IN CINA Appunti di Viaggio - Festa dell' intercultura 2015 Delle scuole partitarie della Fism - Scuola Infanzia Masaccio

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Festa dell' intercultura 2015
Delle scuole partitarie della Fism
           di Treviso

PASSAGGIO
  IN CINA
  Appunti di Viaggio
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Chi è la Fism
(federazione italiana scuole materne)
Fism Treviso è la federazione che promuove,
tutela e assiste le scuole dell’infanzia non statali
ed i servizi alla prima infanzia di ispirazione cri-
stiana di Treviso e provincia, gestite da istituzio-
ni parrocchiali, enti morali, IPAB e Associazioni
di Genitori di ispirazione cristiana.
Le scuole federate, seppur non gestite da co-
muni o dallo stato, assolvendo a una funzione
pubblica e rispettando determinati parametri di
qualità, sono scuole paritarie, ai sensi della L.
62/2000 (legge emanata in attuazione dell’art. 33
della Costituzione Italiana).
L’attività della Fism e delle scuole federate si
ispira ad una visione cristiana dell’uomo, del
bambino, del mondo, della vita, della cultura:
fa propri i principi contenuti nei documenti
internazionali sui diritti dell’infanzia e sanciti
dalla Costituzione Italiana, accoglie le direttive e
le Indicazioni del Ministero dell’istruzione, opera
in piena autonomia, ma in stretta collaborazione
con la Chiesa locale e con gli orientamenti della
C.E.I.
Il testo che guida l’azione programmatica delle
insegnanti è il testo delle “INDICAZIONI NA-
ZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRU-
ZIONE” settembre 2012.
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Dal testo delle Indicazioni 2012

La società negli ultimi anni è cambiata molto         guire il suo compito che è essenzialmente inse-
velocemente e la scuola ha cercato sempre di          gnare a stare al mondo. Quindi cosa insegnare
intercettare e anticipare questi cambiamenti.         se il mondo cambia velocemente? La scuola si
Usando le parole delle Indicazioni 2012:              deve impegnare ad“offrire agli studenti occasio-
“In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il          ni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi
passaggio da una società relativamente stabile        culturali di base; far sì che gli studenti
a una società caratterizzata da molteplici cam-       acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari
biamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario       per apprendere a selezionare le informazioni;
è ambivalente: per ogni persona, per ogni comu-       promuovere negli studenti la capacità di elabo-
nità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi   rare metodi e categorie che siano in grado di
che le opportunità”.                                  fare da bussola negli itinerari personali; favorire
Cambiamenti di diversa natura, ma che hanno           l’autonomia di pensiero degli studenti, orientan-
messo in discussione e hanno posto interroga-         do la propria didattica alla costruzione di saperi
tivi seri alla scuola non più oggi unica agenzia      a partire da concreti bisogni formativi”.
di formazione per le nuove generazioni (“Oggi         Educare quindi non è un lavoro semplice,
l’apprendimento scolastico è solo una delle tante     coinvolge in primis la famiglia, poi la scuola e
esperienze di formazione che i bambini e gli          tutte le altre agenzie educative locali e non, reali
adolescenti vivono e per acquisire competenze         e virtuali.
specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti       Coniugare il tutto è complesso.
scolastici”).                                         “Non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà
La scuola non può né deve rinunciare a perse-         che la sfida educativa presenta! Educare
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non è un mestiere, ma un atteggiamento,                 tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, es-
un modo di essere; per educare bisogna                  sere rassicurati nella molteplicità del proprio fare
uscire da se stessi e stare in mezzo ai gio-            e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale
vani, accompagnarli nelle tappe della loro              allargato, imparare a conoscersi e ad essere
crescita mettendosi al loro fianco. Donate              riconosciuti come persona unica e irripetibile.
loro speranza, ottimismo per il loro cammino            Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di
nel mondo. Insegnate a vedere la bellezza               identità: quelle di figlio, alunno, compagno, ma-
e la bontà della creazione e dell’uomo, che             schio o femmina, abitante di un territorio, mem-
conserva l’impronta del Creatore.                       bro di un gruppo, appartenente a una comunità
Ma, soprattutto, siate testimoni con la vostra          sempre più ampia e plurale, caratterizzata da
vita di quello che comunicate.”                         valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.
(Papa Francesco)                                        Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia
                                                        in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione
E la scuola dell’infanzia nello specifico?              nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter
“La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si       esprimere insoddisfazione e frustrazione ela-
rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai       borando progressivamente risposte e strategie;
sei anni di età ….                                      esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare
Essa si pone la finalità di promuovere nei bam-         alle decisioni esprimendo opinioni, imparando
bini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della   ad operare scelte e ad assumere comportamenti
competenza e li avvia alla cittadinanza … Con-          e atteggiamenti sempre più consapevoli.
solidare l’identità significa vivere serenamente        Acquisire competenze significa giocare,
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muoversi, manipolare, curiosare, doman-                 orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e
dare, imparare a riflettere sull’esperienza             della natura.”
attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il          Accanto al consolidare l’identità e allo sviluppare
confronto tra proprietà, quantità, caratteristi-        l’autonomia c’è l’acquisire competenza e il vive-
che, fatti; significa ascoltare, e comprendere,         re le prime esperienze di cittadinanza: il sapere,
narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare           il saper fare non sono disgiunte dal saper essere
azioni ed esperienze e tradurle in tracce per-          e dal contesto in cui la scuola è inserita.
sonali e condivise; essere in grado di descri-          La scuola non è più chiusa e autoreferenziale,
vere, rappresentare e immaginare, “ripetere”,           ma è chiamata ad aprirsi alle altre scuole che
con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni           hanno accolto o accoglieranno i suoi studenti
ed eventi con linguaggi diversi.                        (continuità verticale) e alle famiglie e al territorio
Vivere le prime esperienze di cittadinanza signi-       (continuità orizzontale).
fica scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva    “La scuola persegue una doppia linea forma-
importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi       tiva: verticale e orizzontale. La linea verticale
sempre meglio conto della necessità di stabilire        esprime l’esigenza di impostare una formazione
regole condivise; implica il primo esercizio del        che possa poi continuare lungo l’intero arco
dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’a-         della vita; quella orizzontale indica la necessità
scolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e     di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli
alle diversità di genere, il primo riconoscimento       attori extrascolastici con funzioni a vario titolo
di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre   educative: la famiglia in primo luogo”.
le fondamenta di un comportamento eticamente            Costruire reti con famiglie e territorio non è faci-

