Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica

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Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica
Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni
           per l'ingegneria sismica

                        Gaetano Manfredi
                         gaetano.manfredi@unina.it

                     Dipartimento di Ingegneria Strutturale
                    Università degli Studi di Napoli Federico II

    Il terremoto sembra essere avvenuto sulla faglia di Paganica (dati INGV)

                Terremoto di L’Aquila 06/04/09 1.32 UTC

                                                                               1
Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica
Il meccanismo focale

Terremoto di L’Aquila 06/04/09 1.32 UTC

L’interferogramma del terremoto (dati INGV)

Terremoto di L’Aquila 06/04/09 1.32 UTC
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La sequenza sismica del terremoto de L’Aquila

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I terremoti della sequenza sono avvenuti principalmente nella crosta superiore, entro
                              10-12 km di profondità.

                                                                           Report su: www.ingv.it

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Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica
Mappe di intensità macrosismica osservata

   Grado 10 - distruzioni e gravi danni a circa il 75% degli edifici, gran parte dei quali
diroccano; distruzioni di alcuni ponti e dighe; lieve spostamento delle rotaie; condutture
  d'acqua spezzate; rotture e ondulazioni nel cemento e nell'asfalto; fratture di alcuni
                             decimetri nel suolo umido, frane.
                                                                           Report su: www.ingv.it

            Mappe di spostamento (tra 5 e i 15 cm)

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La rete accelerometrica nazionale RAN del DPC

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La rete accelerometrica nazionale RAN del DPC

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Scuotimento osservato - PGA

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Scuotimento osservato - PGV

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Confronto con le leggi di attenuazione (Sabetta e Pugliese, 1996)

L’accelerazione orizzontale e la PGV in campo
vicino sono sopra la media ma comunqe entro
          una deviazione standard
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Orizzontale - Spettri in accelerazione raggruppati per distanza

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Verticale - Confronto con le leggi di
 attenuazione (Sabetta e Pugliese, 1996)

L’accelerazione verticale è più anomala di
            quella orizzontale
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Verticale - Spettri in accelerazione
     raggruppati per distanza

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                                                                8
Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica
6 aprile AQk Ml=5.8 Repi =5.6 km comp EW              Maximum Acceleration:
                                                              366.61097948cm/sec2
                                                              at time t=7.635sec

                                                              Maximum Velocity:
                                                              38.64189722cm/sec
                                                              at time t=7.965sec

                                                              Maximum Displacement:
                                                              11.86387142cm
                                                              at time t=8.365sec

PGA con periodo di ritorno 475 su roccia dal sito INGV (http://esse1.ingv.it/) e
                           recepita dalle NTC ‘08

                                                                                      9
Il terremoto de L'aquila: esperienze e lezioni per l'ingegneria sismica
10
Disaggregazione della pericolosità per L’Aquila

                                            M circa 6 a
                                            circa 10 km

   8km

Il terremoto di progetto è compatibile con
              quello occorso

 Spettri elastici registrati e spettri di progetto per L’Aquila
           (stazioni a 5km di distanza epicentrale)

                                                            Report su: www.reluis.it

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Spettri elastici registrati e spettri di progetto per L’Aquila
                      (stazioni a 5km di distanza epicentrale)

                                                                                                      Report su: www.reluis.it

                                Direttività – Il fenomeno

Nel caso del terremoto dell'Aquila, la
rottura associata all'evento del 6 aprile si
è propagata dal basso verso l'alto (quindi
verso la città dell'Aquila) e da nordovest a
sudest, verso la Valle dell'Aterno.

                                                                       Lucerne (landers, 1992)

                                       Da: Iervolino I., Cornell C.A. (2008). Probability of occurrence of velocity pulses in near-
                                       source ground motions. Bulletin of the Seismological Society of America, 98(5): 2262-2277.

                                                                                                                                      12
Direttività – Probabilità di impulsi di velocità per il terremoto di L’Aquila

Rapporto fotografico dei danni

                                                               www.reluis.it

                                                                                  13
Evoluzione del limiti di deformabilità di
piano
D.M. 14 gennaio 2008

Verifiche degli elementi strutturali in termini di contenimento del danno
agli elementi non strutturali

Gli elementi costruttivi senza funzione strutturale non devono subire danni
tali da rendere la costruzione temporaneamente inagibile.

