Indicatore di accessibilità e analisi del mercato low cost in Europa n 4 - Unioncamere Lombardia
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CERTET Centro di Economia regionale, dei trasporti e del turismo Unioncamere Lombardia Indicatore di accessibilità e analisi del mercato low cost in Europa n° 4 Orario invernale 2007/08
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 2 Sommario 1 Executive summary 3 2 Indicatore di accessibilità low cost – inverno 2007 4 3 Analisi del mercato low cost: gli aeroporti 7 3.1 Le città e i network 8 3.2 Le città italiane 14 3.3 Focus su Milano 19 4 Analisi del mercato low cost: le compagnie 21 Ranking dei vettori 21 Allegato metodologico 28 Introduzione 28 Note metodologiche 30 Allegato statistico 32 La metodologia utilizzata nel presente lavoro è stata sviluppata su incarico di Unioncamere Lombardia. La presente ricerca è stata realizzata da un’équipe diretta da Roberto Zucchetti, coordinatore dell’area trasporti del CERTeT, formata da Giuseppe Siciliano e Oliviero Baccelli. 2
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 3 1 Executive summary Il rapporto presenta un’analisi del mercato del trasporto aereo low cost in Europa per la stagione invernale 2007/08, basata sui programmi operativi delle compagnie, relativi alla prima settimana di dicembre 2007. Æ Il mercato low cost evidenzia i primi segnali di maturità, con una leggere diminuzione rispetto all’estate 2007: esso oggi rappresenta il 26% dell’offerta di trasporto aereo in Europa in termini di posti e il 20% in termini di voli, mentre nell’estate 2007 l’incidenza era del 30% (posti) e 22% (voli), e nell’inverno 2006/07 del 25% (posti) e 18% (voli). E’ evidente come anche il segmento low cost risenta della stagionalità tipica del settore, rafforzata dal fatto che i mercati più rilevanti a livello europeo per questa tipologia di voli (le tratte internazionali da e per la Gran Bretagna e da e per la Germania) siano quelle più soggette a questo fenomeno di contrazione del mercato nel periodo invernale. Æ Si conferma l’assoluta centralità di Londra che, grazie soprattutto all’elevata concentrazione di offerta a basso costo su Stansted, Luton e Gatwick (le basi principali di Ryanair ed easyJet), risulta l’area metropolitana con i migliori collegamenti low cost a livello interno europeo. Barcellona e Milano emergono come seconda e terza fra le aree metropolitane a forte vocazione per questo mercato in Europa, con incrementi assoluti molto interessanti dell’indicatore di accessibilità low cost. Milano ha registrato un + 64% di offerta di voli di questo tipo nell’arco di 12 mesi. Æ A livello europeo le aree di Parigi, Berlino e Madrid risultano fra le più dinamiche per tassi di sviluppo dei traffici low cost nel corso degli ultimi sei mesi. Anche quella italiana è una realtà dinamica, e oltre a Milano, esprime territori – quali Catania, Palermo, Napoli – che si pongono in posizione interessante nel settore a livello europeo. Roma, Venezia e Pisa, rispettivamente seconda, terza e settima in questa graduatoria italiana, sono destinazioni fortemente stagionali, pertanto in termini assoluti registrano sia un calo di voli che di posti offerti rispetto alla stagione estiva 2007, che era stata oggetto di analisi del precedente rapporto. Æ Le direttrici fra Italia e Spagna e fra Italia e Francia sono quelle dove le low cost hanno guadagnato quote di mercato maggiori nell’arco degli ultimi mesi (+15% , da 31 a 46% verso la Spagna e + 9%, da 16 a 25% verso la Francia), grazie allo sviluppo di compagnie come Volareweb, easyJet, Clickair e Vueling. Æ L’analisi evidenzia l’eterogeneità dei modelli di business adottati dalle low cost. Agli antipodi troviamo Ryanair (che opera su un gran numero di rotte in posizione monopolistica, e con basse frequenze) e Vueling (che opera con frequenze elevate su un numero di rotte ridotto dove e’ costretta ad una forte competizione con altri vettori). Inoltre acquisiscono molto peso nel mercato vettori più ibridi (come Air Berlin – terza compagnia low cost per capacità), che possono offrire voli in connessione, programmi di fidelizzazione o operano anche nel settore charter. E’ facile ipotizzare che anche in Europa sarà a breve introdotta la formula organizzativa innovativa avviata nel mercato americano, dove sono già in atto forme di collaborazione fra vettori di tipo low cost e network carrier, per alimentare le rotte di lungo raggio (caso partnership operativa fra Jet Blue ed Aer Lingus a New York JFK). 3
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 4 2 Indicatore di accessibilità low cost – inverno 2007 La seconda rilevazione dell’indicatore continentale low cost, effettuata sull’orario invernale 2007 (prima settimana di dicembre), è basata sui programmi operativi di tutte e sole le compagnie low cost che operano in Europa. L’individuazione di una compagnia come low cost si basa su considerazioni qualitative fondate principalmente sui seguenti aspetti. 1 Una compagnia low cost offre per lo più collegamenti point-to-point: i biglietti venduti e i collegamenti operati sono da intendersi sempre direttamente tra due scali; non vengono offerti biglietti unici per voli in connessione. 2 Una compagnia low cost utilizza canali commerciali per lo più diretti (internet e/o call center), e ha una limitata rete distributiva sul territorio (autonoma o tramite agenzie). 3 Una compagnia low cost offre biglietti per un'unica classe e con scarsa o nulla flessibilità per eventuali modifiche. 4 Una compagnia low cost tende a offrire, per il corrispettivo del biglietto, il solo servizio di trasporto: altri servizi a terra e a bordo (come il rinfresco) sono quindi oggetto di vendita. 5 Una compagnia low cost non prevede programmi di fidelizzazione del cliente. 6 Una compagnia low cost tende a dotarsi di una flotta il più possibile omogenea. Negli anni, tuttavia – man mano che il mercato e la competizione lo rendono opportuno – il modello “low cost” tende a una sempre maggiore indefinitezza, e si affermano modelli di compagnie a basso costo “ibride” che mostrano caratteristiche non aderenti ai punti suddetti. La più importante eccezione a un modello “puro” di low cost è per esempio Air Berlin, che offre voli in connessione e che ha un frequent flyer program; per questo motivo diviene sempre più aleatorio tentare una definizione esatta del fenomeno, anche per il fatto che è anche la “storia” organizzativa e societaria del vettore – come nel caso di Air Berlin – che può suggerire di includerlo nel novero dei low cost. Di conseguenza la definizione del modello esposta appena sopra deve ritenersi puramente indicativa. NOTA METODOLOGICA L’elaborazione di un indicatore di “accessibilità low cost”, incentrato sui collegamenti europei forniti da queste compagnie aeree, è un’efficace sintesi dell’analisi presentata