Il progetto Service Learning
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le, ma è vitale per ottenere risultati più efficaci.   servizio.
Ed è in quest’ottica che si inserisce il service       Si può definire il SL quella attività che consente
learning.                                              agli studenti di acquisire conoscenze e compe-
Il progetto Service Learning                           tenze impegnandosi attivamente in una attività
Il SERVICE LEARNING (SL) O APPREN-                     che affronta e cerca di risolvere un problema
DIMENTO SERVIZIO è una metodologia di                  reale della comunità.
insegnamento che combina lo studio, che                È importante non confondere il SL con le
avviene all’interno della scuola, con l’impegno in     esperienze di volontariato, che hanno senz’altro
favore della comunità locale. Affinché si possa        un importante valore formativo, ma non sono in
parlare effettivamente di SL occorre che questo        genere caratterizzate dall’analisi e dall’approfon-
legame non sia casuale o sporadico, ma che lo          dimento teorico di un problema e dalla ricerca
studio sia effettivamente finalizzato a dare un        di possibili soluzioni. Il volontario partecipa ad
contributo alla soluzione di un problema reale         attività sociali che incontrano senz’altro i bisogni
della comunità locale. Questo contributo ha un         della comunità, ma il suo impegno si limita
lato intellettuale – l’approfondimento teorico del     all’azione.
problema – ed un lato pratico, consistente in          Nel SL invece l’azione è preceduta ed ac-
attività concrete di servizio sociale. Il SL è un      compagnata dallo studio e dalla riflessione e
modo diverso di fare scuola.                           l’accento è posto al tempo stesso sulla comunità
Altro elemento fondamentale del SL è il protago-       e sul singolo: l’attività deve migliorare la realtà
nismo degli studenti: sono chiamati a parteci-         sociale, contribuendo alla soluzione di qualcuno
pare attivamente durante tutto l’apprendimento         dei suoi problemi, ma far crescere anche lo stu-

