IL BAMBINO IPERATTIVO STRATEGIE TERAPEUTICHE ED EDUCATIVE CON I RAGAZZI AFFETTI DA ADHD (ATTENTION DEFICIT/HYPERACTIVITY DISORDER) - Centro ...

Pagina creata da Tommaso Marra
 
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IL BAMBINO IPERATTIVO STRATEGIE TERAPEUTICHE ED EDUCATIVE CON I RAGAZZI AFFETTI DA ADHD (ATTENTION DEFICIT/HYPERACTIVITY DISORDER) - Centro ...
ASAL                                                  Dipartimento di Neuroscienze
Associazione Scuole Autonome del Lazio                         Unità operativa di Neuropsichiatria infantile

                       IL BAMBINO IPERATTIVO
         STRATEGIE TERAPEUTICHE ED EDUCATIVE CON I RAGAZZI
          AFFETTI DA ADHD (ATTENTION DEFICIT/HYPERACTIVITY
                             DISORDER)

                 Pietro Panei, R. Arcieri, E. Germinario, F.M. Regini
                 Ruolo delle scuole e progetto
                 di supporto dell’Istituto Superiore di Sanità
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L’ambiente e l’ADHD
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       Il contesto di vita dei bambini e degli adolescenti è
        cambiato nell’ultimo decennio
       In particolare è venuta meno la corrispondenza tra territorio
        e cultura: da un territorio = una cultura a un territorio =
        molte culture che si incontrano, scontrano, contaminano: alla
        vecchia struttura sociale, non sempre e non dovunque, si è
        ancora sostituito un nuovo network relazionale.
       Questo contesto favorisce la diffusione dell’area di disagio
        psichico e,
                                    quindi
       L’attivazione del pattern genetico che determina
        l’espressione clinica della sindrome
        (Williams N.M. et al. Rare chromosomal deletions and duplications in attention-deficit hyperactivity disorder: a genome-wide analysis The
        Lancet, Early Online Publication, 30 September 2010 doi:10.1016/S0140-6736(10)61109-9)

                                                         Roma, 13 Ottobre 2010
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ADHD: Quadro clinico
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    Sintomi primari
          Iperattività motoria
          Impulsività
          Inattenzione

    Sintomi secondari
          Difficoltà relazionali
          Bassa autostima
          Disturbo del comportamento
          Difficoltà scolastiche

                           Roma, 13 Ottobre 2010
Quadro clinico: Iperattività
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       Muove continuamente mani e piedi o si agita
       Si alza dalla sedia in classe o in altre situazioni che richiedono di
        dover restare seduti.
       Corre di qua e di là e si arrampica eccessivamente in situazioni
        nelle quali questo comportamento è inappropriato.
       Ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a passatempi in modo
        tranquillo.
       È "sempre in movimento" o agisce come se "fosse dotato di un
        motore".
       Parla troppo.
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Quadro clinico: Impulsività
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     Risponde in fretta prima che sia terminata la domanda

     Difficoltà di controllo comportamentale

     Difficoltà ad attendere il suo turno

     Interrompe le altre persone o si dimostra invadente

     Difficoltà nel valutare le conseguenze di un azione

     Tendenza ad esporsi a situazioni pericolose, con possibili danni

      fisici
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Quadro clinico: Inattenzione
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     Non presta sufficiente attenzione ai dettagli, commette errori
      di distrazione nelle attività scolastiche.
     Ha difficoltà a mantenere l'attenzione nello svolgimento di
      compiti o nelle attività di gioco.
     Quando gli/le si parla direttamente, non sembra ascoltare.
     Distraibilità da stimoli banali.
     Non segue le istruzioni e non finisce il suo lavoro.
     Difficoltà di pianificazione di un compito.

