Investire ai tempi del cambiamento climatico - Marzo 2020 - Aberdeen ...
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Solo per investitori professionali – uso vietato a privati. Investire ai tempi del cambiamento climatico Marzo 2020
2 Investire ai tempi del cambiamento climatico Sommario In breve 03 Introduzione 04 Parte I Comprendere il cambiamento climatico 06 Parte II Implicazioni per gli investitori 11 Approfondimento L’idrogeno e il suo ruolo nella transizione energetica 19 Parte III Gestire il problema 22 Conclusioni 28 Autori Eva Cairns Amanda Young ESG Investment Analyst Head of Global Climate Change ESG Research Il nostro pensiero al centro Siamo convinti dell’importanza di comunicare il nostro pensiero e la nostra filosofia d’investimento attraverso analisi stimolanti sui principali temi di mercato. Con riflessioni mirate e uniche, desideriamo aiutare gli investitori a comprendere in modo più chiaro e dettagliato le sfide e le opportunità presenti nei mercati globali.
Investire ai tempi del cambiamento climatico 3 In breve È impossibile ignorare gli effetti del cambiamento climatico. Le notizie riferiscono ormai con regolarità di temperature sopra le medie. Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e lo scioglimento delle calotte polari è chiaramente visibile. La crescita della popolazione mondiale porta con sé un continuo aumento della domanda di energia, delle emissioni di gas serra e delle temperature. La portata della sfida del cambiamento climatico è immensa, l’urgenza di agire non ha precedenti. La maggior parte dei paesi ammette che l’impiego dei combustibili fossili è tra le principali cause dell’aumento termico. Oltre 180 paesi hanno sottoscritto gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015, il trattato climatico internazionale più importante della storia e concordano sulla necessità di limitare i futuri aumenti della temperatura a 2°C al fine di contenere il danno ambientale ed economico. Il cambiamento climatico ha implicazioni di rilievo per gli investimenti: le imprese e le economie incorreranno in costi significativi durante la transizione globale verso fonti di energia a basso impatto di carbonio. Vi saranno inoltre ingenti costi derivanti da danni fisici sempre più gravi dovuti al cambiamento climatico e dagli investimenti necessari per limitare tali danni nel lungo periodo. Gli investitori – dai fund manager ai proprietari di asset – hanno bisogno di capire in che modo questi cambiamenti influiranno sul valore dei loro investimenti. Devono poter comprendere approfonditamente in che misura ciascuna azienda è esposta a tematiche concrete relative al cambiamento climatico e che cosa ciascuna di esse intende fare per affrontare queste sfide. Ciò detto, esistono sia opportunità, che rischi. Il passaggio verso un’economia a basso impatto di carbonio richiederà ampi capitali privati per la costruzione di infrastrutture per l’energia rinnovabile e sistemi di trasporto più sostenibili nonché per il miglioramento dell’efficienza energetica. Attraverso le loro decisioni di allocazione dei capitali, i proprietari di asset e i fund manager rivestiranno un ruolo centrale nel finanziamento della transizione. Questo documento intende esaminare tutti questi aspetti più in dettaglio. La Parte I tratta le evidenze relative al cambiamento climatico, il danno causato dall’aumento delle temperature e i principali responsabili dell’alterazione del clima. La Parte II esamina le implicazioni per gli investitori, spiega i rischi e le opportunità associati al passaggio a fonti energetiche a basso impatto di carbonio, nonché i rischi e le opportunità legati all’impatto fisico di temperature più calde. La Parte III offre alcuni suggerimenti pratici riguardo a cosa i fund manager possono fare per comprendere meglio i rischi più rilevanti per gli investimenti esistenti e potenziali, nonché il loro ruolo nella gestione della sfida più importante della nostra epoca. Inoltre, una sezione di approfondimento esamina in dettaglio l’idrogeno quale possibile fonte sostenibile di energia pulita insieme alle difficoltà che occorre superare per poterlo utilizzare.
4 Investire ai tempi del cambiamento climatico Introduzione Il nostro clima sta cambiando. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento di eventi meteorologici estremi e gravosi, come tempeste, incendi e inondazioni. Allo stesso tempo, stiamo vivendo gli anni più caldi della storia. Nel 2018, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha pubblicato il Rapporto Speciale sul Riscaldamento Globale di 1,5°C.1 Questo documento ha messo in evidenza il danno ambientale, sociale ed economico che possiamo attenderci se non adotteremo misure più decise per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi2 — limitare il riscaldamento globale a 2°C, idealmente a 1,5°C, rispetto al periodo pre-industriale. Limitare le conseguenze del riscaldamento globale è una delle sfide principali della nostra epoca. La crescita della popolazione causa l’aumento della domanda di produzione di energia e di derrate alimentari, con il conseguente aumento delle emissioni di gas serra (Greenhouse Gas o GHG), una delle principali cause dell’innalzamento della temperatura. Nel 2018, le emissioni di GHG hanno toccato livelli record. Il loro continuo aumento in molte regioni fa sì che la portata della sfida sia immensa e l’urgenza di agire non abbia precedenti. Il riscaldamento del pianeta e il passaggio verso un’economia a basso impatto di carbonio stanno cambiando il profilo di rischio per molte società ed economie in cui investiamo. I cambiamenti delle politiche climatiche, della percezione pubblica e del progresso tecnologico richiedono alle aziende di porsi in modo aperto verso il cambiamento e di essere resilienti. La valutazione dei rischi e delle opportunità del cambiamento climatico è una componente essenziale della nostra ricerca sugli investimenti e del nostro approccio all’integrazione ambientale, sociale e di governance (ESG). In qualità di fund manager, abbiamo nei confronti di tutti i nostri clienti la responsabilità di tenere conto dell’impatto del cambiamento climatico sul valore dei loro investimenti. Attraverso i nostri prodotti e le nostre decisioni di investimento, svolgiamo inoltre un ruolo chiave nel finanziamento della transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio e nell’adattamento agli effetti del cambiamento climatico. Investire ai tempi del cambiamento climatico è il primo di una serie di report – I cinque pilastri dell’analisi ESG – previsti per quest’anno e per il prossimo anno. Una serie di paper concepita per esaminare le tematiche principali dell’universo ESG: cambiamento climatico, prassi lavorative, diritti umani, responsabilità ambientale ed etica aziendale. Questo documento è uno dei tre paper sul cambiamento climatico che Aberdeen Standard Investments intende pubblicare. Il nostro Research Institute sta inoltre elaborando Going Green, uno studio completo che dimostrerà come le diverse politiche relative al clima influiscono sulle emissioni globali di gas serra e presenterà lo strumento proprietario previsionale sul cambiamento climatico di Aberdeen Standard Investments. Guardando al cambiamento climatico da un’altra prospettiva, nel paper Asset allocation strategica: rivoluzione ESG si dimostra come che i fattori ESG siano tra i principali elementi trainanti dei rendimenti a lungo termine. Questo documento, invece, che comprende un approfondimento sul cambiamento climatico, sostiene l’integrazione dell’analisi ESG a livello di asset class a completamento dell’analisi ESG dei singoli titoli. 1 Special Report on Global Warming of 1.5°C, IPCC, ottobre 2018. 2 21ª Conferenza ONU delle Parti (COP21) tenutasi a Parigi nel dicembre 2015.
