IL COPARENTING AND FAMILY RATING SYSTEM E IL LAUSANNE TRILOGUE PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI - Silvia Mazzoni

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IL COPARENTING AND FAMILY RATING SYSTEM E IL LAUSANNE TRILOGUE PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI - Silvia Mazzoni
• Silvia Mazzoni
   IL COPARENTING AND     • Professore Associato
 FAMILY RATING SYSTEM E   • Sapienza Università di Roma
  IL LAUSANNE TRILOGUE    • Dipartimento di Psicologia Dinamica,
                          Clinica e Salute
            PLAY:
L'OSSEREVAZIONE DIRETTA
     DELLE INTERAZIONI
         FAMILIARI
IL COPARENTING AND FAMILY RATING SYSTEM E IL LAUSANNE TRILOGUE PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI - Silvia Mazzoni
Principi teorici e loro
influenza sui metodi
per l’osservazione e
 valutazione dei figli
  nel contesto delle
  relazioni familiari
IL COPARENTING AND FAMILY RATING SYSTEM E IL LAUSANNE TRILOGUE PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI - Silvia Mazzoni
• Il bambino ha competenze relazionali multipersonali fin dalla
                       nascita e in tutte le fasi evolutive può condurre lo psicologo o
                       lo psicoterapeuta verso la conoscenza delle dinamiche
                       interpersonali che regolano le relazioni genitori-figli (Andolfi).
                     • Il Gruppo di Losanna (Fivaz-Depeursinge, Philipp, 2015, Favez
                       et Al., 2012; Fivaz-Depeursinge, Lavanchy-Scaiola, Favez,
                       2013) ha dimostrato ampiamente – attraverso le ricerche
                       condotte nell’ultimo ventennio –:
1- Le competenze          • che il bambino già a 3 mesi condivide l’esperienza nel
                             contesto delle interazioni familiari e non è coinvolto solo

    relazionali              in relazioni diadiche;
                          • che la famiglia funzionale collabora nel co-costruire

multipersonali del
                             l’esperienza arrivando a condividere anche significati e
                             affetti (intersoggettività collettiva);
                          • che il bambino attua un monitoraggio emotivo e
     bambino                 cognitivo sia per le relazioni alle quali partecipa
                             direttamente, sia per quelle che osserva rimanendo in
                             posizione di terzo
                          • che in base a tale monitoraggio prende iniziative volte a
                             moderare o riparare eventuali errori interattivi - come il
                             conflitto o l’evitamento della comunicazione – che
                             impediscono la condivisione dell’esperienza a livello
                             familiare e il senso di sicurezza che deriva dalla
                             soddisfazione della motivazione all’affiliazione al gruppo
                             famiglia (Lichtenberg, Lachmann, Fossage, 2011).
• Quando la famiglia è funzionale, sia lo stile cogenitoriale
                         (Mc Hale, 2007) che la coordinazione familiare
                         definiscono un ambiente di accudimento (DC 0-5, 2018)
                         indispensabile per lo sviluppo della regolazione emotiva e
                         delle competenze sociali. Lo stile cogenitoriale e la
2- Dimensioni per la     coordinazione familiare funzionali non sono correlati a
                         disadattamento evolutivo (Mc Hale, Kuester, 2000).
   funzionalità del    • Le principali dimensioni per differenziare la funzionalità
                         dalla disfunzionalità della coppia genitoriale (analisi
     contesto di         fattoriale realizzata con i dati del Coparenting and Family
                         Rating System -McConnell, Kerig, 2002)- sono:
  accudimento del          • l’armonia familiare – che deriva dalla cooperazione e

