IL QUESTIONARIO RSR-DSA: DESCRIZIONE DELLO STRUMENTO

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IL QUESTIONARIO RSR-DSA: DESCRIZIONE DELLO STRUMENTO
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Claudia Cappa1, Carlo Muzio1,2, P.Guglielmino3
1
 ISAC-CNR UOS di Torino, 2Ist. S. Stefano P. Potenza (MC)-Università di Pavia, 3Corso di laurea
in logopedia, Università di Torino

Abstract	
  

Il questionario per Rilevare situazioni Sospette o a Rischio di Disturbo Specifico di Apprendimento
(RSR-DSA) è stato ideato per rilevare fattori di rischio e segni critici suggestivi della presenza di
un DSA. È una guida all’osservazione per genitori ed insegnanti e pur non avendo valore
diagnostico è utile ad individuare bambini con difficoltà o disturbi dell’apprendimento. Gli
insegnanti in seguito ai risultati possono mettere a punto strategie adeguate e avviare percorsi di
potenziamento mirati valorizzando le caratteristiche di ogni allievo. Nel caso in cui gli interventi
didattici progettati per superare le difficoltà rilevate risultassero poco efficaci, gli insegnanti
potranno proporre ai genitori un approfondimento diagnostico.

Parole chiave: Screening, DSA, Disturbi specifici dell’apprendimento, questionario osservativo

Introduzione
Ancora oggi in Italia molti bambini e ragazzi con disturbo specifico dell’apprendimento
(DSA) non ricevono una diagnosi tempestiva o peggio non la ricevono affatto, subendo per
questo conseguenze talora pesanti sul percorso accademico ed esistenziale e pesanti
ripercussioni psicologiche. (Huntington e Bender, 1993; Smart et al, 1996; Masi et al,
1998). Disporre di mezzi utili a porre in risalto specifici fattori di rischio e segni critici
suggestivi della presenza del disturbo appare pertanto indispensabile per rendere più
agevole e precoce l’identificazione dei DSA. In tale direzione si è sviluppato il questionario
RSR-DSA (Cappa, et al., 2009, Cappa, et al., in press.) che nasce dalla sintesi delle
conoscenze di persone con esperienze, vissuti e competenze professionali molto differenti
( genitori, ragazzi, neuropsichiatri infantili, insegnanti, psicologi, logopedisti, ecc.) che,
cooperando all’interno di un gruppo di lavoro multidisciplinare, (si veda il sito:
www.dislessiainrete.org) hanno elaborato una checklist comportamentale descrittiva dello
status di un alunno con DSA. Da questa checklist, la selezione delle domande è
avvenuta mediante la revisione della letteratura esistente e l’evidenza clinica da parte di
un panel di esperti, che ne ha determinato la validità di contenuto.
In questo lavoro presenteremo la validazione dello strumento relativo al 3°, 4° e 5° anno
della scuola primaria, il suo utilizzo a scuola come strumento non solo di screening ma
soprattutto come strumento utile ad individuare le aree deficitarie e quelle di forza dei
singoli alunni. In tal modo gli insegnanti potranno aiutare i loro allievi a potenziare le abilità
carenti facendo leva sulle potenzialità di ogni allievo.
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Materiali e metodi
Lo strumento ideato è diversificato per 4 fasce di scolarità:primo ciclo della Scuola
primaria (classi 1° e 2°), secondo ciclo della scuola primaria (classi 3°, 4° e 5°) e scuola
secondaria di primo grado. È ancora in una fase preliminare di sperimentazione la
versione dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Il questionario relativo alle prime tre fasce d’età è organizzato in 2 check-list (genitori/
insegnanti) di circa 50 domande formulate con un linguaggio non specialistico. Alcuni item
compaiono con formulazione identica in entrambe le liste per sondare caratteristiche
rilevabili in differenti contesti di vita. Inoltre alcuni hanno una formulazione simile perché
osservano i bambini da prospettive differenti, mentre altri compaiono solo in una delle
check-list perché esplorano realtà che si manifestano o si sono manifestate solo in alcuni
ambiti. (vedi Tab.1) La quarta versione , rivolta alle scuole secondarie di secondo grado
prevede anche una terza lista di domande rivolte direttamente agli studenti. Ad ogni
risposta è stato attribuito un punteggio da 0 a 3 (0=mai; 1=qualche volta; 2=spesso;
3=sempre). È stata utilizzata volutamente una scala di risposte con un numero pari di
punti per escludere il punto intermedio, forzando il compilatore a prendere una posizione
netta circa l’oggetto dell’indagine. Per lo stesso motivo è stato evitato di introdurre tra le
categorie di risposta il punto “ non so” (Corbetta, 1999).

