Food safety e analisi del rischio nell'accesso alla risorsa selvaggina - Agricoltura Emilia ...

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Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna, AUSL Modena
                       Società Italiana di Ecopatologia della Fauna

        “La risorsa selvaggina: tra ecopatologia, biorischi e sicurezza alimentare”

                              Bologna, 30 Settembre 2016

Food safety e analisi del rischio nell’accesso alla risorsa selvaggina

                            Gianfranco Brambilla

          Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299 I-00161 Roma

                             gianfranco.brambilla@iss.it
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Ringraziamenti
                                                 Ministero della salute ENVI-FOOD
Sommario
                                                 grant RF-2009-1534860
                                                 Destinatario Istituzionale:
 Ringraziamenti:
                                                 IZS del Mezzogiorno, Portici (Napoli)
 Perché un questionario sui consumi di
  selvaggina per l’analisi del rischio
                                                 Mauro Ferri,
                                                 già AUSL Modena
 Illustrazione del questionario
                                                 Loredana Baldi
 Risultati principali e confronto con dati i
                                                 Roberta Pellicanò
  letteratura
                                                 Stefania Cavallo
                                                 IZS del Mezzogiorno (Portici, Napoli)
 Spunti di collaborazione per attività futura
                                                 e…….
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Davide Aldi, Elena Andreoli, Simone Angelucci, Elisa Armaroli, Guido Ballerio,
Alessandra Barchetti, Marco Basso, Martina Besozzi, Giancarlo Bravaccini, Mario
Burlin, Barbara Buttaboni, Mauro Caccia, Silvia Capasso, Francesco Casalinuovo,
Pellegrino Cerino, Mario Chiari, Carlo Citterio, Gabriella Conedera, Ivano
Confortini, Giuseppe Cotturone, Umberto Di Nicola, Davide Fabbri, Gregorio
Failla. Stefano Fenoglio, Sandro Flaim, Francesco Giofrè, Emanuela Gioia,
Francesco Grenzi, Ruggero Giovannini, Maurizio Lodi, Dorotea Lombardo,
Rosaria Lucchini, Luca Maffioli, Alessia Mariacher, Giuseppe Martino, Silvana
Matiello, Vito Mazzarone, Luca Mattioli, Piergiuseppe Meneguz, Andrea
Messori, Walter Mignone, Gioia Mingo, Federico Montanari, Federico Morandi,
Carmelo Musarò, Giacomo Nicolucci, Loris Pasa, Francesco Peloso, Aurelio
Perrone, Marco Picciati, Valerio Pituelli, Franco Recchia, Redazione URCA
Informa ER, Maurizio Rozza, Silva Rubini, Arianna Schmoliner, Giampiero
Semeraro, Stefano Tasca, Alberto Tazioli, Cecilia Testa, Karin Trevisiol, Cristina
Troietto, Roberto Viganò, Luca Visconti, Ettore Zanon.
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STRATEGIE DI GESTIONE DEL RISCHIO IN SICUREZZA ALIMENTARE

   Tolleranza del rischio                Riduzione del rischio             Eliminazione del   Condivisione e
                                                                           rischio            accettazione del
   Resilienza                                                                                 rischio
                                Regolamenti         Programmi         di   Divieti di
                                                    accompagnamento        produzione,        Consapevolezza
                                Piani Nazionali     verso adozione di      utilizzo,          del mondo
Sviluppo di azioni
                                Residui             sistemi           di   consumo,           produttivo e dei
correttive in caso di
                                                    produzione             …..                consumatori
«incidente»
                                Campionamenti       alimentari virtuosi
Comunicazione                   Analisi                                                         Tavoli tecnici

                                                                                                Buone pratiche
                                  Database           Es. sussidi alle      Lista nera           basate su
  Avvisi rilasciati alle                             aziende                                    HACCP
  categorie sensibili             Rapporti di        «biologiche»,         Divieto di
                                  attività           «sostenibili»,        commercializ         Igiene alimentare a
                                                     …..                   zazione              casa
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RISCHIO DI ESPOSIZIONE ALIMENTRE

                        Σ (Ci qi)
         EXP intake = ---------------
                          M bw

Un alimento poco contaminato ma      Quali alimenti consumiamo ?
    frequentemente consumato         Da dove vengono?
può contribuire quanto un alimento   Cosa contengono prima e dopo cottura?
 altamente contaminato ma poco       Quanto ne consumiamo?
            consumato                Qual’è il nostro peso?            5
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Contaminazione (es, ng/kg alimento)                 Consumi (ng/kg pc /giorno
     Valore
     obbiettivo
                              Livello d’azione

