IL NEONATO NEI PRIMI MESI DI VITA - Elena Biondi - La tata del sonno

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IL NEONATO NEI PRIMI MESI DI VITA - Elena Biondi - La tata del sonno
IL NEONATO
NEI PRIMI MESI DI VITA
       Elena Biondi
IL NEONATO NEI PRIMI MESI DI VITA - Elena Biondi - La tata del sonno
Lettera aperta per
mamme e papà

Ciao Mamme, Ciao Papà,
è da molto che ci confrontiamo sui social, ora è arrivato il momento di un “incontro” più diretto e aperto, più intimo. So

con un essere umano che si conosce appena? Non si controlla l’altro, lo si può ascoltare, lo si può imparare a conoscere

probabilmente a volte renderà più complicato il compito di comprenderli. Infatti quell’esserino indifeso avrà dalle prime

prescindere dal vostro intervento o dalla vostra presenza, li farà sentire al sicuro. Un senso di sicurezza interno e profondo,

pensare. Equilibri che richiedono tempo e fatica per essere assimilati, per questo credo che non sia mai troppo presto
per un cambio di prospettiva. Mi mancano molto le notti passate con i vostri piccoli, non vedo l’ora di poterli osservare

che prima di tutto, dovranno corrispondervi. Credo che di sonno si parli poco e che per alcune cose serva un confronto
diretto e individuale. Io vorrei che col mio contributo iniziaste a costruire il vostro percorso.

se non riuscissi a immedesimarmi, ma sarà solo per via del mio ruolo: devo essere forte per voi, perché capisco

lo specchio delle proprie anime e delle proprie paure, da sempre.
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pediatria e della puericultura, potete confrontarvi con altre persone. Ma l’unico modo per conoscere davvero i vostri piccoli
è darsi il tempo di sentirli, osservarli, cercare di non avere aspettative e di non paralizzarsi di fronte alla consapevolezza che
non dormirete più una notte serena, e non perché loro da piccoli non dormiranno, ma perché anche successivamente una
parte di voi sarà sempre preoccupata di dove sono, cosa fanno, se stanno bene, se respirano.

Credo che i primi mesi siano utili per osservare, scoprire, iniziare a sintonizzarvi, ma senza preoccupazioni. Per i mesi

esercizio, oltre a una componente emotiva solida e sicura.

Questa è la mia introduzione emotiva. Non vedo l’ora di continuare a imparare da voi che siete e sempre sarete la mia
accademia più preziosa. E ricordate sempre che la perfezione non esiste, che dovete fare sempre quello che vi sentite

Un abbraccio
Elena, la vostra Tata del Sonno.
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INDICE
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO                       6
La teoria di Jean Piaget
La teoria dell’attaccamento

SVILUPPO EMOTIVO, COGNITIVO E NEUROMUSCOLARE   9

SONNO, PIANTO E DINAMICHE EMOTIVITE            12

DIVENTARE GENITORI                             15

SONNO E VEGLIA DEL NEONATO                     18

I SOGNI DEL NEONATO                            20

IL PIANTO DEL NEONATO                          21

COMUNICARE CON IL NEONATO                      24

IL NEONATO PREMATURO                           26

DISFUNZIONALITÀ DEL SONNO INFANTILE            27
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LE MIE LINEE GUIDA                                       29
    Osservare
    Istituire una routine adeguata
    Consolidare l’uso di un oggetto particolare
    Aiutare il bambino a sviluppare le proprie risorse
    Trovare una modalità consolatoria comune

    A.M.O.R.E.

