IL COPARENTING AND FAMILY RATING SYSTEM E IL LAUSANNE TRILOGUE PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI - Silvia Mazzoni
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• Silvia Mazzoni IL COPARENTING AND • Professore Associato FAMILY RATING SYSTEM E • Sapienza Università di Roma IL LAUSANNE TRILOGUE • Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute PLAY: L'OSSEREVAZIONE DIRETTA DELLE INTERAZIONI FAMILIARI
Principi teorici e loro influenza sui metodi per l’osservazione e valutazione dei figli nel contesto delle relazioni familiari
• Il bambino ha competenze relazionali multipersonali fin dalla nascita e in tutte le fasi evolutive può condurre lo psicologo o lo psicoterapeuta verso la conoscenza delle dinamiche interpersonali che regolano le relazioni genitori-figli (Andolfi). • Il Gruppo di Losanna (Fivaz-Depeursinge, Philipp, 2015, Favez et Al., 2012; Fivaz-Depeursinge, Lavanchy-Scaiola, Favez, 2013) ha dimostrato ampiamente – attraverso le ricerche condotte nell’ultimo ventennio –: 1- Le competenze • che il bambino già a 3 mesi condivide l’esperienza nel contesto delle interazioni familiari e non è coinvolto solo relazionali in relazioni diadiche; • che la famiglia funzionale collabora nel co-costruire multipersonali del l’esperienza arrivando a condividere anche significati e affetti (intersoggettività collettiva); • che il bambino attua un monitoraggio emotivo e bambino cognitivo sia per le relazioni alle quali partecipa direttamente, sia per quelle che osserva rimanendo in posizione di terzo • che in base a tale monitoraggio prende iniziative volte a moderare o riparare eventuali errori interattivi - come il conflitto o l’evitamento della comunicazione – che impediscono la condivisione dell’esperienza a livello familiare e il senso di sicurezza che deriva dalla soddisfazione della motivazione all’affiliazione al gruppo famiglia (Lichtenberg, Lachmann, Fossage, 2011).
• Quando la famiglia è funzionale, sia lo stile cogenitoriale (Mc Hale, 2007) che la coordinazione familiare definiscono un ambiente di accudimento (DC 0-5, 2018) indispensabile per lo sviluppo della regolazione emotiva e delle competenze sociali. Lo stile cogenitoriale e la 2- Dimensioni per la coordinazione familiare funzionali non sono correlati a disadattamento evolutivo (Mc Hale, Kuester, 2000). funzionalità del • Le principali dimensioni per differenziare la funzionalità dalla disfunzionalità della coppia genitoriale (analisi contesto di fattoriale realizzata con i dati del Coparenting and Family Rating System -McConnell, Kerig, 2002)- sono: accudimento del • l’armonia familiare – che deriva dalla cooperazione e bambino (DC 0 to 5): dal calore sia tra genitori e figli che tra i genitori -; • la discrepanza genitoriale – che deriva dai livelli simili LO STILE o differenti di investimento e calore genitoriale dei due genitori- COGENITORIALE • l’ostilità- competizione – che deriva dalla frequenza di schermaglie verbali e di iniziative genitoriali sovrapposte e non coordinate tra genitori -.
• Quando la famiglia è funzionale si osserva un’alleanza familiare collaborativa caratterizzata da coesione. Il figlio comunica con entrambi i genitori ed è disponibile all’interazione di gruppo. • Quando la coesione e la coordinazione familiare sono disfunzionali, emergono forme definite di coinvolgimento dei figli in triangolazioni disfunzionali che corrispondono alle triadi rigide individuate a livello clinico (Minuchin): • triangolazione escludente – in cui un genitore riesce a 3- IL BAMBINO E LA coinvolgere il figlio in un’alleanza che non favorisce e sostiene la relazione con l’altro genitore il quale viene COPPIA: LE escluso o si autoesclude -; • triangolazione bambino al centro – in cui il figlio rappresenta il polo principale di attenzione e attraverso di TRIANGOLAZIONI lui soltanto passa la comunicazione familiare (il figlio diviene un “prodigio” o un “capro espiatorio”) -; • triangolazione competitiva – in cui ciascun genitore attrae il figlio in alleanze che rappresentano vere e proprie coalizioni contro l’altro genitore (il figlio fa il “pendolo” e spesso propone una sorta di “doppio-gioco” rispetto alle richieste dei genitori) - (Minuchin 1974; Minuchin, Nichols, Lee, 2007, Kerig, 1995; Cooper, Holman, Braithwaite, 2016; Fivaz-Depeursinge, Philipp, 2015).