Fig.1 I grafici delle 9 aree ottenuti dall’elaborazione del questionario RSR-DSA (3,4,5 anno scuola primaria) .
A valori alti corrispondono maggiori difficoltà.
 barre:         = genitori,           = insegnanti Quando le barre cadono:
- nell'area verde (punteggi
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rapida elaborazione dei dati e la restituzione di un punteggio complessivo che viene
scomposto in nove sub-punteggi rappresentati graficamente, (vedi Fig.1), che descrivono
le diverse aree di competenza sopracitate. Anche eventuali discrepanze tra le
osservazioni dei genitori (barre blu) e quelle degli insegnanti (barre rosse) risultano visibili
dal grafico.
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Descrizione dei campioni
La raccolta dei dati è stata resa possibile dal coinvolgimento di numerose scuole che,
venute a conoscenza del progetto attraverso corsi di formazione tenuti da specialisti del
gruppo, hanno chiesto di aderire alla sperimentazione. Le scuole sono distribuite in 9
regioni (Piemonte, Sicilia, Marche, Sardegna, Veneto, Lombardia, Liguria Trentino,
Calabria) e a gennaio 2010 sono stati elaborati e restituiti i questionari che hanno
permesso di creare il campione di 1407 soggetti provenienti da 97 classi (Fig. 2) e quello
di 100 ragazzi con diagnosi di DSA (Fig.3). Poiché ogni bambino appartiene solo ad uno
dei due campioni, i due gruppi sono tra loro indipendenti.

                                     CAMPIONE (n=1407)

Fig.2 Rappresentazione dei valori totali (normalizzati a 100) dei questionari dei genitori in funzione dei
rispettivi valori degli insegnanti del Campione. Solo 26 alunni erano già in possesso di una diagnosi di DSA
(1,8%).

Fig.3 Distribuzione del valore totale degli insegnanti in funzione del valore dei genitori. (campione clinico)
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CAMPIONE (n=1407)                                                                                                  CAMPIONE DSA (N=100)

      Fig.4 Suddivisione dei due campioni nelle diverse fasce di rischio.

	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
L’importanza della doppia check-list viene confermata anche dall’analisi di questo
campione (il 14% dei casi risulta essere a rischio o solo dai genitori o solo dagli
insegnanti) 	
  	
  
Dall’analisi del campione con diagnosi di DSA, la maggior parte dei casi, 84, risulta essere
a
rischio sia per i genitori che per gli insegnanti, 1 a rischio solo per gli insegnanti, 13 solo
per i genitori e 1 solo invece non rientra in alcuna segnalazione. (Fig. 4) Questi risultati
confermano l’importanza della doppia check-list.

Confronto campione - DSA
Analizzando le risposte relative al quesito circa la presenza di difficoltà scolastiche, si
rileva un’elevata concordanza (95%) fra genitori e insegnanti nel caso del campione 1407,
mentre il grado di concordanza si abbassa nel campione DSA (83%) confermando
l’importanza delle 2 check-list per evidenziare la presenza di situazioni a rischio.

                                                                                                                        p
Confrontando i dati dei 2 campioni (Fig.5), sono emerse differenze statisticamente
significative tra i loro punteggi medi, tanto nella forma per genitori che in quella per gli
insegnanti del questionario: insegnanti DSA 49,1 (DS 14,9) vs insegnanti campione 1407
14,5 (DS 16,6) (p
segnalazione di situazioni a rischio. Tuttavia, le differenze statisticamente significative
riscontrate tra i risultati ottenuti da insegnanti e genitori, così come la riduzione della
concordanza nelle loro risposte nel campione DSA, confermano l’importanza dell’utilizzo
della doppia check-list (genitori/insegnanti) per portare alla luce condizioni di rischio.