                       Le Fasi del Service Learning
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dente, consentendogli di acquisire competenze             FASE 3. ESECUZIONE
essenziali.                                               È la fase dell’azione. Tutto ciò che è stato
                                                          precedentemente progettato da studenti, inse-
Fasi del Service learning                                 gnanti e territorio viene attuato. È il momento
FASE 1. SI PRESENTA IL PROBLEMA                           più delicato del progetto, quello da cui dipende
Come insegna l’apprendimento per competenze               la sua riuscita o meno. Può essere che ci si
si parte da un problema. È molto importante               trovi ad affrontare degli imprevisti e che sia
che si tratti di un problema reale della comunità,        necessario cambiare in corso d’opera, pur senza
poiché il SL è finalizzato ad offrire un servizio         stravolgere la natura del progetto.
effettivo, per quanto modesto possa essere.
                                                          FASE 4. VALUTAZIONE
FASE 2. IL LAVORO DI RIFLESSIONE                          La fase di valutazione è probabilmente la più
Una volta identificato il problema bisogna chie-          difficile. Cosa valutare? Gli apprendimenti degli
dersi cosa esattamente la scuola può fare per             studenti, certo.
affrontarlo. In questa fase bisogna considerare           Ma anche la loro soddisfazione, così come la
le risorse (anche economiche) a disposizione              soddisfazione delle persone cui è indirizzato il
della scuola ma anche le possibili partnership ed         progetto. Quante persone hanno partecipato?
il lavoro di rete. Quali realtà a livello locale si oc-   L’iniziativa ha avuto qualche eco sulla stampa
cupano del problema che ci interessa? Con chi             locale? Ha suscitato una qualche forma di dibat-
è possibile collaborare? Quale contributo può             tito pubblico?
venire dall’amministrazione locale? La comples-           In tutte le fasi del progetto il coinvolgimento degli
sità di questa fase dipende, naturalmente, dal            studenti deve essere massimo. Il SL è un’impre-
problema che ci si propone di affrontare.                 sa comune di studenti e docenti al servizio della
                                                          comunità.

Le Fasi del Service Learning
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Intercultura   Incipit

2015
               Veneto e soprattutto la provincia di Treviso, dopo anni di emi-

               grazioni, è oggi diventata terra di immigrazione. Lo straniero

“Passaggio     è percepito in primis come elemento destabilizzante, come un

in Cina”       problema e come tutte le cose nuove che non si conoscono

               fanno paura.
Appunti di     Le indicazioni registrano anche il cambiamento sociale che la

Viaggio        scuola è chiamata ad affrontare:

                              “Una molteplicità di culture e di lingue sono entra-

                              te nella scuola. L’intercultura è già oggi il modello

                              che permette a tutti i bambini e ragazzi il riconosci-

                              mento reciproco e dell’identità di ciascuno. A cen-

                              tocinquanta anni dall’Unità, l’Italiano è diventata la

                              lingua comune di chi nasce e cresce in Italia al di

                              là della cittadinanza italiana o straniera. La scuola

                              raccoglie con successo una sfida universale, di

                              apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglian-
                              za nel riconoscimento delle differenze”.

               La festa dell’intercultura nasce nel 2008 con l’intento di valo-

               rizzare la diversità come un valore, una risorsa. Di fronte ai

               cambiamenti epocali a cui si sta assistendo è importante

               		                   conoscere l’altro e rispettarlo

               			                              abbandonando pregiudizi e

               		                             stereotipi che ci condizionano.
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Nell’arco degli anni si sono evidenziate particolarità e singola-

rità di diverse culture, facendo un po’ il “giro dei continenti”.

I bambini si avvicinano di volta in volta ai popoli usando gli

strumenti a loro più congeniali: il gioco, la fantasia ed i cinque

sensi.

 Durante quello che diventa un vero e proprio viaggio di sco-

    perta i bambini e non solo hanno l’opportunità di conoscere

         fiabe diverse da quelle solitamente lette, imparare canti

           e danze, assaggiare cibi e bevande nuovi e di giocare

              con gli animali e i personaggi di quei luoghi lontani.

