IL LAMENTO ACUTO Emicrania, una narrazione letteraria e filosofica - ANIRCEF
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CULTURA IL LAMENTO ACUTO Emicrania, una narrazione letteraria e filosofica BRUNO COLOMBO, MASSIMO FILIPPI Dipartimento di Neurologia, IRCCS Ospedale San Raffaele, Date parole al dolore: Università Vita-Salute, Milano il dolore che non parla bisbiglia al cuore RACCONTARE IL DOLORE: di discontinuità rispetto a una contrazio- sovraccarico e gli ordina UN PERCORSO DIFFICILE ne del ritmo vitale che deve adattarsi a quello del dolore stesso. In tal senso, di spezzarsi È evidente che la richiesta di specifi- la frase di SENECA “lieve è il dolore William Shakespeare, Macbeth, che così sintetiche può permettere al che parla, il grande è muto” coglie la atto IV, scena terza medico di porre una diagnosi, ma non complicazione nel rendere in parole il può far emergere l’afflizione senso di annientamento che associata al dolore stesso, la il paziente vive in corso di sofferenza e il vissuto perce- attacco emicranico. Peraltro, L’emicrania è una patologia pito dal paziente. Di fatto, come afferma il filosofo Witt- ad elevata prevalenza nella attraverso i criteri della IHS genstein “i limiti del mio lin- popolazione generale: si può porre una definizione guaggio sono i limiti del mio in Italia, almeno 6 milioni clinico/operativa della pa- mondo” (3). Se non riesco ad di persone sono affette tologia (facendo rientrare i esprimere quanto vivo, e non da questo disturbo. sintomi in una classificazione sono in grado di posizionare Le frequenze degli attacchi sono nosologica), ma non si per- in un luogo e dare significato variabili, ma per la maggior parte mette al paziente di ampliare a quanto soffro esternando producono un elevato impatto le sue impressioni relativa- Seneca quindi il dolore, circoscrivo sulla qualità di vita mente a quanto la patologia la possibilità di comunicare al e conseguentemente sulla sfera possa portare, attraverso il dolore, a un di fuori di me stesso e di rendere quindi lavorativa, sociale e familiare cambiamento sia nel mondo emotivo che reale e presente il mio disagio. E questo della persona colpita. nel vissuto psicologico personale. è quanto spesso si trova a sperimentare Il medico che deve valutare il Il paziente ha spesso difficoltà nel riu- il soggetto emicranico. soggetto emicranico, seguendo scire ad esprimere verbalmente il pro- Trovare le parole per descrivere il dolore i criteri della International prio dolore e comunque ha talora poca emicranico non è semplice: come an- Headache Society (IHS), può dimestichezza nel reperire terminologie che VIRGINIA WOOLF suggeriva in un suo porre diagnosi a seguito della appropriate in grado di esemplificare scritto. “Lasciate a un malato la possibili- presenza o meno di sintomi quanto esperito in corso di un attacco tà di raccontare a un medico il dolore che riferiti dal paziente, emicranico. Questa è infatti prova all’interno della sua fra i quali si distinguono un’esperienza totalizzante, testa, e vedrete che il suo la qualità e la caratteristica soggettiva e unica nella sua linguaggio improvvisamente del dolore (1). costruzione individuale. La si inaridirà” (4). I criteri annotano che il dolore parola dolore è infatti rife- Proprio a seguito di questa deve essere riportato dal rita dal paziente per comu- considerazione, abbiamo paziente come pulsante, nicare uno stato di malesse- cercato di analizzare come della durata da 4 a 72 ore re più globale, causato da il dolore emicranico sia stato e di intensità rilevante (2). un cambiamento improvviso affrontato e descritto nelle nell’equilibrio omeostatico opere di scrittori e poeti nel personale. Comunicare que- corso di varie epoche: ciò sto disagio è già di per sé una allo scopo di far emergere domanda di salute, una richiesta V. Woolf dalle parole di chi utilizza il 28 | MEDICO e PAZIENTE | 3.2021