                  	
                                      Insegnanti	
                                                                    Genitori	
  

             Area	
               Numero	
  Item	
   	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  α	
  	
  	
  (CI	
  95%)	
  	
   Numero	
  Item	
   	
  	
  	
  	
  α	
  	
  	
  (CI	
  95%)	
  	
  

Totale	
  	
                      54	
  	
                           0.83.96-­‐0.97)	
  	
                     56	
  	
                            0.93	
  (0.92-­‐0.94)	
  	
  
Comportamentale	
  	
   10	
  	
                                     0.89	
  (0.88	
  -­‐0.90)	
  	
   7	
  	
                                     0.81	
  (0.80-­‐0.83)	
  	
  
Emotivo-­‐affettiva	
  	
         7	
  	
                            0.82	
  (0.81-­‐0.84)	
  	
   9	
  	
                                         0.75	
  (0.73-­‐0.77)	
  	
  
Attentivo-­‐mnestica	
  	
   7	
  	
                                 0.84	
  (0.83-­‐0.85)	
  	
   9	
  	
                                         0.81	
  (0.79-­‐0.83)	
  	
  
Linguaggio	
  	
                  3	
  	
                            0.79	
  (0.77-­‐0.82)	
  	
   6	
  	
                                         0.67	
  (0.71-­‐0.76)	
  	
  
Lettura	
  	
                     14	
  	
                           0.91	
  (0.90-­‐0.92)	
  	
   11	
  	
                                        0.77	
  (0.74-­‐0.79)	
  	
  
Scrittura	
  	
                   16	
  	
                           0.91	
  (0.89-­‐0.92)	
  	
   12	
  	
                                        0.83	
  (0.81-­‐0.85)	
  	
  
Calcolo	
  	
                     6	
  	
                            0.92	
  (0.91-­‐0.93)	
  	
   4	
  	
                                         0.76	
  (0.73-­‐0.79)	
  	
  
Motorio-­‐prassica	
  	
          3	
  	
                            0.85	
  (0.82-­‐0.87)	
  	
   7	
  	
                                         0.65	
  (0.61-­‐0.69)	
  	
  
Visuo-­‐percettiva	
  	
          5	
  	
                            0.80	
  (0.77-­‐0.82)	
  	
   4	
  	
                                         0.60	
  (0.55-­‐0.64)	
  	
  
	
  
In Tab.1 sono riportati i valori dell’alfa di Cronbach sia sul questionario nel suo complesso che sulle singole
aree.

Inoltre la validazione ha confermato che l’analisi delle singole aree di competenza
effettuata dal questionario, corrispondenti al le aree dello sviluppo neuropsicologico,
fornisce un quadro più significativo del solo valore totale, vista la complessità dei processi
neuropsicologici implicati nell’apprendimento.
Negli ultimi anni, grazie a una campagna di sensibilizzazione e informazione sulle
caratteristiche dei DSA, c’è una crescente richiesta da parte degli insegnanti di strumenti
attendibili che rilevino, con un buon grado di affidabilità, la presenza dei
DSA.L’elaborazione del questionario RSR-DSA e lo sviluppo delle indagini sul suo utilizzo
si presentano come un contributo in questa direzione.

Utilizzo del questionario nella scuola e nella sanità

Il questionario che è stato ideato come strumento per la scuola, in seguito alla
sperimentazione ha trovato applicazione anche tra gli operatori sanitari.

Il questionario nella scuola.
Il questionario RSR-DSA ha offerto a insegnanti e genitori rilevanti spunti di riflessione,
sia sul singolo caso che sulla intera classe, per individuare rispettive aree di criticità e
punti di forza. Questo ha permesso, in molti casi, di modificare le attribuzioni degli
insegnanti rispetto alle problemi tipo mancato impegno o scarsa motivazione del bambino.
Molti insegnanti hanno infatti riferito che l’utilizzo del questionario e la successiva
discussione dei risultati ha permesso loro di “vedere con altri occhi” i loro allievi. Inoltre ha
fornito l’occasione di collegare tali difficoltà agli specifici stili cognitivi del bambino e,
l’utilizzo del questionario e la successiva discussione dei risultati ha permesso loro di
“vedere con altri occhi” i loro allievi. Quando le difficoltà sono risultate permanere,
nonostante i diversi approcci metodologici e/o tentativi di facilitazione didattica, lo
strumento ha permesso agli insegnanti di sospettare la presenza di un DSA e di proporre
ai genitori l’invio alla valutazione specialistica.
	