                La festa si svolge il 3° venerdì di maggio

                   al parco Egerland di Riese Pio X, e

                     partendo otto anni fa, accoglieva

                       una quindicina di scuole, che con

                         il passare del tempo sono

                           diventate cinquanta. Oramai

                             è divenuto un appuntamento di

                             incontro e di scambio tra scuole, tra

                             bambini, tra famiglie…

                         tra culture.
Introduzione
Quest’anno è emersa l’esigenza di conosce-                primis a fare ricerca, ad organizzare i materiali, a

re un’etnia presente così numerosa nel nostro             preparare tutto il necessario per l’accoglienza degli

territorio ma così poco nota, se non per qualche          ospiti alla festa, loro e le loro famiglie. Attraverso la

stereotipo. Qualche bambino è tornato a scuola            continua comparazione di stili, modalità, tradizioni,

dopo le vacanze portando foto e degli strani oggetti      sapori ecc., i bambini percorreranno il sentiero

(bacchette) e per questo con i bambini abbiamo            della conoscenza dell’altro ma anche ri-scoprendo

deciso di fare un lavoro di ricerca e di dedicare la      la propria identità culturale.

nostra tradizionale festa dell’intercultura ad una        Il fine del nostro progetto è la realizzazione di

tra le culture più antiche di cui si abbia memoria:       un libretto, (niente più di un diario di bordo) che

quella Cinese.                                            documenti la nostra attività e le scoperte fatte e di

Per far questo si sono coinvolte: le famiglie cinesi      pubblicarlo per condividere e divulgare il nostro

che risiedo nel territorio (la famiglie dei bambini ci-   lavoro presentandolo alla comunità ed alla società

nesi della nostra scuola), l’amministrazione locale,      civile.

le associazioni culturali come “Ostrega”, esperti in      solo attraverso la reciproca conoscenza ci può

dinamiche interculturali e la scuola di arti grafiche     essere la vera inclusione e questo è un messaggio

“Rosselli” per il supporto grafico.                       che non ha età!

I veri protagonisti sono i bambini, sono loro in
Le tappe                                            2° SI PARTE ! IL NOSTRO LUNGO VIAGGIO

                                                    DIARIO DI BORDO
1° LA FORMAZIONE
                                                    Il 20 di febbraio è arrivato nella nostra scuola un
Per poter lavorare e “condurre” i bambini nella
                                                    pacco ed una lettera di un amico che arrivavano
ricerca, è prima essenziale è formare gli adulti.
                                                    da lontano.
Per questo motivo, avvalendosi di un’esperta
                                                    Ciao amici, mi chiamo Xiao ed arrivo da un paese
(una mediatrice culturale), le nostre maestre e
                                                    molto grande e molto lontano, da un po’ abito qui
i nostri genitori si sono ritrovati per imparare.
                                                    vicino, e sto imparando la vostra lingua e le vostre
È stato un momento di confronto tra oriente ed
                                                    abitudini, alcune sono tanto diverse dalle mie.
occidente, per andare insieme oltre ai consueti

stereotipi, presenti in tutte le culture.

“È stata un’occasione per riflettere su ciò che

davvero si conosce dell’altro, confermando

o smentendo proprie e generali convinzioni,

approfondendo invece, specificità e

ricchezze di ciascuno”.
Volete conoscerle e fare un bel viaggio con me?    bini sulla diversità:

Oggi vi ho portato un mio vestito, la cosa da      “Ma cosa c’è disegnato?”

mangiare che mi piace tanto e poi ho mandato       “Ma io no capisco cosa vuol dire …”

alla vostra scuola un video della mia nonna e le   “Mi sembrano le scritte che ci sono dove mio

sue amiche che fanno una ginnastica particolare    fratello va a fare Karate “

… vedrete come si divertono !                      Eravamo curiosi di scoprire il contenuto: cosa ci

Se vi va ci sentiamo tra qualche giorno ….         poteva stare in un pacco così?

Ciao da Xiao                                       Alla fine abbiamo scoperto che all’interno del

Da qui la discussione ed il confronto con i bam-   pacco c’erano bacchette e abiti tipici.

                                                   Con l’aiuto dei nostri compagni di classe Cinesi,

                                                   proviamo ad usare le bacchette ed ad entrare

                                                   nei panni degli altri, mettendo i vestiti di questi

                                                   amici.