Investire ai tempi del cambiamento climatico 5 “Siamo la prima generazione che si trova a comprendere appieno il cambiamento climatico e l’ultima generazione che può fare qualcosa per contrastarlo.” Petteri Taalas, Segretario Generale, World Meteorological Organization (WMO), 2018
6 Investire ai tempi del cambiamento climatico Parte I Comprendere il cambiamento climatico 1. Il nostro clima sta cambiando Gli eventi meteorologici estremi stanno provocando danni ingenti. Il nostro clima sta cambiando principalmente in due modi: attraverso cambiamenti graduali, come l’aumento della Accanto ai cambiamenti graduali, stiamo osservando eventi temperatura e del livello dei mari, e attraverso cambiamenti acuti meteorologici più frequenti ed estremi come uragani, incendi dovuti a eventi meteorologici più estremi. e inondazioni. Questi causano perdite di vite, distruzione e perdite economiche. Le temperature stanno raggiungendo record assoluti. Nel 2018 la California è stata devastata da una serie di incendi Secondo la World Meteorological Organization (WMO), i 20 anni divampati poco dopo il mese di luglio, il più caldo mai registrato più caldi si sono verificati nell’arco degli ultimi 22 anni; di questi, i negli USA. Nel giugno 2019, la stessa regione è stata colpita da quattro più caldi in assoluto hanno coinciso con gli ultimi quasi 240 incendi in una sola settimana, un altro mese da record. quattro. Sebbene gli incendi abbiano origine naturale, le temperature record creano le condizioni di siccità ideali per episodi più intensi e frequenti. La Figura 1 illustra la tendenza di questo riscaldamento. Il grafico mostra la deviazione delle temperature superficiali globali rispetto Alcune settimane più tardi, la città indiana di Mumbai è stata colpita alla temperatura media del periodo 1951-1980 (in °C). Il confronto dall’inondazione più grave dei precedenti 14 anni a causa delle riguarda il periodo compreso tra il 1880 e il 2020. precipitazioni estreme. L’inondazione ha causato oltre 30 vittime. La Figura 2 mostra l’aumento degli eventi meteorologici estremi Figura 1 – Deviazione della temperatura globale (°C) rispetto causati da inondazioni (eventi idrologici) e da temperature alla media 1951-1980 record che determinano siccità e incendi più intensi e frequenti 1,2 (eventi climatologici). L’incremento tendenziale è allarmante. 1 Figura 2 – Aumento del numero di eventi meteorologici estremi4 0,8 3.000 0,6 0,4 2.500 °C 0,2 2.000 0 -0,2 1.500 -0,4 1.000 -0,6 1880 1894 1908 1922 1936 1950 1964 1978 1992 2006 2020 500 Fonte: https://data.giss.nasa.gov/gistemp/graphs/graph_data/Global_Mean_Estimates_ based_on_Land_and_Ocean_Data/graph.txt, Goddard Institute for Space Studies (GISS) 0 della NASA, Indice Land-Ocean Temperature, accesso del 13 agosto 2019. 1983-1988 1989-1994 1995-2000 2001-2006 2007-2012 2013-2018 Numero di eventi idrologici (ad es. inondazioni, movimenti di massa) L’incremento delle temperature si avverte in molte regioni del Numero di eventi climatologici (ad es. ondate di calore, siccità, incendi boschivi) mondo. Nel 2018 e 2019 l’Europa è stata investita da ondate di calore che hanno danneggiato i raccolti e abbassato il livello di Fonte: NatCat Service, Munich Re, accesso del 14 luglio 2019. corsi d’acqua molto importanti per le comunità e le attività industriali. Il 2019 è stato caratterizzato dal giugno più caldo della storia, mentre la Francia ha toccato il suo record assoluto in termini di temperatura, con un valore di 45,9°C. Questo aumento termico ha portato ad altri mutamenti graduali, come lo scioglimento delle calotte polari e l’aumento del livello dei “I disastri naturali nel 2017 hanno causato perdite mari. Il ghiaccio del Mare artico si sta riducendo a un ritmo del complessive per 340 mld di dollari. Il dato corrisponde alla 12,8% ogni dieci anni, mentre i livelli dei mari stanno aumentando seconda maggiore perdita annuale ed è quasi doppio in media di 3,3 mm all’anno dal 1993.3 rispetto al dato dell’anno precedente – per un valore Questi cambiamenti non sono eventi isolati, bensì fenomeni che all’incirca equivalente al PIL annuo della Danimarca, hanno un impatto fondamentale e a lungo termine sulle economie dell’Egitto o di Israele. Le compagnie di assicurazione e sulle imprese. hanno dovuto risarcire perdite per un importo record di Una parte della popolazione mondiale dovrà adattarsi a periodi 138 mld di dollari.” di siccità più lunghi e a cambiamenti del livello del mare nelle Munich Re regioni costiere.