  
Per l’utilizzo nella scuola, è stato creato anche una versione per la somministrazione di
gruppo che è un’evoluzione di quella precedente nata da richieste degli insegnanti. Si è
pensato di progettare un’elaborazione che fosse in grado di restituire oltre ai profili dei
singoli alunni, come descritto in precedenza, una visione globale del funzionamento della
classe analizzato per aree. Questa versione fornisce quindi oltre ai fogli di grafici alunno
per alunno in aggiunta 10 fogli di grafici di cui 9 relativi alle 9 aree indagate e uno relativo
al valore totale di tutta la classe.

        a)

        b)                                                    c)

Fig. 6 – Esempio di grafici ottenuti dalla somministrazione ad un intero gruppo classe del terzo anno della
scuola primaria. a) grafico riassuntivo per l’area del calcolo. Percentuale di casi nelle tre fasce di rischio ( a
RISCHIO in rosso, richiesta di attenzione in giallo e prestazione adeguata in verde) ottenuta dall’analisi del
questionario degli insegnanti b) e di quello dei genitori c).

In particolare per ogni area indagata il questionario restituisce tre grafici relativi alla classe
indagata: il primo riassume i valori di tutti gli alunni della classe osservati da genitori ed
insegnanti, elabora la media della classe e la mette in relazione con la media del
campione su cui è stata fatta la validazione (vedi Fig. 6a); gli altri due forniscono la
percentuale di casi nelle tre fasce di rischio ottenuta dall’analisi del questionario degli
insegnanti e di quello dei genitori (vedi Fig. 6b e 6c). Nell’esempio citato viene riportata
l’area del calcolo per una classe terza a cui hanno partecipato 16 su 19 alunni. Dal primo
grafico si può notare come i valori medi di questa classe siano superiori a quelli del
Campione1407 Dagli altri due grafici appare evidente la concordanza nel segnalare l’unico
caso a rischio (il caso 16 del grafico di Fig. 6a) mentre gli insegnanti segnalano in questa
area più casi, rispetto ai genitori, con necessità di potenziamento didattico

Il decimo foglio, quello relativo al valore totale di tutta la classe (Fig. 7), è composto da due
grafici: il primo riassume i valori di tutti gli alunni della classe osservati da genitori ed
insegnanti, elabora la media della classe e la mette in relazione con la media in Italia; il
secondo fornisce la percentuale di casi nelle diverse fasce di segnalazione ottenuta
dall’analisi del doppio questionario (genitori e insegnati). Ad esempio in fig. 7b) risultano
in totale 3 casi a rischio ma solo per 2 la segnalazione proviene da entrambi gli
osservatori. Solo per questi due si consiglia un eventuale invio ai servizi per un
approfondimento diagnostico. Per il terzo caso, in cui la segnalazione proviene solo da
parte degli insegnanti, si ritiene opportuno, prima di suggerire un approfondimento
diagnostico, valutare meglio la situazione in quanto una delle ceck-list potrebbe non
essere attendibile.

                                                                                                       a)

                                                               b)

Fig. 7 – Esempio di grafici ottenuti dalla somministrazione ad un intero gruppo classe del terzo anno della
scuola primaria. a) grafico riassuntivo per il valore totale. b) Percentuale di casi nelle diverse fasce di
segnalazione ottenuta dall’analisi del doppio questionario (genitori e insegnati).
Il questionaro nella clinica
Per i clinici il questionario, in occasione di valutazioni diagnostiche per sospetto DSA, ha
rappresentato un primo bagaglio di informazioni utili a calibrare l’approfondimento
diagnostico sulle aree critiche o, nel caso di significative discordanze tra le osservazioni
degli insegnanti e quelle dei genitori, di interrogarsi sulle dinamiche emotivo-relazionali
vissute dal bambino nelle due situazioni (scuola e casa).
     Lo strumento si è rivelato utile anche come strumento di screening abbassando
notevolmente i costi rispetto a quelli basati su prove dirette agli studenti. Il questionario è
stato utilizzato come screening per la prima volta nelle scuole dell’obbligo del Comune di
Pianezza (To) (2° anno primaria e 1° anno secondaria), nell’ambito del progetto “Tanto io
non sono capace” (finanziato dalla Regione Piemonte) che ha previsto un accordo con
l’ASLper eventuali approfondimenti diagnostici. Il progetto è ormai al 5° di applicazione e
si sta ampliando ai comuni limitrofi.
     Nella provincia di Messina è stato promosso nell’ a.s. 2009-2010 dall’Ufficio
Scolastico Provinciale uno screening applicando a tappeto il questionario e altri progetti di
screening, promossi da ASL e Uffici Scolastici Provinciali. Inoltre una forma ridotta del
questionario è stata utilizzata per l’indagine epidemiologica nazionale promossa dalla
Consensus Conference sui DSA già avviata nel settembre 2008 in Friuli Venezia-Giulia
(coordinamento SINPIA/IRCCS-Burlo-Garofolo, 2007) .
Fig.8 Profilo di un soggetto che ha ricevuto in seguito diagnosi di dislessia