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7   Roma, 13 Ottobre
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8   Roma, 13 Ottobre
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                13 Ottobre
ADHD in età Scolare

     Comparsa di disattenzione, impulsività

     Difficoltà scolastiche

     Possibile riduzione della iperattività

     Evita compiti prolungati

     Comportamento oppositivo - provocatorio

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ADHD in Adolescenza
      Disturbo dell’attenzione:
        o difficoltà scolastiche,
        o difficoltà di organizzazione della vita quotidiana
        (pianificazione)
      Riduzione del comportamento iperattivo (sensazione soggettiva

       di instabilità)
      Instabilità scolastica, lavorativa, relazionale

      Condotte pericolose

      Disturbi depressivo-ansiosi

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scuola

          famiglia

                           bambino
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                                                    servizi sanitari
                                                              NPIA
     contesti di vita
                        servizi sociali

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Il contesto di vita
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     Contesti differenti possono influenzare
       l’espressione clinica della sindrome?
               In Nord America, USA innanzitutto, il bambino è “confinato”
                nello spazio e nel tempo: rigida organizzazione dei luoghi e
                dei tempi;
               Nel contesto sociale europeo, soprattutto nei paesi
                mediterranei, il bambino è “un’ameba” che tende a occupare
                tutto lo spazio e il tempo disponibile;

            Probabilmente il contesto europeo permette di organizzare meglio
              una rete per la presa in carico globale del bambino con ADHD

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Snodi cruciali della rete territoriale per l’ADHD
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        Famiglia
        Scuola
        Pediatra di libera scelta
        Servizi di NPIA

                Per la diagnosi corretta e tempestiva
                        Per la presa in carico
         Per l’appropriatezza dell’intervento farmacologico

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Scuola
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     Rappresenta:
          la rete capillare che accoglie il bambino nella prima
           infanzia e lo segue fino all’età adulta;
          il luogo in cui emergono le difficoltà individuali e
           relazionali;
          l’identità culturale di una società;
          un osservatorio privilegiato dello sviluppo Psico –
           fisico del bambino e dell’adolescente;

                              Roma, 13 Ottobre 2010
La Scuola è
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      Il luogo in cui evidenziare il
       problema;
      Un elemento cardine della gestione
       successiva alla diagnosi;
      Un mediatore culturale;

                  Roma, 13 Ottobre 2010
La Scuola è
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      Il luogo in cui evidenziare il
       problema;
      Un elemento cardine della gestione
       successiva alla diagnosi;
      Un mediatore culturale;

                  Roma, 13 Ottobre 2010
Quando si manifesta l’ADHD? Alcuni dati del registro italiano
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                          Classe                           N.     %
      I elementare                                          153     9.9
      II elementare                                         196    12.7
      III elementare                                        245    15.9
      IV elementare                                         208    13.5
      V elementare                                          211    13.7
      I media inf.                                          198    12.9
      II media inf.                                         212    13.8
      III media inf.                                        117     7.6
      Totale                                               1540   100.0

                                   Roma, 13 Ottobre 2010
Come si manifesta
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                           Sintomi                       N. casi   %
     Inattenzione                                          1764 100.9
     Iperattivita                                          1650    94.4
     Impulsività                                           1542    88.2
     Problemi scolastici                                   1116    63.8
     Oppositività                                           869    49.7
     Problemi di apprendimento                              837    47.9
     Violazione                                             367    21.0
     Aggressività                                           326    18.6
     Ansia                                                  245    14.0
     Devianza                                               170     9.7
     Depressione                                             97     5.5
     Abuso di sostanze                                        4     0.2