                                                   Parte così la nostra esperienza di ricerca-a-

                                                   zione, coinvolgendo famiglie cinesi, o solo che

                                                   sono andate in Cina, per far portare scuola

                                                   qualunque cosa ci potesse far viaggiare fino alla

                                                   Grande Muraglia… e così partono i ...
nostri laboratori …
        Grazie al contributo dell’associazione           - Sono tornato perché l’acqua è molto
        “Ostrega” abbiamo ascoltato una storia che       profonda - disse imbarazzato, - non posso
                                                         attraversare il fiume.
        viene da molto lontano
                                                         - Sei sicuro? Io penso invece che l’acqua sia
“Un cavallino viveva nella stalla con la madre e non     poco profonda - replicò la madre.
era mai uscito di casa, né si era mai allontanato dal    - È quello che mi ha detto il vecchio bue, ma
suo fianco protettivo.                                   lo scoiattolo insiste nel dire che il fiume è pe-
Un giorno la madre gli disse: - È ora che tu esca e      ricoloso e che ieri è annegato un suo amico.
che impari a fare piccoli commissioni per me. Porta      - Allora l’acqua è profonda o poco profon-
questo sacchetto di grano al mulino!                     da? prova a pensare con la tua testa.
Con il sacco sulla groppa, contento di rendersi utile,   - Veramente non ci ho pensato.
il puledro si mise a galloppare verso il mulino.         - Figlio mio, non devi ascoltare i consigli
Ma dopo un po’ incontro sul suo cammino un fiume         senza riflettere con la tua testa.
gonfio d’acqua che fluiva gorgogliando                   Puoi arrivarci da solo. Il bue è grande e
- Ma cosa devo fare? potrò attraversare?                 grosso e pensa naturalmente che il fiume sia
Si fermò incerto sulla riva. Non sapeva a chi chiedere   poco profondo, mentre lo scoiattolo è così
consiglio. Si guardò attorno e vide un vecchio bue       piccolo che può annegare anche in una poz-
che brucava lì accanto. Il cavallino si avvicinò e gli   zanghera e pensa che sia molto profondo.
chiese:                                                  Dopo aver ascoltato le parole della madre, il
- Zio, posso attraversare il fiume?                      cavallino si mise a galoppare verso il fiume
- Certo, l’acqua non è profonda, mi arriva appena al     sicuro di sé.
ginocchio, vai tranquillo.                               Quando lo scoiattolo lo vide con
Il cavallino si mise a galoppare verso il fiume, ma      le zampe ormai dentro il fiume,
quando stava proprio sulla riva in procinto di attra-    gli gridò:
versare, uno scoiattolo gli si avvicinò saltellando e    - Allora hai deciso di annegare?
gli disse tutto agitato: -Non passare, non passare! È    - Voglio provare ad attraver-
pericoloso, rischi di annegare!                          sare.
- Ma il fiume è così profondo? - Chiese il cavallino     E il cavallino scoprì che
confuso.                                                 l’acqua del fiume non era né
- Certo, un amico ieri è annegato - raccontò lo sco-     poco profonda come aveva
iattolo con voce mesta.                                  detto il bue, né troppo pro-
Il cavallino non sapeva più a chi credere e decise di    fonda come aveva detto lo
tornare a casa per chiedere consiglio alla madre.        scoiattolo.

        Una favola cinese
Ma anche danze e divertimento. Noi insegnanti        tutto sommato, non siamo cosi lontani.
non si è riusciti a trovare molto sulle danze per    Non può esserci cucina senza spezie e quindi …
bambini. Abbiamo chiesto alle famiglie cinesi e      apriamo i nasi…
contattato un esperto in sonorità interculturali     Nulla si imprime nella memoria olfattiva dei
Mirco Castello e insieme abbiamo scoperto nuo-       bimbi come il profumo delle spezie, infatti orga-
vi suoni e nuovi movimenti. Abbiamo ballato con      nizzando sui tavoli spezie di tutti i tipi, ognuno
i bimbi … e non solo … la danza del thè, quella      ha riconosciuto quelle usate nella cucina di casa
del cavallino, ed una benaugurale di inizio anno     sua, e davvero ogni cultura ha i suoi aromi pre-
sotto il dragone…                                    feriti… ed ecco che Xiao ha subito ritrovato quel-
Uhmmmm… tutto questo lavorare e giocare              le più familiari : cannella, anice stellato, chiodi di
mette appetito!                                      garofano, pepe e chiodi di garofano. Ma …
Abbiamo scoperto che per il popolo cinese il thè     Anna : “ Beh, anche la mia mamma le sa usare
ha una vera e propria ritualità, non è semplice-     per far da mangiare”
mente assumere una bevanda per dissetarsi.           Bjordy: “ E anche la mia usa questa…”
Nei nostri laboratori di cucina, con la collabo-     Ed anche qui ci si ritrova tutti insieme seduti
razione delle cuoche, abbiamo preparato il riso      lungo la stessa via delle spezie …
alla cantonese, il tofu, i vermicelli ed il cavolo   Le tradizioni
           brasato, condito da qualche goccia

             di soia (immancabile nelle ricette

              cinesi).