nelle pagine successive del rapporto. L’indicatore – analogamente ad altri indici di accessibilità aerea presentati in altri rapporti – confronta quantitativamente il livello di servizio offerto dalle compagnie aeree di linea in ciascun sistema aeroportuale prendendo in considerazione sia la frequenza dei collegamenti low cost che la loro “importanza”, misurata in base alle caratteristiche economiche (Pil regionale) delle destinazioni raggiunte. I risultati della misurazione non hanno valenza assoluta, bensì relativa, in quanto l’indicatore sintetico assegnato a ciascuna area urbana è espresso in termini percentuali rispetto all’area più importante (storicamente Londra): anche il confronto intertemporale dei risultati, per tanto, andrà effettuato tenendo conto del fatto che il valore di ogni area è relativo a Londra. In altre parole, può accadere che da una stagione all’altra un’area (p.e. Milano) migliori il proprio livello assoluto di accessibilità low cost, ma che (se Londra migliora in misura maggiore) il suo indicatore diminuisca, proprio in quanto il valore espresso è relativo al benchmark. 4
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 5 Le compagnie selezionate1 in base a tali criteri sono quelle elencate in tabella (cfr il capitolo “Compagnie” per un’analisi dettagliata) Airline Country Air Arabia * Unite Arab Emirates Air Berlin Germany Air Italy Italy Atlantic Air Lift France Atlas Blue Morocco Belle Air Albania Blue Air Romania blue-express.com Italy Bmibaby UK Centralwings Poland Clickair Spain easyJet ** UK flyglobespan Scotland germanwings Germany Icelandair Iceland Intersky Austria Jet2.com UK Jet4you Morocco MyAir.com Italy NIKI Austria Norwegian Air Shuttle Norway Ryanair UK SkyEurope ** Slovakia Sterling Denmark Thomsonfly UK Transavia.com ** Netherlands TUIfly Germany Volareweb.com Italy Vueling Spain Wind Jet Italy Wizz Air Poland * Non è una low cost europea bensì araba; opera tuttavia un collegamento low cost tra Istanbul e Sharjah (UAE) e pertanto viene considerata nell’analisi. ** le compagnie “easyJet” e “easyJet Switzerland SA” vengono considerate insieme come “easyJet”; analogamente per SkyEurope e “SkyEurope Airlines Hungary”, e per Transavia.com e Transavia.com France. Il network2 commerciale creato da tali vettori comprende 241 scali europei (contro i 235 della scorsa stagione invernale e i 272 di quella estiva) e 24 extraeuropei (questi ultimi crescono dunque anche rispetto all’estate, quando erano 19). L’analisi di accessibilità ha riguardato quelli afferenti a un totale di 95 città europee (ogni città può essere servita da più di uno scalo), compresi quelli italiani. 1 A differenza di TUIfly (fusione di Hapagfly e Hlx.com), la neonata Brussels Airlines (sorta da SN Airlines a Virgin Express) non è considerata tra le low cost in quanto tra le compagnie d’origine figura una compagnia tradizionale (SN). 2 Si considerano nell’analisi tutti gli scali con almeno un collegamento low cost con l’Europa Occidentale. Non si considerano pertanto i voli low cost interni all’Europa Orientale. 5
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 6 I risultati dell’analisi sono riportati nella tabella seguente. Fig. 2.1: Indicatore di accessibilità low cost – inverno 2007 Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Londra, base principale (tra Stansted, Luton e Gatwick) delle due maggiori compagnie low cost europee: Ryanair e easyJet, resta l’indiscusso fulcro del mercato low cost europeo; Barcellona si conferma in seconda posizione e in crescita sempre maggiore rispetto alla capitale britannica (da 52,4 di un anno fa, al 60,5 dell’estate, all’attuale 68,4); d’altronde l’espansione complessiva del mercato si tramuta in un generale e sensibile avvicinamento a Londra da parte di quasi tutte le città. Ciò che spicca senz’altro è il balzo di Milano in terza posizione: il capoluogo lombardo fa registrare in questa stagione un’accessibilità (52,5: otto punti percentuali in più rispetto a un anno fa) superiore a Parigi (52,3), mentre Roma cresce meno (47,9 contro il 41,0) rispetto alla stagione invernale scorsa. Piuttosto consolidato risulta il polo low cost di Berlino (48,2), deciso l’incremento di Madrid (da 31,7 a 41,2 in un anno). Scompare dalle prime 15 città per accessibilità low cost, piazzandosi diciassettesima con un valore di 26,6, Venezia (che vi figurava invece l’estate scorsa), a favore delle grandi capitali del Nord: Oslo e Stoccolma. Lo sguardo sulla mappa europea del mercato low cost fa dunque rilevare ancora come questo settore sia votato a un maggiore potere decisionale strategico da parte dell’offerta. Le principali compagnie possono avere ben più di una base, in virtù del fatto che l’organizzazione del network di tali vettori si basa sul principio del point to point piuttosto che su quello di hub & spokes. Di conseguenza, la classifica di accessibilità low cost, rispetto a quella tradizionale (che rispecchia, al netto dell’andamento più o meno lineare del settore e degli attriti strategici o normativi, l’”importanza economica” di un territorio), è molto più soggetta alle scelte dei vettori. Tuttavia guardando all’ultimo anno si avverte una crescita molto più sostenuta per quelli che fino a sei mesi fa figuravano come “nodi low cost” medio-grandi che per quelli minori, a suggerire una possibile prima tendenza alla polarizzazione di questo mercato (all’infuori di Londra) sulle principali città. Tali poli sarebbero dunque Barcellona e Madrid in Spagna, Parigi in Francia, Milano e Roma in Italia, e Vienna in Austria; per quanto riguarda la Germania, vale la pena notare come accanto ai nodi principali di Francoforte e Monaco (per il settore “tradizionale”) emergano i poli low cost di Berlino e Colonia – una situazione che può essere accostata a quella italiana in cui alcune città (prima fra tutte Pisa) godono di una specializzazione low cost spiccata rispetto al mercato tradizionale. 6
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 7 3 Analisi del mercato low cost: gli aeroporti Il mercato low cost in Europa, in termini di capacità, ammonta a nella prima settimana di dicembre 2007 a 4,4 milioni di posti (poco più di 27mila voli), dati in flessione per la stagionalità rispetto all’estate, ma in aumento rispetto all’inverno scorso (+25% i voli); attualmente i posti low cost corrispondono al 26% e i voli al 20% della capacità totale del settore del trasporto aereo. Fig. 3.1 – Incidenza dell’offerta low cost sull’offerta totale nel mercato europeo 30% 27% 26% 25% 22% 20% 20% 18% Posti Voli Summer '06 Winter '06 Summer '07 Winter '07 Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree L'evoluzione del mercato da/per l’Italia è illustrato nelle figura che segue. Si vede come per la prima volta il mercato italiano abbia avvertito gli effetti negativi della stagione invernale, sintomo di una maggiore maturità del settore: negli anni precedenti infatti la crescita era tale da superare il contrasto dell’alternanza estate/inverno. Fig. 3.2 – Evoluzioni dei mercati in Europa 488.510 Posti 470.419 2.913 Voli 2.778 2.128 2.172 367.844 355.655 Summer '06 Winter '06 Summer '07 Winter '07 Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Nel mercato da/per l’Italia l’incidenza del settore low cost è peraltro maggiore della media europea: con 470mila posti offerti, essa è pari al 31% del totale. Un’incidenza ancora maggiore si riscontra nel 7
