-mail:
pereswiet_soltan@yahoo.it
3
  Club Speleologico Proteo Vicenza
4
  Associazione Faunisti Veneti – As.Fa.Ve

       Among the many ecological and evolutionary processes, host-            length) for each individual bat and performed statistical analysis.
       parasite interactions play a fundamental role in influencing po-       We collected data from 462 M. schreibersii individuals, from
       pulation fluctuations and in shaping physiological, morphologi-        which we removed a total of 2520 parasites: 356 belonging
       cal, behavioral and life-history traits. Even though numerous          to the Nycteribiidae family, 1972 to the Spinturnicidae family
       studies have been published about this topic, in the field of          and 192 to the Ixodida order. Parasites belonging to the family
       bat parasites and their ecological dynamics there is still a lot       Nycteribiidae were identified to the species level, resulting in 5
       to unravel. In fact, the study of parasite populations and of          different species found in the study area: Penicillidia conspicua,
       their fluctuations throughout different times and environments         Penicillidia dufourii, Nycteribia schmidlii, Nycteribia latreil-
       can lead to a better understanding of the ecology of bats and          li and Nycteribia pedicularia. The majority of the analyzed
       to increasingly effective conservation strategies. Therefore, we       specimens belonged to the species Penicillidia conspicua and
       decided to examine the relationship between bat ectoparasites          Nycteribia schmidlii. In order to test for differences in parasite
       and their hosts taking into account different factors, such as:        abundance related to sex of the host, colony and period of the
       parasite taxa and their relative abundance, time of year and           year (i.e. month) we performed Kruskal-Wallis tests, while to
       various data referred to the hosts (biometrics, sex, dwelling site).   analyze data regarding the BCI we used Spearman correlation
S001

       Moreover, we tried to understand if parasite abundance can be          tests. The abundance of parasites belonging to the Nycteribiidae
       an effective indicator of the overall health condition of individual   family (both with the different species analyzed separately and
       bats.                                                                  with all the species considered together) does not seem to differ
       We thus identified and analyzed three significant reproductive         between sexes of the hosts, colonies and periods of the year.
       colonies of Miniopterus schreibersii, situated in caves of Berici      However, parasites belonging to the family Spinturnicidae and
       Hills and Lessini mountains, that were suitable for our purpo-         the total abundance of parasites differed significantly between
       se. In order to cause minimal disturbance to bats, we placed           the sexes of the host, the three colonies and the periods of the
       mist-nets at the entrance of the cave half an hour after sunset        year. Even if we could not perform the statistical analysis to test
       and we refrained from catching specimens in those periods in           the influence of the period of the year on Ixodida abundance (due
       which hibernation and reproduction occur. For each individual          to the small sample size), the analysis relative to both colony and
       bat we recorded biometrical data (using a 0.05 mm resolution           sex produced significant results. The total amount of parasites
       vernier caliper and a 0.5 g resolution Pesola spring scale) and we     and the abundance of parasite of the family Spinturnicidae do
       collected its parasites (by picking them with tweezers and then        not seem to be correlated with the BCI. However, positive cor-
       placing them in 2 ml tubes containing a 90% alcohol solution).         relations between the BCI and the parasites of the Nycteribiidae
       Every individual was immediately released after the collection         family and of the Ixodida order have been found: to a larger
       of the data. We then identified parasite species in the labora-        amount of these parasites corresponds a higher BCI.
       tory, calculated the Body Condition Index (body mass/forearm

                                                                                                                                               7
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

    Invasione di Cimex pipistrelli e impatto sulla popolazione ectoparassitica in nursery di
    Myotis myotis e M. blythii altotesine
    D. Scaravelli1,2 , P. Priori2
    1
      Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna, via Tolara di Sopra 50, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO). E-mail:
    dino.scaravelli@unibo.it
    2
      ST.E.R.N.A. e Museo Ornitologico F. Foschi, via Pedriali 12, 47121 Forlì.

           Il sistema evolutivo messo in opera tra i chirotteri e i loro ecto-          carico ectoparassitario delle specie presenti.
           parassiti è di particolare interesse per la peculiare ecologia degli         Nei primi campionamenti operati oltre 15 anni fa si erano raccol-
           ospiti e le relazioni tra la complessa fenologia e l’interazione             te informazioni su di un notevole carico parassitario soprattutto
           con le diverse fasi vitali di ospite e parassita. La lunga storia            a opera di Penicillidia dufourii Westwood 1835 e Nycteribia
           evolutiva dei chirotteri ha portato alla possibilità di diversificare        schmidlii Schiner 1853 (Diptera, Nycteribidae) che infestavano
           una comunità parassitaria ricca e specifica che è avvantaggiata              entrambe le specie e in modo non significativamente diverso
           inoltre da alcune specificità di questi mammiferi quali soprattut-           né tra le due specie di chirotteri e né tra le diverse colonie
           to il vivere in grandi colonie dove gli individui sono a stretto con-        esaminate, accomunate dalle medesime caratteristiche degli edi-
           tatto e spesso in gruppi polispecifici. Vi sono diversi gruppi di            fici. Solo raramente era stata riscontrata la presenza di Cimex
           artropodi in particolare che hanno evoluto specifici taxa ectopa-            pipistrelli Jenyns, 1839, in particolare a Vezzano e solo seconda-
           rassitici sui chirotteri, occupando in modo differenziale non solo           riamente a Gargazzone. Negli ultimi 3 anni di campionamento
           le diverse parti dell’animale ma anche i diversi rifugi e habitus            è stato notato come i Nycteribidae siano praticamente scom-
           relativi della fenologia dell’ospite. Nei rapporti ecologici tra le          parsi a fronte di un imponente aumento di Cimex pipistrelli,
           specie di ospiti e parassiti vi è una generale tendenza ad un equi-          divenuta invasiva. Le osservazioni in situ hanno mostrato una
    S002

