Il toolbox della Commissione europea per fronteggiare l'aumento dei prezzi dell'energia
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Il toolbox della Commissione europea per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia Nella comunicazione del 13 ottobre 2021 ‘Tackling Rising Energy Prices: a Toolbox for action and support’ [COM(2021) 660 final], la Commissione si sofferma sulle cause dell’aumento dei prezzi dell’energia, sui principali impatti e sulle aspettative per il futuro. Alla luce di queste considerazioni, la Commissione propone un pacchetto di misure, a breve e a medio-lungo termine, per mitigare l’impatto dell’attuale impennata dei prezzi dell’energia sulle famiglie e le piccole imprese e per rafforzare l’integrazione e la resilienza del mercato europeo dell’energia. Cause dell’aumento dei prezzi Secondo l’analisi della Commissione, l’impennata dei prezzi è dovuta principalmente all’aumento della domanda mondiale di gas naturale collegata alla ripresa delle attività economiche dopo la pandemia, alla quale non si è accompagnato un incremento dell’offerta che, al contrario, ha subito una contrazione rispetto alle previsioni 1. Il conseguente rincaro dei prezzi del gas a livello mondiale si è riversato sui prezzi dell’energia elettrica dei quali i primi costituiscono una componente determinante nell’Unione europea. A tale situazione eccezionale ha contribuito anche una minore ASSONIME - Riproduzione riservata produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa dovuta alle sfavorevoli condizioni meteorologiche. Inoltre, la maggiore domanda di quote di emissioni per effetto della ripresa economica e delle aspettative connesse ai nuovi obiettivi climatici al 2030 ha determinato un netto incremento del prezzo del carbonio nel 2021 2. L’impatto dell’aumento del prezzo delle quote di emissioni sarebbe comunque trascurabile rispetto a quello del rincaro del gas naturale che incide nove volte di più sul prezzo dell’energia elettrica. Secondo il dato riportato dalla Commissione, nonostante la forte espansione delle fonti di energia rinnovabile, il gas naturale riveste ancora un ruolo significativo nel mix energetico dell’UE, rappresentando circa un quarto del consumo complessivo di energia nell’Unione. Inoltre, l’elevata dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili, che nel 2019 si attestava a circa il 61%, spiega l’esposizione del sistema energetico europeo alle fluttuazioni del prezzo del gas naturale a livello mondiale. 1 In particolare, sono inferiori alle previsioni i volumi di gas provenienti dalla Russia: Gazprom, il principale fornitore di gas naturale sul mercato europeo, pur rispettando i propri impegni contrattuali, non ha finora incrementato le esportazioni verso l’Europa, come ci si poteva attendere per effetto dell’aumento dei prezzi. Alla carenza di approvvigionamento avrebbero contribuito, secondo la Commissione, anche i ritardi nella manutenzione delle infrastrutture durante la pandemia. 2 Il costo di una tonnellata di CO2 è aumentato di circa 30 euro, per un totale di circa 60EUR/t CO2.