                                 Roma, 13 Ottobre 2010
Il ruolo della scuola nella gestione del disturbo:
               diagnosi e interventi terapeutici
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                           diagnostica                              visita di controllo semestrale          visita finale
                           Medico     Genitori   Insegnanti Bambino Medico      Genitori Insegnanti Bambino Medico        Genitori   Insegnanti Bambino
     KSADSPL               si                                                                               si
     PICS-IV               si                                                                               si
     DICA                  si                                                                               si
     ADHDratingscale       si                                       si                                      si
     SNAP-IV               SI                                       si                                      si
     CPRS                             si                                        si                                        si
     CBCL                             si                                        si                                        si
     SCOD-G                           si                                        si                                        si
     CTRS                                        si                                        si                                        si
     TRF(CBCL)                                   si                                        si                                        si
     SCOD-I                                      si                                        si                                        si
     MASC                                                   si                                      si                                         si
     CDI                                                    si                                      si                                         si
     CORNODOLI                                              si                                      si                                         si
     SARTORI                                                si                                      si                                         si
     MALAGUTI                                               si                                      si                                         si
     Apprendimento                                          si                                      si                                         si
     CGI severity          si                                       si                                      si
     CGI improvement       SI                                       si                                      si
     C-GAS                 si                                       si                                      si
     WISC-R                                                 si                                                                                 si
     LEITER                                                 si                                                                                 si
     MATRICI PROGRESSIVI                                    si                                                                                 si
     QI                                                     si                                                                                 si
     ALTRE                 si         si         si         si      si          si         si       si      si            si         si        si

                                                             Roma, 13 Ottobre 2010
La valutazione
20

        Roma, 13 Ottobre 2010
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A Scuola
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        Il bambino e l’adolescente trascorrono la maggior parte
         del proprio tempo attivo;

        In   questo    contesto          maturano   le   relazioni
         interpersonali o si acuiscono i problemi di
         relazione con i propri coetanei;

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II genitori di Mario, un bambino di 9 anni che frequenta la terza elementare in una nuova scuola, si
          presentano allarmati dal pediatra. I nuovi insegnanti di Mario che hanno consigliato una
          consulenza psicologica per il bambino:
     “Le maestre hanno parlato di un problema dell’attenzione; dicono che non si concentra, che è
          iperattivo e che disturba i compagni. Sa, dottore, Mario è effettivamente un bambino vivace,
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     ed è difficile tenerlo anche per noi a casa” spiega il padre. “Ma mandarlo dallo psicologo ci
          sembra troppo, in fondo si tratta di un bambino che mangia, dorme e gioca come tutti gli altri”
          commenta la madre sgomenta.
     Mentre la mamma dice queste parole, il medico rammenta che Mario ha da sempre avuto una
          vivacità ai limiti e un comportamento ben più che semplicemente irrequieto, sempre pronto a
          inseguire il primo stimolo ambientale subentrante (un aereo nel riquadro del cielo alla finestra,
          il poster con i cagnolini, lo stetoscopio abbandonato sul lettino), chiassoso all’interno dello
          studio nonostante le raccomandazioni della madre, esageratamente reattivo e poco
          contattabile. L’ipotesi di un disturbo da deficit attentivo con iperattività non gli pare così
          remota e prova ad approfondire con i genitori:
     “Aiutatemi a capire meglio cosa vuol dire che è difficile tenerlo. Per esempio, cosa succede se uscite
          a mangiare una pizza?”.
     “In effetti abbiamo smesso da tempo di uscire per una pizza o al ristorante con Mario perché
          passavamo tutta la cena a inseguirlo e richiamarlo ed era più la fatica che il piacere”.
     “Il bambino ha amici?”.
     “Gli amici Mario li cambia di continuo. Si scatena ai giardini, fa un gruppetto, ma nel giro di pochi
          giorni non lo cercano più, lo escludono anche dalle partite a pallone. E allora lui passa il tempo
          a girare con la bicicletta. Ma si sa, con i bambini vivaci è così”.
     “Pratica qualche attività sportiva?” chiede ancora il pediatra.
     “All’oratorio fa le gare con le pista delle automobiline, perché l’allenatore di basket e poi quello di
          calcio hanno chiesto di non portarlo più perché impediva agli altri bambini di seguire
          l’allenamento”.
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La Scuola è
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      Il luogo in cui evidenziare il
       problema;
      Un elemento cardine della gestione
       successiva alla diagnosi;
      Un mediatore culturale;