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 8 mercato dove il fenomeno ha preso piede in origine e che adesso è senz’altro il più maturo (ma tuttora in crescita), quello britannico: il numero di posti offerti su voli low cost da/per il Regno Unito è pari a 912mila su un totale di 2,7 milioni e dunque il market share delle low cost in questo mercato è pari al 33%. 3.1 Le città e i network La tabella seguente mostra l’offerta low cost per le città europee e i relativi scali (in termini di numero di destinazioni collegate e frequenze settimanali). Fig 3.3 – Offerta low cost dei principali scali europei (prima settimana dicembre 2007) City Airport Nr destinations Weekly flights Aberdeen (GB) Aberdeen (GB) 5 29 Alghero Alghero 10 45 Alicante Alicante 43 321 Amsterdam Amsterdam 47 466 Ancona Ancona 1 7 Barcelona (ES) Barcelona Apt 71 924 Gerona 53 327 Barcelona (ES) Totale 99 1251 Bari Bari 15 76 Basel/Mulhouse Basel 27 154 Mulhouse 1 2 Basel/Mulhouse Totale 27 156 Belfast Belfast George Best City Apt 4 56 Belfast International Apt 29 372 Belfast Totale 29 428 Bergen Bergen 11 146 Berlin Berlin Schoenefeld Apt 40 393 Berlin Tegel Apt 44 604 Berlin Tempelhof Apt 2 19 Berlin Totale 71 1016 Birmingham (GB) Birmingham International Airport 25 183 Bologna Bologna 14 51 Bremen Bremen 23 96 Brindisi Brindisi 5 39 Bristol Bristol 42 314 Brussels Brussels Airport 14 93 Brussels South Charleroi Airport 25 168 Brussels Totale 35 261 Bucharest Bucharest Baneasa Apt 23 138 Bucharest Otopeni Apt 4 17 Bucharest Totale 23 155 Budapest Budapest 26 142 Cagliari Cagliari 8 41 Cardiff Cardiff 13 67 Catania Catania 22 198 Cologne Cologne/Bonn K.A. Apt 69 582 Copenhagen Copenhagen Apt 27 295 Cork Cork 12 100 Cuneo Cuneo 3 6 Dortmund Dortmund 31 181 Dublin Dublin 67 674 Dusseldorf Dusseldorf International Airport 44 526 Dusseldorf Niederrhein Airport 18 94 Dusseldorf Totale 53 620 Edinburgh Edinburgh 37 328 Faro Faro 27 104 Florence (IT) Florence (IT) 1 2 Forli Forli 13 56 Frankfurt Frankfurt Hahn Airport 38 228 Frankfurt International Apt 18 93 Frankfurt Totale 51 321 Geneva Geneva 24 250 8
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 9 City Airport Nr destinations Weekly flights Genoa Genoa 3 11 Glasgow (GB) Glasgow International Airport 22 248 Glasgow Prestwick Apt 26 148 Glasgow (GB) Totale 44 396 Gothenburg Gothenburg Landvetter.apt 5 33 Gothenburg Saeve Apt 11 56 Gothenburg Totale 15 89 Hamburg Hamburg Airport 35 404 Hamburg Luebeck Airport 6 29 Hamburg Totale 39 433 Hanover Hanover 28 194 Helsinki Helsinki 4 21 Ibiza Ibiza 2 28 Istanbul Istanbul Ataturk Airport 2 10 Istanbul Sabiha Gokcen Apt 8 27 Istanbul Totale 10 37 Krakow Krakow 27 144 Lamezia Terme Lamezia Terme 4 18 Leeds Bradford Leeds Bradford 18 102 Leipzig/Halle Leipzig/Halle 8 44 Lisbon Lisbon 18 151 Liverpool Liverpool 47 348 Ljubljana Ljubljana 2 9 London (GB) London Gatwick Apt 53 637 London Heathrow Apt 3 27 London Luton Apt 53 592 London Stansted Apt 120 1362 London (GB) Totale 153 2618 Madrid Madrid Barajas Apt 48 542 Malaga Malaga 50 369 Manchester (GB) Manchester International Apt 37 225 Marseille Marseille Provence Apt 14 74 Milan Milan Linate Apt 6 79 Milan Malpensa Apt 37 372 Milan Orio al Serio Apt 57 414 Milan Totale 73 865 Moscow Moscow Domodedovo Apt 9 33 Moscow Vnukovo International Apt 4 16 Moscow Totale 12 49 Munich Munich International Airport 40 573 Munster Munster 12 73 Murcia Murcia 16 69 Naples (IT) Naples Capodichino Apt 21 137 Newcastle (GB) Newcastle 20 172 Nice Nice 25 209 Nottingham Nottingham East Midlands Airport 45 315 Nuremberg Nuremberg Apt 31 178 Olbia Olbia 9 19 Oslo Oslo Airport 48 528 Oslo Torp Airport 12 60 Oslo Totale 56 588 Palermo Palermo 16 121 Palma Mallorca Palma Mallorca 55 464 Paris Paris Beauvais-Tille Airport 20 168 Paris Charles de Gaulle Apt 37 372 Paris Orly Apt 42 392 Paris Totale 74 932 Perugia Perugia 2 4 Pescara Pescara 4 14 Pisa Pisa 28 167 Prague Prague 31 244 Reggio Calabria Reggio Calabria 1 6 Rome Rome Ciampino Apt 32 330 Rome Fiumicino Apt 38 306 Rome Totale 60 636 Seville Seville 17 201 Shannon Shannon 25 132 9
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 10 City Airport Nr destinations Weekly flights Sofia Sofia 9 44 Stockholm Stockholm Arlanda Apt 23 168 Stockholm Skavsta Airport 32 174 Stockholm Vasteras Apt 1 12 Stockholm Totale 48 354 Stuttgart Stuttgart Airport 47 401 Tallinn Tallinn 3 14 Tirana Tirana 13 39 Trapani Trapani 5 17 Trieste Trieste 2 5 Trondheim Trondheim Vaernes Airport 6 98 Turin Turin Torino Caselle Airport 3 8 Valencia (ES) Valencia (ES) 29 240 Venice Venice Marco Polo Apt 25 162 Venice Treviso Apt 15 96 Venice Totale 36 258 Verona Verona Airport 16 75 Verona Brescia Airport 1 4 Verona Totale 17 79 Vienna Bratislava M.R.stefanik Apt 14 96 Vienna 40 431 Vienna Totale 48 527 Warsaw Warsaw 36 174 Zagreb Zagreb 6 22 Zurich Zurich Airport 17 163 Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree NB I voli e le destinazioni conteggiate per le città dell’Europa Orientale sono solo quelli verso l’Europa Occidentale Dalla tabella si evince, tra l’altro, che lo scalo di Stansted (base principale di Ryanair) ha da solo il network low cost più esteso del lotto, con 120 città collegate (sulle 153 totali di Londra). Da Stansted partono 1.362 voli alla settimana (2.618 dall’intero sistema londinese). L'effetto della stagionalità (i voli da Londra erano più di 3.000 in estate) è rilevante: come si diceva, il mercato low cost mostra dunque i primi segnali di maturità, almeno sul polo inglese. Da Colonia e Barcellona – i poli principali dopo la capitale britannica – si possono raggiungere rispettivamente 69 e 99 città con collegamenti low cost. I network delle principali città italiane (Milano e Roma) contano rispettivamente 73 e 60 destinazioni, raggiunte con 865 e 636 voli settimanali. I valori di Milano in inverno aumentano, mentre quelli di Roma diminuiscono, denotando una maggiore vocazione estivo-turistica della capitale. La figura seguente offre un’analisi dell’evoluzione dei network delle città analizzate nell’indicatore nel corso dei dodici mesi passati, mostrando sia il numero di destinazioni raggiungibili nella stagione presente, sia (negli istogrammi) la variazione di tale numero rispetto all’inverno 2006. I network che crescono più velocemente sono quindi quelli di Vienna, Dusseldorf e Barcellona, mentre il paniere di destinazioni di Londra cresce a ritmi più contenuti, così come quello di Colonia e Roma. Il numero di destinazioni low cost di Milano aumenta parecchio, dalle 52 dell’inverno scorso alle 73 di questa stagione (+40%); meno rilevante della media l’espansione del network di Roma, da 57 a 60 destinazioni (+5%). 10