           librio che porta il parassita ad avere uno scarso effetto negativo           forte pressione dell’eterottero in particolare sui piccoli e una
           sulla salute dell’ospite, appunto per mantenerne a lungo l’occu-             numerosità particolarmente elevata in tutte le colonie recen-
           pazione e garantirsi l’adeguata fitness relativa. Di conseguenza             temente verificate. I Nycteribidae sono infatti divenuti mera-
           la stragrande maggioranza degli individui alberga un piccolo                 mente occasionali, con poche catture sulle ultime 300 catture.
           numero di parassiti specifici. Le specie che si insinuano nella              Si propone quindi una interpretazione di una forte pressione
           pelle per tempi più o meno prolungati, ovviamente, producono                 selettiva di un ectoparassita a carico però dei soli ditteri, in
           lesioni che provocano anche una risposta immunocompetente                    quanto il patrimonio acarino, rappresentato essenzialmente da
           (e possono generare, seppur raramente, infezioni secondarie).                Spinturnix myoti (Kolenati, 1856) viventi sulla pelle delle ali,
           Quando i parassiti divengono numericamente consistenti pos-                  è rimasto invariato. Si dimostra inoltre come Cimex pipistrelli
           sono generare effetti sulla riproduzione dell’ospite e certamente            possa essere trasportata dagli esemplari con riscontri avvenuti in
           sulla scelta del sito di rifugio.                                            autunno di diverse cimici rilevate sugli animali catturati. Questa
           In questo contesto, la relazione tra la comunità di chirotteri in            fase del ciclo vitale, sebbene ancora non si conosca l’effetto
           un sito e il loro carico parassitario è stata indagata nelle colonie         dell’ibernazione in luoghi con caratteristiche probabilmente non
           di Myotis myotis e Myotis blythii dell’Alto Adige. Nei ripetuti              adatte alle cimici, permette comunque a questi ematofagi di
           campionamenti atti a verificare la dinamica delle colonie e il               colonizzare nuove colonie come avvenuto gradualmente nei tetti
           loro stato sanitario, sono anche state raccolte le informazioni sul          dell’Alto Adige.

8
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

Necropsy as first diagnostic tool in bat pathology
M.M. von Degerfeld, L. Chiappino, G. Quaranta, M.T. Capucchio
Dipartimento Scienze Veterinarie, Università di Torino, Largo Braccini 2, 10095,Grugliasco (Torino)

       The growing importance of Chiroptera as reservoir species for                 on the basis of dichotomous keys and age classes classification
       multiple infectious agents has increased the interest in bats as              by epiphyseal growth plates (neonates, juveniles, subadults and
       vectors of zoonotic pathogens. Although various studies inve-                 adults). Standard procedures are made in order to evaluate all
       stigated infectious agents and bats, little is known about actual             the organs of the thoracic and abdominal cavities. Lesions of the
       bat pathogens and the influence of diseases on bat mortality.                 patagium, head, muscle and bones are also investigated. All the
       Combined anatomo-pathological investigations (gross and histo-                parasites observed are collected for morphological and biomole-
       logy) and pathogen detection in bats are rare and limited in the              cular classification. Small slices of multiple organs (lung, heart,
       number of investigated animals. Bat are very small mammals                    liver, spleen, kidney, intestine, patagium and brain) are fixed
       and the carcass decomposition is rapid; this is a limit to evaluate           in 10% formalin to perform histological evaluations. A second
       pathological lesions of organs. Moreover pathological changes                 sample of each organ is frozen to perform microbiological inve-
       due to infectious agents are rarely macroscopically evident and               stigations. Moreover each organ with gross lesions is collected
S003