                                 Area di rischio                             Area di prevenzione

                              Limite Massimo

Un limite regolamentare viene stabilito considerando la distribuzione della contaminazione in un
determinato alimento o alimenti (es. pesce) e la distribuzione dei consumi (percentili) della
derrata nella popolazione generale.
Per proteggere i forti consumatori, dovrebbero essere adottati limiti di legge troppo conservativi
(bassi), che comprometterebbero la «food security». Viceversa, limiti troppo poco conservativi
esporrebbero una parte rilevante della popolazione ad una assunzione di residuo troppo elevata
rispetto a valori guida tossicologici (TDI, TWI, TMI, )…..
Quanto più una distribuzione è log-normale positiva (es differenza tra moda, mediana e media),
tanto più è difficile trovare il punto di equilibrio legislativo.
Cambiamenti nella distribuzione della contaminazione nella derrata alimentare e/o nelle
abitudini alimentari richiedono una ri-valutazione basata sull’analisi del rischio
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Sull’esempio di quanto fatto per la scelta e il
consumo responsabile della risorsa ittica, si è
ritenuto opportuno approfondire le abitudini
alimentari dei cacciatori italiani.

In via esplorativa, sono stati interpellati alcune
persone chiave per la formazione del cacciatore
(formatori/cacciatori formati), a cui è stato
somministrato un primo questionario, per la
valutazione dei contenuti e della praticabilità di
somministrazione e di risposta.

Successivamente, i questionari perfezionati sono
stati somministrati ai cacciatori «in formazione», e
le risposte elaborate da «O.R.S.A.»…
Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare
Regione Campania c/o IZS del Mezzogiorno, Portici
(Napoli).
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MATERIE PRIME ~ MANGIMI
                                                            Esempio di dispersione di un
                                                Controllo   contaminante/residuo in vari
         ALLEVAMENTI                                        lotti, partendo da una fonte
                                                            unica di ingresso nella filiera
                                                            (es materia prima impiegata
                                                            nella preparazione dei
                                                            mangimi).

MACELLO ~ STABILIMENTO ~ DEPOSITO                           A livello di filiera agro-
                                                            industriale e di grande
                                                            distribuzione, la probabilità
                                                            di alimentarsi con cibo
             LOTTI                                          sempre contaminato e ad alti
                                                            livelli è ridotta dai
                                                            controlli/autocontrollie
                                                            mitigta dai fattori di
                                                            diluizione nel processo

                                                Controllo
                                    Controllo
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 Descrizione delle abitudini alimentari sul consumo di selvaggina e canali   Domande
  di approvvigionamento
                                                                              Questionario
 Stagionalità dei consumi di selvaggina
                                                                              ENVI-FOOD:
 Numero pasti per mese a base di selvaggina pelo/penna

 Condivisione dei consumi con familiari/cessione a terzi

 Porzione di selvaggina pelo/penna consumata mediamente in un pasto

 Tipologia di selvaggina pelo/penna consumata (in ordine decrescente)

 Tipologia di alimento (muscolo, fegato, rene, milza, trippa, …..)

 Tipologia di alimento (fresco/congelato/essiccato/insaccato/trasformato

 Conoscenza dei rischi legati alla manipolazione e consumo della
  selvaggina

 Conoscenza dei corsi di formazione per cacciatore e loro frequentazione
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Veneto, Friuli Venezia
                                           Giulia, Trentino, Alto
                        Lombardia
                                           Adige N = 139
                        N = 187                                            N

Atlantic
 Ocean     Piemonte,
           Liguria                         Emilia-Romagna
           N = 90                          N = 135
                                                                     Black Sea

           Lazio, Toscana                        Campania, Puglia,
           N = 51                                Basilicata
                                                 N = 70

                                    Calabria
                   Sardegna         N = 66               Mediterranean
                   N = 19                                     Sea
Altro

                        Testicoli

       Trippa di bovidi e cervidi

Stomaco del cinghiale (trippino)

                           Milza

                            Reni

                          Lingua

                       Pancetta

                          Cuore

                         Fegato

                          Carne

                                    0   100   200   300   400   500   600   700   800
Ne cedo circa
                 la metà
                    5%       Ne cedo
                           circa un Ne cedo
               La cedo       terzo meno di un
                tutta         2%     terzo
                 3%                   10%
La consumo
in famiglia,
ma un po ne
 regalo ad                             Mancata
  amici e                              risposta
  parenti                                20%
    28%
                                       La consumo
                                         tutta in
                                         famiglia
                                           32%
Hai mai sentito parlare dei rischi sanitari per il
 cacciatore che manipola scorrettamente la
        selvaggina appena abbattuta

