INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL'INCLUSIONE SCOLASTICA

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CITTÀ DI IMOLA
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         INTERVENTI PER IL SOSTEGNO ALL’INCLUSIONE SCOLASTICA

                                                 a.s 2019/2020

                                    SPORTELLO “Il MONDO A SCUOLA”
In relazione a quanto previsto dal Protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri negli Istituti
Comprensivi di Imola, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 128 del 13/6/19 lo Sportello il Mondo
a Scuola rende disponibili per le scuole dei laboratori interculturali con l’intento di sostenere un clima
relazionale nella classe e nella scuola favorevole al dialogo, alla comprensione ed alla collaborazione, inteso non
solo come accettazione e rispetto delle idee, dei valori e delle culture altre, ma anche come opportunità di
rafforzamento della propria identità culturale, nella prospettiva di un reciproco cambiamento ed arricchimento.
I laboratori interculturali sono occasione per conoscere ed approfondire i caratteri di somiglianza e di diversità
di culture diverse in un’ottica di dialogo e valorizzazione reciproca; stimolare una conoscenza più diretta dei
paesi di provenienza degli alunni; far emergere riflessioni di gruppo, offrendo opportunità di confronto e di
scambio su argomenti di natura interculturale; favorire il decentramento narrativo, relativizzare la dimensione
eurocentrica del sapere valorizzando punti di vista differenti; favorire la riflessione interculturale sviluppando la
disponibilità a comprendere “visioni del mondo” diverse dalle proprie.
In una classe multiculturale, dove sono presenti più di un gruppo etnico, è importante conoscersi per creare un
buon clima e per evitare che si creino negli anni dei fraintendimenti e delle discrepanze tra l’identità acquisita
del paese che ospita e l’identità di origine trasmessa dalla famiglia.
E’ fondamentale lavorare l’identità degli alunni in quanto italiani di nuova generazione, capire cosa può far
nascere in loro la curiosità e il desiderio di diventare italiani e per questo impegnarsi nell’apprendere una nuova
lingua e una nuova cultura. La scuola è il primo luogo dove l’alunno straniero si rapporta e confronta con la
cultura italiana. Tra i compiti della scuola c’è anche quello di creare una identità, individuale e nazionale,
all’interno di un’identità comune e un senso di appartenenza europea, internazionale e globale; farlo in modo
consapevole e cioè trarre significato da ciò che si studia (dalle scienze umane e dalle scienze matematiche e
tecnologiche, che hanno valore transnazionale tra l’altro), crescere nelle regole per stare insieme agli altri,
maturare una socialità e delle relazioni sane in ambiente protetto e guidato con uno sguardo aperto e
internazionale, questo è il mandato importante e complesso affidato al nostro sistema d’istruzione. Gli alunni
stranieri acquisiscono un’identità italiana anche da processi definiti di imitazione e associazione/assimilazione
trasmessi inconsapevolmente vivendo in una classe dove sono presenti alunni italiani.
I laboratori possono essere di particolare utilità in concomitanza con l’inserimento di un alunno di recente
immigrazione in una classe in cui non siano presenti compagni provenienti dallo stesso paese e cultura.
I percorsi interculturali proposti si differenziano a seconda della fascia d’età e sono rivolti alle:
- scuole dell’infanzia
- scuole primarie
- scuole secondarie di primo grado.
Sono rivolti a tutta la classe e richiedono una stretta collaborazione con gli insegnanti ed eventuali interventi da
parte delle famiglie. Ogni laboratorio ha una durata orientativa di due ore.
Di seguito alcune proposte di laboratori interculturali:
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Laboratorio 1
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA Ambito linguistico