linguaggio stesso come espressione arti- la discrasia di questi elementi è fonte stica (i letterati) la percezione del dolore di disequilibrio e quindi di malattia. Il in maniera simbolica, figurativa, imma- Non solo combatti dolore non è quindi derivato dal mal- ginifica. il dolore, funzionamento di un solo organo, ma è Ciò per illustrare sia come l’emicrania è espressione di una disarmonia generale stata inserita nel vissuto dei personaggi ma comprendilo dell’organismo nella sua globalità (7). descritti dai vari autori, sia quanto lo H. Kung Ancor più profonda è l’interpretazione da scrittore interpreti il disturbo doloroso parte di Aristotele (384-322 a.c.) che per in una visione personologica, ma anche primo individua il tatto come responsabile universale. della sensazione nocicettiva (8), e succes- In questa elaborazione, le descrizioni sione per la lettura e conosce i classici sivamente di Erofilo (335-280 a.C.) che letterarie possono essere tramite della ha anche predisposizione a comprendere per primo definisce un quadro anatomico voce di un disagio (il dolore) che spesso il le vicende umane e a far ancor meglio il del sistema nervoso, descrivendo il colle- paziente non riesce a formulare. Da que- medico” (5). gamento fra i nervi periferici, il midollo sto punto di vista, la lettera- spinale e il cervello, ipotizzando quindi tura può fornirci strumenti IL DOLORE: la centralità del sistema nervoso stesso per comprendere meglio la UNA VISIONE nell’elaborazione e percezione del dolore componente emozionale del UMANISTICA (9). Il riconoscimento del dolore come dolore patita dal soggetto malattia è però intuizione di un filosofo cefalalgico. Analizzando te- La scienza medica, nella ri- arabo, Avicenna (980-1037), che definisce sti di scrittori sofferenti o cerca di una spiegazione e il dolore (suddiviso in 15 diverse tipologie) meno di emicrania ed estra- di una comprensione del do- come una sensazione a sé stante, non polando la visione letteraria lore, ha sempre attinto nel dipendente solo dalla temperatura e dal del dolore potrà essere più tempo dai modi della cultura tatto, non relazionato necessariamente agevole acquisire una dimen- filosofica. Il percorso delle a un danno d’organo, ma espressione sione culturale che permetta Platone riflessioni sul do- di una variazione delle con- successivamente al medico una lore nella cultura dizioni fisiche dell’organo comprensione più profonda e umanizzante occidentale si sviluppa dalle stesso (10). A ben vedere, del disagio emicranico. La medicina e la prime idee di PLATONE (428- Erofilo precorre il pensiero letteratura sono basate sulla narrazione, 347 a.C.) che interpretava di CARTESIO, che con la te- e come tali possono essere interpretate il dolore con un’accezione oria del metodo (quasi 2000 alla stregua di aree interdisciplinari, al morale, ovvero un fenomeno anni dopo), riconosce il cer- di là delle arbitrarie categorizzazioni. La punitivo per chi si era allon- vello come stazione di arrivo pratica clinica in tutte le specializzazioni tanato dalla ricerca della ve- delle sensibilità. Il dolore è mediche, nasce infatti dalla costruzione rità. Il dolore viene ritenuto riconosciuto da Cartesio co- di una storia derivata dal racconto del non provenire esclusivamente me segnale (proveniente dai malato: da questo si svilupperà non solo la