• Il bambino è predisposto fin dalla nascita a relazioni intersoggettive ed è altruista verso l’adulto soprattutto se lo vede in difficoltà (Tomasello, ). • Dalla ricerca: tra i 2 e i 6 anni i bambini tendono a confortare o distrarre un genitore triste o arrabbiato, intervengono in un conflitto tra la madre e un estraneo, rispondono ad un genitore che gli chiede cosa debba decidere, in caso di depressione materna, vengono «ingolfati» dall’affetto e dai bisogni di dipendenza delle madri • Dalla ricerca: tra i 5 e i 10 anni sono stati documentati patterns in cui i figli vengono usati come confidenti dei genitori, oppure i 4- Le INVERSIONI DI genitori li descrivono come amici intimi ai quali viene richiesto supporto emotivo • Il bambino è predisposto a diverse forme di inversione del ruolo RUOLO intergenerazionale: • parentificazione – in cui è il figlio a prendersi carico dei bisogni emozionali del genitore -; • adultizzazione – in cui genitori e figli si comportano come se fossero pari -; • sposificazione – in cui il figlio compensa l’insoddisfazione di un genitore rispetto al partner – (Kerig, 2005). • Le inversioni di ruolo si basano sulla regolazione dei confini e quindi dell’intimità e del potere decisionale nella famiglia (Emery): • Intimità, definita dalla quantità e qualità di informazioni su di sé condivise nella relazione • Potere decisionale, definito sulla negoziazione delle decisioni che regolano le relazioni
UNA CONVERGENZA CON LA DIAGNOSI DI DISTURBO DELLA RELAZIONE DIAGNOSTIC CLASSIFICATION 0 to 5
CARATTERISTICHE PER LA FUNZIONE DI ACCUDIMENTO
• Quando non è stato possibile stabilire una relazione positiva con entrambi i genitori (equidistanza), si possono osservare relazioni con la madre o con il padre definibili come affinità o alleanza con un genitore, oppure come estraneazione o alienazione rispetto ad uno dei genitori. È possibile operazionalizzare tali caratteristiche relazionali sulla base dell’osservazione o dell’ascolto dei figli: • Equidistanza. Il figlio apprezza entrambi genitori ed esprime un chiaro ed inequivocabile desiderio di prossimità e di sicurezza con entrambi; 5- I RAPPORTI • Affinità con un genitore. Il figlio mostra un’aperta preferenza per un genitore in ragione della condivisione di interessi, del temperamento, del GENITORE - FIGLIO genere o dell’età di quest’ultimo, ma al contempo desidera continuare a mantenere la prossimità anche con l’altro genitore. • Alleanza con un genitore. Il figlio mostra una costante preferenza per un NEL CONTESTO genitore, spesso limitando la prossimità con l’altro, nei confronti del quale non esprime un completo rifiuto, ma la resistenza al contatto e un’ambivalenza che alterna sentimenti di rabbia, tristezza e amore. DELLE RELAZIONI • Estraneazione da un genitore. Il bambino manifesta rifiuto ed è estraniato rispetto alla relazione con un genitore, spesso in conseguenza di una storia di comportamenti connessi alla ostilità, la violenza, l’abuso, FAMILIARI la negligenza e la trascuratezza, oppure all’uso di sostanze del genitore rifiutato. Questi figli tendono a giustificare la loro resistenza, ma a volte manifestano interesse e speranza verso un cambiamento che riattivi il rapporto. • Alienazione vs un genitore. Il figlio si oppone fermamente e mostra un completo rifiuto nei confronti di un genitore che esprime in modo ipercritico e fermo, spesso senza una giustificazione commisurata a tale posizione e senza apparente senso di colpa o ambivalenza. Le opinioni ed i sentimenti negativi del bambino sono grossolanamente distorti e le reazioni esagerate e il suo allontanamento rappresenta una risposta disfunzionale. Si verifica frequentemente nelle controversie ad alta conflittualità ed é poco frequente nella popolazione di bambini con genitori separati.
