Introduzione al T-Learning ed al Digitale Terrestre - Ing. Luca Mancini 2M Telecomunicazioni S.r.l - Torino
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Introduzione al T-Learning ed al Digitale Terrestre Ing. Luca Mancini 2M Telecomunicazioni S.r.l. - Torino -
La Televisione Analogica 3 Gennaio 1954 la Rai inizia a trasmettere la televisione in tecnica analogica. Tali trasmissioni erano eseguite quasi sempre in diretta, a causa dell’estrema complessità della registrazione video e rigorosamente in bianco e nero.
La Televisione Analogica La televisione analogica in bianco e nero, ed in seguito quella a colori (1961), basa il suo funzionamento su grandezze continue. La televisione digitale basa il suo funzionamento su grandezze discrete.
La Televisione Analogica Esempio di grandezza continua Esempio di discretizzazione di una grandezza
La Televisione Analogica Le grandezze in gioco nell’invio a distanza di una sequenza di immagini (filmato) sono: 1. Il luma o luminosità. 2. Il croma o crominanza (colore). 3. Il suono (la traccia audio sincronizzata). 4. Il “tempo” ovvero la sequenza esatta di visualizzazione.
La Televisione Analogica Tali grandezze sono le stesse che vengono “elaborate” dagli apparati digitali atti alla conversione delle immagini e dei suoni. Il formato della digitalizzazione prende il nome di standard , esattamente come si intendevano standard i segnali analogici (in Italia lo standard vigente è il PAL).
La Televisione Digitale La televisione digitale basa il suo funzionamento sulla discretizzazione di una sequenza video, secondo uno standard definito: il DVB L’organizzazione DVB nasce nel 1993 allo scopo di creare uno standard europeo (inizialmente), che garantisca uniformità costruttiva.
La Televisione Digitale DVB è acronimo di Digital Video Broadcasting , parte dello standard è basato su un innovativo (per l’epoca) sistema di compressione Audio/Video: l’Mpeg 2. La compressione si rende necessaria per rendere più flessibile lo standard.
La Televisione Digitale Perché si rende necessaria la compressione? Può un segnale essere digitale senza essere compresso? Come avviene la compressione, ed è un processo invertibile? Quali sono i vantaggi?
Perché si rende necessaria la compressione? Unità di misura dell’informazione binaria: bit. Unità di misura dell’informazione binaria riferita al tempo: bit/secondo (bit/sec). Mega (M) = un milione. Capacità di registrazione di un server, su Hard Disk circa 200Mbit/sec (ottimistico).
Perché si rende necessaria la compressione? La sola digitalizzazione di Compressore una sequenza di immagini, senza alcuna compressione crea un flusso di Dati informazioni pari a compressi 270 Mbit/sec ! Esclusa la traccia Flusso dati audio…
Può un segnale essere digitale senza essere compresso? La digitalizzazione di un segnale Video/Audio, è svincolata dalla metodologia di compressione. La compressione si rende necessaria per il trasporto, la memorizzazione, la diffusione, l’elaborazione dei segnali stessi.
Quali sono i vantaggi? Il digitale non “invecchia” i filmati, ma li degrada… Aumenta la capacità complessiva di trasporto, ma aumenta anche la difficoltà costruttiva… Permette l’inserimento di contenuti extra, ma richiede maggior conoscenza da parte degli utenti…
Brevi cenni sulla digitalizzazione Immagine n° xx L’occhio umano percepisce il movimento se e solo se lo stesso avviene con una ben determinata rapidità. Una sequenza di immagini (frames) risulta essere in movimento se è Tempo prossima alle 25 Immagine n°1 immagini per secondo.
Brevi cenni sulla digitalizzazione L’immagine (frame) viene suddivisa in un certo numero di punti discreti (pixels). In seguito a questa divisione, questi punti vengono scomposti in croma e luma . Il punto successivo è la conversione numerica di tali informazioni
Brevi cenni sulla digitalizzazione Luma I dati relativi ad ogni pixel verranno digitalizzati con una conversione, che fa perdere informazioni, in Croma un singolo valore numerico. Pixel ESEMPIO = 36 = 41
Brevi cenni sulla digitalizzazione Scomposti in tale modo i singoli fotogrammi (frames) vengono compressi utilizzando tecniche di ridondanza spaziale e temporale. Si approssimano i valori di un pixel ai pixel vicini (ridondanza spaziale), si approssimano i valori di un pixel a quelli dello stesso pixel nel frame precedente e/o successivo (ridondanza temporale). Al termine di tale processo un flusso video presenta una quantità di informazioni compresa tra i 3 ed gli 8 Mbit/s
Brevi cenni sulla digitalizzazione Il segnale visivo così compresso viene “spezzettato” e intervallato a “pezzetti” della digitalizzazione del segnale audio. Questa attività prende il nome di multiplexing. In fase di decodifica del segnale così digitalizzato, tali frammenti vengono ricomposti grazie all’introduzione di alcuni indici o headers introdotti durante il multipexing .