 a)per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che
 interferiscono con la deformabilità della stessa:

 dr < 0,005 h

 b) per tamponamenti progettati in modo da non subire danni a seguito
 di spostamenti di interpiano drp , per effetto della loro deformabilità
 intrinseca ovvero dei collegamenti alla struttura:

 dr ≤ drp ≤ 0,01 h

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                rottura per lesione orizzontale a meta altezza della
                tamponatura

                rottura per la fessurazione diagonale della tamponatura:
                subentra la rottura per taglio del telaio oppure lo scorrimento
                lungo i giunti orizzontali in prossimità degli angoli

                 rottura per lo scorrimento orizzontale lungo i giunti della
                 tamponatura: quando la malta è di qualità scadente oppure
                 quando l'aderenza tra la malta ed i mattoni µe molto bassa,

                 rottura per lo schiacciamento della tamponatura in
                 prossimità degli angoli dove è applicata direttamente la
                 pressione di contatto

                                                                                  14
Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                                       15
Discontinuità prodotte dalle
                         aperture.
                         Ribaltamento della fodera esterna
                         della tamponatura

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                                    Discontinuità prodotte
                                    dalle aperture.
                                    Ribaltamento della
                                    fodera esterna della
                                    tamponatura

                                                             16
Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                                       17
Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                             Ribaltamento della fodera
                             esterna della tamponatura.
                             elevata snellezza
                             Assenza di vincolo laterale

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                        Ribaltamento della fodera
                        esterna della tamponatura.
                        Il pannello è ammorsato solo
                        superiormente e inferiormente

                                                           18
La tamponatura non presenta alcun
                                             ritegno laterale.
                                             Lo spigolo esterno va in crisi con
                                             conseguente danneggiamento dei
                                             due lati tamponati.

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature
Tipica rottura per lo schiacciamento della tamponatura in prossimità degli
angoli dove è applicata direttamente la pressione di contatto.

Si osserva anche la fessura diagonale in testa al pilastro

                                                                                  19
Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature
Il tamponamento esterno non presenta alcun ritegno ai quattro lati.
E’ eseguito come se fosse un rivestimento

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature
Innesco di un meccanismo di ribaltamento di una tamponatura a sbalzo

                                                                       20
Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

Danni agli elementi non strutturali:
le tamponature

                                       21
Danni agli elementi strutturali
Nella progettazione sino al 1996 non sono contemplati principi quali:
9 La regolarità strutturale in pianta o in elevazione
9 Gerarchia della resistenza (pilastro- trave; flessione – taglio)
9 Limiti di deformabilità
9 Limiti geometrici e di armatura

Solo nella Circolare del 1997 sono contemplati principi quali:
9 La regolarità strutturale in pianta o in elevazione
9 Limiti geometrici
9 Limiti di armatura
9 Limiti di deformabilità (D.M. 1996)

Regolarità in pianta: L’edificio di Pettino

    Si associa anche una
  irregolarità in levazione
prodotta dalle tamponature
        al piano terra.

                                                                        22
Regolarità in elevazione: Porta Napoli

Dimensionamento e verifica degli elementi
                                I pilastri
 Presso-flessione: Sollecitazioni di calcolo
 Per ciascuna direzione e ciascun verso di applicazione delle azioni sismiche,
 si devono proteggere i pilastri dalla plasticizzazione prematura adottando
 opportuni momenti flettenti di calcolo.
 Tale condizione si consegue qualora, per ogni nodo trave-pilastro ed ogni
 direzione e verso dell’azione sismica, la resistenza complessiva dei pilastri sia
 maggiore della resistenza complessiva delle travi amplificata del coefficiente
 γRd, in accordo con la formula:

  dove:
  γRd =    1,30 per le strutture in CD “A”
  γRd =    1,10 per le strutture in CD “B”,
  MC,Rd    è il momento resistente del generico pilastro convergente nel
           nodo, calcolato per i livelli di sollecitazione assiale presenti nelle
           combinazioni sismiche delle azioni;
  Mb,Rd    è il momento resistente della generica trave convergente nel
           nodo.

                                                                                     23
Dimensionamento e verifica degli elementi
                             I pilastri
 Taglio
 Al fine di escludere la formazione di meccanismi inelastici dovuti al
 taglio, le sollecitazioni di taglio da utilizzare per le verifiche ed il
 dimensionamento delle armature si ottengono dalla condizione di
 equilibrio del pilastro soggetto all’azione dei momenti resistenti
 nelle sezioni di estremità superiore MsC,Rd ed inferiore MiC,Rd
 secondo l’espressione:

 nella quale lp è la lunghezza del pilastro.

Dimensionamento e verifica degli elementi
                             I pilastri
 Taglio
 Nel caso in cui i tamponamenti non si estendano per l’intera altezza
 dei pilastri adiacenti, le sollecitazioni di taglio da considerare per la
 parte del pilastro priva di tamponamento sono calcolati utilizzando
 la relazione riportata,dove l’altezza lp è assunta pari alla estensione
 della parte di pilastro priva di tamponamento.