I MIEI SUGGERIMENTI                                      33
    Un buon ritmo
    Orari
    Poppate

    Ambiente e sicurezza

STORIE DI BIMBI E LE MIE TIPS                            37
SULL’ADDORMENTAMENTO

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Psicologia
dello sviluppo

Nel periodo che va da 0 a 2 anni il bambino manifesta numerosi cambiamenti funzionali al suo processo di crescita in

ambientali potessero accelerare o ritardare il ritmo di crescita intellettiva di un bambino. Andiamo ad approfondire lo

anno di vita i bambini si sviluppano da creature prevalentemente comandate da riflessi innati e con delle conoscenze molto

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La teoria dell’attaccamento

mammiferi, hanno una tendenza innata a cercare la vicinanza e il

a lui, formare una preferenza per una o più di esse e disporre dei
mezzi per farle avvicinare e mantenerle vicine (attraverso il sorriso,

primi mesi di vita limita i comportamenti di avvicinamento. Tuttavia

potentissimo mezzo per far accorrere la mamma e il papà. Sorriso

suscitando emozioni e sollecitando alcuni comportamenti: il
pianto suscita emozioni spiacevoli e il desiderio di farlo cessare

con il bimbo accarezzandolo, sorridendo e scambiando vocalizzi.

diverse denominazioni da parte di Bowlby. Vediamo quelle che
attraversano la nostra fascia di età di nostro interesse.

Fase 1- Pre attaccamento (0-2 mesi): il neonato manifesta un

persona dall’altra, e mette in atto una serie di comportamenti di

la loro vicinanza.

Fase 2- Attaccamento in formazione (3-8 mesi): il bambino continua

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esse ma ora queste reazioni sono più intense nei confronti della madre e di altre persone familiari: alla loro vista

mantenere la prossimità con essa, in quanto è attraverso la vicinanza con la mamma che può sentirsi protetto. Nella

dall’ambiente. Lo sviluppo di tali rappresentazioni mentali è modellato dalle esperienze di ricerca della vicinanza
vissute dal bambino, in particolare dal modo in cui l’adulto di riferimento ha risposto alle sue richieste di vicinanza.
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Sviluppo
emotivo, cognitivo
e neuromuscolare
I neonati sono “preparati alla vita” molto più di quanto possiamo

bambini appena nati funzionano relativamente bene, infatti, vedono
e sentono abbastanza da intuire cosa sta accadendo intorno a

stimolazione (la competenza percettiva varia a seconda della fascia

ricordare le esperienze vissute in maniera piuttosto vivida.          “Attraverso il pianto,
                                                                      i neonati hanno a
a un primo stadio che determina un esercizio delle uniche strutture
                                                                      disposizione sin dalla
                                                                      nascita un mezzo
                                                                      potente per far
prima senso-motorie e poi rappresentative. I riflessi innati di        accorrere i genitori.”
sopravvivenza sono chiamati così in quanto rivestono un ruolo

bambino si stia sviluppando normalmente.

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Elenchiamone altri:

direzione pronto alla suzione;

la prossimità con la mamma;
- riflesso di Moro: quando il bimbo avverte un allentamento della presa

attaccato al seno.

quotidiane che favoriscono esiti salutari di sviluppo. Tali schemi

Dal punto di vista dello sviluppo emotivo, nei primi quattro mesi di
vita, i neonati manifestano un preattaccamento: mostrano interesse

una persona dall’altra e mettono in atto una serie di richiami che

(il sorriso e i vocalizzi). L’immaturità motoria che caratterizza
i primi mesi di vita limita i comportamenti di avvicinamento dei
bambini. Tuttavia attraverso il pianto, i neonati hanno
a disposizione sin dalla nascita un mezzo potente

Tra il primo e il quarto mese di vita, inoltre,
assistiamo ai primi adattamenti acquisiti: oltre a

ne acquisiscono di nuovi. Ad esempio, mentre stanno

stanno producendo e cercano di ripeterlo, oppure vedono la

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Sonno, pianto
e dinamiche
emotive

settimane prima di nascere e per tutto il primo e secondo mese di vita, i neonati trascorrono almeno la metà delle ore di

i bambini dormiranno in uno stato di sonno più profondo fino almeno ai 4 mesi.