Dai grafici qui sopra esposti, di casi successivamente diagnosticati a livello clinico, è
possibile vedere come sia importante il dato delle singole aree rispetto al valore globale;
infatti è da questa che emerge la specificità .
        Nel caso di Fig 8, in seguito diagnosticato come dislessia, sono maggiormente
deficitarie le aree della lettura e della scrittura; nel caso di Fig.9 , in seguito diagnosticato
come disturbo specifico di tipo misto, sono coinvolte più aree ad eccezione del linguaggio
del calcolo e d infine, nel caso Fig. 10, diagnosticato in seguito come disturbo di tipo non
verbale, le aree delle abilità prassiche, percettive appaiono gravemente deficitarie insieme
a quelle della scrittura e del calcolo.
Fig.9 Profilo di un soggetto che ha ricevuto in seguito diagnosi di disturbo specifico di apprendimento
  (DSA) di tipo misto,

Fig.10 Profilo di un soggetto che ha ricevuto in seguito diagnosi di disturbo di tipo non verbale.
Conclusione
L’applicazione dei questionari a 13986 casi, nelle varie fasce d’età, e le analisi statistiche,
per ora completate solo per gli ultimi 3 anni della scuola primaria, ci ha permesso di
ritenere che la duplice osservazione di tale strumento offra un’ampia visione della vita del
bambino/ragazzo perché, interrogando gli insegnanti, indaga il livello di apprendimento e
di adattamento al contesto scolastico, mentre, interrogando i genitori fornisce informazioni
più generali sul comportamento, sulle tappe evolutive e sulla sfera emotiva ed affettiva.
Inoltre gli insegnanti, che hanno un costante raffronto con i coetanei, possono capire se
l’alunno in questione ha raggiunto gli obiettivi didattici prefissati, mentre i genitori,
conoscendo l’evoluzione del loro figlio, possono arricchire l’osservazione con indicazioni
sullo sviluppo. Inoltre nella versione per le superiori il questionario autosomministrato
permette anche una valutazione della percezione di sé del ragazzo stesso.
    Il questionario RSR-DSA, sulla base di questa esperienza pluriennale, appare uno
strumento utile per individuare i segni critici suggestivi della presenza di un DSA,
agevolando l’invio del caso esaminato ai centri specializzati per la diagnosi; inoltre la
rappresentazione grafica delle aree di sviluppo consente una lettura più immediata dei
risultati e pertanto una definizione del profilo di apprendimento (aree di forza /aree di
debolezza).

Bibliografia

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Grosso R., Molinas L., Muzio C., Onnis A.R. & Rossi V. (2006 ottobre). Proposta di un nuovo
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Grosso R., Molinas L. &. Onnis A.R. (2007 ottobre) Il questionario RSR-DSA: strumento per
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Cappa, C., Albanesi, E., Gagliano, A., Guglielmino, P., Molinas, L., Muzio, C., (in press.). RSR-
DSA Questionario per la rilevazione di difficoltà e disturbi dell'apprendimento. Firenze: Giunti O.S.
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Cappa, C., Ferraris, V., Muzio, C., Albanesi, E., Gagliano, A., & Molinas, L., (2009, ottobre). The
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Corbetta, P. (1999). Metodologia e tecnica della ricerca sociale. Bologna: Il Mulino,.

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