                                                                             24
Dettagli Costruttivi
    Limitazioni di armatura
    Pilastri - armatura longitudinale
    L’armatura complessiva Af deve rispettare la condizione:

                                   1% < = Af / Ac < = 4%

    Pilastri – armatura trasversale
    Nelle zone critiche vanno rispettate le seguenti condizioni:
    • le barre disposte negli angoli devono essere contenute dalle staffe;
    • almeno una barra ogni due deve essere trattenuta da staffe interne o legature;
    • le barre non fissate devono trovarsi a meno di 15 o 20 cm da una barra fissata
      rispettivamente per CD “A” o CD “B”.
    • Il passo delle staffe deve essere il minore tra:
         −(1/3) del lato minore delle sezione per CD “A” ovvero (1/2) CD “B”.
         −125 o 175 mm per CD “A” o CD “B”, rispettivamente
         −6 o 8 volte il diametro minimo delle barre longitudinali, per CD “A” o CD “B”.

Dettagli Costruttivi
    Limitazioni di armatura
    Pilastri – armatura trasversale
    Si devono disporre staffe in un quantitativo minimo non inferiore a:

in cui
Ast        è l’area complessiva dei bracci delle
           staffe,
bst        è la distanza tra i bracci più esterni
           delle staffe
s          è il passo delle staffe.

                                                       < 30 cm

                                             < 30 cm

                                                                                           25
I pilastri

I pilastri
             Crisi a taglio alla testa del pilastro
             circolare.
             Passo delle staffe superiore (sembra) ai
             200mm.
             E’ evidente la qualità del calcestruzzo

                                                        26
I pilastri
             Crisi a taglio alla testa del pilastro
             rettangolare.
             Passo delle staffe superiore (sembra) ai
             200mm.
             E’ evidente la qualità del calcestruzzo

I pilastri
                    Crisi a taglio

                                                        27
I pilastri
                              Crisi a taglio

I pilastri

Armatura liscia.
Evidente la sovrapposizione
e i ganci ad uncino

                                               28
Dimensionamento e verifica degli elementi

                             I nodi trave-pilastro
  Si definisce nodo la zona del pilastro che si incrocia con le travi ad esso
  concorrenti.

  La resistenza del nodo deve essere tale da assicurare che non pervenga
  alla rottura prima delle zone della trave e del pilastro ad esso adiacenti.
  Sono da evitare, per quanto possibile, eccentricità tra l’asse della trave e
  l’asse del pilastro concorrenti in un nodo.

  Si distinguono due tipi di nodi:

  -nodi interamente confinati, così definiti quando in ognuna delle quattro
  facce verticali si innesta una trave. (…);

  -nodi non interamente confinati: tutti i nodi non appartenenti alla categoria
  precedente.

Dimensionamento e verifica degli elementi
  Verifiche di resistenza dei nodi
Per evitare che la massima trazione diagonale del calcestruzzo ecceda la fctd deve
essere previsto un adeguato confinamento.
In assenza di modelli più accurati, si possono disporre nel nodo staffe orizzontali di
diametro non inferiore a 6 mm, in modo che:

in cui i simboli già utilizzati hanno il significato in precedenza illustrato, Ash è l’area totale
della sezione delle staffe e hjw è la distanza tra le giaciture di armature superiori e inferiori
della trave.
In alternativa, l’integrità del nodo a seguito della fessurazione diagonale può essere
garantita integralmente dalle staffe orizzontali se

dove As1 ed As2 hanno il significato visto in precedenza, γRd vale 1,20, νd è la forza
assiale normalizzata agente al di sopra del nodo, per i nodi interni, al di sotto del nodo,
per i nodi esterni.

                                                                                                     29
I nodi trave-colonna

Assenza di staffe nel nodo
                             Instabilità armatura pilastro passante nel nodo

 I nodi trave-colonna

Assenza di staffe nel nodo
                                            Scarsa qualità del calcestruzzo

                                                                               30
I nodi trave-colonna

Dimensionamento e verifica delle pareti

 Sollecitazioni di calcolo: Presso-
                            Presso-flessione
 Il diagramma dei momenti flettenti lungo l’altezza della parete è
 ottenuto per traslazione verso l’alto dell’inviluppo del diagramma
 dei momenti derivante dall’analisi.
 L’inviluppo può essere assunto lineare, se la struttura non presenta
 significative discontinuità in termini di massa, rigidezza e resistenza
 lungo l’altezza.