Così come il sonno, anche il pianto va incontro a cambiamenti funzionali al processo di crescita. I pianti dei bambini sono

normale che il pianto abbia diverse intensità e questo può dipendere dal temperamento dei bambini, dalla presenza o

sensibile promuove un attaccamento sicuro nel bambino. L’attaccamento madre-bambino rappresenta una relazione

è quello di routine sincronizzate che si stabiliscono tra voi e i vostri bimbi sin dai primi mesi di vita. In altre parole, i

normale tenere i propri bimbi a contatto soprattutto nei primi mesi di vita, tuttavia esistono altre modalità consolatorie
da adottare se si vuole rendere i bambini più “autonomi” rispetto alla nanna e all’addormentamento. In questo senso

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è importante il concetto di “preparazione” proprio perché è necessario sin da subito porre attenzione ed essere

questo compito sembra essere tutt’altro che facile perché implica dover fare i conti con le proprie dinamiche emotive,
spesso inconsapevoli, rispetto a un evento critico, che può consistere in un pianto inconsolabile, nella separazione, nella

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livello di nervosismo e di intensità del pianto. Al contrario, i bambini

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                                                                           spiazzati di fronte
                                                                           a tutti questi
Tornando al sonno, i primi mesi di vita, in particolare i primi quattro,   cambiamenti ma con
costituiscono uno spartiacque: durante questa fase, infatti, i bambini
iniziano a scoprire il mondo, a realizzare di essere individui separati    gli strumenti giusti è
                                                                           possibile gestire ogni
anche il rapporto con tutta la dimensione del sonno subisce
dei cambiamenti. In particolare, nella fase di vita prossima ai
                                                                           cosa.”
quattro mesi si verifica un fenomeno definito dai pediatri come

addormentamento vanno incontro a modifiche e i pisolini risultano
frammentati. I cambiamenti dei vostri piccoli possono dipendere

passo è la comprensione di ciò che sta accadendo. Un’informazione

corretto alle diverse fasi di crescita e per rendervi consapevoli della

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Diventare
genitori

vita. La paura e l’ansia sono emozioni del tutto consone, non solo, sono considerate adattive e funzionali in quanto

costantemente alta l’attenzione rispetto al piccolo.

Per cultura, esiste l’aspettativa che una neomamma sia immediatamente ben disposta nei confronti del proprio bambino

l’instaurarsi di rapporti sani e funzionali, ipotizzando l’esistenza di un periodo “utile” durante il quale unire le potenzialità

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siano rispettate, mantenendo come obiettivo finale l’instaurarsi di

qualità di processo evolutivamente sempre aperto, in cui si sottolinea

rapporto anche alle rappresentazioni di se stessi come individui.

non solo sulla competenza parentale, che si incontra scoprendo le
caratteristiche proprie del bambino, ma anche sulle rappresentazioni

componenti da prendere in considerazioni nel momento in cui si

Il tema centrale riportato come “problematico” da mamme e papà

come nucleo a sé stante e ricercare proprio nelle peculiarità del

saranno descritti il sonno e il pianto del neonato, con l’obiettivo
di conoscere ancora più da vicino i vostri piccoli. Sebbene siano

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17
Sonno e veglia
del neonato

evolutiva: imparare il controllo dei propri stati di coscienza. Per stati

Il primo stato è quello del sonno profondo: il piccolo respira

esterni provenienti dall’ambiente. Mantiene le manine tirate vicino

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o manifestare l’intenzione di volersi riaddormentare profondamente.         mese consiglio di
Il terzo stato viene definito stato indeterminato: si tratta di uno
                                                                            iniziare a fare sempre
                                                                            le stesse cose perché
                                                                            aiuta a regolarsi con
                                                                            gli orari.”

armoniosi e il respiro corrisponde allo stimolo al quale è sottoposto.
Generalmente, se lo stimolo è spiacevole il respiro è più veloce,

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I sogni del
neonato

il cervello presenta un attività elettrica molto intensa durante la quale onde cerebrali oscillano da stati di eccitazione

bambino durante la fase REM, ovvero la sua attività cerebrale. Sulla base di tali osservazioni si possono formulare

sollecitazione di onde elettriche di alcuni nuclei nervosi iperattivi del cervello vada a riproporre, notte dopo notte, delle

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Il pianto
del neonato

riconoscere i diversi tipi di pianto del proprio bambino. Capire le

termini di qualità, tono, durata e intensità. La caratteristica del pianto
riflette il funzionamento del Sistema Nervoso Centrale (SNC),
riflette dunque lo stato di benessere dei piccoli. Nell’ analizzare il
pianto di un neonato, vanno esaminati due aspetti importanti: la
caratteristica del pianto e la capacità dei piccoli di calmarsi da soli