       histology needs a fast fixation of the tissues after death. The               for further evaluations. Between January 2018 and July 2019,
       Center of Unconventional Animals (C.A.N.C) of the Depart-                     80 bats were submitted to necropsy and samples collection for
       ment of Veterinary Sciences, Torino University is reference for               histology and auxiliary diagnostic procedures. Six different
       recovery and rehabilitation of sick wild animals for main part of             European genera (Pipistrellus, Eptesicus, Myotis, Vespertillio,
       Piedmont. In order to improve the knowledge on the causes of                  Barbastella and Tadarida) were represented. The bat carcasses
       death and disease, post-mortem diagnostic and research activi-                originated mostly from Torino area. Animal of both sexes were
       ties are performed for the center and other veterinary facilities. A          present. Most of the animals (75%) were subadults/adults. Trau-
       dedicated project for bats aims to i) create a collection network of          matic injuries and skin lesions were the most important features
       sick/dead animals, ii) recover and rehabilitate animals in difficul-          detected (30.34%), followed by gastric overdistention (8.2%),
       ty, iii) perform post-mortem health surveillance. Individual dead             enlargement of the spleen (7.38%) and multifocal pneumonia
       or moribund free-ranging animals are immediately necropsied                   (7.38%). Nematodes and ectoparasites were observed in about
       or stored frozen at −80 ◦C to better preserve the carcasses.                  7.38% of bats. Histological and microbiological investigations
       During necropsy animals are submitted to species evaluation                   are in progress.
                                                                                     The authors thanks Negro M. and Brugali E. for the irreplaceable contribution.

                                                                                                                                                                      9
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

 Classical virological methods are still useful to detect novel viruses in bats in
 association with modern molecular methods
 T. Trogu, F. Faccin, S. Canziani, E. Sozzi, A. Moreno, A. Lavazza, D. Lelli
 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna “Bruno Ubertini”, via Bianchi 9, 25124 Brescia, Italy

        Bats represent important natural reservoir of several emerging               LLC-MK2 (Rhesus Monkey Kidney Epithelial Cells), incubated
        and novel viruses potentially zoonotic. Such characteristic lies in          at 37 ◦C 5% CO2 . Cells were observed to assess the presence of
        peculiar physiological properties that allow them to harbour and             cytopathic effects (CPEs) daily for at least seven days and then
        transmit pathogens: long lifespan, body size, the flight and the             passed three times before being discharged as negative. Positive
        gregarious behaviour, a peculiar immune system. However, their               samples showing CPE were subsequently observed by negative-
        epidemiological role in viruses spread is not still completely               staining electron microscopy (nsEM) and submitted also to vi-
        clear. The potential spread of novel viruses from bats is of basic           ral identification with NGS approach. Molecular investigations
        importance for the setup and application of diagnostic proto-                identified αCoV and βCoV MERS-like and SARS-like, there-
        cols able to identify and isolate unknown pathogens. In most                 fore showing a prevalence of 6.2% (24/369) for Coronavirus in
        cases, analysed animals originate from “passive surveillance”                different bat species. On the other hand, inoculation of samples
        programs on wildlife and from the collection of carcasses of                 on cell culture and subsequent observation by nsEM allowed
        bats provided by rehabilitation centres. Traumatic injuries, in              to isolate and identify several unexpected viruses. Mammalian
        most cases, represent the cause of the death, and during clinical            Orthoreovirus belonging to the three different genotypes were
        examination at the CRAS (Recovery centre for wild animals)                   detected in a total of 37 bats analysed, with a higher prevalence
        other signs or symptoms are hardly observed. Thus, at the                    of type 3. These data show the importance of surveillance
 S004

        Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’E-              on these potentially zoonotic pathogens, associated to enteric,
        milia Romagna a diagnostic analysis panel to bridge and expand               pulmonary and neurological diseases both in animals and in hu-
        knowledge about viral infections in chiroptera populations was               mans. Bat Adenovirus was also isolated from sample of intestine
        prepared and then used to analyse more than 700 bats’ carcasses              and phylogenetic analysis based on the full-length of genome
        collected and conferred since 2010. Tests aimed to exclude po-               showed 99% of similarity with a bat Adenovirus isolated for
        sitivity to rabies and related lyssaviruses were firstly conducted.          the first time in Germany in 2011. Successive analysis allowed
        Samples from brain, intestine, pool of viscera and faeces have               to identify Adenovirus in other 34 bat belonging to different
        been homogenized and submitted to a broad spectrum of PCR                    species. Finally, cell culture allowed to isolate a novel Poxvirus
        protocols to cope with the vast variability of viruses potentially           (Hypsugopoxvirus from Hypsugo savii) and a novel Rhabdo-
        present such as Coronavirus, Mammalian Orthoreovirus, Flavi-                 virus (Vaprio ledantevirus from Pipistrellus kulii). These fin-
        virus, Orthobunyavirus, Alphavirus and Phlebovirus. However,                 dings highlight the importance of cell culture and nsEM as viral
        due to the lack of anamnestic data and clinical symptoms other               diagnostic approach in absence of anamnestic and clinical data.
        unknown or novel viral agent could be also present. Therefo-                 Moreover, these procedures allow to obtain isolated virions in hi-
        re, the same samples were subjected at the same time to viral                gh amount, with the subsequent potential applications in several
        isolation on cell culture. In particular, they were inoculated in            medical and research field such as genomic characterization and
        confluent monolayers of VERO and MARC 145 cells (African                     phylogenetic studies, epidemiological investigations, production
        green monkey), TB1-Lu (Bat lung cell Line, T. brasiliensis), and             of reagents and vaccines.