                                            N.R            Hai mai sentito parlare dei rischi nutrizionali
                                            1%             per il consumo legati ad eventuali presenze di
                                                             metalli pesanti nelle carni da selvaggina
                                                      No
                                                     16%
                                                                                                  N.R.
  Si                                                                                              1%
 83%                                                                                                          No
                                                                                                             12%

                                                              Si
                                                             87%
Italian Journal of Animal Science, 2010

Ramanzin et al., (2012)

Consumo medio e massimo di 0.1- 0.3 kg e di 1.0-4.0 kg
/persona/ anno

Riferito ai seguenti ungulati: capriolo, cervo, daino, camoscio,
muflone e cinghiale
Germania: specie consumate                    Dr. Daniel Hoffmann, Wildbiologe
 annualmente                                   (VJS)
                                               „Alle(s) Wild“-Symposium des
 -    cinghiale (30%),
                                               Bundesinstitutes für
 -    capriolo (60%),                          Risikobewertung, Berlin, 18. – 19.
 -    cervo (5%)                               März 2013
 -    daino (5%)

Selvaggina         peso(kg)   capi abbattuti       “flesh” (tons)
cinghiale        41.0               385.512                 5.848
capriolo         12,5               904.000                 5.537
cervo            65.0                64.369                  1.966
daino            35.0                59.029                  1.033

wild game consumption: 13 kg /head /year (consumption in families of hunters)
Consumo medio di carne                      Consumo medio di carne da
da selvaggina da pelo                       selvaggina da penna riferito
riferito alle 3 maggiori                    alle 3 maggiori specie
specie cacciate/consumate                   cacciate/consumate
cinghiale, lepre, capriolo                  beccaccia, fagiano, tordo

5,36 kg/cacciatore/anno      QUESTIONARIO   5,42 kg/cacciatore/anno
                              ENVI-FOOD
Consumo massimo, riferito                   Consumo massimo rifeito ad
ad una sola specie                          una sola specie
cinghiale                                   tordo
                                            21, 6 kg/cacciatore/anno
36,0 kg/cacciatore/anno
EFSA TDI 2008 PFOS = 150 ng/kg peso corporeo
Stahl et al., 2012
                     US EPA RfD 2016 PFOS = 30 ng/kg peso corporeo
Liver N = 526
                     Per una persona di 60 kg => 0, 66 - 3,3 mg/anno
Meat N = 509
                     Worst case assumption
                     Forte consumatore di carne e fegato di cinghiale
                     36 kg carne e 12 kg fegato/anno

                     Contaminazione PFOS al massimo
                     1780 ug/kg fegato; 28,6 ug/kg carne

                     (36 x 28,6) + (12 x 1780) =
                      1,03 mg (carne) + 21,36 mg (fegato) =
                      22,39 mg/anno esposizione stimata solo da
                     selvaggina

                     TDI = Tolerable Daily Intake
                     RfD = Reference Dose
                     PFOS = acido perfluorottansulfonico
Wild Boars in European Countries
                                                                                (EC, 2010)
                                                               700000
                                                               600000
                                                               500000
                                                               400000
                                                               300000
                                                               200000
                                                               100000
                                                                   0

                                                                        Estonia       France     Germany
                                                                        Italy         Latvia     Lithuania
                                                                        Nederlands    Portugal   Sweden
                                                                        Switzerland

Wild boars: from wildlife to anthropic areas: => sentinels of rural and urban environment
IL RISCHIO SANITARIO LEGATO ALLA QUALITA’ DEL SUOLO E DEI SEDIMENTI

Esposizione dei selvatici e di animali al pascolo a contaminanti farmacologici e chimici e a
patogeni e reativi attori di virulenza di origine antropica, attraverso l’utilizzo agronomico di
fertilizzanti organici da fanghi di depurazione civile
C
C
M

2
0
1
6
Conclusioni:

Le specie selvatiche sono sentinelle di rischi emergenti/riemergenti
derivanti da nuove pressioni ambientali, con particolare riferimento
quelle antropiche.

Nello spirito del Piano Nazionale di Prevenzione, impostare strategie
basate su consapevolezza «empowerment» e resilienza

Open access ai dati in modo da alimentare la conoscenza, la formazione
ed informazione dei gruppi «sensibili»

Progetto CCM una opportunità per mettere a sistema quanto già in atto
sui territori regionali e promuovere la credibilità (accountability) degli
Enti coinvolti.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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