Un bimbo molto attivo manifesta un alto livello di attività e quindi
un pianto più acuto ed intenso. Al contrario, un bimbo tranquillo

modo, soddisfare la richiesta insita nel pianto di un bambino rimane

quando invece falliscono diversi tentativi, accumulano ansia e
tensione. L’aspetto cruciale in tale dinamica non è non compiere
errori, ma imparare a osservare, fare un passo indietro e riprovare,
monitorando il proprio stato emotivo. Se mamme e papà sono
eccessivamente ansiosi al momento della consolazione, i piccoli
avvertiranno questo stato tensivo, lo vivranno come un ulteriore
stimolo (oltre a quello che ha causato il pianto) e non si calmeranno

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bambini. Quando hanno inizio i diversi tipi di pianto, i partner devono

forniti al bambino che ha una crisi di pianto (parlare eccessivamente,
dondolare, prendere in braccio). Oltre a monitorare la propria reazione

“presenza e assenza”, in altre parole la dose esatta di attenzioni. Ad
esempio, una presenza eccessivamente “assillante” e ansiosa può           “Il concetto di limite
delle dinamiche disfunzionali a causa delle quali il piccolo non          riveste un ruolo
                                                                          fondamentale.”
deriva ulteriore frustrazione nel piccolo (tradotta in pianto) con una

ipereccitabile, una risposta a un ambiente non confortevole, uno

fisico. Esistono situazioni in cui una mamma è eccessivamente
coinvolta emotivamente perché reduce di situazioni particolari

la propria volontà, diventare particolarmente ansiosi rispetto al

o eccessivamente richiedenti, altro non è che una ricerca di limiti.

di limiti sicuri, da acquisire tramite la disciplina fornita loro da
mamma e papà. Attraverso questi limiti imparano a misurarsi nella

della frustrazione, della paura. Il limite può essere posto ricorrendo

di fornire ai piccoli tutti quei metodi consolatori esterni che non

in braccio, il dondolare, il ricorso al seno o l’introduzione nel letto

insite potenzialmente nel bambino a partire dal terzo mese. Tali

mettere in atto quelle modalità autoconsolatorie (ad esempio il dito in

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L’immaturità del sistema nervoso del bambino neonato non
permette un sonno continuativo quindi non esiste un bambino che

dell’infanzia hanno dimostrato che a partire dai 4 mesi, il sistema
nervoso del bambino si sviluppa in modo da renderlo capace

profondamente almeno tre volte, dovrà quindi imparare dei metodi

sviluppando un rituale del sonno ed evitando di accorrere al minimo
richiamo. A trarne beneficio sarà l’intero sistema familiare.

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Comunicare
con il neonato
Nei primi mesi di vita i mezzi di comunicazione utilizzati dal piccolo sono

La comunicazione con i neonati prende forma nell’abbracciare i piccoli,
nel cullarli, nel parlare loro durante la poppata, nello scambiare sorrisi.
Sulla base di queste importantissime interazioni il neonato acquisisce
un crescente senso di autostima e sviluppa numerose capacità

loro tempestivamente e calorosamente. Riescono ad apprendere

Pertanto, nel comunicare con un bambino, è opportuno tenere

in caso contrario il piccolo potrebbe sperimentare frustrazione e

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Il neonato
prematuro

e papà circa le modalità più funzionali attraverso le quali stabilire un contatto con un bimbo nato prematuramente
e aiutarli a sviluppare dei punti di forza. Il bambino prematuro si sviluppa più lentamente: occorre sottrarre dall’età

prematuro passa attraverso i sei stati di coscienza che si osservano in tutti i neonati. Nel periodo di recupero, impara

proposta per volta: o il contatto fisico o quello uditivo o quello visivo. Avendo subito uno stress nell’utero materno, prestare

più frequente, sonno eccessivamente profondo e improvviso). È necessario ridurre le stimolazioni predisponendo un

e visive) ma in maniera attenuata.

prematuri che nei nati a termine. Una precoce individuazione di tali problematiche può aiutare il piccolo a sviluppare le