Investire ai tempi del cambiamento climatico 7 2. Cosa sta causando questi cambiamenti? Il fattore principale alla base dell’aumento delle temperature è l’incremento dei gas serra (GHG) nell’atmosfera. Questi gas sono raffigurati nella Figura 3, mentre la Figura 4 mostra i principali settori economici responsabili della loro emissione. Figura 3 – Emissioni globali di gas serra per tipologia di gas Figura 4 – Emissioni globali di gas serra per settore economico 2% 6% 10% 16% 25% 21% 11% 65% 14% 24% 6% Anidride carbonica (combustibili fossili e processi industriali) Anidride carbonica (silvicoltura e altri utilizzi del suolo) Metano Elettricità e produzione di calore Protossido di azoto Agricoltura, silvicoltura e altri utilizzi del suolo F-Gas Abitazioni Trasporti Industria Altro Fonte: Quinto Rapporto di Valutazione, IPCC, 2014. Fonte: Quinto Rapporto di Valutazione, IPCC, 2014. I gas serra non hanno tutti lo stesso potenziale di riscaldamento combustibili fossili. Barclays stima che, in base alle tendenze globale. Ad esempio, una tonnellata di metano ha 28 volte attuali, nei prossimi 30 anni le emissioni di metano prodotte dal l’impatto sul riscaldamento di una tonnellata di anidride carbonica bestiame aumenteranno del 15%. su un periodo di 100 anni, mentre il fattore del protossido di azoto è 265. Il potenziale di riscaldamento di tutti i GHG viene convertito Le emissioni globali continuano ad aumentare. in equivalente di anidride carbonica (CO2e) per avere una base di L’analisi delle calotte polari ci dice che i livelli di CO2 si sono misurazione comune. mantenuti al di sotto di 300 ppm (parti per milione) negli ultimi Le emissioni di anidride carbonica derivano principalmente 400.000 anni. Durante la rivoluzione industriale del XIX secolo, le dall’impiego di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas. Il emissioni di CO2 hanno iniziato ad aumentare. Oggi, le carbone produce il livello più elevato di CO2 per unità di energia concentrazioni atmosferiche di CO2 hanno raggiunto il livello generata,5 quasi il doppio rispetto al gas naturale, che è il combustibile record di 412 ppm.7 fossile con la più bassa intensità di carbonio. Per questo, spesso il gas viene considerato un utile combustibile di “transizione”. 3 Fonte: https://climate.nasa.gov/vital-signs/arctic-sea-ice/, NASA, accesso del 14 luglio 2019. Tuttavia, non è solo dell’impiego dei combustibili fossili di cui 4 Gli eventi conteggiati hanno causato almeno un decesso e/o hanno prodotto perdite dobbiamo preoccuparci: secondo i dati della UN Food and normalizzate >=US$100mila, US$300mila, US$1 mln o US$3 mln (a seconda del gruppo di Agriculture Organisation (FAO), circa un quarto delle emissioni reddito assegnato al paese colpito dalla Banca mondiale). globali viene originato dall’agricoltura e dalla produzione di derrate 5 Le emissioni del carbone nell’intervallo di 214-228 CO2/Btu (British thermal unit), a seconda alimentari. La fonte principale di queste emissioni è il metano, un del tipo di carbone, del petrolio nell’intervallo di 157-161 CO2/Btu e del gas nell’intervallo di 117-139 CO2/Btu. prodotto secondario del processo digestivo del bestiame. 6 Barclays Equity Research, Global Agriculture, Winds of Change: The next environmental Come si legge in un rapporto di Barclays:6 “I bovini causano più debate, febbraio 2019. emissioni di GHG rispetto a tutte le automobili del pianeta”. 7 National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), misurazione di giugno 2019. Questa fonte di emissioni è oggetto di un’attenzione molto più blanda rispetto a quella riservata agli utilizzatori e ai produttori di
8 Investire ai tempi del cambiamento climatico 3. Chi sono i principali colpevoli delle emissioni economica può essere alimentata. Grazie a fonti di energia rinnovabili a prezzi accessibili, i mercati in via di sviluppo hanno la di gas serra? possibilità di crescere senza produrre l’enorme quantità di emissioni È importante sapere quali sono i paesi con i livelli più alti di generate in passato dai paesi sviluppati. emissioni di GHG e dove è necessario concentrare gli sforzi per ridurre gli effetti del riscaldamento globale. Emissioni attuali: chi oggi continua ad aggravare il problema? Nel 2014, oltre il 60% delle emissioni di CO2 era prodotto da una Emissioni cumulative: chi ha contribuito di più nel tempo? manciata di paesi. La Cina è di gran lunga il maggiore inquinatore, Per la maggior parte del XIX secolo, le emissioni cumulative globali responsabile del 26% delle emissioni, seguita da Stati Uniti (14%), hanno avuto come causa principale i paesi europei. Il contributo UE-28 (9%), India (6,7%) e Russia (4,8%)9. Le emissioni di questi paesi cumulativo degli Stati Uniti è iniziato ad aumentare nella seconda sono basate sulla produzione e non tengono conto di esportazioni e metà del XIX secolo, raggiungendo il picco del 40% nel 1950. Da allora importazioni. Ciò significa che parte delle emissioni di CO2 attribuite è sceso al 26%, tuttavia gli Stati Uniti rimangono il primo paese ai paesi asiatici e all’Europa orientale è legata alla produzione di beni responsabile delle emissioni cumulative a livello mondiale. Nel 2015 che vengono consumati in Europa occidentale e negli Stati Uniti. la Cina generava il 12% delle emissioni cumulative totali, mentre Secondo il Global Carbon Project, se considerassimo le emissioni dei l’India il 3%.8 consumi (comprese le importazioni e le esportazioni), le emissioni di In base ai dati storici esiste una stretta correlazione tra utilizzo dei CO2 del 2014 generate da molte economie europee aumenterebbero combustibili fossili, emissioni di CO2 e crescita economica. Tuttavia, di oltre il 30%, mentre le emissioni degli Stati Uniti aumenterebbero non deve essere necessariamente così anche in futuro. La del 7%. Dall’altra parte, le emissioni della Cina diminuirebbero del transizione energetica sta modificando il modo in cui la crescita 13% e quelle dell’India del 9%.10 Figura 5 – Percentuale annua delle emissioni di CO2 globali, 2014 (esclusi utilizzo del suolo e silvicoltura) No Data 0% 0.5% 1% 2% 5% 10%+ Fonte: CAIT Climate Data Explorer, 2015. Washington, DC: World Resources Institute. Disponibile online all’indirizzo: http://cait.wri.org. Accesso del 13 agosto 2019. 8 Our World In Data, https://ourworldindata.org/. Accesso del 14 luglio 2019. 9 CAIT Climate Data Explorer, 2015. Washington, DC: World Resources Institute. Disponibile online all’indirizzo: http://cait.wri.org. Accesso del 13 agosto 2019. 10 https://www.globalcarbonproject.org/carbonbudget/.
Investire ai tempi del cambiamento climatico 9 Per ottenere un confronto equo, è necessario tenere conto delle Gli effetti saranno fortemente iniqui: a pagarne maggiormente le dimensioni della popolazione. In termini pro capite, le emissioni cinesi conseguenze saranno le fasce povere e più vulnerabili della di 7,5 tonnellate di CO2/persona (2014) sono equiparabili alla media popolazione nei paesi meno sviluppati, nelle regioni aride e sulle globale e a quelle della maggior parte dei paesi europei. piccole isole. Questo si tradurrà in migranti che lasceranno le loro case Si tratta di un dato nettamente inferiore a quello di Stati Uniti, Medio per fuggire dalla povertà e dalla scarsità di cibo derivanti dal Oriente e Australia, in cui osserviamo le emissioni pro capite in cambiamento climatico nell’Africa sub-sahariana, in America Latina e assoluto più alte, pari a circa 20-25 tonnellate di nell’Asia meridionale. CO2/persona. Un contenimento del riscaldamento a 1,5°C è ancora scientificamente Tuttavia, in ultima analisi sono i livelli delle emissioni assolute che possibile, ma richiede un’azione globale radicale e un’urgente devono essere contenuti, riducendo la quota di combustibili fossili nel cooperazione internazionale. Attualmente il riscaldamento si attesta intorno a 1,1°C in più rispetto ai livelli pre-industriali. mix energetico di grandi paesi come la Cina e l’India. Le emissioni globali dovrebbero diminuire del 45% entro il 2030 e 4. Quale traiettoria stiamo seguendo ora? raggiungere lo zero netto entro il 2050. Si tratta di un traguardo dispendioso da raggiungere, poiché i costi marginali di abbattimento per Più di 180 nazioni si sono impegnate a limitare le emissioni di GHG nel contenere il surriscaldamento a quota +1,5°C sono di tre-quattro volte quadro della 21ª Conferenza delle Parti dell’ONU (COP21) tenutasi a più elevati rispetto allo scenario con un aumento di 2°C. Con le politiche Parigi nel 2015. L’Accordo di Parigi, pietra miliare dell’azione globale per attualmente in atto, siamo destinati a registrare un incremento della il clima, punta a mantenere il riscaldamento “ben al di sotto” di 2°C temperatura globale pari a 3°C entro il 2100, come illustrato nella Figura rispetto ai livelli pre-industriali. 