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 11 Fig. 3.4 – Estensione dei network low cost e loro variazione (inverno 2007/inverno 2006) 92% 89% Var '07/'06 153 71% 71% Destinations winter '07 66% 50% 99 40% 74 71 67 73 35% 69 48 53 56 60 48 22% 55 24% 22% 29 48 15% 8% 5% 5% in rf ne ia on na r id n o a e n ris a m m do rli on ila sl rc bl nc ol og nd en Pa ad Be O Ro Du lo M el el kh le l Vi Lo al M Co ss rc Va oc M Ba Du St a lm Pa Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Delle prime 15 città per accessibilità low cost, la seguente tabella riporta, in ordine decrescente, l’incidenza dell’offerta low cost sul totale della capacità settimanale dei relativi aeroporti. Fig. 3.5 – Incidenza dell’offerta low cost sul totale nei sistemi aeroportuali europei (inverno 2007) City LCC fligths Total flights % LCC Cologne 582 883 66% Palma Mallorca 464 906 51% Berlin 1.016 2.031 50% Dublin 674 1.762 38% Valencia 240 641 37% Barcelona 1.251 3.391 37% Dusseldorf 620 2.153 29% London 2.618 10.001 26% Oslo 588 2.323 25% Milan 865 3.759 23% Vienna 527 2.655 20% Rome 636 3.378 19% Stockholm 354 2.661 13% Paris 932 7.383 13% Madrid 542 4.453 12% Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Come si vede, la quota di mercato delle low cost sui principali 15 poli urbani oscilla tra il 12% e il 13% di Madrid, Parigi e Stoccolma e il 66% di Colonia. Roma e Milano si attestano al 19% e 23%, per Milano tale quota è in lieve crescita rispetto all’estate scorsa (22%), per Roma in lieve diminuzione (20%), per i già citati effetti stagionali. Il grafico che segue illustra un’analisi della relazione tra la ricchezza delle aree metropolitane, l’entità del traffico aereo e la penetrazione dei vettori low cost. 11
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 12 Fig. 3.6 – La penetrazione dei low cost nelle principali aree metropolitane Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree La figura classifica nell’asse orizzontale il numero di voli continentali settimanali in partenza dagli aeroporti di ciascuna delle area metropolitane considerate, nell’asse verticale la quota dei voli offerti da compagnie low cost, mentre la dimensione delle bolle rappresenta la ricchezza dell’area. Oltre alla confermata relazione tra Pil e numero di voli (la grandezza delle bolle aumenta spostandosi verso destra), il grafico consente di individuare quattro sottoinsiemi di aree definibili rispetto alle due linee che tracciano i valori medi di offerta di voli aerei e di incidenza dei low cost. Nel primo riquadro in altro a destra troviamo aree (come Londra e la Ruhr – che comprende gli scali afferenti a Dusseldorf, Colonia e Dortmund) ad alto traffico aereo (e molto ricche) ed elevata incidenza low cost: sono i centri principali in Europa in cui le low cost hanno già espresso le proprie potenzialità di penetrazione. Anche Barcellona fa parte di questo gruppo, facendo registrare un’incidenza dell’offerta low cost pari al 37% e in aumento. Nel riquadro in alto a sinistra troviamo aree meno importanti – rispetto alle prime – dal punto di vista produttivo e di traffico, che però hanno sviluppato una specializzazione low cost (Berlino e Liverpool – che spiccano per importanza del settore low cost rispetto all’offerta totale dei suoi scali – Amburgo, Dublino e anche Venezia, nei cui aeroporti la quota di offerta low cost è pari al 33%). Nel quadrante in basso a sinistra trovano posto realtà secondarie relativamente poco sfruttate dal fenomeno low cost (Brussels, Manchester, Vienna, Stoccolma, Copenhagen). L’ultimo quadrante, in basso a destra, è il più interessante perché mette in luce aree metropolitane più ricche della media e con un traffico aereo già sviluppato, ma in cui le compagnie low cost non hanno (ancora?) penetrato il mercato come altrove: Amsterdam, Monaco (che si distingue dalle altre per una “propensione al volo” elevata rispetto alla ricchezza del territorio), e soprattutto Parigi, dove i low cost offrono appena il 13% dei voli continentali totali, Madrid e Francoforte (11%). Se in quest’ultimo caso la maggiore vocazione “leisure” del volo low cost può offrire una parziale giustificazione della scarsa incidenza dell’offerta a basso costo (trattandosi di una destinazione molto più business che turistica), nel caso di Parigi e Madrid ci sono tutte le condizioni perché la potenziale colonizzazione da parte dei vettori low cost possa avvenire. Milano e Roma sembrano essere realtà ancora relativamente ibride quanto allo schema proposto La figura che segue mostra le principali country pairs (o anche mercati domestici, se del caso) per numero di voli settimanali. I due mercati low cost più densi sono proprio mercati domestici: quello tedesco, con quasi 2.500 voli a settimana, e quello britannico (2.381 voli); come pura country-pair 12
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 13 invece la più rilevante è quella tra la Spagna e il Regno Unito con 1926 voli a settimana (entrambe le direzioni). Fig. 3.7 – Principali country-pairs europee (voli low cost settimanali) (inverno 2007) Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree L’Italia figura al settimo posto, con il mercato domestico (888 voli), al nono (800 voli da/per la Spagna) e al decimo (736 voli da/per la Germania). Il confronto con l’estate mostra chiaramente quali mercati si possono caratterizzare come prevalentemente turistici, cioè quelli che perdono capacità per l’effetto stagionale. Il mercato Francia-UK perde il 43%, quello Germania-Spagna il 40%, quello Spagna-UK perde il 37% dei voli, quello Germania-Italia perde il 28%, quello Italia-UK (che ammonta a 710 voli e pure rimane per l’Italia quello dove l’offerta low cost è più incisiva rispetto al totale – cfr fig. 3.12) il 35%. La figura dà anche un’altra informazione, quella relativa all’incidenza dell’offerta low cost sul totale della capacità su ciascun mercato. Il colore blu indica i mercati in cui il market share delle low cost è elevato ( > 40%), il giallo quelli dove è in linea con la media europea (tra il 20% e il 40%), in rosso quelli dove è ridotto (< 20%). Come si vede confrontando numeri e colori, i mercati domestici spagnolo e italiano sono quelli in cui l’incidenza dell’offerta low cost rimane ancora ridotta (rispettivamente 14% e 15%). Più rilevante la quota low cost nel mercato interno britannico (26%) e soprattutto tedesco (36%). Spiccano comunque le direttrici “turistiche” Spagna-Italia (dove l’offerta low cost è il 47% della capacità totale), Germania-Spagna (52%) e soprattutto Regno Unito-Spagna (68%). L’analisi delle principali rotte low cost europee conferma la centralità di Londra, cui fanno capo la maggior parte delle city-pairs principali. Il vettore britannico easyJet, come si evince dalla tabella e come vedremo in seguito, punta molto sulla frequenza dei collegamenti e risulta il principale in tali tratte, tranne sulla Londra-Dublino, dove Ryanair è l’unico vettore low cost. 13