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Disfunzionalità
del sonno
infantile
L’Infant Research (la ricerca sulle condizioni di rischio dello sviluppo

evolutiva, ha messo in luce quei processi evolutivi che conducono

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                                                                           vita la regolazione
                                                                           degli stati di
                                                                           sonno e di veglia
                                                                           avviene attraverso
                                                                           l’interazione con i
                                                                           genitori.”
costituiscano dei modelli mentali della relazione necessari alla

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cure costanti e prevedibili come nutrire, addormentare, occuparsi
dell’ambiente del sonno e accorrere quando serve aiuto, sostiene il

infantile e include diverse competenze e capacità. Esistono in

prendere in considerazione diversi di fattori tutti connessi fra loro come

del sonno infantile sono da attribuire alla relativa immaturità del

capacità di maturare dei ritmi circadiani (variazioni comportamentali

ambientali) per arrivare a dormire 15 ore intorno ai 9 mesi e poi

contribuisce allo sviluppo di una relazione di attaccamento sicura.

interazioni emotive per comprendere le distorsioni rispetto al sonno.

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Le mie
linee guida
Di seguito alcune linee guida che
possono essere d’aiuto ai genitori nella
gestione dei risvegli e del pianto.

Osservare
Imparare a osservare i propri piccoli durante il quotidiano è il primo passo. Per facilitare il compito è possibile tenere un
diario in cui appuntare orari del sonno (compresi i pisolini), il rituale pre nanna, eventuali abitudini o cambiamenti (inclusi
quelli del sistema familiare), il quantitativo di cibo assunto e in quale modalità.

e idonea alla fascia di età. Cercare di mantenere un ambiente buio specialmente se i piccoli sono particolarmente

Aiutare il bambino a sviluppare le proprie risorse

Trovare una modalità consolatoria comune
due stimoli ambivalenti creano confusione mentre due stimoli simili tra loro tendono a consolidare l’apprendimento e
la risposta emotiva.

A.M.O.R.E.

i nostri piccoli. Ricordatevi che i primissimi mesi sono quelli in cui potete davvero costruire lentamente un buon rapporto

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che prendano il vizio ma cercando di stimolare, lentamente e

Con amore e consapevolezza che il sonno, come altri aspetti della
vita, non è qualcosa su cui porre l’attenzione solo quando c’è un
problema ma un percorso complesso fatto di conoscenza. Non
                                                                      “Non perdetevi mai un
                                                                      momento a contatto e non
aiutarli a costruire un loro percorso coerente con il vostro stile
                                                                      passate le giornate dei primi
                                                                      mesi a controllare gli orari.”
A: ACCUDIRE
M: MONITORARE
O: OSSERVARE
R: RISPONDERE
E: ELABORARE LE EMOZIONI

ACCUDIRE

corrisponde di più, sperimentando. Possiamo utilizzare tutto ciò

to me, tempo da dedicarci, molta pazienza e poche aspettative,

di ore da rispettare (ci sono delle linee di massima ma non
impazzite dietro a finestre del sonno) ma imparare a osservare

ma non invadere.

MONITORARE
Cerchiamo di capire se tutto procede bene, se abbiamo dubbi
chiediamo ai nostri referenti ma considerando che è tutto nuovo

Tenete presente questo, imparerete con il tempo a riconoscere e

monitorare costantemente il proprio stato emotivo nel momento
della consolazione. Uno stato d’animo ansioso viene percepito
immediatamente dal bambino. La ricerca sul sonno infantile

mamma volti a misurare lo stato tensivo è stata studiata la
risposta emotiva del piccolo. È stato rilevato che mamme

insistentemente e frequentemente di quei bimbi tra le braccia di

il compito al partner oppure cercare di rilassarsi il più possibile

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resa conto che molto spesso quello che manca è davvero un abbraccio rassicurante che vi faccia capire e sentire che
andrà tutto bene. Non credo sia così facile sentirsi così all’inizio o anche successivamente.

