Interrogazione, La Mura Misto Senato, su possibili danni a ecosistema marino e costiero in seguito attività dragaggio
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Interrogazione, La Mura Misto Senato, su possibili danni a ecosistema marino e costiero in seguito attività dragaggio Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02693 presentata da VIRGINIA LA MURA martedì 13 luglio 2021, seduta n.345 LA MURA – Al Ministro della transizione ecologica. – Premesso che: in data 3 luglio 2021 l’interrogante ha ricevuto, tramite PEC, un esposto, indirizzato anche al Ministro della transizione ecologica, supportato da pertinente documentazione fotografica e video, con cui si denunciava il dragaggio di ingenti quantità di posidonia accumulata nel porto di San Nicola, sito nel comune di Montecorice, e lo sversamento della stessa, insieme a sabbia, fango e rifiuti provenienti dal medesimo porto (come si evince dalle foto e video ricevuti), sulla battigia e la spiaggia dei Porcelli, ricadente nel territorio dei comuni di Montecorice e di San Mauro Cilento, nonché nel mare alla stessa prospiciente per facilitarne la dispersione; più nel dettaglio, secondo l’esposto, in data 30 giugno 2021, CEM Costruzioni S.p.A., avrebbe dragato la posidonia insieme alla sabbia, ai fanghi e ai rifiuti nel porto di San Nicola, mediante il rimorchiatore “Vincenzo IV” e il motopontone “Lella” e con l’ausilio di una gru, per poi depositarli, senza alcun trattamento, nei luoghi suddetti;
sempre secondo l’esposto, i materiali prelevati dal porto sarebbero equiparabili a rifiuti speciali, in quanto contenenti un’elevata concentrazione di olii e derivati dal petrolio, normalmente presenti nelle acque e nei sedimenti dei porti; a seguito di approfondimenti conseguenti all’esposto, l’interrogante è venuta a conoscenza dell’ordinanza n. 48/2021, emessa in data 28 giugno 2021 dall’ufficio circondariale marittimo di Agropoli, con cui si rendeva noto che la società avrebbe svolto lavori di rimozione della posidonia spiaggiata nel porto di Agnone del comune di Montecorice dal 28 giugno al 1° luglio 2021, avvalendosi dei seguenti mezzi navali: rimorchiatore “Vincenzo IV” e motopontone “Lella”; nell’ordinanza l’autorità marittima vietava la navigazione, l’ormeggio, l’immersione e ogni altra attività connessa agli usi civili del mare “nello specchio acqueo antistante la spiaggetta delle canne – lato Nord della località Capitello del Comune di Montecorice”; sempre a seguito di approfondimenti, l’interrogante è venuta a conoscenza di una precedente ordinanza dell’autorità marittima, n. 36/2021 del 15 giugno 2021, con cui si rendeva noto che la società avrebbe svolto i medesimi lavori nel porto di Agnone nel periodo compreso dal 16 al 18 giugno 2021, e si interdiceva la navigazione, l’ormeggio, l’immersione e ogni altra attività connessa agli usi civili del mare entro un raggio di 50 metri dai vertici dell’area interdetta dalla ditta esecutrice dei lavori; considerato che: sebbene le ordinanze richiamate facciano riferimento a lavori di rimozione della posidonia spiaggiata, ad avviso dell’interrogante, i mezzi navali che la società ha impiegato per la loro esecuzione, come descritti nelle ordinanze,
inducono a ritenere che i lavori abbiano riguardato la posidonia presente nel porto, o meglio nelle acque portuali. Questa conclusione è supportata anche dalla documentazione fotografica e video allegati all’esposto; se così fosse, la posidonia dragata, insieme al fango, alla sabbia e ai rifiuti, potrebbe effettivamente presentare alte concentrazioni di idrocarburi e altre sostanze inquinanti, anche di natura microbiologica, con conseguente necessità di procedere alle specifiche analisi prescritte dalla legge e all’acquisizione delle dovute autorizzazioni; pertanto, se, come ritiene l’interrogante e appare dalla documentazione ricevuta, la posidonia è stata dragata dal porto, le operazioni sono state eseguite in violazione della richiamata disciplina, con conseguente fondato grave rischio di danno per l’ecosistema marino e costiero e le eventuali biocenosi esistenti, tra cui l’habitat della Posidonia oceanica, nonché per la salute e sicurezza dei bagnanti, atteso che l’area interessata dallo sversamento ricade nel parco nazionale del Cilento, valle di Diano e Alburni, e il relativo tratto di mare è balneabile; oltre al pericolo di danni alla salute e all’ambiente, l’operazione di sversamento rischia di arrecare anche pregiudizi economici, incidendo sull’attività turistico- balneare e sulla pesca; inoltre, nell’ordinanza n. 48/2021 l’autorità marittima ha interdetto la navigazione nello specchio acqueo antistante alla spiaggetta delle canne, lato nord della località Capitello del comune di Montecorice, che coincide con l’area indicata nell’esposto come sito di destinazione del materiale prelevato; nella precedente ordinanza n. 36/2021 la medesima autorità non ha puntualmente chiarito il luogo oggetto del divieto di navigazione, sicché non è possibile comprendere ove siano
stati collocati i rifiuti provenienti dall’attività di dragaggio portuale, della cui intera gestione è responsabile il produttore; considerato, inoltre, che: la posidonia spiaggiata si distingue dalla posidonia accumulata nei porti. Infatti, con l’espressione posidonia spiaggiata si fa riferimento alle foglie di posidonia oceanica spiaggiate naturalmente per effetto della dinamica costiera sui lidi. Tale profilo non è di poco conto in riferimento alla disciplina applicabile sia in fase di raccolta che di smaltimento; più nel dettaglio, quanto alla disciplina della posidonia spiaggiata, ai sensi dell’art. 183, comma 1, lettera b-ter), del codice dell’ambiente, i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle spiagge marittime sono rifiuti urbani, e ai sensi dell’art. 185, invece, la disciplina di cui alla parte IV (“Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”) non si applica “fino al 31 dicembre 2022, alla posidonia spiaggiata, laddove reimmessa nel medesimo ambiente marino o riutilizzata a fini agronomici o in sostituzione di materie prime all’interno di cicli produttivi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana”; a parere dell’interrogante, l’autorità marittima è incorsa in errore, laddove ha fatto riferimento ai lavori di rimozione della posidonia spiaggiata nel porto, perché, in base alle evidenze acquisite, si tratta di posidonia accumulata nel porto, frammista a fanghi, rifiuti e sabbia, con conseguente applicazione della disciplina in tema di rifiuti da attività di dragaggio portuale, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti o di altri elementi al riguardo, e quali iniziative, nei
limiti delle sue competenze, intenda intraprendere al fine di evitare che le operazioni descritte possano arrecare danni all’ecosistema marino e costiero, e alle eventuali biocenosi, come, ad esempio, la prateria di Posidonia oceanica, e alla salute e sicurezza dei cittadini, nonché al fine di individuare e sanzionare eventuali responsabili delle operazioni; se, sempre nei limiti delle sue competenze, intenda attivarsi al fine di accertare la destinazione dei rifiuti derivanti dall’attività di dragaggio effettuata dal 16 al 18 giugno 2021 e se i rifiuti derivanti dalla medesima attività effettuata nei giorni dal 28 giugno al 1° luglio 2021 e depositati sulla battigia e sulla spiaggia riferite, nonché nel tratto di mare prospiciente, siano ancora ivi depositati. (3-02693)
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