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 14 Fig. 3.8 – Principali city-pairs europee (low cost) (winter ’07) Low cost LCC Nr. Nr. Main Mkt # City-pair flights Mkt share carriers LCC carrier share Main LCC 1 London Belfast 250 56% 6 2 easyJet 44% easyJet 2 London Dublin 248 35% 5 1 Ryanair 35% Ryanair 3 Berlin Cologne 232 72% 4 3 Lufthansa 28% Air Berlin 4 London Glasgow 222 39% 5 2 British 42% easyJet 5 Berlin Stuttgart 200 65% 4 3 Lufthansa 35% Air Berlin 5 Munich Berlin 180 49% 4 2 Lufthansa 50% Air Berlin 7 London Edinburgh 164 25% 4 1 British 46% easyJet 7 London Amsterdam 158 21% 5 1 KLM 28% easyJet 9 Munich Cologne 158 55% 4 2 Lufthansa 43% Air Berlin 10 London Barcelona 154 52% 4 2 easyJet 36% easyJet 11 Munich Hamburg 154 45% 4 2 Lufthansa 55% Air Berlin 12 Oslo Bergen 152 31% 3 1 SAS 44% Norw. AirShuttle Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree La rotta più densa nel mercato low cost continentale si conferma dunque la Londra-Belfast con 250 voli totali a settimana, che costituiscono il 56% dell’offerta di trasporto aereo totale tra le due città. Su questa tratta l’attore principale, anche considerando i carrier tradizionali, è easyJet (44% del totale). British Airways invece conserva la sua supremazia sulla Londra-Glasgow (42% del mercato) e sulla Londra-Edinburgo (46%), mentre sulla Londra-Dublino – la seconda rotta europea per frequenza di collegamento – è Ryanair a spuntarla, portando la sua quota al 35% del mercato (in diminuzione comunque rispetto a sei mesi fa). Londra è coinvolta in sei delle principali 10 rotte europee, tuttavia nella presente stagione la Londra-Milano non figura più in tale classifica essendo stata superata dalla rotta domestica norvegese tra Bergen e Oslo, coperta con 152 voli complessivi di cui il 44% da SAS. Air Berlin ha ormai consolidato la propria importanza nel panorama europeo a partire innanzitutto dalla tratta domestica Berlino-Colonia; nelle stagioni invernali però cede lo scettro di vettore principali nelle tratte elencate in tabella a Lufthanda. 3.2 Le città italiane La figura seguente mostra i valori di accessibilità (sempre rispetto al benchmark londinese) raggiunti dalle città italiane. La stagione invernale non favorisce il terzo polo italiano, cioè Venezia, che vede diminuire la propria accessibilità low cost di circa 2 punti percentuali, e scompare pertanto – come abbiamo visto – dalla classifica dei più importanti nodi low cost europei. Rispetto all’inverno 2006 è comunque evidente la crescita di Venezia che è passata da 18,8 a 26,6. Nel mercato low cost, infatti, dalla città lagunare si raggiungono 36 città (erano 23 l’anno scorso) con in 15 nazioni diverse (10 l’anno scorso), con 258 partenze settimanali (183 nel 2006) operate da 10 low cost carriers diversi (8 l’anno scorso). Il vettore principale è Ryanair che effettua 83 partenze a settimana verso 11 città diverse. Rilevante anche la presenza di MyAir con 43 voli verso 11 città, e a seguire di easyJet (37 voli, 5 destinazioni). Analogamente, Pisa perde accessibilità low cost relativa rispetto all’estate, ma mostra di essere in crescita rispetto a un anno fa (da 14,4 a 16,5). In particolare, sono 8 i vettori low cost operanti nello scalo pisano; assicurano 167 voli a settimana (137 l’inverno scorso, con 6 carriers) verso 27 città (una in più di 12 mesi fa). I paesi raggiunti rimangono 12. Il vettore più importante è anche in questo caso Ryanair (115 voli verso 20 città), seguito da easyJet (18 voli totali verso Parigi, Londra e Bristol) e WindJet (14 voli totali verso Catania e Palermo). 14
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 15 Fig. 3.9 – L’accessibilità low cost delle città italiane rispetto a Londra (winter 2007) City Winter '06 Summer '07 Winter '07 City Winter '06 Summer '07 Winter '07 Milan 44,4 43,1 52,5 Forli 2,6 3,7 4,1 Rome 41,0 44,1 47,9 Olbia n.d. 5,7 3,5 Venice 18,8 28,8 26,6 Pescara 0,7 1,7 2,9 Catania 17,0 16,0 21,5 Genoa 0,7 0,5 2,8 Palermo 18,1 16,6 19,2 Reggio Calabria 1,3 1,0 2,2 Naples 15,9 12,7 18,4 Trapani 0,8 1,4 2,0 Pisa 14,4 20,2 16,5 Turin 0,7 0,7 0,4 Bari 6,7 11,5 13,8 Ancona 0,3 0,4 0,3 Bologna 5,6 5,7 8,3 Trieste 0,8 0,3 0,2 Brindisi 4,9 5,0 7,4 Cuneo 0,2 0,1 0,2 Cagliari 1,1 3,1 7,4 Perugia n.d. 0,2 0,2 Alghero 3,1 4,6 5,7 Parma 0,2 0,2 0,0 Verona 2,9 4,8 5,6 Rimini 0,0 2,6 0,0 Lamezia Terme 2,5 3,7 4,2 Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Oltre al boom di Pisa, e alla sostanziale stabilità del ruolo di Palermo, Catania e Napoli, emerge il miglioramento dell’accessibilità low cost (da 6,7 a 13,8) di Bari: lo scalo pugliese è oggi collegato tramite 76 voli a basso costo (il 31% dei voli totali da Bari) con 15 città, di cui 6 italiane; gli altri collegamenti raggiungono l’Albania, la Francia, la Germania, la Romania, la Svizzera e il Regno Unito. Il vettore low cost principale a Bari è MyAir con 30 partenze a settimana verso 5 destinazioni in 4 paesi diversi. A Catania la presenza dei low cost è in aumento sensibile, anche rispetto all’estate, tanto che 15
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 16 l’indicatore aumenta in un anno di più di quattro punti (da 17,0 a 21,5). Le destinazioni raggiunte sono 22 (15 l’anno scorso) in 6 nazioni diverse, grazie alle 198 partenze a settimana (141 dodici mesi fa) operate dalle 8 compagnie low cost presenti, una in più rispetto all’anno scorso. La principale è di gran lunga WindJet, che ha la sua base nello scalo etneo e vi opera 11 rotte con 113 partenze settimanali. Significativa anche la presenza di TUIfly, MyAir, e da quest’anno anche blue-espress.com ed easyJet. Anche Palermo non subisce l’effetto stagionale e passa dal 16,6 estivo all’attuale 19,2. Nella presente stagione invernale vengono effettuati da Palermo 121 voli low cost verso 16 città in 5 paesi diversi. Degli 8 vettori a basso costo che vi operano, il più rilevante è WindJet con 68 voli verso 9 destinazioni; rilevante l’offerta di easyJet (14 partenze a settimana verso Milano) e TUIfly (12 partenze verso 5 città tedesche). Napoli guadagna anch’essa punteggio a livello di accessibilità low cost, passando in un anno da un valore di 15,9 a 18,4. I numero di destinazioni e le frequenze sono aumentate: attualmente si possono raggiungere con voli low cost 21 città in 10 nazioni diverse, grazie