OSSERVARE
È una delle chiavi più importanti. Sintonizzarsi sulle loro emozioni e osservare i loro ritmi e le loro necessità. È vero

conoscerlo osservandoli. Le tabelle possono essere un riferimento per non sentirsi persi ma la chiave più importante

avere uno o più ambienti da dedicare al momento del sonno.

RISPONDERE

necessario saperli riconoscere in primis. Non è un’impresa semplice ma so che sarete all’altezza. Datevi del tempo

di essere responsivi ma anche limitanti. Più crescono più alcuni tipi di limiti li faranno sentire al sicuro. Più crescono

ELABORARE LE EMOZIONI
Come sentirsi rispetto ai loro comportamenti a volte indecifrabili? All’inizio è normale non capirli ma anche con il

che impariate a fare squadra con chi vi circonda e a trovare il modo di elaborare le vostre emozioni in modo da essere
lo specchio dei piccoli. Non sarà facile e a volte non sarete perfetti, in alcuni momenti vorreste essere altrove, anche

trovare dei momenti solo vostri.

                                                          31
32
I miei
suggerimenti

pensare “se non faccio così non dormirà”. Creare un ritmo è l’ideale

fascia di età è perfettamente normale. È anche possibile che

è il punto di partenza vincente.

Un buon ritmo

e dell’addormentamento: una “routine” che aiuti i piccoli a dotarsi di   “Se non funziona
                                                                         oggi non significa
a trovare il proprio modo di dormire. Verso il terzo quarto mese,
                                                                         che tra un mese non
                                                                         funzionerà.”
cose a ripetizione: si sta nella stanza mentre il bambino dorme, tutto

tra un mese non funzionerà. Se possibile, papà e mamma possono
alternarsi nell’addormentamento e potete iniziare a creare i vostri
piccoli rituali che facciano capire loro che è ora di dormire. Un

apprezzino). Cinque o dieci minuti prima dell’orario che vi siete

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i rumori bianchi e iniziare una fase di coccola / routine tutta vostra. Mentre li coccolate potete iniziare lentamente a

non preoccupatevi se protestano un pochino.

Orari

L’ideale è che il primo pasto sia tra le 6 e le 7, poi primo pisolino, poi merenda, secondo pisolino poi pranzo prima di
andare a dormire, a quel punto verso le 13/13.30 dovrebbero dormire un paio d’ore. Le 17.30 sono un buon orario per

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Poppate
Uno schema delle poppate e del sonno può rivelarsi molto utile. Le
poppate sono un tema molto delicato, in questa fase è bene che il
tutto sia più naturale possibile, il numero medio di poppate è 8 e io

a richiesta, verso il 3° 4° mese ha senso pensare di cambiare

che dormano bene.

Ambiente e sicurezza

utilizzare una superficie dura, come quella di una culla, con materassi
non eccessivamente morbidi, o in alternativa una culla da campo,
facendo attenzione ad applicare bene le lenzuola coprimaterasso.
La stanza deve essere il più possibile buia per consentire ai piccoli

diurna. Se volete potete tenere una piccola luce (un bottoncino)
possibilmente non di colore blu. Per creare un ritmo si possono
mettere i bimbi a dormire la sera nell’ambiente del sonno e restare
li con loro ma fino al terzo mese c’è molta elasticità e potete ad
esempio metterli nella next to me in penombra nell’ambiente in
cui cenate. La temperatura della stanza deve essere calda ma non

swaddle e i sacchi nanna aiutano molto in questo senso, rendendoli

spesso causati da movimenti involontari. Inoltre anche in termini di

piuttosto che delle coperte. Se avete uno “white noise device” (una
macchina per i rumori bianchi) potete utilizzarla per tutta
la notte, per l’ora successiva all’addormentamento
o anche per i momenti in cui i piccoli devono
riposare ma c’è rumore intorno a loro. Se
utilizzano un doudou (piccolo pupazzetto di

potete lasciarli vicino ai piccoli, per il resto la
culla deve essere vuota.