Impatto dell’aumento dei prezzi L’incidenza dell’aumento dei prezzi all’ingrosso del gas sui prezzi al dettaglio dell’energia può variare da uno Stato membro all’altro a seconda del rilievo del gas naturale nel mix energetico nazionale e della regolamentazione e struttura dei prezzi al dettaglio 3. La velocità con cui gli effetti si manifestano, invece, dipende principalmente dalle condizioni contrattuali (durata dei contratti, tariffe fisse o variabili etc.). Secondo l’analisi della Commissione, gli impatti sono in generale significativi non solo sulle famiglie a basso reddito e i consumatori in condizioni di povertà energetica, ma anche sulle imprese, soprattutto le PMI, sia pure con intensità diversa da settore a settore. Le ricadute maggiori sono previste nelle industrie ad alta intensità energetica (ad esempio, concimi, alluminio, zinco, vetro piano etc.) per le quali il costo dell’energia è una parte sostanziale dei costi di produzione, ma l’aumento dei prezzi dell’energia ha effetti immediati e rilevanti anche sul settore dei trasporti e della mobilità. Infine, sul piano macroeconomico, il drastico aumento dei prezzi dell’energia inasprisce un’inflazione già pronunciata che da inizio 2021 è in rialzo sia in Europa che in altre economie avanzate. Aspettative Secondo le previsioni riportate nella comunicazione, con molta probabilità gli attuali aumenti dei prezzi saranno temporanei: i prezzi all’ingrosso del gas rimarranno alti durante l’inverno per poi diminuire in primavera e stabilizzarsi, sia pure su livelli più elevati rispetto alla media degli ultimi anni. Quanto alle forniture, i dati indicano che gli attuali livelli di stoccaggio del gas in Europa (75%), benché inferiori alla media degli ultimi dieci anni (90%), sono adeguati a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, se l’inverno sarà simile al precedente. È tuttavia sottolineato che nel medio periodo non possono escludersi ulteriori episodi temporanei di volatilità dei prezzi all’ingrosso dovuti al mancato allineamento della domanda e dell’offerta per motivi economici, tecnologici o geopolitici. Si prevede, peraltro, che la domanda di energia elettrica continui a crescere nel 2022, del 4% a ASSONIME - Riproduzione riservata livello mondiale e del 2% in Europa. 1. Misure immediate a tutela di consumatori e imprese Il toolbox della Commissione indica una serie di misure ad hoc e interventi mirati per attenuare nell’immediato gli effetti dell’aumento dei prezzi dell’energia sui consumatori più vulnerabili e sulle piccole imprese. È espressamente indicato che deve trattarsi di misure flessibili, adattabili non appena la situazione migliori, che non interferiscano con le dinamiche di mercato o riducano gli incentivi ad investire nella transizione verde. In particolare, sono incluse: misure di sostegno diretto o per evitare distacchi dalla rete; misure di natura fiscale; misure di aiuto alle imprese; iniziative per rafforzare la vigilanza sul mercato; iniziative di cooperazione a livello internazionale. Misure di sostegno diretto o per evitare distacchi dalla rete 3 Di regola il prezzo finale dell’energia elettrica in bolletta è costituito solo per un terzo dalla componente del costo dell’energia all’ingrosso, mentre la restante parte è rappresentata dai costi di trasmissione e distribuzione, dai c.d. oneri di sistema (es. incentivi alle rinnovabili) e dalle imposte.
Gli Stati membri possono prevedere per gli utenti finali in condizioni di povertà energetica misure temporanee di compensazione o sostegno diretto, quali buoni o contributi parziali al pagamento delle bollette energetiche. Tali interventi, secondo la Commissione, potrebbero essere in parte finanziati con i proventi della vendita all’asta delle quote di emissioni nell’ambito dell’EU ETS. Gli Stati membri possono inoltre adottare misure di salvaguardia per evitare i distacchi delle utenze dalla rete o autorizzare proroghe temporanee del pagamento delle bollette da parte dei clienti morosi. Più in generale la Commissione, in linea con la raccomandazione del 2020 sulla povertà energetica, si impegna a promuovere lo scambio di best practices tra gli Stati membri e i regolatori dell’energia e l’individuazione degli strumenti più adeguati per contrastare la povertà energetica e tutelare i consumatori vulnerabili. Misure di natura fiscale Gli Stati membri possono prevedere riduzioni temporanee e mirate delle aliquote fiscali per le famiglie più vulnerabili, avvalendosi degli spazi di flessibilità offerti dalle direttive 2003/96/CE (tassazione dei prodotti energetici) e 2006/112/CE (IVA) che prevedono entrambe la possibilità di concedere esenzioni o riduzioni del livello di tassazione. Inoltre, secondo la Commissione, per contenere i prezzi al dettaglio dell’energia, gli Stati membri in cui i regimi di sostegno alle rinnovabili sono finanziati mediante prelievi sulle bollette dell’energia elettrica potrebbero considerare l’opportunità di utilizzare fonti di finanziamento pubblico diverse. Misure di aiuto alle imprese Gli Stati membri possono adottare anche misure di sostegno alle imprese o alle industrie, purché sia assicurato il pieno rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato. Gli interventi dovrebbero essere tecnologicamente neutri, stabiliti in modo trasparente e non discriminatorio, allineati agli obiettivi generali di decarbonizzazione e a quelli contenuti nei PNIEC e non dovrebbero compromettere i meccanismi esistenti basati sul mercato (incluso l’EU ETS). La Commissione si impegna a collaborare con gli Stati membri per agevolare l’accesso agli accordi a lungo termine ASSONIME - Riproduzione riservata per l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili non solo da parte delle grandi imprese ma anche delle PMI (ad es. aggregando la domanda degli utenti finali nel rispetto delle norme antitrust), nonché per sostenere la diffusione di tali accordi mediante misure di accompagnamento, quali l’abbinamento, i contratti standard e l’eliminazione dei rischi attraverso i prodotti finanziari di InvestEU. Iniziative per rafforzare la vigilanza sul mercato La Commissione annuncia una serie di iniziative volte a garantire la trasparenza e integrità del mercato, anche per dissipare i timori, emersi nel dibattito pubblico sull’aumento dei prezzi dell’energia, di manipolazioni, abusi o distorsioni della concorrenza. Al riguardo, è indicata in via generale l’intenzione di mobilitare tutti i meccanismi di enforcement e monitoraggio del mercato disponibili e, in primo luogo, di garantire il rispetto del regolamento c.d. REMIT sull’integrità e la trasparenza del mercato dell’energia all’ingrosso, in cooperazione con l’ACER (Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia) e le autorità nazionali. Inoltre, la Commissione indagherà su eventuali comportamenti anticoncorrenziali da parte delle imprese attive sui mercati europei dell’energia e del gas naturale, in stretta cooperazione con le autorità di concorrenza nazionali.
Infine, la Commissione intende affidare all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) il compito di monitorare più da vicino l’evoluzione del mercato del carbonio e le condotte di negoziazione, anche per accertare se l’aumento del prezzo del carbonio possa essere legato a comportamenti speculativi. L’ESMA dovrà presentare una prima valutazione preliminare entro il 15 novembre, in seguito alla quale la Commissione valuterà se determinate condotte di negoziazione richiedano azioni mirate. Iniziative di cooperazione a livello internazionale Dato il carattere globale dell’attuale impennata dei prezzi, la Commissione si impegna a intensificare il dialogo e la cooperazione con i partner internazionali con l’obiettivo di migliorare la trasparenza, la liquidità e la flessibilità dei mercati internazionali dell’energia e garantire la sicurezza e la competitività degli approvvigionamenti. A tal fine la Commissione presenterà all’inizio del 2022 una strategia internazionale di impegno attivo per l’energia (‘international energy engagement strategy’). 2. Misure a medio termine per rafforzare l’integrazione e la resilienza del mercato Accanto agli interventi più immediati per fronteggiare la situazione attuale, il pacchetto individua un insieme di misure che, nel medio-lungo periodo, possono contribuire a rafforzare il mercato europeo dell’energia, aumentando l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile, rafforzando la resilienza del sistema energetico ad eventuali shock di prezzo futuri e riducendone la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, nonché migliorando l’accessibilità economica dell’energia per i consumatori. In particolare, le misure riguardano: la capacità di stoccaggio e la resilienza del sistema energetico; la promozione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica; il sostegno a una transizione giusta a ASSONIME - Riproduzione riservata tutela degli utenti finali vulnerabili. Misure per garantire capacità di stoccaggio e resilienza del sistema energetico dell’UE Mercato del gas La Commissione presenterà entro dicembre 2021 un pacchetto di proposte legislative per i mercati del gas e dell’idrogeno. In questo contesto la Commissione intende introdurre non solo misure per favorire la decarbonizzazione di questi mercati ma anche misure per migliorarne il funzionamento e la resilienza. Attualmente lo stoccaggio del gas non è disponibile in tutti gli Stati membri e un approccio europeo più integrato potrebbe ottimizzare i costi e contribuire ad alleviare la volatilità dei prezzi dell’energia. In questa prospettiva la Commissione intende rivedere il regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento del gas al fine di garantire un funzionamento più efficace dello stoccaggio del gas in Europa, ad esempio mediante disposizioni volte a facilitare l’accesso transfrontaliero alla capacità di stoccaggio, anche per gas rinnovabili e a basse emissioni, o il ricorso a meccanismi di mercato (es. aste) per garantire un utilizzo ottimale delle capacità disponibili. Verranno, inoltre, esaminati i potenziali vantaggi di sistemi volontari di acquisto congiunto di riserve di gas da parte degli Stati membri e le modalità per strutturali in modo da rispettare le regole sul mercato interno dell’energia e le regole di concorrenza.