• Attraverso l’osservazione diretta o la trasmissione delle memorie familiari, i figli costruiscono 7- I figli sono rappresentazioni della relazione competenti della coppia genitoriale e delle relazioni di ciascun genitore con i nell’osservazione nonni e con gli zii • Il bambino nel setting terapeutico delle relazioni fornisce un «ponte intergenerazionale» che introduce multigenerazionali nella storia familiare (Andolfi)
I CRITERI DI VALUTAZIONE CLINICA PER LE COMPETENZE GENITORIALI E COGENITORIALI (McHale) Adattamento individuale di entrambi i genitori: storie individuali, Valutazione di personalità, Adult Attachment Interview Sistemi di credenze circa le relazioni genitori-figli passate e quelle future: storia familiare dei genitori (genogramma); competenze genitoriali Qualità della relazione di coppia e le rappresentazioni del NOI: storia della coppia e del conflitto, storia della cogenitorialità, Lausanne Trilogue Play, Coparenting and Family Rating System Il bambino e la coppia: anamnesi dalla nascita, Child behavior Check List, Stili di Coinvolgimento nelle relazioni familiari
• REPRESENTED FAMILY: come ciascun individuo narra le relazioni familiari e VALUTAZIONE DELLE genitore/figlio RELAZIONI FAMILIARI: QUALE • PRACTISING FAMILY: come la PORTA DI ENTRATA? famiglia mette in atto la regolazione reciproca delle interazioni familiari
LTP e CFRS in CTU LTP: metodologia di osservazione diretta delle interazioni familiari, centrata su un compito strutturato Cosa si osserva • Coordinazione familiare e Alleanza familiare • Parenting • Coparenting • Stile di coinvolgimento del figlio SCUOLA ROMANA LTP
• Valutare la qualità della coordinazione familiare mostrata dai membri durante l’interazione triadica • Individuare l’ALLEANZA FAMILIARE, vale a dire lo schema familiare che regola i rapporti tra le due sub- unità (strutturante ed evolutiva) riferendosi ai modelli OBIETTIVO DELLA di intersoggettività implicita ed esplicita PROCEDURA • Valutare lo stile di coparenting • Valutare lo stile interattivo del/dei figlio/figli SCUOLA ROMANA LTP
Alla famiglia viene proposto un GIOCO con delle regole precise, esplicitate nella CONSEGNA con l’obiettivo di giocare tutti insieme come una “squadra”, condividendo il piacere e il divertimento Successivamente, si osserva la LTP: CHE COS’ E’? relazione diadica del/dei figlio/i con ciascun genitore Strumento di osservazione MACROANALITICO SCUOLA ROMANA LTP
SCUOLA ROMANA LTP
SCUOLA ROMANA LTP E’ suddiviso in 4 parti, legate tra loro da transizioni che delineano il passaggio da IL GIOCO una parte all’altra Per ogni parte vengono valutati 4 livelli funzionali della famiglia rispetto a ogni configurazione relazionale
SCUOLA ROMANA LTP • Parte 1: due + uno (M-F +P) • Parte 2: due + uno (P-F +M) LE PARTI • Parte 3: tre insieme (M-F-P) • Parte 4: due + uno (M-P +F)
• Oggi facciamo un gioco che facciamo sempre con le famiglie: è un gioco strutturato nel senso che dovrete seguire le regole che vi darò. Useremo le costruzioni e l’obiettivo è quello di divertirvi giocando insieme come una squadra. • Il gioco funziona così: inizialmente uno dei due genitori giocherà con (NOME FIGLIO) e l’altro resterà semplicemente presente (o parteciperà osservando ). • Dopo di che è necessario che vi diate un’indicazione per cambiare di ruolo; quindi il genitore che prima osservava giocherà con (NOME FIGLIO) e chi prima giocava si limiterà ad osservare (o sarà semplicemente presente). • Dopo di che vi dovrete dare un’altra indicazione per cui giocherete tutti insieme. • Quando lo riterrete opportuno vi darete un altro segno: mamma e papà CONSEGNA LEGO parleranno tra loro e (NOME FIGLIO) continuerà a giocare. • Infine, quando pensate di aver portato a termine tutte e quattro le parti del gioco, ci farete un cenno per segnalarci che avete finito. • Quindi il gioco è composto di quattro parti: • Nella prima parte un genitore gioca e l’altro osserva; • Nella seconda parte i genitori si scambiano di ruolo; • Nella terza parte giocherete tutti insieme; • Nella quarta parte i genitori parleranno tra di loro e … giocherà da solo. • Ci vorranno 15-20 minuti in tutto e l’obiettivo generale è quello di divertirvi giocando insieme con le costruzioni. Deciderete voi quale genitore inizierà per SCUOLA ROMANA LTP primo e ci farete un cenno quando avete finito.