6. In poche parole, esistono due opzioni: i governi di tutto il mondo Per raggiungere questo obiettivo, i paesi membri hanno stabilito dei possono intensificare l’intervento di mitigazione con politiche forti, Nationally Determined Contributions (NDCs) che, a loro volta, si sono intese a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, oppure no. In tradotti in ulteriori obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e quest’ultimo caso, le emissioni continueranno ad aumentare, l’impatto in politiche legate al cambiamento climatico. Si registrano progressi, in fisico sarà più intenso e saranno necessari maggiori investimenti alcune regioni più che in altre, tuttavia il livello di ambizione e l’urgenza nell’adattamento per contribuire a contenere gli effetti. di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi rimangono sottotono. In entrambi i casi, sarà necessario investire denaro. Noi riteniamo che, Nel 2018 l’IPCC ha pubblicato un rapporto speciale in cui sono state alla fine, la prima opzione sarà inevitabile. I governi verranno messi sempre più sotto pressione dalle richieste delle aziende e della messe a confronto le implicazioni di un riscaldamento di 1,5°C rispetto popolazione, sempre più colpite da fenomeni fisici di crescente gravità. agli effetti di un aumento di 2°C ed è stato lanciato un monito contro le gravi conseguenze per le persone, le economie e gli ecosistemi se il La domanda è: quanto dovrà diventare grave il danno prima che riscaldamento sarà superiore a 1,5°C. vengano intraprese misure serie? Figura 6 – Dinamiche del riscaldamento globale Gt CO2e 180 160 140 120 100 80 60 40 Storico 20 0 -20 2000 2020 2040 2060 2080 2100 Le possibili dinamiche delle future emissioni mostrano il range tra le stime basse e alte in gigatonnellate di anidride carbonica equivalente (Gt CO2e) delle politiche perseguite, le cifre tra parentesi indicano la variazione della temperatura rispetto ai livelli pre-industriali: Nessuna politica sul clima Politiche attuali (3,1-3,7°C) Impegni nazionali nell’ambito Percorso verso 2°C Percorso verso 1,5°C (4,1-4,8°C) dell’Accordo di Parigi (2,6-3,2°C) Fonte: Climate Action Tracker (2018). “Secondo le stime, le conseguenze del clima sulla salute, il sostentamento, la sicurezza alimentare, le riserve idriche, la sicurezza umana e la crescita economica aumenteranno, in caso di riscaldamento globale di 1,5°C, e peggioreranno se l’aumento sarà di 2°C.” Special Report on Global Warming of 1.5°C, IPCC, ottobre 2018
10 Investire Investireaiaitempi tempidel delcambiamento cambiamentoclimatico climatico “Ogni investimento presenta in qualche misura un’esposizione ai rischi del cambiamento climatico, tuttavia la gravità dei rischi è diversa e può essere compresa solo dopo essere stata identificata e analizzata.”
Investire ai tempi del cambiamento climatico 11 Parte II Implicazioni per gli investitori Il riscaldamento del pianeta e il passaggio verso un’economia a basso impatto di carbonio stanno cambiando il profilo di rischio di asset, aziende ed economie. Ogni investimento presenta in qualche misura un’esposizione ai rischi del cambiamento climatico, tuttavia la gravità dei rischi è diversa e può essere compresa solo dopo essere stata identificata e analizzata. La valutazione dei rischi e delle opportunità del cambiamento climatico 1. La transizione energetica – rischi e opportunità dovrebbe essere un elemento centrale del processo di investimento. I fund manager e i proprietari di asset devono soprattutto considerare La transizione energetica è in atto in molte parti del mondo. Stiamo i seguenti aspetti: assistendo a un cambiamento delle politiche, alla diminuzione dei costi delle energie rinnovabili e a un mutamento della percezione 1. Rischi e opportunità legati alla transizione. I governi potrebbero pubblica. adottare drastiche misure di mitigazione del cambiamento climatico per ridurre le emissioni e favorire il passaggio verso un’economia a Molti paesi stanno intensificando la propria azione sul clima per basso impatto di carbonio. Questo si traduce in obiettivi, politiche e rispettare il contributo definito nel quadro dell’Accordo di Parigi. In normative e può influire in misura significativa sulle attività Cina, ad esempio, entro il 2030 il 20% dell’energia dovrà provenire da economiche con elevate emissioni di CO2. fonti energetiche non fossili. Nell’Unione Europea (UE) esistono obiettivi chiari che prevedono entro il 2030 la generazione del 32% 2. Rischi e opportunità legati ai rischi fisici. L’adozione di misure di dell’energia da fonti rinnovabili ed entro il 2050 l’azzeramento delle mitigazione insufficienti provoca danni fisici sempre più gravi e frequenti. emissioni nette. A giugno 2019, la Gran Bretagna è stata il primo paese Da questo derivano implicazioni finanziarie, ad esempio danni alle colture ad approvare una legge che prevede l’obiettivo di azzeramento delle e alle infrastrutture e la necessità di realizzare adeguamenti fisici come emissioni nette entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, il paese sistemi di difesa contro le inondazioni. sta attuando politiche e normative come la fissazione del prezzo del Esiste una differenza importante tra il denaro investito nel caso dei carbonio. Nel mondo esistono circa 1.400 leggi rilevanti per il due scenari: nello scenario di transizione energetica più ambizioso, il cambiamento climatico.11 La sfida è renderle più ambiziose ed efficaci denaro speso oggi per azioni di mitigazione è un investimento nel per la riduzione delle emissioni. futuro, che può generare un rendimento; nello scenario del mantenimento dello status quo, il maggiore danno finanziario dovuto 1.1 Rischi legati alla transizione energetica alle conseguenze fisiche del cambiamento climatico è meramente un Questa sezione illustra alcuni esempi dei diversi tipi di rischi della costo. Investire oggi sembra pertanto essere la strategia più convincente. transizione: determinazione del prezzo del carbonio, asset inutilizzabili e rischio reputazionale. Scenario di transizione Scenario del mantenimento energetica ambiziosa dello status quo Forte mitigazione oggi Mitigazione limitata oggi Compromesso Minori danni in futuro Maggiori danni in futuro Minore spesa necessaria per l’adattamento Maggiore spesa necessaria per l’adattamento I rischi e le opportunità della I rischi e le opportunità legati ai danni transizione saranno probabilmente più rilevanti fisici saranno probabilmente più rilevanti Una mappa interattiva di tutte le norme legate al clima è stata realizzata dal Grantham Institute of Climate Change and the Environment: http://www.lse.ac.uk/GranthamInstitute/countries/. 11