dalle stimolazioni sensoriali nervi periferici e condotto diagnosi, ma soprattutto la comprensione esterne, ma prodotto di interse- Cartesio fino all’epifisi, punto di svi- del peso della patologia nel vissuto del zione con l’esperienza emozio- luppo cosciente dello stimolo) singolo soggetto. nale che, nella concezione platonica della spia di disfunzioni somatiche specifiche. I testi letterari sono interpretabili co- tripartizione dell’anima, è localizzata nel me un indice della reazione cuore (ragione e istinto si culturale a concetti scien- troverebbero invece, rispet- tifici: ed è per questo che tivamente, nella regione en- il rapporto tra la medicina cefalica e in quella viscera- e la letteratura può essere le) (6). Solo con IPPOCRATE compreso come dialogico e (460-377 a.C.) si affaccia la interscambiabile. visione organicistica dell’ar- “Nelle opere dei grandi clas- te medica, applicando teorie sici della letteratura sono più razionali all’interpreta- esposte delle caratteristiche zione dei fenomeni naturali. della natura umana che è im- Secondo la concezione dei portante conoscere per fare quattro umori (flegma, san- bene il medico…e chi ha la pas- Ippocrate gue, bile gialla e bile nera), MEDICO e PAZIENTE | 3.2021 | 29
CULTURA Cartesio, e tutto il pensie- sofferenza del paziente emi- oscurare la stanza...”). Successivamente ro razionalista, sostiene un cranico significa in primis non il dolore assume caratteristiche di pul- aspetto esclusivamente or- dicotomizzare il concetto satilità (“…la colpa era probabilmente ganicista, lineare, fisico del corpo-mente, ma soprattutto del sangue che era effluito di nuovo alle dolore. In tal senso vengono sostenere una presa in carico tempie e vi pulsava…”), peggiora con lo escluse componenti emotive del soggetto malato nella sua sforzo fisico (“…cercherò di non muovere o animistiche nel processo integrità personologica. E il la testa…temeva di muovere la testa che di elaborazione del dolore, dolore che spesso non ha pa- ardeva di un dolore infernale...”) e assu- considerato solo come rispo- role definite per esprimersi me un’intensità grave (“...strinse la testa sta biologica protettiva (11). ed essere espresso (algos, fra le mani e sul suo giallognolo volto Solo successivamente SPINO- pathos, aisthesis per i Greci) sbarbato si dipinse il terrore...”). Pilato ZA riunisce nell’interpretazione Spinoza può essere meglio compreso se denomina la sua malattia, chiamandola del dolore (“tristitia”) la con- riflesso nella cultura umanistica emicrania e descrivendo la sua ineluttabi- cezione di un disagio fatto sia fisico che di chi questo dolore deve poi curare. lità (“…o Numi, perché mi punite...è lei, psichico (12). Il ricongiungimento della sempre lei, la malattia orrenda, invincibi- dimensione emotiva a quella prettamente L’EMICRANIA le, l’emicrania. Da essa non c’è salvezza, neurofisiologica (sensoriale) permette di NELLE OPERE LETTERARIE non c’è scampo…”) e la sua devastante estendere il concetto di dolore a quel- intrusione nella vita (“...non riesco più a lo più ampio di sofferenza. Con questa L’esempio di un dolore emicranico espres- dominare la mia mente, del veleno, voglio attitudine risulta indispensabile ricono- so in un personaggio letterario da parte del veleno.”). La precisa descrizione dei scere gli assetti psicologici, affettivi e di uno scrittore che fosse anche medico, sintomi e il senso di frustrante passività relazionali del soggetto con dolore per è presente sia in CECHOV che in BULGA- e abbandono di fronte al dolore, in man- meglio comprendere i meccanismi di ela- KOV. Quest’ultimo in particolare si