bambino (DC 0 to 5):          dal calore sia tra genitori e figli che tra i genitori -;
                           • la discrepanza genitoriale – che deriva dai livelli simili
      LO STILE                o differenti di investimento e calore genitoriale dei
                              due genitori-
  COGENITORIALE            • l’ostilità- competizione – che deriva dalla frequenza
                              di schermaglie verbali e di iniziative genitoriali
                              sovrapposte e non coordinate tra genitori -.
• Quando la famiglia è funzionale si osserva un’alleanza
                       familiare collaborativa caratterizzata da coesione. Il figlio
                       comunica con entrambi i genitori ed è disponibile
                       all’interazione di gruppo.
                     • Quando la coesione e la coordinazione familiare sono
                       disfunzionali, emergono forme definite di coinvolgimento dei
                       figli in triangolazioni disfunzionali che corrispondono alle triadi
                       rigide individuate a livello clinico (Minuchin):
                          • triangolazione escludente – in cui un genitore riesce a
3- IL BAMBINO E LA            coinvolgere il figlio in un’alleanza che non favorisce e
                              sostiene la relazione con l’altro genitore il quale viene

     COPPIA: LE               escluso o si autoesclude -;
                          • triangolazione bambino al centro – in cui il figlio
                              rappresenta il polo principale di attenzione e attraverso di
 TRIANGOLAZIONI               lui soltanto passa la comunicazione familiare (il figlio
                              diviene un “prodigio” o un “capro espiatorio”) -;
                          • triangolazione competitiva – in cui ciascun genitore attrae
                              il figlio in alleanze che rappresentano vere e proprie
                              coalizioni contro l’altro genitore (il figlio fa il “pendolo” e
                              spesso propone una sorta di “doppio-gioco” rispetto alle
                              richieste dei genitori) - (Minuchin 1974; Minuchin,
                              Nichols, Lee, 2007, Kerig, 1995; Cooper, Holman,
                              Braithwaite, 2016; Fivaz-Depeursinge, Philipp, 2015).
• Il bambino è predisposto fin dalla nascita a relazioni intersoggettive ed è
                        altruista verso l’adulto soprattutto se lo vede in difficoltà (Tomasello, ).
                            • Dalla ricerca: tra i 2 e i 6 anni i bambini tendono a confortare o
                              distrarre un genitore triste o arrabbiato, intervengono in un
                              conflitto tra la madre e un estraneo, rispondono ad un genitore
                              che gli chiede cosa debba decidere, in caso di depressione
                              materna, vengono «ingolfati» dall’affetto e dai bisogni di
                              dipendenza delle madri
                            • Dalla ricerca: tra i 5 e i 10 anni sono stati documentati patterns in
                              cui i figli vengono usati come confidenti dei genitori, oppure i

4- Le INVERSIONI DI
                              genitori li descrivono come amici intimi ai quali viene richiesto
                              supporto emotivo
                      • Il bambino è predisposto a diverse forme di inversione del ruolo
       RUOLO            intergenerazionale:
                            • parentificazione – in cui è il figlio a prendersi carico dei bisogni
                              emozionali del genitore -;
                            • adultizzazione – in cui genitori e figli si comportano come se
                              fossero pari -;
                            • sposificazione – in cui il figlio compensa l’insoddisfazione di un
                              genitore rispetto al partner – (Kerig, 2005).
                      • Le inversioni di ruolo si basano sulla regolazione dei confini e quindi
                        dell’intimità e del potere decisionale nella famiglia (Emery):
                           • Intimità, definita dalla quantità e qualità di informazioni su di sé
                               condivise nella relazione
                           • Potere decisionale, definito sulla negoziazione delle decisioni che
                               regolano le relazioni
UNA CONVERGENZA CON LA
DIAGNOSI
DI DISTURBO DELLA RELAZIONE

DIAGNOSTIC CLASSIFICATION
0 to 5
CARATTERISTICHE PER LA FUNZIONE DI
ACCUDIMENTO
• Quando non è stato possibile stabilire una relazione positiva con entrambi i
                      genitori (equidistanza), si possono osservare relazioni con la madre o con il
                      padre definibili come affinità o alleanza con un genitore, oppure come
                      estraneazione o alienazione rispetto ad uno dei genitori. È possibile
                      operazionalizzare tali caratteristiche relazionali sulla base dell’osservazione o
                      dell’ascolto dei figli:

                          • Equidistanza. Il figlio apprezza entrambi genitori ed esprime un chiaro ed
                            inequivocabile desiderio di prossimità e di sicurezza con entrambi;