12 Investire ai tempi del cambiamento climatico a. Determinazione del prezzo del carbonio Per comprendere i potenziali effetti finanziari di un aumento dei Uno dei modi più efficaci per sostituire gradualmente le fonti di prezzi del carbonio, le aziende dovrebbero utilizzare nella loro energia a elevata intensità di carbonio sarebbe quello di determinare pianificazione operativa un prezzo del carbonio interno che sia il prezzo del carbonio in modo efficace, idealmente a livello globale, coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. per evitare ripercussioni sulla competitività. Un prezzo del carbonio sufficientemente elevato favorirebbe il passaggio verso fonti b. Rischi degli asset inutilizzabili energetiche a bassa impronta di carbonio e imporrebbe gravosi costi L’aspetto chiave della transizione energetica consiste sulle imprese che non riducono le emissioni. nell’abbandonare progressivamente i combustibili fossili a elevata Questa ipotesi è supportata dal nostro documento, Going Green, intensità di carbonio e spostarsi verso fonti energetiche rinnovabili, che presenta il modello proprietario ASI sulle politiche climatiche e garantendo al contempo l’approvvigionamento energetico per una il loro impatto sulle emissioni.12 L’annuncio o l’implementazione di popolazione sempre più numerosa. un sistema di fissazione dei prezzi del carbonio presenta una Dismettere gradualmente la produzione di energia alimentata a correlazione positiva con una riduzione delle emissioni di GHG. carbone sarebbe un buon inizio. Per raggiungere gli obiettivi Nel 2019, il 20% circa delle emissioni globali risultano coperte da 46 dell’Accordo di Parigi, l’IPCC stima che l’UE e i paesi aderenti sistemi nazionali e da 28 sistemi subnazionali di fissazione dei prezzi all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico del carbonio.13 Questi comprendono tasse sul carbonio e sistemi di (OCSE) dovrebbero aver abbandonato totalmente il carbone entro il scambio delle emissioni. I prezzi del carbonio variano da un paese all’altro, tuttavia hanno una cosa in comune: sono nel complesso 2030, mentre il resto del mondo entro il 2050. Sta emergendo un troppo bassi. Ben il 51% delle emissioni coperte presenta un prezzo movimento di disinvestimento dal carbone che trova espressione in inferiore a 10 USD/tCO2. Nell’UE, i prezzi del carbonio sono iniziative come la Powering Past Coal Alliance. aumentati in misura significativa negli ultimi due anni, passando da Paesi tra cui l’Irlanda e la Norvegia stanno riducendo gli investimenti 4 €/tCO2 nel 2017 a 30 €/tCO a metà del 2019. Tuttavia, questo non nei combustibili fossili nell’ambito dei loro fondi di investimento è ancora sufficiente per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di nazionali. Gli istituti finanziari stanno iniziando a limitare i prestiti Parigi. destinati a progetti che contemplano i combustibili fossili, con conseguenze sul costo del capitale per il finanziamento mediante “Il livello esplicito del prezzo del carbonio in linea capitale proprio e capitale di debito. con il raggiungimento dell’obiettivo di Esistono dunque anche motivazioni di carattere finanziario per temperatura di Parigi è pari almeno a 40-80 l’abbandono del carbone. Il costo della produzione di energia USD/tCO2 entro il 2020 e a 50-100 USD/tCO2 rinnovabile è sceso così tanto negli ultimi anni che la produzione di elettricità da solare fotovoltaico (pannelli solari) ed eolico risulta già entro il 2030.” più conveniente rispetto alle nuove centrali a carbone e gas in circa High-Level Commission on Carbon Pricing14 due terzi del mondo. Secondo Bloomberg,15 questa situazione diventerà una realtà praticamente ovunque entro il 2030. Figura 7 – Costo livellato dell’elettricità (LCOE in $/MWh) da diverse fonti energetiche in paesi selezionati, 1º semestre 2019 250 200 150 100 50 0 a ti a to lia e a n i ni on an di ni ra Ci U In U pp m st i at o er Au ia gn St G G Re CCGT (Gas) Carbone Eolico onshore Eolico onshore + stoccaggio Solare FV senza tracking Fonte: New Energy Outlook 2019, Bloomberg New Energy Finance.
Investire ai tempi del cambiamento climatico 13 La Figura 7 mette a confronto il costo livellato dell’elettricità c. Rischio reputazionale (levelised cost of electricity, LCOE) generata da diverse fonti La preoccupazione pubblica per il cambiamento climatico sta energetiche.16 Mostra che il solare fotovoltaico (senza tracking, vale a crescendo. Le proteste del gruppo di attivisti “Extinction Rebellion” dire a installazione fissa, senza inseguimento del sole) e l’eolico ne sono un esempio lampante. Tuttavia, il cambiamento di mentalità onshore sono già al di sotto del costo di carbone e gas in diversi paesi si riflette anche nelle mutate richieste di clienti e azionisti. Molti di Europa, Cina, India e Stati Uniti (i principali emettitori di GHG). nutrono aspettative più elevate nei confronti di imprese e governi in Queste tendenze di disinvestimento e la flessione dei costi delle termini di attivismo contro il cambiamento climatico. La richiesta di energie rinnovabili aumentano il rischio che gli asset legati ai prodotti a basso impatto di carbonio sta aumentando. Le aziende combustibili fossili diventino “inutilizzabili”. Gli asset bloccati che non riescono a dimostrare di aver onorato il proprio impegno possono inaspettatamente perdere valore per effetto di variazioni devono fare i conti con rischi finanziari, reputazionali e processuali. della domanda durante la transizione verso un’economia a basso 1.2 Opportunità legate alla transizione energetica impatto di carbonio. Questi asset possono comprendere riserve di L’IEA stima che una transizione energetica in linea con l’Accordo di combustibili fossili, centrali a carbone o infrastrutture del gas. Il Parigi richieda investimenti per circa 3.000 miliardi di USD all’anno, problema risulta ancor più pressante per le società di combustibili soprattutto in energie rinnovabili ed efficienza energetica. fossili con ingenti riserve sotterranee che potrebbero non venire mai La Figura 8 mostra la crescita necessaria nelle soluzioni di utilizzate, ma che sono conteggiate nelle stime degli utili o nelle transizione energetica per due diversi scenari dell’IEA: lo Scenario valutazioni degli asset. delle Nuove Politiche, che rispecchia gli attuali impegni NDC Il carbone potrebbe essere il primo a soccombere, ma si prevede che (Nationally Determined Contributions); e lo Scenario dello Sviluppo altre fonti energetiche lo seguiranno, ad esempio il petrolio e il gas. Sostenibile, che punta a raggiungere gli obiettivi di Parigi. Secondo le ricerche di Carbon Tracker, un think tank ambientale, la domanda di combustibili fossili raggiungerà il picco nella seconda decade del 2000, in anticipo di circa 10-20 anni rispetto alle stime dell’International Energy Agency (IEA) e agli scenari elaborati dalle società di petrolio e gas come Shell e BP.17 12 Aberdeen Standard Investments, Going Green, settembre 2019. 13 Banca Mondiale, State and Trends of Carbon Pricing 2019, giugno 2019. Tutti i sistemi di Il momento esatto di questo apice non è certo e dipenderà da fattori fissazione del prezzo del carbonio possono essere visualizzati sulla Carbon Pricing quali il ritmo di utilizzo e la flessione del costo dell’energia Dashboard della Banca Mondiale: https://carbonpricingdashboard.worldbank.org/. rinnovabile, la crescita della domanda energetica e il grado di 14 Carbon Pricing Leadership Coalition, Rapporto della High-Level Commission on Carbon Pricing, maggio 2017. ambizione degli interventi di mitigazione climatica. 15 Bloomberg New Energy Finance, New Energy Outlook 2019. Le società che hanno in bilancio asset legati ai combustibili fossili 16 Il valore LCOE indica il valore attuale del costo della generazione di elettricità per la durata devono tenere conto che il valore dei propri asset potrebbe crollare, dell’asset. La media qui presentata è stata calcolata sulla base di un intervallo di valori alti e bassi tratti da Bloomberg New Energy Finance, New Energy Outlook 2019. e potrebbe accadere molto prima di quanto pensino. 17 2020 Vision: Why You Should See The Fossil Fuel Peak Coming, Carbon Tracker, 10 settembre 2018. Figura 8 – Scenari di crescita della transizione energetica Generazione di energia Flotta di Produttività Impiego di Quota di combustibili eolica e solare FV auto elettriche energetica tecnologie CCUS non fossili 15 1.000 25 3 50 800 20 40 10 2 Milioni di auto Migliaia di TWh Gt CO2 rilevata 600 15 30 $PIL/Mtoe % 400 10 20 5 1 200 5 10 0 0 0 0 0 2017 2040 2017 2040 2017 2040 2017 2040 2017 2040 Fonte: International Energy Agency (IEA). World Energy Outlook 2018, https://www.iea.org/weo2018/scenarios/.