                Tutti gusti particolari, ma che

                  alcuni bambini hanno già as-

                   saggiato (“io questo lo mangio

                    quando vado al ristorante”),

                     questo a dimostrare che
Ci sono però modalità che sono identificative di     Senza quel abbigliamento così confortevole, al

una cultura:                                         popolo cinese non sarebbe possibile sperimen-

insegn.“Con cosa mangiamo tutto il buon cibo         tare l’antica arte del thai chi, quel muoversi si-

che abbiamo preparato?”                              nuoso che mette in contatto con tutto l’universo,

Luca: “Ovvio con la forchetta!”                      in una condivisione di energie. Pare che il thai

Xiao: “ Io a casa con i bastoncini!”                 chi sia svolto al mattino, al sorgere del sole per

Insegn. “Ed allora ci proviamo tutti, ma che bella   poter meglio assimilare le energie necessarie

esperienza ! “                                       per lo svolgimento delle attività giornaliere. Que-

Dopo un po’, visto l’esito non troppo felice…        sta strana ginnastica viene eseguita con una

Akram: “ Io quando vado in Marocco dai miei          musica che aiuta la meditazione. E’ un’arte così

nonni mangio con le mani !”                          speciale che mette in sintonia corpo e mente,

… ed ecco : ogni cultura risolve a suo modo …        per partire alla grande con la giornata!

Ma tradizione è anche l’abbigliamento, e così        Rebecca: “Sembra quasi che le mani diventino

si riprendono i vestiti arrivati come dono, li       nuvole”

ammiriamo e cerchiamo                                                          Natura
di scoprirne di più, ad                                                        C’è un animale che più

esempio il cappello e                                                          di ogni altro ricorda la

quell’abbigliamento così                                                       Cina: il Panda gigante.

comodo …                                                                       Con i suoi occhioni

Tradizioni, natura e ....
cerchiati è divenuto anche simbolo del WWF …           il Fior di Loto
ecco a chi ci ha portato la ricerca sulla flora e la   Tra le tante piante conosciute, si è scelto il Fior
fauna di un paese grande come la Cina;                 di Loto, un fiore dai tratti semplici, delicato ma
ma la Cina non accoglie solo il gigante “masche-       robusto ed in atteggiamento di propensione
rato”, ma anche altri affascinanti animali come        verso l’alto e di apertura, quasi ad accogliere,
l’anatra mandarina, la tigre di Amoy, il cammello      assomiglia alle ninfee, ma non lo è, è carnoso
bactranius…                                            come le magnolie, ma non lo è … è un fiore tra
Yash:” anche dove vivono i miei zii, in India, ci      le culture !
sono le tigri, e sono grandi e feroci!”                Ed è proprio UN FIORE di LOTO che tutte le
Akram:” E dai miei zii ci sono i cammelli”             scuole costruiranno e diventerà il dono che le
E poi c’è un animale che popola le fantasie di         diverse scuole si scambieranno in occasione
molti, e che nelle feste Cinesi la fa da padrone,      della festa.
un animale mitico, ancestrale, che porta con sé

paure ma anche buoni auspici: Il dragone !
Unità di Apprendimento: “ Sto bene con gli altri e li conosco” o “ Il villaggio più grande”

