INDICATORI e INDICI Ulteriori esempi di - Unisalento
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                        Temporal scales
                                                            high-frequency disturbances:
                                                                NDVI time trajectories of
                                                                  major land-cover types
               0.8
               0.7
   Mean NDVI
               0.6
               0.5
               0.4
               0.3
               0.2
               Jan-00         Jan-01   Jan-02      Jan-03       Jan-04     Jan-05        Jan-06        Jan-07
                        Arable lands                  Pinewood forests                    Grasslands
                                         Braod-leaved forests             Olive groves
Mean NDVI time trajectories are computed by analyzing 148 16-days
NDVI maximum value composite images acquired by the two MODIS
platform TERRA and AQUA. Each 16-days NDVI maximum value
composite image has a spatial resolution of 250 meters (MOD13Q1
v.005 and MYD13Q1 v.005)                  (NASA Web site: http://modis.gsfc.nasa.gov/)Cosa sono i Servizi Ecosistemici?
  Sono i benefici che l’umanità ottiene dagli ecosistemi (Millennium Ecosystem Assessment, 2005)
  Sono alla base della indicazione per poter saggiare gli impatti
Servizi di produzione di beni
Produzione dei beni fondamentali come cibo, foraggio,
acqua potabile e irrigua, legna e fibre come il cotone e la
                                                                    Servizi di supporto
lana, combustibili, risorse genetiche e biochimiche.
                                                                    Necessari alla
                                                                    produzione di tutti gli
                                                                    altri.
Servizi di regolazione
Benefici ottenuti dai processi ecosistemici che
                                                                    (es. produzione
condizionano l‘ambiente come regolazione della qualità
                                                                    primaria di biomassa
dell‘aria e dell‘acqua, decomposizione dei rifiuti, fertilità dei
                                                                    dalla fotosintesi,
suoli, protezione dall‘inondazioni e frane, impollinazione,
                                                                    formazione del suolo,
regolazione del clima (cattura e sequestro del carbonio).
                                                                    produzione
                                                                    dell‘ossigeno
Servizi culturali                                                   atmosferico, ciclo dei
Benefici immateriali che l‘uomo ottiene dagli ecosistemi            nutrienti)
come ricreazione, esperienza estetica, riflessione,
arricchimento spirituale, valori educativi e religiosi.Total welfare Indicator
                      - indicatore di benessere -
Sono indicatori che cercano di descrivere il benessere in modo sintetico.
Esempi sono tutti gli indicatori «verdi» del Prodotto Interno Lordo come il
“Index of Sustainable Economic Welfare (ISEW)” o il “Genuine Progress
Indicator (GPI)”.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) pro capite, viene spesso
utilizzato in quanto misura il flusso di beni e servizi finali
prodotti in un paese in un dato periodo di tempo.
Tuttavia statistici ed economisti rifiutano il PIL perché molte
importanti attività sociali ed economiche non sono
considerate, come il lavoro volontario, la formazione di
capitale sociale all'interno dei nuclei familiari, i costi della
criminalità e di una popolazione carceraria in aumento, o
l'esaurimento delle risorse naturali (Costanza et al., 2009).Il PIL
                        (Prodotto Interno Lordo)
• Il PIL tratta il deprezzamento del capitale naturale/ambientale e del
  capitale sociale come componente positiva e ciò rappresenta una
  violazione dei più elementari e sani principi contabili.
• Esempio: se una proprietà agricola di pregio viene trasformata in un
  parcheggio, il PIL contabilizza l’ammontare del denaro coinvolto ma
  non considera il deprezzamento del capitale naturale per una
  siffatta trasformazione, da suolo fertile e produttivo a superficie
  asfaltata.
• I tumori causati dall'inquinamento fanno aumentare il PIL, perché
  generano posti di lavoro e spese per le cure che vengono
  conteggiate in positivo, mentre non viene contabilizzato il danno
  sociale e umano della malattia; viene invece contabilizzata
  l'eventuale perdita di remunerazione nel caso in cui la persona
  colpita non possa lavorare.Total welfare Indicator
                       - indicatore di benessere -
 Sono indicatori di sostenibilità che descrivono in modo sintetico il
 “benessere” dei soggetti.