era canza di un rimedio, sono descritti in un borazione e confronto. Il dolore va quindi laureato in medicina presso l’Università di modo così puntuale e profondo come solo interpretato come una cesura, una frat- Kiev nel 1916. Nella biografia di Bulgakov, un emicranico può fare (13). tura con quanto è considerato normale scritta dalla moglie, ci sono note scritte Anton Cechov si era laureato in medicina o normativo, e la sofferenza nel diario che confermano, presso l’Università di Mosca nel 1884. come un malessere psicofi- con dettagliate annotazio- Sebbene non fosse affetto da emicra- sico, condizione tormentosa ni, come lo scrittore fosse nia, in numerose sue opere e racconti provocata dalla continuità e affetto da crisi emicraniche sono descritti accuratamente anche da persistenza del dolore stes- periodiche. Da questo vissu- un punto di vista psicologico personag- so. In tal senso i due termini to personale, Bulgakov ha gi affetti da emicrania. In particolare non sono disgiunti nella com- tratto la precisa descrizione nelle Tre sorelle il personaggio di Olga prensione di chi è afflitto da di un attacco emicranico nel (un’insegnante afflitta da emicranie) è una patologia cronica dolo- libro Il maestro e Margheri- dipinto come “indebolito e disturbato da rosa (come l’emicrania). In ta, in particolare nel capito- continue cefalee…” al punto da farle dire: una visione biopsicosociale lo 2, attraverso il personag- “Da quando ho iniziato a lavorare nella della malattia, riconoscere la A. Checov gio di Ponzio Pilato. Durante scuola superiore, sperimento un mal di l’interrogatorio a Gesù, Ponzio testa continuo…che mi ha tolto l’energia, Pilato sperimenta tutte le fasi di un at- la giovinezza, goccia a goccia, giorno per tacco emicranico, a partire dai prodromi. giorno…” (14). Sviluppa dapprima un’accen- Lo scrittore inglese Somerset tuata percezione degli odori Maugham aveva frequentato (“...gli sembrava che anche come giovane studente in- i cipressi e le palme del terno di medicina l’ospeda- giardino olezzassero di olio le St. Thomas a Londra, in di rose e che all’odore dei particolare il Dipartimento finimenti di cuoio e del sudo- di Lambeth. Successivamen- re della scorta si mischiasse te, dopo la laurea decise di quell’effluvio… questo odore dedicarsi esclusivamente alla aveva cominciato a perse- letteratura. I ricordi di quel guitare il procuratore fino periodo sono racchiusi nel- dall’alba...”), a cui segue la la sua prima novella, Lisa di fotofobia (“...diede ordine di M. Bulgakov Lambeth, nella quale racconta 30 | MEDICO e PAZIENTE | 3.2021
gli attacchi di emicrania che colpiscono la di mal sopportazione e di di- (e verosimilmente da Lewis protagonista descrivendo il dolore come sagio che il dolore arreca… Carroll) fosse quanto poi de- “tagliente ed insistente” “…pensavo che portando a una debilitazione scritto e classificato come le ossa si spostassero e il mio cervello che sembra far arrivare ai “Sindrome da Alice nel pae- andasse a finire sul pavimento...” ma limiti estremi della resisten- se delle meraviglie” ovvero soprattutto analizzando le conseguenze za”. La scrittrice afferma che un’emicrania con aura di emotive e psicologiche del dolore stesso “il fatto che nessuno muoia tipo metamorfico con alte- considerandolo un’esperienza che “... durante un attacco di emicra- razione dello schema corpo- degrada e rende le persone che soffrono nia sembra, a chi sta vivendo reo (18). Altri autori hanno più fragili ed aride…” (15). quell’esperienza dolorosa, raccontato le loro emicra- Pur senza una formazione medica, nu- una sorta di ambigua benedi- nie: JANE