                                                        Traguardi di competenza
    Sé e l'altro: sviluppa il senso dell'identità personale,       ambientali; controlla lʼesecuzione del gesto, valuta il
    percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento,
    esprimerli in modo sempre più adeguato; riflette, si           nella danza
    confronta e discute con gli adulti e gli altri bambini e       Immagini, suoni, colori: comunica, esprime emozioni,
    comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione fra        racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio
    chi parla e chi ascolta; riconosce i più importanti segni      del corpo gli consente; utilizza materiali e strumenti,
    della sua cultura e del territorio                             tecniche espressive e creative; segue con curiosità e
    Corpo e movimento: vive pienamente la propria                  piacere spettacoli di vario tipo
    corporeità; prova piacere nel movimento e sperimenta           Discorsi e parole: Il bambino usa la lingua italiana, sa
    schemi posturali e motori, li applica nei giochi               esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti,
    individuali e di gruppo, anche con lʼuso di piccoli            argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che
    attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni            utilizza in differenti situazioni comunicative
                                                      Evidenze osservabili
    SE' E L'ALTRO Formula ipotesi e riflessioni sui doveri e verbale, danze, drammatizzazioni, giochi di mimo,
    sui diritti, sulla giustizia, sulla corretta convivenza, sulle esegue giochi di movimento individuali e di squadra
    regole, collabora nel gioco e nel lavoro, portare aiuto,       rispettando i compagni, le cose, le regole
    osservare le regole poste dagli adulti e condivise nel         IMMAGINI, SUONI, COLORI: comunica, esprime
    gruppo, osserva comportamenti rispettosi e di                  emozioni, racconta utilizzando il linguaggio del
    accoglienza verso i compagni nuovi o portatori di              corpo/materiali e strumenti/tecniche espressive e
    elementi di diversità per provenienza, condizione,             creative, Realizza giochi simbolici, realizza manufatti
    lingua                                                         plastici e grafici con accuratezza e utilizzando diverse
    CORPO E MOVIMENTO: Controlla i propri movimenti                tecniche manipolative e coloristiche
    per evitare rischi per se e per gli altri; osserva compor- DISCORSI E PAROLE: Utilizza in modo pertinente
    tamenti atti a prevenire rischi, esprimere intenzional-        parole e frasi imparate, recita brevi e semplici filastroc-
    mente messaggi attraverso il corpo: espressione non            che, canta canzoncine imparate a memoria
                         Conoscenze                                                             Abilità
    1. IL SE' E L'ALTRO                                            Partecipare attivamente alle attività, ai giochi (anche di gruppo),
    Le Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di             alle conversazioni, Manifestare interesse per i membri del
    appartenenza, Usi e costumi di altri Paesi                        gruppo: ascoltare, prestare aiuto, interagire nella comunicazio-
                                                                      ne, nel gioco,nel lavoro, collaborare con i compagni per la
                                                                      realizzazione di un progetto comune; aiutare i compagni più
                                                                      giovani e quelli che manifestano difficoltà o chiedono aiuto;
                                                                      conoscere l'ambiente culturale attraverso l'esperienza di alcune
                                                                      tradizioni e la conoscenza di alcuni beni culturali
    2. CORPO E MOVIMENTO                                              comunicare, esprimere emozioni, raccontare utilizzando il
    Il proprio corpo e i suoi bisogni, regole, spazi/ambienti         linguaggio del corpo/materiali e strumenti/tecniche espressive e
                                                                      creative, collaborare con gli altri, partecipare attivamente alle
                                                                      attività e ai giochi
    3. IMMAGINI, SUONI, COLORI                                        ascoltare brani musicali, comunicare, esprimere emozioni,
    Emozioni, strumenti e tecniche espressive/creative, gioco         raccontare, esplorare il materiale a disposizione e utilizzarli in
    simbolico                                                         modo personale
   4. DISCORSI E PAROLE                                               riprodurre filastrocche e canzoncine, comunicare esprimere
   Lessico di base per la gestione di semplici comunicazioni orali,   emozioni, raccontare utilizzando il linguaggio del corpo,
   principi essenziali di organizzazione del discorso                 materiali e strumenti tecniche espressive e creative
O “INSIEME … LA FESTA È PIÙ GRANDE!” o … ( a seconda del tema della scuola ) …
                                             Contesto, Indicazioni generali