Dal sito del ministero della salute:
“La sindrome della morte improvvisa infantile
(Sudden Infant Death Syndrome - SIDS), conosciuta
anche come morte in culla (“Crib death”) o morte
improvvisa del lattante, consiste in un decesso
improvviso di un bambino di età compresa tra un mese

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della storia clinica e di una autopsia completa. Non esistono dati
nazionali sull’incidenza del fenomeno, mancando un sistema

nell’ordine del 1-1,5‰ dei nati vivi, ma è attualmente in netto

supina. Ora è stimabile attorno allo 0,5‰, ovvero 250 nuovi casi
SIDS/anno. Il picco è fra i 2 e 4 mesi di età, soprattutto nel periodo
invernale; è più rara dopo i 6 mesi, eccezionale nel primo mese. La
prevenzione della SIDS si pone come una assoluta priorità nella
salute pubblica. Sebbene le cause non siano note, sono state però
evidenziate delle correlazioni con alcune situazioni, sulla base delle

di massa, ha portato alla riduzione dell’incidenza della SIDS:
il bambino deve essere messo a dormire in posizione supina (a

deve mai essere eccessivamente caldo. La temperatura ambientale

anche l’eccesso di vestiti e di coperte pesanti che possono far
sudare eccessivamente il piccolo il materasso deve essere della

evitato di far dormire il bambino sopra divani (anche per il pericolo
di cadute), cuscini imbottiti, trapunte o comunque avendo vicino

essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del
lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte; va evitato

è da evitare l’ambiente deve essere libero da fumi, quindi non si

considerate sicure, ma sempre dopo aver consultato il pediatra.

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Storie di bimbi
e tips di Elena

dubbi circa i disturbi del sonno. Presenterò la situazione della

possa esservi d’aiuto per valutare la situazione in cui vi trovate e
per eventualmente modulare e sviluppare il vostro percorso di
addormentamento.

Valentina 3 mesi
Situazione attuale: ha una routine alimentare (5 biberon di latte

Tips:
• Monitorare la situazione del reflusso considerando che molto
spesso è necessario tenerli sollevati o in braccio e in movimento
per molto tempo e considerando i fastidi. Anche se il reflusso
passa è probabile che ci sia un’iperframmentazione del sonno
e un’abitudine a dormire in movimento o in delle modalità che
non saranno replicabili per troppo tempo. Non preoccupatevi,

suzione va benissimo però, come per tutte le cose, è necessario che

favorendo piuttosto il contatto in culla.

mese possono aiutare quelli del 4° mese.

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Jacopo 2 mesi
Criticità: cena dopo le 20.
Tips:

metterlo nell’ambiente del sonno, rimanere con lui cercando di
aiutarlo a consolidare il momento dell’addormentamento senza               “I pisolini diurni è meglio farli
troppe aspettative. Le poppate a richiesta sono normali in questa
                                                                           ai primi segnali di stanchezza,
diverso ma sempre confrontandovi con il pediatra e se sentite che          come lo sguardo fisso.”
è qualcosa che vi appartiene.
• Fino al terzo mese possono tranquillamente dormire nella culletta
vicino a voi.

Ornella 3 mesi
si addormenta solo al seno, cullata, e dopo un’ora e mezza per
addormentarla dorme solo 40 minuti.

Ciuccio. marsupio e fascia: no
Dito:sì

meno aria.

addormenta.

- pisolino alle 10 (2 ore e mezza/tre)
- riposino alle 15 (un’ora e mezza)
- addormentamento alle 8.30/9 (la routine serale parte alle 7)
perché la poppata dura 1 ora
Tips:
• Il dito in bocca non è necessariamente un problema fino a circa

• Il riposino di mattina potrebbe diventare un pochino più corto, si

arrivare a 1 ora e 45 in modo da lasciar spazio al sonno pomeridiano
(con molta calma fra il 4 e il 5 mese).

la routine serale alle 17.30-17.45 perché il picco di melatonina lo avrà
tra le 19 e le 20, ma se il sonno notturno funziona non è necessario.