14 Investire ai tempi del cambiamento climatico Poiché, per raggiungere gli obiettivi di Parigi, la quota di combustibili non fossili deve raddoppiare entro il 2040, le opportunità di investimento in fonti energetiche e tecnologie a basso impatto di carbonio sono considerevoli. a. Generazione e stoccaggio di energia rinnovabile c.Elettrificazione dei trasporti La crescita delle energie rinnovabili richiesta per raggiungere gli Secondo i dati dell’IEA, la flotta di auto elettriche globale ha superato obiettivi di Parigi è considerevole. Per ovviare ai problemi di i 5,1 milioni di unità nel 2018, con un aumento di 2 milioni rispetto al discontinuità delle energie rinnovabili e far arrivare una più elevata 2017. La Cina presenta il maggior numero di veicoli elettrici a livello percentuale di energie rinnovabili sulle reti elettriche sono inoltre mondiale, seguita da Europa e Stati Uniti. Nello Scenario delle Nuove necessari investimenti nello stoccaggio e nella trasmissione Politiche, entro il 2030 la flotta di veicoli elettrici (VE) globale dell’energia. Il New Energy Outlook 2019 di Bloomberg fornisce un potrebbe superare i 130 milioni. Ne derivano opportunità di parametro economico a questo riguardo. investimento lungo l’intera catena di creazione del valore dei VE – dall’approvvigionamento di materie prime alla produzione di “Un potenziamento di 12 TW (terawatt) componenti come batterie e celle a combustibile, fino all’assemblaggio finale dei veicoli elettrici. della capacità di generazione richiede d. Eliminazione del carbonio circa 13.300 miliardi di dollari di nuovi Infine, non si tratta solo di ridurre la CO2, ma anche di eliminarla. Si investimenti tra oggi e il 2050, il 77% prevede che le tecnologie a emissioni negative, come il Carbon Capture Usage and Storage (CCUS), giocheranno un ruolo importante dei quali in energie rinnovabili. Altri negli scenari allineati agli obiettivi di Parigi. Tuttavia, come mostrato investimenti per 843 miliardi di dollari in Figura 8, l’impiego delle tecnologie CCUS è in forte ritardo. I prezzi del carbonio sono troppo bassi per far sì che il CCUS appaia come dovranno essere destinati alle batterie e un’opportunità d’investimento commercialmente sostenibile. prevedibilmente 11.400 miliardi di dollari Questa situazione potrebbe cambiare in futuro a seconda della posizione che i governi assumeranno riguardo all’incentivazione ai sistemi di trasmissione e distribuzione.” dell’eliminazione del carbonio. Bloomberg New Energy Finance, New Energy Outlook 2019. 1.3 Chi sarà maggiormente interessato dalla transizione b. Efficienza energetica verso un’economia a basso impatto di carbonio? Nello Scenario delle Nuove Politiche, si stima che la domanda di In generale, chi presenta elevati livelli di emissioni di CO2e (considerata energia crescerà del 25% entro il 2040. Cruciale sarà pertanto un l’intera catena di fornitura) è maggiormente interessato dai rischi e dalle utilizzo efficiente di questa energia – negli edifici, nell’industria e nei opportunità legati alla transizione energetica. trasporti. Per incentivare questa efficienza, in molte regioni sono già state implementate normative quali i Minimum Energy Efficiency Questa richiede investimenti in tecnologie innovative, più pulite e più Standards (MEES) per gli edifici in Gran Bretagna e il regolamento sugli efficienti. Il passaggio a tecnologie con emissioni più basse implica un costo standard di efficienza dei combustibili in Europa. considerevole per alcuni settori, nonché un rischio di insuccesso degli investimenti tecnologici. Le nuove tecnologie devono inoltre essere Sebbene queste normative determinino costi aggiuntivi per alcuni accompagnate da nuove competenze della forza lavoro; quest’ultima, settori e aziende, per altri offrono l’opportunità di sfruttare nuove inoltre, può essere difficile da reperire e trattenere. tecnologie e nuovi prodotti a efficienza energetica. Transizione verso fonti di energia a basso impatto di carbonio Regolamentazione Rinnovabili Tecnologia Efficienza energetica Mercato Rischi Opportunità Elettrificazione dei trasporti Tecnologie Rischi legali innovative Eliminazione del Rischi reputazionali carbonio (ad es. CCUS)
Investire ai tempi del cambiamento climatico 15 Le più esposte sono le società operanti nei seguenti settori: 2. C onseguenze fisiche del cambiamento 1. Servizi di pubblica utilità (elettricità e riscaldamento) – Le società di servizi di pubblica utilità che generano energia elettrica da climatico: rischi e opportunità combustibili fossili sono esposte a elevati rischi legati alla Nella Parte I abbiamo illustrato gli effetti graduali (cronici) e transizione energetica, come un aumento dei costi dovuto al prezzo improvvisi (acuti) osservabili nel contesto del riscaldamento globale. del carbonio e pressioni reputazionali. Questi comprendono periodi di siccità, aumento del livello dei mari e 2. Industria – La produzione di cemento, acciaio e ferro ha un’intensità aumento degli eventi meteorologici estremi. di carbonio particolarmente elevata e risulta difficile da decarbonizzare. Questi settori rischiano di perdere competitività Le aziende interessate dagli effetti fisici acuti dovranno nelle regioni in cui sono applicati prezzi del carbonio a causa del probabilmente far fronte a disagi a breve termine dell’attività fenomeno della “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”. e costi straordinari. Tuttavia, le modificazioni graduali del Ciò significa che i materiali possono essere importati a costi inferiori clima richiedono un adattamento a lungo termine a una da regioni non sottoposte a prezzi del carbonio. nuova “normalità”. 