a 137 partenze a settimana operate da 8 vettori a basso costo, il più importante dei quali risulta essere easyJet, che opera 40 voli verso 5 destinazioni. Rilevante la presenza di Air Italy con 40 voli a settimana verso Catania, Palermo e Verona. Anche a Napoli è rilevante la presenza di TUIfly, che serve il bacino tedesco (7 città, 19 partenze totali). Novità rilevante di questa stagione è il miglioramento dell’accessibilità low cost di Bari. Essa passa dal 6,7 del’inverno scorso all’11,5 dell’estate, ed ha un ulteriore incremente nella stagione invernale presente con 13,8. Se un anno fa dal capoluogo pugliese si raggiungevano a basso costo 9 destinazioni con 44 partenze a settimana operate da 6 compagnie low cost, oggi i vettori sono 7 e servono 15 destinazioni in 7 paesi, con 76 partenze a settimana. Tale incremento è dovuto per lo più a MyAir.com che decolla 30 volte dallo scalo barese, verso 5 destinazioni, ma anche easyJet e TUfly, che hanno “colonizzato” il mercato meridionale, offrono una capacità rilevante. Sensibile anche la crescita, in ambito low cost, di Verona. Base della compagnia Air Italy che vi opera 37 partenze a settimana verso l’Italia, la Germania, la Bulgaria e la Polonia, l’aeroporto scaligero fa registrare un’accessibilità low cost pari a 5,6, raddoppiata rispetto a un anno fa. Oltre ad Air Italy effettuano voli a basso costo da Verona altri 6 vettori, tra i quali spicca WindJet con 24 voli. In totale da Verona si raggiungono 17 città in 10 paesi diversi. Altri centri rilevanti, come Genova e soprattutto Torino, mostrano un’accessibilità low cost del tutto inferiore alla media (rispettivamente 2,8 e 0,4). Dei 172 voli in partenza a settimana dal capoluogo ligure, solo 11 sono quelli low cost: MyAir collega Bari 5 volte e Parigi 4 volte a settimana e Belle Air vola su Tirana due volte a settimana. Per quanto riguarda Torino, oltre al collegamento di Ryanair su Londra (4 volte a settimana) ce ne sono due della rumena Blue Air, su Bacau e Bucharets, entrambi bisettimanali; pertanto i voli a basso costo dal capoluogo piemontese sono appena 8 su 448. La tabella seguente sintetizza per le città italiane l’incidenza dell’offerta low cost sul totale. 16
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 17 Fig. 3.10 – Incidenza dell’offerta low cost sul totale nei sistemi aeroportuali italiani (winter 2007) Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Alcuni aeroporti minori (Cuneo, Forlì, Parma, Perugia), risultano totalmente “dipendenti” dalle low cost. Casi di elevata dipendenza si danno anche per centri di maggiore rilevanza quali Pisa (il market share delle low cost è del 57% - comunque inferiore alla stagione estiva, 63%), Alghero (45%) e Catania (39%). Tendono invece a mantenere distacco dal fenomeno low cost, tra gli scali più grandi, quelli di Bologna (10%), Genova (6%), Torino (2%) e Firenze (1%). L’analisi per le principali direttrici dei collegamenti low cost sul territorio italiano3 è sintetizzata nella mappa seguente, che mostra per le principali direttrici da/per l’Italia la quota dei voli offerti da low cost rispetto all’offerta totale sulla direttrice. Fig. 3.11 – Incidenza dell’offerta low cost per direttrice 56% Winter '06 Summer '07 Winter '07 51% 51% 46% 42% 35% 31% 30% 28% 28% 28% 25% 23% 20% 21% 20%22% 16% Italy-UK Italy-Spain Italy-Germany Italy-Eastern Italy-France Italy-Europe Europe Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree 3 Riportata anche nel rapporto “Analisi periodica dell’accessibilità aerea degli aeroporti milanesi nel mercato globale – n. 21” sempre a cura del CERTeT con Unioncamere Lombardia. 17
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 18 Dal grafico si possono dedurre: Æ la differenza tra le direttrici: in quella da/per il Regno Unito, i low cost offrono ormai più della metà dei voli totali, mentre il mercato da/per la Francia (anche per l’esistenza dell’alleanza tra Air France e Alitalia che determina una forte presenza di questi due vettori), ha una presenza di low cost più ridotta (25%), minore del mercato verso l’Est Europeo (28%), ma tuttavia in crescita (+9 pp in un anno). Æ la notevole crescita del mercato low cost Italia-Spagna: è la più rilevante (+15 pp in un anno) tra quelle di tutti le direttrici, mentre la minore crescita si ha nel mercato più maturo, quello per il Regno Unito (+0 pp in un anno). Le principali city-pairs da/per l’Italia sono elencate nella tabella seguente, che mostra come la tratta Milano-Parigi sia la più trafficata delle 182 city-pair totali, con 146 voli (entrambe le direzioni) a settimana, effettuati per lo più da easyJet. Rispetto ai mercati europei, comunque, si nota ancora per l’Italia un notevole predominanza delle compagnie tradizionali, che continuano ad avere la maggiore quota di mercato anche nelle rotte più trafficate dalle low cost. Sulla Milano-Parigi il maggior vettore è Air France con il 26%, che ha la meglio su easyJet; sulla Milano-Londra British Airways (32%) ha la meglio su Ryanair; sulla Roma-Barcellona è Alitalia a spuntarla su Clickair, Ryanair e Vueling. Anche nella principale rotta low cost domestica (Milano-Catania), WindJet ha un’offerta minore di Alitalia. Fig 3.12 – Principali city-pairs da/per l’Italia (low cost) (winter 2007) Low cost LCC Nr. Nr. Main Mkt # City-pair flights Mkt share carriers LCC carrier share Main LCC 1 Milan Paris 144 39% 9 4 Air France 26% easyJet 2 Milan London 136 35% 6 2 BA 32% Ryanair 3 Rome Barcelona 126 71% 4 3 Alitalia 29% 3 carriers 4 Milan Catania 112 45% 8 4 Alitalia 27% Wind Jet 4 Rome London 112 39% 5 2 BA 34% Ryanair 6 Rome Catania 92 34% 4 2 Alitalia 41% Wind Jet 7 Milan Barcelona 84 45% 6 3 Alitalia 30% Ryanair 7 Rome Paris 84 28% 9 3 Alitalia 36% 2 carriers 9 Milan Madrid 64 30% 7 3 Alitalia 32% 2 carriers 10 Venice Barcelona 62 86% 5 4 Clickair 39% Clickair 11 Rome Madrid 58 25% 7 3 Iberia 37% Vueling 11 Venice London 58 53% 4 2 BA 38% Ryanair 13 Milan Rome 56 7% 12 3 Alitalia 61% Ryanair Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree Nel mercato low cost domestico la principale rotta è, come detto, Milano-Catania, con 112 voli (in aumento rispetto ai 78 dell’estate), con WindJet quale vettore low cost prevalente, benché meno rilevante rispetto ad Alitalia (38%). Ancora Catania figura nella seconda city-pair per importanza, per i suoi collegamenti low cost con Roma: i voli low cost sono 92, e anche in questo caso è WindJet il vettore low cost principale, che comunque offre una capacità minore di Alitalia (41%). Sulla Milano- Roma, mercato fondamentale per Alitalia (che offre infatti ben il 61% dei 768 voli settimanali totali), la quota delle low cost è particolarmente bassa (7%: 56 voli) rispetto alle altre rotte. 18