Entro fine novembre 2021 la Commissione intende istituire nuovi gruppi di rischio regionali transfrontalieri con il compito di analizzare i rischi nel settore del gas e fornire consulenza alla Commissione e agli Stati membri circa le azioni da adottare per gestirli adeguatamente. Infine, nella comunicazione è ribadito che la Commissione adotterà un atto delegato complementare al regolamento (UE) 2020/852 (c.d. ‘Taxonomy’) riguardante le attività non ancora contemplate nell’atto delegato relativo agli aspetti climatici della tassonomia UE adottato il 4 giugno 2021. Tale atto delegato complementare riguarderà l’energia nucleare 4 nonché il gas naturale e le tecnologie correlate in quanto attività di transizione nella misura in cui soddisfino le condizioni di cui all’articolo 10, paragrafo 2, del regolamento ‘Taxonomy’. Mercato dell’energia elettrica La Commissione intende individuare le principali azioni per sostenere lo sviluppo della capacità di stoccaggio dell’energia elettrica, sfruttando le opzioni di stoccaggio sia a breve e medio termine (ad es. batterie, gestione della domanda) che a lungo termine (es. idrogeno) e favorendo in tal modo l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema e l’attenuazione dei picchi di domanda. Verrà, inoltre, affidato all’ACER l’incarico di valutare i vantaggi e gli svantaggi dell’attuale assetto del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica (basato sul modello del pay-as-clear market), inclusa la capacità di far fronte a situazioni di volatilità estrema dei prezzi sui mercati del gas, nonché di proporre, se del caso, raccomandazioni che la Commissione valuterà entro aprile 2022. Entro metà novembre l’ACER dovrebbe presentare una prima valutazione preliminare della situazione del mercato. Per migliorare la resilienza delle infrastrutture energetiche critiche alle minacce di natura informatica o agli eventi meteorologici estremi è previsto che, entro la fine del 2022, la Commissione adotti regole ad hoc per la cybersecurity nel settore dell’energia elettrica nonché un approccio armonizzato per l’individuazione delle infrastrutture energetiche critiche, lo scambio di informazioni e le opzioni di finanziamento degli interventi per migliorarne la resilienza. In questo contesto è ASSONIME - Riproduzione riservata prevista anche la creazione di un gruppo europeo permanente di operatori e autorità sulla resilienza delle infrastrutture energetiche. Iniziative per promuovere ulteriormente le rinnovabili e l’efficienza energetica Come sottolineato nella comunicazione, poiché le rinnovabili rappresentano la forma di energia più economica in molti settori e il costo complessivo di una serie di tecnologie rinnovabili si è drasticamente ridotto 5, l’aumento della quota di energia elettrica da fonti rinnovabili contribuirà in maniera significativa alla riduzione dei prezzi del mercato all’ingrosso. In questa prospettiva gli Stati membri dovrebbero: (i) accelerare le aste per le energie rinnovabili e assicurare la rapida e piena attuazione degli investimenti nell’ambito del Fondo per la ripresa e la resilienza; (ii) accelerare e semplificare le procedure di autorizzazione per consentire lo sviluppo di infrastrutture per l’energia pulita; (iii) sostenere l’autoconsumo e le comunità di energia rinnovabile; (iv) incrementare la produzione di apparecchiature per le rinnovabili. La Commissione, a sua volta, intende: (i) avviare all’inizio del 2022 i lavori sulla definizione di un codice di rete per eliminare gli 4Fatti salvi e in conformità dei risultati del processo specifico di riesame in corso ai sensi del regolamento sulla tassonomia dell’UE. 5Secondo i dati riportati dalla Commissione, ad esempio, i costi dell’energia elettrica da fotovoltaico su scala industriale sono diminuiti dell’85% tra il 2010 e il 2020.