AUSTEN ne parla merosi scrittori o narratori sono stati in zione (17)”. L’esempio di Joan J. Austen in alcune lettere alla sorella grado di descrivere la con- Didion non è unico. Cassandra e costruisce poi nu- dizione emotiva associata a Molti altri scrittori del Di- merose scene con soggetti emicranici un attacco emicranico, in ciannovesimo secolo hanno nei suoi racconti quali Amore e amicizia particolare se loro stessi ne sofferto di emicrania, river- (“..lamentava un dolore violento accom- erano sofferenti. È il caso per sando la loro esperienza nei pagnato da una disdicevole cefalea..”), esempio di SIMONE WEIL, af- personaggi descritti nelle Ragione e sentimento (“...rimase sveglia fetta da emicrania fin dall’a- loro opere. Forse l’esempio tutta la notte colpita da una cefalea che dolescenza. In età adulta, più famoso è quello di LEWIS la rendeva incapace di parlare e senza prostrata dalla ripetitività CARROLL, che illustra nel alcuna volontà di alzarsi..”) e Orgoglio e degli episodi, scrive infatti suo libro ALICE NEL PAESE pregiudizio (“...l’agitazione e le lacrime “Sono abitata da un dolore DELLE MERAVIGLIE la strana che la persona stava vivendo diventarono localizzato intorno al punto S. Weil esperienza di Alice, percepi- un mal di testa..”) (19). Elizabeth Ga- centrale del sistema nervoso, ta dalla stessa skell descrive il suo sta- al punto di congiunzione dell’anima e del come espansione e to di emicranica nella corpo, che dura anche nel sonno e non rimpicciolimento nelle sua biografia e riversa mi ha mai lasciato un istante…e accom- dimensioni del proprio il disagio in personaggi pagnato da un tale senso di prostrazione, corpo (nel capitolo II, il delle sue novelle... (“la che il più delle volte i miei sforzi di atten- corpo si restringe dopo sua testa le faceva così zione e di lavoro intellettuale erano quasi aver bevuto da una bot- male che anche la sua vi- altrettanto svuotati di speranza di quelli tiglia e si riespande dopo sta era annebbiata…e an- di un condannato a morte che deve essere aver mangiato una torta, che lo scuro crepuscolo giustiziato l’indomani…”. E arrivando fi- diventava un lampo ab- ancora per sottolineare l’im- no al soffitto bagliante per i suoi poveri patto del dolore sul lavoro, della stanza occhi… “) (20). Come pure quando nel 1934 aveva in- dove si trova: Charlotte Bronte che nelle trapreso un duro impiego da un’esperien- sue lettere cita frequen- metalmeccanica: “Emicrania za di micro- e temente la sua sofferenza violentissima, lavoro compiu- macrosomatoa- di emicranica (21). Un caso to piangendo quasi senza in- gnosia). Lewis Carroll particolare è quello di Paul terruzione… (16)”. era emicranico, Auster: non essendo emicra- La scrittrice JOAN DIDION, come appuntato nico, ha probabilmente trat- anche lei cefalalgica, ha de- nei suoi diari: to linfa per la comprensione scritto i suoi attacchi di emi- J. Didion soffriva di quel- del disagio legato alla cefa- crania con aura in un racconto la che lui stesso lea dalla moglie, la scrittrice Nel letto, andando non solo a narrare la definiva una “cefalea bilio- Siri Hustvedt, nota emicrani- condizione fisica (“…quando sono in preda sa”, con vomito. In alcuni ca. È quindi possibile che le all’aura passo con il rosso, perdo le chiavi episodi riferiva anche la pre- descrizioni di Auster derivino di casa, rovescio qualunque cosa tengo senza di aura (“un disturbo dall’esperienza di Siri, e un in mano…e in generale do l’impressione visivo …delle fortificazioni esempio esplicativo è quello di essere drogata o ubriaca..”), ma in in movimento seguiti dalla che si trova nel libro Vertigo. particolare delineando l’aspetto emoti- cefalea”). È possibile che In questa visione metaforica, vo sotteso all’episodio stesso: “Il senso quanto sperimentato da Alice L. Carrol Auster rende il vissuto emicra- MEDICO e PAZIENTE | 3.2021 | 31
