Il Rally di Monza ha chiuso un campionato del mondo anomalo ed ha portato la vittoria del titolo a Ogier - Il Discorso

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Il Rally di Monza ha chiuso un campionato del mondo anomalo ed ha portato la vittoria del titolo a Ogier - Il Discorso
Il Rally di Monza ha chiuso
un  campionato   del  mondo
anomalo ed ha portato la
vittoria del titolo a Ogier
Con l’Aci Rally Monza e l’incoronazione a campioni del mondo
di Sebastien Ogier e Julien Ingrassia per la settima volta si
è concluso un Mondiale Rally a dir poco anomalo, la pandemia
ha infatti rivoluzionato completamente sia il calendario che
le modalità di svolgimento del World Rally Championship 2020
stravolgendo quello che era l’impianto iniziale di una
stagione che si preannunciava stimolante per piloti e team ma
soprattutto per il pubblico.

  Sebastien Ogier

Dopo la disputa delle prime due gare in calendario (Monte-
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Carlo e Svezia) il Covid-19 ha fatto sentire i suoi effetti a
livello globale e il Rally del Messico si è improvvisamente
ritrovato a dover fare i conti con questo nemico invisibile e
a dover annullare l’ultima giornata di prove speciali per
permettere il rientro a casa di team e piloti prima di venire
bloccati dalle restrizioni che via via venivano imposte dai
singoli paesi.

Il resto è storia recente, con gli annullamenti a catena delle
varie tappe del mondiale ed il ritorno sui tracciati di gara
l’estate scorsa – pur con limitazioni – in Estonia, Turchia e
Sardegna quando il virus aveva perso la carica virale (o
sembrava averne persa), per poi terminare con le difficoltà
nuovamente insorte con la cosiddetta seconda ondata del
Coronavirus.

Siamo così arrivati all’ultima gara del campionato, l’ACI
Rally Monza, una gara anomala rispetto a quelle solitamente in
programma nel calendario WRC, ideata e messa in atto nel giro
di poche settimane per permettere la validità del campionato
che, lo ricordiamo, prevede un minimo di sette gare per poter
assegnare il titolo.

Il rally all’autodromo di Monza è stato molto criticato,
soprattutto sui social network, per aver snaturato l’essenza
propria delle gare su strada (in effetti le due giornate di
gara svolte all’interno del circuito brianzolo e nelle strade
interne di collegamento risultavano a lungo andare un po’
noiose e ripetitive) ma ha avuto il pregio di tenere alto
l’interesse sul titolo mondiale fino al termine con un finale
da thriller come poche volte successo fino ad ora: Sebastien
Ogier e Julien Ingrassia si sono aggiudicati l’ACI Rally Monza
e con esso anche il titolo di Campioni del mondo (7 le loro
vittorie nel mondiale) mentre Elfyn Evans, in testa al
campionato con 14 punti sul compagno di squadra Ogier prima
dell’avvio delle ostilità a Monza, è rimasto con un pugno di
mosche in mano causa una banale uscita di strada sulla
ripetizione della prova “Gerosa” – una delle tre in programma
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nella giornata di sabato quando il rally si è trasferito nella
bergamasca – che gli ha impedito di rientrare in strada
costringendolo al ritiro.

Elfyn Evans

Il britannico è poi rientrato domenica con la formula del
super rally con la speranza di marcare punti pesanti nella
power stage, speranza infrantasi dopo l’arrivo degli altri
concorrenti che gli sono stati davanti, primo fra tutti il
compagno di squadra Katsuta Takamoto che si è aggiudicato la
power stage.

Un Rally di Monza anomalo, dicevamo, chicane artificiali,
balle di paglia e jersey a delimitare i tracciati all’interno
dell’autodromo non hanno soddisfatto i puristi della
specialità, mentre la maggior parte del pubblico che ha goduto
della copertura televisiva della Rai ha giudicato
positivamente il format; lo stesso Andrea Adamo – direttore
tecnico di Hyundai Motorsport – ha ipotizzato che questo
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potrebbe essere il futuro dei rally, con buona pace dei
detrattori delle innovazioni messe in atto a Monza.

Non entriamo invece in merito sulle polemiche insorte – sempre
sui social – riguardo all’annullamento per neve della prova
Costa Valle Magna, troppe le variabili da tenere in
considerazione e le problematiche insorte con una scelta del
genere.