 Esempi sono tutti gli indicatori verdi del Prodotto Interno Lordo come il
 “Index of Sustainable Economic Welfare (ISEW)” o il “Genuine Progress
 Indicator (GPI)”.
 Il valore del Index of Sustainable Economic Welfare
 (ISEW) è grossolanamente definito come:
 consumo personale + spesa pubblica non legata alla difesa
 – spese private legate alla difesa + formazione del capitale
 + servizi da lavoro privato – costi del degrado ambientale
 – deprezzamento del capitale naturale
Un aumento del PIL non sempre rappresenta una crescita
desiderabile da parte di una nazione.Total welfare Indicator
                       - indicatore di benessere -
 Sono indicatori di sostenibilità che descrivono in modo sintetico il
 “benessere” dei soggetti.
 Esempi sono tutti gli indicatori verdi del Prodotto Interno Lordo come il
 “Index of Sustainable Economic Welfare (ISEW)” o il “Genuine Progress
 Indicator (GPI)”.
Il “Genuine Progress Indicator (GPI)” è un indicatore
sviluppato nel contesto dell’Economia dell’Ambiente e del
Benessere come sostituto del Prodotto Interno Lordo (PIL) per
indicare la crescita di una nazione.
Il GPI è un tentativo di valutare come e se una nazione cresce,
non solo in termini di merci e servizi, ma anche in termini di
benessere della popolazione. Il confronto tra il PIL e il GPI è
analogo alla differenza che c’è tra il ricavo totale e l’utile netto
per un’azienda: quest’ultimo determina le capacità dell’azienda
di avere successo in futuro.A range
   Esigenza      of goals for
            di incorporare     national
                           il valore deiaccounting  and their nei
                                         servizi ecosistemici corresponding   frameworks,
                                                                  metodi di contabilità nazionale
           measures, and valuation methods
                                   ___________              Economic          ___________         Economic Welfare             Human
           Goal                                              Income                                                            Welfare
            Scopo                    Marketed                  Weak              Strong
                                                           Sustainability     Sustainability
           Basic                     value of      1 + non-      2 + preserve                      value of the wefare      assessment of
           Framework             marketed goods marketed goods essential natural                  effects of income and     the degree to
                                   and services  and services       capital                            other factors        which human
                                  produced and   consumption                                             (including           needs are
                                 consumed in an                                                        distribution,           fulfilled
                                    economy                                                       household work, loss
                                                                                                     of natural capital
                                                                                                            etc.)
           Non-                         GNP                                                               MEW                     HDI
      Misure  che non               (Gross National                                                 (Measure of Economic         (Human
           environmentally
      includono l’ambiente             Product)                                                           Welfare)          Development Index)
           adjusted measures            GDP =PIL
                                   (Gross Domestic
                                      Product)
                                        NNP
                                 (Net National Product)
                                        NNP ’
           Environmentally
      Misure  che                (Net National Product                                                    ISEW                   HNA
           adjusted measures        including non-         ENNP                 SNI                 (Index of Sustainable     (Human Needs
      includono l’ambiente         produced assetts) (Environmental Net (Sustainable National        Economic Welfare)         Assessment)
                                                       National Product)      Income)
                                                               SEEA               SEEA
                                                              (System of         (System of
                                                            Environmental      Environmental
                                                          Economic Accounts) Economic Accounts)
                                  Market values 1 + Willingness
                                                                2 + Replacement                                                  4+
           Appropriate                           to Pay Based        Costs,+                              3+
           Valuation                              Values (see                                         Constructed             Consensus
                                                                   Production                                                  Building
           Methods                                  Table 2)         Values                           Preferences
                                                                                                                              Dialogue
From: Costanza, R., S. Farber, B. Castaneda and M. Grasso. 2001. Green national accounting: goals and methods. Pp. 262-282 in: Cleveland,
             from:and
C. J., D. I. Stern  Costanza,   R.,
                      R. Costanza   S. Farber,
                                  (eds.)         B. Castaneda
                                         The economics             and
                                                       of nature and theM.  Grasso.