  5- I RAPPORTI           • Affinità con un genitore. Il figlio mostra un’aperta preferenza per un
                            genitore in ragione della condivisione di interessi, del temperamento, del

GENITORE - FIGLIO
                            genere o dell’età di quest’ultimo, ma al contempo desidera continuare a
                            mantenere la prossimità anche con l’altro genitore.
                          • Alleanza con un genitore. Il figlio mostra una costante preferenza per un

  NEL CONTESTO
                            genitore, spesso limitando la prossimità con l’altro, nei confronti del
                            quale non esprime un completo rifiuto, ma la resistenza al contatto e
                            un’ambivalenza che alterna sentimenti di rabbia, tristezza e amore.

 DELLE RELAZIONI          • Estraneazione da un genitore. Il bambino manifesta rifiuto ed è
                            estraniato rispetto alla relazione con un genitore, spesso in conseguenza
                            di una storia di comportamenti connessi alla ostilità, la violenza, l’abuso,

    FAMILIARI
                            la negligenza e la trascuratezza, oppure all’uso di sostanze del genitore
                            rifiutato. Questi figli tendono a giustificare la loro resistenza, ma a volte
                            manifestano interesse e speranza verso un cambiamento che riattivi il
                            rapporto.
                          • Alienazione vs un genitore. Il figlio si oppone fermamente e mostra un
                            completo rifiuto nei confronti di un genitore che esprime in modo
                            ipercritico e fermo, spesso senza una giustificazione commisurata a tale
                            posizione e senza apparente senso di colpa o ambivalenza. Le opinioni ed
                            i sentimenti negativi del bambino sono grossolanamente distorti e le
                            reazioni esagerate e il suo allontanamento rappresenta una risposta
                            disfunzionale. Si verifica frequentemente nelle controversie ad alta
                            conflittualità ed é poco frequente nella popolazione di bambini con
                            genitori separati.
• Attraverso l’osservazione diretta o la
                       trasmissione delle memorie
                       familiari, i figli costruiscono
  7- I figli sono      rappresentazioni della relazione
   competenti          della coppia genitoriale e delle
                       relazioni di ciascun genitore con i
nell’osservazione      nonni e con gli zii
                     • Il bambino nel setting terapeutico
 delle relazioni       fornisce un «ponte
                       intergenerazionale» che introduce
multigenerazionali     nella storia familiare (Andolfi)
I CRITERI DI VALUTAZIONE CLINICA
                               PER LE COMPETENZE GENITORIALI E COGENITORIALI
                                                    (McHale)

Adattamento individuale di entrambi i genitori:
storie individuali, Valutazione di personalità, Adult Attachment Interview

Sistemi di credenze circa le relazioni genitori-figli passate e quelle future:
storia familiare dei genitori (genogramma); competenze genitoriali

Qualità della relazione di coppia e le rappresentazioni del NOI: storia della coppia e del conflitto,
storia della cogenitorialità, Lausanne Trilogue Play, Coparenting and Family Rating System

Il bambino e la coppia:
anamnesi dalla nascita, Child behavior Check List, Stili di Coinvolgimento nelle relazioni familiari
• REPRESENTED FAMILY: come
                      ciascun individuo narra le
                      relazioni familiari e
VALUTAZIONE DELLE     genitore/figlio

    RELAZIONI
 FAMILIARI: QUALE   • PRACTISING FAMILY: come la
PORTA DI ENTRATA?     famiglia mette in atto la
                      regolazione reciproca delle
                      interazioni familiari
LTP e CFRS in CTU
             LTP: metodologia di osservazione diretta
                  delle interazioni familiari, centrata su un
                  compito strutturato
             Cosa si osserva
                                  • Coordinazione familiare
                                    e Alleanza familiare
                                  • Parenting
                                  • Coparenting
                                  • Stile di coinvolgimento
                                    del figlio

SCUOLA ROMANA LTP
•   Valutare la qualità della coordinazione familiare
                                  mostrata dai membri durante l’interazione triadica