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Problemi scolastici nella situazione italiana
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                                                                N.     %
     N. pazienti arruolati che hanno ripetuto qualche classe:    160    9.2
     N. pazienti arruolati con insegnante di sostegno:           811   46.4

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Risposte specifiche e ruolo della scuola
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                          Tipo di interventi               N. casi   %
      Counseling                                              991    56.7
      Parent training                                         534    30.5
      Terapia cognitivo-comportamentale                       400    22.9
      Altro                                                   399    22.8
      Child training                                          395    22.6
      Psicoterapia psicodinamica                              167     9.6
      Terapia familiare                                       132     7.6

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Scuola e interventi
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        La scuola dovrebbe assecondare le varie modalità di
         intervento offrendo un contesto favorevole
         (all’intervento);
        Dovrebbe essere un valido interlocutore per la
         famiglia;
        Dovrebbe rappresentare uno snodo della rete di presa
         in carico globale del ragazzo con ADHD;

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…e inoltre: Il trattamento educativo
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        Il carattere qualitativo fondamentale è la relazione di aiuto;
        L’educazione diretta è mirata a singoli casi o piccoli gruppi di
         individui ed è finalizzata a potenziare le funzioni
         dell’individuo e ad aiutarlo ad adattare il proprio
         comportamento al contesto;

        L’educazione indiretta è mirata all’ambiente fisico e sociale ed
         ha la finalità di predisporre l’ambiente, le attività, i materiali,
         l’organizzazione del lavoro…in modo da rappresentare un
         contesto “amico” per il ragazzo con ADHD;

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Trattamento educativo: Le azioni cognitivo - dinamiche
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         Autoanalisi, narrazione e autobiografia;
         Autoistruzione e gestione mentale;
         Motricità e rilassamento;
         Processi percettivi;
         Processi sequenziali e velocità;
         Comprensione del testo;

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La Scuola è
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      Il luogo in cui evidenziare il
       problema;
      Un elemento cardine della gestione
       successiva alla diagnosi;
      Un mediatore culturale;

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Il ruolo di mediazione culturale
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     Avviare i ragazzi con ADHD alla pratica di
     attività facilitanti l’acquisizione dell’autocontrollo
     e della concentrazione mentale: arti marziali,
     arrampicata, tiro con l’arco...

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…infine: Cosa NON fare quando si ha un allievo
     con ADHD
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     1)    Dirgli di stare calmo;
     2)    Parlargli lentamente;
     3)    Farlo leggere o scrivere lentamente e con precisione;
     4)    Lasciarlo da solo nell’organizzare i compiti e le attività della giornata;
     5)    Organizzare al suo posto le sue attività;
     6)    Fare cambiamenti improvvisi durante la giornata scolastica;
     7)    Interromperlo frequentemente mentre scrive o legge o svolge un compito;
     8)    Ignorare la presenza di fattori di distrazione nell’ambiente (ornamenti, oggetti,
           persone, rumori…);
     9)    Togliere dal contesto scolastico qualsiasi stimolo di interesse;
     10)   Dare spiegazioni, richiami, rimproveri lunghi o ripetuti;
     11)   Negare o procrastinare riposi, intervalli, attività motorie o ludiche;
     12)   Imporgli di stare fermo o attento;
     13)   Dirgli che è svogliato, incapace, poco intelligente;
     14)   Pensare che disattenzione e iperattività siano due problemi diversi.

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Cosa portare a casa
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        L’ADHD è una sindrome a eziologia multifattoriale;
        Necessita di risposte molteplici: trattamento
         multimodale;
        Interagire con un ragazzo con ADHD non è facile:
         evitare le improvvisazioni;
        Si tratta, comunque e sempre, di individui portatori
         di bisogni e di diritti: rispettare sempre la loro
         dignità.

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Link utili
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        http://www.aidaiassociazione.com/
        http://www.airipa.it/
        http://www.cmtf.it/
        http://www.centrorisorse.net/
        http://www.centrortp.it/
        http://www.iss.it/adhd/

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