 La traslazione deve essere in
 accordo con l’inclinazione
 degli elementi compressi nel
 meccanismo       resistente a
 taglio e può essere assunta
 pari all’altezza della zona
 inelastica di base hcr                   hcr

                                                                           31
Dimensionamento e verifica delle pareti

 Sollecitazioni di calcolo: Taglio
 Per strutture sia in CD “B” che in CD “A” si deve tener conto del
 possibile incremento delle forze di taglio a seguito della formazione
 della cerniera plastica alla base della parete.

 Per le strutture in CD “B” questo requisito si ritiene soddisfatto se si
 incrementa del 50% il taglio derivante dall’analisi.

 Per pareti estese debolmente armate il taglio ad ogni piano può
 essere ottenuto amplificando il taglio derivante dall’analisi del
 fattore (q+1)/2.

Dimensionamento e verifica delle pareti
  Verifiche di resistenza delle pareti
  Presso-flessione
  Per tutte le pareti, la forza normale di compressione non deve
  eccedere rispettivamente il 40% in CD”B” e il 35% in CD”A” della
  resistenza massima a compressione della sezione di solo
  calcestruzzo.

  Le verifiche devono essere condotte nel modo indicato per i pilastri
  tenendo conto, nella determinazione della resistenza, di tutte le
  armature longitudinali presenti nella parete.

  Per le pareti estese debolmente armate occorre limitare le tensioni
  di compressione nel calcestruzzo per prevenire l’instabilità fuori dal
  piano, secondo quanto indicato per i pilastri singoli.

                                                                            32
Pareti e setti

Pareti e setti

                 33
La scala

La scala

           34
Riprese di getto

Collassi strutturali

                       Hotel Duca degli Abruzzi

                                                  35
Hotel Duca degli Abruzzi

Collassi strutturali

                                                  36
Collassi strutturali

                        Casa dello Studente

Collassi strutturali

                       Casa dello Studente

                                              37
Danni strutturali

                    Gli edifici di Pettino

                    Gli edifici di Pettino

                                             38
Collassi strutturali
                           Silos tra l’Aquila e Onna

L’edificio di Pettino: un caso studio

                                                       39
L’edificio di Pettino

L’edificio di Pettino

                        40
L’edificio di Pettino

L’edificio di Pettino

                        41
L’edificio di Pettino

L’edificio di Pettino

                        42
L’edificio di Pettino

L’edificio di Pettino

                        43
L’edificio di Pettino
 8

 6

                                             N-S
 4

 2

 0

 -2

 -4

 -6
      0   10   20   30   40   50   60   70

 8

 6

 4

 2
                                             E-W
 0

 -2

 -4

 -6
      0   10   20   30   40   50   60   70

L’edificio di Pettino
                                                   Modello di edificio senza
                                                       tamponature

                                                     Modello di edificio con
                                                        tamponature

                                                                               44
L’edificio di Pettino
La modellazione non lineare viene effettuata tenendo in conto:
9 del comportamento flessionale post-
                                post-elastico (crisi duttile)
9 del comportamento a taglio (crisi fragili)
9 dell’
  dell’azione delle tamponature sugli elementi in c.a

                    cerniera a taglio   cerniera a flessione
          z

  z

          puntone

L’edificio di Pettino
La modellazione non lineare viene effettuata tenendo in conto:
9 del comportamento flessionale post-
                                post-elastico (crisi duttile)

                                                               M
                                                        My

                                                                             θ
                                                                   θy

                                                               M
                                                        My

                                                                             θ
                                                                   θy   θu

                                                                                 45
L’edificio di Pettino
La modellazione non lineare viene effettuata tenendo in conto:
9 del comportamento a taglio (crisi fragili)

                                                    V
                                               Vu

                                                                 θ

L’edificio di Pettino
La modellazione non lineare viene effettuata tenendo in conto:
9dell’
 dell’azione delle tamponature sugli elementi in c.a

                                                    N

                                           Ncr

                                                                 ∆

                                                                     46
L’edificio di Pettino
                                           Modello di edificio senza
                                               tamponature

  Il modello senza tamponature non fa registrare alcun
                   tipo di crisi a taglio.
  Si evidenziano zone plastiche flessionali alla testa e al
           piede delle colonne del piano terra

L’edificio di Pettino
                                          Modello di edificio con
                                             tamponature

 Il modello con tamponature fa registrare in alcuni pilastri
 una crisi a taglio prima della plasticizzazione flessionale.
  In particolare, le crisi a taglio interessano tutti pilastri di
                             spigolo

                                                                       47
L’edificio di Pettino

                        Pilastri oggetto di
                           crisi a taglio

                                              48
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