3. Trasporti – Mentre l’elettrificazione dei veicoli per il trasporto di passeggeri sta compiendo passi avanti, la decarbonizzazione dei 2.1 Rischi legati alle conseguenze fisiche trasporti a lungo raggio come treni, aerei e navi si rivela difficoltosa a causa delle limitazioni della tecnologia a batterie. Alcune regioni, Le implicazioni negative dei rischi climatici fisici comprendono: come l’UE, hanno inoltre rigorose norme di efficienza dei • Danni alle infrastrutture combustibili che creano pressioni sui costi per le case automobilistiche. • Raccolti scarsi 4. Energia– Sebbene le emissioni dirette delle società produttrici di • Aumento del costo di asset e materie prime energia da combustibili fossili siano inferiori rispetto ai tre settori • Migrazioni di rifugiati vittime dei cambiamenti climatici sopra menzionati, le loro emissioni derivanti da processi a valle e • Rischi operativi nella catena di fornitura relative al consumo di prodotti di origine fossile sono significative. I Questi fattori di rischio hanno implicazioni finanziarie reali per produttori di combustibili fossili sono inoltre esposti al rischio di imprese ed economie. A fronte dell’aumento dei rischi fisici, diventa asset inutilizzabili legati proprio ai combustibili fossili. inoltre necessario tenere conto anche dei costi di adattamento (ad es. Canalizzare i capitali verso società con elevate emissioni che puntano infrastrutture necessarie per proteggere dai danni fisici) e del rischio a trasformare le proprie attività per allinearsi agli obiettivi di Parigi è di un aumento dei costi di assicurazione. determinante nell’ottica della transizione energetica. Un recente rapporto di Morgan Stanley18 sui rischi fisici derivanti dal cambiamento climatico indica che, dei 710 eventi climatici più recenti, Un esempio virtuoso dal mondo aziendale il 44% si è verificato in Asia, provocando un danno economico pari allo 0,66% del PIL. Solo il 23% di questi eventi ha colpito gli Stati Uniti, La società elettrica danese Orsted è un buon esempio di causando tuttavia ben l’83% del danno economico totale, equivalente trasformazione guidata dalla transizione energetica. La allo 0,24% del PIL. Questi eventi meteorologici estremi causano disagi società è oggi uno dei maggiori produttori di energia improvvisi con ingenti costi per le economie e le imprese. rinnovabile a livello mondiale, ma in passato era conosciuta come DONG Energy, una normale società di petrolio e gas. La società ha venduto le sue attività di petrolio e gas nel 2017 con l’intenzione di dismettere la produzione basata sul carbone e rilanciare il marchio per comunicare il suo nuovo 18 Morgan Stanley, Physical Risks and Opportunities Emerging, febbraio 2019. modello di business. Riteniamo che questi rischi fisici siano particolarmente rilevanti per le aziende: Impatto - Scenario 1,5°C vs 2°C Conseguenze correlate Caldo estremo - Con un surriscaldamento pari a 1,5°C, il 14% della Salute umana e decessi, migrazioni, siccità, danni a piante e popolazione è esposto a caldo intenso per almeno 1 anno su 5, colture, maggiore necessità di aria condizionata. rispetto al 37% nel caso di un aumento pari a 2°C. Stress idrico - Con un surriscaldamento pari a 1,5°C, la Siccità, forti precipitazioni e inondazioni che incidono su raccolti, popolazione esposta a un accresciuto stress idrico (quantità prezzi delle materie prime, infrastrutture e attività d’impresa che e qualità) causato da siccità e inondazioni è inferiore del 50% dipendono dall’acqua. rispetto a un surriscaldamento di 2°C. Aumento del livello dei mari - Con un surriscaldamento pari a Scomparsa di territorio costiero e isole, 10 milioni di persone 1,5°C, il livello dei mari crescerà di 0,4 m entro il 2100 e di 0,5 m esposte a rischi climatici con un surriscaldamento di 2°C, costi per con un surriscaldamento di 2°C. l’adeguamento costiero, danni a beni.
16 Investire ai tempi del cambiamento climatico Tra alcuni decenni non sarà più possibile la produzione Il rapporto Adaptation Finance Gap delle Nazioni Unite, pubblicato a alimentare come avviene oggi. maggio 2016, sottolinea la necessità di investimenti per 140-300 miliardi di dollari entro il 2030 per finanziare le esigenze di I periodi di siccità e le inondazioni riducono la resa dei raccolti e adattamento e aumentare la resilienza globale al cambiamento fanno aumentare i prezzi delle materie prime. Il grano, ad esempio, climatico. Nel 2014, il finanziamento pubblico internazionale destinato viene considerato un prodotto particolarmente vulnerabile. Durante all’adattamento si aggirava attorno a 22,5 miliardi di dollari. le ondate di calore che hanno interessato l’Europa nel 2018, le rese Il divario finanziario delle politiche di adattamento è considerevole e dei raccolti sono state basse e nell’agosto 2018 i prezzi dei future del gli investitori – gestori di fondi come pure proprietari di asset – pos- grano hanno toccato il picco più alto dei tre anni precedenti. Questi sono svolgere un ruolo determinante per colmarlo. fattori causano turbative stagionali della fornitura a breve termine. Esiste tuttavia un aspetto a lungo termine che è ancor più importante per l’agricoltura: le temperature più elevate fanno “Per soddisfare le esigenze finanziarie ed aumentare la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera e questo a evitare un divario di adattamento, il sua volta fa aumentare le possibilità di precipitazioni intense. finanziamento totale destinato all’adattamento Queste ultime causano l’erosione del suolo e avranno un impatto nel 2030 dovrebbe essere all’incirca da 6 a 13 permanente a lungo termine sulla capacità di produrre il cibo come facciamo oggi. volte maggiore rispetto al finanziamento pubblico internazionale odierno.” “Le normali piogge, anche se intense, Adaptation Gap Report delle Nazioni Unite, maggio 2016 causano una perdita di suolo minima per gli Determinate aree meritano un’attenzione particolare in riferimento agricoltori. Il problema nasce quando, una o alle opportunità di adattamento: due volte nell’arco di alcuni anni, si verificano 1. Infrastrutture – Le città costiere, ad esempio, necessiteranno di precipitazioni di intensità anomala. Stiamo sistemi di protezione artificiali contro l’innalzamento del livello del probabilmente perdendo l’1% del suolo mare. Secondo un’analisi globale che ha preso in esame 136 città mondiale all’anno... Si stima che avremo costiere, il costo di adeguamento annuo indicativo sarà pari a 350 ancora dai 30 ai 70 anni di rese sufficienti dei milioni di dollari a città, per un totale di circa 50 miliardi di dollari raccolti, a seconda della regione. Tra 80 anni, all’anno.19 l’agricoltura odierna sarà semplicemente 2. Gestione delle acque e del suolo – Investimenti nell’efficienza impraticabile a causa della mancanza di idrica, nel ripristino dell’equilibrio della domanda-offerta di acqua e per far fronte al problema del deterioramento della qualità del suolo adatto.” suolo. Questo è particolarmente importante in agricoltura, ma The Race of Our Lives, Jeremy Grantham, GMO, 2018 anche per altri settori dipendenti dall’acqua in regioni con scarsa disponibilità idrica. 2.2 O pportunità legate a una maggiore resilienza attraverso 3. Tecnologia – Aumento della domanda di determinate tecnologie l’adattamento (nuove ed esistenti), ad es. il caldo crescente negli edifici fa Sussiste una crescente necessità di investimenti in interventi di aumentare l’esigenza di sistemi di raffrescamento. Tecnologie adattamento per rendere le aziende, le città e i paesi più resilienti. innovative per ridurre l’intensità del consumo idrico e aumentare Una componente importante degli NDC definiti nell’ambito l’efficienza di utilizzo dell’acqua. dell’accordo di Parigi sono infatti anche gli impegni in termini di adattamento. 19 Adaptation Gap Report delle Nazioni Unite, maggio 2016. Impatti fisici del cambiamento climatico Fornitori Infrastrutture Rischi: Opportunità: Tecnologia Attività d’impresa disagi e creazione cambiamenti di resilienza strutturali Clienti Gestione delle acque, del cibo e del suolo