 Un mondo di fiabe
 Percorso narrativo con il coinvolgimento delle famiglie

Obiettivi:
    -   Coinvolgere anche i genitori stranieri nella vita scolastica, valorizzandone i
        saperi culturali.
    - Stimolare nei bambini un atteggiamento di ascolto, anche nei confronti di
        situazioni nuove (narratori diversi dall’insegnante, culture e lingue
        diverse).
    - Individuare i caratteri salienti dei vari personaggi, saperli descrivere e
        rappresentare mediante vari linguaggi.
    - Saper utilizzare le strutture narrative, giocando con la trama e i
        personaggi, per costruire altre fiabe.
    - Saper esprimere le emozioni evocate dall’ascolto della fiaba, rappresentandole con vari
        linguaggi.
    - Conoscere alcuni tratti di quegli ambienti geografici e socio-culturali, che
        fanno da sfondo alle fiabe ascoltate, per capirle più a fondo ed entrare nel
        vivo delle culture che le hanno generate.
Tipologia delle attività: tutti i genitori, italiani e stranieri, vengono invitati a raccontare ai bambini una
fiaba, nel corso dell’anno. Gli insegnanti utilizzano i racconti come materiale linguistico per le attività
programmate nel percorso curricolare della classe.
Ruolo del mediatore
Prima della narrazione: cerca di stimolare il coinvolgimento dei genitori immigrati nella vita scolastica,
in un ambito che non li metta a disagio come le assemblee o i colloqui. Potrebbe essere un punto di
partenza…
Durante la narrazione: per superare le barriere linguistiche che potrebbero ostacolare la
partecipazione di alcuni genitori stranieri, il mediatore può aiutarli a narrare la fiaba nella loro lingua
madre, coinvolgendo il figlio nella traduzione e aiutando a contestualizzare il racconto nell’ambiente di
provenienza. Il mediatore non presta direttamente opera di traduzione, ma cerca di stimolare l’uso dei
linguaggi diversificati (mimica, disegno…) per proporre spunti metodologici da utilizzare nelle varie
situazioni di difficoltà di comprensione.

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Dopo la narrazione: collabora con gli insegnanti per utilizzare operativamente gli spunti offerti dalla
narrazione.
Durata indicativa: questo percorso richiede una fase preparatore in cui i mediatori e gli insegnanti
prendono contatto con le famiglie. Il numero di incontri è subordinato alla disponibilità dei genitori
coinvolti.
Operatori coinvolti: 1 mediatore culturale per ogni incontro

Laboratorio 2
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA Ambito linguistico

 GIOCANDO COL MONDO
 Il gioco è un’attività comune a tutti i bambini del
 mondo e in quanto tale fa parte
 delle diverse culture

Obiettivi:
    -   Conoscere come giocano i bambini delle varie parti del mondo per entrare in
        contatto con un “pezzetto” della loro cultura
    -   Giocare per vivere, attraverso il gioco, un momento di scambio e
        arricchimento, scoprire che le similitudini fra i giochi possono aiutare a capire
        che nella diversità esistono degli aspetti comuni
    -   Stimolare e guidare il gruppo a comprendere modelli comportamentali e
        culturali diversi dai propri.

Tipologia delle attività: a livello didattico/metodologico il gioco assume una doppia valenza di
CONTENUTO (i giochi delle varie parti del mondo) e di METODO (l’apprendimento dei giochi attraverso
il giocare).
Le fasi dell’attività proposta sono le seguenti:
    - Proposta di attività ludiche da parte del mediatore
    - Scoperta di analogie e diversità con i giochi conosciuti dai bambini
    - Apprendimento e sperimentazione pratica di un gioco e delle sue regole a partire dalla sua
      origine
Durata indicativa: un ciclo di 4 incontri di circa 2 ore ciascuno con mediatori culturali di diversa
provenienza ( Marocco, Pakistan, Romania, Cina…)
Operatori coinvolti: mediatori culturali ed insegnantI
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Laboratorio 3
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA Ambito linguistico

 I miei colori oggi
 Laboratorio di espressione grafico pittorica
 “Quali sono i miei colori oggi?
 Oggi mi sento…viola e verde!”