ostacoli normativi allo sviluppo della flessibilità sul versante della domanda; (ii) pubblicare appositi orientamenti sulle modalità di accesso alle procedure di autorizzazione per le rinnovabili e collaborare con le amministrazioni nazionali per lo scambio di best practices. Gli Stati membri dovrebbero inoltre potenziare gli investimenti nell’efficienza energetica e nella prestazione energetica degli edifici per ridurre i consumi e i costi e allentare la pressione sui mercati dell’energia. La Commissione presenterà a breve proposte per la revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici. Per evitare limitazioni della generazione di energia e favorire la concorrenza, gli Stati membri dovrebbero incrementare gli investimenti nelle reti transeuropee, sulla base di progetti di interesse comune quali gli interconnettori, l’eliminazione delle strozzature nazionali, lo stoccaggio e gli interventi per rendere intelligenti le reti di trasmissione e distribuzione. Al riguardo la Commissione si impegna a collaborare con gli Stati membri per individuare le misure necessarie a conseguire l’obiettivo di interconnessione elettrica del 15% entro il 2030 stabilito dal regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia. Infine, nella comunicazione è annunciato che la Commissione continuerà ad assistere gli Stati membri per utilizzare al meglio le risorse finanziarie dell’Unione disponibili (i.e. NextGenerationEU, Resilience and Recovery Facility) e completerà la revisione della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia al fine di agevolare il finanziamento di nuove tecnologie (es. idrogeno rinnovabile) e gli investimenti nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili. Iniziative volte a sostenere una transizione giusta a tutela degli utenti finali vulnerabili Entro la fine dell'anno la Commissione intende proporre una raccomandazione del Consiglio per fornire agli Stati membri orientamenti circa le politiche di accompagnamento necessarie per affrontare adeguatamente gli aspetti sociali e occupazionali della transizione verde e attenuarne gli eventuali effetti distributivi negativi. Come ricordato nella comunicazione, la Commissione ha già proposto la creazione di un Fondo sociale per il clima come misura di accompagnamento alla ASSONIME - Riproduzione riservata proposta di estendere l’ambito di applicazione del sistema europeo di scambio di quote di emissioni ai settori dell’edilizia e del trasporto su strada. Dal canto loro gli Stati membri, secondo la comunicazione, dovrebbero favorire la responsabilizzazione dei consumatori informandoli sulle modalità per tutelarsi e partecipare in maniera attiva al mercato dell’energia (es. monitoraggio dei consumi, cambio di fornitore ecc.). Nella comunicazione è ricordato che per ovviare agli effetti negativi sui consumatori dell’uscita dal mercato di singoli fornitori o della mancata prestazione di un fornitore, gli Stati membri possono designare un fornitore di ultima istanza. La Commissione preciserà le disposizioni di funzionamento del relativo regime. Inoltre, la Commissione intende rafforzare ulteriormente le disposizioni a tutela dei consumatori nel mercato energetico, in particolare nel mercato del gas, facilitando il cambio di fornitore e promuovendo l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la partecipazione alle comunità energetiche.
Puoi anche leggere