                              •   Individuare l’ALLEANZA FAMILIARE, vale a dire lo
                                  schema familiare che regola i rapporti tra le due sub-
                                  unità (strutturante ed evolutiva) riferendosi ai modelli

OBIETTIVO DELLA                   di intersoggettività implicita ed esplicita

  PROCEDURA                   •   Valutare lo stile di coparenting

                              •   Valutare lo stile interattivo del/dei figlio/figli

          SCUOLA ROMANA LTP
Alla famiglia viene proposto un GIOCO
                                con delle regole precise, esplicitate
                                nella CONSEGNA con l’obiettivo di
                                giocare tutti insieme come una
                                “squadra”, condividendo il piacere e il
                                divertimento
                                Successivamente, si osserva la
LTP: CHE COS’ E’?               relazione diadica del/dei figlio/i con
                                ciascun genitore

                                Strumento di osservazione
                                MACROANALITICO

            SCUOLA ROMANA LTP
SCUOLA ROMANA LTP
SCUOLA ROMANA LTP

                      E’ suddiviso in 4 parti, legate tra loro da
                      transizioni che delineano il passaggio da

IL GIOCO
                      una parte all’altra

                    Per ogni parte vengono valutati 4 livelli
                      funzionali della famiglia rispetto a ogni
                      configurazione relazionale
SCUOLA ROMANA LTP

                    • Parte 1: due + uno (M-F +P)

                    • Parte 2: due + uno (P-F +M)

LE PARTI            • Parte 3: tre insieme (M-F-P)

                    • Parte 4: due + uno (M-P +F)
• Oggi facciamo un gioco che facciamo sempre con le famiglie: è un gioco
                         strutturato nel senso che dovrete seguire le regole che vi darò. Useremo le
                         costruzioni e l’obiettivo è quello di divertirvi giocando insieme come una
                         squadra.
                         • Il gioco funziona così: inizialmente uno dei due genitori giocherà con (NOME
                         FIGLIO) e l’altro resterà semplicemente presente (o parteciperà osservando ).
                         • Dopo di che è necessario che vi diate un’indicazione per cambiare di ruolo;
                         quindi il genitore che prima osservava giocherà con (NOME FIGLIO) e chi prima
                         giocava si limiterà ad osservare (o sarà semplicemente presente).
                         • Dopo di che vi dovrete dare un’altra indicazione per cui giocherete tutti
                         insieme.
                         • Quando lo riterrete opportuno vi darete un altro segno: mamma e papà

CONSEGNA LEGO            parleranno tra loro e (NOME FIGLIO) continuerà a giocare.
                         • Infine, quando pensate di aver portato a termine tutte e quattro le parti del
                         gioco, ci farete un cenno per segnalarci che avete finito.

                         • Quindi il gioco è composto di quattro parti:
                         • Nella prima parte un genitore gioca e l’altro osserva;
                         • Nella seconda parte i genitori si scambiano di ruolo;
                         • Nella terza parte giocherete tutti insieme;
                         • Nella quarta parte i genitori parleranno tra di loro e … giocherà da solo.
                         • Ci vorranno 15-20 minuti in tutto e l’obiettivo generale è quello di divertirvi
                         giocando insieme con le costruzioni. Deciderete voi quale genitore inizierà per
     SCUOLA ROMANA LTP   primo e ci farete un cenno quando avete finito.
• Mattoncini colorati perché adatti
                             a bambini di entrambi i sessi e a
                             diverse età.
                           • Alcuni pupazzi raffiguranti animali
                             o personaggi, al fine di
                             promuovere la creazione di
MATERIALI                    storie.
                           • Non fornire troppi giocattoli per
                             mantenere l'obiettivo di gioco e
                             per evitare il rischio di
                             confusione.

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• Le caratteristiche dei bambini (età, eventuale disturbo di
                             sviluppo o ritardo cognitivo) e le esigenze cliniche possono
                             orientare lo psicologo nella formulazione delle
                             convocazioni, nell’arredo del setting e nella scelta dei
                             materiali.
                           • Quando i bambini sono piccoli: tavolo basso e sedioline
                             sulle quali i bambini si possano sistemare e muovere più
                             comodamente. È importante che tutte le sedie siano della
                             stessa altezza.