    a. Utenti destinatari: L'Unità di apprendimento si rivolge ai bambini di 5 anni delle scuole dellʼinfanzia
    aderenti al progetto
    b. Prerequisiti: conoscenza della lingua italiana, conoscenza di oggetti/materiali
    c. Fase di applicazione: GENNAIO/MAGGIO 2015
    d. Tempi: momenti comunitari dove lanciare le attività a tutte i bambini; momenti in sezione per riprendere
    quanto fatto nei momenti comunitari, momenti di laboratorio dove approfondire
    e. Esperienze attivate:
  PRIMA TAPPA: dopo la situazione stimolo in cui il postino cinese consegna la lettera in cui Xiao chiede di
  voler condividere le sue esperienze, si problematizza con i bambini la situazione e si cercano soluzioni,
  coinvolgendo nella ricerca di materiali e spunti, lʼintera comunità, comprese associazioni e amministrazione.
  Condividendo con tutti gli attori il racconto di Xiao.
  SECONDA TAPPA : avendo a disposizione materiale di vario tipo, dare senso al tutto ed iniziare a dividerlo
  nei vari laboratori esperienziali del gusto (cucina), dellʼolfatto (le spezie), del tatto (i massaggi) , dellʼudito
  (musiche e ritmi) della vista (arte e scrittura) ed attività di drammatizzazione sia con la storia di Xiao, magari
  anche con le ombre cinesi.
  TERZA TAPPA organizzare lʼesperienza e documentarla con tutti gli attori coinvolti, iniziando a preparare il
  “Quaderno di viaggio “ ed il dono che verrà scambiato alla festa dellʼintercultura con le altre scuole
  coinvolte.
  QUARTA TAPPA condividere e divulgare lo strumento elaborato con i bambini, presentandolo alla comunità
  ed alla società civile.
  f. Prodotti: festa dellʼintercultura, trascrizione di frammenti di conversazione con i bambini; danza del
  Dragone, il costume cinese costruito con materiale di riciclo, il riso dellʼamicizia. Ecc…
  g. Metodologia: attiva di ricerca-azione, scoperta, ludica, co-costruttiva
  h. Risorse Umane: quelle interne sono le insegnanti, la coordinatrice e il resto del personale che lavora
  nell'ambiente scolastico; quelle esterne saranno un mediatore culturale che si occuperà dei momenti
  formativi dedicati agli adulti coinvolti nel periodo precedente alla festa, i genitori (cinesi e non solo), il gruppo
  alpini per la realizzazione della festa, lʼamministrazione comunale.
  i. Strumenti e Materiali: canzone “la danza del dragone”, favole cinesi, cartelloni, colori, materiale di riciclo,
  sussidi multimediali;
  l. Valutazione ciascuna insegnante, allʼinterno della sezione:
  - Periodicamente lʼinsegnante verificherà gli apprendimenti attraverso le conversazioni di gruppo in momenti
  formali e non;
  - Osservazione degli elaborati prodotti dal bambino e del gioco.

                                           PIANO DI LAVORO UDA

  FASI ATTIVITÀ
   1    Problematizzare: uno strano postino (vestito da Cinese) arriva a scuola con un pacco misterioso. Contiene una
        lettera di un bambino Xiao, un mappamondo, un album di foto, un cd e un libro di favole del suo paese
   2    Acquisire: LA CINA ”: scopriamo chi abita la Cina, persone animali e vegetazione attraverso le favole e le musiche
        di Xiao
   3    Consolidare e integrare: Prepariamo il nostro costume con materiale di riciclo e impariamo la danza del dragone
   4    Generalizzare: la festa con tutti i bambini della provincia occasione per conoscersi e per condividere i prodotti
        realizzati nelle singole scuole. La cucina cinese.
Per riassumere      3° la GRANDE FESTA CON TUTTI I BAMBINI
           le cose fino a      DELLE ALTRE SCUOLE
           qui scoperte,       Si lavora con grandi e piccini da qualche mese
           arriva l’amica      per arrivare all’accoglienza degli amici che
           Lan Lan, che fa     arrivano da tutta la provincia, e portano con
           sintesi di scrit-   loro “vagoni” di diversità ! sarà un momento
           tura, calcolo,      per giocare insieme e per condividere le nostre
           il significato di   scoperte tra noi e non solo, sarà un’occasione
           buon auspicio       per mamme e papà di conoscersi e fare nuove
           del Dragone         amicizie, sarà un’opportunità per insegnanti di
           (simbolo dell’im-   diverse scuole per fare rete, sarà una giornata
           peratore) e della   speciale per le associazioni del nostro paese
           Fenice (mitico      che ci aiuteranno ad accogliere tutti e a fare
           uccello simbolo     festa. Insomma sarà un momento magico:
           dell’Imperatrice)

                               4* QUESTO DIARIO DI BORDO CHE ANCHE

                               TU STAI LEGGENDO.
                               Adesso anche tu conosci un
                               pezzetto di mondo in più!

La grande festa
Testi: dott.Lorella Crema, Scuola dell’Infanzia M.O. Masaccio di Poggiana di Riese Pio X
Progetto Grafico a cura della classe IVA - Indirizzo Grafica - Liceo Artistico “C. Rosselli” di Castelfranco Veneto
Grafica ed impaginazione: Chiara Signor; fotografie: Chiara Signor, Laura Serragliio e Monica Sgarbossa
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