                                                                        nature        2000.Green
                                                                               of economics.      national
                                                                                             Edward         accounting:
                                                                                                    Elgar Publishing,      goals and
                                                                                                                      Cheltenham, England
                       methods. Chapter in: Cleveland, C. J., D. I. Stern and R. Costanza (eds.) The nature of economics
                       and the economics of nature. Edward Elgar Publishing, Cheltenham, England (in press)Genuine Progress Indicator (ISEW) per colonne
            Colonna A: Spese di consumo personale
            Colonna B: Distribuzione del reddito
            Colonna C: Consumi personali secondo le differenze di reddito
Positivi    Colonna D: Valore lavoro casalingo
            Colonna E: Valore del lavoro di volontariato
            Colonna F: Servizi del capitale casalingo
            Colonna G: Servizi autostrade e strade                          Capitale
            Colonna H: Costo della criminalità                              Costruitot
            Colonna I: Costo delle separazioni
            Colonna J: Perdita di tempo libero                              Capitale Umano
            Colonna K: Costo della disoccupazione                           Capitale Sociale
            Colonna L: Costo di beni durevoli del consumatore
            Colonna M: Costo del pendolarismo                               Capitale
            Colonna N: Costo di abbattimento degli inquinanti casalinghi    Naturale
            Colonna O: Costo degli incidenti stradali
Negativi    Colonna P: Costo dell'inquinamento idrico
            Colonna Q: Costo dell'inquinamento dell'aria
            Colonna R: Costo dell'inquinamento da rumore
            Colonna S: Perdita di aree umide
            Colonna T: Perdita di terreno coltivato
            Colonna U: Riduzione delle risorse non rinnovabili
            Colonna V: Danni ambientali a lungo termine
            Colonna W: Costo della riduzione dello strato di ozono
            Colonna X: Perdita di copertura forestale
            Colonna Y: Investimenti di capitale netto
            Colonna Z: Prestiti netti esteriTotal welfare Indicator
        - indicatore di benessere -
                                        Inghilterra
Australia
                     PIL
                                                  PIL
                                                          ISEW
                           (http://www.gpionline.net/index.htm)G. W.
                                                                   G. H. W.   Clinton   Bush
                                                                    Bush
                                                 Carter   Reagan
                                          Ford
                                  Nixon
                        Johnson
                   Kennedy
      Eisenhower
Truman
                                      ISEW
Gross Production vs. Index of Sustainable Economic Welfare
                 for the US, 1950 to 2002
             (source: Redefining Progress - http://www.rprogress.org)Percentuale di soddisfazione di vita vs PNL (prodotto nazionale
                                  lordo) pro capite
                                         PNL pro capite
PNL pro capiteI principi dello sviluppo sostenibile
L’azoto (N)
                              La popolazione umana
     L’estinzione di specie
La sfida: Gestione Sostenibile di un Pianeta in Continuo CambiamentoLa risoluzione pratica dei problemi (problem
  solving) come la pianificazione, richiede
              l’integrazione di:
– Visione
  a) come funziona il mondo
  b) come vorremmo che il mondo funzionasse.
– Strumenti e analisi
  appropriati alla visione
– Implementazione
  appropriata alla visioneI principi di sviluppo sostenibile Implicano che nella pianificazione territoriale i fattori ecologici, sociali ed economici siano bilanciati nello spazio e nel tempo affinché possano permettere di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e possano essere anche disponibili per le necessità delle generazioni future
• Nel contesto di sviluppo sostenibile le decisioni devono essere prese considerando le tre dimensioni del concetto di paesaggio (Leitao e Ahern, 2002; Opdam et al., 2006): • eco-fisica, definita da pattern geografici e processi ecologici; • sociale, definita da parametri di percezione umana, salute fisica e mentale; • economica, definita dalla capacità che ha il paesaggio di produrre un valore economico.
• Il Rapporto Brundtland e la seguente Agenda 21, adottata nella United Nations Conference on Environment and Development (UNCED) avvenuta a Rio de Janeiro nel 1992, furono il fattore stimolante per iniziare ad adottare uno sviluppo sostenibile e capire meglio le implicazioni che questo nuovo concetto di sviluppo avesse nelle attività globali di tutti i livelli di governo e di organizzazioni non- governative, nel settore privato e nella comunità scientifica (UNCED, 1993).
• E’ in Agenda 21 (UN, 1993) che per la prima volta lo sviluppo sostenibile è definito come costituito dalle tre dimensioni (eco-fisica, sociale, economica). • Una quarta dimensione, istituzionale, fu introdotta dal United Nations Commission on Sustainable Development nel sistema di indicatori da essa elaborato. • La maggior parte delle attività umane include tutte e quattro le dimensioni e le loro complesse interazioni caratterizzano lo sviluppo sostenibile. (UNCSD, 1996).