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 19 Fig 3.13 – Principali city-pairs interne in Italia (low cost) (winter 2007) Low cost LCC Nr. Nr. Main Mkt # City-pair flights Mkt share carriers LCC carrier share Main LCC 1 Milan Catania 112 45% 8 4 Alitalia 38% Wind Jet 2 Rome Catania 92 34% 4 2 Alitalia 41% Wind Jet 3 Milan Rome 56 7% 11 3 Alitalia 61% Ryanair 3 Milan Naples 56 24% 7 2 Alitalia 43% easyJet 5 Milan Palermo 50 31% 7 3 Alitalia 51% easyJet 6 Milan Bari 42 29% 6 2 Alitalia 45% MyAir.com 7 Rome Palermo 40 17% 3 1 Alitalia 51% Wind Jet 8 Milan Brindisi 38 50% 5 2 Volareweb.com 37% Volareweb.com 9 Milan Cagliari 30 26% 5 3 2 carriers 37% Volareweb.com 10 Catania Forlì 28 100% 2 1 Wind Jet 100% Wind Jet 10 Catania Venice 28 52% 2 1 Alpi Eagles 52% Wind Jet 10 Rome Venice 28 17% 3 1 Alitalia 52% Ryanair Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree Nel mercato interno italiano il vettore più rilevante è WindJet che copre 14 rotte (erano 12 in estate), con 340 voli (26 in più rispetto all’estate) degli 888 totali. Quest’ultimo dato, comparato ai 697 voli low cost domestici dell’estate, danno un’idea dello sviluppo dei low cost sul mercato interno (+27%) nonostante la stagionalità sfavorevole; le rotte (city-pair) coperte sono 36. I vettori sono in tutto 6 e Ryanair con 142 voli su 7 city-pair risulta il principale dopo WindJet. Quest’offerta corrisponde all’15% dell’offerta di trasporto aereo complessiva: una quota che comparata allo stesso valore per altri mercati domestici (vedi mappa seguente) mostra una maggiore penetrazione delle low cost in Italia che in Spagna (dove è pari al 14% ma in grande sviluppo) o in Francia (3% e ancora stagnante), ma molto minore che in Regno Unito (26%, in flessione) o in Germania (36% e in crescita). Fig. 3.14 – Incidenza dei voli low cost nei principali mercati domestici 36% Winter'06 31% Summer '07 29% Winter'07 27% 28% 26% 15% 14% 13% 11% 9% 6% 3% 2% 3% France Germany Italy Spain UK Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree 3.3 Focus su Milano Gli aeroporti di Milano raggiungono il 30% delle destinazioni low cost europee, vale a dire 73 su 241, grazie agli 865 voli in partenza a settimana; la scorsa estate erano 741 e un anno fa 526. L’offerta è dunque aumentata del 17% nel corso dell’ultimo semestre e del 64% nei dodici mesi. I vettori low cost operanti negli scali milanesi sono 20: rispetto alla scorsa stagione invernale si registra in particolare l’entrata di Clickair (avvenuta in estate e confermata per l’inverno) con un volo giornaliero da 19
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 20 Malpensa a Valencia. Notevole è stato inoltre l’incremento – sempre rispetto all’inverno scorso – delle partenze settimanali da parte di: Æ easyJet: da 135 a 225, con nuovi collegamenti domestici su Bari, Cagliari, Catania ed Olbia, ed internazionali su Barcellona, Bristol, Bucharest, Marrakech e Praga; tutti da Malpensa. Æ Ryanair, che continua ad espandere la base di Orio, aggiungendo in un anno ben 7 destinazioni: Alicante, Brema, Bristol, Cracovia, Dusseldorf, Nottingham, oltre a quella domestica di Lamezia Terme. Æ MyAir: da 47 a 90, aggiungendo su Malpensa collegamenti con Bari, Brindisi, Bucharest, Catania, Marrakech e Reggio Calabria; Æ Vueling: da 28 a 52, attivando il Malpensa-Parigi e il Malpensa-Siviglia, e raddoppiando le frequenze giornaliere su Madrid. La tabella seguente mostra l’offerta complessiva di collegamenti del sistema milanese nella presente stagione. Fig 3.15 – Vettori low cost e partenze settimanali nel sistema aeroportuale milanese (winter 2007) Linate Malpensa Orio al Serio Totale Ryanair 226 226 easyJet 14 211 225 MyAir.com 23 67 90 Volareweb.com 44 40 84 Vueling Airlines 52 52 Air Berlin 50 50 Wind Jet 21 7 28 SkyEurope 20 20 germanwings 13 13 Transavia.com 13 13 TUIfly 10 10 Wizz Air 9 9 Belle Air 4 4 8 Atlas Blue 7 7 Clickair 7 7 Air Italy 6 6 blue-express.com 6 6 Blue Air 5 5 Jet2.com 3 3 Sterling 3 3 Total 79 372 414 865 Fonte: Elaborazioni CERTeT su Programmi operativi delle compagnie aeree Lo scalo più importante dal punto di vista del fenomeno low cost nell’ambito del sistema milanese è dunque quello di Bergamo che fa registrare il 48% dell’offerta totale dei tre scali. Nel corso dell’ultimo anno tuttavia anche Malpensa ha puntato in modo crescente sul settore low cost, introducendo rispettivamente ben 172 partenze in più, contro i 53 aggiuntivi di Bergamo Orio al Serio. Effetto di questa generalizzata apertura al settore low cost è la diminuzione della quota del vettore a basso costo principale; Ryanair, che un anno fa operava il 31% dei voli del sistema, adesso conta per 20
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 21 il 26%; easyJet grazie all’espansione su Malpensa lo ha quasi raggiunto (opera appena un volo in meno e raggiunge 20 destinazioni contro le 26 della compagnia irlandese). Le compagnie a basso costo italiane rivestono dunque a Milano ancora un ruolo secondario: insieme contano per il 24% del totale (il 23% un anno fa), e sono capeggiate da MyAir.com (90 voli da Linate e anche da Malpensa), che ha superato Volareweb.com (84 voli); WindJet è rimane statica (28 voli: 21 su Linate) rispetto all’inverno scorso, mentre blue-express.com diminuisce l’offerta da 11 a 6. La figura di seguito individua le direttrici da Milano che si sono più sviluppate negli ultimi dodici mesi in termini di frequenze: il mercato low cost più vitale per la città lombarda risulta essere nell’utimo anno quello francese, dal momento che sono stati aggiunti 36 voli low cost; in quello domestico invece i voli in più sono 35. Di seguito si trovano paesi dai mercati tradizionalmente più maturi, a suggerire che il mercato low cost non ha ancora esaurito (almeno su Milano) la fase iniziale del proprio sviluppo. Fiorisce sensibilmente il mercato est-europeo: sia verso la Repubblica Ceca che verso la Romania si registrano 13 collegamenti in più a settimana rispetto all’inverno scorso. Fig. 3.16 – Mercati low cost in maggiore evoluzione per Milano (voli settimanali in più, inverno 2007 vs inverno 2006) Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree 4 Analisi del mercato low cost: le compagnie Ranking dei vettori I vettori low cost europei offrono in totale, nella prima settimana di giugno 2007, 27.321 voli: una lieve flessione rispetto alla favorevole stagione estiva (i voli erano 29.815), ma con una crescita piuttosto significativa rispetto all’inverno scorso (+26%); tale offerta rappresenta il 20% della capacità totale offerta in Europa (un anno fa era il 17%). La tabella presenta le caratteristiche delle compagnie low cost in Europa. 21