10
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

  Who’s who? Esplorare i problemi e le prospettive della sistematica dei chirotteri italiani
  Dino Scaravelli
  Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Università degli Studi di Bologna, Piazza di Porta S.Donato 1, Bologna.
  E-mail: dino.scaravelli@unibo.it

                  Tutto il nostro sistema di riferimento di studio è basato sul ri-        nella sistematica è quello dei piccoli Myotis del gruppo nattereri
                  conoscimento delle specie, base fondamentale per ognuna delle            e mystacinus, all’interno dei quali sono identificati taxa il cui
                  discipline zoologiche. In questo senso l’identificazione speci-          valore è in parte stato consolidato e per altri casi è sottoposto a
                  fica è la base comune e imprescindibile, partendo proprio dal            critica. I caratteri distintivi a disposizione per l’attività di rilievo
                  concetto stesso di specie e di come si sia a sua volta evoluto con       di campo sono ancora incerti e spesso contraddittori. Non da
                  il tempo, in virtù delle interpretazioni filogenetiche e l’utilizzo di   ultimo la difficoltà di rilievo in campo dei parametri distintivi
Closing lecture

                  nuove tecniche che permettono di intravedere meglio le relazioni         per il genere Plecotus ha portato oggi ad una situazione ancora
                  tra i diversi taxa. La sistematica quindi non è un mero esercizio        potenzialmente in grande evoluzione con 4 specie consolidate
                  linguistico ma le comuni fondamenta su cui costruire i modelli           per il paese e nuovi riscontri possibili per le specie che sono
                  ecologici, etologici e fisiologici. E devono essere forti e sicure       state identificate ad oriente e nel nord africa. L’espansione in
                  queste fondamenta. Una fauna ricca come quella italiana con              corso da parte di Hypsugo savi e la sua variabilità è altro terreno
                  specie che spesso presentano difficoltà nel riconoscimento come          di indagine importante nel prossimo futuro. La notevole vagilità
                  i chirotteri offre una notevole prospettiva nell’applicazione delle      e il contrasto poi tra le strategie migratorie e la stanzialità che
                  moderne tecniche complesse. Ogni tecnica, dalla morfometria              diverse specie mostrano offre un ulteriore differente punto di
                  lineare ai diversi approcci genetici, offre potenzialità e limiti e      vista sulle potenzialità di differenziamento di taxa locali e la
                  solo un approccio multidisciplinare ha mostrato efficaci risposte,       necessità di approfondire tematiche di movimento e arrivare ad
                  come ad esempio introduzione di aspetti bioacustici e com-               una faunistica moderna. Infine si ribadisce il ruolo della faunisti-
                  portamentali in generale, proprio per il loro importante valore          ca, troppo spesso trattata come secondaria rispetto alle indagini
                  adattativo.                                                              ecologiche e che invece merita grande importanza, anche nel
                  La complessa situazione biogeografica della penisola e delle             processo di pubblicazione, proprio per il ruolo di comprensione
                  isole italiane inoltre è di sprone a indagare molti dei gruppi           della distribuzione, della sistematica e della conservazione per
                  che negli ultimi anni hanno mostrato complessità sistematiche            le quali rappresenta base fondamentale di conoscenza.
                  prima solo intuite. Il gruppo che ha dato grande incremento

                                                                                                                                                                11
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Venerdì 18 ottobre 2019

                          13
Monitoraggio ambientale e gestione del territorio
Moderatori
Federica Roscioni, Pamela Priori, Mauro Mucedda

     IV Convegno Italiano sui Chirotteri

     Does counting bats count? Importance and challenges of surveillance and monitoring
     of European bat populations
     Leonardo Ancillotto
     Wildlife Research Unit, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli Federico II, via Università, 100, 80055 Portici

                   The human population in the Anthropocene is growing at an               highlighting strong points and weaknesses in terms of sampling
                   unprecedented speed, with increasing demand for food, water,            design, field methods, statistical power and analyses; subsequen-
                   space and other vital resources; such trend, leading to the ra-         tly, I report on case-studies of mid-to-long term surveillance
                   pid replacement of natural habitats with agricultural and urban         campaigns at more local scales in Italy, namely in a region and
                   areas, pollution, and wildlife over-exploitation, has been causing      in a protected area respectively, applied to detect changes in bat
                   what is now recognized as a global biodiversity crisis.                 conservation status in relation to habitat modifications.
                   In order to limit or prevent extensive biodiversity loss through        An important issue in the assessment of bat conservation status
                   extinctions, a cautious management of natural resources and             is the scaling of local count/presence data to national, regional
                   species is needed, i.e. there is an increasingly urgent pressure        or continental scales. Increasing attention is thus being given to
                   to develop tools to assess the conservation status of species and       compute nation-wide indicators of bat conservation status that i)
                   habitats, in order to prioritise and plan effective conservation        stem from local to regional data, and that ii) may be computed at
 Opening lecture