MATERIALI                  • Evitare di dare pezzi troppo grossi a bambini grandi o
                             troppo piccoli a bambini di età prescolare. Se sono
                             presenti più figli, generalmente si raccomanda di scegliere
                             il materiale in base all’età del figlio più piccolo per
                             agevolarne la partecipazione.
                           • I bambini con deficit specifici necessitano di materiali
                             adeguati che dovranno essere decisi dal clinico rispetto
                             alle capacità del bambino.

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• Oggi facciamo un gioco che facciamo sempre con le famiglie: è un gioco
            strutturato nel senso che dovrete seguire le regole che vi darò. Vi chiediamo di
            scrivere insieme una storia a partire da questa traccia: questo fine settimana
            (NOME FIGLIO) rimane solo e deve organizzare il week-end.
            • Il gioco funziona così: inizialmente uno dei due genitori giocherà con (NOME
            FIGLIO) e l’altro sarà semplicemente presente (o parteciperà osservando).
            • Dopo di che è necessario che vi diate un’indicazione per cambiare di ruolo;
            quindi il genitore che prima osservava giocherà con (NOME FIGLIO) e chi prima
            giocava si limiterà ad osservare (o sarà semplicemente presente).
            • Dopo di che vi dovrete dare un’altra indicazione per e tutti insieme
            continuerete il racconto.

CONSEGNA
            • Quando lo riterrete opportuno vi darete un altro segno: mamma e papà
            parleranno tra loro e (NOME FIGLIO) continuerà il racconto.
            • Infine, quando penserete di aver portato a termine tutte e quattro le parti del

NARRATIVA   gioco, ci farete un cenno per segnalarci che avete finito.

            • Quindi il gioco è composto di quattro parti:
            • Nella prima parte un genitore gioca e l’altro osserva;
            • Nella seconda parte i genitori si scambiano di ruolo;
            • Nella terza parte giocherete tutti insieme;
            • Nella quarta parte i genitori parleranno tra di loro e … finirà la storia.
            • Ci vorranno 15-20 minuti in tutto e l’obiettivo generale è quello di costruire
            insieme una storia. Deciderete voi quale genitore inizierà per primo e ci farete un
            cenno quando avete finito.
• Fornire più fogli e anche più
                             penne, in modo
                             apparentemente casuale, in
                             modo che sia possibile
                             osservare chi decide di
                             scrivere, se viene scritta una
MATERIALI                    sola storia e se scrive sempre la
                             stessa persona.

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• Partecipazione: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA
               SONO DISPONIBILI AD INTERAGIRE TUTTI
               INSIEME? I GENITORI SONO IN GRADO DI
               INCLUDERSI NEL GIOCO?
             • Organizzazione: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA
     I         RISPETTANO IL LORO RUOLO? I GENITORI SI
               DANNO RECIPROCAMENTE TEMPO E SPAZIO?
 4 LIVELLI     I FIGLI EVIDENZIANO UN MANCATO RISPETTO
               DEI CONFINI GENERAZIONALI OPPURE SI

FUNZIONALI
               EVIDENZIA INVERSIONE DI RUOLO,
               ADULTIZZAZIONE O SPOSIFICAZIONE?
             • Attenzione Focale: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA
               SONO FOCALIZZATI SULL’ESPERIENZA DEL
               GRUPPO OPPURE SONO ORIENTATI SUGLI
               OGGETTI (QUALCUNO GIOCA DA SOLO)?
• Contatto affettivo: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA
                 POSSONO OCCASIONALMENTE CONDIVIDERE
                 LE EMOZIONI STIMOLATE DAL GIOCARE
                 INSIEME?
               • In sintesi: I GENITORI POSSONO DEFINIRE UNA
                 CORNICE PER UNA COORDINAZIONE DELLE
                 INTERAZIONI FAMILIARI ANCHE SE HANNO
 I 4 LIVELLI     UNA RELAZIONE DI COPPIA CONFLITTUALE?
                 RIESCONO A METTERE UN CONFINE TRA I
FUNZIONALI       RUOLI CONIUGALI E QUELLI COGENITORIALI?

