IRPINIA NEWS - Sindacato Medici Italiani
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Rassegna Stampa del 16 marzo 2021 Testata Data IRPINIA NEWS 13 marzo 2021 CAMPANIA, LUIGI DE LUCIA, SEGRETARIO REGIONALE DELLO SMI DELLA CAMPANIA: “IL 118 VA POTENZIATO E NON PRIVATIZZATO” “Rimaniamo sconcertati perché a causa di un incentivo applicato da funzionari delle Asl alle retribuzioni dei medici convenzionati campani dell’emergenza sanitaria 118, a seguito di una delibera regionale che attribuiva l’indennità di euro 5,16, si voglia adesso, dopo 20 anni di distanza, nel pieno della pandemia da coronavirus pretendere arretrati a tutti i medici del 118 della Campania. Si tratta di somme che arrivano anche a centomila euro e tale richiesta ha il sapore punitivo per una categoria medica che è in prima linea contro il coronavirus”, così Luigi De Lucia, segretario regionale dello SMI della Campania sulla vertenza che riguarda i medici del 118 della Campania. “La Regione Campania deve chiarire quale sia il destino del 118 nella nostra regione. Questa vicenda è emblematica perché rischia di azzerare il servizio dell’emergenza con una fuga di tutti i professionisti da questo settore medico. Per di più non vorremmo che dietro a questa vicenda si celasse la volontà di privatizzare il servizio, aprendo a cooperative e a imprenditori privati”. “Per queste ragioni è più che mai giusta la proclamazione dello sciopero del 26 marzo prossimo in Campania, con il fermo di tutti i medici del 118 che operano sulle ambulanze. Il Sindacato Medici italiani è al fianco di questa protesta e auspica un pronunciamento chiaro della Regione Campania e del Presidente De Luca sul futuro del 118”, conclude il segretario regionale campano dello SMI.
Testata Data 13 marzo 2021 IL 118 VA POTENZIATO E NON PRIVATIZZATO, LA REGIONE SI PRONUNCI» Rimaniamo sconcertati perché a causa di un incentivo applicato da funzionari delle Asl alle retribuzioni dei medici convenzionati campani dell’emergenza sanitaria 118, a seguito di una delibera regionale che attribuiva l'indennità di euro 5,16, si voglia adesso, dopo 20 anni di distanza, nel pieno della pandemia da coronavirus pretendere arretrati a tutti medici del 118 della Campania. Si tratta di somme che arrivano anche a centomila euro e tale richiesta ha il sapore punitivo per una categoria medica che è in prima linea contro il coronavirus» così Luigi De Lucia, segretario regionale dello SMI della Campania sulla vertenza che riguarda i medici del 118 della Campania. «La Regione Campania deve chiarire quale sia il destino del 118 nella nostra regione. Questa vicenda è emblematica perché rischia di azzerare il servizio dell’emergenza con una fuga di tutti i professionisti da questo settore medico. Per di più non vorremmo che dietro a questa vicenda si celasse la volontà di privatizzare il servizio, aprendo a cooperative e a imprenditori privati». «Per queste ragioni è più che mai giusta la proclamazione dello sciopero del 26 marzo prossimo in Campania, con il fermo di tutti medici del 118 che operano sulle ambulanze. Il Sindacato Medici italiani è al fianco di questa protesta e auspica un pronunciamento chiaro della Regione Campania e del Presidente De Luca sul futuro del 118» conclude il segretario regionale campano dello SMI.