Obiettivi:
    - Entrare in contatto con il proprio mondo interiore
    - Conoscere e condividere le proprie emozioni
    - Comprendere le diversità, proprie ed altrui
Tipologia dell’attività: come mi sento adesso? Come vorrei essere?
PRIMO INCONTRO
Il mediatore si presenta alla classe. Ogni bambino rappresenta se stesso colorando una sagoma e
utilizzando le tonalità cromatiche che rappresentano il proprio modo di sentirsi ( come si vede, come
vorrebbe essere ). Segue la fase di narrazione autobiografica libera.
SECONDO INCONTRO
Ogni bambino porta a scuola un oggetto a cui è particolarmente legato o che lo rappresenta in modo
particolare, la stessa cosa fa il mediatore. Ognuno racconta la propria storia attraverso quell’oggetto.
Durata indicativa: 2 incontri di 2 ore ciascuno
Operatori coinvolti: 1 mediatore culturale
Laboratorio 4
SCUOLA INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA Educazione interculturale
Educazione all’immagine

Tutti uguali o tutti diversi?
Laboratorio di espressione grafico pittorico
Di che colore è la mia pelle?
Com’è il mio viso?

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La mia faccia e la tua faccia
Su in alto con le braccia
E con la mia la tua e la sua
bocca
Ecco fatta la filastrocca
Sono tanti i colori del mondo,
tanti bambini, tanti colori,
e il più bello qual è?
Il più bello è il colore di tutti i Colori

Obiettivi:
    - Entrare in contatto con il proprio mondo interiore, per conoscere se stessi e
    - condividere le proprie emozioni
    - Comprendere le diversità, proprie ed altrui
    - Scoprire che siamo tutti uguali poiché umani ma tutti diversi come individui unici
Tipologia delle attività:
1° incontro: I colori della pelle
Presentazione di una carta geografica colorata e illustrata dove si osservano determinate
caratteristiche fisiche di bambini provenienti da diverse parti del mondo. I bambini sono invitati a
confrontarsi con queste foto e in seguito tra di loro rispetto alle diverse sfumature di colore della pelle.
Individuate le differenze, ognuno confronta il colore della pelle con il colore a tempera puro: il bianco,
il rosa, il nero, il giallo. Si lavora con le tempere per cercare di riprodurre il colore reale ed unico della
pelle di ciascuno. Si disegna su un cartoncino la sagoma della mano, la si dipinge con il colore che ogni
bambino ha cercato di riprodurre e si osservano le diverse tonalità e sfumature.
2° incontro: Il viso
Riprendendo il discorso sulla diversità, si passa al viso. Attraverso l’osservazione in uno specchio ogni
bambino analizza le caratteristiche proprie e si confronta con i compagni: nonostante tutti abbiano due
occhi, un naso e una bocca ci sono particolari che rendono ogni volto unico. I bambini disegnano il loro
autoritratto. Ogni autoritratto viene ritagliato in tre strisce e i bambini giocano componendo visi nuovi
molto divertenti.
Durata indicativa:2 incontri di 1 ora e ½
Operatori coinvolti: 1 mediatore interculturale

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Laboratorio 5
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO

 DANZANDO COL MONDO
 “La danza è scoperta, scoperta, scoperta”.
 Martha Graham

Obiettivi:
    - Conoscere e valorizzare le culture attraverso le danze tradizionali;
    - Favorire la partecipazione e l’interazione;
    - Sperimentare nuovi canali di comunicazione e di scambio;
Descrizione dell’attività: presentazione dei paesi e della loro storia attraverso personaggi leggendari,
fotografie, materiali ( oggetti, abiti…). Conoscenza delle danze: origini, significato, importanza del ballo
per la comunità d’origine, cerimonie o riti all’interno dei quali viene utilizzato, costumi, musica, passi…
Eventuale costruzione di accessori per il ballo (es. gonnellino per il “warba”). Apprendimento dei passi
per imparare a muoversi al ritmo della danza
Percorso proposto: le danze proposte varieranno a seconda dell’età dei bambini e potranno seguire il
seguente percorso:
   - Danza tradizionale della Romania
   - Danza tradizionale dell’Albania
   - Danza tradizionale del Marocco
   - Danza tradizionale del Pakistan
Durata indicativa: minimo 2 incontri di 2 ore per ciascuna danza scelta
Operatori coinvolti: 1 mediatore culturale per ogni incontro

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Laboratorio 6
SCUOLA PRIMARIA
 IL MONDO NELLA MIA CLASSE
 viaggio nei paesi di provenienza degli alunni migranti