               • NEL RISPETTO DEI PRINCIPI
                 DELL’AFFIDAMENTO CONDIVISO, SI TRATTA DI
                 DOMANDE IMPORTANTI CHE RENDONO L’LTP
                 MOLTO UTILE PER RISPONDERE AI QUESITI
                 ANCHE RIFERENDOSI AD UN METODO
                 ATTENDIBILE
I LIVELLI FUNZIONALI

Partecipazione            Organizzazione             Attenzione focale        Contatto Affettivo

                     SI                        SI          Il focus      SI
Sono tutti inclusi          Sono tutti nel                                       Sono tutti in
                                                       dell’attenzione
nell’interazione?           proprio ruolo?                                     contatto affettivo?
                                                        è condiviso?

                              ALLEANZA COLLABORATIVA

                                 SCUOLA ROMANA LTP
CODIFICA DELL’INTERAZIONE
L’interazione di gioco viene videoregistrata e
codificata da giudici esperti secondo due letture:

                      LETTURA                           LETTURA
                     FUNZIONALE E                      STRUTTURALE
                       CLINICA
L’utilizzo congiunto delle due letture permette di
avere sia una descrizione narrativa sia una codifica
standardizzata che utilizza criteri macroanalitici
MISURARE LA COORDINAZIONE
             FAMILIARE
La coordinazione familiare in base a 4 funzioni
“gerarchicamente” interconnesse:

Partecipazione
(inclusione/esclusione),
Organizzazione
                                               COORDINAZIONE
(rispetto dei ruoli),                          FAMILIARE
Focalizzazione (attenzione condivisa)
Contatto affettivo
(mantenimento del contatto emotivo).
                           SCUOLA ROMANA LTP
                                                         29
ALLEANZE FAMILIARI

   A. Cooperative---B. In Tensione------C. Collusive---D. Disturbate
       Sufficientemente buone                                              Problematiche
>--------------------------------------------------------- à-------------------------------------------------- à

                                 FUNZIONZLITA’ VS DISFUNZIONALITA’

         Lavorare insieme e aiutarsi                     //      > Ampiezza del conflitto familiare
                     reciprocamente

                                                                                             SCUOLA ROMANA LTP
• Calore familiare: i genitori sono positivi sia
                           reciprocamente che nei confronti del figlio;
                         • Investimento: i genitori sono entrambi coinvolti
Gli studi di McHale        nell’interazione con il figlio oppure si evidenzia
                           discrepanza di coinvolgimento
hanno permesso di far    • Cooperazione: i genitori lavorano congiuntamente in
emergere le seguenti       relazione al figlio.

condizioni, necessarie   • Centralità del bambino vs centralità del genitore: fattore
                           relativo al genitore che dirige o che segue le iniziative del
per la valutazione         figlio
dello stile di           • Competizione: i genitori competono per far prevalere
                           ciascuno la propria funzione genitoriale
coparenting              • Schermaglie verbali (ostilità): presenza di ostilità
                           evidenziata da sarcasmo, squalifica etc.
• coparenting con bambino al centro: bassa
                       cooperazione, basso calore e basso
3 tipi di stili di     antagonismo, alti livelli di centralità del
                       bambino;
coparenting          • coparenting competitivo: basso calore, bassa
                       cooperazione e alto antagonismo;

DISFUNZIONALE        • coparenting escludente: basso calore, bassa
                       cooperazione e basso antagonismo, ma
                       forte squilibrio nei livelli di investimento
                       dei genitori.
• La dinamica legata alla cogenitorialità ostile-competitiva,
                           specie se compare precocemente nel ciclo di vita familiare,
                           può essere una forza distruttiva nella famiglia, conducendo
                           sintomi internalizzanti, associati di solito con il conflitto
                           coniugale.