CULTURA ANTONIO TABUCCHI, l’emicrania è “… LEGGERE PER COMPRENDERE un lamento acuto…arriva da lontanissimo, dagli abissi e tu lo percepisci e all’improv- Perché è importante che un medico conosca la letteratura e i grandi viso si disegna il contorno feroce delle co- autori? Cosa possono regalarci le trame, i personaggi, gli sviluppi di una se…”. L’aura emicranica è “…un prisma al storia? Quello che un romanzo può insegnare è la riflessione, il porci posto degli occchi, perché i contorni, gli davanti ad esperienze narrate di vita, di scelte, ma anche di malattie spigoli…si sono dilatati, hanno cambiato e di morte. Questo può permettere un confronto con il nostro vissuto, geometria...e nel cambiarla non signi- ficano più quello che significavano…”. dal quale trarre valutazioni etiche e morali, o spunti per trovare in Ma le parole che descrivono l’emicrania noi giustificazioni, condivisioni o rifiuti su quanto svolto nella storia come un “angoscioso racconto” dicono raccontata. Inoltre, una lettura può fornire richiami riguardo la nostra che Tristano “…aggrappato al guanciale professione medica, permettendoci confronti critici e considerazioni partì per il primo dei viaggi malefici… sulle nostre qualità relazionali e sul nostro approccio verso il malato attraversando miasmi, nuvole piene di e la sua sofferenza. cavallette, in un’abbagliante distesa di niente che è uguale in ogni direzione...” La lettura è un esercizio dell’anima, e come medici abbiamo il bisogno (25). In Espiazione, Ian McEwan descrive ed il dovere di continuare a nutrirla. Chi ne gioverà, oltre al attraverso il personaggio di Emily Tallis il nostro spirito, sarà di certo chi si affida a noi per trovare conforto, fenomeno dell’aura come “…puntini lumi- comprensione e accudimento. nosi davanti agli occhi, punture di spillo… come se la stoffa consunta del mondo nico con parole che sono una costruzione ideale dell’insopportabile?... visibile venisse mostrata sullo di immagini simboliche e vivide, che ci Si muore dopo il 10?...L’idea sfondo di una luce molto più appaiono come un’espressione emotiva- che i livelli di dolore possa- forte…”. Il dolore dell’emi- mente partecipata del malessere intru- no essere classificati nume- crania è paragonato a “... sivo e violento di un attacco emicrani- ricamente è assurda, ma è la una pantera in gabbia...che co. In particolare, per il personaggio di routine…il tentativo di evi- si sposta indifferente alla Walt, l’emicrania è “…un linciaggio a tare l’ambiguità non fa che sofferenza…per il solo fatto raffica contro le pareti del mio povero aumentarla… (23)”. Numerosi di essere sveglia, per noia, cranio…e durante l’emicrania…il mondo altri scrittori, pur non essen- per muoversi e basta, o per fluttuava, ondeggiando come una dan- do emicranici, hanno descrit- nessuna ragione, e senza al- zatrice del ventre dentro a uno specchio to personaggi sofferenti di cuna consapevolezza…”. E deformante…e infine…un centinaio di emicrania o situazioni nelle A. Tabucchi l’importante era “...di non carrelli ferroviari deragliarono sui binari quali la cefalea era un dato provocarlo; una volta che la convergenti che portavano a un punto caratteriale del soggetto. In questi casi, pigra creatura si fosse spostata dalla zona preciso della mia tempia sinistra. Lì si è solo la capacità di espressione artisti- periferica al centro, allora le stilettate