• Mattoncini colorati perché adatti a bambini di entrambi i sessi e a diverse età. • Alcuni pupazzi raffiguranti animali o personaggi, al fine di promuovere la creazione di MATERIALI storie. • Non fornire troppi giocattoli per mantenere l'obiettivo di gioco e per evitare il rischio di confusione. SCUOLA ROMANA LTP
• Le caratteristiche dei bambini (età, eventuale disturbo di sviluppo o ritardo cognitivo) e le esigenze cliniche possono orientare lo psicologo nella formulazione delle convocazioni, nell’arredo del setting e nella scelta dei materiali. • Quando i bambini sono piccoli: tavolo basso e sedioline sulle quali i bambini si possano sistemare e muovere più comodamente. È importante che tutte le sedie siano della stessa altezza. MATERIALI • Evitare di dare pezzi troppo grossi a bambini grandi o troppo piccoli a bambini di età prescolare. Se sono presenti più figli, generalmente si raccomanda di scegliere il materiale in base all’età del figlio più piccolo per agevolarne la partecipazione. • I bambini con deficit specifici necessitano di materiali adeguati che dovranno essere decisi dal clinico rispetto alle capacità del bambino. SCUOLA ROMANA LTP
• Oggi facciamo un gioco che facciamo sempre con le famiglie: è un gioco strutturato nel senso che dovrete seguire le regole che vi darò. Vi chiediamo di scrivere insieme una storia a partire da questa traccia: questo fine settimana (NOME FIGLIO) rimane solo e deve organizzare il week-end. • Il gioco funziona così: inizialmente uno dei due genitori giocherà con (NOME FIGLIO) e l’altro sarà semplicemente presente (o parteciperà osservando). • Dopo di che è necessario che vi diate un’indicazione per cambiare di ruolo; quindi il genitore che prima osservava giocherà con (NOME FIGLIO) e chi prima giocava si limiterà ad osservare (o sarà semplicemente presente). • Dopo di che vi dovrete dare un’altra indicazione per e tutti insieme continuerete il racconto. CONSEGNA • Quando lo riterrete opportuno vi darete un altro segno: mamma e papà parleranno tra loro e (NOME FIGLIO) continuerà il racconto. • Infine, quando penserete di aver portato a termine tutte e quattro le parti del NARRATIVA gioco, ci farete un cenno per segnalarci che avete finito. • Quindi il gioco è composto di quattro parti: • Nella prima parte un genitore gioca e l’altro osserva; • Nella seconda parte i genitori si scambiano di ruolo; • Nella terza parte giocherete tutti insieme; • Nella quarta parte i genitori parleranno tra di loro e … finirà la storia. • Ci vorranno 15-20 minuti in tutto e l’obiettivo generale è quello di costruire insieme una storia. Deciderete voi quale genitore inizierà per primo e ci farete un cenno quando avete finito.
• Fornire più fogli e anche più penne, in modo apparentemente casuale, in modo che sia possibile osservare chi decide di scrivere, se viene scritta una MATERIALI sola storia e se scrive sempre la stessa persona. SCUOLA ROMANA LTP
• Partecipazione: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA SONO DISPONIBILI AD INTERAGIRE TUTTI INSIEME? I GENITORI SONO IN GRADO DI INCLUDERSI NEL GIOCO? • Organizzazione: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA I RISPETTANO IL LORO RUOLO? I GENITORI SI DANNO RECIPROCAMENTE TEMPO E SPAZIO? 4 LIVELLI I FIGLI EVIDENZIANO UN MANCATO RISPETTO DEI CONFINI GENERAZIONALI OPPURE SI FUNZIONALI EVIDENZIA INVERSIONE DI RUOLO, ADULTIZZAZIONE O SPOSIFICAZIONE? • Attenzione Focale: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA SONO FOCALIZZATI SULL’ESPERIENZA DEL GRUPPO OPPURE SONO ORIENTATI SUGLI OGGETTI (QUALCUNO GIOCA DA SOLO)?