                                                           38
• Per il riposino pomeridiano si può cercare di capire se la state

Cristina 2 mesi

Tecnica di addormentamento: al seno

all’ora di cena ora finalmente sta nella sdraietta.
Tips:
• Non sempre i riposini dovranno essere nell’ambiente del sonno ma
una certa coerenza potrebbe aiutare. Più crescono più si abituano a

quelle che sappiamo di poter replicare nel tempo.
• Tra un mesetto abbondante proverei a spostare i riposini nel

• Anche dopo, ma in particolare nei primi mesi, è fondamentale
sintonizzarsi con i piccoli, essere emotivamente calmi e tranquilli,
dimenticare tutto quando stiamo per addormentarli è davvero
importante. Sembra banale ma non lo è. Entrano nel momento
del sonno con voi, non è sempre facile essere sereni. Lo so che
siete stanchi però cercate di rilassarvi con loro. Abbandonate tutto
e cercate di introdurli al rilassamento.

Irene 2 mesi e mezzo
Situazione attuale: allattata

- addormentamento non prima di mezzanotte.
Tips:
• Con molta calma cerchiamo di trovare un ritmo e di accorciare il
pisolino della mattina a favore di una distribuzione del sonno anche
pomeridiana.

come addormentarli ci sarà spazio.

Con il tempo potrete anticiparlo.

vorrà tempo per trovare il loro momento per l’addormentamento.

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Bibliografia

ZERO TO THREE; Sandra Maestro e Filippo Muratori, Giovanni Fioriti Editore.

The Science of Mom, a Research-Based Guide to Your Baby’s fora Year, Aleuce Callahan, PHD .

1. Healthy Sleep Habits, Happy Child: Marc Weissbluth, MD (3rd or 4th Edition)
2. Solve Your Child’s Sleep Problems: Richard Ferber, MD

                                                                                                                              -
liam Sears, M
I cuccioli non dormono da soli, Alessandra Bortolotti.

Articoli
Michael Gradisar, Kate Jackson, Nicola J. Spurrier, Joyce Gibson, Justine Whitham, Anne Sved Williams, Robyn Dolby and David J.
Kennaway; Behavioral Interventions for Infant Sleep Problems: A Randomized Controlled Trial Pediatrics May 2016
N 1 Michael Gradisar, Kate Jackson, Nicola J. Spurrier, Joyce Gibson, Justine Whitham, Anne Sved Williams, Robyn Dolby and
David J. Kennaway; Behavioral Interventions for Infant Sleep Problems: A Randomized Controlled Trial Pediatrics May 2016
N2 Michael Gradisar, Kate Jackson, Nicola J. Spurrier, Joyce Gibson, Justine Whitham, Anne Sved Williams, Robyn Dolby and Da-
vid J. Kennaway; Behavioral Interventions for Infant Sleep Problems: A Randomized Controlled Trial Pediatrics May 2016
N3 Michael Gradisar, Kate Jackson, Nicola J. Spurrier, Joyce Gibson, Justine Whitham, Anne Sved Williams, Robyn Dolby and Da-
vid J. Kennaway; Behavioral Interventions for Infant Sleep Problems: A Randomized Controlled Trial Pediatrics May 2016
Jodi A. Mindell, PhD1,4; Brett Kuhn, PhD2; Daniel S. Lewin, PhD3; Lisa J. Meltzer, PhD4; Avi Sadeh, DSc5 Behavioral Treatment of
                                                                                                                               -

2University of Nebraska Medical Center, Omaha, NE;

4Children’s Hospital of Pennsylvania, Philadelphia, PA;

of child development.
                                                                                                                              -

In this article Doctor Garcia F. Narvarez
                                                                                                                              -

                                                            40
Corsi
Corsi frequentati
Corso privato di puericultura con il Dottor Roberto Albani e la Dottoressa Ersilia Armeni
Family Sleep Institute
Babyem Academy

Corsi da frequentante

Corso di Puericultura Nuova Tecnica 2000 Avezzano

Alcuni dei medici e professionisti di riferimento con cui mi confronto per fornire le informazioni corrette quotidianamente.

Dottoressa Valentina Nassisi
Professor Gianluca Pucciarelli
Professor Oliviero Bruni
Dottor Roberto Albani
Ostetriche e puericultrici di riferimento
Lyndsay Hookway (mentore di Babyem Academy)

Le informazioni contenute in questo libro sono condivise a scopo informativo e non sostituiscono alcun tipo di consulenza
o trattamento medico.
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