• Nel 1994, ad Aalborg, l’International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) ha lanciato la Campagna Città Europee Sostenibili e prodotto un documento chiamato Carta di Aalborg nel quale vengono delineati i principi di sviluppo sostenibile o criteri per le città ed i paesi europei (ICLEI, 1994).
• Nei dieci anni successivi più di 2000 paesi firmarono la Carta di Aalborg e attuarono l’Agenda 21 a livello locale, solo che raramente questo ha portato all'integrazione dei problemi ambientali e di sostenibilità nelle politiche di sviluppo urbano e ancor meno ha portato ad un aumento della sensibilità a queste problematiche. • Di conseguenza, non si sono riscontrati miglioramenti nella qualità e sostenibilità ambientale urbana (Zilans e Abolina, 2009).
• Nel 2004, fu lanciata l'iniziativa Aalborg Commitments per migliorare gli sforzi verso la sostenibilità urbana in Europa (ICLEI, 2004). • Gli Aalborg Commitments sono i criteri e le condizioni che le città ed i paesi possono seguire volontariamente allo scopo di tradurre una visione comune di sviluppo sostenibile in target ed azioni di sostenibilità tangibili a livello locale.
• La parte centrale degli Aalborg Commitments sono i 50 criteri di sostenibilità divisi in 10 gruppi ognuno contenente 5 criteri di sostenibilità che hanno lo scopo di guidare la pianificazione per la realizzazione e valutazione dello sviluppo sostenibile urbano.
• I criteri del 1 gruppo riguardano le forme di partecipazione, apertura, trasparenza e responsabilità di governo. • I criteri del 2 gruppo riguardano lo sviluppo di un approccio iterativo e sistematico verso la sostenibilità usando gli strumenti di gestione. • I criteri dal 3 al 10 gruppo definiscono il contenuto delle dimensioni economiche, sociali ed ambientali della sostenibilità.
GLI AALBORG COMMITMENTS
Gli indicatori come strumento per le politiche di sostenibilità: la scala locale e urbana Si promuove l’uso degli indicatori “per misurare i progressi verso la sostenibilità” e si sottolinea la necessità di concentrarsi non soltanto su indicatori di sostenibilità ambientale, ma anche su indicatori relativi alla sostenibilità dello stile di vita delle persone, in modo tale da mettere in connessione la sostenibilità ambientale con il benessere sociale.
L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti. Utilizzando l'impronta ecologica è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita.
11. Impronta Ecologica   Mettere in collegamento argomenti di carattere globale rappresentati anche
                         dall’Indicatore 2 - Contributo Locale al Cambiamento Climatico Globale) con
                         tematiche locali (rappresentate dagli altri 9 indicatori).La strategia Europa 2020 • Tale strategia mira ad una crescita che sia: intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione; sostenibile, grazie alla decisa scelta a favore di un'economia a basse emissioni di CO2 e della competitività dell'industria; e solidale, ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà. La strategia mira a raggiungere cinque ambiziosi obiettivi riguardanti l'occupazione, la ricerca, l'istruzione, la riduzione della povertà e i cambiamenti climatici/l'energia.
La strategia Europa 2020
• 1. Occupazione
   – innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età
     compresa tra i 20 e i 64 anni)
• 2. R&S
   – aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell'UE
• 3. Cambiamenti climatici /energia
   – riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le
     condizioni lo permettono) rispetto al 1990
   – 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili
   – aumento del 20% dell'efficienza energetica
• 4. Istruzione
   – riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del 10%
   – aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria
• 5. Povertà / emarginazione
   – almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed
     emarginazione in menoAzioni e buone pratiche finalizzate al mantenimento dei beni e
  servizi ecosistemici permettono il raggiungimento di uno:
     SVILUPPO SOSTENIBILE
         Assicurare il soddisfacimento dei bisogni
           essenziali delle generazioni attuali e
           garantire possibilità di sviluppo alle
                    generazioni future
    Garantire uno sviluppo economico tenendo conto
     della disponibilità delle RISORSE AMBIENTALI“Strategia    di  Lisbona”
                   (Marzo 2000)
Programma di azione che mira ad una crescita economica e basato su
           5 OBIETTIVI: -OCCUPAZIONE
                                 -COESIONE SOCIALE
                                 -FORMAZIONE
                                 -INNOVAZIONE
                                 -AMBIENTEAl 2010 gli obiettivi principali non sono stati raggiunti da tutti
                          gli Stati membri:
 STRATEGIA “EUROPA 2020”
 (approvata dal Consiglio Europeo il 17 Giugno 2010)
Tre importanti priorità:
-Crescita intelligente: sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e
sull’innovazione;
-Crescita sostenibile: promuovere un’economia più efficiente sotto il
profilo delle risorse, più verde e più competitiva;
-Crescita inclusiva: promuovere un’economia con un alto tasso di
occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.