Gli standards DVB ed Mpeg2 L’introduzione degli headers fa parte delle indicazioni degli standards: tali headers prendono il nome di Tabelle. L’Mpeg2 definisce le tabelle PSI, le quali contengono informazioni riguardanti la digitalizzazione e la compressione. Il DVB definisce le tabelle SI, le quali contengono informazioni più generiche, quale appartenenza del programma ad un bouquet etc…
Il “multiplex” del DVB-T ReMultiplexer Programma 1 Programma 2 Programma 1+2+3 Programma 3 Headers contenenti le informazioni di ogni singolo programma
La diffusione del segnale Il “multiplex” o Bouquet così prodotto viene trasmesso attraverso sistemi molto simili alla televisione analogica, alle utenze domestiche. Ovviamente il sistema è simile in quanto utilizza la stessa risorsa radio-elettrica (stessi canali UHF o VHF), ma con differente modalità trasmissiva.
La diffusione del segnale Set Top Box Domestico Centro Trasmissivo
Vantaggi del DVB-T Il sistema digitale introduce un certo numero di vantaggi per l’utenza, quali la possibilità di introdurre informazioni “extra” all’interno del bouquet. Permette una visione svincolata dalla reale qualità di segnale ricevuto: la qualità dell’immagine non è direttamente correlata alla quantità/qualità del segnale incidente l’antenna.
Vantaggi del DVB-T Le informazioni extra possono contenere dati riguardanti la programmazione televisiva o anche files eseguibili. Se questi files sono scritti in un particolare linguaggio (Java TV) ed inseriti nel flusso dati con particolari header , il tutto prende il nome di MHP.
L’MHP e l’interattività Con MHP (acronimo di Multimedia Home Platform) si intende uno standard legato al progetto DVB, che permette di utilizzare il mezzo trasmissivo di video digitale, per diffondere contenuti informativi differenti. La possibilità di inviare piccoli programmi eseguibili su Set Top Box domestici, permette di “informatizzare” l’utenza.
L’MHP e l’interattività Flussi Audio/Video L’inserimento di tali informazioni è effettuato utilizzando uno spazio nel Bouquet. Carosel Generator Verso l’utenza domestica Informazioni MHP Controllo DataBase
MHP e T-Learning Il T-Learning nasce come equivalente dell’ E- Learning, ma effettuato utilizzando la televisione digitale. La tecnologia utilizzata per fornire servizi di T- Learning è l’MHP. Per sfruttare tale potenzialità, l’utenza domestica deve utilizzare Set Top Box “interattivi” ovvero capaci di leggere ed interpretare le istruzioni veicolate con l’MHP.
MHP e T-Learning Quali informazioni si possono veicolare? 1. Il JavaTV differisce dal Java solo per alcune istruzioni e per alcune librerie: questo permette di utilizzare sui Set Top Box un livello grafico simile a quello utilizzato nel Web. 2. Tali strutture grafiche devono tenere conto delle limitazioni di capacità di elaborazione del ricevitore domestico. 3. Lo spazio che si vuole utilizzare nel bouquet limita la quantità di informazioni veicolabili.
MHP e T-Learning Le potenzialità del T-Learning sono quindi paragonabili alle potenzialità dell’E-Learning: la più grande differenza tra le due è l’utilizzo completamente sbilanciato dei canali di comunicazione. Il Web ha una struttura bilanciata tra dati trasmessi e dati ricevuti (Upload, Download). Le disponibilità del digitale terrestre, per come è strutturato, forniscono una capacità dati in ricezione molto più elevata che in trasmissione (dal lato utente).
L’Applicazione “Interattiva” L’applicazione “interattiva” è lo strumento con il quale si veicolano le informazioni all’utenza. E’ un programma eseguibile in ambiente Java (Sun Microsystems), contiene istruzioni per strutturare l’aspetto delle informazioni, le informazioni stesse e parti grafiche. E’ definito come un “middleware” ovvero si interfaccia con l’hardware esistente (set top box).
L’Applicazione “Interattiva” Le competenze per lo sviluppo di tale applicazione devono sicuramente coinvolgere: 1. Un disegnatore grafico (simile al Web Designer). 2. Un programmatore Java (con esperienza nell’utilizzare librerie non ordinarie). 3. Un ambiente di test hardware che permetta di ottimizzare le applicazioni su più ricevitori digitali compatibili. Il tutto senza trascurare i contenuti.