di schiantavano anche velivoli, si scontrava- ca a rendere verosimile e credibile la dolore avrebbero ottenebrato ogni forma no grandi autotreni…” (22). Ma anche Siri sofferenza del personaggio, allo scopo di pensiero…” (26). Hustvedt ha spesso parlato dei suoi mal di narrativo di rendere il momento del do- Infine anche il premio Nobel per la let- testa, e la riflessione che maggiormente lore come parte integrante del suo pro- teratura Bob Dylan, nei versi della sua colpisce è quella relativa alla difficol- filo umano. Adrian nel Dottor Faustus di canzone Pledging my time, parla di una tà di quantificare il proprio THOMAS MANN, ad esempio, “…cefalea velenosa, dalla mattina presto dolore. Dice infatti nel libro è descritto come sofferente fino a tarda notte... (27)”. La donna che trema: “clas- di “un male che era una tor- Il sintomo della fonofobia è ben descritto sificare il dolore in base a tura umiliante, un lancinante da Francis Scott Fitzgerald in Belli e dan- cosa? Il peggior dolore che tormento di tenebre roven- nati: il personaggio di Anthony racconta abbia mai provato? Lo ricor- ti…” e “violenti dolori di te- di una “emicrania lancinante…e l’orrore do? Non riesco a rievocarlo sta che duravano più giorni della metropolitana mattutina che gli come dolore, ma solo come e si ripetevano e da conati risuonava nelle orecchie come un’eco ricordo articolato o relazio- di vomito per ore e sino per dell’inferno…”(28). ne empatica al mio sé passa- giorni a stomaco vuoto…una Il senso di annientamento e frustrazione to….il tuo 4 è uguale al mio vera sciagura, indegna, insi- e il fenomeno dell’allodinia sono ben 5?...Il 10 esiste davvero o è diosa e umiliante… (24)”. Per descritti da Fernando Pessoa, che dice: una specie di rappresentazione T. Mann Tristano in Tristano muore di “Ho male di testa e di universo…mi fa ma- 32 | MEDICO e PAZIENTE | 3.2021
le l’universo perché la testa re, ciò che DINO BUZZATI ri- Il paziente dovrà essere il testo, il medico mi fa male… ma l’universo conosce avvisandoci che “... ne sarà il lettore. che veramente mi fa male… ogni vero dolore viene scritto Pàthei màthos (Eschilo) quello proprio mio, che se su una lastra di una sostanza passo le mani nei capelli mi misteriosa al paragone del fa credere di sentire che quale il granito è burro. E Si ringrazia il dr. Francesco Colombo, essi soffrono tutti soltanto non basta un’eternità per Università Statale di Milano, per farmi soffrire” (29). In cancellarlo” (34). Restituire per il supporto creativo. queste parole riconosciamo parole a chi soffre, capire il Bruno Colombo e Massimo Filippi non l’unicità, ma anche la atem- suo mondo interiore, essere dichiarano conflitti di interesse per porale, assoluta e senza con- pagine sulle quali il malato questo lavoro. fini invasività della sofferenza D. Buzzati possa scrivere: questo è quan- Concetto, disegno e stesura del lavoro: emicranica. to ci insegna la comprensione Bruno Colombo. della sofferenza nelle tracce letterarie. Concetto del lavoro: Massimo Filippi CONCLUSIONI Indipendentemente dal periodo storico, Bibliografia dalla nazionalità dell’autore, dal sesso e 1) Colombo B. Migraine: pathophysiology and classification. In: Colombo B, Teggi R (eds) dall’età, l’emicrania reca un forte stigma Vestibular migraine and related syndromes, Springer International 2014; pp 1-17. di negatività, in quanto descritta come un 2) Olesen J. International Headache Society classification. 3rd edition. Cephalalgia 2018; ostacolo e una barriera per le relazioni pp 1-121. umane, associata a un senso di disperazio- 3) Wittgenstein l. Tractatus logico philosophycus e quaderni 1914-1916. Einaudi, Torino, 2009. ne, solitudine e malinconia. La capacità 4) Woolf V. On being ill with notes from sick rooms. Paris press, Middletown, 2011. 