Altalenanti le prestazioni dei piloti nel weekend brianzolo
che hanno dovuto fare i conti con un meteo a dir poco
inclemente e con un fondo dalle condizioni continuamente
mutevoli e pieno di insidie, ma vediamoli nel dettaglio:

Di Elfyn Evans abbiamo già parlato, l’elfo britannico aveva il
titolo mondiale a portata di mano e fino al momento della sua
uscita di strada ha guidato senza prendere rischi eccessivi
rimanendo sempre nelle posizioni di vertice, riuscendo anche
ad aggiudicarsi due prove speciali; siamo cerrti che sarà solo
una questione di tempo vedere Elfyn con in mano la coppa di
campione del mondo.
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Elfyn Evans

Ogier, dall’alto della sua esperienza ha gestito perfettamente
la difficile situazione del week end brianzolo, solo un
piccolo errore – per fortuna innocuo ai fini della classifica
– quando ha centrato una rotoballa, e uno spavento in power
stage per l’improvviso bloccaggio dei tergicristalli, che non
gli hanno impedito di procedere come un rullo compressore
nelle ultime due giornate di gara, sue buona parte delle prove
speciali a riprova della indiscussa classe del transalpino.

Non abbiamo finora parlato molto degli altri protagonisti del
circus iridato, il baby prodigio Kalle Rovanperä (anch’egli su
Yaris Wrc) a 20 anni appena compiuti ha concluso in quinta
posizione assoluta un rally che non è mai riuscito a
interpretare nella giusta maniera, siamo certi che il prossimo
anno il biondino finlandese riuscirà a stupirci con risultati
eclatanti così come il suo compagno di squadra Katsuta
Takamoto, uscito di scena fin dalle prime battute del rally e
una volta rientrato è riuscito solo ad aggiudicarsi la power
stage (risultato di rilievo comunque); piuttosto deludenti le
sue prestazioni nell’arco del campionato, pochi sprazzi
velocistici a cui hanno fatto da contraltare numerosi errori
che lo hanno relegato al 13° posto in campionato; il 2021 sarà
un’occasione di riscatto per lui?

Abbiamo parlato esclusivamente del team Toyota, ma bisogna
ricordare che la Hyundai ha comunque portato a casa il
campionato del mondo costruttori per il secondo anno
consecutivo, un risultato di rilievo per la squadra coreana
con sede in Germania guidata dall’ingegnere italiano Andrea
Adamo; uno squadrone composta da “piedi pesanti” che, anche se
con discontinuità, sono riusciti a raccogliere i punti
necessari per accaparrarsi il titolo.

In primis Ott Tänak, campione del mondo uscente, che deve
ancora affinare il feeling con la vettura, al volante della
i20 da una sola stagione si è piazzato secondo a Monza e terzo
in campionato, siamo certi che il prossimo anno potrà puntare
a vincere l’alloro per la seconda volta; un altro pilota
velocissimo dello squadrone Hyundai è Thierry Neuville,
nonostante le sue doti velocistiche il belga inizia a soffrire
la sindrome da eterno secondo – non sempre per causa sua – non
riuscendo mai ad arrivare al tanto agognato titolo, a Monza ha
commesso un grosso errore che ha irrimediabilmente compromesso
il risultato finale.

Dani Sordo

Standing ovation invece per Daniel “Dani” Sordo, lo spagnolo,
saltuariamente in servizio alla Hyundai, riesce sempre ad
esprimersi al meglio portando punti preziosi alla squadra e
arrivando sempre ai vertici delle classifiche; con il terzo
posto di Monza si è aggiudicato il rinnovo per il 2021 che si
avvicenderà con Breen sulla terza vettura della Hyunday
Motorsport. Non dimentichiamoci poi di Sebastian Loeb, sempre
meno impegnato nei rally ma pronto a mettere tutti in riga
quando vi partecipa ed a piazzarsi in ottime posizioni; infine
la Hyundai può contare sul giovane Craig Breen sempre più a
suo agio sulla i20 Wrc – che dividerà con Sordo nel 2021 –
dopo l’apprendistato con la coupè coreana in versione R5.

Ford Fiesta Wrc

Il team M-Sport Ford ha in forze Esapekka Lappi (ottimo quarto
posto finale in Brianza per lui) e Teemu Suninen, buon piede
per entrambi, soprattutto per il giovane Teemu – sfortunato a
Monza, ritirato per problemi al motore – ma con pochi
risultati di rilievo, probabilmente anche a causa
dell’inferiorità della vettura rispetto alla concorrenza
(ricordiamo che M-Sport non è una squadra ufficiale ma un team
satellite di Ford) oltre a Gus Greensmith, presenza fissa nel
mondiale ma ancora troppo falloso – ritirato a Monza causa
incidente – e poco performante, forse gli manca ancora un po’
di esperienza.

Terminato il mondiale 2020 si guarda già al futuro, quest’anno
le vacanze per i piloti però saranno corte perche, Covid
permettendo, il 21 gennaio 2021 il campionato ripartirà con la
storica tappa del Rally di Monte Carlo che giunge al suo 110°
anniversario.

Dario e Guendy    Furlan   –   Foto   darionnenphotographer   e
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