           I progressi verso la loro realizzazione saranno
             valutati sulla base del raggiungimento dei 5Minor numero di               “Programmi Nazionali
    indicatori per ogni           di Riforma” (PNR) con
    obiettivo                     cadenza annuale
                  NOVITÀ DELLA STRATEGIA
                      “EUROPA 2020”
7 iniziative “faro”:
                                               Monitoraggio dei
Miniprogrammi di lavoro a                      progressi a livello
supporto del raggiungimento
degli obiettivi della strategia
                                               nazionale da
Europa 2020.                                   parte della
                                               CommissioneObiettivi della Strategia Europa 2020 Target 1) OCCUPAZIONE: Innalzamento del tasso di occupazione +75% della popolazione tra i 24 e i 60 anni 2) RICERCA E SVILUPPO: Investimento del PIL in R&S +3% 3) CLIMA ED ENERGIA: -diminuzione emissioni gas serra (rispetto al 1990) -20% -energie rinnovabili su consumo finale lordo di energia +20% -incremento efficienza energetica (attraverso la riduzione +20% del consumo di energia primaria) 4) EDUCAZIONE: -10% -riduzione abbandono prematuro istruzione -aumento livello di istruzione terziaria +40% 5) POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE: Riduzione della -20.000.000 popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale TRAGUARDI TARGET EUROPEI NAZIONALI
Ad agosto 2019 la stima degli occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto a luglio; il tasso di occupazione si attesta al 59,2%.
PRIMO OBIETTIVO: OCCUPAZIONE: Innalzamento del tasso di                Target +75%
occupazione della popolazione tra i 24 e i 60 anni
SECONDO OBIETTIVO: RICERCA E SVILUPPO
                   Target +3%
                   Indicatore: % del PIL investito in R&S
TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA
                 Target -20% emissioni gas serra
                  Indicatore: emissioni di gas serra anno base 1990 (1990=100)
                  Target +20% energie rinnovabili
                  Indicatore: quota di energie rinnovabili su consumo finale lordo di
                                       energia
                  Target +20% efficienza energetica
                  Indicatore: riduzione del consumo di energia primaria (MToe)PRIMO OBIETTIVO: OCCUPAZIONE. Innalzamento del tasso di occupazione della popolazione tra i 24 e i 60 anni. Target +75%
SECONDO OBIETTIVO: RICERCA E SVILUPPO
                  Target +3%
                  Indicatore: % del PIL investito in R&SSECONDO OBIETTIVO: RICERCA E SVILUPPO
                  Target +3%
                  Indicatore: % del PIL investito in R&S
                                                      UNIONE EUROPEA
                                                      Indicatore 2020=+3%
                                                      Indicatore 2014=+2,03 %
               ITALIA
 Indicatore 2020=+1,53%
 Indicatore 2014=+1,29 %TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA
                 Target -20% emissioni gas serra
                 Indicatore: emissioni di gas serra anno base 1990 (1990=100)TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA
                 Target -20% emissioni gas serra
                 Indicatore: emissioni di gas serra anno base 1990 (1990=100)
                                                        UNIONE EUROPEA
                                                         Indicatore 2020=80 (-20%)
                                                         Indicatore 2013=80 (-20%)
          ITALIA
Indicatore 2020=87 (-13%)
Indicatore 2013=85 (-15%)TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA
                 Target +20% energie rinnovabili
                 Indicatore: quota di energie rinnovabili su consumo finale lordo di
                                      energiaTERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA                                            Risultati
                 Target +20% energie rinnovabili
                 Indicatore: quota di energie rinnovabili su consumo finale lordo
di                                    energia
                                                            UNIONE EUROPEA
                                                            Indicatore 2020=+20%
                                                            Indicatore 2014=+15%
               ITALIA
  Indicatore 2020=+17%
  Indicatore 2014=+17,1%TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA
                 Target +20% efficienza energetica
                 Indicatore: riduzione del consumo di energia primaria (MToe)TERZO OBIETTIVO: CLIMA ED ENERGIA                                         Risultati
                 Target +20% efficienza energetica
                 Indicatore: riduzione del consumo di energia primaria (MToe)
                                                         UNIONE EUROPEA
                                                         Indicatore 2020=1483 MToe
                                                         Indicatore 2014=1507 MToe
         ITALIA
Indicatore 2020=158 MToe
Indicatore 2014=143,8 MToeItalia
Italia
disomogeneità nel raggiungimento degli obiettivi:
UNIONE EUROPEA
Vicina:            Lontana:
obiettivi su       obiettivi su
istruzione         occupazione
clima ed energia   ricerca e sviluppo
                   riduzione della povertà
ITALIA                Obiettivi raggiunti o prossimi:
                      clima ed energia
                      istruzioneCenni di Diritto Ambientale
Le principali leggi in materia ambientale sono le seguenti: Regio Decreto n.3267 del 1923 - “Riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani.” Legge n.394 del 1991 - "Legge-quadro sulle aree protette." Legge n.150 del 1992 - "Disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington il 3 marzo 1973, di cui alla legge 19 dicembre 1975, n. 874, e del regolamento (CEE) n. 3626/82, e successive modificazioni, nonché norme per la commercializzazione e la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica." D.P.R. n.357 del 1997 - "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche" che istituisce la rete europea Natura 2000. Legge n.353 del 2000 - "Legge-quadro sugli incendi boschivi." D.Lgs. n.227 del 2001 - "Orientamento e modernizzazione del settore forestale." D.Lgs. n.42 del 2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio." D.Lgs. n.152 del 2006 - "Codice dell'ambiente o Testo Unico Ambientale." D.Lgs. n.155 del 2010 - "Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa." D.Lgs. n.121 del 2011 - "Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, nonché della direttiva 2009/123/CE che modifica la direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per violazioni." Tale legge inserisce nuovi reati ambientali nel codice penale e introduce la responsabilità delle persone giuridiche per i reati ambientali. Codice dell'Ambiente - "Testo aggiornato e coordinato." Codice dei beni culturali e del paesaggio - "Testo aggiornato e coordinato."
Per “Testo Unico Ambientale” o “Codice dell'ambiente” si intende il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152, entrato in vigore nel suo testo storico il 29 aprile 2006 e che contiene le principali norme che regolano la disciplina ambientale. l decreto ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Disciplina le materie seguenti: Nella parte prima fornisce le Disposizioni generali. Nella parte seconda, le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC). IPPC è l’acronimo di Integrated Pollution Prevention and Control ovvero controllo e prevenzione integrata dell’inquinamento. Questo approccio è stato introdotto con la Direttiva 96/61/CE del 24 novembre 1996, chiamata anche "direttiva IPPC" .La direttiva IPPC prevede un nuovo approccio per la riduzione degli impatti ambientali delle emissioni industriali, attraverso la graduale applicazione di un insieme di soluzioni tecniche (impiantistiche, gestionali e di controllo) messe in atto per evitare o, qualora non sia possibile, ridurre, le emissioni di inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese misure relative ai rifiuti. Queste soluzioni tecniche sono le BAT (Best Available Technique) o MTD (Migliori Tecniche Disponibili). L’adozione delle BAT da parte delle aziende e la prescrizione di queste da parte degli enti competenti è guidata dalle BREFs, le linee guida europee, alcune sono già state recepite dall’Italia decreti ministeriali, altre sono in fase di recepimento. Questi documenti descrivono le tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo presenti sul mercato e le relative prestazioni confrontate con l’impatto ambientale. Nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall'inquinamento e la gestione delle risorse idriche; Nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati Nella parte quinta, la tutela dell'aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera; e) nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente.
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