• Contatto affettivo: I MEMBRI DELLA FAMIGLIA POSSONO OCCASIONALMENTE CONDIVIDERE LE EMOZIONI STIMOLATE DAL GIOCARE INSIEME? • In sintesi: I GENITORI POSSONO DEFINIRE UNA CORNICE PER UNA COORDINAZIONE DELLE INTERAZIONI FAMILIARI ANCHE SE HANNO I 4 LIVELLI UNA RELAZIONE DI COPPIA CONFLITTUALE? RIESCONO A METTERE UN CONFINE TRA I FUNZIONALI RUOLI CONIUGALI E QUELLI COGENITORIALI? • NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DELL’AFFIDAMENTO CONDIVISO, SI TRATTA DI DOMANDE IMPORTANTI CHE RENDONO L’LTP MOLTO UTILE PER RISPONDERE AI QUESITI ANCHE RIFERENDOSI AD UN METODO ATTENDIBILE
I LIVELLI FUNZIONALI Partecipazione Organizzazione Attenzione focale Contatto Affettivo SI SI Il focus SI Sono tutti inclusi Sono tutti nel Sono tutti in dell’attenzione nell’interazione? proprio ruolo? contatto affettivo? è condiviso? ALLEANZA COLLABORATIVA SCUOLA ROMANA LTP
CODIFICA DELL’INTERAZIONE L’interazione di gioco viene videoregistrata e codificata da giudici esperti secondo due letture: LETTURA LETTURA FUNZIONALE E STRUTTURALE CLINICA L’utilizzo congiunto delle due letture permette di avere sia una descrizione narrativa sia una codifica standardizzata che utilizza criteri macroanalitici
MISURARE LA COORDINAZIONE FAMILIARE La coordinazione familiare in base a 4 funzioni “gerarchicamente” interconnesse: Partecipazione (inclusione/esclusione), Organizzazione COORDINAZIONE (rispetto dei ruoli), FAMILIARE Focalizzazione (attenzione condivisa) Contatto affettivo (mantenimento del contatto emotivo). SCUOLA ROMANA LTP 29
ALLEANZE FAMILIARI A. Cooperative---B. In Tensione------C. Collusive---D. Disturbate Sufficientemente buone Problematiche >--------------------------------------------------------- à-------------------------------------------------- à FUNZIONZLITA’ VS DISFUNZIONALITA’ Lavorare insieme e aiutarsi // > Ampiezza del conflitto familiare reciprocamente SCUOLA ROMANA LTP
• Calore familiare: i genitori sono positivi sia reciprocamente che nei confronti del figlio; • Investimento: i genitori sono entrambi coinvolti Gli studi di McHale nell’interazione con il figlio oppure si evidenzia discrepanza di coinvolgimento hanno permesso di far • Cooperazione: i genitori lavorano congiuntamente in emergere le seguenti relazione al figlio. condizioni, necessarie • Centralità del bambino vs centralità del genitore: fattore relativo al genitore che dirige o che segue le iniziative del per la valutazione figlio dello stile di • Competizione: i genitori competono per far prevalere ciascuno la propria funzione genitoriale coparenting • Schermaglie verbali (ostilità): presenza di ostilità evidenziata da sarcasmo, squalifica etc.
• coparenting con bambino al centro: bassa cooperazione, basso calore e basso 3 tipi di stili di antagonismo, alti livelli di centralità del bambino; coparenting • coparenting competitivo: basso calore, bassa cooperazione e alto antagonismo; DISFUNZIONALE • coparenting escludente: basso calore, bassa cooperazione e basso antagonismo, ma forte squilibrio nei livelli di investimento dei genitori.