Investire ai tempi del cambiamento climatico 17 2.3 Chi sarà maggiormente interessato dai rischi fisici? 4. Imprese dipendenti dalle materie prime agricole – I periodi di I rischi fisici interessano tutti i settori e variano in funzione della siccità e le inondazioni riducono la resa dei raccolti e fanno posizione geografica e della natura dell’impresa (ad es. catena di aumentare i prezzi delle materie prime. Le imprese la cui attività fornitura e attività dipendenti dall’acqua o dalla produzione dipende dalle materie prime agricole saranno penalizzate da carenze agricola). di approvvigionamenti, prezzi più elevati e tendenze a lungo termine L’aumento dei livelli di riscaldamento produrrà differenze che influiranno negativamente sulla produzione dei generi alimentari. considerevoli in determinate regioni e settori, in particolare: Queste imprese devono valutare gli effetti del surriscaldamento del 1. Business fortemente dipendenti dall’acqua – La scarsità idrica è pianeta sulla loro catena di fornitura, sulle loro attività operative e destinata a diventare un problema prioritario in numerose regioni. Ad sui loro clienti, e darne conto nella gestione aziendale del rischio e essere particolarmente colpiti saranno determinati settori tra cui nella pianificazione dell’attività. generi alimentari e bevande, agricoltura, energia, centri dati, semiconduttori, cemento e servizi idrici di pubblica utilità. Un esempio tangibile dal mondo aziendale 2. Immobiliare – I danni agli immobili aumenteranno a causa dei sem- Anheuser-Busch InBev produce birra e distribuisce i suoi pre più frequenti eventi meteorologici estremi come inondazioni, prodotti a clienti in tutto il mondo. Il rischio idrico ha una tempeste e incendi. Potrebbero essere penalizzate tutte le aziende grande rilevanza per l’attività d’impresa, considerata con immobili in zone vulnerabili come regioni costiere, nonché gli l’intensità idrica del processo di birrificazione, l’attività investitori in proprietà immobiliari. L’ubicazione degli asset e la dell’azienda e la dipendenza da materie prime che spesso generazione di ricavi dovrebbero essere dichiarate di prassi dalle sono coltivate in regioni colpite da stress idrico. L’azienda aziende per garantire maggiore trasparenza sul potenziale impatto. analizza a cadenza trimestrale i dati sullo stress idrico utilizzando lo strumento World Resource Institute 3. Assicurazioni – I danni alle proprietà faranno crescere i risarcimenti Aqueduct.20 Attualmente il 25% della produzione dell’azienda a carico delle compagnie assicurative. La maggiore frequenza e si svolge in aree colpite da scarsità idrica. Questo dato è gravità dei rischi fisici dovranno essere tenute in considerazione. prevedibilmente destinato ad aumentare in misura Alcune compagnie ne stanno già tenendo conto. Il riassicuratore significativa a causa del cambiamento climatico. Risulta Munich Re, ad esempio, utilizza i dati sulle catastrofi naturali ricavati pertanto fondamentale per l’azienda gestire il proprio rischio dal proprio NatCat Service (come illustrato nella Parte I). idrico e ridurre l’intensità idrica delle proprie attività. 20 World Resource Institute, https://www.wri.org/aqueduct. Sintesi dei rischi per settore Qui di seguito viene fornita una sintesi dei principali rischi legati al cambiamento climatico per settore. Rilevanza del Settori Principali rischi del cambiamento climatico Implicazioni finanziarie rischio Estrattivo e metalli In generale grandi emettitori di carbonio e fortemente esposti ai Petrolio e gas rischi della transizione energetica, come per esempio: a. Cambiamenti normativi, ad es. norme sull’efficienza di edifici e a. Costi legati alla conformità ai requisiti normativi Più alta Servizi di pubblica automobili b. Diminuzione dei ricavi da combustibili fossili utilità b. Riduzione della domanda di combustibili fossili, asset bloccati, c. A umento dei costi per i grandi emettitori Industria pesante calo dei prezzi dei combustibili fossili di carbonio Settore c. Aumento dei prezzi del carbonio d. D iminuzione dei ricavi per i trasporti a d. Cambiamento delle scelte di trasporto combustibili fossili, aumento per VE automobilistico e. Attività/tecnologie di decarbonizzazione e. Costi della decarbonizzazione/nuovi prodotti Trasporti f. Requisiti di dichiarazione dei dati sulle emissioni di carbonio f. Costi per la raccolta e la dichiarazione dei dati Edilizia g. Rischio di controversie legali g. Costi per sanzioni legali Prodotti chimici Compagnie aeree Esposizione anche a rischi fisici e necessità di interventi di adattamento, la rilevanza dipende dall’ubicazione delle attività. Agricoltura Fortemente esposti ai rischi fisici, ad esempio eventi meteorologici e temperature estremi che causano Generi alimentari a. Danni ai raccolti a. Aumento dei prezzi delle materie prime Assicurazioni b. Danni alle infrastrutture b. Costi per riparazioni e rimborsi assicurativi c. Attività di adattamento c. Costi di adattamento d. Maggiore rischio di eventi catastrofici d. Diminuzione dei ricavi nel settore assicurativo IT Generalmente bassi emettitori di carbonio, ma comunque tenuti a considerare l’esposizione ai rischi fisici e legati alla transizione: Servizi finanziari a. Disagi alle infrastrutture e alle attività a causa di danni fisici a. Costi per la riparazione delle infrastrutture Telecomunicazioni b. Impatto sui centri di dati con un’elevata intensità di utilizzo di b. Costi legati alla carenza energetica e idrica Sanità energia e acqua c. Limitazioni dei prestiti e mancati rimborsi c. Criteri per la concessione di prestiti e incapacità di rimborso d. Fallimento delle società partecipate d. Riduzione del valore degli investimenti Più bassa e. Costi per l’energia e la decarbonizzazione e. Aumento delle attività di decarbonizzazione f. Requisiti di dichiarazione dei dati sulle emissioni di carbonio f. Costi per la conformità ai requisiti di dichiarazione
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