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 22 4 Fig. 4.1 – Descrizione delle compagnie low cost in Europa (inverno 2007/08) Airline Notes Air Arabia Low Cost degli Emirati Arabi Uniti, ha una flotta di 11 A320. In ambito europeo collega UAE Istanbul a Sharjah con 2 voli settimanali. Air Berlin Air Berlin è ormai la seconda compagnia tedesca dopo Lufthansa per traffico passeggeri Germany (19,7 pax nel 2006), dopo l’acquisizione di dba. Raggiunge 65 città in 16 paesi con una flotta di 133 velivoli. Il modello di business non è puramente low cost in quanto offre alcuni servizi come voli in connessione, frequent flyer program, servizi a bordo; opera pure voli charter ed ha recentemente acquisito l’operatore charter tedesco LTU. Air Italy Fondata nel 2005, Air Italy opera collegamenti sia charter che a basso costo; questi Italy ultimi fanno capo principalmente allo scalo di Verona e raggiungono 11 altre destinazioni con 7 Boeing. Atlantic Air Lift Low cost francese basata a Nantes, opera un collegamento con Ile d’Yeu con un France turboelica Cessna. Atlas Blue Vettore basato a Marrakech, collega 17 città in 6 paesi. Opera anche voli charter. Morocco Belle Air Compagnia low cost che collega la base Tirana a 14 città italiane con tre velivoli. Albania Blue Air Low cost rumena con base a Bucarest Baneasa, collega 18 città in 7 paesi, con una Romania flotta di 8 B737. blue-express.com Vettore low cost di Blue Panorama Airlines, ha base a Roma e collega 7 destinazioni in Italy Italia e Francia, con 2 B737, più tre B737-400 di Blue Panorama. bmibaby Low cost inglese (controllata da British Midlands) con flotta di 20 velivoli con cui United Kingdom raggiunge 24 città in 8 paesi. La base principale è a Birmingham. centralwings Basata a Lodz e controllata da LOT, centralwings ha, tra gli altri, collegamenti con 21 Poland città in Europa Orientale. La flotta è composta da 9 B737. Clickair Low cost spagnola, che collega 46 città in 18 paesi con base a Barcellona e una flotta di Spain 25 Airbus A320. Controllata all’80% da Iberia. 4 Occorre precisare che, dal momento che non si considerano i collegamenti interni all’Europa Orientale, l’offerta delle compagnie low cost basate in quest’area risulta sottorappresentata. 22
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 23 Airline Notes 5 easyJet La compagnia ha la sua base principale a Luton. Ha un network di 72 città in 22 paesi, United Kingdom che collega con una flotta di 110 A319 e 30 B737-700. flyglobespan Basata a Edinburgo, in Scozia, flyglobespan collega 20 città in 8 nazioni diverse, tra cui United Kingdom gli USA. La flotta è composta da 17 Boeing. germanwings Basata a Colonia, germanwings collega 42 città in 21 paesi con una flotta di 27 Airbus. Germany Posseduta da Eurowings, che è controllata al 49% da Lufthansa. Icelandair Basata a Reykjavik, la compagnia islandese effettua collegamenti tra 15 città in 9 paesi con una flotta composta da B757. Intersky Low cost austriaca che college 8 città in 3 paesi, con base a Bregenz (Friederichshafen). Austria La flotta è composta da 3 Dash 800. Jet2.com Low cost britannica con base a Leeds. Collega 26 città in 12 paesi, con una flotta di 29 United Kingdom Boeing. Parte del gruppo Dart, oggi è un unico brand che opera anche i voli charter e cargo prima sotto il nome di Channel Express. Jet4you Low cost con base a Casablanca, che collega 4 città marocchine a 4 città in Belgio e Morocco Francia, con una flotta di 4 B737-400. MyAir.com Controllata al 99,67% dalla spagnola Lte International Airways e basata a Bergamo, Italy collega 25 città in 14 paesi con una flotta di 8 A320 e 4 CRJ900. NIKI Compagnia basata a Vienna e posseduta da Air Berlin e da Niki Lauda. Collega 15 città Austria in 16 paesi, con una flotta di 8 Airbus. Norwegian Air Shuttle Basata a Oslo, la low cost scandinava ha recentemente acquisito FlyNordic. Raggiunge Norway 44 destinazioni in 22 paesi, con una flotta di 26 B737-300. Ryanair Compagnia low cost con sede a Dublino e base principale a Stansted, ha un network di Ireland 125 destinazioni in 24 paesi. La flotta, di 159 unità, è composta interamente da B737- 800. 6 SkyEurope Low cost slovacca che annovera nel network, tra gli altri, 30 città in 17 paesi europei. La Slovakia flotta è composta da 14 Boeing. 5 In questa sede si considera congiuntamente l’attività di easyJet e easyJet Switzerland. 6 In questa sede si considerano congiuntamente le attività di SkyEurope e SkyEurope Hungary. 23
Analisi periodica dell’accessibilità aerea low cost – orario invernale 2007/08 24 Airline Notes Sterling Low cost con sede in Islanda e base a Copenhagen (Danimarca). Collega 26 città in 14 Iceland paesi con una flotta di 27 Boeing. È posseduta, assieme ad Icelandair, da FL Group. Thomsonfly Parte del gruppo TUI, è destinata ad essere rinominata con il brand TUIfly nel 2008. Attualmente collega 26 città in 10 paesi con 48 Boeing. La base principale è a Manchester; opera anche voli charter. Transavia.com Low cost posseduta da AF/KLM; opera, comprendendo la “sorella” Transavia.com The Netherlands France, 27 Boeing dalla base di Amsterdam, collegando 43 città in 14 paesi. TUIfly Nata nel 2007 dalla fusione di Hapagfly e Hlx.com, offre voli charter e low cost. Basata a Germany Colonia e Hannover, collega 63 città in 15 paesi con una flotta di 49 B737. Volare Volare è stata acquistata da Alitalia nell’aprile 2006; la compravendita è però da allora Italy oggetto di ricorsi, ancora irrisolti, da parte di AirOne. Attualmente il vettore collega 7 città in 6 paesi, con 4 A320 e 1 MD83, con base a Linate. Vueling Low cost spagnola con base a Barcellona, collega 22 città in 7 paesi con una flotta di 23 Spain A320-200. È posseduta da fondi d’investimento spagnoli. WindJet Low cost con base a Catania, serve, con una flotta di 12 A319 o 320, 15 destinazioni in Italy 5 paesi. WizzAir Low cost ungherese con base in Polonia (Katowice), WizzAir ha una flotta di 15 A320- Hungary 200 con cui collega tra l’altro 36 città in 16 paesi europei. Fonte: elaborazioni CERTeT su programmi operativi delle compagnie aeree Le compagnie principali, Ryanair ed easyJet, offrono rispettivamente 6.225 e 5.395 voli in Europa, servendo un network di 125 e 75 città. Il vettore irlandese dunque adotta una strategia di collegamento molto più estensiva, mentre easyJet ha un network relativamente ridotto ma lo copre con frequenze medie più elevate. Il terzo vettore è Air Berlin, con 3.689 voli su un network di 65 destinazioni, seguito da un’altra compagnia tedesca, TUIfly (1.053 voli su 63 città). Le compagnie italiane figurano al quattordicesimo posto per estensione del network (con le 25 destinazioni di MyAir.com), al ventunesimo (Volareweb.com con 16 destinazioni) e al ventiquattresimo (WindJet con 15). Rispetto all’anno scorso si segnala un notevole incremento dell’offerta di voli da parte di Air Berlin (+115%) e della stessa MyAir (+126%, da 174 a 393 voli settimanali). Di seguito si riporta il grafico illustrativo delle quote di mercato delle low cost europee per numero di voli effettuati. 24
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