• La dinamica legata alla cogenitorialità ostile-competitiva, specie se compare precocemente nel ciclo di vita familiare, può essere una forza distruttiva nella famiglia, conducendo sintomi internalizzanti, associati di solito con il conflitto coniugale. Effetti degli stili di • Parimenti, discrepanze significative nell’impegno cogenitoriale, che sottintende una mancanza di impegno coparenting reciproco nella genitorialità, generano nel bambino sentimenti di tristezza e vuoto che investono la sua sull’adattamento percezione di questa lacuna familiare. del bambino • Infine, l’armonia che implica calore e intimità tra i membri del gruppo familiare, può dotare i bambini di un senso di benessere e di un insieme di capacità adattive, senza il bisogno di affidarsi all’internalizzazione o all’esternalizzazione difensiva (McHale e Rasmussen, 1998).
• Stile interattivo coinvolto: il bambino si mostra connesso con entrambi i genitori, adeguatamente impegnato in conformità con lo stadio di sviluppo e con la specifica parte del LTP. • Stile interattivo disimpegnato: il bambino è disconnesso dai genitori, ritirato (gioca da solo) o mostra un’iperacquiescenza (utilizza un Codifica doppio registro: sottomissione verso l’esterno ma copertamente mantiene la propria attenzione sugli oggetti). degli stili • Stile interattivo ipercoinvolto: il bambino appare eccessivamente interattivi impegnato, porta avanti l’interazione utilizzando tattiche di confronto-animazione in una posizione di inversione di ruolo. del bambino • Stile interattivo mutevole: alternanza dei vari stili interattivi del bambino all’interno di una determinata parte. Questa tipologia di stile interattivo non può essere assegnata al bambino dai codificatori nella I e nella II parte del LTP, ma solo nella III e nella IV.
IL BILANCIO DELLE RISORSE E DELLE VULNERABILITA’ NELLA DIAGNOSI RELAZIONALE PER LE FAMIGLIE SEPARATE • ALLEANZA FAMILIARE – PARENTING – COPARENTING- TRANSIZIONI – RIPARAZIONI – STILE DI COINVOLGIMENTO DEL BAMBINO • Grado di cooperazione della famiglia nel condividere un obiettivo: AL DI LA’ DEL CONFLITTO ARGOMENTATO DAGLI ADULTI, NELL’INTERAZIONE CON I FIGLI SI ATTIVA UN COMPORTAMENTO COOPERATIVO? • Lettura della complessità delle relazioni coparentali: CIO’ CHE OSSERVIAMO APPARE CONNESSO ALL’EVENTO SEPARATIVO OPPURE E’ CONNESSO ALLA STORIA DELLA COGENITORIALITA’? • Caratteristiche delle relazioni che ciascun genitore stabilisce con il figlio: I GENITORI HANNO RUOLI COMPLEMENTARI O SIMMETRICI? • Nel LTPc si osserva come ciascun genitore rispetta il proprio ruolo e sostiene l’altro nel suo o lo ostacola, mettendo in atto strategie competitive o addirittura distruttive, quale ruolo gioca il figlio e come ogni genitore agisce nel facilitare o al contrario ostacolare la relazione con l’altro genitore: AL DI LA’ DEL CONFLITTO, I GENITORI OSSERVANO IL COMPITO CRUCIALE DI FAVORIRE E SOSTENERE LA RELAZIONE DEL FIGLIO CON L’ALTRO GENITORE? • Conflittualità: C’E’ UN EFFETTO SPILLOVER DEL CONFLITTO NELLA FUNZIONE COGENITORIALE E GENITORIALE? QUALE RUOLO ASSUME IL FIGLIO RISPETTO AL CONFLITTO GENITORIALE? (EQUIDISTANTE? AFFINE A UN GENITORE? ALLEATO? ESTRANIATO? ALIENATO?) • Transizioni: una messa in atto in laboratorio di un compito cruciale delle famiglie separate • Nella situazione sperimentale è possibile osservare i tentativi che tutti i partecipanti fanno per raggiungere un obiettivo, come si coordinano, come “sbagliano” nel coordinarsi e come riparano gli errori: SEBBENE LA FAMIGLIA DEBBA DIVENIRE BINUCLEARE, SI PUO’ FAR RIFERIMENTO OCCASIONALMENTE AL SENSO DEL NOI FAMILIARE?
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