Effetti degli stili di   • Parimenti, discrepanze significative nell’impegno
                           cogenitoriale, che sottintende una mancanza di impegno
coparenting                reciproco nella genitorialità, generano nel bambino
                           sentimenti di tristezza e vuoto che investono la sua
sull’adattamento           percezione di questa lacuna familiare.

del bambino
                         •    Infine, l’armonia che implica calore e intimità tra i membri
                             del gruppo familiare, può dotare i bambini di un senso di
                             benessere e di un insieme di capacità adattive, senza il
                             bisogno di affidarsi all’internalizzazione o
                             all’esternalizzazione difensiva (McHale e Rasmussen, 1998).
•   Stile interattivo coinvolto: il bambino si mostra connesso con
                  entrambi i genitori, adeguatamente impegnato in conformità con
                  lo stadio di sviluppo e con la specifica parte del LTP.

              •   Stile interattivo disimpegnato: il bambino è disconnesso dai genitori,
                  ritirato (gioca da solo) o mostra un’iperacquiescenza (utilizza un
Codifica          doppio registro: sottomissione verso l’esterno ma copertamente
                  mantiene la propria attenzione sugli oggetti).

degli stili   •   Stile interattivo ipercoinvolto: il bambino appare eccessivamente

interattivi       impegnato, porta avanti l’interazione utilizzando tattiche di
                  confronto-animazione in una posizione di inversione di ruolo.

del bambino   •   Stile interattivo mutevole: alternanza dei vari stili interattivi del
                  bambino all’interno di una determinata parte. Questa tipologia di
                  stile interattivo non può essere assegnata al bambino dai
                  codificatori nella I e nella II parte del LTP, ma solo nella III e
                  nella IV.
IL BILANCIO DELLE RISORSE E DELLE VULNERABILITA’ NELLA DIAGNOSI RELAZIONALE PER LE FAMIGLIE SEPARATE

• ALLEANZA FAMILIARE – PARENTING – COPARENTING- TRANSIZIONI – RIPARAZIONI – STILE DI COINVOLGIMENTO DEL BAMBINO

• Grado di cooperazione della famiglia nel condividere un obiettivo: AL DI LA’ DEL CONFLITTO ARGOMENTATO DAGLI
  ADULTI, NELL’INTERAZIONE CON I FIGLI SI ATTIVA UN COMPORTAMENTO COOPERATIVO?
• Lettura della complessità delle relazioni coparentali: CIO’ CHE OSSERVIAMO APPARE CONNESSO ALL’EVENTO
  SEPARATIVO OPPURE E’ CONNESSO ALLA STORIA DELLA COGENITORIALITA’?
• Caratteristiche delle relazioni che ciascun genitore stabilisce con il figlio: I GENITORI HANNO RUOLI COMPLEMENTARI O
  SIMMETRICI?
• Nel LTPc si osserva come ciascun genitore rispetta il proprio ruolo e sostiene l’altro nel suo o lo ostacola, mettendo in atto
  strategie competitive o addirittura distruttive, quale ruolo gioca il figlio e come ogni genitore agisce nel facilitare o al
  contrario ostacolare la relazione con l’altro genitore: AL DI LA’ DEL CONFLITTO, I GENITORI OSSERVANO IL COMPITO
  CRUCIALE DI FAVORIRE E SOSTENERE LA RELAZIONE DEL FIGLIO CON L’ALTRO GENITORE?
• Conflittualità: C’E’ UN EFFETTO SPILLOVER DEL CONFLITTO NELLA FUNZIONE COGENITORIALE E GENITORIALE? QUALE
  RUOLO ASSUME IL FIGLIO RISPETTO AL CONFLITTO GENITORIALE? (EQUIDISTANTE? AFFINE A UN GENITORE? ALLEATO?
  ESTRANIATO? ALIENATO?)
• Transizioni: una messa in atto in laboratorio di un compito cruciale delle famiglie separate
• Nella situazione sperimentale è possibile osservare i tentativi che tutti i partecipanti fanno per raggiungere un obiettivo,
  come si coordinano, come “sbagliano” nel coordinarsi e come riparano gli errori: SEBBENE LA FAMIGLIA DEBBA DIVENIRE
  BINUCLEARE, SI PUO’ FAR RIFERIMENTO OCCASIONALMENTE AL SENSO DEL NOI FAMILIARE?
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