                   actions.                                                                a continental-scale; yet, a coordinated international effort is still
                   Surveillance and monitoring of animal populations are two key           needed in order to cover all bio-regions and more bat species, as
                   aspects for providing data to assess and detect changes in the          well as to harmonize surveillance techniques.
                   conservation status of species and to relate it to environmental        To date, the best attempt at assembling a continental index of
                   factors such as human impacts or climate change. Yet, these ac-         bat conservation status is the Pan European Bat Index, recently
                   tivities are often misinterpreted and their definitions sometimes       adopted to assess population trends of 16 bat species or species-
                   overlap, even though their application provides very different          groups across 11 European countries from three bioregions.
                   information and thus each may be used with profoundly different         This index represents a first successful attempt at applying stan-
                   purposes.                                                               dardised methods through an extensive international network of
                   European bats are a particularly challenging group to survey            collaborators; building upon such a virtuous example, next steps
                   and monitor: their sensitivity to habitat alterations and to pol-       to improve the monitoring of European bat populations will be
                   lutants, as well as direct persecution, has led several species         1) the increase of the working network, in order to better cover
                   to conspicuous declines throughout their ranges, making bats            species’ distributions and the representation of each bioregion,
                   priority taxa in international legislation and agreements, as well      2) testing different sources of data, e.g. summer roost counts
                   as national action plans; at the same time, bats present numerous       and acoustic surveys, as already implemented in some countries,
                   challenges e.g. in terms of detection, such as their small size and     3) developing new, more solid methodological approaches to
                   secretive nocturnal habits, and identification, e.g. by featuring       weight data from several sources and correct for potential me-
                   many cases of cryptic diversity, all aspects that make their study      thodological biases, and 4) include all bat species occurring in
                   and surveillance very demanding. Moreover, basic knowledge of           Europe, including those usually overlooked by most surveying
                   ecological needs and biological traits is lacking for most species.     campaign due to technical difficulties linked to species traits,
                   Here I describe the current state of bat monitoring programs            discrimination from other species, and used habitats.
                   across Europe such as those from the UK and The Netherlands,

14
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

Diversità e consistenza del passaggio notturno dei Chirotteri nella stazione di
inanellamento di Bocca del Caset (Trentino occidentale)
D. Scaravelli1,2 , P. Priori2 , C. Baldoni2 , S. Carpentari2 , C. Torboli3 , A. Franzoi4 , P. Pedrini4
1
  Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna, via Tolara di Sopra 50, 40064, Ozzano dell’Emilia (BO), Italy -
dino.scaravelli@unibo.it
2
  ST.E.R.N.A. e Museo Ornitologico F. Foschi, via Pedriali 12, 47121 Forlì, Italy
3
  ALBATROS srl (Ricerca Progettazione Divulgazione ambientale) Via Venezia, 129, 38122 Trento, Italy
4
  MUSE Museo delle Scienze di Trento, Corso del Lavoro e della Scienza 3, 38122 Trento, Italy

       Diversamente da quanto noto per gli Uccelli, il movimento                     hanno permesso di rilevare sul valico la presenza di H. savii,
       migratorio dei Chirotteri europei è ancora in gran parte poco                 M. emarginatus, M. myotis, B. barbastellus, E. serotinus, P.
       conosciuto se si escludono gli importanti risultati ottenuti con              pipistrellus, P. pygmaeus, portando la lista complessiva delle
       l’inanellamento delle specie che, dalle aree del nord est europeo,            specie censite a 16. Le catture ha permesso rilevare differenti
       si spingono nella zona del Mediterraneo a svernare. A tal fine                fenologie e numerosità che sono descritte sulla base dei periodi
       il Museo delle Scienze (MUSE) di Trento da alcuni anni sta                    di cattura. La cattura di N. lasiopterus (n=2) è stata accerta-
       monitorando il passaggio dei Chirotteri, nel periodo tardo estivo,            ta per la prima volta per questo settore prealpino; mentre per
       presso la stazione di inanellamento al valico “Bocca di Caset”                V. nilssonii e V. murinus si rileva una presenza più diffusa di
       (1618 m s.l.m.) a Tremalzo nel comune di Ledro. L’impianto,                   quanto precedentemente noto. La sex ratio delle catture appare
       costituito da circa 500 ml di reti mist net è attivo dal 1997 ed              differire nelle diverse specie: ad esempio con soli esemplari
M001