L’Applicazione “Interattiva” I contenuti dell’applicazione devono fornire un servizio, devono essere di facile consultazione e di impatto visivo gradevole. Si possono identificare alcuni tipi di applicazioni: 1. L’approfondimento; 2. La pubblicità; 3. La comunicazione sociale; 4. La pubblica utilità.
L’Applicazione “Interattiva” Esistono alcuni esempi di applicazioni utilizzate per “soppiantare” il Web: tale possibilità è attualmente immatura. L’utente domestico può garantire più tipi di interattività: 1. Una interattività parziale (senza alcun collegamento telefonico); 2. Una interattività completa (con il collegamento telefonico o equivalente); 3. Una interattività completa ed univoca (con collegamento e smart card personale);
Principi di funzionamento Contenuti A/V Verso il mezzo trasmissivo MUX Applicazione on line Generatore di carosello Collegamento telefonico dagli utenti Inserimento modifica Richiesta di modifica DataBase Server di gestione delle del canale di applicazioni ritorno
T-Learning Report sulla televisione Interattiva (iTV)
Apprendere E’ un processo coinvolgimento attivo con esperienza: è ciò che le persone fanno quando vogliono dare un senso alle parole. Questo può coinvolgere un incremento di conoscenza o comprensione, dipende dalla capacità di riflettere di ogni individuo.
Apprendere Un effettivo apprendimento si ha solo se le persone vogliono apprendere di più. In funzione di tale osservazione si può dividere il tipo di attività in tre categorie: 1. Educazione formale: ovvero un sistema organizzato in modo gerarchico tipo scuola; 2. Educazione non formale: ovvero un sistema di apprendimento organizzato al di fuori dei canali ordinari che si prefigge degli obbiettivi da raggiungere; 3. Educazione informale: ovvero una modalità di apprendimento di tipo “esperienza di vita” che coinvolge molti aspetti quali vita domestica, lavoro, amicizie.
Educazione Informale L’attività di T-Learning su cui si è più puntato è l’educazione di tipo informale: ogni tipo di programma educativo fonda la sua struttura nell’informare il telespettatore senza richiedere alcun “feed-back”. Questa osservazione è valida se si escludono corsi di formazione patrocinati da scuole o università al fine di formare a distanza.
Educazione Informale Le motivazioni che spingono le persone ad utilizzare l’educazione informale per istruirsi sono molteplici: dalla semplice curiosità, alla ricerca di comprendere un mondo in continuo fermento culturale, od alla ricerca di informazioni che possono aumentare il know-how.
Educazione Informale Proprio quest’ultimo aspetto risulta essere il più critico: 1. All’informalità dell’educazione consegue una non dimostrabilità della conoscenza. 2. Questo implica una crescita culturale non rivendicabile sul posto di lavoro od a livello sociale.
Educazione Informale Uno studio condotto nel 1998 su 1000 partecipanti in Inghilterra ha rivelato che il 57% degli intervistati utilizzava la casa come luogo per studiare. Il 32% utilizzava già video e programmi TV per approfondire. Ben il 74% degli adulti ha ammesso che la tecnologia rende più facile acculturarsi.
Educazione Informale Luogo dove attualmente avviene la formazione (Auto- formazione)
Educazione Informale Luogo dove si vorrebbe effettuare la formazione
Educazione Informale Tutto questo evidenzia come la casa è il luogo dove avviene in modo preferenziale la formazione sia di adulti sia dei bambini. Studi condotti, hanno osservato come il 50% della capacità di apprendere dei bambini è influenzata dall’ambiente domestico e dagli affetti famigliari.
Educazione informale ad uso Formale Uno degli aspetti che più coinvolge l’uso della tecnologia e quindi del T-Learning è la possibilità di “fornire” una educazione informale a supporto di quella formale. Un possibile sviluppo infatti può essere l’utilizzo di iTV per fornire supporto scolastico per i compiti a casa.
Educazione informale ad uso Formale Alcuni studi riguardanti le condizioni sociali hanno rivelato che: 1. Il computer con accesso ad internet è presente in maggior misura nelle famiglie di classe media; 2. Consoles e video giochi sono più presenti in case dove i genitori fanno lavori “manuali”. 3. Televisioni e computer sono presenti solitamente nelle camere da letto di ragazzi piuttosto che ragazze. 4. Nelle famiglie di classe media, i genitori sono più propensi ad aiutare i figli nei compiti a casa.
Educazione informale ad uso Formale Queste ed altre osservazioni effettuate in Inghilterra hanno reso possibile osservare che un sistema iTV potrebbe supportare con il T- Learning le famiglie che più risentono del digital-divide. Tale osservazione però non deve portare a pensare che l’utilizzo eccessivo di sistemi iTV possa colmare realmente tali diversità.