“Il simbolo del 3° millennio…dovrebbe…essere quello di una costellazione, una società basata sul rispetto del
valore del pluralismo culturale. L'immagine della costellazione è appropriata. Richiama alla mente la luce di
tante singole stelle: raggruppate insieme formano una meravigliosa costellazione ma mantengono nondimeno,
ognuna individualmente, una bellezza impareggiabile. Lo splendore del cielo di notte sta proprio nella
combinazione della loro diversità" Umberto Eco (DuemilaUno n.69)
Finalità: approssimarsi alle differenze culturali Promuovere la conoscenza ed il confronto con le culture
"altre" Sviluppare una maggiore consapevolezza della propria identità e insieme interessi e
atteggiamenti di apertura verso gli altri popoli Favorire l'inserimento dell'alunno straniero Valorizzare
la cultura d'origine dell'alunno straniero
Obiettivi:
● Conoscere le realtà di altri popoli nel mondo
● Riconoscere le somiglianze e le diversità culturali
Percorso proposto: il percorso modulare può essere costruito secondo le esigenze della
programmazione e della classe. Le tematiche da affrontare possono spaziare da costumi e usanze (il
cibo e l'alimentazione, le città e i paesi, le case, i vestiti ), il fantastico e l'immaginario (fiabe, leggende,
miti), l'arte (la musica, le espressioni artistiche principali), le tradizioni (le feste e il calendario, le
usanze e i riti nei passaggi di vita), l'infanzia ( una giornata a scuola, i giochi e i giocattoli, i diritti )
Metodologie: attività cooperative, brainstorming, ricerca d’immagini, rappresentazioni grafico-
pittoriche, elaborazioni scritte.
Conduttori: la conduzione sarà tenuta da un mediatore culturale del paese d'origine dell'alunno
straniero

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Laboratorio 7
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO

 "……LE NOSTRE 5 PELLI"
 Tra identità e differenza attraverso il linguaggio dell’arte