5) Rugarli C. Medici a metà. Quel che manca nella relazione di cura. Cortina, Milano, 2017. di uno scrittore o di un letterato di dare 6) Kotobi HK. Le dualisme du corps et de l’esprit a l’eprouve de la douleur. L’Harmattan, parole alla sofferenza può permetterci di Parigi, 2009. meglio capire e interpretare questo disa- 7) Ercolani M. Malati di dolore. Feltrinelli, Milano, 1986 gio, fornendoci uno strumento per favori- 8) Rossi PA. L’arco e la lira, antropologia del dolore nella filosofia classica. Anthropos e Iatria, re una relazione più empatica e personale De Ferrari, Genova, 1998. 9) Montrone V. Dolore e sofferenza. In Molinari E, Castelnuovo G (eds) Psicologia clinica del con i nostri pazienti. Quello che emerge dolore, Springer, Milano, 2010. dalla letteratura è che l’emicrania rimane 10) Ray R. History of pain. La Decouverte, Paris, 1993. malattia non curabile, associata per lo più 11) Descartes R. Meditazioni metafisiche. Alignani (ed) Armando, Roma, 2008. a personaggi inquieti, decadenti e fragili. 12) Spinoza B. Vivere da umani. L’ethica ordine geometrico demonstrata. Trad. It. Peri R, Ne è un esempio Andrea Sperelli nel Pia- Aedes Spinoziana, Bologna, 2001. cere di D’Annunzio (30), o frate Milotus 13) Bulgakov M. Il maestro e Margherita. Einaudi, Torino, 2014. 14) Cechov A. Tre sorelle. Garzanti, Milano, 2014. nella poesia di Rimbaud Accosciamenti 15) Maugham WS. Liza of Lambeth. Vintage books, Londra, 2000. dove “…il sole chiaro come una padella 16) Weil S. Corrispondenza, SE, Milano, 1994. lucidata gli sfreccia un’emicrania e gli 17) Didion J. The white album, Farrar, Straus and Giroux, New York, 2009. fa ebete lo sguardo… (31)”. O laddove 18) Mastria G, Mancini V, Viganò A, Di Piero V . Alice in wonderland syndrome: a clinical and anche si trovasse un rimedio, come scri- pathophysiological review. Biomed Res Int 2016; 1:10. 19) Larner AJ. Jane Austen’s references in headache; fact and fiction. J Med Biogr 2010; ve TIZIANO TERZANI “…l’aspirina può 18: 211-215. togliere il sintomo, ma per ciascuno ri- 20) Gaskell A. Ruth. Penguin classics, Londra, 2004. marrà un proprio motivo per la 21) Larner AJ. Charlotte Bronte: migraineur? European journal of neurology propria emicrania, e prima o poi 2009; 16(s3): 329. questa ragione troverà altre vie 22) Auster P. Mr. Vertigo, Einaudi, Torino, 2015. 23) Hustvedt S. La donna che trema, Einaudi, Torino, 2011. per esprimersi… (32)”. 24) Mann T. Dr Faustus, Mondadori, Milano, 2017. Quindi è della sofferenza che 25) Tabucchi A. Tristano muore. Feltrinelli, Milano, 2004. dobbiamo farci carico, quella 26) McEwan I. Espiazione, Einaudi, 2002. che, per Franco Rella “...affonda 27) Dylan B. In: Blonde on Blonde, copyright Dwarf music, 1966. il mondo, ci rende muti, afasici, 28) Scott Fitzgerald F. Belli e dannati. Mondadori, Milano, 2016. 29) Pessoa F. Il libro dell’inquietudine. Feltrinelli, Milano, 2013. senza linguaggio come meri og- 30) D’Annunzio G. Il piacere. Mondadori, Milano, 2009. getti, relitti abbandonati su una 31) Rimbaud A. Poesie e prose. Mondadori, Milano, 2004. squallida riva… “(33). Ed è quel 32) Terzani T. Un altro giro di giostra. Longanesi, Milano, 2004. disagio che come medici siamo 33) Rella F. Figure del male. Feltrinelli, Milano, 2002. T. Terzani 34) Buzzati D. La boutique del mistero, Mondadori, Milano, 1968 tenuti a comprendere e condivide- MEDICO e PAZIENTE | 3.2021 | 33
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