       è inserito nel Progetto Alpi, un progetto nazionale ideato per                maschi per P. pipistrellus e P. austriacus e sole femmine per
       meglio conoscere la migrazione postriproduttiva degli Uccelli                 N. lasiopterus, V. nilssonii e P. macrobullaris. La media ad
       attraverso le Alpi italiane (Pedrini et al. 2008). Le prime osser-            ora verificata durante il monitoraggio intensivo è stata di una
       vazioni sul transito o presenza di chirotteri al valico sono state            cattura ogni 20 ore di apertura delle reti, quindi molto bassa
       documentate fin dall’inizio dell’attività (1993); dati sono stati             rispetto a quella rilevata nelle catture notturne degli uccelli. I
       raccolti in maniera più regolare dal 2003, mentre nel 2016 è stato            dati raccolti confermano l’importanza dei valichi prealpini, qual
       avviato un monitoraggio notturno intensivo nei mesi di agosto                 è Bocca del Caset, per il transito dei Chirotteri ed evidenziano
       e settembre, anche con registrazioni ultrasoniche. Ad oggi le                 come le stazioni di inanellamento possano esser sedi ideali per
       specie catturate nelle reti sono 12: E. serotinus, E. nilssonii,              monitorare questa importante fase fenologica dei chirotteri. Le
       H. savii, N. lasiopterus, N. noctula, N. leisleri, P. austriacus,             informazioni ricavate ad ora sono il primo significativo successo
       P. macrobullaris, P. nathusii, P. pipistrellus, T. teniotis, V. mu-           in tal senso per l’Italia e sono di grande sprone a continuare
       rinus. Le registrazioni ultrasoniche condotte con diversi metodi              questa ricerca.

                                                                                                                                                    15
IV Convegno Italiano sui Chirotteri

 La Grotta di Rio Martino: importanza per i chirotteri, fruizione antropica e gestione
 E. Patriarca1 , P. Debernardi1 , F. Grazioli2 , L. Garzoli1,3,4 , S. Magagnoli2,5 , M. Riccucci6 , A. Boggero4
 1
   Stazione Teriologica Piemontese (S.Te.P.), c/o Museo Civico di Storia Naturale, Via S. Francesco di Sales 188, 10022 Carmagnola (TO),
 Italy. E-mail: teriologi@gmail.com
 2
   Gruppo Speleologico Bolognese – Unione Speleologica Bolognese, Italy
 3
   Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia, Italy
 4
   CNR – Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA), corso Tonolli 50, 28922 Verbania, Italy
 5
   Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Università di Bologna, Italy
 6
   Museo di Storia Nat. dell’Università di Firenze, La Specola, c/o via Maccatella 26/B, 56124 Pisa, Italy

         Vengono presentati i risultati di rilievi svolti nel periodo gennaio          denziato la presenza di Pseudogymnoascus destructans su alcuni
         2018 – giugno 2019, finalizzati ad approfondire le conoscenze                 esemplari.
         chirotterologiche, caratterizzare la fruizione antropica e indiriz-           Fra metà agosto e fine settembre 2018 sono state condotte tre
         zare la gestione della ZSC IT1160037 Grotta di Rio Martino,                   rilevazioni (notte intera) degli esemplari in entrata e in uscita
         sita a Crissolo (CN), a 1530 m s.l.m.                                         dalla grotta. È stato impiegato un dispositivo di fototrappolaggio
         I dati raccolti, integrati con le informazioni pregresse, attestano           ad alta definizione e velocità, basato su sensore full spectrum ed
         un utilizzo invernale della grotta, negli ultimi 30 anni, da parte            emettitori luminosi a luce infrarossa. Sono state raccolte im-
         di almeno 10 specie di chirotteri (Rhinolophus hipposideros,                  magini attestanti complessivamente 6529 transiti di esemplari.
         Myotis blythii, Myotis daubentonii, Myotis emarginatus, Myotis                Il 97.4% dei transiti in ingresso ha potuto essere attribuito al
         gruppo nattereri, Pipistrellus sp., Eptesicus serotinus, Plecotus             livello della specie o per lo meno del genere, dimostrando il
         sp., Barbastella barbastellus e Miniopterus schreibersii), fra le             coinvolgimento di almeno 8 specie (R. hipposideros, M. bech-
         quali B. barbastellus, M. emarginatus e M. blythii osservate                  steinii, M. blythii vel myotis, M. daubentonii, M. emarginatus,
         regolarmente. Il numero di barbastelli ibernanti censiti durante              Myotis cf. mystacinus, M. gruppo nattereri e B. barbastellus).
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         l’indagine, pari a 193–194, risulta all’incirca dimezzato rispetto            Dominante è risultata l’attività del genere Myotis e in particolare
         ai valori registrati fra il 2010 e il 2014, ma tale decremento può            di M. emarginatus, responsabile di più della metà degli ingressi.
         essere dovuto a vari fattori, non necessariamente demografici.                Il confronto con dati pregressi raccolti mediante cattura nello
         Rilievi condotti da marzo a luglio, abbinando ispezioni diurne                stesso punto della grotta, in periodo stagionale corrispondente,
         della grotta a catture degli esemplari transitanti in entrata o in            suggerisce che le catture, anche se seguite da immediato rila-
         uscita dal sito entro 2.5 ore dal tramonto, hanno fornito infor-              scio degli esemplari, condizionino negativamente l’attività di
         mazioni sulla durata del letargo. A inizio aprile 2018, il 25%                swarming nelle notti di rilevamento.
         del contingente ibernante di B. barbastellus era ancora nel sito,             La fruizione antropica è stata monitorata mediante un monitor
         mentre a metà marzo 2019, dopo un inverno più mite, i barba-                  passivo per il rilievo dei corpi caldi in movimento, collocato al
         stelli avevano già lasciato la grotta. Le catture di M. emarginatus           cancello della grotta. Dati ulteriori sono stati ricavati durante i
         suggeriscono un’ibernazione di questa specie protratta fino a                 sopralluoghi nella grotta e dalla consultazione dei resoconti on
         maggio e più lunga nei maschi. Da maggio a luglio la grotta                   line dei visitatori. Sono emersi problemi di sicurezza dei visita-
         funge da sito di riposo diurno per almeno 6 specie (Myotis bech-              tori e di tutela del sito, che hanno portato a suggerire la sostitu-
         steinii, M. blythii, M. daubentonii, M. emarginatus, Pipistrellus             zione del cancello della grotta e una diversa regolamentazione
         sp. e Hypsugo savii) e altre 2 specie (B. barbastellus e M. gruppo            dell’accessibilità, finalizzata anche a informare sulle precauzioni
         nattereri) la frequentano per lo meno di notte. Le catture hanno              per prevenire la diffusione delle spore di P. destructans.
         fornito l’occasione per accertamenti micologici, che hanno evi-