Educazione informale ad uso Formale L’investimento nel T-Learning va visto come un obbiettivo a medio – lungo termine. Tale soluzione può infatti rendere partecipe le persone senza alcun vincolo fisico (vincoli spaziali) o temporale (possibilità di VPR).
Educazione informale ad uso Formale Total recent learners 42 Campione di Digital TV 45 persone che Analogue cable or satellite TV 41 hanno accesso alla tecnologia Analogue TV 40 Internet (work only) 71 Internet at home No internet 58 27 con recente No PC 23 scolarizzazione No telephone 33
Educazione informale ad uso Formale Total non-participants 36 Campione di persone che Digital TV 34 Analogue cable or satellite 37 TV Analogue TV 38 hanno accesso Internet (work only) 10 alla tecnologia Internet at home 20 non con recente No internet 50 scolarizzazione No PC 53 No telephone 50
Educazione informale ad uso Formale Da tale studio condotto sempre in Inghilterra, si può osservare come la televisione digitale sia una costante in entrambe le categorie di persone. Tale situazione prospetta la possibilità di fornire informazioni e servizi di tipo “governativo” ad una ampio bacino di cittadini.
Imparare usando la Televisione Studi che coinvolgono 11’000 bambini in tutta Europa ha osservato come i bambini possono guardare la televisione in modo completamente autonomo. La visione risulta più selettiva nelle famiglie più agiate. Imparare usando la televisione risulta più semplice, in quanto coinvolge “l’imitazione”.
Imparare usando la Televisione Studi effettuati sull’utilizzo di sistemi di interattività atti all’apprendimento hanno osservato che “l’interattività è poco più che una promessa di marketing, o un ornamento superficiale”. Tali osservazioni risultano essere adeguate nel momento in cui l’interattività non coinvolge la sfera cognitiva.
Imparare usando la Televisione Si possono individuare due tipi di interattività proposta: 1. L’interattività operazionale o legata ad una utilizzo funzionale della stessa (premere il pulsante rosso per…) 2. L’interattività concettuale o cognitiva, cioè che rientra nella sfera dell’apprendimento, richiedendo un resoconto specifico riguardante l’argomento da apprendere.
Imparare usando la Televisione In ogni caso, capire il ruolo dell’interattività sull’apprendimento è un processo molto complesso ed ancora in studio; sicuramente tale studio risulta più sviluppato nei sistemi web-computer-based. Con tale considerazione si rende ovvia la necessità di maggiori ricerche in tale senso non appena la tecnologia dell’iTV si sia più diffusa.
Scenari futuri In prospettiva dell’utilizzo di tali tecnologie sono stati proposti alcuni possibili scenari futuri ad un campione di persone. Tali scenari prospettano un futuro piuttosto prossimo in cui l’utilizzo dell’iTV sia piuttosto preponderante.
Scenari futuri Formazione docenti a distanza. Tale scenario prevede che un docente abbia la possibilità di formarsi a distanza utilizzando un servizio di PVR ed un sistema di valutazione interattivo che gli permetta di formarsi e ricevere un attestato di frequenza finale.
Scenari futuri Tutor scolastico a distanza. Tale scenario prevede la presenza di un tutor in grado di supportare gli studenti in difficoltà a distanza, ovvero quando questi sono rientrati a casa. Questo scenario prevede il pagamento della lezione via carta di credito ed una conversazione in tempo reale sempre via telefono. Sul video ci sarà il tutor che illustra la materia richiesta in modo del tutto individuale.
Scenari futuri Fai da te a pagamento. Attraverso il pagamento di una tantum è possibile ricevere su un PVR virtuale un video in cui si spiega come effettuare lavori di ordinaria manutenzione e/o decorazione domestica o di automobili o di quant’altro. Tale servizio ha un certo grado di interattività, per approfondire alcuni aspetti del lavoro.
Scenari futuri Utilizzo di Soap Opera come stanze di chat. Durante una Soap Opera ci sono milioni di persone incollate ai televisori, l’utilizzo di una chat interattiva che metta in contatto persone accomunate da problemi/richieste/hobby, può risultare un efficiente modo di fidelizzare gli ascoltatori.
Scenari futuri Offerte di lavoro Tale scenario prevede un programma tematico che presenti sia le offerte di lavoro pervenute dalle aziende, sia le richieste di lavoro. Con questa prospettiva, l’applicazione interattiva permetterà di mettere in contatto le persone con le aziende: ovviamente tale canale tematico può essere a pagamento. Un possibile sevizio addizionale può essere un pre- colloquio con il quale effettuare una pre-selzione a quiz.
Scenari futuri Questi ed altri scenari sono risultati, al campione degli intervistati, come molto realistici in un prossimo futuro. Ovviamente tali scenari prospettati devono tenere conto delle infrastrutture sulle quali si basa la tecnologia che permette tutto questo.
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