Testata Data 13 marzo 2021 RAI: SPECIALE TG1, "UN MEDICO IN FAMIGLIA" = INCHIESTA SULLA PANDEMIA, UN ANNO DOPO Un anno fa, l'11 marzo, l'OMS dichiarava la ''pandemia''. Una pandemia che non è ancora stata sconfitta e ha messo in ginocchio l'intero pianeta. Nello Speciale Tg1 dal titlo "Un medico in famiglia", in onda domenica 14 marzo alle 23.40 su Rai1, l'inchiesta di Maria Grazia Mazzola per capire com'è cambiato l'avamposto del Servizio Sanitario pubblico della Medicina Generale e come sta cambiando nella bufera della grave pandemia in corso. Sono 45.000 i medici di famiglia e il 60% è donna. ''Le dottoresse di famiglia non hanno tutele, la maternità non è riconosciuta'', dice la Segretaria Generale SMI Pina Onotri. In Gran Bretagna come lavorano e quanto sono pagati i General Practitioner? E in Italia, quanto guadagnano i medici di famiglia e che compiti hanno? Parla l'ex presidente dell'Unione europea dei medici di famiglia, il dottor Aldo Lupo, e parlano i pazienti fragili e i contagiati dal Covid-19. La testimonianza inedita e drammatica della dottoressa di medicina generale di Verona, Franca Mirandola che - contagiata dal Covid-19 durante le cure a un paziente anziano - è rimasta tre mesi in rianimazione e altri sette in ospedale paralizzata e racconta l'incubo vissuto: ''I colleghi mi hanno salvato la vita - dice - I medici vanno rispettati'. Per la prima volta in tv, testimonieranno anche le dottoresse di famiglia di Foggia associate alla rete Viola Dauna per fare emergere le violenze in famiglia, seguendo le indicazioni dell'OMS: ''Arrivare prima delle lesioni si può, la prevenzione riguarda noi medici, abbiamo un ruolo di sentinelle''. E parlano le pazienti che hanno subito violenza in famiglia. Cosa denunciano gli esposti dei cittadini al Tribunale per i diritti del malato? L'intervista alla vice segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino: ''In Italia l'assistenza domiciliare ai pazienti è in un baratro'', mentre il vice segretario nazionale FIMMG Domenico Crisarà denuncia che i medici di famiglia non sono stati protetti dal Covid-19. Non a caso il numero dei medici morti in Italia è il più alto d'Europa. E poi le USCA: chi sono e quanto sono pagati i giovani medici precari che ne fanno parte? Come funzionano la Telemedicina a Vigonza e la medicina generale nel Lazio? E a che punto è la funzione di raccordo della farmacia tra medico e paziente? E infine, il grido di allarme dei sindacati dei medici: tra qualche anno verranno a mancare 14.000 medici di famiglia e 14 milioni di italiani rimarranno senza assistenza.
Testata Data 15 marzo 2021 SCUDO LEGALE PER I MEDICI VACCINATORI: SMI CHIEDE AL GOVERNO UN DECRETO EMERGENZIALE Roma, 15 marzo 2021 – “Dopo le recenti dichiarazioni del Commissario Straordinario all’Emergenza Covid-19 Generale di Corpo d’Armata Paolo Figliuolo sull’impegno ad allargare la campagna di vaccinazioni nazionale raggiungendo cinquecentomila persone al giorno coinvolgendo nello sforzo organizzativo tutte le risorse sanitarie disponibili sul territorio italiano compresi 60.000 medici odontoiatri, abbiamo deciso d’iscrivere al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Salute Roberto Speranza sulla necessità di predisporre uno scudo legale per i medici vaccinatori con un provvedimento legislativo ad hoc”, così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani ed Enrico Vannucci, medico vaccinatore della Direzione Nazionale SMI rendono pubblica la lettera inviata a Draghi e a Speranza. “Abbiamo assistito nella settimana appena trascorsa ad alcuni episodi di presunte reazioni avverse alla somministrazione di vaccini provenienti da un lotto ben definito di AstraZeneca. Episodi che si sono registrati a diverse ore di distanza dalla somministrazione del vaccino e sui quali sono state aperte delle inchieste per