 IV Convegno Italiano sui Chirotteri

 Chirotteri troglofili nella ZPS Monte dei Sette Fratelli
 R. Cogoni1 , M. Mattana2
 1
     Unione Speleologica Cagliaritana, Via A. Scarlatti, 11, 09045 Quartu Sant’Elena
 2
     Regione Autonoma della Sardegna — Assessorato della Difesa dell’Ambiente

         Le attuali conoscenze relative alle popolazioni di pipistrelli nel            qua che attraversa l’area di indagine, ma non vengono fornite
         Monte dei Sette Fratelli fanno riferimento alle specie Myotis                 informazioni puntuali sulle specie catturate.
         emarginatus, Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus hippo-                    Le nostre ricerche sono state concentrate a indagare la presenza
         sideros così come riportato anche nei formulari standard del-                 di rifugi, in particolare edifici abbandonati e cavità minerarie,
         la ZPS ITB0430055 “Monte dei Sette Fratelli” e della ZSC                      al fine di individuare nuove colonie riproduttive, di ibernazione
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         ITB041106 "Monte dei Sette Fratelli e Sarrabus".                              o di swarming e successivamente, attraverso visite stagionali,
         Per quanto riguarda la conoscenza dei rifugi e la consistenza                 rilevare in maniera puntuale le specie presenti e i relativi contin-
         dei contingenti le notizie sono ancora più lacunose. Una della                genti. Le attività si sono protratte a partire dal 2014 fino a oggi
         poche pubblicazione in cui si da riscontro di attività di ricerca             e hanno consentito di individuare 4 nuovi rifugi utilizzati da un
         di chirotteri nel Sarrabus è quella di Mucedda et al. (1997)                  totale di 6 specie: Myotis emarginatus, Rhinolophus ferrumequi-
         “Primi risultati di un censimento di pipistrelli mediante catture             num, Rhinolophus hipposideros, Myotis punicus, Miniopterus
         notturne in Sardegna”. In tale lavoro tra le località interessate             schreibersii, Myotis capaccinii.
         dalle catture vi è quella di Rio Picocca (San Vito), corso d’ac-

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IV Convegno Italiano sui Chirotteri

Note preliminari sulla chirotterofauna del Parco Naturale Regionale di Porto Conte
(Alghero, Sardegna nord-occidentale)
M. Mucedda1 , E. Pidinchedda1 , L. Montanaro1 , D. Secci2
1
    Centro Pipistrelli Sardegna, Via G. Leopardi 1, 07100 Sassari, Italy. E-mailL batsar@tiscali.it
2
    Agenzia Regionale Forestas, Italy. E-mail: dsecci@forestas.it

        Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte è situato nel territorio            Sono noti attualmente 20 rifugi di pipistrelli, in massima parte
        di Alghero, nella parte costiera nord-ovest della Sardegna e ha                sotterranei, di cui 13 grotte sia ad andamento orizzontale che
        una superficie di 5300 ha. Il territorio interessato è di natura               verticale, 2 cavità artificiali, 2 fessure nella roccia, 2 edifi-
        essenzialmente calcarea di età mesozoica, intensamente carsi-                  ci, 1 vecchia fortificazione militare. I più importanti sono la
        ficato e ricco di grotte e voragini sia nella zona litoranea che               Grotta Verde che ospita una colonia invernale di Rhinolophus
        nell’interno. L’area è caratterizzata per lo più da coste rocciose             ferrumequinum e Rhinolophus mehelyi, il Pozzo del Frara con
        frastagliate, spesso con alte falesie sul mare soprattutto nella pe-           una piccola colonia riproduttiva di Rhinolophus hipposideros
        nisola di Capo Caccia, e aree collinari interne che raggiungono la             e la Fortificazione militare di Monte Doglia con una colonia
        massima altitudine di 436 m nel massiccio del Monte Doglia La                  riproduttiva di Rhinolophus ferrumequinum.
        vegetazione è costituita da macchia mediterranea, a prevalenza                 Le specie più comunemente riscontrate all’interno dei rifugi
        di lentisco, palma nana, corbezzolo, fillirea, con presenza di                 sono Rhinolophus ferrumequinum e Rhinolophus hipposideros;
        ginepro fenicio, formazioni di lecceta naturale e formazioni a                 mentre le specie più frequentemente contattate con metodi bio-
        gariga nelle coste rocciose e sabbiose. Ampie superfici risultano              acustici sono Pipistrellus pipistrellus, Hypsugo savii e Tadarida
        rimboschite artificialmente con pino domestico e pino d’Aleppo.                teniotis.
        Le attività di ricerca sulle popolazioni chirotterologiche sono                Sull’area del Parco insistono anche l’Area Marina Protetta Ca-
        state effettuate dal Centro Pipistrelli Sardegna mediante esplora-             po Caccia-Isola Piana, il Sito di Interesse Comunitario (SIC)
        zione di rifugi, catture con mist-nets e prospezioni bioacustiche              ITB010042 Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Pun-
        con bat detector, con monitoraggi protratti per molti anni in                  ta del Giglio e la Zona di Protezione Speciale (ZPS) di Capo
        alcuni siti. Le catture sono state effettuate in rari punti d’acqua e          Caccia, con perimetri ampiamente sovrapposti. Delle 15 specie
        all’ingresso di alcune grotte durante lo swarming notturno, con                precedentemente elencate, solo le prime 5 risultano inserite nel
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        reti Bonardi ed Ecotone. Le registrazioni bioacustiche sono state              formulario Standard del SIC.
        effettuate con l’utilizzo di tre diversi bat detector: Pettersson              All’interno dell’area di competenza dell’Agenzia Regionale Fo-
        D1000x, Wildlife Acoustics Echo Meter 3 e Wildlife Acoustics                   restas, che ha in gestione una buona parte del territorio del Parco,
        Echo Meter Touch. Le aree sinora interessate dalle indagini                    sono state installate sugli alberi da alcuni anni delle bat-box
        sono comprese nei settori carsici costieri della penisola di Capo              realizzate in sughero. Si tratta di un intervento sperimentale,
        Caccia e del promontorio di Punta Giglio e nel settore collinare               in cui è stato utilizzato un materiale insolito e di forma inusuale,
        interno del Monte Doglia.                                                      del quale potremo vedere i risultati tra qualche tempo.
        Le specie di pipistrelli sinora riscontrate nel Parco di Porto Conte           Le conoscenze sulla chirotterofauna del Parco di Porto Conte
        sono 15: Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus hipposi-                       devono essere ampliate, mediante attività estese a tutto il territo-
        deros, Rhinolophus mehelyi, Miniopterus schreibersii, Myotis                   rio, con progetti di ricerca e monitoraggi regolari nel tempo che
        capaccinii, Myotis emarginatus, Myotis punicus, Myotis dau-                    possano definire l’esatta entità specifica delle popolazioni, la lo-
        bentonii, Pipistrellus pipistrellus, Pipistrellus kuhlii, Pipistrel-           ro dinamica stagionale, l’ubicazione dei rifugi e degli habitat di
        lus pygmaeus, Hypsugo savii, Plecotus austriacus, Eptesicus                    foraggiamento, indispensabili per la pianificazione di interventi
        serotinus, Tadarida teniotis.                                                  di tutela che possano garantire il mantenimento di uno stato di
        Le prime 6 specie troglofile e in parte anche le ultime due, sono              conservazione soddisfacente.
        state individuate all’interno dei roosts per lo più in ambiente                I monitoraggi realizzati nelle grotte più importanti, seppur an-
        ipogeo. Le altre sono state individuate invece mediante cattura                cora parziali, hanno consentito di accertare nel corso degli anni
        con le reti o contattate bioacusticamente con bat detector, per                un notevole calo numerico della popolazione di Rhinolophus
        cui non sono attualmente noti loro rifugi all’interno dell’area                mehelyi. Una volta completato il quadro delle conoscenze,
        del Parco.                                                                     dovranno essere pertanto definite delle azioni di tutela dei pi-
        Questo numero di specie è il più alto sinora riscontrato tra i                 pistrelli, principalmente quelli troglofili che appaiono essere i
        Parchi e le Riserve Naturali della Sardegna, per cui l’area del                più minacciati, mediante regolamentazione della fruizione dei
        Parco di Porto Conte assume una particolare rilevanza regionale                rifugi più importanti, tra i quali in particolare la Grotta Verde e
        in ambito chirotterologico.                                                    la Fortificazione militare di Monte Doglia.

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