“se un uomo sogna da solo è solo un sogno… se si sogna in tanti… è la realtà che comincia ! ” F. Hundertwasser
Il percorso proposto si propone di stimolare i bambini e le bambine della scuola primaria a prendere
coscienza dell’importanza dell’arricchimento reciproco, scaturito dall’incontro con diverse culture e
tradizioni, partendo da un lavoro preliminare sulla conoscenza del sè e delle proprie emozioni
attraverso attività di gioco esperienziale e manuale. Il filo conduttore delle attività prende spunto dalle
idee ecologiste/ pacifiste del pittore e architetto Friedensreich Hundertwasser, che accompagnerà i
bambini e le bambine in un viaggio incantato alla scoperta delle meraviglie che la natura ci regala.
 Attraverso le 5 pelli, (l’epidermide, i vestiti, la casa, l’ambiente e la società) che diceva essere
indispensabile armonizzare alla natura, il viaggio si svilupperà in un percorso modulare che verrà
preventivamente discusso con gli insegnanti referenti in modo da adattarlo alle esigenze e
programmazione di classe.
Obiettivi:
    -   Avvicinare i bambini e le bambine alle concezioni dell’artista in chiave interculturale
        evidenziando come l’arte sia un terreno privilegiato di scambio fra culture: arte come
        contaminazione, esperienza di sé e della dimensione della pluralità e della diversità Aumentare
        la consapevolezza e il riconoscimento delle proprie emozioni;
    - Approfondire e rendere consapevoli alle regole di convivenza civile;
    - Stimolare e sviluppare la cooperazione attraverso il gioco e la manipolazione; Creare legami
        con culture e tradizioni altre;
    - Facilitare il riconoscimento delle differenze/uguaglianze culturali;
    - Rafforzare l’identità e l’autostima;
    - Valorizzare la ricchezza dell’”altro… diverso da me”;
Contenuti: i contenuti a cui faremo riferimento riguarderanno la sfera personale di ogni componente
del gruppo, in riferimento alla storia autobiografica, all’esperienza e ai racconti. Sarà un’esplorazione
affettiva ed emotiva, non trascurando la bellezza, ovvero il “bello” come sentimento culturale e
personale. Si cercherà di stimolare l’immaginazione e l’uso del corpo. Ed ancora contenuti che
riguardano le discipline vere e proprie attraverso letture, commenti, interpretazioni di leggende e fiabe
tipiche di altri paesi; giochi, filastrocche, canzoni, drammatizzazioni.
Metodologia: la pratica metodologica è quella del laboratorio, inteso come esperienza attiva ed
empirica sperimentale. Uso delle tecniche autobiografiche, Teatro dell’Oppresso, Circle Time.
Struttura e tempi: il percorso si sviluppa in moduli componibili tra loro, che tenendo conto dell’età, del
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grado di competenza degli alunni e delle esigenze curricolari delle insegnanti, si articolerà attraverso
giochi di socializzazione, giochi teatrali, attività di cooperazione, interviste collettive, visioni di
immagini e laboratori manipolativi. Ogni modulo è composto da un minimo di 3 ad un massimo di 5
incontri da definire in fase progettuale. Ogni incontro ha la durata di circa 2 ore. Ogni modulo è
indipendente, ma legato ad un filo conduttore comune, che può abbracciare ogni disciplina scolastica.
Percorsi: partendo dalla concezione espressa da Hundertwasser nei suoi manifesti, che riteneva il
genere umano composto da 5 pelli e il benessere dell’umanità legato all’armonia delle stesse con la
natura, patrimonio universale di tutti, si è pensato di sviluppare un programma di interventi che
racchiudono aspetti ecologisti, benessere individuale e interculturale.
A discrezione delle insegnanti e secondo l’interesse dei bambini, sarà possibile integrare
maggiormente i percorsi con aspetti legati alle opere grafiche e architettoniche realizzate dall’artista…”
pittore, architetto… dispensatore di sogni”.
PERCORSO A (la PRIMA PELLE)… l’epidermide: giochi esperienziali legati alla conoscenza del proprio
corpo e alle diverse reazioni agli stimoli indotti …”Sensazioni a pelle”,” mi piace non mi piace”, il colore
delle emozioni”… Percorso interculturale legato all’osservazione e conoscenza delle caratteristiche
delle diverse pelli in contrapposizione alle diverse etnie che popolano il pianeta.
PERCORSO B (la SECONDA PELLE)… i vestiti: giochi esperienziali con la video-proiezione di immagini e
fotografie dei diversi abbigliamenti , attraverso giochi sulle emozioni si arriverà a creare il proprio
personale abbigliamento, con la costruzione di vestiti “riciclati” e travestimenti; giochi teatrali legati al
teatro dell’oppresso “mettersi nei panni di…” Percorso interculturale conoscenza di vari abbigliamenti,
tradizioni, culture, climi e colori diversi.
PERCORSO C (la TERZA PELLE)… la casa: giochi esperienziali sulla casa e i suoi abitanti… (chi abita
…dove), costruzione di un plastico sulla “città ideale” con reporter in carne ed ossa alla ricerca delle
abitazioni caratteristiche del territorio., “la mia casa” trasformata attraverso le concezioni dell’artista .
Percorso interculturale conoscenza delle diverse abitazioni e paesaggi con foto ricerca delle
caratteristiche strutturali.
PERCORSO D (la QUARTA PELLE)… l’ambiente: giochi esperienziali percorso globale sull’albero, con
giochi corporei e attività manuali di sensibilizzazione sul riciclaggio e la raccolta differenziata che
porteranno alla costruzione di oggetti concreti percorso interculturale legato alla conoscenza delle
diverse forme e necessità degli alberi del mondo, con osservazione delle diverse tradizioni legate
all’albero; narrazioni e produzioni grafiche.
PERCORSO E (la QUINTA PELLE)… la società: giochi esperienziali come giocano i bambini del mondo…
videoproiezioni e narrazioni sulla cultura ludica dei diversi popoli, costruzione di giocattoli con
materiale di recupero. Il mediatore presenterà ai bambini una valigia piena di giocattoli provenienti da
tutto il mondo, descrivendone le ambientazioni d’origine e il funzionamento.
I laboratori proposti saranno rimodulati in base ai paesi di provenienza degli alunni migranti.
I laboratori saranno realizzati dagli operatori di Comunità Solidale
Per richieste ed informazioni: Graziella Montuschi – Servizio Diritto allo Studio - Comune di Imola 0542 602177
email: dirittostudio@comune.imola.bo.it

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