dare una connotazione il più realistica possibile alla consequenzialità vaccino/effetto collaterale”. “Una consequenzialità però immediata l’abbiamo avuta ad opera della Procura di Siracusa che ha iscritto sul registro degli indagati, come atto dovuto, gli operatori sanitari presenti all’atto della vaccinazione del maresciallo della Marina Militare, deceduto poi il giorno dopo la somministrazione per cause ancora tutte da valutare. Iscrizione sul registro degli indagati che obbliga il personale coinvolto a nominare a proprie spese un avvocato e un consulente di parte, oltre a subire una esposizione mediatica non certamente priva di effetti sulla sfera psicologica degli stessi operatori coinvolti”. “Il procuratore di Siracusa parla di atto dovuto, ma non essendo assolutamente conosciute le cause della morte prima che vengano effettuati i riscontri autoptici, l’iscrizione nel registro degli indagati non era assolutamente dovuta. Poteva forse essere aperto un fascicolo a carico di ignoti, essendo ignote le cause scatenanti, le eventuali responsabilità ecc.”. “Questa repentina presa di posizione di un giudice nei confronti del personale sanitario ha creato e sta creando infiniti malumori nella classe medica e sanitaria in generale che è coinvolta in prima linea da un anno nel combattere una pandemia spesso, specialmente nei primi mesi del 2020, senza i mezzi necessari, tanto che ad oggi si contano più di 360 morti fra i medici e più di 170 morti fra il personale infermieristico, caduti sul lavoro”. “È stato veloce il passaggio da eroi a indagati. Adesso con la campagna vaccinale che coinvolgerà milioni di persone è scontato che il numero degli ‘eventi avversi’ salirà di numero, non fosse che per un mero calcolo statistico. Tutti i farmaci, vaccini inclusi, hanno potenzialità di scatenare eventi avversi e maggiore è il numero dei farmaci e/o vaccini somministrati, maggiore sarà il numero degli eventi avversi. La vaccinazione di massa, così come tutti i provvedimenti varati dal 31 gennaio 2020 in poi riguardanti la pandemia da Covid-19 hanno un carattere emergenziale. Grazie all’emergenza si è andati in deroga a molte leggi vigenti. Basti pensare, in campo sanitario, l’abolizione per tutta la durata dell’emergenza sanitaria dell’incompatibilità di ruoli, cosa che ha permesso di arruolare, sia pure a tempo determinato e con ben poche tutele, nelle USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale , medici già in forza con i vari
Servizi Sanitari Regionali a tempo indeterminato. Siamo andati in deroga. Adesso, per potere garantire le 500.000 vaccinazioni/al giorno verranno coinvolte figure sanitarie della più svariata provenienza professionale, compresi 60.000 odontoiatri”. “La nostra richiesta è quella che il Governo vari immediatamente un decreto emergenziale che regoli uno scudo legale a copertura di tutti gli operatori sanitari coinvolti nella campagna vaccinale, ben sapendo che gli eventi avversi aumenteranno e che potranno realisticamente essere eventi avversi anche di grave entità tipo shock anafilattico che già rappresenta un evento di difficile gestione ad opera di medici non esperti alla gestione dell’urgenza emergenza, figuriamoci da parte di medici odontoiatri, la cui preparazione specifica viene delegata ad un corso webinar sulla gestione delle complicanze dei vaccini”. “Si devono tutelare gli operatori sanitari non solo da qualsiasi rivalsa di cittadini coinvolti da reazioni avverse, ma si deve , con un provvedimento di merito, impedire la discrezionalità di qualsiasi magistrato nell’intraprendere indagini mirate a carico dei singoli professionisti. Se accertamenti e indagini ci devono essere, vengano fatte a carico di ignoti e solo se l’indagine mostrasse reati perpetrati dal personale sanitario coinvolto si proceda nei confronti del singolo” concludono.
Testata Data 15 marzo 2021 GARANTIRE LO SCUDO LEGALE PER I MEDICI VACCINATORI Lettera aperta dello Smi a Draghi e a Speranza. “Dopo le recenti dichiarazioni del Commissario Straordinario all’Emergenza Covid 19 Generale di Corpo d’Armata Paolo Figliuolo sull’impegno ad allargare la campagna di vaccinazioni nazionale raggiungendo cinquecentomila persone al giorno coinvolgendo nello sforzo organizzativo tutte le risorse sanitarie disponibili sul territorio italiano compresi 60000 medici odontoiatri, abbiamo deciso d’i scrivere al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Salute Roberto Speranza sulla necessita di predisporre uno scudo legale per i medici vaccinatori con un provvedimento legislativo ad hoc” così Pina Onotri, Segretario Generale dello Smi ed Enrico Vannucci, medico vaccinatore della Direzione Nazionale Smi rendono pubblica la lettera inviata a Draghi e a Speranza. “Abbiamo assistito nella settimana appena trascorsa ad alcuni episodi di presunte reazioni avverse alla somministrazione di vaccini provenienti da un lotto ben definito di Astra Zeneca. Episodi che si sono registrati a diverse ore di distanza dalla somministrazione del vaccino e sui quali sono state aperte delle inchieste per dare una connotazione il più realistica possibile alla consequenzialità vaccino/effetto collaterale. Una consequenzialità però immediata l’abbiamo avuta ad opera della Procura di Siracusa che ha iscritto sul registro degli indagati, come atto dovuto, gli operatori sanitari presenti all’atto della vaccinazione del maresciallo della Marina Militare, deceduto poi il giorno dopo la somministrazione per cause ancora tutte da valutare. Iscrizione sul registro degli indagati che obbliga il personale coinvolto a nominare a proprie spese un avvocato ed un consulente di parte, oltre a subire una esposizione mediatica non certamente priva di effetti sulla sfera psicologica degli stessi operatori coinvolti. Il procuratore di Siracusa parla di atto dovuto, ma non essendo assolutamente conosciute le cause della morte prima che vengano effettuati i riscontri autoptici, l’iscrizione nel registro degli indagati non era assolutamente dovuta. Poteva forse essere aperto un fascicolo a carico di ignoti, essendo ignote le cause scatenanti, le eventuali responsabilità ecc. Oggi si contano più di 360 morti fra i medici e più di 170 morti fra il personale infermieristico, caduti sul lavoro. E’ stato veloce il passaggio da eroi a indagati. Adesso con la campagna vaccinale che coinvolgerà milioni di persone è scontato che il numero degli ” eventi avversi ” salirà di numero, non fosse che per un mero calcolo statistico. Tutti i farmaci, vaccini inclusi, hanno potenzialità di scatenare eventi avversi e maggiore è il numero dei farmaci e/o vaccini somministrati, maggiore sarà il numero degli eventi avversi. La vaccinazione di massa, così come tutti i provvedimenti varati dal 31 Gennaio 2020 in poi riguardanti la pandemia da COVID 19 hanno un carattere emergenziale. Grazie all’emergenza si è andati in deroga a molte leggi vigenti. Basti pensare, in campo sanitario, l’abolizione per tutta la durata dell’emergenza sanitaria dell’incompatibilità di ruoli, cosa che ha permesso di arruolare, sia pure a tempo determinato e con ben poche tutele, nelle USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale , medici già in forza con i vari Servizi Sanitari Regionali a tempo indeterminato. Siamo andati in deroga. Adesso, per potere garantire le 500000 vaccinazioni/al giorno verranno coinvolte figure sanitarie della più svariata provenienza professionale, compresi 60000 odontoiatri.
La nostra richiesta è quella che il governo vari immediatamente un decreto emergenziale che regoli uno scudo legale a copertura di tutti gli operatori sanitari coinvolti nella campagna vaccinale, ben sapendo che gli eventi avversi aumenteranno e che potranno realisticamente essere eventi avversi anche di grave entità tipo shock anafilattico che già rappresenta un evento di difficile gestione ad opera di medici non esperti alla gestione dell’urgenza emergenza, figuriamoci da parte di medici odontoiatri, la cui preparazione specifica viene delegata ad un corso webinar sulla gestione delle complicanze dei vaccini. Si devono tutelare gli operatori sanitari non solo da qualsiasi rivalsa di cittadini coinvolti da reazioni avverse, ma si deve , con un provvedimento di merito, impedire la discrezionalità di qualsiasi magistrato nell’intraprendere indagini mirate a carico dei singoli professionisti. Se accertamenti e indagini ci devono essere, vengano fatte a carico di ignoti e solo se l’indagine mostrasse reati perpetrati dal personale sanitario coinvolto si proceda nei confronti del singolo” concludono.
Testata Data 13 marzo 2021
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